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venerdì 30 gennaio 2015

Chi aveva dubbi ?

Card. Baldisseri: Relatio intermedia vista e approvata dal Papa

(di Lorenzo Bertocchi) Il Cardinal Baldisseridichiara al sito Aleteiache i “documenti del sinodo sono stati tutti visti e approvati dal Papa”. In sé non è una grande novità, ma certamente mostra la determinazione del Santo Padre nel perseguire quella “parresia” cui aveva richiamato i padri sinodali nell’ottobre scorso.
“Anche i documenti durante il Sinodo straordinario – sottolinea Baldisseri – come la Relatio ante disceptationem, la Relatio post disceptationem, e la Relatio Synodi sono stati visti da lui prima di essere pubblicati”. E poi ha aggiunto, ironicamente, “questo punto è importante non solo per la Sua autorità, ma mette a proprio agio anche il Segretario Generale”.

La notizia interessante, infatti, è che anche la Relatio intermedia, quella pesantemente emendata dai circoli minori, e che ha sollevato varie reazioni tra i padri sinodali, sarebbe stata vista dal Papa prima della pubblicazione. Sappiamo, infatti, che questo documento ha sollevato reazioni negative molto forti da parte dei cardinali Napier, Sarah, Burke, Muller e altri padri sinodali, ma anche lo stesso relatore, il cardinale Erdo, di fatto la sconfessò durante una famosa conferenza stampa durante il sinodo. Sappiamo anche che i circoli minori hanno praticamente riscritto ampie parti di questo documento (basta leggere le relatio di questi circoli sul sito del Vaticano) e, a sinodo straordinario concluso, diversi voci si sono levate nel mondo cattolico per tacciare la Relatio intermedia di essere un documento maldestro. Qualcuno, come Gorge Weigel, ha sollevato dubbi sulla strana modalità con cui questo documento è stato fatto circolare alla stampa prima che venisse presentata ufficialmente.
In un certo senso è ben difficile pensare che il gruppo direttivo del Sinodo avesse pubblicato un documento senza averlo fatto vistare dal Papa, d’altra parte il richiamo alla “parresia” andava proprio nella direzione di tirare fuori le questioni e affrontarle senza troppi paludamenti e infingimenti.
Allo stesso modo il cardinale Balidisseri ha ribadito che “è stata una decisione del Papa quella di inserire [nella Relatio finale] i punti che non hanno ricevuto la maggioranza dei due terzi”. Il riferimento, ovviamente, è ai temi dei divorziati risposati e dell’accoglienza delle persone omosessuali. “Il Papa, dichiara il Segretario del Sinodo, ha detto: “Questi punti hanno ricevuto la maggioranza assoluta. Non sono stati respinti con un “no”, ma hanno ricevuto oltre il 50% di approvazione. Sono quindi questioni che devono ancora essere sviluppate. Noi come Chiesa vogliamo un consenso. Questi testi possono essere modificati. Una volta che vi è stata un ulteriore riflessione , possono essere modificati.”
Il dibattito è molto acceso. Queste dichiarazioni del Card. Balidsseri sono state rilasciate a margine di un incontro organizzato dal Pontificio Consiglio della Famiglia che si è svolto in Vaticano nei giorni scorsi. In questa sede, oltre alla relazione prevista, il cardinale Baldisseri ha risposto ad alcune domande che gli sono state rivolte da membri di organizzazioni pro-family di varie nazioni.
Tra le altre cose avrebbe affermato che la discussione sinodale è importante perché mentre non è in discussione l’essenziale, la disciplina può essere modificata. In particolare si è riferito al possibile accesso all’eucaristia dei divorziati risposati, sollevando così la risposta di un gruppo di associazioni pro-family internazionale. Maria Madise, direttrice di Voice of the Family che ha diramato un comunicato stampa molto critico sulle parole del cardinale, ha dichiarato che “sembrava che a questa conferenza si potesse discutere di tutto, comprese le questione già chiaramente risolte dal Magistero della Chiesa.”
Il clima di “parresia” quindi prosegue, in ballo c’è una questione molto seria e che riguarda non semplicemente una modalità pastorale, e nemmeno solo la questione del sacramento del matrimonio. Sono al centro del dibattito anche i sacramenti dell’eucaristia e della penitenza, oltre che il famoso rapporto tra dottrina e pastorale.

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