ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 24 gennaio 2018

Illicitus

NO, NON TI E' LECITO !



No, in nome di Cristo: ecco perché, perfino un chierichetto avrebbe dovuto alzarsi in piedi e replicare alla scandalosa intervista di Bergoglio e dirgli: "anche se tu sei il papa, non ti è lecito andare contro la Parola di Dio" 
di Francesco Lamendola  


Il falso papa Bergoglio ha dichiarato, a suo tempo, che il giudice supremo di una qualsiasi questione morale è, in ultima analisi, la propria coscienza soggettiva.
Ebbene, già allora, eravamo all'inizio del suo pontificato, ed egli diceva una tal cosa conversando con il giornalista Eugenio Scalfari, ateo e nemico dichiarato, da sempre, dei valori cristiani, qualcuno, qualche cardinale, qualche vescovo, qualche sacerdote, qualche frate, qualche suora, qualche catechista, qualche teologo, qualche diacono, qualche sacrestano, qualche chierichetto, qualche nonna, qualche semplice fedele, qualcuno avrebbe dovuto alzarsi in piedi e ammonirlo fraternamente, ma fermamente, e dirgli: Non ti è lecito dire questa cosa, perché è in completo contrasto con l'insegnamento della Chiesa cattolica, della quale tu sei stato eletto capo, e vicario di Cristo.


Infatti, Gesù non ha mai detto una cosa del genere, né l'ha mai lasciata sottintesa, tutt'altro: ha sempre detto che la Legge, cioè i Dieci Comandamenti, va rispettata, anzi, se possibile l'ha rafforzata: e ha proibito il divorzio, là dove essa lo ammetteva; e ha detto perfino di strapparsi l'occhio che dà scandalo, perché adulterio è anche solo il desiderio di una donna che non è la propria moglie. Certo, Gesù è il Verbo divino, e il Verbo è venuto nel mondo per salvarlo, non per condannarlo; certo, è venuto per redimerlo, e per la sua redenzione Egli ha affrontato la Passione e la Morte, indi è risorto: per offrirsi in sacrificio al posto nostro, per prendere su di sé, e portare fin sulla croce, i nostri peccati. Ma questo non significa affatto che egli sia venuto a scusare i nostri peccati: è venuto a redimerli, il che è tutt'altra cosa; e a raccomandarci di non peccare. Va', e d'ora in poi non peccare più, ha detto alla donna adultera. Non le ha detto: Va' dove ti porta il cuore. Non le ha detto: Va' e interroga la tua coscienza, vedi quel che ti dice e fai quel che ti sembra meglio. No: le ha raccomandato di non peccare più. Le ha raccomandato di rispettare una legge oggettiva, che non si può addomesticare secondo i propri gusti; le ha chiesto di sottomettersi a una norma morale valida sempre e comunque. Altro che coscienza soggettiva. E questo viene insegnato, o, almeno, dovrebbe essere insegnato, anche ai bambini della prima Comunione, anche ai chierichetti: ecco perché perfino un chierichetto avrebbe potuto alzarsi in piedi e replicare alla scandalosa intervista di BergoglioAnche se tu sei il papa, e anzi proprio perché tu sei il papa, non ti è lecito dire una cosa simile; non ti è lecito andare contro la Parola di Dio, non ti è lecito dare scandalo così ai fedeli.
E quando Bergoglio ha detto che l'apostolato è una solenne sciocchezza, qualcuno avrebbe dovuto alzarsi in piedi e dirgli, in nome di Cristo, ma anche in nome di tutti i missionari e di tutti i martiri che hanno dato il loro sangue per diffondere la Parola di Cristo: Non ti è lecito dire una cosa simile!
E quando ha detto che non si sa perché ci sia la sofferenza, specie quella dei bambini, qualcuno avrebbe dovuto ammonirlo, dicendogli: Non ti è lecito dire una cosa del genere!
E quando ha detto che Gesù si è fatto serpente, si è fatto diavolo, brutto che fa schifo; e che Gesù fa un po' lo scemo, qualcuno avrebbe dovuto alzarsi in piedi, e dirgli: Non ti è lecito dire una cosa simile!
E quando ha detto che le Persone della Santissima Trinità stanno sempre a litigare fra di loro, qualcuno avrebbe dovuto alzarsi in piedi e ribattergli: Non ti è lecito dire una cosa simile!
E quando ha detto che, sulla predestinazione, Lutero aveva ragione, oggi siamo tutti d'accordo su questo, qualcuno avrebbe dovuto alzarsi in piedi e dirgli: Non ti è lecito dire questo!
E quando, per commemorare i 500 anni dello scisma protestante, consente che le Poste Vaticane emettano un francobollo celebrativo di Lutero, nella cui iconografia la Madonna e San Giovanni scompaiono dai piedi della Croce, per essere sostituito da Lutero stesso e da Melantone, qualcuno doveva alzarsi in piedi e dirgli: No, non ti è lecito fare questo!
E quando ha affermato, con tutta tranquillità, che Dio non è cattolico, qualcuno avrebbe dovuto alzarsi e ammonirlo: Non ti è lecito dire questo!
E quando afferma, insistentemente, continuamente, ossessivamente, che il cristiano ha il dovere di lasciare che l'Italia sia invasa da milioni di falsi profughi di religione musulmana, qualcuno dovrebbe alzarsi e replicare: Non ti è lecito dire questo!
E quando ha lasciato che la facciata della Basilica di San Pietro venisse profanata da gigantesche immagini notturne di scimmie, di squali, di tigri, di leoni, di cannibali, qualcuno avrebbe dovuto alzarsi e protestare: Non ti è lecito fare questo!
E quando ha invitato i musulmani a venire alla santa Messa cattolica e a pregare, nel corso di essa, il loro Dio, e a leggere brani del Corano, il libro che nega esplicitamente la divinità di Cristo, qualcuno avrebbe dovuto alzarsi in piedi e dirgli: Non ti è lecito fare questo!
E quando i neovescovi, in collaborazione con la Comunità di sant'Egidio, trasformano le chiese e le basiliche in mense e refettori, dove il profumo del ragù nasconde quello dell'incenso, e dove si mangia, si scherza e si ride, invece di pregare, qualcuno avrebbe dovuto alzarsi in piedi e dirgli: Non ti è lecito permettere questo!
E quando mette per iscritto, su un documento ufficiale come Amoris laetitia, che Dio non solo consente agli uomini di restare nel peccato e, al tempo stesso, di accostarsi al Sacrificio eucaristico, ma che, addirittura, Dio si aspetta che il peccatore faccia proprio così, qualcuno avrebbe dovuto unire la sua voce a quella dei quattro cardinali e dire: Non ti è lecito scrivere, né insegnare questo!
E quando improvvisa un matrimonio farsa, spacciandolo per buono, a 10.000 metri di quota, a bordo di un aereo, per poter inserire questa nuova buffonata nel guinnes dei primati, qualcuno dovrebbe alzarsi in piedi e dirgli: Non ti è lecito fare questo!
E quando monsignor Galantino ha affermato, mentendo e sapendo di mentire, che Dio risparmiò Sodoma e Gomorra e perdonò il peccato dei suoi abitanti, qualcuno avrebbe dovuto alzarsi in piedi e ribattergli: Non ti è lecito dire questo!
E quando lo stesso monsignor Galantino ha affermato che Lutero è stato mandato alla Chiesa dallo Spirito Santo, qualcuno avrebbe dovuto alzarsi in piedi e dirgli: Non ti è lecito dire questo!
E quando monsignor Paglia si è profuso nelle lodi iperboliche del defunto Marco Pannella, e ha portato ad esempio per tutti la sua altissima spiritualità, qualcuno avrebbe dovuto alzarsi in piedi e replicargli: Non ti è lecito dire questo!
E quando monsignor Paglia ha fatto dipingere un orribile, blasfemo affresco sulla controfacciata del duomo di Terni, celebrando non la redenzione dal peccato, ma la perseveranza nel peccato e l'impenitenza finale, e profanando persino l'immagine del Cristo, qualcuno avrebbe dovuto alzarsi in piedi e ammonirlo: Non ti è lecito fare questo!
E quando padre Sosa Abascal ha dichiarato che non si sa cosa disse esattamente Gesù Cristo, perché al suo tempo non c'erano i registratori, qualcuno avrebbe dovuto alzarsi in piedi e rispondergli: Non ti è lecito dire questo!
E quando lo stesso padre Sosa ha detto tranquillamente, nel corso di un'intervista a un quotidiano, che il diavolo non esiste ed è solo una immagine simbolica del male, qualcuno doveva alzarsi in piedi e ammonirlo severamente: Non ti è lecito dire questo!
E quando padre Gregory Greiten, a Milwaukee, ha usato la chiesa per dichiarare ai suoi fedeli, dall'altare, di essere omosessuale e di voler continuare a fare il prete, qualcuno avrebbe dovuto alzarsi in piedi e rispondergli: Non ti è lecito dire questo!
E quando don Fredo Olivero, a Torino, ha dichiarato ai fedeli, durante la santa Messa, che non celebrava il Credo perché lui non ci crede, e li ha fatti cantare, al posto della recita del Credo, la canzone Dolce sentire, qualcuno avrebbe dovuto alzarsi in piedi e dirgli: Non ti è lecito fare questo!
E quando don Paolo Farinella, a Genova si è rifiutato di celebrare la santa Messa di Natale per rispetto verso i migranti, qualcuno avrebbe dovuto alzarsi e dirgli: Non ti è lecito fare questo!
E quando don Paolo Pasetto, parroco di Marcellise, in provincia di Verona, trasforma la sua chiesa in un luogo di festa e vi tiene il veglione di Capodanno, facendo il pagliaccio, qualcuno avrebbe dovuto alzarsi in piedi e dirgli: Non ti è lecito fare questo!
E quando il vescovo francese Fonlupt, nella cattedrale di Rodez, celebra la santa Messa e ordina dei sacerdoti cattolici con una liturgia di sua invenzione, mezza cattolica e mezza indù, fra danzatrici del Dio Shiva e il Pane eucaristico trasformato in mango o in papaia, qualcuno doveva alzarsi in piedi e dirgli: Non ti è lecito fare questo!
Se siamo cristiani, se siamo cattolici, se siamo battezzati, allora abbiamo tutti la responsabilità di difendere la fede, che non è solo nostra, ma è di tutti i credenti, appartiene alla Comunione dei Santi, e perciò nessuno, nemmeno il papa in persona, ha la facoltà di offenderla, svilirla o travisarla impunemente. Abbiamo avuto troppa sopportazione; siamo stati troppo timidi. Dovevamo reagire, fin dall'inizio di questo enorme inganno, di questo enorme tradimento della fede che si sta consumando sotto i nostri occhi: perché essere seguaci di Cristo comporta anche il dovere di difendere la Verità, contro qualunque abuso e contro qualsiasi menzogna, da qualunque parte provenga.  Ma siamo ancora in tempo. Dobbiamo capire, tutti noi, che i peggiori nemici della Verità non sono quelli che, dal di fuori, cercano di rovesciarla, ma quelli che, strisciando in silenzio, fra l'erba, come serpenti, o, peggio, come lupi travestiti da pastori, ma in realtà pronti a sbranare le pecore del gregge, stanno portando il loro perfido attacco dall'interno della Chiesa stessa, sfruttando l'abito che indegnamente ricoprono, e avvalendosi dell'autorità che ignobilmente esercitano, adoperandola per fini oscuri e inconfessabili, miranti, in ultima analisi, alla distruzione della Chiesa e al rinnegamento completo ed esplicito della Rivelazione cristiana. 

In nome di Cristo, non ti è lecito

di Francesco Lamendola
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“CHIESA CATTOLICA, DOVE VAI”? UN CONVEGNO A ROMA IL 7 APRILE SUI LIMITI DELL’AUTORITÀ PAPALE E LA CONFUSIONE NELLA CHIESA.


“Chiesa cattolica, dove vai?”. Così si intitolerà un convegno che si svolgerà a Roma, sabato 7 aprile 2018, con inizio alle ore 15, per dibattere della situazione della Chiesa cattolica. Il sottotitolo è una frase del cardinale Carlo Caffarra, in uno dei suoi ultimi interventi: “Solo un cieco può negare che nella Chiesa ci sia grande confusione”.
Protagonisti dell’incontro, che avrà carattere internazionale, saranno ecclesiastici e laici cattolici di tutto il mondo. I temi saranno diversi, e certamente di grande delicatezza e importanza. Uno di essi riguarderà i limiti del potere del Pontefice all’interno della Chiesa, in particolare in materia di dottrina; un argomento che peraltro è stato trattato recentemente dall’ex prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, il cardinale Gerhard Müller, in un lungo articolo su First Things (Qui trovate un riassunto in italiano).
Inoltre si discuterà del ruolo delle conferenza episcopali, soprattutto in materia di dottrina, e riguardo ai poteri dei singoli vescovi all’interno della propria diocesi. E naturalmente, essendo nel 50mo anniversario dalla sua pubblicazione, si parlerà di Humanae Vitae, e dei tentativi in corso per “attualizzare” le indicazioni di Paolo VI in tema di contraccezione chimica e meccanica. Un dibattito che certamente diventerà sempre più caldo, viste anche le recenti prese di posizione di qualche teologo.
Il convegno avrà logo nel nome  del cardinale Carlo Caffarra; e un evento del genere era certamente un suo desiderio. Quindi il ricordo del porporato troverà ampio spazio nelle relazioni del convegno. Il cardinale era uno dei firmatari dei “Dubia” – che ancora attendono una risposta da parte del Pontefice – centrati sul discusso capitolo VIII di Amoris Laetitia, e sulle ancora più discusse “noticine” che aprono la strada alla comunione per i divorziati risposati, il cui primo legame sia ancora valido.
Non appena avremo nuove informazioni e dettagli li pubblicheremo.


MARCO TOSATTI

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