NOBILE: I PAPISTI? COME I COMUNISTI RESTANO FEDELI. A PRESCINDERE
Cari amici e nemici di Stilum Curiae, Agostino Nobile dopo un periodo di assenza è finalmente tornato a scrivere, e ci ha regalato una riflessione tutta zenzero e pepe. Che ha per bersaglio gli indefettibili incredibili immarcescibili inossidabili ai dubbi e alla realtà che continuano nel segreto dell’urna a votare per i partiti e i candidati di sinistra- un caso sociologico che stupirà gli scienziati di domani, senza dubbio -; tutto da leggere. E che coinvolge anche – in cauda venenum – i super-bergoglisti. Buona lettura.
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I PAPISTI? COME I COMUNISTI RESTANO FEDELI, A PRESCINDERE
Dando un’occhiata alle molteplici elezioni politiche e regionali europee che si sono tenute negli ultimi mesi si registra la diminuzione delle sinistre e la crescita delle cosiddette destre. Dove le sinistre hanno preso batoste storiche non manca però l’esistenza di circa il 20/35% di elettori inamovibili. Si tratta di partiti storicamente di sinistra, provenienti da quell’ideologia comunista che in settanta anni è riuscita ad eliminare oltre cento milioni di esseri umani. Sono gli stessi che hanno ridotto l’Italia da quarta potenza economica mondiale a serva di interessi non italiani. Ma i fedeli comunisti non battono ciglio: siamo antifascisti e votiamo sinistra. A partire dagli anni Settanta abbiamo il caso del Forteto di Vicchio, in provincia di Firenze, che per le mostruosità attuate viene definita la fattoria degli orrori. Per circa trent’anni i suoi fondatori Rodolfo Fiesoli e Luigi Goffredi abusano di bambini disagiati in affido. Il Forteto è sempre stato considerato dalla Sinistra un’eccellenza educativa toscana. Nonostante la documentazione dei processi mostri le prove che accusano Fiesoli e Goffredi di stupri di minori, percosse e violenze psicologiche i fedeli rossi, imperterriti, continuano a dire: noi siamo antifascisti e votiamo Sinistra. È la stessa Sinistra del caso Bibbiano. Ma i fedelissimi rossi dicono, noi siamo antifascisti e votiamo Sinistra. L’immigrazione irregolare finanziata dai contribuenti – anche poveri – italiani, che sta imbarbarendo le strade d’Italia e arricchendo le mafie africane, viene promossa e difesa a spada tratta dai partiti di Sinistra. Ma i fedelissimi dicono: siamo antifascisti e votiamo la Sinistra. La sinistra promuove il matrimonio omosessuale con adozione e l’eutanasia che, una volta legalizzata, sarà estesa, come negli altri paesi “più avanzati”, agli anziani stanchi di vivere e ai bambini con problemi considerati gravi. Ma i fedelissimi, insistono, noi siamo antifascisti e votiamo la Sinistra. I crimini attuati da musulmani regolari e irregolari hanno raggiunto percentuali preoccupanti. Ma dato che il Partito dice che l’islam è una religione di pace da rispettare, l’elettore invece di andarsi a leggere il Corano e la vita di Maometto, pensa: io sono antifascista e voto Sinistra. Un immigrato violenta la figlia di un fedelissimo rosso e lui commenta: è colpa di Salvini, per questo motivo voterò sempre Sinistra.
Col voto in Umbria, dove recentemente sono stati arrestati il segretario del Pd Bocci e l’assessore regionale Barberini, ed è indagata governatrice Catiuscia Marini, si conferma la nostra tesi: il 37,48% di umbri ha votato Sinistra. Certo, molti restano aggrappati ai rossi per interessi personali. Ma per la maggior parte si tratta di una tipologia umana disconnessa con la realtà, priva di quel senso critico che differenzia gli umani e gli animali dallE piante. Bene, se al posto dei partiti di Sinistra mettiamo Bergoglio, abbiamo i fedeli bergogliani. Sono quei pennivendoli che difendono un papa che non ha mai parlato di Gesù Cristo come Salvatore dell’umanità. Sono quei fedeli che adorano Pachamama in Chiesa, i religiosi che pregano, oltre la Pachamama, Allah, Budda e chi più ne ha più ne metta. Sono quei fedeli convinti, come Bergoglio, che è più importante l’ecologia e I viri probati amazzonici (tra breve in tutto il mondo) di 300milioni di cristiani perseguitati, ormai anche dai governi occidentali e ignorati benevolmente dal Vaticano.
Agostino Nobile
Marco Tosatti
Un sinodo in ritardo…
Cari amici di Duc in altum, un lettore ci ricorda opportunamente che oggi, vigilia di Ognissanti, è il giorno in cui i protestanti celebrano la festa della Riforma. Fu infatti in quel giorno del 1517 che, secondo la tradizione, il monaco agostiniano Martin Lutero affisse le sue novantacinque tesi contro le indulgenze sul portone della chiesa del castello di Wittenberg in Germania, atto che convenzionalmente viene considerato l’inizio, appunto, della Riforma protestante. Ma ecco il fulminante contributo del lettore.
A.M.V.
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Oggi è il Reformation Day.
Il giorno in cui un uomo:
– mise in discussione la tradizione della Chiesa
– mise in discussione la validità dei sacramenti
– mise in discussione la liturgia della Chiesa
– mise in discussione l’unità della Chiesa
– mise in discussione l’apostolicità della Chiesa
– mise in discussione il celibato sacerdotale
– fondò una nuova Chiesa
Se pensiamo che tutto questo è accaduto cinquecentodue anni fa, il sinodo sull’Amazzonia risulta decisamente in ritardo.
Pasquale Pagano
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