ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 14 gennaio 2017

Prima che giunga il giorno della giustizia..?

Il Terzo Segreto di Fatima rivela la “Parusia intermedia”


IL FIGLIO SPIRITUALE DI MARIA NEL QUALE, “SOPRA IL MONTE”, È GENERATO PERFETTAMENTE IL CRISTO

«La S. Sede non si è ancora pronunciata in modo definitivo» e il problema è aperto alla libera discussione[1]. Con queste parole, l’allora Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, card. Joseph Ratzinger, volle fare chiarezza sulla dibattuta questione della cosiddetta “Parusia intermedia”, cioè la Venuta di Cristo prima del giorno del Giudizio, della quale avevano scritto diversi Padri della Chiesa, fino ai più recenti apporti di valenti teologi[2]. Per prima cosa, si deve fare attenzione a non considerare questo concetto, la “Parusia intermedia”, come si si dovesse trattare di una manifestazione “teatrale” messa in cartello per i tempi finali; mentre piuttosto essa è la vera, grande forza che opera nell’umanità, per trasformarla e riempirla della vita di Cristo, mediante lo Spirito e – vedremo – concretamente, attraverso il suo sangue. Questo concetto, sul quale ritorneremo, è felicemente riassunto nell’espressione “transustanziazione del mondo”, adoperata di recente da S.S. Benedetto XVI. Alla venuta del Cristo fa esplicito riferimento San Paolo nella Seconda Lettera ai fratelli di Tessalonica: Prima (di essa) verrà l’apostasia e si rivelerà l’uomo dell’iniquità, il figlio della perdizione, l’avversario, colui che s’innalza sopra ogni essere chiamato e adorato come Dio, fino a insediarsi nel tempio di Dio, pretendendo di essere Dio.

Istruzione distrutta


SUPREMA SACRA CONGREGAZIONE
DEL SANT'UFFIZIO

Istruzione «Ecclesia Catholica»
agli Ordinari diocesani, sul «Movimento ecumenico»

La Chiesa Cattolica, pur non prendendo parte ai congressi ed alle altre riunioni ecumeniche, tuttavia non ha mai desistito - come molti documenti pontifici dimostrano - né mai in futuro desisterà di perseguire con particolare impegno e con assidue preghiere a Dio ciò che tanto sta a cuore a Cristo Signore, cioè che tutti coloro che credono in Lui «siano riuniti insieme» (Joh., XVII, 23).

La flotta maltese del papa

MALTA, COMUNIONE AI DIVORZIATI RISPOSATI, CONTRO IL CATECHISMO. NUOVE VOCI CHIEDONO AL PAPA UNA RIPOSTA DI CHIAREZZA AI DUBIA.

La conferenza episcopale maltese – cioè l’arcidiocesi di Malta, (Charles Scicluna, nella foto) e la diocesi di Gozo – hanno emanato un documento che si intitola: “Criteri per l’applicazione del capitolo VIII di Amoris Laetitia”. Nella nostra traduzione dall’inglese, recita così: “Attraverso il processo di discernimento, dovremmo esaminare la possibilità della continenza coniugale. A dispetto del fatto che questo ideale non è affatto facile, ci possono essere coppie che, con l’aiuto della grazia, praticano questa virtù senza mettere a rischio altri aspetti della loro vita insieme. D’altra parte, ci sono situazioni complesse dove vivere ‘come fratello e sorella’ diventa umanamente impossibile e crea un danno maggiore. Se come risultato del processo di discernimento, intrapreso con ‘umiltà, discrezione e amore per la Chiesa e il suo insegnamento, in una sincera ricerca della volontà di Dio e un desiderio di dare una risposta perfetta ad essa’ la persona separata o divorziata che sta vivendo una nuova relazione riesce, con una coscienza informata ed illuminata , a riconoscere e a credere che lui o lei è in pace con Dio, a lui o lei non può essere impedito di partecipare ai sacramenti della Riconciliazione e dell’Eucarestia”.

I doveri obbligano

“Solo un cieco può negare che nella Chiesa ci sia grande confusione”. Intervista al cardinale Caffarra


“La divisione tra pastori è la causa della lettera che abbiamo spedito a Francesco. Non il suo effetto. Insulti e minacce di sanzioni canoniche sono cose indegne”. “Una Chiesa con poca attenzione alla dottrina non è più pastorale, è solo più ignorante”.
di Matteo Matzuzzi (14-01-2017)
Bologna – «Credo che vadano chiarite diverse cose. La lettera – e i dubia allegati – è stata lungamente riflettuta, per mesi, e lungamente discussa tra di noi. Per quanto mi riguarda, è stata anche lungamente pregata davanti al Santissimo Sacramento». Il cardinale Carlo Caffarra premette questo, prima di iniziare la lunga conversazione con Il Foglio sull’ormai celebre lettera “dei quattro cardinali” inviata al Papa per chiedergli chiarimenti in relazione all’Amoris laetitìa, l’esortazione che ha tirato le somme del doppio Sinodo sulla famiglia e che tanto dibattito – non sempre con garbo ed eleganza – ha scatenato dentro e fuori le mura vaticane. «Eravamo consapevoli che il gesto che stavamo compiendo era molto serio. Le nostre preoccupazioni erano due. La prima era di non scandalizzare i piccoli nella fede. Per noi pastori questo è un dovere fondamentale. La seconda preoccupazione era che nessuna persona, credente o non credente, potesse trovare nella lettera espressioni che anche lontanamente suonassero come una benché minima mancanza di rispetto verso il Papa. Il testo finale quindi è il frutto di parecchie revisioni: testi rivisti, rigettati, corretti».

Le scialuppe di salvataggio della Tradizione cattolica si trovano vuote


Nel mondo di oggi un Santo potrebbe disperare
Ma basta un mezzo-Santo per sapere tornare a pregare.

Preghiera urgenteQuando il Titanic iniziò ad affondare nel 1912, è ben noto che le prime scialuppe di salvataggio calate in mare non erano piene come potevano, perché non ancora abbastanza passeggeri avevano preso sul serio le condizioni disperate della nave colpita. Ma non appena l’intera verità divenne ampiamente nota, il resto delle scialuppe si rivelò insufficiente per tutte le persone che dovevano salire a bordo. Ora l’affondamento del Titanic fu l’immagine che Dio mostrò al mondo moderno, ma non tutte le persone che vivono oggi ne colgono il significato, e così le scialuppe di salvataggio della Tradizione cattolica si trovano vuote piuttosto che piene. Non ancora abbastanza anime colgono l’intera verità sulla nostra disperata condizione, che richiede che noi si faccia ciò che è necessario fare – pregare con urgenza.

La contraddizion che nol consente

MA E' UN VESCOVO CATTOLICO ?

    Ma questo è proprio un vescovo cattolico? Nella sua diocesi è scoppiato uno scandalo enorme i fedeli sono disorientati: invece di nascondere le tradizioni cattoliche non avrebbe dovuto custodire il suo gregge con più attenzione?
di Francesco Lamendola  





Monsignor Claudio Cipolla è vescovo di Padova dall’estate del 2015, quando fu catapultato da quel di Mantova nella città del Santo, inaspettatamente, sull’onda del “nuovo corso” bergogliano: come quelli di Bologna e di Palermo, anche lui veniva dal basso e ha “bruciato” candidati ben più agguerriti, sul piano dei titoli, essendo – come subito si è detto, vantando una sua pretesa, e indimostrata, superiorità evangelica – un semplice “prete di strada”. Insomma, è stato papa Francesco a volerlo a capo di quella diocesi, e a volercelo fortemente, per una completa sintonia con le sue idee; tanto è vero che, fresco della sua nomina, nel dicembre 2015, in clima di Presepio e canti natalizi, e a proposito del Crocifisso, si è reso protagonista di queste dichiarazioni, subito riprese e diffuse con grande enfasi dalla stampa a livello nazionale:

Io farei tanti passi indietro pur di mantenerci nella pace, nell’amicizia e nella fraternità. Non dobbiamo presentarci pretendendo qualsiasi cosa che magari anche la nostra tradizione e la nostra cultura vedrebbero come ovvio. Se fosse necessario per mantenere la tranquillità e le relazioni fraterne fra di noi, io non avrei paura a fare marcia indietro su tante nostre tradizioni.

Senza forse e senza ma




SINODO SUI GIOVANI. PRESENTATO IL DOCUMENTO. LA SANTITÀ NON È MAI NOMINATA. FORSE INTERESSA POCO…:-)



Oggi è stato reso pubblico il documento preparatorio del Sinodo dei Vescovi, la XV assemblea generale ordinaria, che avrà come tema “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”.
E’ uno svelto volumetto di circa 70 pagine, che alla fine contiene un questionario suddiviso per continenti e destinato alle varie conferenze episcopali.
L’abbiamo letto, e ci hanno colpito alcune caratteristiche.
La prima. In tutte le settanta pagine non si fa riferimento alla santità, come un modello da proporre, un obiettivo da raggiungere, qualche cosa per cui spendersi e lottare. L’unica volta che questo termine è citato, è a pagina 50, quando si dice: “La Chiesa stessa è chiamata a imparare dai giovani: ne danno una testimonianza luminosa tanti giovani santi che continuano a essere fonte di ispirazione per tutti”.
E così, anche quando il documento parla di figure di riferimento sono descritte come “vicine, credibili, coerenti e oneste”; oppure “credenti autorevoli, con una chiara identità umana, una solida appartenenza ecclesiale, una visibile qualità spirituale, una vigorosa passione educativa e una profonda capacità di discernimento”.
Insomma, la santità non sembra interessare né come obiettivo né come caratteristica necessaria per ispirare i giovani.

Non ci si può opporre a Dio


Come il chicco di grano

«Che cosa credete che facevamo in seminario?». Questa volta, nonostante le apparenze, non è una vergognosa ammissione. È la candida “confessione” di un giovane sacerdote cui il vescovo ha minacciato la sospensione a divinis qualora si azzardi a celebrare in rito antico. «Lei sa celebrare la Messa tradizionale, Padre?», è stata la spontanea reazione. «Certo, ho imparato durante gli studi. Che cosa credete che facevamo in seminario?». Grandioso. C’è tutto un movimento sotterraneo che sta crescendo silenziosamente fra seminaristi e giovani preti, sotto il naso di quella nomenklatura al potere che come una banderuola, quattro anni fa, ha repentinamente quanto radicalmente cambiato orientamento. Non ci si può opporre a Dio. Ecco i veri segni dei tempi di cui si riempiono la bocca nei loro stanchi ritornelli, che nessuno vuol più sentire. Poi si rompono il capo per capire come mai i ragazzi scappino dalle parrocchie appena ricevuti i sacramenti…


venerdì 13 gennaio 2017

Interpretazione cattolica


Se non avessi ormai raggiunto una certa età, e dovessi ancora occuparmi della cura d'anime in una parrocchia, probabilmente non avrei né tempo né voglia di commentare le peregrine affermazioni che ci giungono quotidianamente da Santa Marta. Anzi, anche ora che posso dedicarmi allo studio e alla preghiera, mi riesce estremamente penoso leggere certi spropositi, soprattutto quand'essi coniugano la pervicace predicazione dell'errore con vere e proprie falsità. E' il caso del fervorino del 10 Gennaio, puntualmente recensito da Radio Vaticana.

Premetto che non conosco quale sia l'ordinamento delle letture nel rito riformato, visto che per grazia di Dio seguo solo la Liturgia cattolica, e questo da ben prima dell'Indulto di Giovanni Paolo II e del Motu Proprio di Benedetto XVI. Ho dovuto quindi chiedere ad un confratello lumi al riguardo, scoprendo che il 10 Gennaio era martedì della I settimana del Tempo Ordinario, anno dispari. L'Ordo appeso nella mia sacristia indica invece la Messa del martedì nell'Ottava dell'Epifania, con la commemorazione di San Pietro Orseolo, Confessore. 

E soprattutto buttiamo via la Fede cattolica..

La settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. Prima parte. Buttiamo via Leone X e Pio XI 

E soprattutto buttiamo via la Fede cattolica, per abbracciare una nuova “fede” fatta di caramellosa fratellanza contrabbandata per carità. In fondo, si rischia solo la dannazione eterna.
di Paolo Deotto

Dal 18 al 25 gennaio si celebrerà la “Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani”. Iniziamo un piccolo viaggio nei testi ufficiali, tratti dal sito della Santa Sede, per capire meglio cosa ci aspetta.
Chi è cattolico non ha di norma dubbi su cosa voglia dire “unità dei cristiani”. L’enciclica Mortalium animos (di cui riportiamo in calce un significativo passaggio) di Papa Pio XI è di una chiarezza assoluta: “Non si può altrimenti favorire l’unità dei cristiani che procurando il ritorno dei dissidenti all’unica vera Chiesa di Cristo, dalla quale essi un giorno infelicemente si allontanarono”.
Appunto, chi è cattolico non ha dubbi. È quindi lecito chiedersi a quale “religione” appartengano i signori del PONTIFICIO CONSIGLIO PER LA PROMOZIONE DELL’UNITÀ DEI CRISTIANI (e chi li dirige e approva), che hanno tra le altre cose stilato il documento “Testi per La Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani e per tutto l’anno 2017”, del quale vi proponiamo alcuni passaggi interessanti.
Prima di passare a questa lettura, ci sembra utile ricordare, dato l’abbraccio “ecumenico” oggi imperante, che tale Martino Lutero fu scomunicato il 3 gennaio 1521 da Papa Leone X, con la bolla Decet Romanum Pontificem.

La banalizzazione dell’eresia

CHE COSA E' LA CHIESA ?

    Chiesa, neochiesa e contro-chiesa in tempi di apostasia strisciante. Un problema nuovo: bisogna saper bene che cos’è la Chiesa, per poterla più facilmente riconoscere e distinguere da ciò che chiesa non è 
di Francesco Lamendola





  
Che cos’è la Chiesa?

È necessario averlo ben chiaro, specialmente di questi tempi: tempi di apostasia diffusa, strisciante, e, spesso, veicolata proprio dall’alto, dai pastori, da quelli che dovrebbero custodire la fede e aiutare il loro gregge a coltivarla e conservarla. I pastori, infatti, non sono i proprietari del gregge, ma dei semplici operai: il padrone, il solo e unico, è Gesù Cristo. Dunque, bisogna saper bene che cos’è la Chiesa, per poterla più facilmente riconoscere e distinguere da ciò che chiesa non è: e questo è un problema nuovo, che non esisteva fino a meno di due generazioni fa, perché la Chiesa, nel corso dei secoli, ha mancato più volte sul piano morale, mai, però, su quello dottrinale; sul piano dottrinale, anche i peggiori papi della storia, come Alessandro VI Borgia, son rimasti nel solco dell’ortodossia e, sia pure indegnamente, hanno preservato la sana dottrina da errori ed eresie.

"Dalla vanagloria nascono le stravaganze dei novatori".

SPIE E SEGUACI DEL DIAVOLO

    Italia patria di spie e seguaci del diavolo. La profezia apocalittica di Porta Angelica: le parole profetiche di ammonimento che Gesù pronunciò circa 30 anni fa ad un'umile suora africana di nome Anna Ali. L'ammonimento alla Chiesa 
di Cinzia Palmacci  





"I massoni insultano il Mio Vangelo! La loro malvagità è ripugnante. Stanno preparando la loro esecuzione con le loro stesse mani".
Appello Divino n. 36 del 12 novembre 1987
"I massoni e tutti gli altri adoratori del diavolo vogliono cancellare l'amore fraterno dalla faccia della terra sostituendolo con la divisione e sanguinose ferite".
Appello Divino n. 40 del 30 novembre 1987


Senza voler entrare nel dettaglio del caso di spionaggio di cui si parla tanto e ovunque in questi giorni, e nel quale è stato appurato che c'è puzza di massoneria, queste sono le parole profetiche e di ammonimento che Gesù pronunciò circa trent'anni fa ad un'umile suora africana di nome Anna Ali in una stanzetta di Porta Angelica a Roma. Suor Anna è stata protagonista di fenomeni che suscitarono sensa­zione nel 1994 in seguito alla pubblicazione di un particolareggiato resoconto, corredato da foto, si è sostenuto, di Gesù,’ il quale le sarebbe apparso più volte, affidandole messaggi su di un ormai prossimo futuro dell’umanità. Anna non ha fotografato l’apparizione di sua iniziativa, ma per con­siglio dei suoi superiori, dopo che ebbe comunicato loro quello che accadeva nella sua camera di Porta Angelica. Desta profonda impressione, comunque, la stretta somiglianza del ritratto con altre immagi­ni ritenute sovrannaturali del Cristo, e in specie con una foto scattata in Palestina nel 1876, la più antica fotografia del genere, ora con­servata negli archivi vaticani. La profezia apocalittica di Porta Angelica s’incentra sull’ipotesi di una catastrofe analoga a quella preannunciata dalla Madonna nelle apparizioni di Fatima e La Salette. "Preparatevi tutti, buoni e cattivi, adulti e bambini, preti e suore, tutta l’umanità. Io li amo tutti, e concedo loro del tempo... Io non voglio che alcuno perisca... Amo l’umanità, e desidero riversare la mia pietà nel cuore degli uomini... Io li aspetto, la mia pietà è immensa..." (messaggi del 29 ottobre 1987 e del 31 marzo 1988). 

Un tema ricorrente

A proposito di proselitismo



Domenica scorsa, festa del Battesimo del Signore, Papa Francesco, durante l’Angelus, è tornato sul tema del proselitismo. Dopo aver citato alcuni versetti della prima lettura del giorno (il “primo canto del Servo del Signore”) — «Non griderà, né alzerà il tono … non spezzerà una canna incrinata, non spegnerà uno stoppino dalla fiamma smorta; proclamerà il diritto con verità» (Is 42,2-3) — il Santo Padre ha proseguito:
Ecco lo stile di Gesú, e anche lo stile missionario dei discepoli di Cristo: annunciare il Vangelo con mitezza e fermezza, senza gridare, senza sgridare qualcuno, ma con mitezza e fermezza, senza arroganza o imposizione. La vera missione non è mai proselitismo ma attrazione a Cristo. Ma come? Come si fa questa attrazione a Cristo? Con la propria testimonianza, a partire dalla forte unione con Lui nella preghiera, nell’adorazione e nella carità concreta, che è servizio a Gesú presente nel piú piccolo dei fratelli. A imitazione di Gesú, pastore buono e misericordioso, e animati dalla sua grazia, siamo chiamati a fare della nostra vita una testimonianza gioiosa che illumina il cammino, che porta speranza e amore.

Si tratta di un tema ricorrente nella predicazione di Papa Bergoglio. Fece molto scalpore quando egli toccò l’argomento per la prima volta, nell’intervista rilasciata a Eugenio Scalfari il 1° ottobre 2013 su Repubblica.

Mio caro Pinocchio

Risposta all’autore della replica: Questa è la Verità della nostra storia

Rispondiamo a un articolo dal titolo: “Il relativismo storico di allchristian”, pubblicato sul blog la verità del commissariamento, contro l’ultimo nostro dedicato alla vera storia dei Francescani dell’Immacolata.
Chiediamo scusa ai lettori per la lunghezza della risposta, ma abbiamo il dovere di replicare alle moltissime menzogne diffuse in rete, da blog che a nostro giudizio diffondono una visione errata e parziale sulla storia dei Francescani dell’Immacolata.
Una volta mi sarei innervosito; ora la rabbia degli avversari mi diverte. E sì, perché quando si va oltre il limite della ragionevolezza, ti rendi conto che hai di fronte persone con cui non è possibile alcun dialogo e, allora, non c’è niente di meglio che mutarla in ironia.

Il cristianesimo «peace and love»?


Misericordia, libertà, giudizio. Domande e risposte ricordando un vescovo scomodo

Mentre mi dedico al periodico esercizio di ginnastica mentale (spazzare le foglie secche sul terrazzo) e mi pongo domande d’alto spessore filosofico (perché a volte il vento raduna le foglie sotto la scala e a volte accanto al muretto?), mi concedo anche qualche riflessione più leggera. Tipo: «Quando il Figlio dell’uomo ritornerà, troverà ancora la fede sulla terra?».
A beneficio dei lettori meno misericordiosi, il cui sport preferito è impallinare chi scrive e già staranno pensando «Ma guarda questo che impudente! Si impossessa delle domande altrui!», preciso di essere consapevole del fatto che il copyright è di Gesù. Tuttavia, siccome la domanda è buona e merita d’essere presa sul serio, non esito a farla mia. E aggiungo che, se fossi un pastore di santa romana Chiesa, non ci dormirei.

Il bersaglio facile

Quel pasticciaccio brutto sull'Ordine di Malta
L'ombra della Massoneria e il caso dei preservativi che hanno causato le dimissioni del Gran Cancelliere; Lo scontro istituzionale tra il Sovrano Ordine Militare e il Vaticano a seguito delle dimissioni di Boeselager; La violazione di leggi morali su cui la Santa Sede vuole fare chiarezza. E il cardinale Burke come bersaglio facile di certi movimenti di curia. Ecco perché il caso dei "giovanniti" adesso scotta.

giovedì 12 gennaio 2017

Colei che con un solo sguardo annienta tutto il potere infernale



14:18

DA RADIO DOMINA NOSTRA
https://gloria.tv/video/2kVUWzcTpMXpBVdUwcPkpihmH

Santo Rosario: l’Arma potente

La Corona del Santo Rosario fa del più povero della terra, l’uomo spiritualmente più forte, più ricco di Grazia di Dio, felice, ricolmo di pace, amato da Maria e considerato suo figlio prediletto.

Il Rosario ci fa ottenere il dono della sapienza, perché ci fa comprendere il senso della vita, ci dà lume soprannaturale per cercare Dio, solo Dio e stare sempre con Dio, così da allontanarci dalle vanità terrene e da ciò che dispiace a Gesù e a Maria.

La verità è scappata fuori...

IL CANCRO DELLA NEOCHIESA

Se la rivista dei preti intona le lodi Lutero. Ormai il cancro della neochiesa o meglio della contro-chiesa modernista e progressista è talmente avanzato talmente in metastasi che difficilmente si può immaginare di arginarlo 
di Francesco Lamendola  





Ormai il cancro della neochiesa, o meglio della contro-chiesa, modernista e progressista, è talmente avanzato, talmente in metastasi, che difficilmente si può immaginare di arginarlo, di bonificarlo, di farlo retrocedere. È penetrato ovunque, dalle parrocchie alle curie vescovili, dalle facoltà teologiche ai seminari, dalle conferenze episcopali alle riviste cattoliche di maggiore tiratura, diocesane, missionarie e perfino quelle specificamente pastorali. La relativizzazione, la protestantizzazione e la giudaizzazione del cattolicesimo guadagnano posizioni ogni giorno, a passi da gigante. Son bastati pochi anni, e ormai si naviga nell’assurdo quotidiano: può capitar di tutto, sentire preti che, dal pulpito, scoraggiano il culto della Madonna, altri che lodano l’islam e bacchettano i fedeli, altri ancora che seminano dubbi di fede, mettono in forse la vita eterna, l’anima immortale, la divinità di Cristo, la redenzione dai peccati, anzi, il concetto stesso di peccato. Siamo arrivati allo sfascio pressoché totale; siamo arrivati alla frutta.

Una correzione fraterna


L'apostasia e l'ottenebramento delle coscienze è certamente un male, ed un male di gravità inaudita quando chi se ne fa promotore siede sul più alto Soglio. Lo ammette candidamente anche don Elia, nell'incipit del suo articolo La terza via, pubblicato sul suo blog alcuni giorni or sono. 

Ma il riconoscere la crisi non deve autorizzare a volger immediatamente lo sguardo altrove, andando - per usare le parole del confratello - a far le pulci agli ambienti tradizionalisti. Poiché così facendo si rischia quasi inevitabilmente di assumere il comportamento di chi, volendo criticare qualcuno, inizia con la premessa opposta:

Non voglio mica dire nulla, per carità! Tu lo sai meglio di me che io e Tizio siamo amici, che lo stimo molto, che mi è caro. Però - e non mi fraintendere - se vogliamo dirla tutta... 

Così la crisi della compagine ecclesiale - le cui basi filosofiche e teologiche dovrebbero essere oggetto della più aspra critica - finisce per costituire una breve petizione di principio, peraltro scarsamente indagata, da cui distogliersi in fretta per dedicarsi al ben più comodo - e meno impegnativo - ruolo di censori equanimi ed imparziali delle magagne del tradizionalismo.

Come se Dio non esistesse

"L'occidente è diventato la tomba di Dio". Il j'accuse dal cardinale Sarah

"La cultura occidentale si è organizzata come se Dio non esistesse. Siamo noi ad averlo ucciso. L'uomo non sa più né chi sia né dove vada". Il testo completo sull'ultimo numero di Vita e Pensiero

Il cardinale Robert Sarah è prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti

"La vera crisi che attraversa ora il nostro mondo non è essenzialmente economica o politica, ma è una crisi di Dio e nello stesso tempo una crisi antropologica", scrive il cardinale Robert Sarah prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, in una riflessione pubblicata sull'ultimo numero della rivista Vita e Pensiero, oggi in uscita. "Certo, oggi si parla solo di quella economica: nello sviluppo della potenza dell'Europa – dopo i suoi orientamenti originali più etici e religiosi – l'interesse economico è diventato determinante, in modo sempre più esclusivo".

Servi infedeli e presuntuosi

PRETI "SINISTRI"

    La Chiesa dovrebbe buttar fuori a pedate questi preti di sinistra che sputano su di lei. Ci sono preti che non esitano a sparare giudizi temerari su uomini e cose anche su papi naturalmente su quelli che non riflettono la loro idea 
di F. Lamendola  



Pio XII? Un “imperatore”, un “faraone”, un narcisista, un uomo afflitto da manie di grandezza, che incoraggiò il culto della sua personalità. Nemmeno una parola sui molti aspetti ammirevoli del suo pontificato, sulla sua dedizione, sulla sua assoluta integrità; soltanto secchiate d’insulti contro gli aspetti di un papa che certi preti di sinistra proprio non possono digerire: il conservatorismo, o quello che essi giudicano tale; la scomunica ai comunisti e ai socialisti (anche se non esplicitamente ricordata: ma si vede lontano un chilometro che quello è il problema…); l’aver ostacolato tendenze e atteggiamenti che sarebbero poi “esplosi” con il Concilio Vaticano II, che, come è noto, è l’unico vero concilio nella storia della Chiesa che interessi ai cattolici progressisti, e che, per essi, si identifica con la Chiesa tout-court

Il Pontefice del Dio ignoto

Note sull'attualità


Tutti siamo a conoscenza dello scandalo di Lund, dove Papa Bergoglio ha offeso Dio in mondovisione, ringraziandoLo per la Riforma protestante ("Ti ringraziamo, o Dio, per le tante intuizioni ispiratrici, teologiche e spirituali, che abbiamo ricevuro per mezzo della Riforma. Ti ringraziamo per le trasformazioni e le riforme positive che sono state promosse dalla Riforma o dalle lotte che le sue sfide hanno richiesto...").  
Ringraziare Dio per il male, cioè ritenerlo la causa del medesimo, secondo la teologia morale è una bestemmia ereticale, anzi è l'esempio stesso della bestemmia ereticale in qualsiasi manuale.

La “Chiesa di Francesco”


Papa Francesco salverà la Chiesa o la affonderà? Libro di Aldo Maria Valli, tesi a confronto


Papa Francesco salverà la Chiesa o la affonderà? Libro di Aldo Maria Valli, tesi a confronto






Si capì subito la sera del 13 marzo 2013, quando si affacciò dalla loggia centrale di San Pietro presentandosi come vescovo di Roma piuttosto che come 266esimo Pontefice della Chiesa universale, che Jorge Mario Bergoglio, con l’inedito nome di Francesco, avrebbe diviso piuttosto che unire il mondo cattolico.
Pochi ne conoscevano la biografia, ancor meno quelli che avevano un minimo di dimestichezza con le sue inclinazioni teologiche e le sue maniere di pastore di anime. Ma non ci volle molto a rivelarlo al grande pubblico per via di un’atteggiamento davvero poco curiale, comunque discontinuo rispetto ai suoi immediati predecessori ed in particolare al dimissionario Benedetto XVI.

Vatican Sniper

Vatican Sniper, come ti abbatto i nemici della "rivoluzione"

Un nostro editoriale ha provocato la reazione scomposta di Andrea Tornielli, coordinatore di Vatican Insider, che mi ha accusato di scrivere il falso a proposito di un suo tentativo di estorcere una intervista al cardinale Brandmuller. Ma ecco le prove del "cecchinaggio" in corso....Vatican Sniper

Quando si sceglie il mestiere di cecchino (“sniper” in inglese) si deve essere consapevoli che si tratta di un lavoro pericoloso: basta un attimo di distrazione e si viene individuati, con tutte le spiacevoli conseguenze del caso. Andrea Tornielli, coordinatore di Vatican Insider e principe dei vaticanisti (lo dico senza ironia), già da tempo ha scelto questo mestiere mettendo nel mirino di volta in volta tutti coloro che sono considerati una minaccia per la “rivoluzione” in corso nella Chiesa.