ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 16 settembre 2011

Mantua infelix

 “meno Messe, più Messa”, ma i conti non tornano…

«Meno messe, più messa» recitava uno slogan più o meno di trent’anni fa. Di cui oggi si pagano le conseguenze, come testimonia la reazione di una piccola comunità del Mantovano, quella della frazione di San Giacomo di Cavriana, trovatasi di punto in bianco senza il «servizio liturgico domenicale».
L’unica S. Messa, dopo tre secoli, è stata sospesa. «Un vero e proprio sopruso», scrivono i fedeli, che precisano come l’ordine sia giunto dall’alto, «Vescovo in primis e sacerdoti dell’unità pastorale». Senza «alcuna ragione realistica», bensì con un atto definito «autoritaristico», benché sempre più frequente in quella Diocesi: situazioni simili vi sarebbero a Volta Mantovana, Goito e Castiglione delle Stiviere.

Austria infelix?


Shuller




Austria, qualcuno vuole lo scisma

di Vito Punzi
15-09-2011

Appena due mesi fa il cardinale di Vienna Christoph Schönborn si è ritrovato nel duomo di Santo Stefano a celebrare il funerale di Ottone d’Asburgo, l’ultimo appartenente all’antica famiglia imperiale. Non pochi hanno voluto vedere in quella cerimonia la fine del glorioso cattolicesimo austriaco.

Nella capitale governata da decenni da amministratori di stampo socialista, Schönborn, l’allievo ed amico di Ratzinger, discendente di un’antica famiglia aristocratica, è da giugno sotto pressione a causa di una “Iniziativa per la disubbidienza”, che vede protagonisti ormai più di trecento sacerdoti austriaci. Guidati da Helmut Schüller, già uomo di fiducia e vicario generale del cardinale, sempre più uomini di chiesa azzardano un’opposizione al sistema di governo ecclesiastico che loro definiscono come “rifiuto romano ad effettuare una riforma da tempo necessaria”.

Chissà chi lo sa...


Quando Fellay disse: “Restiamo fuori”

Dopo aver letto il comunicato di ieri relativo all’incontro avvenuto in Vaticano tra la Dottrina della fede e i lefebvriani mi domando cosa succederà. E, soprattutto, mi chiedo: quanto i lefebvriani sono cambiati rispetto a quattro anni, fa quando per il Riformista intervistai il loro attuale capo, Bernard Fellay. Quanto sono disposti ad accettare il Concilio come la Santa Sede chiede loro?
Ecco di seguito l’intervista. Era il 25 ottobre 2007.
IL MOTU PROPRIO NON BASTA. I LEFEBVRIANI RESTANO FUORI

mercoledì 14 settembre 2011

I semi dei frutti


titolo l'azione giudaico-massonica al concilio

di Autori Vari 1

massoneria e giudaismo al concilio


Durante il Concilio Vaticano II, soprattutto in previsione della ratifica del Decreto Nostra Ætate, un documento dedicato ai rapporti con l'ebraismo e con le altre religioni non-cristiane, un'équipe di sacerdoti messicani, guidata dal gesuita Padre Joaquín Sáenz y Arriaga, iniziò a distribuire ai Padri conciliari alcuni documenti, uno dei quali è lo scritto raccolto in questo opuscolo. Lo scopo era di mettere al corrente la Gerarchia riunita in Concilio degli incontri segreti intercorsi tra il Cardinale Augustin Bea, presidente del Segretariato dell'Unità dei Cristiani, e i suoi collaboratori, e alcune potentissime lobby ebraiche come il B'nai B'rith o il Congresso Mondiale Ebraico. Obiettivo di questi accordi segreti era la rimozione di ogni responsabilità ebraica nella Passione e morte di Nostro Signore Gesù Cristo...

lunedì 12 settembre 2011

Un bel trio


Ravasi, Magris e Olmi contro la Chiesa cattolica


Ermanno Olmi ha presentato al Festival del Cinema di Venezia il suo nuovo film, che ha visto la collaborazione del cardinale Gianfranco Ravasi e dello scrittore Claudio Magris. Presentando il film, Olmi ha raccontato (ancora una volta) la sua consueta visione protestante (il primato dell'uomo, le chiese che devono stare spoglie e senza "orpelli"). Fin qui è la solita tiritera buonista alla quale Olmi ci ha purtroppo abituato. Stupisce però la presenza del cardinale Ravasi come collaboratore: almeno poteva tentare di convincere il regista a non attaccare in questo modo la Chiesa cattolica.

domenica 11 settembre 2011

Noblesse oblige

1- AMMIRANDO LA SQUISITA ELEGANZA DI MASSIMO D’ALEMA, CI CHIEDEVAMO DA ANNI DA DOVE GLI VENISSE TUTTA QUELLA SPOCCHIA. LA RISPOSTA L’ABBIAMO TROVATA IN VATICANO DOVE DAL 2006 CUSTODISCONO CON PERFIDIA IL SEGRETO DI AVERLO NOMINATO NOBILE. NON CONTE, COME CHIEDEVA LUI, MA VICE. IL VICE-CONTE MAX. PER L’ESATTEZZA: NOBILUOMO. IN SIGLA LATINA NH, TUTTO MAIUSCOLO. PER LE PLEBI: ECCELLENZA! - 2- PER OTTENERE L’AMBITISSIMA NOMINA: TELEFONATE, PERORAZIONI, INCHINI E UN PO’ DI STALKING AL SEGRETARIO DI STATO VATICANO CARDINALE SAN RAFFAELE BERTONE - 3- UN LEADER SINISTRO PERFETTO: YACHT E PAPA, FIUTO INFALLIBILE A SBAGLIARLE TUTTE


Pino Corrias per "il Fatto Quotidiano"
DALEMA NOBILUOMO E LA MOGLIE DA PAPA RATZINGER
Ammirando la squisita eleganza di Massimo D'Alema, ci chiedevamo da anni da dove gli venisse tutta quella spocchia. La risposta l'abbiamo trovata in Vaticano