Feria Sexta in Passione et Morte Domini
Ad Matutinum
Dalle Lamentazioni del Profeta Geremia
Lam 2:8-11
8 Et. Il Signore ha deciso di distruggere il muro della figlia di Sion: ha tesa la sua corda e non ha ritratto la sua mano dalla distruzione: l'antemurale ha dato un gemito e col muro insieme è stato atterrato.
9 Tet. Sono confitte in terra le sue porte: egli sfondò e spezzò le sue sbarre: il suo re e i suoi principi son (dispersi) fra le Genti: non c'è più legge, e i suoi profeti non hanno avuto più visione dal Signore.
10 Jod. Son seduti per terra taciturni gli anziani della figlia di Sion: si son cosparsi di cenere le loro teste, si sono vestiti di sacco, si sono abbandonate col corpo per terra le vergini di Gerusalemme.
12 Caf. I miei occhi si son consumati per le lacrime, le mie viscere sono conturbate: mi si è riversato in terra il fegato per lo scempio della figlia del mio popolo, allorché veniva meno il bambino e il lattante per le piazze della città.
Gerusalemme, Gerusalemme, convertiti al Signore Dio tuo.
Lam 2:12-15
12 Lamed. Essi dicevano alle loro madri: Dov'è il grano ed il vino? allorché stramazzavano come feriti nelle piazze della città: allorché esalavano lo spirito in seno alle loro madri.
13 Mem. A che ti paragonerò? o a che t'assomiglierò, o figlia di Gerusalemme? a chi ti uguaglierò per consolarti, o vergine figlia di Sion? Perché grande come il mare è il tuo dolore: chi t'appresterà rimedio?
14 Nun. I tuoi profeti t'han profetizzato cose false e stolte, né ti svelavano la tua iniquità per eccitarti a penitenza: t'han profetizzato cose false, ed espulsioni.
15 Samech. Han battuto le mani su di te tutti quelli che passavano per la via: fischiarono e scrollarono il capo sulla figlia di Gerusalemme dicendo: È questa la città di perfetta bellezza, la delizia di tutta quanta la terra?
Gerusalemme, Gerusalemme, convertiti al Signore Dio tuo.
Lam 3:1-9
1 Alef. Io son un uomo che conosco la mia miseria sotto la verga del suo sdegno.
2 Alef. Egli m'ha trascinato e condotto nelle tenebre, e non nella luce.
3 Alef. Solo contro di me egli mena e rimena la sua mano tutto il giorno.
4 Bet. Egli ha fatto invecchiare la mia pelle e la mia carne, e ha stritolato le mie ossa.
5 Bet. Egli ha fabbricato in giro a me, e m'ha circondato di fiele e di affanno.
6 Bet. Mi ha collocato in luoghi tenebrosi, come i morti per sempre.
7 Ghimel. Ha costruito intorno a me perché io non esca: ha aggravato i miei ceppi.
8 Ghimel. Ma anche quando grido e supplico, egli respinge la mia preghiera.
9 Ghimel. M'ha chiuso le strade con pietre riquadrate, ha distrutto i miei sentieri.
Gerusalemme, Gerusalemme, convertiti al Signore Dio tuo.
Dal Trattato di sant'Agostino Vescovo sui Salmi
Sul Salmo 63 al verso 2
«Mi hai protetto, o Dio. dalla congiura dei malvagi, da una ciurma di operatori d'iniquità» Ps. 63,3. Miriamo ora il nostro stesso capo. Molti Martiri hanno sofferto simili cose, ma nessuno risplende tanto come il capo dei Martiri: in lui comprendiamo meglio ciò ch'essi han sofferto. Egli fu protetto da una ciurma di malvagi, per la protezione di Dio, per la protezione che lo stesso Figlio accordò alla sua carne e umanità che portava: essendo egli figlio dell'uomo e Figlio di Dio. Figlio di Dio per la natura divina: figlio dell'uomo per la natura di servo, avendo potere di lasciar la sua vita e di riprenderla. Che cosa gli poterono fare i nemici? Uccisero sì il suo corpo, ma non ne uccisero l'anima. Notatelo bene. Sarebbe stato poco per il Signore esortare i Martiri colla parola, se non li avesse incoraggiati coll'esempio.
Sapete quale fosse la cospirazione dei perfidi Giudei, e quale la ciurma degli operatori d'iniquità? Quale iniquità? Cioè che vollero uccidere il Signore Gesù Cristo. «Tante opere buone, disse, vi ho fatto vedere: per quale di queste mi volete uccidere?» Joann. 10,32. Egli accolse con bontà tutti i loro infermi, guarì tutti i loro malati, predicò il regno dei cieli, non lasciò di riprendere i loro vizi, affin d'ispirar loro l'orrore di questi, e non del medico che li guariva. Ma essi, ingrati a tutte queste sue cure, simili a frenetici che una febbre ardente irrita contro il medico ch'era venuto per guarirli, formarono disegno di perderlo, quasi volessero provare con ciò s'egli era veramente uomo soggetto alla morte o un essere superiore agli uomini che non si lasciasse cogliere dalla morte. Noi riconosciamo il loro linguaggio nel libro della Sapienza di Salomone: «Condanniamolo, essi dicono, alla morte più obbrobriosa. Interroghiamolo: perché ci sarà chi si curerà di lui giusta le sue parole» Sap. 2,20. «S'egli è veramente Figlio di Dio, lo liberi» Matth. 27,43.
«Essi affilarono come spada le loro lingue» Ps. 63,3. Non dicano i Giudei: Noi non abbiamo ucciso il Cristo. Perché essi lo diedero in mano del giudice Pilato per far vedere d' essere quasi immuni della sua morte. Infatti avendo loro detto Pilato: «Uccidetelo voi», essi risposero: «A noi non è permesso di uccidere alcuno» Joann. 18,31. Volevano rigettare l'enormità del loro misfatto sulla persona del giudice: ma potevano forse ingannare Dio giudice? Pilato fu partecipe del loro delitto nella misura di ciò che fece. Ma in confronto di loro è assai meno reo. Poiché egli insisté quanto poté per liberarlo dalle loro mani: e perciò, flagellatolo, lo mostrò loro. Egli flagellò il Signore non per farlo perire, ma per soddisfare al loro furore: sperando che almeno nel vederlo così flagellato, si ammansassero, e desistessero dal volerlo uccidere. Ecco ciò che fece. Ma essi ostinandosi, voi sapete ch'egli si lavò le mani, e dichiarò ch'egli non l'avrebbe fatto mai, ed era mondo della morte di lui. Tuttavia lo fece. Ma s'egli è reo per averlo fatto ancorché nolente: saranno forse innocenti quelli che lo forzarono a ciò fare ? In nessun modo. Egli pronunziò la sentenza contro di lui, e ordinò che fosse ucciso, e così quasi l'uccise lui stesso: ma siete voi, o Giudei, che realmente l'uccideste. E come l'uccideste? Colla spada della lingua: perché affilaste le vostre lingue. E quando lo colpiste se non quando gridaste: «crocifiggilo, crocifiggilo?» Matt. 27,23.
https://www.divinumofficium.com/cgi-bin/horas/officium.pl
Il Cardinale Ciappi, il teologo di papi, da Pio XII a Giovanni Paolo II (all’inizio del suo pontificato): “Il Terzo Segreto dice che la grande apostasia nella Chiesa inizia dal suo vertice. La conferma ufficiale del segreto de La Salette (1846): “La Chiesa subirà una terribile crisi. Essa sarà eclissata. Roma (il Vaticano) perderà la fede e diventare la sede dell’Anticristo “.
ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...
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