ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 17 aprile 2021

Il “cardinale rosso”

 IL DIALOGO "FRAUDOLENTO"

    C.M. Martini e il dialogo fraudolento col giudaismo. Il libro del cardinale rosso "Verso Gerusalemme"? Quante menzogne in così poche righe, quanta malizia e perfidia in questo gesuita che non avrebbe dovuto mai divenire vescovo                                                                                           di Francesco Lamendola  

  

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Ecco cosa scriveva Carlo M. Martini a proposito delle relazioni fra cattolicesimo ed ebraismo nel suo libro Verso Gerusalemme, pubblicato presso una nota casa editrice di sinistra, dieci anni prima della morte (Milano, Feltrinelli, 2002, pp.129-131):

I confessori dei nostri giorni

Cinque grandi cattolici in carcere a Hong Kong. “Sono i confessori dei nostri giorni”



(s.m.) Venerdì 16 aprile, a Hong Kong, nove tra i maggiori difensori della libertà sono stati condannati e messi in prigione. Cinque di loro sono cattolici. Padre Gianni Criveller del Pontificio Istituto Missioni Estere, ventisette anni spesi in Cina e docente di teologia, li ha conosciuti di persona e il giorno stesso del loro ingresso in carcere ne ha tracciato un vibrante profilo su “Mondo e Missione”, la rivista del PIME, e su “UCA News”, agenzia d’informazione cattolica specializzata sull’Asia.

Kung-Fu, Est, Erit..?

Rischio scisma tedesco: Il Vaticano intervenga ora, prima che questa infezione si diffonda altrove nella Chiesa.

“La maggioranza dei vescovi tedeschi si rifiuta di ascoltare e di allontanarsi dal loro viaggio potenzialmente disastroso verso lo scisma. Di fronte a questa ostinazione, il tempo per un’azione più forte e più chiara da parte della Santa Sede è ora, prima che il Cammino Sinodale si imponga sulla fede cattolica che è stata affidata ai vescovi tedeschi e presenti a Papa Francesco un ultimatum per cambiare irrevocabilmente l’insegnamento della Chiesa. Deve anche essere fermato prima che questa infezione si diffonda altrove nella Chiesa.”

Un articolo di Michael Warsaw, il presidente del consiglio di amministrazione e amministratore delegato della rete cattolica globale EWTN e l’editore del National Catholic Register, da cui rilanciamo l’articolo nella mia traduzione. 

Card. Reinhard Marx e Hans Küng Kung
 Card. Reinhard Marx e Hans Küng, teologo

Gli entusiasti del controllo della popolazione

Il principe che voleva farsi virus

Aveva fondato il WWF e per salvare l'ambiente avrebbe volentieri sacrificato una parte dell'umanità, al punto di dichiarare che avrebbe voluto reincarnarsi come un virus letale. Intriso di ideologia neo-malthusiana, era figlio e promotore di una cultura eugenetica. Ecco il lato meno conosciuto del marito della Regina Elisabetta, Filippo di Edimburgo, di cui si svolgono oggi i funerali.

Resistere dentro la piaga purulenta

La religione del vaccino


                                  https://www.puntosicuro.it/_resources/images/religioni.png (immagine aggiunta)

Per loro è un rito di iniziazione. La febbre fino a quaranta gradi, i dolori muscolari, la stanchezza, i brividi che si hanno nelle prime ventiquattro/quarantotto ore, poi scompaiono: ed è la rinascita, con la consapevolezza di essere entrati a far parte di un nuovo ordine. L’aver superato la prova del vaccino è il passaggio all’uomo nuovo, che si è messo sotto l’ala protettrice della scienza, al riparo dai pericoli e dalle malattie del mondo. I loro volti esprimono una rinnovata fiducia: in chi, d’ora in poi, li guiderà ad ogni loro passo. È la consegna del corpo, marchiato, sicuro, protetto, al nuovo padrone (da una lettrice).

Salute, anima e corpo

Vaticano invita la Compagnia dell’Omicida

Liberi dal pericoloso virus?

Il baciamano che sfida la Pandemia. Cosa succede in Vaticano?

Il video si posiziona subito al min. 1.28.05

(se il video qui sotto non si apre, fare il refresh di questa pagina o cliccare qui)

Correzione fraterna

La repubblica dei delatori




Giotto - Il bacio di Giuda


Pronto, polizia? I nostri vicini sono usciti senza maschera, sono 7 persone in casa loro, si sono stretti la mano, sento cantare in chiesa, ecc. Il numero di denunce di vicini è letteralmente esploso in Francia, grazie ai nuovi vincoli per motivi ufficialmente sanitari, raggiungendo il 70% delle chiamate [1]Queste denunce possono essere atti di virtù? Le loro motivazioni sono lodevoli? Prima di tutto, bisogna fare una distinzione: il presunto atto cattivo è una semplice offesa personale o un vero pericolo per la società?

venerdì 16 aprile 2021

A quando i roghi?

La Scienza mainstream è la nuova Chiesa (senza alcuna pietà)

Apprendiamo da un articolo di Michele Serra (*) – che ho ascoltato da Annalisa Cuzzocrea durante una trasmissione di Prima Pagina di Radio 3 – che l’autore ritiene:

  1. che chi dissente e/o rifiuta le “certezze” della medicina ufficiale è un eretico [1] (il caso riguarda l’uso dei “vaccini” anti- COVID-19, che, è bene ricordarlo, sono farmaci prodotti con i metodi delle biotecnologie e non sono stati adeguatamente sperimentati).
  2. Che gli “eretici” devono essere emarginati. (A quando i roghi?)

Il male in questione

 Don Pietro Leone: Catene di male



La questione del vaccino contro il Coronavirus ottenuto da “linee cellulari” fetali riguarda la legittimità della partecipazione al male morale. Di seguito presenteremo:

  1. i tre aspetti morali rilevanti per tale pratica;
  2. un’osservazione sul Magistero; e
  3. un’analisi più approfondita del male che il vaccino comporta.

La «vittoria dell’amore»

In Germania, profanazione provocatoria anti-romana





Mancheranno presto parole ed epiteti per descrivere la rivolta che non solo è esplosa in Germania, ma sta passando ad atti provocatori in spregio alla disciplina cattolica, recentemente richiamata dalla Congregazione per la Dottrina della Fede (CDF).

Da eroi a cavie umane

Lettera / Ecco perché io, medico, mi oppongo all’obbligo di vaccinazione. E per questo perderò il lavoro


    Cari amici di Duc in altum, ricevo e vi propongo questa lettera che mi è stata inviata da un medico ospedaliero circa l’obbligo di vaccinarsi.

Dove andranno a finire le cose, allora?

IL CREATORE CI SALVA DAL NULLA

    Dio creatore ci salva dal nulla sul quale siamo sospesi. Le cose create tornano immortali al Creatore, la vita è preparazione a questo ritorno perciò l’abbiamo ricevuta: per riconoscere e adorare la Sorgente da cui tutto inizia                                                                                                            di Francesco Lamendola  

 

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Il mondo esiste e sussiste, e tuttavia il suo esistere e il suo sussistere sono avvolti in un grande mistero, il mistero della precarietà e della labilità. Tutto, tutto ciò che esiste, domani non esisterà più: sappiamo che questo è il destino di ciò che non ha in sé stesso la causa del proprio esistere, ma la riceve da qualcos’altro. Dove andranno a finire le cose, allora? 

Qualcuno evidentemente sta barando

VIRUS E STATISTICHE

Impennata di morti per Covid, ma i conti non tornano

Malgrado la vaccinazione degli ultra-ottantenni abbia raggiunto una buona percentuale, i dati ufficiali riportano un'impennata di decessi: le prime due settimane di aprile +38% rispetto al mese precedente. E solo nei primi tre mesi del 2021 si sarebbero raggiunti la metà dei decessi per Covid di tutto il 2020. Dato inverosimile, tanto più che anche i dati Istat sulla mortalità generale rendono impossibili le cifre fornite dal governo sui morti per Covid. Qualcuno evidentemente sta barando.


Il cielo chiuso del falso umanesimo

IL COMPLEANNO

L'ultima profezia di BXVI: l'umanesimo dell'Anticristo

I 94 anni di Benedetto XVI. Proprio nel 2020, l’anno in cui il mondo ha iniziato a sperimentare la propria fragilità e l’inganno della falsa libertà, Benedetto XVI addita al mondo intero l’identità dell’Anticristo, descrivendone le due caratteristiche fondamentali: il falso umanesimo e l’esclusione sociale di quanti non vi si assoggetteranno. 


L’ultima intervista con Benedetto XVI, che Peter Seewald ha posto al termine della sua corposa biografia sul Pontefice bavarese, aveva conosciuto una diffusione immediata, che poi però è stata lasciata spegnere, con l’auspicio che cadesse nell’oblio. Eppure nelle sue calcolate risposte, Benedetto XVI aveva regalato un chiave interpretativa decisiva del nostro tempo. A molte domande di Seewald, il Papa emerito aveva deciso di non rispondere, perché «trattare degli argomenti che solleva in alcune delle sue domande conduce naturalmente a trattare dell’attuale situazione della Chiesa» e quindi ad interferire «nell’operato dell’attuale pontefice».

giovedì 15 aprile 2021

Maestra, non solo “di nome” ma anche “di fatto”


La signora maestra  
Maria Pasquinelli

“Un grande uomo” per i nostri giorni di … “mezzi uomini”?






Maria Pasquinelli nacque a Firenze, il lontano 16 marzo del 1913, ed è morta a Bergamo, esattamente il 3 luglio del 2013, all’età di 103 anni e tre mesi circa.

Pochi, oggi, la conoscono, buon per lei… è il destino dei “grandi uomini” nei tempi delle “mezze figure” e il nostro tempo è esattamente proprio quello dei “mezzi uomini” e delle “mezze figure”.

Una Chiesa in uscita che non sa dove andare

La comunione dei beni dei primi credenti fallita, la cruna dell’ago e la banalità sociologica della (facile) condanna del denaro come lo “sterco del diavolo”


“Il denaro è lo sterco del diavolo” è un aforisma attribuito a San Basilio Magno (330-370). Di tanto in tanto, nel corso della storia, personaggi illustri lo ripropongono all’attenzione del popolo. Per citarne alcuni: lo ha fatto Dante nella sua “Divina Commedia”; Martin Lutero nelle sue opere; Papa Francesco all’Angelus domenicale del 22 settembre 2019 in Piazza San Pietro: «La “ricchezza disonesta” è il denaro – detto anche “sterco del diavolo” – e in generale i beni materiali». In questi giorni fanno discutere due frasi che Papa Francesco ha infilato nella sua omelia per la Santa Messa della Divina Misericordia, celebrata nella Chiesa di Santo Spirito in Sassia, la II Domenica di Pasqua (o della Divina Misericordia), l’11 aprile 2021: «Gli Atti degli Apostoli raccontano che “nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto era comune” (4,32). Non è comunismo, è cristianesimo allo stato puro».

Al supermercato mariano

 MARIOLOGIA ECUMENICA ERETICA

    J.Guitton cattivo maestro di mariologia ecumenica. Altro che punta di diamante del pensiero cattolico: è stato l'artefice di quella "mostruosa creatura" partorita da quel falso cattolicesimo, che è il "neomodernismo conciliare"                                                                                               di Francesco Lamendola  

 

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Abbiamo già smascherato a suo tempo le intenzioni occulte di quel nuovissimo assurdo teologico e religioso che viene pomposamente chiamato mariologia ecumenica, una delle tante aberrazioni nate dal deprecabile Concilio Vaticano II (vedi l’articolo “Mariologia ecumenica”, l’ultimo cavallo di Troia dei modernisti per decattolicizzare la Chiesa, pubblicato sul sito dell’Accademia Nuova Italia il 15/07/17). Se poi vogliamo risalire al maggiore artefice di questa nuova, mostruosa creatura partorita da quel falso cattolicesimo che è, in effetti, il neomodernismo conciliare, non tarderemo a individuarlo in quello che negli anni del Concilio e del post-concilio veniva presentato dai mass-media laici e dalla stessa cultura “cattolica” come il massimo filosofo cattolico vivente, insieme a Jacques Maritain: Jean Gutton (Sain-Étienne, Loira, 18 agosto 1901-Parigi, 21 marzo 1999): il primo osservatore laico invitato ad assistere alle sessioni del Concilio da Giovanni XXIII, che aveva conosciuto personalmente quando questi era nunzio apostolico a Parigi, dal 1944 al 1952; e l’unico a presenziare sino al termine del Concilio stesso.

Si avranno allora due Chiese..

Russo e Boccacci. Da Quanto Dura il Post Concilio? Da Duemila Anni…


 

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Sergio Russo, il nostro artigiano scrittore, e Rosanna Boccacci ci offrono questa riflessione su un Post Concilio che, in realtà, nella loro visione, dura da almeno un paio di millenni…in un confronto inesausto e forse inesauribile fra due Chiese. Buona lettura, e buona discussione. 

La nostra cooperazione con il male

Verità scientifiche, errori logici e acquiescenza al male: Una risposta a Emmanuele Barbieri

La legge naturale è stata chiaramente violata nella produzione di questi vaccini, contaminati come sono dal crimine dell’aborto.

https://www.confederazionetriarii.it/wp-content/uploads/2021/03/Vaccini-e-autismo-950x545-1-350x245.jpg (immagine aggiunta)

Nota introduttiva del caporedattore di LifeSiteNews John-Henry Westen

Il dibattito sull’etica dell’assunzione dei “vaccini” COVID ha creato comprensibili divisioni tra molti nella Chiesa cattolica, anche tra quelli che considererei i migliori cattolici. Con questo dibattito, e quello intorno a Papa Francesco, per la prima volta nella mia vita, posso capire come i santi in passato si siano trovati su fronti diversi di grandi dibattiti come quello della questione dell’identità del Papa quando più di uno rivendicava il titolo.

Un cattolico devoto

L’Arciv. Naumann, il Pres. Biden e lo scontro in corso sulla Santa Comunione

Dopo la presa di posizione dell’Arciv. Naumann (a capo del Comitato per le attività a favore della vita della Conferenza Episcopale degli Stati Uniti) che diceva che “Il presidente Biden dovrebbe smettere di definirsi un cattolico devoto, e riconoscere che la sua visione sull’aborto è contraria all’insegnamento morale cattolico”, un gruppo di cattolici ha indetto una petizione per farlo dimettere. Ad essa se n’è contrapposta un’altra in suo sostegno. Ecco cosa pensa la prof.ssa Monica Migliorino Miller della situazione e della posizione dei vescovi americani nei confronti del presidente Biden. Lo fa con un articolo pubblicato su Catholic World Report che vi presento nella mia traduzione.

Biden-in-chiesaJoe Biden in chiesa 

La volontà di avvicinarsi ai protestanti

La Chiesa in Germania è scismatica ed eretica



Il Cardinale Walter Brandmüller


In una intervista concessa al Messaggero nella Domenica di Pasqua, il Cardinale Walter Brandmüller, Presidente emerito del Pontificio Comitato di scienze storiche, non usa mezzi termini.

mercoledì 14 aprile 2021

Difficile credere alla buona fede

GUARDANDO LE DATE IL SOSPETTO DI STRAGE DI STATO IN EFFETTI NASCE.

Una ricerca dell’Istituto dei Tumori di Milano e dell’Università di Siena, condotta su soggetti sani arruolati per lo screening per il tumore al polmone, ha retrodatato a settembre 2019 la circolazione del virus in Italia recuperando i “vecchi” campioni di 959 persone, raccolti tra settembre 2019 e marzo 2020, e analizzandoli: gli anticorpi contro Sars-CoV-2 sono stati  nell’11,57% del totale, anche  campioni raccolti a settembre 2019. Questo vuol dire che sarebbero 7 milioni di italiani contagiati a fine marzo 2020: numero molto vicino alle stime dell’Imperial College, che parlavano di 5,9 milioni di contagiati al 28 marzo. I contagiati sono moltissimi, e quindi il tasso di mortalità è molto più basso di quanto normalmente è considerato. Il dato di una mortalità dello 0,05% per gli under 70 ipotizzato da uno studio dell’OMS molto contestato sembra il più vicino alla realtà.

Un classico delle rivoluzioni

Quando la Chiesa sceglie Giuda




Dietro la scrivania dello studio personale di papa Francesco sono posti una fotografia, che ritrae un capitello della basilica romanica di Santa Maria Maddalena a Vézelay, in Borgogna, dove, secondo una certa interpretazione, il Buon Pastore porterebbe sulle spalle il suicidato Giuda, e un dipinto donatogli da un francese, il quale, dopo aver letto il libro di Bergoglio, Quando pregate dite Padre Nostro (2018), ha deciso di raffigurare Gesù nudo che abbraccia e accarezza il viso di Giuda morto, disteso a terra e ricoperto da un panno rosso, colore richiamante il sangue di Cristo. 

Nessun Papa è il successore del suo predecessore

Benedetto è Preoccupato per Ciò che Accade nella Chiesa Tedesca.

 


Carissimi Stilumcuriali, ci sembra interessante condividere alla vostra attenzione questo articolo apparso su Roma Perenne, e che tocca due argomenti di cui Stilum si è occupato con frequenza: Benedetto XVI, e la Chiesa tedesca, che sembra scivolare verso lo scisma di fatto da Roma. Buona lettura.

L'“orribile forza”

La "liceità del vaccino" e il cono normativo. Una risposta alle dieci domande del Professor de Mattei

Un anno fa individuavamo nella dichiarazione del Presidente del Consiglio Conte (“il primo diritto garantito della Costituzione è quello della salute”) e nella riflessione del costituzionalista Gaetano Azzariti (“Un punto deve essere chiaro. È vero che ci cono interessi in gioco che hanno rilievo costituzionale però, e penso a Thomas Hobbes, su tutto prevale il diritto alla vita, nella forma essenziale del diritto alla salute. Di fronte a questo tutti gli altri diritti devono essere limitati. È il primo compito dello Stato quello di tutelare la vita e la salute”) gli inizi ideologici di un sistema tirannico (la dittatura si iscrive, invece, ancora nel campo proprio del diritto ed è destinata a cessare con il venir meno dello stato di eccezione) (vedi qui).
Se, infatti, “il diritto alla salute” è “il primo diritto garantito dalla costituzione” che “su tutto prevale”, ad esso deve essere subordinato ogni diritto di libertà con il suo patrimonio di diritto naturale e di tradizione giuridica. Dopo un anno di lock-down e di limitazioni poliziesche delle libertà costituzionali (compresa la libertà di culto) che si sono spinte oltre ogni razionalità, l’analisi di allora sembra essere confermata.

La strategia vaccinocentrica

Stop a Johnson&Johnson, altra crepa nel messianismo vaccinale

La Food and Drug Administration, l’ente americano per i farmaci, ha deciso la sospensione del vaccino Johnson&Johnson. La causa: le reazioni gravi, legate a coaguli di sangue, manifestatesi entro due settimane dalla somministrazione in sei donne di età compresa tra i 18 e i 48 anni. In Europa, l’Ema temporeggia sul nesso causale, come aveva inizialmente fatto con AstraZeneca. La realtà è che per i vaccini anti-Covid in commercio sono stati “bruciati” i tempi. Serve una migliore farmacovigilanza. E dall’Università del Queensland arriva un monito rispetto alla strategia vaccinocentrica.


Ite, missa non est!

LA DEVOZIONE ORIZZONTALE 


Un’ora e un quarto di supplizio, alla messa di domenica, si fa per dire, nulla rispetto al Vero Supplizio di Nostro Signore.

martedì 13 aprile 2021

Quando l'uso di un farmaco è morale?

Vaccino tra etica e ragione

Interverranno 

Paolo Gulisano, epidemiologo e scrittore

Silvana De Mari,  medico, psicoterapeuta e scrittrice

                                   



Un nuovo momento della Rivoluzione

Scienza e politica: il primato rubato

Uno dei problemi di fondo emersi con la vaccinazione è il rapporto tra la politica e la scienza. La vaccinazione di massa è una decisione politica e non scientifica. La politica non deve scaricarla sulla scienza, conferendole indebitamente un’assolutezza che questa non può avere ed essa, la politica, deve assumere questo genere di decisioni secondo l’ottica che le è propria, quella del quadro d’insieme, dato che il bene comune è più ampio della vaccinazione ed essa lo deve considerare per intero.


Una linea nella sabbia

I “passaporti per i vaccini” sono moralmente sbagliati e non necessari dal punto di vista medico

Secondo i critici, tali disposizioni equivalgono a vaccinazioni forzate che violeranno la privacy e le libertà civili e mineranno la fiducia nelle autorità sanitarie pubbliche.

Un articolo di Judy Roberts, pubblicato su National Catholic Register (Register), che propongo alla riflessione di tutti nella mia traduzione. 

Passaporto-vaccinale

La realtà che domina, non i principi..

Se “realtà” e “discernimento” superano la norma morale. Anche per la Chiesa 


    di The Wanderer

I primi capitoli di Anna Karenina, un capolavoro della letteratura universale, narrano le disgrazie che capitano a Stepan Arkadi Oblonski. In un’occasione è stato infedele alla moglie con la governante francese e, consapevole della situazione, Daria Alexandrovna decide di porre fine al matrimonio e di allontanarsi con i figli dalla casa di Stepan.

Sale nuovo cercasi..!

Sulla liceità etica dei vaccini anti-covid19. Tesi contrastati in campo cattolico

Da pochi giorni sono in commercio due testi che affrontano in maniera diversa il tema dei vaccini approfondendo due aspetti specifici del dibattito in corso. “Sulla liceità morale della vaccinazione” di Roberto de Mattei e “Cavie per legge” di Gianfranco Amato e Paolo Gulisano.

Ad un anno dalla comparsa della malattia covid-19 su scala mondiale, infiamma il dibattito sui vaccini. Un dibattito molto acceso che tocca non solo l’aspetto medico-scientifico ma anche delicate questioni etiche e politiche ad esso collegato. Considerati l’ultima spiaggia di fronte al dilagare dell’epidemia, l’unica arma possibile per combatterla, i vaccini sono oggi proposti e accolti con aspettative “messianiche” e vengono imposti alla popolazione da alcune autorità politiche perché – si afferma – solo se tutti si sottometteranno all’inoculazione del farmaco, il mondo sarà in grado di sconfiggere la malattia.

Molti però sono i dubbi riguardanti l’efficacia dei vaccini messi in campo dalle autorità sanitarie; complice la rapidità con cui sono stati immessi sul mercato, complice il fatto che anche i vaccinati presentino la possibilità di assumere e di trasmettere la malattia e che si siano evidenziate delle complicanze come quelle dovute al vaccino AstraZeneca che hanno portato al decesso di decine di persone in tutto il mondo. Non è dunque immediato credere all’efficacia del vaccino come ancora di salvezza così come viene presentato dalle autorità politiche e dai media.

Al di là della loro efficacia ci sono due aspetti di cruciale importanza che stanno suscitando serie obbiezioni alla possibilità di sottomettersi ai vaccini e che necessitano dunque di maggiore chiarezza: l’aspetto etico e quello giuridico.

Il primo riguarda la  quello della liceità etica dell’utilizzo di un farmaco che ha nella sua composizione la presenza di linee cellulari appartenenti a due feti abortiti (nel 1972 e nel 1985). L’obbiezione ha spinto la Congregazione per la Dottrina della Fede (CDF) a pubblicare il 21 dicembre una “Nota sulla moralità dell’uso di alcuni vaccini anti-Covid-19”. Un chiarimento che stabilisce la piena legittimità dell’utilizzo di quei vaccini «sviluppati facendo ricorso a linee cellulari che provengono da tessuti ottenuti da due aborti avvenuti nel secolo scorso» «quando non sono disponibili vaccini contro il Covid-19 eticamente ineccepibili». Pur non volendo giudicare «la sicurezza ed efficacia di questi vaccini» Secondo la CDF, in assenza di altri mezzi per arrestare l’epidemia, si può raccomandare la vaccinazione lasciando aperta la possibilità a un rifiuto «per motivi di coscienza». Ad ogni modo la Congregazione chiede «sia alle aziende farmaceutiche che alle agenzie sanitarie governative, di produrre, approvare, distribuire e offrire vaccini eticamente accettabili che non creino problemi di coscienza, né a gli operatori sanitari, né ai vaccinandi stessi».

Il secondo aspetto problematico riguardante i vaccini è quello dell’obbligatorietà della loro somministrazione, un argomento toccato anche dalla CDF che afferma che «la vaccinazione non è, di norma, un obbligo morale e che, perciò, deve essere volontaria». Tuttavia sono molti i governi che prevedono di stabilire l’obbligatorietà dei vaccini, ideando anche delle tessere, passaporti o certificati vaccinali che permettano al titolare – in quanto soggetto vaccinato – il pieno reintegro nella vita sociale (e dunque l’utilizzo di beni essenziali e non essenziali preclusi ai non-vaccinati). Il rischio di un regime sanitario o terapeutico che, rendendo obbligatoria la vaccinazione, segreghi gli obiettori di coscienza a cittadini di “serie B” privandoli della libertà individuale, esige dunque un approfondimento delle questioni giuridiche che riguardano la somministrazione obbligatoria dei vaccini. La questione dei diversi livelli di valutazione morale dei vaccini anti-Covid19 è stata affrontata dal prof. Stefano Fontana in un articolo pubblicato il 30 marzo su La Nuova Bussola Quotidiana. Per Fontana «la gestione politica della pandemia ha sopravanzato quella sanitaria»  aprendo di fatto dunque nuovi scenari etici sulla moralità della loro somministrazione.

Il dibattito è particolarmente acceso anche in campo cattolico, dove convivono posizioni contrastanti. In queste settimane sono stati pubblicati due libri che affrontano in maniera diversa gli aspetti problematici che abbiamo appena descritto. Lo fanno con la competenza e la professionalità di tre autori già noti al pubblico: l’avvocato Gianfranco Amato presidente dei Giuristi per la Vita, il medico e scrittore Paolo Gulisano e il professore Roberto De Mattei, storico della Chiesa.

Il libro del prof. De Mattei, pubblicato da Edizioni Fiducia (pp. 74, euro 10,00) è intitolato Sulla liceità morale della vaccinazione. Una risposta chiara ed esauriente a coloro che considerano la vaccinazione contro il Covid-19 in sé illecita, perché funzionale all’aborto”. Secondo l’autore, il «testo è destinato soprattutto a chi vuole approfondire il problema dei vaccini anti-Covid alla luce della teologia e della filosofia morale». Non tutti infatti hanno accolto il via libera del Vaticano e alcuni commentatori hanno parlato di “tradimento” delle posizioni tradizionali della Chiesa Cattolica. Volendo dunque contribuire a chiarire i dubbi e le perplessità di molti, il prof. de Mattei affronta le diverse tesi che vorrebbero negare la liceità della vaccinazione anti-Covid concludendo che far ricorso a questi vaccini è lecito ed affermando inoltre la piena legittimità morale dell’obbligo vaccinale in vista del “bene comune” (De Mattei elenca alcuni episodi storici – riguardanti anche lo Stato Pontificio e i papi – per corroborare la sua posizione a riguardo). Per quanto riguarda le linee cellulari di feti abortiti di distinguere tra la concatenazione storica degli eventi (aborto e loro utilizzo) e il giudizio morale, così come tra i diversi tipi di cooperazione al male (in questo caso ad un atto “intrinsecamente cattivo” come l’aborto procurato) che può essere prossima, remota, formale o materiale. Nel caso dei vaccini anti-covid ottenuti da cellule di feti abortiti, non si darebbe una cooperazione né formale né prossima all’atto immorale già compiuto nel passato ma solo un’appropriazione degli esiti prodotti da quell’atto per trarne un beneficio. Il libro ha ricevuto il plauso della prof.ssa Giorgia Brambilla, docente di bioetica, così come del prof. Thomas Ward (presidente della John Paul II Academy of Human Life and Family) che si è detto grato al Prof. De Mattei «per il suo lucido e autorevole chiarimento sulla liceità di utilizzare e somministrare i vaccini Covid nell’attuale pandemia. Dissipando coraggiosamente la confusione causata dalla promozione di opinioni personali in opposizione alla coerente, provata e vera dottrina morale della Chiesa, ha difeso le coscienze dei medici e degli infermieri cattolici Pro-life e ha protetto le coscienze, la salute e la vita degli anziani e dei cattolici vulnerabili che per paura di offendere gravemente Dio potrebbero essere stati indotti a pensare di non avere l’opzione morale di usare il vaccino».

Sostanzialmente diversa è la posizione esposta nel secondo libro su cui richiamiamo l’attenzione, opera dell’avvocato Gianfranco Amato e del dottor Paolo Gulisano, intitolato “Cavie per legge. Considerazioni sull’obbligatorietà del vaccino Covid-19” (Youcanprint 2021, pp. 54, € 8,00). In questo breve saggio giungono alla conclusione che non sia eticamente ammissibile somministrare senza l’espresso consenso degli interessati i vaccini Covid-19 finora immessi nel mercato.

 

«Nella prima parte del saggio – spiega G. Amato – si analizzano, dal punto di vista medico-scientifico, i motivi per cui tali vaccini si situino, di fatto, in una fase ancora sostanzialmente sperimentale. Nella seconda parte, invece, si evidenziano le ragioni per cui, sotto il profilo giuridico, l’obbligo di sottoporsi ad una sperimentazione scientifica violerebbe una serie di importanti disposizioni etiche e normative a livello nazionale ed internazionale».

Riguardo al legame di alcuni vaccini coltivati con l’ausilio di linee cellulari provenienti da aborti, gli autori reputano «inaccettabile» il loro utilizzo in quanto, non essendo il vaccino una “cura” ma una “prevenzione”, il fine non giustificherebbe i mezzi. Sarebbe pertanto «immorale» accettare una «logica di soppressione di una vita umana per ottenere un mezzo di prevenzione» (p. 11). Tuttavia secondo gli autori il legame con l’aborto non rappresenta l’unica preoccupazione etica da mettere in evidenza poiché «assumere certe sostanze che possono essere dannose per l’organismo non è affatto etico» (p. 7). Una preoccupazione seria giacché i vaccini Covid-19 attualmente presenti sul mercato sono stati approvati «in tempi straordinariamente accorciati rispetto alle normali fasi di studio di un vaccino» senza dare spazio ad un «confronto aperto e trasparente dei vari prodotti in competizione» (p. 9). In mancanza di prove sufficienti sull’efficacia e la sicurezza dei vaccini (si hanno risultati di fase 1 e 2) l’apprensione di gran parte della popolazione è dunque in qualche modo giustificata giacché la somministrazione di farmaci in fase sperimentale si potrebbe configurare come un vero e proprio esperimento (da qui il titolo del libro). È dunque chiaro agli autori, visti questi presupposti, che un tale tipo di vaccino debba essere somministrato solo ed esclusivamente su volontari e «non deve essere introdotta alcuna forma di forzatura o penalizzazione» per chi, in coscienza, rifiuta l’inoculazione del farmaco. Un principio etico – quello della proibizione di una sperimentazione clinica obbligatoria – previsto dal Codice di Norimberga e dalla Carta di Helsinki la cui violazione comporterebbe «una preoccupante emergenza democratica in termini di libertà e diritti fondamentali» (p. 34).

Secondo Amato e Gulisano, infatti, la questione dei vaccini si configura come un problema politico più che una questione scientifica. L’obbligatorietà di un tale trattamento sanitario aprirebbe dunque un panorama giuridico tutt’altro che rassicurante in una società che ha fatto della libertà e dei diritti la sua bandiera. A questo riguardo è di particolare interesse ed utilità l’ultimo capitolo del libro (pp. 41ss) che si occupa delle “tutela legale” di fronte a qualsiasi provvedimento che violi l’art. 32 della Costituzione Italiana (riguardante la tutela della salute) così come il Codice di deontologia medica (art. 35), ma anche documenti internazionali come la Convenzione di Oviedo (art. 5), la Dichiarazione universale sulla bioetica e i diritti umani dell’UNESCO (art. 3-6) e la Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea (art. 3). Di particolare rilievo è un pronunciamento della Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa che il 27 gennaio del 2021, riferendosi ai vaccini anti-Covid19, raccomanda agli stati membri di «garantire che i cittadini siano informati che la vaccinazione NON è obbligatoria e che nessuno può essere politicamente, socialmente o altrimenti sottoposto a pressioni per farsi vaccinare, se ciò va contro la sua volontà» così come «garantire che nessuno sia discriminato per non essere stato vaccinato, a causa di possibili rischi per la salute o per non aver comunque prestato il proprio consenso». Parole che corrono il rischio di rimanere inascoltate mentre l’emergenza sanitaria sembra «assumere ogni giorno di più il profilo di una “dittatura sanitaria”» in cui «in nome della cosiddetta “biosicurezza” si possano legittimamente sospendere diritti, libertà e garanzie costituzionali» (p. 49). 

di Miguel Cuartero Samperi

 

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Bergoglio non sta inventando nulla

NEOCHIESA E PROPRIETA' PRIVATA

    Cosa dice davvero la Chiesa sulla proprietà privata. Una lettura fuorviante delle Sacre Scritture, confuse con il Capitale di Karl Marx? La radice di questa deviazione risiede nel Vaticano II: Bergoglio non sta inventando nulla                                                                                                      di Francesco Lamendola  

  

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Nella omelia pronunciata domenica 11 aprile nella Chiesa di Santo Spirito in Sassia, a Roma, il signor Bergoglio è tornato a ribadire un tema a lui caro: il dovere del cristiano di non considerare la proprietà privata come un diritto assoluto, ma di essere pronto a “condividerla” (sotto forma di donazione oppure di esproprio?) con i poveri:

Così hanno fatto i discepoli: misericordiati, sono diventati misericordiosi. Lo vediamo nella prima Lettura. Gli Atti degli Apostoli raccontano che «nessuno considerava sua proprietà quello che gli apparteneva, ma fra loro tutto era comune» (4,32). Non è comunismo, è cristianesimo allo stato puro.