Vieni e seguimi di Giuseppe Zaffonato. L'idolatrico sinodo per l’Amazzonia? I casi sono due: o stiamo sbagliando noi, e prima di noi quelli che a suo tempo c’introdussero alla grazia della fede o sono fuori della Verità costoro
di Francesco Lamendola
Il vescovo, nella Chiesa cattolica, è il successore degli Apostoli; la parola greca episkopos significa supervisore, sorvegliante, e sta a indicare la sua funzione principale: quella di vigilare affinché la fede cattolica venga annunciata, trasmessa e difesa senza alcuna interferenza o alterazione, nella sua purezza assoluta. Più specificamente, gli uffici propri del vescovo, o munera, sono tre: il munus docendi, insegnare con autorità la dottrina di Gesù Cristo; il munus sanctificandi, amministrare i Sacramenti, specialmente quello dell’Ordine, consacrando i sacerdoti; e il munus regendi, governare la diocesi. È dunque evidente che un vescovo, per definizione, non può insegnare cose sbagliate, né profanare i Sacramenti amministrandoli in maniera invalida, e nemmeno disonorare la propria diocesi, governandola in modo indegno.