ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 26 gennaio 2019

Là dove non trova la croce e Maria Santissima

Sintesi delle più sottili ed astute insidie di Satana per portarci alla dannazione [importantissimo] – don Dolindo Ruotolo



Satana nel tentarci ha per fine di screditare Dio presso la creatura e la creatura presso Dio. Egli cerca d’influire nelle nostre cose, per turbare l’ordine della Provvidenza o per farcelo apparire illogico e tiranno. Anche nelle piccole cose, specialmente quando noi ci agitiamo, interviene come un maligno che si diletta a far cattiverie e dispetti. 

Qua la mano?

La Comunione alla mano? E’ protestante ecco le prove.



Cari Amici, in occasione dell’infausto Cinquantenario (1969-2019) del Nuovo Messale detto “Paolo VI”, e del divieto a poter celebrare nel Rito di sempre, detto Vetus Ordo (che venne poi riabilitato nel 2007 con il Summorum Pontificum di Benedetto XVI), abbiamo iniziato un breve ma intenso excursus storico – molto drammatico e che abbiamo intitolato in una nuova sezione “CRISI LITURGICA” – per cercare di capire da dove il tutto ebbe inizio. Visitate la sezione perché troverete molto materiale interessante.

E' un quadrato, non un cerchio

DIO O MAMMONA - Non si possono servire due padroni 

La prefazione di Gabriele Gatti, esecutore testamentario delle volontà di Bruno Cornacchiola, al mio nuovo libro, edito da Ricomunicare s.r.l. Non si trova nè in libreria nè su internet. Se volete acquistarlo, inviatemi una mail a quest’indirizzo: pasqualedanilo.quinto@gmail.com.
Domani, domenica 27 gennaio, alle 11.30, presenterò il libro a Rimini, presso il Priorato Madonna di Loreto della Fraternità Sacerdotale San Pio X, in Via Mavoncello 25, dopo la Santa Messa che si celebra alle 10.30.

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Se volessimo descrivere Danilo Quinto con una figura geometrica, potremmo dire che è un quadrato e non un cerchio. Non fa nulla per smussare angoli, cercare compromessi, sfumare le posizioni. È un uomo di parte e non lo nasconde e non cerca di accattivarsi le simpatie altrui. Credo che nel suo vocabolario la parola compromesso non esista.

C'erano una volta vescovi?

Matrimonio Cattolico mai esistito - Cardinale Farrell



Non c'è "nulla" nell'Amoris Laetitia che sia contrario al Vangelo, ha detto al sito pro-gay TheTablet.co.uk (23 gennaio) il cardinale pro-gay Kevin Farrell (71), Prefetto del Dicastero per Laici, la Famiglia e la Vita.

Il Vangelo descrive le seconde nozze di un divorziato come un peccato mortale, mentre l'Amoris Laetitia di Francesco permette questa pratica e, di conseguenza, invita i divorziati risposati a ricevere la Comunione, pur non avendo il potere di farlo.

Il prezzo di questo doppio gioco

La Madonna è nata santa


Un aspetto della predicazione di Papa Francesco che suscita disagio è la sua apparente tendenza a contraddirsi, causata dal fatto che pare che egli concepiscail messaggio evangelico non nella categoria dell’universalità, ma in quella della diversità, non in quella dell’unità, ma in quella della molteplicità. E’ l’immagine della Chiesa a lui cara del poliedro e non della sfera. Non tuttraggi uguali chescondun centro, muna pluralità di facce coordinate tra di loro nelldiversità.

“Correzione paterna“

L’OSSERVATORE MARZIANO FA UNA LEZIONE AL PONTEFICE. SU POVERI E MERCATO…


(Opera di Lector)

Carissimi Stilumcuriali, questa volta mi metto proprio nei guai, più di quanto non lo sia già, con quella gente che abita Oltretevere, dietro le mura alte dodici metri ma che di mura vede solo quelle degli altri. Osservatore Marziano mi ha scritto pregando di ospitare una correzione di qualche genere al Pontefice Regnante, e visto quello che accade a chi firma le Correzioni (penso a mons. Antonio Livi, e non solo) in questa bella Chiesa così aperta misericordiosa e dialogante temo proprio che dovrò d’ora in poi comportarmi come Benvenuto Cellini, che, se non ricordo male, diceva che quando passeggiava “girava largo a’ canti”….Per schivare brutte sorprese.

Lo strumento del castigo

La radice di ogni male / 2

http://autologia.net/amministratore/wp-content/uploads/2018/01/tofulmini.jpg(immagine aggiunta)

Quando, il 27 gennaio 1945, i soldati dell’Armata Rossa entrarono ad Auschwitz, non trovarono traccia di camere a gas e forni crematori, ma – sulla base della tesi che i nazisti, prima di ritirarsi, avevano avuto il tempo di far saltare tutto e di smaltire le macerie per occultare i propri crimini – ne “riscostruirono” qualcuno dietro indicazione di “testimoni”. Se la cifra di sei milioni è senz’altro esagerata (ed esclude tanti cristiani, cui è negata la memoria), è tutta la narrativa dell’Olocausto che non regge: perché utilizzare un gas altamente infiammabile accanto a forni? come evacuarlo dopo l’uso? non ci sono modi molto più semplici ed economici per ammazzare la gente?… Ma – com’è noto – la presenza ebraica era molto forte nel regime sovietico; agli stupidi goyyîm, del resto, si può far bere qualsiasi panzana, ossessionandoli di anno in anno con la giornata della memoria.

venerdì 25 gennaio 2019

Una “diagnosi delle ragioni vere della crisi”



 Roma, 24 gennaio 2018 (LifeSiteNews) – I capi della Chiesa che riducono gli abusi sessuali del clero a “clericalismo”, mentre mancano di riconoscere come l’omosessualità attiva ha contribuito alla crisi, “non vogliono affrontare le ragioni vere” per cui “i minori, i ragazzi e i giovani uomini” vengono abusati, ha detto il Cardinale Gerhard Müller.
In una nuova intervista rilasciata al National Catholic Register in vista dell’incontro in Vaticano del 21-24 febbraio sulla protezione dei minori, il Prefetto emerito della Congregazione per la Dottrina della Fede, ha anche detto di ritenere che quegli stessi capi della Chiesa sono “contro il celibato” e “il sesto Comandamento”, e che stanno sfruttando la crisi degli abusi sessuali per attuare “il loro piano”. Sono in molti a prevedere che al Sinodo panamazzonico del prossimo ottobre si vedrà il tentativo di indebolire la disciplina del celibato sacerdotale stabilita nella Chiesa di rito latino, introducendo una “eccezione” che aprirà la porta all’accettazione di un clero sposato in altre regioni del mondo.

La deculturazione



Qualche anno fa Renaud Camus, indomito difensore non isolato della identità francese, ha pubblicato un volumetto che porta il titolo “Le Grand Remplacement”. Esso contiene il testo di alcune conferenze tenute dall’autore sul fenomeno, unico nella storia, se non si considerano le sostituzioni avvenute attraverso lo sterminio, per cui nel giro di una generazione si sta producendo in Francia il cambiamento di un popolo, al quale ne viene sostituito un altro o altri. Una sostituzione, egli aggiunge, che rende possibile “la grande deculturazione”. Va notato per incidens che la parola “deculturazione” non si trovava ancora nei dizionari delle lingue europee fino a qualche anno fa e che, dunque, è un fenomeno di cui abbiamo cominciato a beneficiare più di recente. Chissà perché.

Un bel rebus

IL TEOREMA DI DON CHISCIOTTE


Il disegno di dominio mondiale: nel mondo imperversa una pazzia collettiva confezionata al preciso scopo di manipolare l’intera umanità, e quel qualcuno si è reso padrone dell'economia e di tutti gli strumenti dell’informazione 
di Francesco Lamendola  

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Chi ha almeno una cinquantina d’anni, sa cos’è il cubo di Rubik e ricorda quando esso invase il mercato dei giochi matematici, irrompendo ovunque con la forza d’un ciclone: era impossibile andare in qualsiasi posto, pubblico o privato, sui treni, nelle case degli amici, senza imbattersi in qualcuno, o più di qualcuno, impegnato a manipolare i cubetti che formano il cubo, spostandoli per ottenere la soluzione del gioco: far sì che ogni faccia appaia di un solo colore. Inventato nel 1974 dall’omonimo professore ungherese e messo in commercio a partire dal 1980, all’inizio del 2009, cioè in meno di trent’anni,  ne erano stati venduti 350 milioni di esemplari in tutto il mondo, e a tutt’oggi risulta essere il gioco più venduto nella storia, matematico o non matematico. Ebbene, si potrebbe dire che ora siamo alle prese con un altro puzzle, con un altro rebus, non meno intrigante, ma, ahimè, assai più drammatico, e soprattutto perfettamente reale: non si tratta più di un gioco, in effetti, ma della nostra società, della nostra vita e del nostro destino, individuale e collettivo. Potremmo definirlo, scherzando un po’ amaramente, il cubo di don Chisciotteo il teorema di don Chisciotte, anche se, in effetti, non c’è alcun cubo da costruire, ma c’è, in compenso, un enigma logico ed esistenziale da risolvere
Si tratta di questo: come far sì che, in un mondo di pazzi, chi mette in guardia contro la pazzia, essendo rimasto savio, non venga immediatamente preso per pazzo da tutti gli altri, che si credono savi ma non lo sono, e che venga ridotto all’impotenza, e le sue parole completamente “coperte” e cancellate, come se non fossero mai state pronunciate, o come se fossero state scritte sull’acqua. Un bel rebus, non è vero? Somiglia molto a quel giochetto, caro ai sofisti, consistente nel buttar là una frase del tipo: tutti gli uomini sono bugiardi, e poi stare a vedere quel che succede: perché se qualcuno si ribella, e dice che non è vero, costui si tradisce da solo e rivela di essere un bugiardo; se tutti tacciono, il loro silenzio conferma l’assunto. Del resto, il pasticcio sta ancora a monte di eventuali risposte; sta nella frase stessa: se tutti gli uomini sono bugiardi, lo è anche colui che dice la frase tutti gli uomini sono bugiardi. D’altra parte, dicendolo, egli direbbe il vero: paradossalmente, confermerebbe l’assunto, ma confermandolo, non mentirebbe, bensì direbbe la verità: il che è impossibile, dato che tutti gli uomini, e non solo una parte, per quanto grande, sono bugiardi. Carino, dirà qualcuno, e molto ingegnoso; tuttavia, in definitiva, è solo un gioco linguistico, più che mentale, escogitato da qualcuno che non aveva niente di meglio da fare: roba per spiriti oziosi, ma tale da non creare alcun problema nella vita d’ogni giorno, perché la vita è fatta di cose reali e non di giochetti linguistici.

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Sembra proprio che nel mondo imperversi una "pazzia collettiva"? Basta osservare e riflettere sulla nuova religione della colpa e del rimorso: i padroni del Discorso hanno costruito la loro religione laica dell'Olocausto e si sono adoperati per sostituirla all’altra religione universale, il cristianesimo ormai "defunto"!

Spiacenti, ma non è così; o, per lo meno, oggi le cose non stanno più in questi termini.  Perché, cosa è cambiato? È cambiato il fatto che, per la prima volta nella storia dell’umanità, tutti gli strumenti dell’informazione, tutte le funzioni dell’economia e quasi tutto il potere politico e giudiziario si trovano concentrati nelle stesse mani, o, per dir meglio, controllati da un’unica regia, beninteso occulta (ma neanche tanto). Ciò crea una situazione del tutto nuova e senza precedenti. Immaginiamo che gli ospiti di un manicomio si ribellino, s’impadroniscano della struttura ed espongano la scritta: Casa di salute mentale rivolta verso l’esterno, ad indicare il mondo di fuori. Se qualcuno volesse entrare in quel luogo, per trattare con gli insorti, si troverebbe intrappolato nella loro logica: il pazzo sarebbe lui, e pertanto verrebbe trattato come tale: verrebbe immobilizzato, trattenuto, sottoposto a regime di terapia psichiatrica. Ebbene: adesso proviamo ad immaginare uno scenario molto, ma molto più vasto, come nei romanzi di fantascienza o come nelle distopie riguardanti il futuro prossimo venturo, tipo 1984 di Orwell: immaginiamo, cioè, che la stragrande maggioranza degli esseri umani sia caduta in preda alla follia, o meglio che la follia sia stata somministrata nelle loro menti e che sia stata poi scientificamente coltivata e alimentata; in tal caso, la Terra intera sarà divenuta un unico, immenso manicomio, senza muri né recinzioni, perché abbraccia tutto il genere umano. Inoltre, immaginiamo che la regia occulta di questa nefanda operazione sia stata così abile da distruggere non solo la ragione, ma anche da far scomparire la memoria storica e da disseccare le radici dell’identità: sicché i popoli, le comunità nazionali e anche i singoli individui, siano stati espropriati, senza neppure rendersene conto, di tutti i loro punti di riferimento, di tutta la memoria di se stessi e, in breve, di tutta la consapevolezza di essere ciò che sono: come se esistesse solamente l’oggi, e come se l’ieri fosse già sepolto e dimenticato al pari delle più remote epoche geologiche. E immaginiamo che pochi, pochissimi esseri umani, siano riusciti a resistere alla follia pilotata che aggredisce la mente e svuota la memoria, servendosi della televisione, del cinema, della pubblicità, del teatro, della letteratura, dell’università, della scuola, delle organizzazioni culturali, sportive e ricreative, della stampa, della musica leggera, dei giocattoli (infornatici), della magistratura e della politica, insomma praticamente di tutto. A questo punto, proviamo a chiederci come faranno, quei pochi non ancora impazziti, quei pochi ancora in possesso di una testa pensante, a sopravvivere in un mondo di dementi, nel quale la demenza è stata promossa al rango di saviezza, e la saviezza abbassata al rango della demenza. Proviamo a chiederci non già come faranno a lanciare l’allarme, a persuadere gli altri di come stanno in realtà le cose, il che è palesemente impossibile; ma anche solo a evitare di essere trattati da untori e da stregoni, da terroristi e da nemici del popolo, da soggetti estremamente pericolosi e destabilizzanti, meritevoli, nel migliore dei casi, di essere internati e curati come pazzi furiosi. Belle domande, si fa per dire: domande ancor più imbarazzanti di quelle che si fa un inesperto giocatore del cubo di Rubik, al quale vengano concessi, poniamo, solo dieci minuti per risolvere il gioco, cioè per allineare tutti i cubetti, su ogni faccia, in modo che ciascuna faccia risulti di uno stesso colore. Ancor più imbarazzanti, perché la soluzione, per il cubo di Rubik, si sa che esiste, e un esperto giocatore può trovarla ed attuarla in pochi secondi di mosse precise; mentre il teorema di don Chisciotte sembra apparentemente irrisolvibile, come sembra irrisolvibile il rompicapo posto dalla frase: tutti gli uomini sono bugiardi.

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Oggi non sono più gli ebrei che devono rendere conto della crocifissione di Gesù, ma i cristiani che devono rendere conto della Shoah e di ogni forma, presente e passata, di antisemitismo e antigiudaismo. Oggi è giusto che i non ebrei, e specialmente i cristiani, paghino il loro debito e si prostrino davanti all’altare della "Nuova religione olocaustica".

Tutto quel che abbiamo detto, purtroppo, non è immaginazione ma realtà. E già questa affermazione ci pone, automaticamente e inesorabilmente, fra i “pazzi”: ci costringe a interpretare il ruolo di don Chisciotte, del quale gli altri ridono perché lo ritengono un folle. Eppure siamo rimasti su un terreno estremamente generico: abbiamo detto che nel mondo imperversa una pazzia collettiva; che tale pazzia è stata “confezionata” da qualcuno, al preciso scopo di manipolare l’intera umanità; e che quel qualcuno si è reso padrone, in un modo o nell’altro, di tutte le modalità della comunicazione e di quasi tutti i centri del potere, sicché si è reso padrone anche del linguaggio: e chi possiede il linguaggio, possiede per ciò stesso le credenziali giuste per stabilire, lui, chi è pazzo e chi è savio, tenendo quest’ultima qualifica per sé, e applicando l’altra a quanti gli danno fastidio. Il linguaggio, in se stesso, non ha più consistenza di quanta ne abbia un gioco matematico: in teoria, è possibile inventare un linguaggio dalla prima all’ultima parola, dalla prima all’ultima regola grammaticale; un linguaggio che, in realtà, nessuno ha mai parlato, né ha mai sentito nominare. Però, in pratica, chi possiede il linguaggio, s’impadronisce della realtà: perché è lui a dare un nome alle cose, come Adamo che dava un nome alle creature di Dio; e dare un nome alle cose equivale a stabilire ciò che esse sono, indipendentemente da ciò che esse sono in se stesse. Per esempio, chi è padrone del linguaggio può stabilire che una sedia è un tavolo, e un tavolo è una sedia; oppure, per entrare in un terreno ben più delicato, può stabilire che il vero è falso, e il falso è vero, oppure ancora, e qui entriamo su un terreno drammatico, che il bene è male, e che il male è bene. In altri termini, chi è padrone del linguaggio può trasformare una società sana in un manicomio, oppure in un inferno: perché padroneggiare il linguaggio equivale ad avere il monopolio del Discorso. Il Discorso è sia la narrazione del reale, sia il reale, così come viene percepito; di conseguenza, il Discorso è la totalità del vissuto e del percepito, indipendentemente dal suo grado di verità intrinseca. Non ha alcuna importanza, per chi è padrone del Discorso, se dice il vero o il falso; quel che conta è che egli è il solo autorizzato a dire, a chiamare le cose, e quindi non esiste altro discorso, né altra realtà, al di fuori di ciò che egli dice. Il padrone del Discorso è il dittatore totale, colui al cui controllo non sfugge nulla perché, se qualcosa sfuggisse, allora ci sarebbero più discorsi, il che è impossibile, una volta che il Discorso è finito nelle mani d’un singolo soggetto.

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Il padrone del Discorso è il "Dittatore totale", colui al cui controllo non sfugge nulla perché, se qualcosa sfuggisse, allora ci sarebbero più discorsi, il che è impossibile, una volta che il Discorso è finito nelle mani d’un singolo soggetto.


Come risolvere il teorema di don Chisciotte

di Francesco Lamendola


continua su:

Il senso dell’accordo

Le due Aquisgrane
L’accordo di Aquisgrana (certamente la scelta non è casuale) tra Germania e Francia, non segna la morte dell’Unione Europea, come molti in queste ore affermano, ma esattamente il contrario: questo è l’estremo tentativo di salvare l’Unione Europea (basta leggere i principali scopi conclamati), compiuto da due capi di Stato di cui una è al tramonto e l’altro un fallimento totale, ma entrambi consapevoli di essere giunti a un nodo cruciale della storia di questo organismo, che rischia di finire – almeno moralmente – sepolto dal voto delle sue stesse popolazioni.

Una nuova versione della creazione

IL MITO DI ADAMO ED EVO


La costola di Adamo è irrispettosa della dignità della donna? La lieta novella: siamo tutti nati da "parto anale" e presto si dovrà correggere uno dei comandamenti, perché "Non desiderare la donna d’altri" è ormai anacronistico 
di Francesco Mazzuoli  
  
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Dopo aver appreso direttamente dalle parole del pontefice che Cristo era un migrante, e aver assistito a inedite, scenografiche rappresentazioni della natività su canotti gonfiabili (notate il pregio estetico di quella sotto riportata, cha fa impallidire l’adorazione dei pastori del Mantegna), i tempi sono finalmente maturi per una nuova versione della creazione: l’atteso mito di Adamo ed Evo.

Un mistero ancora più grande del peso politico

Pensatore americano: la Russia cristiana contro l’America secolare   
                                                                                   

Winston Churchill una volta chiamò la Russia “un mistero avvolto nel mistero dentro un puzzle”. Le parole di Churchill sono rilevanti oggi, quando vediamo la Russia apparire misteriosamente sul palcoscenico mondiale come un avversario militare, un rivale geopolitico e un enigma doloroso che nessuno a Washington ha mai risolto.

Obama ha commesso un errore quando ha ridicolizzato le preoccupazioni di Mitt Romney sul fatto che la Russia rappresenti una minaccia per l’ordine mondiale, definendo i russi una “potenza regionale”.

Uno dei leoni

UN APPELLO. AIUTIAMO MONS. ANTONIO LIVI, MALATO E IN DIFFICOLTÀ.


Cari Stilumcuriali, volevo scrivere di tante cose – il vergognoso linciaggio mediatico dei ragazzi di Covington, basato su uno stravolgimento incredibile dei fatti, a cui hanno partecipato un po’ di anime belle – le solite, come sbagliarsi – cattoliche americane; la caduta della maschera dalla realtà dell’aborto volontario a New York, festeggiata con la luce rosa del grattacielo, perché a tre trimestri di vita la balla del “grumo di cellule” viene clamorosamente smentita: diciamo che se si vuole si può ammazzare un essere umano, sicuramente senza colpa; l’incredibile silenzio di quella che in altri tempi era ritenuta la massima autorità morale del pianeta, e che trova sempre il modo di parlare dei muri degli altri, e non della legittimizzazione dell’infanticidio; ma l’influenza me lo impedisce. Però voglio condividere con voi un appello giuntomi da amici firmato da Silvana De Mari.

L’ultima battaglia

Monasteri di clausura. Uno sterminio silenzioso


Cari amici, è uscito il mio nuvo libro. Si intitola Claustrofobia. La vita contemplativa e le sue (d)istruzioni, è edito da Chorabooks ed è dedicato ai pericoli che i monasteri di clausura stanno correndo a causa delle nuove disposizioni vaticane.

giovedì 24 gennaio 2019

«Quello che avvenne nella vita mortale del Cristo, avviene ora nella Chiesa»

Sta per arrrivare la "Nuova Domenica delle Palme!" - la sesta età della Chiesa è profetizzata nella Bibbia



La somiglianza tra il nostro tempo e quello escatologico ci conferma l’imminenza di un’epoca storica che vedrà un trionfo della Chiesa tale, da prefigurare (sia pure debolissimamente) il finale e definitivo trionfo della “Gerusalemme celeste” nella beata eternità. Vale quindi la pena di approfondire questa ipotesi del futuro trionfo storico-sociale della Chiesa. Questo trionfo è stato profetizzato dal Vangelo stesso nella entusiasmante scena della Domenica delle Palme, quando a Gerusalemme la folla ebraica e perfino alcuni pagani, sia pure per pochi giorni, celebrarono Gesù di Nazareth riconoscendolo come Messia, ossia come Salvatore, Pontefice e Re (Mc. 11, 8-10), tanto che per un certo tempo parve davvero che «il mondo intero lo seguiva» (Mt. 21,19). Per questo la Chiesa, nella sua liturgia della Domenica delle Palme, rievoca: «Le folle vanno incontro al Redentore con fiori e palme per rendere degno omaggio al trionfante Vincitore; le nazioni Lo acclamano Figlio di Dio» (1).

La vera e peggiore povertà

GESU' E LA "FAME NEL MONDO"


Una cattiva teologia? hanno ridotto la religione cristiana a un annuncio politico e sociale. Perché Gesù non lanciava "campagne" contro la fame nel mondo? La vera e peggiore povertà è: "la lontananza da Cristo", che è la Verità 
di Francesco Lamendola  

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Come se li avesse morsi una tarantola, i neopreti e i neovescovi della neochiesa, per non parlare dei teologi, hanno deciso che l’essenziale non è più pregare, non è più ascoltare la Parola di Dio; non è più lasciarsi illuminare dalla grazia, mediante il silenzio, la contemplazione e l’adorazione del Signore, specialmente nel Mistero eucaristico. No: hanno scoperto che l’essenziale è trasformare le basiliche in mense popolari, le chiese in discoteche e le parrocchie in centri di accoglienza per migranti, anche chiudendo un occhio, e magari tutti e due, sulle attività criminali che i poverini, essendo un po’ confusi e spaesati, nonché disturbati da un vitto monotono a base di pastasciutta, vanno a compiere tranquillamente nelle città, per poi tornare, a fine giornata, forniti di cuffie per la musica e di telefonini cellulari, per ricevere il pasto caldo della sera e poter trascorrere la notte in un comodo letto, sovente in una stanza d’albergo. 

Cambiare il rito per cambiare la fede

Chi ha sostituito l’Altare cattolico con tavole per la Cena?



Cari Amici, in occasione dell’infausto Cinquantenario (1969-2019) del Nuovo Messale detto “Paolo VI”, e del divieto a poter celebrare nel Rito di sempre, detto Vetus Ordo (che venne poi riabilitato nel 2007 con il Summorum Pontificum di Benedetto XVI), abbiamo iniziato un breve ma intenso excursus storico – molto drammatico e che abbiamo intitolato in una nuova sezione “CRISI LITURGICA” – per cercare di capire da dove il tutto ebbe inizio. Visitate la sezione perché troverete molto materiale interessante.
In questo link: Guéranger spiega La catastrofe che fu il luteranesimo; siamo entrati proprio all’interno di un percorso alle radici di questa vera follia…. ora proseguiamo con due interessanti interventi: da chi ebbe inizio la DISTRUZIONE degli Altari cattolici per sostituirli con tavole e che oggi, da 50 anni, vediamo imposte anche dentro la Chiesa Cattolica, in una non meglio identificata “volontà” di un pseudo “spirito”???
Qui il video che spiega e sintetizza i testi che andrete a leggere a seguire.

Un medesimo Papa presiederà entrambe le Chiese

“Ci potranno essere due Chiese…”. Quella profezia di padre Julio Meinvielle


https://comune-info.net/wp-content/uploads/2013/03/353592.jpg(immagine aggiunta)

Cari amici, mi ha scritto Guillaume Luyt, segretario generale del 
Coetus Internationalis Summorum Pontificum, l’organismo impegnato in diversi modi per l’applicazione del motu proprio Summorum Pontificum di Benedetto XVI e della relativa nota interpretativa Universae Ecclesiae del 2011. 
Nella lettera Guillaume torna sulla mia intervista a don Alessandro Minutella per inquadrarla nella situazione attuale della Chiesa, anche alla luce di quanto, con largo anticipo sui fatti attuali, scriveva un teologo e religioso argentino, padre Julio Meinvielle, poco noto in Italia, che già nel 1970 parlava di un papa “con attitudini ambigue” e dell’esistenza di “due Chiese”.
Buona lettura.
A.M.V.

Renuntiare

Come e perché le dimissioni di Papa Benedetto XVI
non sono valide secondo il Diritto Canonico





Roma, 10 febbraio 2013, Benedetto XVI legge il testo delle sue dimissioni

Offriamo qui di seguito un calmo e ragionato argomento sul tema circa la invalidità delle dimissioni di Papa Benedetto XVI, a beneficio dei Cattolici che desiderano conoscere la verità.

Perché un cattolico dovrebbe difendere la validità delle dimissioni di Papa Benedetto XVI?

Siamo obbligati a farlo secondo la legge canonica? – No.

Si commette peccato nel farlo quando sussiste l’evidenza di invalidità ? – No.

Sussiste presupposto di legge circa la validità? – No.

Sussiste l’evidenza circa la non validità? - Si.

I l“team Bergoglio”..

Crolla la Chiesa di Papa Bergoglio fra scandali ed eresie, e la CEI pensa di mettere in piedi un partito anti Salvini.



Il Papa Bergoglio insiste fino alla noia su muri e migranti, addirittura dicendo che chi non accoglie non è cristiano; e lo stesso Cardinale Bassetti, Presidente della Cei italiana unitamente a taluni  vescovi sta pensando di mettere in piedi un Partito anti Salvini.  Vaticano e gerarchie farebbero meglio a scartabellare fra i drammi della chiesa italiana e mondiale, su preti, vescovi e cardinali oramai stretti da scandali gravissimi ed eresie imperanti che stanno minando la Chiesa Cattolica Romana.  

mercoledì 23 gennaio 2019

Chi non le capisce ha deciso di non capirle

QUEL CHE RESTA DA FARE


Il silenzio di chi non fa più domande: amare la propria Patria è diventata cosa brutta, così come amare Gesù e dire a voce alta che non esiste altro dio fuori di Lui? Ciò che è falso, ciò che si regge su una menzogna, non dura 
di Francesco Lamendola  


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Sono cose di una tale evidenza che a volte ci si sente scoraggiati all’idea di doverle ripetere; evidentemente, chi non le capisce ha deciso di non capirle, e ciò per la semplice ragione che non è più cattolico, ha smesso di esserlo, è diventato qualcos’altro, non si sa bene cosa: un militante di una grossa organizzazione non governativa chiamata ancora, ma a torto, chiesa cattolica, che però non è più tale. E come si fa a discutere con chi non vuol capire? Non ha senso. Vorremmo almeno far ragionare quanti sono ancora in buona fede: moltissimi, senza dubbio. Ma qui entrano in ballo altri fattori che inibiscono il dialogo, primo dei quali il conformismo. Bisogna ammettere, se non altro davanti a questi risultati, che la Chiesa, quella vera, non ha fatto molto per sviluppare la capacità di ragionamento autonomo dei fedeli, quando avrebbe potuto farlo: di che cosa deve aver paura il clero, se è convinto che il Vangelo di Gesù Cristo sia la verità?

Un nome vuoto

Una finzione chiamata Francesco



Non è durato a lungo. Infatti, l’attuale pontificato gode di una certa sopravvivenza solo per inerzia. È una sorta di vita vegetativa che persiste solo nel non morire. Ma il popolo non si sbaglia più.

Gli scandali sessuali negli Stati Uniti, il disagio degli europei per l'ossessione migratoria del Pontefice, la sconfitta della sinistra nei Paesi più importanti dell'Occidente, sono segni più che eloquenti di un pontificato autistico, incapace di interagire con la realtà, totalmente alienato.

Carmina non dant panem

Fai musica sacra? E io non ti pago!


https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEid9QtDiWaagjhonH-uw0eCnMHiElI-y5fBXbBGUeyQ77irwGAtIx-i93BDkPPFh1fVhY8_KFDAtxuoYhGDldJ8MmIwDkB1wtM3UlcjFJyPndjEXpPIHzxIp8FSSLJiMcXDgBUThTns8MTQ/s200/DSCN1938.JPG(immagine aggiun

Si sa che spesso 
carmina non dant panem, ovvero il lavoro artistico, non riconosciuto in quanto tale, non permette a chi lo svolge di sbarcare il lunario. È una vecchia questione, che proprio in Italia, ahinoi, trova molte conferme e, purtroppo, vede sul banco degli imputati anche la Chiesa, perché si ritiene, a torto, che chi produce arte per la Chiesa lo deve fare da volontario, senza pretendere di essere pagato. Da questo punto di vista il musicista di musica sacra è forse il più misconosciuto degli artisti, come sottolinea il maestro Aurelio Porfiri nell’articolo che qui pubblichiamo, primo di una serie di contributi.

Le Idi di Febbraio?

Avvicinandosi a febbraio: Le decisioni che potrebbero plasmare il vertice del Papa

Mentre la Chiesa continua a lottare con la ricaduta degli scandali degli abusi sessuali dell’anno scorso, il Vaticano si trova ad affrontare una serie di decisioni cruciali nelle prossime settimane. Come verranno risolte, e in quale ordine, probabilmente darà il tono per il resto dell’anno.
Di seguito una articolo di Ed Condon, nella mia traduzione.
Basilica di San Pietro, Citta del Vaticano, Credit: Shutterstock (via CNA)

Mentre la Chiesa continua a lottare con la ricaduta degli scandali degli abusi sessuali dell’anno scorso, il Vaticano si trova ad affrontare una serie di decisioni cruciali nelle prossime settimane. Come verranno risolte, e in quale ordine, probabilmente darà il tono per il resto dell’anno.

L’obiettivo non è il fraticello del Gargano

Il Padre Pio di Chiron



99221349-d627-4e42-bd57-27d7bf5a18dfFigure come quella di padre Pio da Pietrelcina (1887-1968) resteranno sempre fascinose e intricanti, sia per il devoto che per lo storico. Certo, i santi della cristianità sono molti e tutti hanno avuto qualche dimensione meravigliosa, eccezionale e irripetibile. Non tutti però sono assurti al ruolo di emblema, e non tutti hanno suscitato nel mondo e nella Chiesa una folla innumerevole di seguaci, uomini di preghiera e zelanti apostoli, come riuscì a fare con fermezza, ironia e dolcezza il novello Francesco del Gargano.
Lo Chiron, storico tra i meglio attrezzati oggi, è un biografo e un agiografo specializzatosi nelle vite dei pontefici d’età contemporanea (da Pio IX a Paolo VI, passando per Benedetto XV, Pio XI e Giovanni XXIII). Ed ha una rara capacità di descrivere con semplicità le questioni storiche-teologiche più ingarbugliate e complesse.

Kul #MeToo

Adrian, Brando e Luxuria Una serata di sesso in tv


Sesso, sesso, sesso e ancora sesso. Per tutti i gusti. In prima serata su Rai e Mediaset.
Su Raiuno c'era la bella fiction La compagnia del Cigno, una sorta di Saranno famosi all'italiana, con personaggio gay. Su Raidue, dopo il proemio di Carlo Freccero, è andato in onda il film di Bernardo Bertolucci: Ultimo tango a Parigi. E vai con il sesso eterosessuale non consenziente, con la famosa scena di sodomia al burro praticata da Marlon Brando sull'inconsapevole Maria Schneider. 

Il loro Dio è un po’ il diavolo (un pò?)

Anticattolicesimo:Papa Francesco chiede perdono
per 19 secoli di anti-giudaismo cristiano




«Sono ben consapevole che abbiamo alle spalle diciannove secoli di antigiudaismo cristiano e che pochi decenni di dialogo sono ben poca cosa al confronto. Tuttavia, in questi ultimi tempi molte cose sono mutate e altre ancora stanno cambiando. Occorre lavorare con maggiore intensità per chiedere perdono e per riparare i danni causati dall’incomprensione.»

Queste parole di Francesco appartengono alla prefazione da lui scritta per il libro: La Bibbia dell’Amicizia. Brani della Torah/Pentateuco commentati da ebrei e cristiani.
Questo lavoro, redatto da due zelanti partigiani del dialogo giudeo-cristiano, è stato realizzato grazie al sostegno della Conferenza Episcopale Italiana, e sarà pubblicato in Italia il 18 gennaio prossimo.

La colpa di un clero infedele e bugiardo

LA MESSA E' IL "SACRIFICIO"!


Chi non capisce che "la Messa è un Sacrificio", non ha capito nulla del cristianesimo. In Essa, non è il popolo che celebra "se stesso", ma è il sacerdote che deve celebrare il rinnovarsi del "Sacrificio di Cristo" sulla Croce 
di Francesco Lamendola  

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La santa Messa, quante volte lo abbiamo detto?, è il cuore pulsante della fede cattolica; tutto ruota intorno ad essa, tutto parte da essa e ritorna ad essa, tutto si regge su di essa e si trasfigura per mezzo di essa. Ma che cos’è, la santa Messa? Qualunque bambino del catechismo, qualche decennio fa, avrebbe saputo rispondere prontamente e con sicurezza: è il rinnovarsi del Sacrificio di Gesù sulla Croce, fatto per amore degli uomini; Sacrificio al quale gli uomini si uniscono con le loro preghiere, e al quale partecipano con tutta l’anima, rivolgendola a Dio. Oggi non siamo più tanto sicuri che qualunque cristiano, anche adulto, saprebbe rispondere con altrettanta prontezza e sicurezza; e la colpa è di un clero infedele e bugiardo, che si è allontanato fraudolentemente dalla vera dottrina, al perfido fine di adulterare la fede delle pecorelle di Cristo, per trascinarle, ignare ed incolpevoli, verso l’apostasia.