ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 28 novembre 2015

Est modus in rebus..

E monsignor Balda lanciò l'allarme: "La Chaouqui sa troppi segreti" 
 La Repubblica 
(Marco Ansaldo) «Con il passare dei mesi, cominciai a notare nella signora Chaouqui atteggiamenti e valutazioni non sempre congrui. Trattandosi di persona in possesso di notizie di rilevante importanza per la Sede Apostolica e con frequentazioni di rilievo in ogni ambito, ho tentato di moderare ed orientare positivamente attenzioni e attività».
Così scriveva, appena nel luglio scorso, monsignor Lucio Angel Vallejo Balda al numero due del Vaticano, il Segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin. È una lunga, dettagliata lettera, piena di osservazioni e informazioni che il segretario della Cosea, la Commissione sulle finanze della Santa Sede, aveva inviato al braccio destro del Papa. Nelle due pagine il monsignore spagnolo informa il capo del governo vaticano della «situazione spiacevole». Repubblica presenta qui il documento in esclusiva.

Il Malleus Maleficarum

                Il Malleus Catholicorum di Bergoglio

http://opportuneimportune.blogspot.com/2015/11/il-malleus-catholicorum-di-bergoglio.html

Non distruggete l’opera di Dio


suoreGeneraleContinua il flusso di testi scritti da persone che avvertono la necessità di prendere carta e penna e lasciare la loro testimonianza. Questa volta a scriverci e Giuseppe Chicca, cognato di una suora.
Mi chiamo Giuseppe Chicca, nato a Revello il 22/11/1969, residente in  Alassio, in provincia di Savona. Scrivo questa lettera per testimoniare la mia esperienza riguardo la mia conoscenza delle suore e dei frati francescani dell’Immacolata. La mia prima esperienza fu quando andai a fare degli interventi di manutenzione e adattamento nel convento delle Suore Francescane dell’Immacolata di Alassio, circa 13 anni fa, per preparare il monastero all’ingresso delle suore di clausura.

Pig Lodge?

Bergoglio in ginocchio, Cantalamessa in piedi.

In queste settimane vanno intensificandosi i rapporti della setta conciliare con le altre denominazioni del composito panorama ecumenico: oggi Chiesa e postconcilio ci dà notizia dell'intervento di padre Cantalamessa all'apertura del sinodo della setta anglicana che si tiene in questi giorni presso l'Abbazia di Westminster a Londra, poco dopo la visita di Bergoglio al tempio luterano di Roma ed in concomitanza con la successiva visita al tempio anglicano di Namugongo in Uganda (che il sito pseudocattolico La Nuova Bussola Quotidiana non manca di elogiare)

La piccola Loggia

Repubblica benedice la nuova religione 

Corrado Augias dixit. Dialogo e pluralismo in salsa laicista, con umanità spirituale che non necessita di educazione religiosa. Sembra solo un guazzabuglio, in realtà è molto peggio.

di Paolo Deotto
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  zzzzggrgNella rubrica “Lettere, Commenti & Idee”, su Repubblica di ieri, Augias risponde alle lettere di due lettori che esprimono la loro laica e civile soddisfazione perché i funerali della giovane uccisa a Parigi hanno visto la partecipazione di “tre religioni”. Così, con l’occasione, un lettore propone anche che a scuola si introduca l’insegnamento di queste “tre religioni” (nuova frase magica), smettendola con l’insegnamento della sola religione cattolica. “Un corso laico, storico-critico”.
Ora, a prescindere dal fatto che il lettore che si duole per l’insegnamento della religione cattolica probabilmente non sa che ormai nell’ora di religione si parla di sociologia, ecologia, pluralismo, sessualità eccetera e solo in qualche raro caso di religione cattolica, a prescindere da ciò, dicevo, Corrado Augias prende la palla al balzo e ci spiega che una educazione religiosa “in senso confessionale” non è indispensabile per diventare ottimi cittadini dotati di un “senso profondo di umanità che non esito a definire spirituale”.

The Grand Lodge

CURD JUERGENS: L'INFERNO ESISTE

L’inferno esiste parola di Curd Jürgens. Sono numerose le testimonianze di mistici e di persone comuni i quali trovandosi in circostanze estreme hanno avuto la visione dell’Inferno come anche quella del Paradiso di Francesco Lamendola  



Esiste, l’Inferno? Secondo i teologi buonisti, progressisti e modernisti – d’accordo, in questo, con gli anti-teisti più intransigenti e combattivi – la risposta negativa è ormai quasi scontata: come potrebbe esistere, dal momento che Dio è Amore?

Il Katechon perduto

L’Occidente senza katechon . E i suoi boia.


Qualche giorno fa’ quattro ex piloti di droni per conto dell’Air Force hanno scritto una lettera aperta al presidente Obama per dire tutto l’orrore di esecutori del programma di assassini mirati dal cielo, dal presidente comandati. Ne hanno descritto la crudeltà e la bassezza. Dal loro schermo in Virginia, uccidono persone in Afghanistan, Pakistan Irak, migliaia di chilometri di distanza. Uccidono soprattutto civili, secondo liste preordinate basate su informazioni di intelligence approssimative; spesso quelli che uccidono sono palesemente innocenti che nulla hanno a che fare col terrorismo islamico.

Levate capita vestra



A testa alta per umiltà
Quando cominceranno ad accadere queste cose, alzatevi e levate il capo, perché la vostra liberazione è vicina (Lc 21, 28).

Non è un’ossessione di chi parla, ma la convinzione di un autorevole prelato che ha pagato cara la sua parrhesía: stiamo attraversando una prova apocalittica. Più e più volte, nella storia cristiana, cataclismi naturali e pubblici sconvolgimenti sono stati interpretati come segni della fine imminente; ma l’uomo non era ancora in grado di provocare terremoti e maremoti bombardando la ionosfera con radiazioni ad altissima intensità che, riflesse verso il suolo, sviluppassero una potenza devastante, né di fabbricare armi nucleari, chimiche e batteriologiche che, messe in mano a fanatici indemoniati, diventassero un incubo per i popoli del mondo. Più e più volte il dilagare della peste aveva decimato interi Paesi, ma non virus militari creati in laboratorio. Più e più volte conflitti sanguinosi avevano falciato le nuove generazioni, ma mai questo era successo, in una non dichiarata guerra planetaria, negli ospedali pubblici e a spese dei cittadini. Più e più volte i cristiani hanno subìto persecuzioni spaventose, ma i massacri indiscriminati e l’odio pubblico contro la loro fede non avevano raggiunto gli inauditi livelli di oggi.

Sottozero

Il Concilio e una primavera che non c'è stata!



Caro direttore,

credo alle riforme, non alle rivoluzioni. Le prime appartengono alla storia della Chiesa, le seconde no. Le prime portano al bene, a rinnovare nella continuità, a pulire le incrostazioni; le seconde nascono da uno spirito ideologico e utopico: si propongono non il rinnovamento ma la distruzione e la ricostruzione totale e portano sempre con sé, inevitabilmente, violenza e intolleranza.

Per questo, come tanti, sono stupito di leggere ogni giorno, da parte di uomini di Chiesa o di laici cattolici famosi alla Melloni, dichiarazioni del genere: Nasce la nuova Chiesa della tenerezza; La Chiesa ha cambiato passo; Nulla sarà più come prima; C'è aria nuova nella Chiesa...

venerdì 27 novembre 2015

Il valore dei “segni”

La meravigliosa storia della Medaglia miracolosa

Poveri e ignoranti..?

I martiri dell'Uganda, quelli che respinsero le "turpi richieste" del re


Uganda
Nel programma dell'imminente viaggio di papa Francesco in Africa avrà un posto di rilievo la visita al santuario dei martiri dell'Uganda, a Namugongo, con la celebrazione di una messa, sabato 28 novembre.
Ma pochissimi sanno e quasi nessuno racconta come e perché questi martiri furono uccisi.
Per saperlo, basta però aprire il martirologio romano.
Lì si legge che "san Carlo Lwanga e i dodici compagni martiri, di età compresa tra i quattordici e i trent’anni, appartenenti alla corte regia dei giovani nobili o alla guardia del corpo del re Mwanga, neofiti o fervidi seguaci della fede cattolica, essendosi rifiutati di accondiscendere alle turpi richieste del re, sul colle di Namugongo in Uganda furono alcuni trafitti con la spada, altri arsi vivi nel fuoco".
Dove per "turpi richieste" si devono intendere le brame omosessuali del re.

Laudato no

DA KYOTO A PARIGI, LA NUOVA IDEOLOGIA SI CHIAMA «CLIMATISMO». UNO SCIENZIATO SPIEGA COS'È

Da Kyoto a Parigi, la nuova ideologia si chiama «climatismo». Uno scienziato spiega cos'è
Dalla quarta di copertina de «Il Climatismo: una nuova ideologia», di Mario Giaccio, edizioni 21esimo Secolo (info@21mosecolo.it)

Non vi sono dati che provino una correlazione statisticamente significativa fra l’aumento della produzione di anidride carbonica di origine antropica (meno del 5% di quella naturalmente presente nell’atmosfera) e il riscaldamento globale.

"Free Bergoglios"?

Nell’era del terrore, mancavano gli abbracci seriali


Mentre settimanalmente accadono stragi ovunque, mentre noi piangiamo i morti ma non tutti – pare che le vittime francesi avessero molta più vita alle spalle di quelle siriane o russe – e mentre i nostri politici continuano scientemente a perseguire una politica estera terroristica, prendono via via piede i “Free Hugs”. 
Tale “manifestazione d’affetto”, proveniente dall’Australia e insidiatasi anche in Italia negli ultimi anni, prevede che dei perfetti ignoti, appostati in una qualsiasi piazza di città o di provincia, invitino altri emeriti sconosciuti a scambiare un abbraccio. Qualora la cosa venga gradita oltre misura, i nuovi avventori potranno sempre emulare il gesto con gli altri passanti sulla via di Damasco. 

Due ecclesiologie a confronto:

La dottrina della libertà religiosa e quella delle due spade 


«Domine, ecce duo gladii hic» «Satis est» (Lc 22, 38) 
Il 7 dicembre 2005 ricorreva il quarantesimo anniversario della Dichiarazione conciliare Dignitatis humanae, sul «diritto della persona e delle comunità alla libertà sociale e civile religiosa». Vi si legge la notissima frase, al n. 2: «Questo Concilio Vaticano dichiara che la persona umana ha diritto alla libertà religiosa. Il contenuto di tale libertà è che tutti gli uomini devono essere immuni dalla coercizione da parte di singoli individui, di gruppi sociali e di qualsivoglia potestà umana, così che in materia religiosa nessuno sia forzato ad agire secondo la sua coscienza né sia impedito, entro debiti limiti, di agire in conformità ad essa, privatamente o pubblicamente, in forma individuale o associata. Inoltre dichiara che il diritto alla libertà religiosa si fonda realmente sulla stessa dignità della persona umana, quale si conosce, sia per mezzo della parola di Dio sia tramite la stessa ragione. Questo diritto della persona umana alla libertà religiosa deve essere riconosciuto e sancito come diritto civile nellʼordinamento giuridico della società»( 1 ). Tale affermazione era stata condannata tale e quale dallʼEnciclica Quanta cura di Papa Pio IX, che riprendeva Mirari vos di Gregorio XVI, come tutti sanno: del tutto falsa e dannosa alla Chiesa e alle anime, anzi follia è lʼopinione che vuole «la libertà di coscienza e dei culti essere diritto proprio di ciascun uomo, che si deve con legge proclamare e sostenere in ogni società ben costituita, ed essere diritto dʼogni cittadino una totale libertà, che non può essere limitata da alcuna autorità vuoi civile, vuoi ecclesiastica, di manifestare e dichiarare i propri pensieri quali che siano sia a viva voce, sia con la stampa, sia in altro modo palesemente e in pubblico»( 2 ).

Boots on the ground

"Sì alle truppe di terra per eliminare lo Stato islamico", dice il patriarca caldeo di Baghdad

“L’Europa ha creato società parallele, accogliete troppi musulmani che si integrano poco”

Il patriarca di Babilonia dei caldei, mar Louis Raphaël I Sako
Roma. Per eliminare lo Stato islamico c’è solo una soluzione: i boots on the ground, le truppe di terra. “E’ inevitabile, e l’Isis sarebbe sconfitto facilmente, se solo la comunità internazionale si mettesse d’accordo”. A dirlo è il patriarca di Babilonia dei caldei, mar Louis Raphaël I Sako, massima autorità cattolica nella capitale irachena.

Bisognerà rassegnarsi?

Il vescovo "intercettato" e i moralizzatori di Stato
Il caso di monsignor Negri, arcivescovo di Ferrara, a cui è stata intercettata una chiacchierata privata e sbattuta in prima pagina su Il Fatto Quotidiano, mette in evidenza il sistema totalitario verso cui siamo già avviati, con tutti i cittadini trasformati in delatori e spie.

Monsignor Luigi Negri
Bisognerà rassegnarsi al fatto che siamo in un regime totalitario, dove tutti non solo possono ma addirittura si sentono in obbligo di spiare e denunciare il vicino: per guadagnare credito davanti al potere o per eliminare un nemico. Non importa se a torto o a ragione, basta un sospetto, una frase estrapolata dal contesto, una parola fuori posto e il colpevole è servito al potente di turno.

Potrebbe dedicarsi ai disperati del mondo».

IL COMPLOTTO DELLA VOLGARITA'    

La silenziosa infiltrazione dell’osceno nelle pieghe della normalità. Esiste oggi una offensiva mondiale della stupidità e volgarità, manovrata da oscuri poteri e avente di mira la conquista e il controllo totale dell’umanità di Francesco Lamendola  

 



L’oscenità si è infilata di soppiatto nelle nostre vite, silenziosamente, sfruttando la pubblicità, la televisione, il cinema, la letteratura, i fumetti, la moda; e sta stravolgendo dall’interno la nostra “normalità” e avvelenando, poco alla volta, il nostro senso estetico e la nostra intelligenza.

Qualcosa è cambiato?

Com’è che Famiglia cristiana è diventata la portaerei del bergoglismo

Dura con la guerra e l’occidente, da record su Facebook

Milano. “Things have changed”, come canta Bob Dylan, e l’ha cantata in Italia dopo gli attentati di Parigi. Ma il 13 novembre ha cambiato di colpo anche altre cose. Ad esempio adesso succede che Alessandro Di Battista, il mattatore televisivo dei Cinque stelle, vada da Vespa, o a “Linea notte”, e citi gli editoriali di Famiglia cristiana come un tempo citava il sacro verbo di Beppe Grillo, o come stesse citando Foreign Affairs. O come di solito, più modestamente, i suoi compagni di movimento citano il Fatto quotidiano. E a proposito di Fatto, per cambiare esempio: qualche giorno fa ha intervistato il vicedirettore di Famiglia cristiana, Fulvio Scaglione, come di solito si intervista, in caso di guerra mondiale terroristica, un Noam Chomsky.

giovedì 26 novembre 2015

La spiacevole verità

Un ebreo importante ci dice la spiacevole verità


UN EBREO IMPORTANTE CI DICE LA SPIACEVOLE VERITÀ[1]

Un ebreo importante alla fine si è stufato e non si è più potuto trattenere: l’”Olocausto” è una grande menzogna e un racket estorsivo; la Germania è per lo più innocente della seconda guerra mondiale; e durante gli anni ’30 aveva cognizione di causa nel combattere contro una plutocrazia dominata dagli ebrei che cercava di controllare il pianeta … Sì, un ebreo importante dice tutto questo. Dovete leggerlo per credervi!

Non si può dire, ma il motivo è semplice..

I pacifisti si ricredono: e guerra sia…

(di Tommaso Scandroglio) E guerra sia. Dopo gli attacchi terroristici a Parigi tutti ora invocano una risposta armata in Siria e in ogni luogo dove i terroristi combattono o si addestrano o vengono reclutati. Tutti chiedono che le vesti insanguinate delle vittime parigine vengano rese immacolate nel lavacro purificatore della guerra e tutti si sono messi a cantare la Marsigliese come se fosse una marcia militare.
Ecco che quando ci toccano nel vivo e vengono a casa nostra a compiere stragi diamo pure ragione al Catechismo, e non a quelle parti di esso che invitano a porgere belanti e mansueti l’altra guancia, ma al n. 2308 e seguenti in cui a certe condizioni si legittima la guerra giusta. E guerra sia, allora. Il pacifismo estremo andava bene per la guerra in Iraq e nei Balcani, ma contro l’Isis occorre il pugno di ferro, non certo la mano aperta e inguantata nel velluto. Come mai? Non si può dire, ma il motivo è semplice.

Le tombe di Dio


"Dio o niente", ossia un cardinale senza fronzoli
  • "Le chiese occidentali sono diventate le tombe di Dio". "Oggi non abbiamo una strada dottrinale chiara da seguire nella Chiesa". "Ogni cristiano è chiamato a essere Cristo". Così parlò il cardinale Sarah. 
«Dio o niente è solo un libro per proteggere l’uomo creato ad immagine e somiglianza di Dio.Dio o niente è solo un libro scritto per aiutare l’uomo a tornare a Dio. Dio o niente è un libro scritto per fermare le guerre. Dio o niente è stato scritto pregando».

Poveri, immacolati, kommissariati, non (ancora?) suicidati..^

Il commissariamento dei FFI: un’analisi    
   

Nel corso di queste ultime settimane, si sta discutendo molto delle nuove vicende legate al commissariamento dei Francescani dell’Immacolata, in particolare in seguito alla pubblicazione di due video-inchieste della giornalista Amalia De Simone sul Corriere della Sera. In un recente editoriale, lo scrittore cattolico Maurice Blondet ha cosi analizzato questa intricata vicenda.

Una fitta nebbia d’incenso.

Torna l’Inquisizione, ma la stampa laica continua ad idolatrare Papa Bergoglio (se lo avesse fatto Benedetto XVI…)

Bergoglio con CastroIl processo iniziato in Vaticano contro i giornalisti Gianluigi Nuzzi ed Emiliano Fittipaldi, a quanto pare, lascia indifferenti i (solitamente fervorosi) paladini della libertà di stampa, i cantori dello stato di diritto e soprattutto i tanti vati della laicità. Intellettuali, giornalisti e politici appaiono perlopiù distratti e muti: niente obiezioni, tanto meno appelli e proteste. Evidentemente trovano che sia tutto normale. Ma siamo proprio sicuri che lo sia?
Nei confronti di Nuzzi e Fittipaldi ognuno può nutrire simpatia o antipatia, ciascuno può avere il giudizio che crede sui loro libri relativi alle finanze vaticane. Ma è davvero normale che due giornalisti italiani vengano processati, in uno Stato straniero (qual è il Vaticano), per aver fatto, in Italia, il loro lavoro, in osservanza alle leggi italiane?

Tristemente esemplare

l sacrilegio più grave mai osato, fortissima reazione di Chiesa e fedeli

(di Mauro Faverzani) Non c’è solo il fanatismo islamico a scuotere ed a devastare l’Occidente; ve n’è anche un altro, più silenzioso ma non per questo meno pericoloso, esattamente parallelo e speculare: quello laicista e giacobino, che forse, almeno per il momento, non giunge a dilaniare i corpi, ma senza dubbio riesce a trafiggere le anime.
Tristemente esemplare, in tal senso, quanto avvenuto in Spagna, ove, a detta degli stessi osservatori, si è consumato il sacrilegio più grave mai commesso dai tempi della terribile Guerra Civile. Abel Azcona ha 27 anni ed è originario di Pamplona. Si definisce un artista «multidisciplinare», specializzato nella cosiddetta «arte d’azione». Nessuno ha mai sentito parlare di lui e probabilmente nessuno ne sentirebbe mai parlare.
Forse anche per questo ricerca spasmodicamente la provocazione sopra le righe, l’eccesso smodato, la trasgressione urlata, superando non più soltanto il limite della decenza (non parliamo di buon gusto…), bensì anche quello del rispetto del sacro. Per questo si è preso la briga di recarsi in diverse chiese di Pamplona e Madrid durante la S. Messa, fingere di comunicarsi e trafugare l’Ostia consacrata. Questo per ben 242 volte. Poi ha usato le particole per comporre con esse, dopo averle gettate a terra, la parola «pedofilia».
Tutto questo, si noti bene, col Corpo di Cristo. La profanazione è evidente. E lo è anche il reato contro i sentimenti religiosi, regolato dall’art. 525 del Codice Penale spagnolo, che condanna chiunque si faccia beffa di dogmi, credenze, riti o cerimonie. A peggiorar le cose, la mostra dal titolo Desenterrados, allestita proprio in questi giorni da Azcona a Pamplona. Dove ha esposto anche l’opera blasfema in questione. Pietosamente riscattata da una persona, che ha preferito rimanere anonima: ha tolto le Ostie consacrate dall’esposizione e le ha trasferite in una parrocchia, per por fine al sacrilegio. Solo in parte, però. Purtroppo sono rimasti i pannelli con le immagini, che raffigurano minuziosamente le varie fasi della sua realizzazione.
Un vero e proprio pugno nello stomaco. Un’offesa frontale al Divino, un fatto di una gravità inaudita, un autentico attentato alla fede cattolica. Nella presentazione della mostra, Azcona ha dichiarato di voler con essa «riflettere sulle sofferenze propria ed altrui». In realtà, le sofferenze le provoca soltanto agli altri. Non solo: la questione è divenuta subito politica, in quanto la manifestazione è stata allestita dallo scorso 20 novembre e sino al 17 gennaio dall’amministrazione municipale di Pamplona, guidata dall’estrema sinistra di EH Bildu, nella sala pubblica di piazza Serapio Esparza (Conde Rodezno), presso il monumento ai Caduti.
Si tratta di locali di proprietà della Diocesi, ma ceduti negli Anni Novanta al Comune a condizione che il beneficiario vi svolgesse attività strettamente culturali ed educative, compatibili con la natura e la storia dell’edificio, dovendosi mantenere all’interno l’ordine ed il rispetto dovuto alla Cripta. È evidente come, in questo caso, tali condizioni non solo non siano state rispettate, bensì siano state palesemente violate.
Il Centrodestra con l’UpnUnión del Pueblo Navarro, ed il sostegno del Partito Popolare, ha presentato una mozione, in cui si bocciava la mostra, accusandola di «mancar di rispetto» ed anzi di attentare «alle convinzioni religiose di una parte della società». Ana Beltrán, del Ppn, ha bollato la mostra di Azcona come «riprovevole» ed «esecrabile». Ma il Parlamento di Navarra, grazie soprattutto al voto compatto delle Sinistre, ha respinto tale richiesta.
I motivi sono sempre gli stessi, triti e ritriti: calpestano la fede altrui, ne oltraggiano e deridono la sensibilità, invocando a sproposito la «libertà di espressione e di opinione», come sostenuto da Koldo Martínez, portavoce della formazione progressista Geroa Bai, mentre Adolfo Araiz, esponente della forza di estrema sinistra, EH Bildu, ha lamentato una «certa aria di censura»: sulla medesima linea anche i socialisti e Laura Pérez, di Podemos, che teme anzi «gravi rischi» e conseguenze da tali atteggiamenti.
La questione si è ora, comunque, spostata nelle aule dei tribunali: l’associazione degli Avvocati Cristiani ha sporto denuncia contro l’autore, accusandolo di «profanazione»; ma ha fatto anche sapere che, dipendendo ora l’utilizzo di quegli spazi dal Comune – dall’Assessorato alla Cultura, nello specifico –, qualora la mostra non fosse immediatamente sospesa, anche l’ente locale si troverebbe citato in giudizio con la medesima imputazione. Anche il governo spagnolo ha chiesto alla Procura di verificare se vi siano gli estremi di reato.
Intanto, l’agenzia InfoCatólica ha diffuso la foto dell’autore delle “opere”, Abel Azcona, affinché tutti, sacerdoti e fedeli laici, «memorizzino il suo volto», e, nel caso «cercasse nuovamente di comunicarsi, per fare in realtà incetta di Ostie consacrate», possano immediatamente assumere i provvedimenti del caso. Le agenzie Change.org Hazteoir.org, invece, hanno lanciato due pubbliche sottoscrizioni, che han raccolto in poco tempo circa 90 mila firme contro la mostra. Migliaia di fedeli han recitato il S. Rosario a Pamplona, dinanzi alla sede dell’esposizione di Azcona.
Per il 26 novembre è prevista una manifestazione di protesta dinanzi al Comune, per mostrare il netto ed assoluto rifiuto di simili offese a Cristo ed alla fede di milioni di cattolici. Per lo stesso motivo, è stato creato anche il blog, Respeto por Navarra. Lo sdegno è tanto e la reazione forte, questa volta, contro l’ennesimo, sacrilego spregio alla libertà ed al diritto fondamentale di dirsi e di essere cattolici. L’Arcivescovo di Pamplona, mons. Francisco Pérez González, ha deciso per il 25 novembre alle ore 19 la celebrazione contemporanea di due S. Messe di riparazione per il furto sacrilego di ostie consacrate, dichiaratamente ammesso da Azcona: una funzione liturgica nella Cattedrale di Pamplona, celebrata dallo stesso mons. Pérez, e l’altra nella Cattedrale di Tudela, celebrata dal Vescovo ausiliare, mons. Juan Antonio Aznárez Cobo.
Non solo: in un’intervista rilasciata ad Alfa y Omega ha dichiarato che la Diocesi ha sporto una denuncia-querela in proposito: «Noi abbiamo il diritto di accedere alla Giustizia civile – ha affermato mons. Pérez – per tutelarci di fronte ad un atto tanto sacrilego, un atto che lede e ridicolizza ciò in cui crediamo. Si tratta di un sacrilegio blasfemo – ha proseguito – Un sacrilegio, che ha disprezzato, calpestato e deriso l’Eucarestia, che è la presenza reale di Gesù Cristo nell’Ostia consacrata ovvero nella Sua forma più sacra per un cattolico». L’Arcivescovo ha anche scritto al Comune, affinché provveda a «ritirare questa esposizione con connotazioni sacrileghe contrarie alla nostra fede». (Mauro Faverzani)

Crocifissi devastati a Livigno, quarto caso: solo ‘vandali’?

CrocifissoE’ accaduto. Ancora una volta. Sempre nella stessa zona. Prima due casi a Livigno; poi un terzo in Alpe Vago, nei pressi del Passo della Forcola; ed ora questo, ad Altumeira, in Val Viola. Anche qui è stato trovato un crocifisso, il quarto in pochi giorni, brutalmente danneggiato. Qualcuno gli ha amputato le braccia, con una motosega.
Ad essersene accorto per primo è stato un cacciatore della Valdidentro. Che si è precipitato ad informare dell’accaduto la vedova di colui, che nel 1969 volle questa sacra immagine sul posto, quale segno di ringraziamento al Signore, per aver salvato la figlia da una grave malattia. Ovvio il dolore dei familiari, nell’apprendere la notizia. E non solo il loro. A Facebook ha affidato il proprio sfogo anche il figlio di chi ha compiuto, suo malgrado, il triste ritrovamento: «L’ignoranza, l’inciviltà e la mancanza totale di valori ha purtroppo colpito anche nella nostra Valdidentro, presso il parcheggio di Altumeira – ha scritto – Vergognatevi, o voi poveri imbecilli, che non avete capito proprio un accidente della vostra vita e vi invito a riflettere su quello che avete commesso».
Al momento le indagini condotte dalle forze dell’ordine sono contro ignoti, si parla di generici “atti vandalici”. Ma è difficile immaginare che sia solo questo il movente e che siano del tutto estranee le motivazioni religiose, dato che nel mirino degli autori criminali finiscono sempre e solo crocifissi. Che peraltro pullulano in zona, sono circa un centinaio, molti dei quali realizzati da Battistin Silvestri, quando, rientrato dalla prima guerra mondiale, si rese conto di quanti in paese bestemmiassero. Voleva che fossero, ad ogni angolo, un costante richiamo alla fede.
Di certo gli autori del sacrilegio non è gente del posto: quanto meno di questo è convinto il parroco di Livigno, mons. Giuseppe Longhini. Che ritiene la fede dei valligiani troppo robusta e provata, per esser capace di simili gesti. Dev’esser dunque qualcuno che viene da fuori… ma chi?

Né poveri né immacolati né kommissariati: Francescani forse..?


E ORA I FRANCESCANI SONO POVERI DAVVERO - IL BROKER LEONIDA ROSSI, CON L’AIUTO DI TRE RELIGIOSI, HA FATTO SPARIRE 50 MILIONI DAI CONTI DELL’ORDINE CON UNA MAXITRUFFA - MA ANCHE L’OPERA DON BOSCO E’ STATA INFINOCCHIATA PER 680 MILA EURO

I pm hanno indagato per «appropriazione indebita» tre frati: l’ex economo della Curia generale Giancarlo Lati, l’ex economo provinciale Renato Beretta, e l’ex economo della Conferenza, Clemente Moriggi: a far scoperchiare lo scandalo, infatti, è stata la trasparenza dei nuovi economo… -


Vati-che?

Vatileaks, le responsabilità di cui nessuno parla

I due giornalisti, Gianluca Nuzzi e  Emiliano Fittipaldi, e Francesca Chaouqui alla sbarra al processo
Avendo avuto personalmente una esperienza, molto sofferta, nel 2012 su temi assimilabili (Vatileaks 1) e molto simili nello svolgimento a quelli di Vatileaks 2, desidero fare un paio di osservazioni per i lettori, al fine di contribuire alla comprensione di questi fatti senza far vacillare il nostro amore per la Chiesa.

Monsignore: in nome di quale Dio?

Ma Jahvé e Allah non sono lo stesso Dio
Jahvè
Due giorni fa stavo tornando a Roma in macchina quando la radio ha trasmesso i discorsi pronunciati al funerale di stato celebrato in onore della ragazza assassinata in una discoteca di Parigi, mentre una banda rock suonava il suo pezzo forte: Kiss the Devil (“Io amo il diavolo e canterò la sua canzone, io amerò il diavolo e la sua canzone”, “Io amerò il diavolo, io bacerò la sua lingua, io bacerò il diavolo sulla sua lingua”).
Ho sentito un rappresentante musulmano affermare che in fondo fra il Dio di Israele (Jahvè) e il Dio dei musulmani (Allah) non c’è troppa differenza. E, devo dire, sono rimasta allibita. Perché questa affermazione è falsa.