Sabato scorso, la vigilia delle Palme, in Sant'Andrea, il Vescovo di Mantova (dimissionario) mons. Busti ha trasformato la Cattedrale e la Basilica si sant?Andrea in Mantova in uno stadio/discoteca:
- animatori che ballavano sulle balaustre in cattedrale
- animatori che in concattedrale Sant'Andrea, ballavano sulle balaustre del Bernini usate per trazione per inginocchiarsi per venerare all'alto la Reliquia del Preziosissimo Sangue portato a Mantova da San Longino.
- Trombe da stadio e striscioni dove si conserva la Reliquia del Preziosissimo
- e il vescovo dice che questa è LA CHIESA CON LA C MAIUSCOLA
Il vescovo festeggia con i cresimandi a Sant'Andrea
Centro e basilica invasi dai cresimandi per l’appuntamento con il vescovo: 2500 Busti boys
- MANTOVA. Al grido di “urrà, urrà, triplo urrà” oltre 2.500 cresimandi, provenienti dalle parrocchie di tutta la diocesi, hanno invaso ieri il centro di Mantova, dando vita ad un gioioso pellegrinaggio che si è concluso nella basilica di Sant’Andrea.Cinque i cortei che hanno colorato le strade della città, partiti da altrettanti luoghi di ritrovo (il seminario, la casa dello studente, il Duomo e le chiese di San Pio e San Barnaba) e confluiti in piazza Mantegna, dove l’incontro diocesano dei cresimandi ha toccato il suo apice, attirando l’attenzione di turisti e passanti, emozionati e travolti da un fiume di incontenibile entusiasmo.I ragazzini hanno sfilato sbandierando striscioni variopinti e stringendo tra le mani megafoni rossi, divenuti simbolo degli antichi corni d’ariete suonati dagli ebrei durante l’apertura dell’anno giubilare. Tra danze, canti e risate, un solo grido: “Urrà, urrà, triplo urrà”, scelto dal Centro pastorale giovanile come slogan dell’incontro 2016. Tra i protagonisti del corteo, il vescovo Roberto Busti, accompagnato nella basilica di Sant’Andrea da alcuni cresimandi, che poco prima erano passati a prenderlo nel suo alloggio.«Per me è una grande gioia condividere la felicità che si trova dentro i loro giovanissimi cuori puliti – ha commentato Busti al suo arrivo in piazza Mantegna – Questi ragazzi rappresentano la speranza, che, però, necessità di essere coltivata. Pertanto ogni parroco, a partire dal vescovo, si prende cura di loro e li accompagna nel percorso verso la cresima, il sacramento più importante, che coincide con l’età di passaggio dall’infanzia all’adolescenza. Un periodo delicato e cruciale». L’incontro è proseguito all’interno della basilica, riservata per un paio d’ore esclusivamente ai giovani protagonisti della giornata, che hanno intonato canti e danzato, facendo roteare i megafoni rossi, mentre di fronte a loro scorrevano video musicali e filmati realizzati per l’occasione. Un lungo spettacolo di fede in cui la preghiera si è mescolata al gioco, per parlare di Cristo con lo stesso linguaggio dei giovani.«Grazie alla vostra presenza questa basilica oggi è ancora più bella – ha sottolineato il vescovo – e anche la Chiesa, quella con la “C” maiuscola, ci guadagna». Busti ha raccontato ai ragazzini la storia della basilica di Sant’Andrea, rievocando le vicissitudini che hanno portato alcune gocce del Preziosissimo Sangue di Gesù ad arrivare fino a Mantova, mentre alle sue spalle scorreva un filmato in time-lapse incentrato sulla vita di San Longino.L’incontro diocesano dei cresimandi, divenuto ormai una tradizione, inizialmente si teneva al Palabam, ma dal 2015 è stato spostato in Sant’Andrea. Quest’anno, per la prima volta, sono stati coinvolti anche i genitori e gli educatori, invitati a partecipare al percorso formativo, che ha anticipato il raduno in basilica, sviluppandosi in due catechesi (una per i ragazzini e una per gli adulti). «La mia speranza è che questa giornata possa lasciare qualcosa nei vostri cuori, dandovi la forza, anche tra molti anni, di andare avanti con la consapevolezza che Gesù vi guarda, vi cerca e via ama» ha concluso il monsignor Busti, salutando i cresimandi.(Rita Lafelli)
Siamo in attesa del NUOVO VESCOVO, ma nel frattempo i cori si sciolgono, le chiese si chiudono, la gente si allontana, la tradizione si perde e chi la continua viene deriso!
segnalato da
M.A. via mail
Buddha e Mary Poppins in Cattedrale, in galera chi protesta
Ciò che per qualcuno, laicamente, rappresenta un’oscenità, ciò che buon senso e fede considerano più propriamente un sacrilegio, per altri è solo un «progetto culturale». Ad altri, insomma, non fa problema che Buddha e Mary Poppins facciano brutta mostra di sé in una Cattedrale come quella di Santa Cecilia a Ohama, nel Nebraska, Stati Uniti. Cattedrale trasformata in una sorta di grande carro carnascialesco. E tutto questo solo per il Festival dei Fiori, appuntamento annuale divenuto ormai un’abitudine locale, ma profana.
L’assurdo è che chi ha tentato di por fine a questo scempio ovvero il sagrestano, Mark Kenney, sia finito addirittura in carcere ed ora sia chiamato a sostenere l’entità di un mega-risarcimento. Senza che il Vescovo, mons. George Lucas, abbia al momento detto una sola parola in sua difesa, né fatto commenti sulla sconcertante vicenda. Solo il suo portavoce si è pilatescamente limitato a chiedere di considerare il «contesto» ed a commentare come non stia scritto da nessuna parte, nel Catechismo, che tra le volte della Cattedrale sia vietato far volteggiare Mary Poppins. Affermazioni, che si commentano da sole…
Il sagrestano Kenney, il 29 gennaio scorso, giunto di buon mattino presso la Chiesa Madre di Ohama, ha pensato bene, con un paio di cesoie, di tagliare i cavi, che mantenevano sospesa a mezz’aria, nella navata centrale, una gigantesca bambola agghindata come Mary Poppins, con tanto di ombrellino magico. Subito dopo si è recato presso una cappella laterale ed ha fatto a pezzi la gigantografia di Buddha, riportando così l’ordine nel tempio. Ordine malauguratamente sgradito al parroco, don Michael Gutgsell, che, preso atto dell’ammissione da parte del responsabile, ha immediatamente chiamato la Polizia, affinché procedesse al suo arresto. La sentenza del tribunale è attesa per il prossimo 24 marzo, Giovedì Santo, come ha fatto notare il singolare imputato. Disposto ora a “risarcire” tutto, benché – come ha dichiarato – «elementi secolari» quali i personaggi del cinema e gli dei pagani «nel sacro recinto di una Cattedrale siano sacrileghi e idolatri». La questione è divenuta, insomma, materia per le compagnie di assicurazione, che difatti hanno iniziato a fare i conti.
Nessuno scandalo, invece, secondo don Gutgsell, oltre che parroco, anche Cancelliere della locale Arcidiocesi e canonista, formatosi in un’Università Cattolica: «Nessun sacrilegio, né mancanza di rispetto – ha dichiarato – Le Cattedrali rappresentano l’epicentro giusto per presentare e promuovere la cultura». E rincara la dose: «Più grave ancora parlare di profanazione», poiché questo significherebbe, a suo giudizio, «calunniare i responsabili del progetto». In realtà, è solo chiamare le cose col proprio nome… (M.F.)
Vi prego, ditemi che quanto è riferito dai due articoli non è vero!
RispondiEliminaBeh, un Vescovo che si chiama George Lucas...come mai non c'era Obi One Kenobi o Jubecca?
RispondiEliminaE' ormai evidente che nella Gerarchia della Chiesa, molti hanno perso la Fede e non hanno più timore di offendere Dio, neanche nel Suo Sacro Tempio.... - Cristina
RispondiEliminaA Mantova i ragazzi URLAVANO : "Senza Roberto non mi diverto!!!"
RispondiEliminaE' questo il ruolo del Pastore: FARE L'ANIMATORE DI SERATE DANZANTI?
Cosa stiamo lasciando a questi giovani??
Non lamentiamoci se nel mantovano esiste la Sala del Regno dei testimoni di Geova più grande d'Europa! Matteo
In un precedente articolo di questo Blog si legge il titolo provocatorio: "Questo vescovo diventerà mai Papa?" Bhe diciamo che se va avanti così ha la strada tutta in discesa... Poi, permettetemi, poco conta ristrutturare e riaprire le chiese post-sisma se le riduciamo in questo modo; lasciamogli le loro belle crepe e la loro gloriosa e santa polvere piuttosto che de-sacralizzarle così! Ci si affanna a produrre tonnellate di carta "atti di un sinodo" che finirà come tutti i Salmi: "come era nel principio, ora e sempre" e non ci si preoccupa delle risorse spirituali che la Chiesa di Sant'Anselmo da Baggio (Mantova) sta irrimediabilmente perdendo!!
RispondiEliminaMa che ci lamentiamo: sette anni senza messa??
RispondiEliminaNe abbiamo tre all'anno ( e non le dice nemmeno tutte il nostro parroco perchè ha sempre 1000 scuse!), però in compenso viene a darci il contentino il lunedi di Pasqua, si legge sull'albero davanti alla Chiesa: MESSA ORE 10.00 (che non è nemmeno festa di precetto). Piuttosto era meglio fosse venuto una delle feste grandi di Pasqua, tipo Pentecoste!
Qui a San Giacomo le campane suonano ancora... ma avendo di questi esempi..ben presto saranno sostituite dalle torri dei minareti! E per chi ci crede ancora: BUONA PASQUA!
Non capisco e non comprendo, ma per favore NON PARLIAMO di Adolescenti dai CUORI PULITI!
RispondiEliminaDiciamo di buoni propositi... ma se il prelato facesse un giro in città, locali, scuole, ritrovi serali, palestre, campi sportivi, INTERNET, tutto tranne Cuori Puliti. Diaciamo che l'esempio Immacolato del lontano San Luigi Gonzaga risulta difficile da proporre e da seguire quando sappiamo benissimo che per una ricarica telefonica succede di tutto, dal cyber-bullismo a cose difficili da pensare!
Calzanti,ancora una volta le parole del Vangelo "Se trattano così il legno verde..."
RispondiEliminaGesù, mentre percorre le vie di Gerusalemme carico del fardello della croce rimprovera le donne di Gerusalemme che lo seguono e piangono su di lui,pronunciando queste parole se trattano così il legno verde, che avverrà del legno secco?Gesù indica per l'albero verde,se stesso, e per l'albero secco i malvagi . Mentre Gesù è l’albero verde,che produce frutti e malgrado ciò viene messo a morte,cosa ne sarà dell’albero secco , inaridito che non produce più frutto ed è di per se stesso pronto a divenir preda delle fiamme.
Le Campane della Chiesa dedicata ai Santi Filippo e Giacomo Apostoli in San Giacomo di Cavriana, salutano con gioia l'elezione del NUOVO Vescovo di Mantova, don Gianmarco Busca (bresciano). A Lui vanno le nostre più care preghiere e a Lui si rivolge la speranza per il riottenimento della messa festiva INGIUSTAMENTE toltaci.
RispondiEliminaAnche se non compare sul Bollettino Parrocchiale di Cavriana: sabato 09 luglio 2016 ore 11.00 Santa Messa straordiariamente concessa dal parroco uscente per un gruppo di fedeli/pellergini da Arbizzano (Vr). A loro vanno i più sentiti RINGRAZIAMENTI per essere riusciti s strappare questo PICCOLA MIRACOLO! Grazie!
RispondiEliminaDopo aver letto questa triste (direi luttuosa per un cristiano) vicenda voglio semplicemente commentare con le parole di un conterraneo mio, il conte Cavour; sono chiaramente riferite a chi tanto vi ha ostacolato (curia e prevosto).
RispondiEliminaIl Conte Camillo era solito dispensare questo consiglio: “Prima di valutare ciò che ti dicono, valuta anche CHI te l'ha detto”
Anche se da sacerdote concludo rivolgendomi ai confratelli: "La bocca parla dalla pienezza del cuore!"
All’amato confratello nel sacerdozio che oggi compie il suo 75° compleanno ( nonché parroco di Cavriana don Dino Mezzani), che egregiamente ha saputo dividere e minare gravemente la fede nella Comunità degli Amici di San Giacomo di Cavriana (Mn); all’amatissima Eccellenza don Roberto Busti che tra dieci giorni esatti rovinando la Basilica di Sant’Andrea consacrando un orrendo altare moderno ci saluta; che dire: “sic transit gloria mundi!” Come meditazione al loro congedo (che tutti sperano rapido ed indolore) voglio riportare all’attenzione dei lettori le parole di un’omelia di Giuseppe Sarto, già Vescovo di Mantova e poi San Pio X, riprese poi nell’omelia di saluto di S.E. Rev. Ma Mons. Antonio Poma. [cit] : («Se dunque presenti la tua offerta sull'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualcosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all'altare e va' prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono» (Mt 5, 23-24). Come insegnavano i profeti, la liturgia senza la vita giusta, il rito senza la giustizia, la preghiera senza l’amore sono sgraditi a Dio e rischiano di essere una farsa. Era ancora Gesù che ripeteva: «Quando vi mettete a pregare, se avete qualcosa contro qualcuno, perdonate, perché anche il Padre vostro che è nei cieli perdoni a voi i vostri peccati» (Marco 11,25). Gesù vuole metterci in guardia quindi non soltanto contro le più gravi esplosioni dell'odio, ma anche verso ogni espressione o atteggiamento che in qualche modo denoti mancanza d'attenzione, d'amore verso i fratelli.)
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