ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 21 gennaio 2012

Il Magistero “luogo teologico”

Per gentile concessione di “sì sì no no”, pubblico questo testo che - oltre a perfezionare la nostra formazione - ci soccorre proprio in questo momento di sconcerto e disorientamento determinati dalla controversa approvazione delle celebrazioni presenti nel "Direttorio Catechetico del Cammino Neocatecumenale", tuttora tra l'altro secretato, con la quale sembra si sia toccato il fondo della fumisteria ermeneutica.

Il Magistero “luogo teologico”

«La Dottrina sacra o della Fede viene annunziata dalla Chiesa poiché è divinamente rivelata e non è rivelata poiché annunziata dal Magistero della Chiesa.
Il Magistero non è la causa del carattere della divina Rivelazione annunziata dalla Chiesa, ma è solo uno strumento o un mezzo stabilito da Dio, per il quale il Rivelato viene interpretato e quindi da noi conosciuto con certezza» (A. LANG, Die Loci teologici des Melchior Cano und die dogmatischen Beweises, Monaco, 1925, p. 82).

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Prologo

Dalla tomba del boss la verità sul caso Orlandi?


Pietro Orlandi mostra la foto della sorella Emanuela scomparsa nel 1983
LA PROTESTA.PIETRO ORLANDI MOSTRA LA FOTO DELLA SORELLA EMANUELA SCOMPARSA NEL 1983

I magistrati ispezioneranno la cripta di Sant’Apollinare dove è sepolto De Pedis, il capo della Banda della Magliana. Pietro Orlandi: “Quella indegna sepoltura è il vero snodo dell’intreccio tra Stato, Chiesa e criminalità”

GIACOMO GALEAZZICITTÀ DEL VATICANO

Il portone sulla piazza è sbarrato. Dal cortile della Pontificia Università della Santa Croce gli studenti entrano alla spicciolata per l’adorazione eucaristica e il rettore della basilica, padre Pedro Huidobro ha appena indossato i paramenti sacri. E’ la prima volta in 29 anni che Pietro Orlandi mette piede nella chiesa che forse custodisce il segreto della scomparsa di sua sorella 14enne. Nella cripta è seppellito il boss della Banda della Magliana, Renatino De Pedis e la procura di Roma ha avuto dal Vicariato il «nulla osta» all’ispezione della tomba. E’ già stato prelevato il Dna a Pietro e agli altri familiari della cittadina vaticana svanita nel nulla proprio davanti alla basilica assegnata all’Opus Dei, a quattro passi dal Senato e da piazza Navona.

«La sepoltura del boss De Pedis in un luogo destinato a papi e cardinali ritengo sia il vero snodo dell'intreccio tra Chiesa, Stato e criminalità che 28 anni fa si è portato via mia sorella Emanuela», sostiene Pietro. Il procuratore reggente di Roma, Giancarlo Capaldo ha incontrato due volte il rettore di Sant’Apollinare ricevendone la piena disponibilità ad aprire il sepolcro al cui interno una segnalazione anonima colloca tracce di Emanuela. «Sono vicino a te e alla tua famiglia, per voi le porte di questa chiesa saranno sempre aperte», assicura padre Huidobro, che è anche medico legale, a Pietro Orlandi che oggi pomeriggio guiderà una manifestazione davanti alla basilica. «Anch’io come te desidero che la tomba venga aperta e che si faccia chiarezza sulla vicenda», aggiunge il rettore, esprimendo «rispetto e partecipazione nei confronti di persone che hanno tanto sofferto».

Neocatecumenali & liturgie:


Magister rincara la dose

Un paio di giorni fa il grande vaticanista dell'Espresso era uscito con un pezzo che ha scatenato l' "ira di Dio" tra le comunità neocatecumenali di mezzo mondo. Oggi Magister rincara la dose, e torna all'attacco. Potete leggere qui la sua requisitoria, dove si difende dai tanti attacchi che avrà certo subito in questi giorni.
D'altra parte, anche nel nostro piccolo, non si vede spesso un post che attiri tanti commenti come quello dedicato al problema dell'adattamento autonomo e autarchico della liturgia neocatecumenale. Alcuni non li ho potuti pubblicare: solidarizzo con Magister e affermo che l'anonimato dei commenti fa dire cose - diciamo - sconvenienti, sia a chi difende sia a chi controbatte. 
Intanto leggete Settimo cielo, poi riflettiamo su alcune domande.

Elite modernista

Essere Cristiani senza Trinità: gli Unitariani. 

I – Tra Medioriente ed est europeo


Che cosa accomuna Charles Dickens a Florence Nightingale e Albert Schweitzer? La risposta sembra ovvia: un intenso senso di giustizia sociale e di compassione fattiva verso il prossimo.
Ma se alla lista aggiungessimo il grande compositore Béla Bartòk, il presidente americano Thomas Jefferson, il vincitore del Premio Nobel per la fisica Robert Millikan, il poeta romantico Samuel Coleridge, il matematico George Boole (quello della logica booleana alla base dello sviluppo dell’informatica), l’architetto Frank Lloyd Wright o il filosofo John Locke, quanti di noi saprebbero trovare una corrispondenza tra tanti illustri personaggi?
Non si tratta della domanda finale di un quiz milionario ed è inutile sforzarsi per cercare una risposta che, il un Paese al 97% cattolico come l’Italia (ma forse la situazione non sarebbe così diversa in aree luterane o calviniste) non verrebbe mai in mente a nessuno.
Semplicemente, tutti questi geni nei loro rispettivi campi (ma con loro almeno altri 10 “Nobel” e innumerevoli altri personaggi di spicco di economia, politica e filantropia) sono uniti dall’aver compiuto una scelta religiosa radicale: quella di essere Cristiani senza credere nella trinità, senza, cioè, ritenere che Gesù fosse Dio.

TRIDUO ECUMENICO PER IL 24 GENNAIO / 1

1° giorno            (21.1.2012) 


Avvicinarsi da singoli, non in gruppi, all' ingresso del teatro * qualche ora prima dell'inizio dello spettacolo, con una borsa piena di barattoli (o sacchetti biologici) contenenti sterco(ammesso anche di animali) e alzando gli occhi al cielo per invocare la protezione di S.Raffaele per ottenere una mira precisa, inforcati occhiali da vista, mirare non alle persone ma direttamente all'ingresso del teatro, possibilmente centrando l'architrave in  muratura superiore al portone, di modo che il liquido poltaceo, possa sgocciolare serenamente come dopo un temporale, senza dire nulla (o al più : questa è d'artista ma è GRATIS! chi la fa, la lanci, chi non la fa la riceva...).
Recitare: Angelo di Dio.. e/o la seguente preghiera:
O Signore che sai trarre dal letame i fiori più belli, fai nascere da questo ammasso un fiore di pentimento per gli autori di questa dissacrazione ed un profumo di santificazione per i poveri tuoi figli.
Tu che vivi e regni con Dio Padre e lo Spirito Santo, manda Maria Tua madre a santificare l'inetta Tua Chiesa!




* Teatro F. Parenti via Pier Lombardo, 14 (zona corso Lodi) Milano



passodopopasso: Contro lo spettacolo di Castellucci a Milano 24-28 gennaio 2012




  
PREGHIERA AL VOLTO SANTO di S. Pio X




O Gesù, che nell’amara vostra passione diventaste l’obbrobrio degli uomini e l’uomo dei dolori, io venero il vostro Volto divino, su cui brillava l’avvenenza e la dolcezza della divinità, ora divenuto per me come quello di un lebbroso! Ma sotto queste deformi sembianze io ravviso l’amore vostro infinito, e mi struggo dal desiderio di amarvi e di farvi amare da ogni uomo.
Le lagrime che sgorgano dai vostro sguardo mi appaiono come graziose perle che io amo di raccogliere, affine di comprare col loro valore infinito le anime dei peccatori. O Gesù, il cui volto è la sola bellezza che rapisce il mio cuore, io accetto di non vedere quaggiù la dolcezza del vostro sguardo, di non sentire l’ineffabile bacio della vostro bocca: ma deh! vi supplico di imprimere in me la vostra divina somiglianza, d’infiammarmi del vostro amore acciocché esso mi consumi rapidamente, ed io giunga ben presto a vedere il vostro Volto glorioso nel Cielo.Amen.


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venerdì 20 gennaio 2012

IL CAMMINO NEOCATECUMENALE E LA RIFORMA DELLA RIFORMA DELLA RIFORMA DELLA...


Cristo Re - Kiko Arguello - 1960
Si usa uno specchio di vetro per guardare il viso;  
e si usano le opere d’arte per guardare la propria anima. (G. Bernard Shaw) 

di Francesco Colafemmina

La notizia di oggi ha lasciato molti cattolici senza parole. A dire il vero il processo di definitiva approvazione ed integrazione del Cammino Neocatecumenale all'interno della Chiesa era già in atto da un po' d'anni. Il movimento Neocatecumenale nonostante l'aggressività e il settarismo dei suoi aderenti è considerato da numerosi uomini di Chiesa uno strumento per la "nuova evangelizzazione", una vera risorsa per la Chiesa del futuro. Mi permetto di dubitare in merito, specie perché il Cammino ha una sua estetica personale - la nuova estetica (roba che nemmeno nell'orwelliano 1984) in palese contrasto con l'estetica cattolica, ma lo so: il mio parere non conta nulla. Veniamo piuttosto alla questione "liturgia" neocatecumenale approvata. Qualcuno dice "non è stata approvata la liturgia neocatecumenale, ma solo alcune cerimonie non strettamente liturgiche". E' vero, ma andrebbero chiariti alcuni punti. 

Ecco perché i Vangeli sono un’opera di grande attendibilità storica

*docente di storia e filosofia
 La rivelazione cristiana ha portato la più radicale rivoluzione etica della storia. L’amore è diventato il sentimento fondamentale. Le discriminazioni sono state superate, perchè ad ogni persona è stata riconosciuta la dignità di un figlio di Dio. Si è aperto per tutti noi un orizzonte di risurrezione, un senso per cui vivere. E’ dunque molto importante conoscere criticamente le fonti storiche di questa rivoluzione, che non si può ridurre solo ad un messaggio morale. Se gli adulti non sanno rispondere ai giovani quando chiedono: “Il Vangelo non è un mito? Una leggenda?” “La Chiesa ci ha imbrogliato?”, diventano responsabili, almeno in parte, delle loro crisi di fede. E’ chiaro che dobbiamo tener distinta la ricerca storica dalla scelta di fede. La fede nel Risorto non è subordinata alle ricerche storiche che saranno sempre approssimative e parziali. Milioni di persone hanno avuto una fede profonda pur senza conoscere niente delle documentazioni storiche che esamineremo. Tuttavia nella società contemporanea è indispensabileconfortare la fede anche con una conoscenza razionale, capace di rispondere alle obiezioni ed alle critiche. Il fideismo, cioè una fede senza ragione, è ilgrande pericolo del nostro tempo. Un credente adulto deve conoscere almeno in sintesi quello che le scienze storiche ci dicono sulla sorgente della fede, che risulterà così purificata, non inquinata dal sospetto di falsificazioni o imbrogli.

Bux: «Unità dei cristiani? Non è di questo mondo»


di Riccardo Cascioli
18-01-2012


«Pregare per l’unità dei cristiani è fondamentale per imparare che l’unità viene dall’alto e non dal basso, ma oggi c’è il rischio che anche tra i cattolici si diffonda il ‘virus’ che divide al loro interno le altre Chiese cristiane». E’ quanto afferma don Nicola Bux, teologo, consultore della Congregazione per la Dottrina della Fede, ed esperto di ecumenismo, spiegando il senso della Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani che inizia oggi, 18 gennaio, e termina il 25 gennaio.

Don Bux, qual è il valore di questa settimana di preghiera per l’unità dei cristiani?
Serve anzitutto a imparare che l’unità non viene dal basso ma dall’alto. Dopo il primo slancio conciliare che via via si è attenuato, è sembrato affermarsi un contro-modello di ecumenismo che pensava di far sorgere l’unità dal basso. Oggi, forse, con più realismo si torna a comprendere che l’unità è qualcosa che viene dall’alto, non la possiamo costruire noi. L’ecumenismo va inteso come il tentativo di lasciare a Dio quello che è unicamente affare suo, cioè - attraverso le divisioni e i peccati - di chiamare l’uomo all’unità con sé.

Risposta seria...

DOCUMENTI: discorso di Papa Pio XII in occasione della visita degli attori, autori, critici drammatici e registi, sulla nobiltà della missione teatrale


Un vieto pregiudizio, abbastanza diffuso, mette in opposizione, quasi in reciproca ostilità, la Chiesa e la professione drammatica.
 
La vostra presenza qui, diletti figli e figlie, nella ricorrenza della festa di S. Genesio martire, a proposta del benemerito Centro Cattolico Teatrale, da a quella erronea concezione un’aperta smentita e porge a Noi l'occasione di mostrare ancora una volta quanto essa sia infondata ed ingiusta. Ma appunto perché la Chiesa conosce e stima la potenza della vostra arte e la grandezza della vostra missione, si leva, talvolta severamente, contro coloro i quali, avvilendo la loro dignità personale e mancando ai loro particolari doveri, mettono l'ingegno e l'arte loro al servizio dell'errore, della empietà o della sensualità.

Ex cathedra neoMartini..

Sinister monumento 
a Brescia Cattedrale (parte 1)


Prima di segnalare circa la cattedra del vescovo di Brescia, vorrei fare riferimento a un monumento sinistro della cattedrale di Brescia.
Monumento male del Duomo di Brescia
Il nostro Santo Padre, sai come il male significa che il monumento dietro di voi ha e che tipo di persona l'uomo con lei è?

Alla scuola della più sicura teologia cattolica sul Mistero Eucaristico

 un nuovo studio alla portata di tutti


«Il presente libro compie una indispensabile ed urgente opera di chiarificazione, di approfondimento e di difesa della fede nel mistero eucaristico. In un tempo di grande crisi della fede e della vita eucaristica, come è il nostro, abbiamo il sacro dovere di diffondere la sana e chiara dottrina sull'Eucaristia. L'autore ci presenta in modo corretto la ricchezza degli insegnamenti del Magistero sull'Eucaristia, c'è realmente bisogno di parlare con la voce chiara della Chiesa stessa».
Dalla Prefazione, S. Ecc. Athanasius Schneider

«Alla scuola della più sicura teologia cattolica sul Mistero Eucaristico, contenuta e spiegata così bellamente nel presente studio, unita alla grande scuola dei Santi, possiamo anche noi percorrere le vie della crescita nell'esperienza dell'amore divino più ineffabile, ossia dell'amore di Gesù Eucaristico, Ostia d'amore che vuole venire in noi per farci stare in Lui: " Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue, rimane in Me e Io in lui" (cf. Gv 6, 54-56)»
Dalla Presentazione, Rev. mo P. Stefano M. Manelli

Triumphus apostaticus?


La Santa Sede approva le celebrazioni che segnano questo itinerario di iniziazione cristiana

Roma 20/01/2012
Nel corso di una udienza con 7.000 partecipanti del Cammino Neocatecumenale, la Santa Sede approverà oggi le celebrazioni che segnano questo itinerario di iniziazione cristiana ed il Santo Padre invierà 18 nuove missio ad gentes in tutto il mondo.
Questa approvazione, che giunge dopo quindici anni di studio da parte della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, conclude il percorso per l’approvazione del Cammino Neocatecumenale: nel 2008 infatti la Santa Sede approvò la versione finale degli Statuti e nel 2011 approvò la dottrina contenuta nei tredici volumi del Direttorio Catechetico del Cammino Neocatecumenale. Benedetto XVI inviera`18 missio ad gentes: 13 in Europa (Albi; Nizza; Bayonne;Tolone; Strasburgo; Lione;, Anversa; Marsiglia; Lubiana, Slovenia; Serajevo, Bosnia;, Tallin, Estonia; Vienna; Manchester) 4 in America ( tre a Boston e una in Venezuela) ; una in Africa a Libreville, Gabon. Inoltre sono state mandate altre famiglie per delle missio ad gentes già formate tra gli aborigeni australiani, nella Papua New Guinea e in Ucraina. Ogni missio ad gentes è formata da tre o quattro famiglie numerose che vanno con un prete a vivere in una zona decristianizzata o dove il Vangelo non e` mai stato 
annunziato.
Queste missio si vanno ad aggiungere alle altre 40 già inviate in tutto il mondo da Benedetto XVI negli anni precedenti.
 http://ilsismografo.blogspot.com/2012/01/vaticano-cammino-neocatecumenale-la.html

giovedì 19 gennaio 2012

Dalla padella al coperchio

Un nuovo Martini c’è, parola del Corriere
 Notizie importanti oggi dalla rassegna stampa. Il Corriere della Sera ha trovato il nuovo Carlo Maria Martini: “I martiniani sono tornati” scrive in un editoriale Massimo Tedeschi, “e hanno trovato, forse, un nuovo punto di riferimento”.
Chi? Si tratta del vescovo di Brescia Luciano Monari, di origini modenesi (nato a Sassuolo 69 anni fa), biblista allievo di Martini che da quattro anni guida la diocesi che ha dato i natali a Paolo VI: “Un vivaio del cattolicesimo liberale e democratico, un possibile snodo del nuovo protagonismo dei cattolici nella vita pubblica italiana”.
Monari ha rilasciato ieri un’intervista all’edizione bresciana del Corriere, “quasi un manifesto” dice oggi Tedeschi. E ancora: “Se non è un manifesto poco ci manca”.

LITURGIA, cioè?

Brunero Gherardini: 

Ricevo da parte di Mons. Gherardini, condividendo il suo desiderio che "l’etere ne sia presto ripieno", questo articolo sulla Liturgia, fonte e culmine della nostra Fede, che non è altro che "la" preghiera ufficiale della Chiesa, il "Dogma pregato" così come il Signore l'ha consegnato ai suoi Apostoli: la "Santa sinassi" come essi l'hanno vissuta e trasmessa, giuntaci intatta nei secoli e da noi custodita come tesoro prezioso non fatto da mano umana. Ius divinum, prima ancora che Azione teandrica del Signore.

Aggiungo a questa premessa solo alcuni dati essenziali che riguardano la mirabile 'forma' usus antiquior. Ad essa molte anime credenti, lasciandone intatte le linee portanti, hanno solo apportato aggiunte marginali dettate dalla devozione sviluppatasi e consolidatasi nei secoli. San Gregorio Magno ha dato il maggior contributo, adoperandosi per l'unità liturgica e il suo perfezionamento. Fu l'ultimo ad intervenire sulle parti essenziali della Messa, modellate sul libro gelasiano che a sua volta dipende dalla collezione leonina. Le preghiere del nostro Canone sono nel trattato De Sacramentis. Ne troviamo riferimenti nel IV secolo. Col Concilio di Trento si è provveduto alla revisione dei Messali - giungendo al Messale di S. Pio V -, ma si è lasciata inalterata la forma della Messa. Del resto l'uniformità stessa che nel campo liturgico si riscontra presso le Comunità cristiane dei primi due secoli, suppone un principio d'autorità, un metodo d'azione, cioè una organizzazione primitiva che dovette far capo più che agli Apostoli a Cristo medesimo. Tutto questo non potrà mai essere né ignorato né sottovalutato.

Riformatori all'attacco.

Santa Croce e Vaticano II
L'università dell'Opus Dei mette un punto fermo sulla questione dell'accettabilità o meno dei decreti del Concilio Vaticano II in evidente relazione alle trattative che i lefebvriani stanno conducendo con la Santa Sede, e alla loro riluttanza ad accettare l'insieme del Concilio stesso.

                                               Marco Tosatti

L'università dell'Opus Dei mette un punto fermo sulla questione dell'accettabilità o meno dei decreti del Concilio Vaticano II in evidente relazione alle trattative che i lefebvriani stanno conducendo con la Santa Sede, e alla loro riluttanza ad accettare l'insieme del Concilio stesso


“Il Concilio Vaticano II è, e deve rimanere per la Chiesa cattolica espressione del magistero solenne e supremo della nostra epoca”. Al tempo stesso, deve assumere “la corrispondente importanza nel dialogo ecumenico, vale a dire, in qualsiasi unione con altre Chiese o comunità cristiane separate dalla Chiesa cattolica”. Resta inteso, “che non si può rinunciare alla necessità di una ricezione di questi testi fondamentali, come non si può rinunciare ad una ricezione degli altri concili ecumenici della Chiesa del passato”.

Torna la Riforma!

Benedetto XVI, il Riformatore
È la "riforma", dice, la chiave di interpretazione del Concilio Vaticano II e dell'evoluzione del magistero, "nella continuità del soggetto Chiesa". È ciò che Lefebvre e i tradizionalisti non hanno mai voluto accettare. Gilles Routhier ricostruisce il passato e il presente della controversia
di Sandro Magister

 ROMA, 19 gennaio 2012 – Nell'indire un Anno della fede in coincidenza con il cinquantesimo anniversario dell'apertura del Concilio Vaticano II, Benedetto XVI è tornato a insistere sulla necessità di una "giusta ermeneutica" di quell'evento.

La corretta comprensione del Concilio – precisano le istruzioni per l'Anno della fede – non è la cosiddetta "ermeneutica della discontinuità e della rottura", ma quella che lo stesso Benedetto XVI ha definito "l’ermeneutica della riforma, del rinnovamento nella continuità dell’unico soggetto-Chiesa".

Non placet!

A seguito di questo articolo, il professor De Marco è intervenuto anche sulle liturgie in uso nelle comunità neocatecumenali e sul largo consenso che trovano:
“Non dobbiamo sorprenderci. Sul fronte di chi è disposto all’approvazione dello stile neocatecumenale c’è una parte della cultura conciliare moderata, quindi forte ed estesa. Faccio un esempio. Nel ‘Messale di ogni giorno’ edito congiuntamente da Città Nuova, Libreria Vaticana e Jaca Book, curato da Inos Biffi, alle pagine 690 e seguenti trovo una catechesi sulla messa, dello stesso Biffi, centrata sull’eucaristia come banchetto del popolo di Dio. Subito si dice: ‘[L'eucaristia] è la memoria della morte di Cristo mediante il convito’. Naturalmente si bada a ribadire che avviene la trasformazione del pane e del vino nel Corpo e nel Sangue (anche nella discussa Preghiera eucaristica II, dove l’epiclesi dice solo: ‘Ti preghiamo di santificare, con l’effusione dello Spirito, questi doni che ti offriamo…’, il commento di Biffi integra: ‘… perché diventino il Corpo e il Sangue’. Tutto ortodosso, dunque, più il commento, in questo caso, che il Canone, avversatissimo infatti dai tradizionalisti). Ma il pasticcio convivialista resta fortissimo, ad esempio dove leggo: ’Il sacrificio della croce è presente nella forma del banchetto’.

Il dialogo sordi/ciechi


PROLOGO

Molte persone interessate nella questione ebraica sono solite chiedere se ci sia o no qualcosa nel Talmud che non sia bello e sublime e completamente estraneo a qualsiasi espressione che possa sembrare odio verso i cristiani. La confusione di opinioni a questo riguardo è talmente grande che, a sentire coloro che trattano l'argomento con tanta apparente saggezza, si penserebbe che stessero parlando di una razza antica e lontana dai nostri tempi, e non del popolo di Israele che vive in mezzo a noi secondo un codice morale immutabile che continua anche oggi a regolare la loro vita religiosa e sociale.
Stando così le cose, ho intrapreso il compito di dimostrare ciò che veramente insegna il Talmud a proposito dei cristiani, per potere in tal modo soddisfare i desideri di coloro che vogliono conoscere questa dottrina da fonti originali.

Distorsioni ecclesiologiche



La celebrazione della liturgia, in qualsiasi forma tradizionale avvenga, ci presenta delle precise caratteristiche di Chiesa:

1) come una famiglia universale, in grado, dunque, d'inglobare tutti i popoli; 

2) come una realtà in cui chi ha responsabilità di vario tipo e genere è in osmosi con i semplici fedeli e sa che deve loro servire. 

D'altronde, anche i fedeli contribuiscono, a modo loro, alla coesione della Chiesa e alla sua edificazione. Non certo perché sono solo sorgente di denaro e di vocazioni! Nella piccola Chiesa rappresentata dal monastero, san Bendetto, rifletteva tutt'altra immagine quando esortava l'abate ad ascoltare anche il più umile dei fratelli, dal momento che lo Spirito potrebbe parlare attraverso di lui.

mercoledì 18 gennaio 2012

Albione semper perfida

Quando nell’Inghilterra «riformata» frati e preti cattolici venivano squartati vivi
di Francesco Lamendola - 18/01/2012      Fonte: Arianna Editrice [scheda fonte] 

 
Se si chiede a uno studente medio italiano (“medio” non nel senso che frequenta la scuola media, ma nel senso della preparazione, della maturità e della capacità critica), anche di livello universitario, che cosa gli facciano venire in mente espressioni come Riforma e Controriforma, nove volte su dieci, crediamo, parlerà dei roghi dell’Inquisizione, dell’Indice dei libri proibiti, insomma delle varie manifestazioni di intolleranza dei cattolici nei confronti dei protestanti; mettendovi dentro forse anche, per buona misura, il processo a Galilei, sebbene non c’entri nulla con l’argomento suddetto.
Se poi si chiederà a quel medesimo studente che cosa sappia della vita civile e religiosa in Inghilterra nel Cinquecento, e specialmente durante il regno della “grande” Elisabetta, nove volte su dieci egli parlerà in termini entusiastici della libertà inglese, della tolleranza inglese, del meraviglioso clima di rispetto per le opinioni altrui che caratterizzava quel fortunato Paese, mentre nel resto d’Europa, e specialmente nei Paesi rimasti cattolici, il boia, il carceriere e l’aguzzino addetto alla tortura, lavoravano senza posa per conculcare il sacrosanto diritto di ciascun essere umano a seguire la fede  religiosa e le opinioni filosofiche che ritiene vere.

Per capire chi era don Luigi Sturzo


Prima citazione (da La Stampa, 29/10/99, p. 7)[1]:

Al Convegno romano su “Universalità e cultura nel pensiero di Luigi Sturzo” (30 ottobre) il prof. Lawrence Gray, della John Cabor University ha parlato dei contatti tra don Sturzo, fondatore del Partito Popolare, e l’antenatadella CIAl’OSS[2] (Organizzazione dei Servizi Strategici). Sturzo fu contattato da una spia inglese, Barbara Barclay Carter, nel 1941, quando l’Italia era in guerra con l’Inghilterra! Quando Sturzo partì per gli USA, la Carter lo segnalò a William J. Donovan “il coordinatore delle informazioni, stretto collaboratore del presidente F. D. Roosevelt e futuro capo dell’Oss”. “Il primo agente a far visita a Sturzo, nella casa di Jacksonville, fu Gaudens Megaro alla fine del 1941. Iniziò a quel punto un rapporto fra Sturzo ed iservizi di informazione americani…”.

L'ecumenismo dell'apostasia

Elogio dell'ecumenismo
VATICANISTA DE LA STAMPA
Il Papa elogia l'ecumenismo, nel corso dell'udienza generale dedicata alla settimana per l'unità dei cristiani che inizia oggi. "Il Concilio Vaticano II ha posto la ricerca ecumenica al centro della vita e dell`operato della Chiesa", ha ricordato Benedetto XVI. "E il beato Giovanni Paolo II ha sottolineato la natura essenziale di tale impegno: 'Questa unità, che il Signore ha donato alla sua Chiesa e nella quale egli vuole abbracciare tutti; questa unità non è un accessorio, ma sta al centro stesso della sua opera. Né essa equivale ad un attributo secondario della comunità dei suoi discepoli. Appartiene invece all`essere stesso di questa comunità'. Il compito ecumenico è dunque una responsabilità dell`intera Chiesa e di tutti i battezzati, che devono far crescere la comunione parziale già esistente tra i cristiani fino alla piena comunione nella verità e nella carità"."Da quando il movimento ecumenico moderno è nato, oltre un secolo fa, vi è sempre stata una chiara consapevolezza del fatto che la mancanza di unità tra i cristiani impedisce un annuncio più efficace del Vangelo, perché mette in pericoli la nostra credibilità", ha detto il Papa. "Certamente, per quanto riguarda le verità fondamentali della fede, ci unisce molto più di quanto ci divide. Ma le divisioni restano, e riguardano anche varie questioni pratiche ed etiche, suscitando confusione e diffidenza, indebolendo la nostra capacità di trasmettere la parola salvifica di Cristo".


In attesa di restaurare anche le proclamazioni

Sulla statua di Giovanni Paolo II a Termini


Ricorderete tutti la statua di Giovanni Paolo II donata dagli Angelucci al Comune di Roma e opera di Oliviero Rainaldi. Non sono qui a parlarvi della somiglianza del soggetto rappresentato con il Marlon Brando degli ultimi tempi, ma per aggiornarvi sullo stato di salute della statua.

Ebbene, il criticato "capolavoro" bronzeo, è attualmente transennato per un intervento di "ritocco".
Qualcuno di voi, come il sottoscritto, starà pensando come si possa semplicemente ritoccare qualcosa di irrimediabilmente compromesso in partenza. Ad ogni modo ci fanno sapere che:  "sono previsti dei lavori per donare all'opera una nuova testa, ritoccare la patina, modificare il mantello e installare una base di sostegno più alta di 30 centimetri rispetto all'originale." 

Per quanto mi riguarda confidavo nella potenza dell'acqua, dello smog e dei generosi volatili della zona, ma niente da fare. Vediamo cosa uscirà fuori. Male che vada, ci ritroveremo con un utilissimo spaventapasseri in zona Termini.