ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 14 ottobre 2017

“C’è la speranza, ma è inutile se non è accompagnata da opere ”


NIGERIA CONSACRATA AL CUORE IMMACOLATO. MIRACOLO DEL SOLE?


“Miracolo del Sole in Nigeria,il 13  ottobre, dopo la riconsacrazione della Nigeria al Cuore Immacolato di Maria, in occasione del centenario dell’ultima apparizione a  a Fatima”
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“Benin City, nello Stato di Edo, Nigeria.  Si dice fosse presente l’intera Conferenza Episcopale”



Tutto sembra autentico.  Qualcuno  può confermare questa notizia?

Tempo che fa?

Supplica Filiale al Papa. 870 mila firme, 3 cardinali, 9 vescovi, oltre 600 preti

Tempo fa venne proposta al Santo Padre una Supplica filiale, da non confondersi con la più reccente Correzione filiale , riguardante la sacralità e l'indissolubilità del matrimonio. Oggi la supplica ha raggiunto numeri di tutto rispetto. Ciò ha spinto gli estensori della supplica a sottoporre una Dichiarazione, reperibile qui. Di seguito il comunicato.
3 cardinali, 9 vescovi, 636 sacerdoti religiosi e diocesani, 46 diaconi, 25 seminaristi, 51 fratelli religiosi, 150 religiose di vita attiva e contemplativa, oltre a 458 persone fra professori di teologia, insegnanti di religione, catechisti, agenti pastorali e accademici in genere, firmano una “Dichiarazione di fedeltà all’insegnamento immutabile della Chiesa sul matrimonio e alla sua ininterrotta disciplina” ricevuta dagli Apostoli. 

Indré o avant?

Ci sono novità dai Vangeli che ancora non conosciamo?



Sì, ma riguarda la nostra conversione alle dottrine dei Vangeli già chiaramente emerse, non si tratta di convertire le dottrine alle mode dei tempi!
La frase di cui vogliamo occuparci proviene dal Discorso del santo Padre Francesco, vedi qui, e che sta suscitando imbarazzo ed anche confusione. La frase è questa: “Non è sufficiente, quindi, trovare un linguaggio nuovo per dire la fede di sempre; è necessario e urgente che, dinanzi alle nuove sfide e prospettive che si aprono per l’umanità, la Chiesa possa esprimere le novità del Vangelo di Cristo che, pur racchiuse nella Parola di Dio, non sono ancora venute alla luce…”
Perciò proponiamo la questione con una semplice domanda: ci sono ancora novità dai Vangeli che ancora non conosciamo?

Se vogliamo sperare di non perire


OGNI COSA TENDE A DIO                 


Quell'impronta di vita ispirata ai principi e valori cristiani: la fortuna della mia generazione è aver visto che "ogni cosa tende a Dio", è qualcosa che agisce in profondità e alimenta le radici stesse della vita interiore di Francesco Lamendola  
 
  
Ogni cosa tende a Dio.
Quanto è stata fortunata la mia generazione! Forse perché il Friuli è una terra periferica, almeno rispetto all’Italia (ma non rispetto alla Mitteleuropa, suo vero contesto storico-culturale), e il  “miracolo economico” vi è giunto con parecchio ritardo, sta di fatto che quanti vi sono cresciuti fra gli anni ’50 e i primi anni ’60 hanno fatto in tempo, tra le molte altre cose positive – una famiglia ben solida; una scuola molto seria; un’infanzia fatta di giochi e di stupore, e non di telefonini e computer - a ricevere una vera educazione cattolica, e soprattutto un’impronta di vita complessiva ispirata ai princìpi e ai valori del cristianesimo: ed è l’impronta di vita ricevuta nell’infanzia che decide tutto il resto. Non è importante, o almeno non è decisivo, che quell’impronta di vita venga subito accettata e fatta propria dall’individuo; non è neppure indispensabile averla vista incarnata e realizzata coerentemente nella maggioranza delle persone o delle famiglie, e, al limite, neppure nella propria: è importante averla vista, anche poche volte, e aver constatato che essa è possibile, che può tradursi in un modo di vivere, di amare, di sognare, di agire, di studiare, di lavorare, di stare insieme agli altri. L’impronta di vita è come la bussola per il marinaio o come l’ago magnetico per la bussola: è qualcosa di cui si sa l’esistenza e di cui ci si ricorda, magari a distanza di anni, perfino di decenni; è qualcosa che agisce in profondità, che alimenta le radici stesse della vita interiore, perfino all’insaputa della coscienza, ma che, un bel giorno, riemerge, in tutta la sua forza. Che siano benedetti quanti, con il loro modo di essere, aiutano il bambino a ricevere una positiva impronta di vita; che siamo maledetti quanti lo sporcano e lo contaminano con un’impronta di vita negativa. Se ogni uomo è una storia sacra, ogni bambino rappresenta una storia doppiamente sacra, perché le pagine nel libro della sua vita sono ancora quasi tutte bianche, e su di esse egli, crescendo, potrà scrivere un poema paradisiaco, oppure una storia di brutture e di orrori.

Apud surdas aures

Non v'è peggior sordo...


Anche i filosofi si "correggono". Buttiglione e Pierantoni a duello su "Amoris" laetitia               
Pierantoni
Francesco non è certo un papa filosofo, viste la disinvoltura con cui maltrattail principio di non contraddizione e l'inconsistenza dei quattro postulati ai quali dice di appendere il suo pensiero.
Curiosamente, però, offre ricca materia di "disputatio" proprio ai filosofi. Uno di questi, Rocco Buttiglione, è sceso in campo pochi giorni fa per demolire punto per punto la "Correctio filialis" recapitata al papa lo scorso 11 agosto da 40 studiosi cattolici di tutto il mondo, anch'essi in prevalenza filosofi, con la richiesta di correggere sette eresie annidate – a loro giudizio – nel capitolo ottavo di "Amoris laetitia".
Buttiglione ha formulato la sua apologia della perfetta ortodossia del papa in questa intervista ad Andrea Tornielli su Vatican Insider del 3 ottobre:
E ora ecco un altro filosofo che contrattacca, smontando a sua volta le tesi di Buttiglione e di nuovo criticando "Amoris laetitia".
Lo fa in un'intervista a Diane Montagna su Life Site News del 10 ottobre, pubblicata in inglese e in italiano:
Si tratta del professor Claudio Pierantoni (nella foto), che insegna filosofia medievale alla Universidad de Chile ed è uno dei firmatari della "Correctio".

Al posto del Dio vivente

Teologia in ginocchio

Nel reagire a un estremo, non bisogna cadere nell’estremo opposto. Per mantenere una retta fede, bisogna respingere sia le sciocchezze di chi ha studiato una “teologia” modernista, sia le forzature teologiche di chi ha fatto dell’antimodernismo una ragione di vita. La seconda opzione è molto attraente per chi è esacerbato dalla deriva apostatica di buona parte degli ambienti ecclesiali o dalle contraffazioni di una cattolicità puramente nominale e di facciata. Tuttavia il cristiano non vive unicamente per combattere le deviazioni, bensì per amare Dio e il prossimo portando a tutti la luce del Vangelo e, per mezzo di essa, schiudendo l’accesso al bene più alto cui si possa oggettivamente aspirare, l’unione con Dio. Se però lo zelo di propagare la verità si riduce a un indottrinamento più o meno elegantemente camuffato, ciò non è rispettoso né del mistero di Dio né della coscienza del prossimo, cosa che la carità presuppone come naturale fondamento.

No dubia


FATIMA: Caso Ratzinger-Dollinger TUTTO CONFERMATO


Manca ormai poco al termine dei cento anni da quel lontano 13 ottobre 1917 in cui nella gremitissima "Cova de Iria" a Fatima (circa 70.000 persone) si compì, di fronte allo sbigottimento generale, il Miracolo del Sole.

Ora, di fronte al terribile spettacolo (per coloro che hanno occhi per vedere) della Chiesa allo sbando, guidata dal Falso Profeta (ved. QUI QUI) in totale sintonia con lo spirito del mondo, non possiamo che implorare per tutte le popolazioni del pianeta l'arrivo dell'«Avvertimento» (cfr. QUI QUI) affinché illumini le coscienze e con esse la Realtà Vera.

E mentre la Polonia si è mobilitata lungo i suoi confini, con MILIONI di persone in preghiera recitando il Rosario a protezione sua e dell'Europa, a Fatima si è indetto un concerto (sic) in occasione del centenario (cfr. QUI), probabilmente sotto l'influenza della nuova Chiesa modernista guidata da Bergoglio. (Leggere QUI, documentandosi anche sui post con l'etichetta a suo nome).

Pur tuttavia, in Italia c'è una bella iniziativa che segnalo ai Lettori QUI, per venerdì 13 ottobre, al fine di chiedere alla Madonna di "salvare l'Italia e il continente europeodal nichilismo islamista e dal rinnegamento della fede cristiana".

Mi permetto di suggerire di elevare anche una richiesta accorata per il pericolo incombente di guerra, visto che Trump ha espresso quattro giorni fa, davanti a tutti i suoi generali invitati alla Casa Bianca con le rispettive mogli e ai giornalisti presenti, questa frase sibillina: "È la calma prima della tempesta"... aggiungendo poi... "Quale tempesta?" ‒ "Lo scoprirete!" (Cfr. QUI).

venerdì 13 ottobre 2017

Custos quid de nocte?

Il card. Piacenza a Fatima: “Maria a Fatima ha profetato...”
In prossimità della chiusura del Centenario, con una importante omelia, il card. Mauro Piacenza a Fatima ha colto molto opportunamente gli elementi più rilevanti del Messaggio, ricordando ai fedeli che le parole della Beata Vergine a Fatima non riguardano il passato, ma il nostro presente ed il futuro.
Lo scorso 12 settembre a Fatima il card. Mauro Piacenza, Penitenziere maggiore presso il Tribunale della Penitenzieria apostolica, ha tenuto un’omelia degna di nota che vale la pena leggere e meditare per intero. In questo articolo possiamo di certo cogliere quei passaggi di maggior rilievo che meritano una giusta attenzione soprattutto in occasione di questo avvio di conclusione del Centenario di Fatima che avrà il suo termine ufficiale il 13 ottobre prossimo, giorno in cui si commemora l’ultima delle sei apparizioni della Regina del Rosario alla Cova da Iria.
Quale messaggio ci lascia il Centenario che la Chiesa ha celebrato? Questa è la domanda fondamentale a cui è doveroso dare una risposta. L’omelia di card. Piacenza ci aiuta in questo senso. 

L' ‘Utopìa del neutro’

DIRE E NON DIRE
Ovvero, come accontentare tutti. 





Se dovessimo fermarci a commentare ogni uscita ‘ufficiale’ o ‘a braccio’ del nostro felicemente regnante  Bergoglio, Papa e Vescovo di Roma, dovremmo star inchiodati alla scrivanìa in perenne battere i tasti del nostro PC. E non per una ansiosa pignoleria tesa a cercarne, per anatomizzarla, la benché minuscola imprecisione, stranezza concettuale o linguistica, e tanto meno per preconcetta ostilità. Gli è, piuttosto, che il Vescovo di Roma non formula e sparge il suo pensiero alla buona, senza valutarne il peso e la lega, perché ad onta di quanti lo ritengono non sufficientemente provvisto di scienza e di tempistica egli, con un forte senso di strategìa, sa dire e non dire tale che, anche quando sembra assumere un volto severo e fortemente censorio contro la cultura del mondo, riesce sottilmente a collocarsi come uomo di ‘medio limite’, direbbe Ovidio (Met. VIII, 21), un centrocampista, così da essere approvato dalla schiera progressista - è sempre dei nostri - e lodato da quella che si denomina ‘tradizionalista’ - finalmente un parlar tosto!.
   

Il colabrodo

La Tradizione e la naftalina 
Le infelici metafore di papa Bergoglio




Roma, 11 ottobre 2017, Discorso ai partecipanti all'incontro promosso da Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione

Quando si cerca di spiegare le cose serie con metafore da poco, si corre sempre il rischio di banalizzare il serio fino a renderlo ridicolo.
Lo stesso accade col provare ad offrire concetti importanti attraverso un linguaggio popolare, attuando una sorta di volgarizzazione che finisce con lo stravolgerne il vero significato originario.
Il Signore giustamente ammoniva dal dare le perle ai porci (cfr. Mt. 7, 6), ma occorre anche tenere presente che spesso chi si dispone a volgarizzare, spinto dall’idea di meglio far comprendere ai più, incomincia col formare in sé medesimo una distorta comprensione di ciò che pensa di dover offrire alla comprensione altrui.

Venendo al dunque, ancora una volta papa Bergoglio si lancia in una reprimenda contro l’integra conservazione del Deposito della Fede.
Parlando a coloro che dovrebbero promuovere la “nuova” evangelizzazione, questo 11 ottobre 2017, ha tenuto a precisare che
«La Tradizione è una realtà viva e solo una visione parziale può pensare al “deposito della fede” come qualcosa di statico. La Parola di Dio non può essere conservata in naftalina come se si trattasse di una vecchia coperta da proteggere contro i parassiti!»

Contra los paraculos

Our Lady of Fatima International Pilgrim Statue | CC BY-SA 2.0

Rosario e digiuno in tutta Italia in occasione del centenario dell'ultima apparizione a Fatima. L'appuntamento è per le 17.30

Oggi alle 17.30 in molte parrocchie italiane si celebrerà un rosario. È per la conclusione del centenario di Fatima, ma sicuramente la voglia di organizzarsi in rete, in gruppi l’ha data anche la notizia del grande rosario collettivo polacco.
Non pensavo sarebbe mai stato necessario riflettere su questo, ma pare sia necessario. Allora, precisiamolo. Una preghiera non potrà mai essere contro nessuno. In un rosario, un rosario intero modello hard come fanno i polacchi, non la versione light degli italiani, si chiede per venti volte al Padre comune di perdonare noi come noi perdoniamo gli altri, si chiede per duecento volte alla Madre comune di pregare per noi che siamo peccatori, e non si dice di certo che i peccatori sono gli altri. Una preghiera, una supplica come questa, non può essere mai un atto di accusa.

Dio non è pervenuto..

IL CRISTIANESIMO SENZA DIO !       

Come è triste il cristianesimo ridotto a solo umanesimo Dio non è morto semplicemente è assente? Una forma sofisticata di relativismo: il situazionismo che adattato al neo cristianesimo rinuncia a distinguere tra il bene dal male 
di Roberto Pecchioli  





Non siamo teologi, la nostra preparazione religiosa è quella di tanti italiani formati da modeste famiglie cattoliche e da quella che una volta si chiamava dottrina, gli insegnamenti del catechismo appresi in parrocchia. Siamo vissuti con le semplici formule da mandare a memoria, chiare e prive di sfumature: Dio è l’essere perfettissimo creatore del cielo e della terra. Retaggi del passato, affermazioni nette, apodittiche, che destano orrore nell’uomo moderno e che la Chiesa nasconde, trascura, tutt’ al più confina nell’allusione e nella disprezzata fede popolare. Pensavamo queste cose assistendo, come è nostra abitudine mattutina, alle rassegne stampa televisive. Avvenire, il quotidiano dei vescovi italiani, scrive di tutto, in particolare di immigrazione, ius soli, politica di governo e fatti internazionali, ma non nomina mai il nome di Dio, tanto meno parla di anima, del destino finale dell’uomo, di premio o castigo eterno. E’ un giornale, si potrebbe ribattere, il suo compito è fornire notizie. Vero, ma un foglio cattolico, espressione dei pastori di quello che un tempo avremmo chiamato popolo di Dio, dovrebbe diffondere e ribadire i fondamenti della fede e porli alla base del giudizio sui fatti. Capiamo poco delle questioni poste da alcuni porporati a Francesco, dubia che ci sembrano ragionevoli; ancor meno sappiamo valutare il merito della “correzione filiale” contenuta nel manifesto di 62 sacerdoti, professori ed intellettuali cattolici, al di là dello sconcerto per encicliche che parlano del Creato ma tacciono sul Creatore. 

Ma chi sono i più deboli oggi in Italia?


Avvenire fa lo spot allo “Ius Soli e “dimentica l’aborto            


Già da diversi anni i dati Istat certificano il drammatico calo delle nascite nel nostro paese, tanto che il numero dei morti ha ormai superato quello dei nati. Eppure, Avvenire, il quotidiano dei vescovi italiani, sembra focalizzare l’attenzione sul problema demografico proprio ora, guarda caso nel bel mezzo del dibattito politico circa l’approvazione dello “Ius soli”.
In un articolo dell’otto ottobre dal titolo “Senza i figli degli immigrati inverno demografico più rigido”, Francesco Riccardi descrive con dovizia di particolari statistici il trend negativo delle nascite in Italia, per concludere che l’apporto demografico degli stranieri, seppur non sia risolutivo, rappresenta una delle poche ancore di salvezza cui aggrapparsi.
In sostanza, il quotidiano Avvenire pare mettere in luce dati certi e ormai ampiamente noti per finalità puramente ideologiche, dal momento che nell’articolo non v’è alcune menzione circa le cause profonde dell’inverno demografico del nostro paese, se non un timido riferimento a motivazioni generiche e facili da spendere, come la crisi economica e i cambiamenti culturali. Nessun accenno dunque alla causa prima del drammatico calo delle nascite in Italia ma anche in Europa, ossia l’aborto volontario.

Rimandato in storia e dottrina:rimandatelo a casa!


Pena di morte, in principio è legittima    
           

Torniamo al discorso del Pontefice di mercoledì scorso tenuto ai partecipanti all'incontro promosso dal Pontificio Consiglio per la Promozione della Nuova Evangelizzazione e citiamo di esso la parte concernente la pena di morte:
«Questa problematica non può essere ridotta a un mero ricordo di insegnamento storico senza far emergere non solo il progresso nella dottrina ad opera degli ultimi Pontefici, ma anche la mutata consapevolezza del popolo cristiano, che rifiuta un atteggiamento consenziente nei confronti di una pena che lede pesantemente la dignità umana. Si deve affermare con forza che la condanna alla pena di morte è una misura disumana che umilia, in qualsiasi modo venga perseguita, la dignità personale. E’ in sé stessa contraria al Vangelo perché viene deciso volontariamente di sopprimere una vita umana che è sempre sacra agli occhi del Creatore e di cui Dio solo in ultima analisi è vero giudice e garante. Mai nessun uomo, "neppure l’omicida perde la sua dignità personale" (Lettera al Presidente della Commissione Internazionale contro la pena di morte, 20 marzo 2015) […] A nessuno, quindi, può essere tolta non solo la vita, ma la stessa possibilità di un riscatto morale ed esistenziale che torni a favore della comunità. […] Purtroppo, anche nello Stato Pontificio si è fatto ricorso a questo estremo e disumano rimedio, trascurando il primato della misericordia sulla giustizia. Assumiamo le responsabilità del passato, e riconosciamo che quei mezzi erano dettati da una mentalità più legalistica che cristiana. La preoccupazione di conservare integri i poteri e le ricchezze materiali aveva portato a sovrastimare il valore della legge, impedendo di andare in profondità nella comprensione del Vangelo. Tuttavia, rimanere oggi neutrali dinanzi alle nuove esigenze per la riaffermazione della dignità personale, ci renderebbe più colpevoli. Qui non siamo in presenza di contraddizione alcuna con l’insegnamento del passato, perché la difesa della dignità della vita umana dal primo istante del concepimento fino alla morte naturale ha sempre trovato nell’insegnamento della Chiesa la sua voce coerente e autorevole. […] E’ necessario ribadire pertanto che, per quanto grave possa essere stato il reato commesso, la pena di morte è inammissibile perché attenta all’inviolabilità e dignità della persona».

La resa più scoraggiante di tutte


IL SENSO DEL "PULITO"               
In ogni essere umano non c’è solo la belva, c’è anche l’aspirazione alle altezze e il bisogno di Dio. Dobbiamo coltivare questo aspetto della natura umana: risvegliare il gusto e il senso del "pulito", accenderne la nostalgia 
di Francesco Lamendola  

 

Se dovessimo sintetizzare in una sola frase il senso della crisi morale in cui versa la nostra società diremmo senz’altro: stiamo sguazzando nel fango, felici e contenti di esserci trasformati in maiali che grugniscono di piacere quanto più sprofondano nella melma. E se dovessimo sintetizzare quel che pensiamo circa una possibile via d’uscita, ammesso che non sia già troppo tardi, diremmo: dobbiamo ritrovare il senso, e perciò anche il gusto, del “pulito”. Dopo tanto sudiciume morale, ci siamo abituati alla sporcizia: non ne proviamo più disgusto, non ne sentiamo più neanche il fetore. I nostri sensi si sono atrofizzati insieme alla nostra anima. Eppure è certo che, fino a quando non effettueremo un deciso cambio di rotta, per noi ci sono più speranze: siamo condannati a sparire, poiché ci stiamo autodistruggendo; e l’autodistruzione incomincia da ciascuno di noi, a livello intellettuale, culturale, spirituale e morale. Finché il bacio lesbico fra Belen Rodriguez e Ilary Blasi farà più audience della notizia di un onesto lavoratore che si è ammazzato per aver perso il posto di lavoro all’età di cinquant’anni, e finché un noto transessuale si vedrà designato quale testimonial di una celebre casa di abbigliamento femminile e reclamizzato dalla tv statale, profumatamente pagata dal contribuente, quando non ci sono i soldi per pagare delle pensioni di pura sopravvivenza a milioni di italiani, non ci sarà speranza, perché vorrà dire che gli italiani amano lo sporco, amano sguazzare nel fango e son disposti, pur essendo ridotti con le pezze al culo, a sborsare fior di quattrini per finanziare mode e programmi televisivi squallidi, volgari, esteticamente e moralmente inguardabili. Certo, le scelte della Rai, come quelle relative a scuola, sanità, trasporti, forze dell’ordine, banche, pensioni, immigrazione, sono gestite dalla classe dirigente, e gli italiani non hanno quasi nessuna possibilità di ottenere qualcosa di diverso: avrebbero, però, quanto meno la possibilità di disertare, snobbare, boicottare sia queste scelte che gli uomini e le donne che le prendono, evidenziando in vario modo che si considerano governati in modo inadeguato, illegittimo, antidemocratico, cialtronesco e parassitario. Ma non lo fanno.

giovedì 12 ottobre 2017

Sub tuum praesidium confugimus, Sancta Dei Genetrix.

Consacrazione al Cuore Immacolato



Domani, venerdí 13 ottobre, centesimo anniversario dell'ultima apparizione della Vergine a Fatima, nella chiesa della Missione, ci consacreremo al Cuore Immacolato di Maria. Per chi può unirsi a noi spiritualmente, questo è l’orario:

17:00 (12:30 UTC; 14:30 Roma; 08:30 New York): SANTO ROSARIO
17:30 (13:00 UTC; 15:00 Roma; 09:00 New York): SANTA MESSA
18:00 (13:30 UTC; 15:30 Roma; 09:30 New York): ATTO DI CONSACRAZIONE

Qui di seguito l'Atto di consacrazione in inglese, seguito dalla traduzione in italiano:

Sub tuum praesidium confugimus, Sancta Dei Genetrix.

Watch the Skies!

Il cielo si avventò sulla terra


Come purtroppo dimostrano le cronache planetarie degli ultimi mesi, l’Apocalisse – circoscritta, individuale o ad amplissimo raggio – giunge sempre più dal cielo. Ne abbiamo più volte parlato su Carmilla citando quel che in codice metaforico in armonia con il titolo della rubrica abbiamo battezzato “Clima Oscuro”. Ma la realtà e la cronaca viaggiano più velocemente delle nostre flemmatiche elucubrazioni: vedere le Keys in TV (un bellissimo e doloroso servizio di Manuela Moreno per RAI2) distrutte e irriconoscibili, quelle Keys che sono in prima istanza un luogo del mito e dell’immaginario per merito di Hemingway e “L’isola di corallo”, suona come una pesante incursione dell’irrazionale in una realtà sempre più frantumata e non riconoscibile come tale. Non si tratta solo di un drastico cambiamento climatico, fenomeno che la coscienza collettiva sembra capire poco o non voler affatto capire. Si tratta di rendersi conto che quanto ci sta arrivando “dal cielo” è ormai fuori scala e, a meno di una inversione di tendenza da tutte le nazioni fortemente condivisa per quel che riguarda le emissioni di gas serra, lo sarà sempre più.

Ben oltre “la pena”











Pena di morte e Stato Pontificio, il subdolo attacco di papa Francesco alla Chiesa “del passato”

Perché si vuole separare lo Stato Pontificio dalla Chiesa Cattolica?
Gesù dice che ad ogni giorno basta la sua pena (Mt 6, 34), con Papa Francesco stiamo andando ben oltre “la pena”, siamo proprio alla falsificazione della storia. Con i suoi “mantra” quotidiani viviamo una costante “cronaca nera” e disinformazione sulla storia a riguardo della Chiesa passata, vedi qui il caso della schiavitù, oppure si veda qui a riguardo delle “mura leonine” in difesa della città e della popolazione contro l’invasione musulmana…. Una Chiesa dai trascorsi malvagi, matrigna, asociale e tutto questo detto da un Pontefice eh! Il Papa riassume perfettamente il suo pensiero in queste parole tratte dalla sua Evangelii gaudium: “Più della paura di sbagliare spero che ci muova la paura di rinchiuderci nelle strutture che ci danno una falsa protezione, nelle norme che ci trasformano in giudici implacabili..”, espressione generica adattabile a giustificare ogni sorta di ricostruzione storica, anche se fosse sbagliata.
Parliamo così dell’ultimo Discorso fatto da Papa Francesco in occasione del 25° della divulgazione del nuovo Catechismo della Chiesa Cattolica, vedi qui, nel quale egli pur ripercorrendo le lodi e gli elogi agli sviluppi del Catechismo, della catechesi e, naturalmente, della volontà del Concilio Vaticano II alle nuove aperture e chi più ne ha più ne metta, non poteva mancare la solita tirata d’orecchie contro la gestione della Chiesa passata. La pena di mortevedi qui il CCC, è stata per lui il “tallone di Achille” non tanto della Chiesa magisteriale quanto dello STATO PONTIFICIO!