ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 7 novembre 2015

Bifronte allo specchio *

Sono rimasto sconcertato e scandalizzato da quanto Maurizio Blondet ha scritto in un suo recente articolo, a proposito che parole di Bergoglio ha rivolto ai Frati Francescani dell'Immacolata lo scorso 10 Giugno. 

Blondet ricorda che il discorso che fece è registrato, e sono quindi portato a ritenere, conoscendo l'onestà intellettuale di questo giornalista cattolico, che non abbia motivo di mentire. 

Medjuleaks: il cattivone é Muller!

Paolo Brosio: "Vatileaks, l'obolo di San Pietro: ecco due documenti verità. I nemici della Chiesa e di Medjugorje"
Paolo Brosio: 'Vatileaks, l'obolo di San Pietro: ecco due documenti verità. I nemici della Chiesa e di Medjugorje'
Paolo Brosio commenta per IntelligoNews le vicende che hanno suscitato scalpore e scandalo in seguito alle notizie di Vatileaks. In alcuni casi addirittura, chi ha attaccato il Papa o la Chiesa ha finito poi per puntare l’indice contro Medjugorje. Il giornalista toscano, devoto della Madonna, invita quindi tutti al pellegrinaggio dell’8 dicembre a Medjugorje per la Festa dell’Immacolata e l’apertura dell’Anno Santo dedicato al Perdono e alla Misericordia, pregando per Papa Francesco e l’unità della Chiesa. 

I faraoni di Jorge?

IL PAPA E I FARAONI DELLA CURIA. FRANCESCO CRITICA I VESCOVI CHE SPENDONO.

Ma un trattamento grillino della chiesa è una cattiva idea. Il denaro non serve solo a fare l’elemosina, e il diavolo spesso usa mezzi pauperistici per farsi sentire

L'ombrello ipaziano?

 La lotta in atto e i polli di Renzo ...

Anche gli Angeli in questo momento storico sembrano perplessi..
Alle volte provo a leggere su alcuni blog i commenti su quello che Bergoglio ha fatto o fa e il loro tono mi fa capire che è in atto una guerra  tra cattolici.. e non solo.
Grosso modo la situazione è questa: Bergoglio è circondato dai suoi che lo difendono sempre e comunque, pur arrampicandosi alle volte sugli specchi; poi sono schierati i cosiddetti cattolici  tradizionalisti, nelle cui file credo di trovarmi - se proprio devo mettermi, anche se controvoglia, una etichetta - e che esprimono spesso dubbi, quando non critiche abbastanza palesi, nei confronti dell'operato e delle parole di questo Papa; per finire, dietro di questi, si sono appostati quasi come cecchini, i cattolici tradizionalisti pentiti e risentiti che presi da Papismo compulsivo, da scrupoli basati sul fatto che "il Papa è sempre il Papa" e che "la figura del Papa non si tocca" ecc., si divertono a colpire i  tradizionalisti, rei di non rispettare il Primato petrino. 

Il grillo parlante?

=============================================== Francesco tace, ma un altro gesuita parla per lui

È Antonio Spadaro, direttore de "La Civiltà Cattolica". In un articolo sulla sua rivista ha già scritto che cosa dirà il papa sulla comunione ai divorziati risposati

di Sandro Magister


ROMA, 7 novembre 2015 – Mercoledì scorso, nella settimanale catechesi in piazza San Pietro, dopo aver ricordato che i padri sinodali gli hanno consegnato il testo delle loro conclusioni, papa Francesco si è limitato a dire con linguaggio sibillino:

"Non è questo il momento di esaminare tali conclusioni, sulle quali devo io stesso meditare".

Nell'attesa che si sciolga l'enigma sulle future mosse del papa, non resta che affidarsi a un rivelatore indiretto ma sicuro dei suoi intendimenti: il gesuita Antonio Spadaro con la rivista di cui è direttore, "La Civiltà Cattolica".

Per papa Francesco padre Spadaro è tutto. Consigliere, interprete, confidente, scrivano. Non si contano i libri, gli articoli, i tweet che scrive incessantemente sul papa. Per non dire dei discorsi papali che rivelano l'impronta della sua mano.

Gulag Francesco


Breaking news: le Francescane dell'Immacolata commissariate, per un puro reato di opinione

Ci sono Ordini religiosi i cui vertici organizzano finte perquisizioni della Guardia di Finanza per truccare le elezioni interne (i Camilliani) o il cui Superiore, insieme ai confratelli, frequentava marchettari cui offriva droga (i Carmelitani scalzi), per non parlare di quelli che trovano normale stuprare i dodicenni (i Salesiani olandesi). Nessuna di queste amabili congregazioni è stato oggetto di commissariamento. Trattamento ben più aspro è invece riservato ai Francescani e alle Francescane dell'Immacolata, ancorché non sia ancora saltato fuori alcun fatto 'pruriginoso': né a sfondo sessuale, né economico (le indagini circa presunte distrazioni si sono arenate: i soldi non erano dei frati, ma di benefattori che, giustamente, sono liberi di non approvare il nuovo corso e di non consegnarli ai Commissari del Popolo inviati dal Vaticano).

Livellamento al suolo

 












Casta meretrix

Casta perché continuamente purificata e santificata dalla grazia dello Sposo celeste; meretrice perché composta di peccatori (convertiti dalla Sua parola e rigenerati dal Suo sacrificio) che ancora possono tornare a peccare o sono in via di progressiva correzione (non perché la Legge divina sia un remoto ideale da raggiungere e la sua applicazione graduale o variabile a seconda delle persone, ma perché la condizione soggettiva del peccatore gli impone una lunga lotta con gli effetti dei suoi peccati). Casta perché promessa qual vergine ad un unico Uomo (cf. 2 Cor 11, 2); meretrice perché sempre tentata – nelle sue guide come nei suoi membri – di scendere a patti col mondo, sposandone le idee fasulle e condividendone i nefasti obiettivi. Casta perché conserva incontaminata la sua fede, con cui rigenera i popoli alla vita del cielo; meretrice perché ripetutamente minacciata da errori ed eresie che non avrebbero corso se non fossero accolti da una parte di essa. Casta per i religiosi e le suore che perseguono la santità; meretrice per i sodomiti travestiti da frati e per gli alti prelati che li proteggono, perseguitando in pari tempo i primi sulla base di volgari calunnie.

Fuori controllo!

Bomba dello Spectator contro Bergoglio: “Sta distruggendo il papato”

Il Papa “fuori controllo” e le confidenze con Scalfari
Roma. Domenica scorsa, il quotidiano Repubblica ha pubblicato un articolo di Eugenio Scalfari, uno dei più celebri giornalisti del paese, in cui questi sosteneva che Papa Francesco gli aveva detto che “alla fine di percorsi più o meno lungi, tutti i divorziati che avrebbero chiesto di ricevere la comunione l’avrebbero ottenuta. I cattolici erano sbalorditi”.

Finisce l'ottava?

Septima die infra Octavam Omnium Sanctorum  Ad Matutinum
Ezek 19:1-7
1 Or tu intona un canto di pianto sui principi d'Israele,
2 E dirai: Perché tua madre, come, una lionessa, si riposò tra i leoni e in mezzo ai leoncini allevò i suoi parti?
3 E innalzò uno de' suoi leoncini, e divenne leone e imparò a rapire la preda e a divorare gli uomini.
4 E le Genti udirono di lui, e non senza riportarne ferite lo catturarono e lo condussero incatenato nella terra d'Egitto.
5 Ma ella vedendosi allora senza sostegno e che la sua speranza era perduta, prese un altro dei suoi leoncini, e lo pose a far da leone,
6 Che camminava fra i leoni e diventò leone e imparò a rapir la preda e a divorare gli uomini,
7 Imparò a fare delle vedove e render deserte le città, e così la terra co' suoi abitatori fu in desolazione alla voce del suo ruggito.

R. Beato il popolo,
* Che il Signore degli eserciti benedisse, dicendo: Tu sei opera delle mie mani, la mia eredità, o Israele.
V. Beata la nazione, che ha il Signore per suo Dio, il popolo scelto per sua eredità.
R. Che il Signore degli eserciti benedisse, dicendo: Tu sei opera delle mie mani, la mia eredità, o Israele.

venerdì 6 novembre 2015

"Se il mondo vi odia ”

Resistere e perseverare

Dinanzi al manifestarsi in tutta la sua virulenza del disfacimento liturgico e dottrinale nella Chiesa apostolica romana, crediamo siano fondamentali due aspetti che interpellano le coscienze di chiunque si dica cattolico:
- il primo è prendere consapevolezza di ciò che sta accadendo nella Chiesa “poiché – come scriveva mons. Antonio De Castro Mayer (Carta pastorale, 11 aprile 1971) - lavora nel seno della Chiesa una crisi generalizzata e senza precedenti […], crisi di autodemolizione perché, guidata da membri della Chiesa, [che]scuote in profondità la coscienza dei fedeli, in quanto li confonde in ciò che hanno di più essenziale nella religione”.
Si tratta di un'autentica cospirazione per demolire la Chiesa. Ciò si realizza facendo ricorso all'ambiguità di linguaggio e all'incertezza nell'esposizione della sana Dottrina, tacendo su alcuni misteri fondamentali del cristianesimo e arrivando persino a rimuovere alcune verità di fede.

E la pillola andrà giù?


Dolce come zucchero filato. Un'analisi del nuovo linguaggio della Chiesa


zucchero
La nota che segue è uscita in tedesco su un settimanale svizzero e sull'agenzia on line austriaca Katolische Nachrichten:

> Schöne neue Kirche: Pastorale Zuckerwatte statt Klartext
Ed è qui offerta anche al pubblico italiano. L'autore, Giuseppe Gracia, è il portavoce per i media del vescovo di Coira, Vitus Huonder, ma qui scrive a titolo personale.
Della diocesi di Coira, nel cantone dei Grigioni, i visitatori di Settimo Cielo già conoscono il vicario generale Martin Grichting, di cui hanno potuto leggere il commento critico al rapporto presinodale della conferenza episcopale svizzera:
Qui invece Giuseppe Gracia, da esperto in comunicazione, analizza il linguaggio adottato nella "Relatio finalis" del sinodo dello scorso ottobre.

“Superman contro tutti” ?

Vatileaks 2, un esercizio di menzogna e ipocrisia
I libri di Vatileaks 2
Menzogna e ipocrisia. L’operazione di lancio dei due libri di Gianluigi Nuzzi (Via Crucis) e Emiliano Fittipaldi (Avarizia) che contengono documenti relativi alle finanze in Vaticano, è anzitutto una grossa menzogna. Perché l’immagine che si vuole far passare è quella di una Chiesa marcia contro cui combatte stoicamente papa Francesco, eroe solitario. È certo un approccio coerente con la narrazione che i principali quotidiani italiani – ormai costituitisi in cartello (dicono tutti le stesse cose allo stesso modo) – stanno facendo da tempo. Ma questa è una lettura caricaturale, addirittura “diabolica” l’ha definita ieri il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza Episcopale Italiana. «Il Papa non è assolutamente solo – ha detto Bagnasco – è circondato e sostenuto cordialmente, affettuosamente, lealmente da tutti i vescovi. Per questo non ho nessuna preoccupazione circa questa immagine di divisione che si vuole accreditare presso l’opinione pubblica per creare ulteriore disorientamento».

Ci riuscirà da grande?

Papa Francesco: "Da piccolo volevo fare il macellaio"
Città del Vaticano, 6 novembre 2015 - Nell'intervista al giornalista e al clochard per il giornale di strada olandese Straatnieuws, Papa Francesco 'regala' anche aneddoti della sua vita privata. Ad esempio racconta che da bambino giocava a calcio ma aveva "due gambe sinistre", e che la sua più grande aspirazione era quella di diventare macellaio.

Bagno di folla per Papa Francesco.
 "Mi manca la strada", ha confessato (Olycom)
Gli intervistatori domandano: era forte a pallone? "No", risponde Bergoglio. "A Buenos Aires a quelli che giocavano il calcio come me, li chiamavano 'pata dura'. Che vuol dire avere due gambe sinistre. Ma giocavo, facevo il portiere tante volte".

En passant al braccio secolare?

Involontaria ammissione di El Papa a quelli che perseguita.


Forse non tanti lettori ricordano chi sono i Francescani dell’Immacolata dal saio azzurro: questo ordine religioso nuovo (fondato negli anni ’70 da padre Stefano Manelli, ancora vivente) col proposito di vivere radicalmente la “regola” di San Francesco d’Assisi e una speciale offerta di sé all’Immacolata – secondo la specifica ascetica di padre Kolbe, morto martire ad Auschwitz offrendosi di sostituire un condannato a morte padre di famiglia. Questa strada severa ha richiamato un gran numero di vocazioni: 800 frati e suore, mentre gli altri ordini religiosi sono ormai vuoti e radi.
Ora, sono ormai oltre due anni che questo folto gruppo di anime, fra cui molti sacerdoti, e laici terziari, è oppresso e perseguitato.

Millenium bug


Le mie riflessioni sulla necessità di rifiutare il Concilio sine glossa hanno suscitato un certo dibattito, ma c'è chi si ostina a dire che quell'assise propone qualcosa di buono... Ecco una riflessione mattutina, vergata quando ancora la città è avvolta nel silenzio e, dopo la Messa, mi appresto a far colazione. 

Il problema, il bug del Concilio è proprio di essere pastorale, allo stesso modo in cui si è voluto che lo fosse il Sinodo. 


L'ermeneutica della rottura ?

SINODO, SCISMA E VATILEAKS, FENOMENOLOGIA DI UN DISORDINE

pentinQualche settimana fa, proprio su questo blog, mi interrogavo sul rischio di un possibile scisma che potrebbe coinvolgere l’attuale Chiesa Cattolica. Avanzai l’ipotesi, seppur in punta di piedi, proprio dallo scontro che stava avvenendo da quasi due anni in merito al Sinodo e ad alcune aperture che si davano come ormai ratificate. Il Sinodo sulla famiglia ancora non si era concluso e tutto il mondo cattolico e non era in attesa di vedere se questi cambiamenti fossero inclusi in maniera chiara e distinta all’interno della Relatio Finalis. Purtroppo il documento finale del Sinodo non ha dissipato i dubbi e le incertezze ma sembra averne creati di nuovi.

Sereno lui

“Francesco è sereno”. Per forza, Nuzzi lo aiuta….

Date per scontate le spregevoli figure, il malcostume e  le ripugnanti azioni prelatizie degli ultimi scandali vaticani, ci sia dato qui di subodorare una accorta regia. Basta mettere in rilievo la tempistica, la successione degli eventi provocati, e la loro coordinazione, che testimoniano una vasta e concorde operazione a più mani.

Casa SantaMaria (pressi SantaMarta)

Sexta die infra Octavam Omnium Sanctorum  Ad Matutinum
Dal Profeta Ezechiele
Ezek 15:1-5
1 E mi fu indirizzata la parola del Signore, dicendo:
2 Figlio dell'uomo, che si potrà fare del tralcio d'una vite (cresciuta) in mezzo a tutti i legni delle boscaglie che formano le piante delle selve?
3 Se ne caverà forse legname da farne qualche lavoro, ovvero se ne formerà un cavicchio per appendervi qualche arnese?
4 Ecco, esso è stato gettato ad alimentare il fuoco, il fuoco ne ha già consumate entrambe le estremità e la parte di mezzo è rimasta incenerita. Sarà forse ancora utile a qualche lavoro?
5 Anche quando era intero non era buono a nulla, quanto più dopo che il fuoco l'ha consumato e arso: non potrà farsene più cosa alcuna.

giovedì 5 novembre 2015

La Mandata

Un borghese grande grande 

Il disastro dei partiti, il (già poco) comune senso del pudore, il Concilio e i suoi imminenti disastri. Ecco l’inedito Guareschi polemista. In attesa che lo pubblichino.

di Alessandro Gnocchi

grschA ridosso delle elezioni del 1963, in una lettera al figlio, Giovannino Guareschi diceva “Coi disegni del ‘Borghese’ hanno fatto volantini e manifesti. Mi fa piacere. Significa che non sono proprio finito”. Se c’è uno stato d’animo al fondo della raccolta degli articoli scritti per il “Borghese” di Mario Tedeschi tra il 1963 e il 1968 preparata dai figli Alberto e Carlotta, lo si percepisce in quella stupita constatazione di non essere “proprio finito”. Lo si respira, quasi lo si tocca nelle pagine, di cui alcune inedite, in attesa di essere pubblicate da Rizzoli ormai da tempo. Carlotta, che è morta il 25 ottobre, conosceva bene il Guareschi che ci sta dentro, sofferente e irrequieto per il degradare dei tempi, e ne aveva una tenerezza immagonita. Ma quel Guareschi è ancora troppo inedito e si stenta a riconoscergli il valore di intelligenze critica che le pagine del “Borghese” esibiscono invece in tutta la sua profondità. Se si vuole trovare un paragone che ne regga il calibro, non si deve evocare Pier Paolo Pasolini, come si è fatto, ma Leonardo Sciascia. Pasolini era una sorta di Guareschi al contrario, girato a testa in giù, mentre Sciascia ne era il riscontro speculare, dalla fustigazione dei costumi fino alle considerazioni sulla religione.

Non c'é limite al picco?

Johan Bonny a Bruxelles? 
Voci belghe e anglosassoni danno per imminente la nomina a Bruxelles come nuovo arcivescovo di Johan Bonny, attuale presule di Anversa. Bonny, già collaboratore del card. Walter Kasper, e beniamino del cardinale Danneels, a lungo titolare di Bruxelles, e la cui gestione ha segnato il picco di una crisi profonda della Chiesa belga, è certamente una figura controversa.

Voci belghe e anglosassoni danno per imminente la nomina a Bruxelles come nuovo arcivescovo di Johan Bonny, attuale presule di Anversa. Bonny, già collaboratore del card. Walter Kasper, e beniamino del cardinale Danneels, a lungo titolare di Bruxelles, e la cui gestione ha segnato il picco di una crisi profonda della Chiesa belga, è certamente una figura controversa.

Al cesso, al cesso!

La guerra culturale si vince nei bagni di Houston

L’America progressista boccia le grottesche follie lgbt

New York. La guerra culturale si combatte innanzitutto nei cessi pubblici, e in quelli di Houston martedì ha vinto il fronte conservatore. Una ordinanza antidiscriminazione a tinte arcobaleno che permetteva, fra le altre cose, ai transgender di scegliere il bagno che meglio li rappresentava (in attesa della diffusione globale della toilette neutra) è arrivata all’esame degli elettori sotto forma di quesito referendario, e loro l’hanno seppellita sotto una maggioranza da oltre il 62 per cento.

Cui prodest?

L'implosione del "sistema Chiesa Cattolica" : dubbi e scandali (amplificati)


L'autorevole  Corriere della Sera, da sempre apprezzato per  serietà ed equilibrio tattico, ha dedicato anche oggi unarticolo sui recenti sviluppi delle notizie "violate" in Vaticano, una questione tutta circoscritta in ambienti iper-bergogliani.
Dire che la "notizia" più sconvolgente per un semplice e umile cattolico è quella che mette automaticamente in dubbio la limpidezza, acclarata nei secoli anche dagli ambienti più anticlericali, circa i processi, severissimi, sui miracoli dei futuri "beati" o "santi" !
Amici miei  sta crollando tutto!
Si mettono persino in dubbio le canonizzazioni : il deposito  più sacro e serio  di Santa Madre Chiesa !

Non bastava diaconessa?

La Papessa che sussurrava all'orecchio di Renzi ( di Andrea Morigi)



Ambiziosa, esplosiva, controversa, Francesca Immacolata Chaouqui, 33 anni, aspirava a entrare in tutte le stanze più segrete del Vaticano. È riuscita a visitarne perfino le carceri. Vi ha trascorso soltanto una notte, quanto basta a consacrarla definitivamente come la «papessa». È il nomignolo che lei stessa diffondeva dal suo profilo Facebook, rispondendo ironicamente ai tanti denigratori che l’accusavano di essere una denigratrice. Lei negava.

Retroglossa



Il sito Chiesa e postconcilio pubblica oggi la traduzione di un lungo ed articolato intervento di Mons. Athanasius Schneider, dal titolo Una porta sul retro, per l'accesso ad una prassi neo-mosaica, nella Relazione finale del Sinodo.


La voce dei «padri mormoranti» ?


Ma i "padri mormoranti" rimpiangono Giovanni Paolo II 
 La Stampa 
(Marcello Sorgi) L' aristocrazia nascosta della Chiesa romana difende la posizione della Curia "Hanno arrestato persone scelte da Francesco, perché accusare noi di tradimento?" -- C'è un' altra scuola di pensiero che sta crescendo attorno al secondo Vatileaks, lo scandalo dei documenti trafugati al Cosea, la commissione d' inchiesta sulle finanze vaticane, che ha portato all' arresto di due persone vicine al Papa, il presidente, monsignor Vallejo Balda, e la Chaouqui, membro laico della stessa commissione. È la voce dei «padri mormoranti», l' aristocrazia della Chiesa altrimenti definita «partito romano», che non ci sta ad essere descritta solo come insieme di lusso e privilegi, e rivendica il ruolo avuto storicamente alla guida dell' istituzione.

Ok Corral?

Aveva detto già tutto, ma vogliono fargli la Pell


pell

Si è già detto, lo avevano detto in tanti: l’obiettivo dei due corvi era il cardinale George Pell. L’avversione al suo lavoro, in accordo con il papa che lo ha nominato, in continuità con quello che aveva cercato di fare Benedetto XVI con Gotti Tedeschi, dava fastidio.
In più Pell ha un altro difetto: durante il Sinodo ha preso una posizione molto chiara. Che i grandi giornali,
a partire dal Corriere della Sera, non hanno apprezzato.

Tertium non datur?

Quella voce su Bergoglio: "Il Papa pronto a dimettersi"

Bisignani sul Tempo: "Ci ritroveremo con tre Pontefici?". La voce si fa strada tra i Sacri Palazzi









Guai ai profeti stolti che seguono il proprio spirito

Quinta die infra Octavam Omnium Sanctorum
Ad Matutinum
Dal Profeta Ezechiele
Ezek 13:1-6
1 E  mi fu indirizzata la parola del Signore dicendo:
2 Figlio dell'uomo, vaticina ai profeti d'Israele, che fan da profeti, e dirai a costoro che profetano di lor capriccio: Udite la parola del Signore:
3 Ecco ciò che dice il Signore Dio: Guai ai profeti stolti che seguono il proprio spirito, e nulla vedono!
4 I tuoi profeti, o Israele, son come volpi nei deserti.
5 Voi non siete usciti contro, non vi siete opposti come un muro per la casa d'Israele, per sostenere la lotta nel dì del Signore.
6 Essi hanno visioni vane e profetizzano bugie, dicendo: Il  Signore ha detto, mentre il Signore non li ha mandati, ed essi persistono nelle loro affermazioni.

mercoledì 4 novembre 2015

Ci vogliono di nuovo coglionare

FRANCESCO E IL CORVO DEMOCRATICO

Ci vendono paccottiglia mezza vera come strumento di lotta al vertice perché la chiesa non è più retta con autorità e potere. Se c’è un complotto (ma non c’è), l’hanno messo in piedi i pasdaran bergoglisti

di Giuliano Ferrara, foglio 4.11.2015
 Forse il cardinale Kasper, sicuro di una spietata inimicizia verso Francesco di noi che denunciamo il “Papa che piace troppo”, si ricrederà. Forse si ricrederanno, vista ora la vera dialettica di amico-nemico emersa con il Corvo democratico e rivoluzionario, i teorici del complotto, della vasta cospirazione curiale contro il Papa rivoluzionario e pauperista e la sua teologia o pastorale del popolo. Forse si rileggeranno in una luce di verità, o mezza verità (non montiamoci la testa) quel che abbiamo scritto per irridere la sola idea, cara all’establishment laicista neodevoto, di un Papa buono in mezzo ai lupi (che era il caso semmai di Benedetto XVI, e abbiamo visto a quali esiti la cosa condusse).

Exsúrgat Deus, et dissipéntur inimíci ejus,

Lettera ai “conservatori” perplessi, ovvero:
Pubblica riflessione sulla crisi del “conservatorismo” cattolico



Questo appello, seppur dal sapore antico, reca tra i suoi primi firmatari un gruppo di giovani che sono “cresciuti” con e grazie a questo blog. L’età media di questi primi sottoscrittori è inferiore ai trentacinque anni. Si rivolge naturalmente (ma non necessariamente) a persone più anziane, con la schiettezza che la gioventù cattolica non può non avere. [RS].



Onde ora avendo a traverso tagliato,
questo Pagan, lo fe’ sì destramente,
Che l’un pezzo in su l’altro suggellato,
Rimase senza muoversi niente;
E come avvien, quand’uno è riscaldato,
Che le ferite per allor non sente;
Così colui, del colpo non accorto,
Andava combattendo ed era morto.

 (Francesco Berni, Orlando Innamorato, LIII, 60)

I nuovi discepoli di Mosé ed i nuovi farisei

Il non possumus di Mons. Athanasius Schneider. 
La voce di un intrepido Pastore


Pubblichiamo, in una nostra traduzione dall’inglese, il testo di un importante intervento, pubblicato da Sua Eccellenza mons. Athanasius Schneider, vescovo ausiliario di Astana, sul sito Rorate Caeli.
Nella Relazione Finale del Sinodo porta aperta ad una prassi neo-mosaica
La XIV Assemblea Generale del Sinodo dei Vescovi (4-25 ottobre 2015), dedicata al tema “La vocazione e la missione della Famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo”, ha pubblicato una Relazione Finale con alcune proposte pastorali ora sottoposte al discernimento del Papa. Lo stesso documento è solo di natura consultiva e non possiede alcun formale valore magisteriale.
Eppure, durante il Sinodo, sono apparsi autentici neo-discepoli di Mosé e neo-farisei, che ai numeri 84-86 della Relazione Finale hanno aperto una porta secondaria o collocato bombe ad orologeria a scoppio ritardato circa l’ammissione dei divorziati risposati alla Santa Comunione. Contemporaneamente, chi tra i Vescovi ha intrepidamente difeso «la fedeltà propria della Chiesa a Cristo ed alla Sua Verità» (Papa Giovanni Paolo II, Esortazione Apostolica Familiaris Consortio, 84), è stato ingiustamente etichettato da alcuni media come fariseo.

Piromani in giro..

CHIESA CATTOLICA: situazione esplosiva in Vaticano

(Giulio Ginnetti) Due bombe sono scoppiate a breve distanza in Vaticano. La primaè stata l’editoriale di Eugenio Scalfari su La Repubblica del 1 novembre. Nel corso di una telefonata ricevuta il 28 ottobre, Papa Francesco, riferendosi alla diversità di posizioni dei Padri Sinodali sul tema dei divorziati risposati avrebbe detto, tra l’altro: «Il diverso parere dei vescovi fa parte della modernità della Chiesa e delle diverse società nelle quali opera, ma l’intento è comune e per quanto riguarda l’ammissione dei divorziati ai Sacramenti conferma che quel principio è stato accettato dal Sinodo. Questo è il risultato di fondo, le valutazioni di fatto sono affidate ai confessori ma alla fine di percorsi più veloci o più lenti tutti i divorziati che lo chiedono saranno ammessi».

Per gioco?


JORGE GIOCA A POKER CON FRANCESCO…

…  ispirato dal “nuovo spirito” Eugenio Scalfari.


Una curiosa immagine di papa Francesco
Una curiosa immagine di papa Francesco

“Cara, prepara le valigie perché te ne devi andare. Ti ho perso a poker!”. “Ma, caro, come hai potuto fare una cosa del genere?”. “Beh, ho dovuto barare!”.
In ballo, lo sappiamo oramai tutti (si spera) sta la dottrina della Chiesa che, come la storiella sopra, la si vuole far perdere in un gioco pesante che da tempo sta uscendo allo scoperto. Fingere di non sapere, o accusare di antipapismo chi lo dice, non regge più. Noi lo ripeteremo a sfinimento: non siamo contro il Papa o il papato, semplicemente non siamo bergogliani obergogliosi, la differenza è notevole.
Che cosa sta succedendo?
Il dibattito aperto di recente vede alla “sbarra degli imputati” il giornalista Rouss Douthat (vedi qui la Lettera) accusato addirittura di “eresia” solo per aver scoperto le carte del gioco.
La replica di Douthat (vedi qui) è esemplare e molto disciplinata alla ragione, e a prescindere dal poter non essere d’accordo sulle sue conclusione, va detto che essa è una replica intellettualmente onesta.
Chi non fosse d’accordo dovrebbe argomentare, con altrettante prove, che il giornalista sta sbagliando, ma di queste repliche ragionevoli neppure l’ombra, l’attacco resta fermo contro colui che ha il merito di aver scoperto le carte e che – forse, forse – ha mandato all’aria la partita.
Di quale partita parliamo?
Non possiamo riempire l’articolo di tutti gli interventi che abbiamo fatto su questo tema, andate a cercare anche voi gli argomenti trattati, qui vi proponiamo alcuni recenti, per esempio:
Tanto per far comprendere che, questa partita, esiste e non ce la stiamo inventando noi e neppure i mass-media…
O forse sì, qualcuno c’è che sta facendo il gioco sporco: si tratta di Vatican Insider, il quale, appare oramai evidente, ha assunto il ruolo del Jolly, oppure, se preferite, è il due di coppe quando regna bastoni, ma sempre utile per far pendere il finale della partita ora da una parte ora dall’altra.
Riepilogando, cosa sta accadendo?
  • Una Lettera aperta indirizzata al Sinodo è passata sotto silenzio. Un’appello, nella forma di una “lettera aperta al sinodo”, opera di più di 100 convertiti alla Chiesa in età adulta, attratti alla fede cattolica anche proprio dal suo insegnamento sul matrimonio e la sessualità, e quindi tanto più turbati dal vedere oggi messi in discussione i fondamenti di questo stesso insegnamento che ha cambiato la loro vita.
  • Un articolo del prof. De Mattei anch’esso passato sotto silenzio e che denuncia un fatto gravissimo (vedi qui) andate a leggerlo, si narra di un pasticcio vero e proprio, se non addirittura di un barare in piena regola… e riguarda il famoso testo della votazione che Bergoglio aveva prima imposto in una versione e, per il rifiuto dei Padri sinodali, costretto a modificarlo.
  • Infine (ma solo per problemi di spazio) la questione suscitata dal giornalista Douthat al quale, ancora oggi, non sono stati affatto in grado di replicare ragionevolmente.
Ognuno è libero di trarne le conclusioni che vuole, ma oggettivamente parlando la questione è la seguente: Jorge Mario Bergoglio in quanto prete, vescovo e pastore di anime è senza dubbio animato dalle migliori intenzioni di questo mondo. Egli vede la miseria nella quale gli uomini nuotano, miserie spirituali e corporali, vede che la dottrina non è sufficiente a colmare questi vuoti, a colmare questi fossati di miserie umane e perciò, divenuto Papa Francesco, si sente autorizzato ad osare l’inosabile, a diventare più buono di Gesù Cristo.
Fin dall’inizio del suo ministero petrino egli ha tentato, intanto, (da buon gesuita che vuol essere e forse fargesuitizzare tutta la Chiesa) di rafforzare le schiere dei generali (i vescovi delle diocesi e presidenti delle conferenze episcopali) attorno a lui, ai suoi comandi.
All’inizio ha predisposto la sua “testa d’ariete”, il cardinale Walter Kasper, per irrompere e nel concistoro del 2014 e nel primo sinodo straordinario da lui voluto a soli tre mesi di pontificato quando, non dimentichiamolo, ha omaggiato Kasper (un grande teologo, ha detto, sic!) nel suo primo Angelus, eclissando in tal modo e subito, il teologo Benedetto XVI suo predecessore ancora vivente. Un segnale evidentissimo a voltare pagina dal magistero precedente.
In tal modo, la confusione che Kasper ha generato, è servita a papa Francesco per capire da subito chi stava dalla sua parte, chi entrava a far parte della sua partita e chi gli remava contro.


Francesco saluta Andrea Tornielli

Qui entra in gioco Vatican Insider, che da subito ha messo in gioco le sue sfasciate pedine, ma pur sempre utili allo scopo, teologi ex-preti, laicisti, che di teologia non sanno pure dove nutrirsi.
Nella rete inizia la battaglia, o meglio la partita, a suon di smentite (leggasi i tanti, e spesso patetici, fuori gioco di padre Lombardi con i suoi duplici tentativi di affermare, confermare o smentire), conferme, accuse reciproche di essere antipapisti o di essere modernisti, una valanga di “fuori gioco” nei quali, l’arbitro di tutto ciò è papa Francesco, il quale finge di non vedere e di non sapere, ma sempre pronto poi a dare conforto alla sua squadra attraverso le omelie a santa Marta, il suo quartier generale, tutte indirizzate a squalificare chiunque osasse usare la dottrina per spiegare come deve, o doveva andare il sinodo.
Nel Discorso di chiusura il Papa dice, spiegando cosa ha significato il sinodo:
«Significa aver testimoniato a tutti che il Vangelo rimane per la Chiesa la fonte viva di eterna novità, contro chi vuole “indottrinarlo” in pietre morte da scagliare contro gli altri. Significa anche aver spogliato i cuori chiusi che spesso si nascondono perfino dietro gli insegnamenti della Chiesa, o dietro le buone intenzioni, per sedersi sulla cattedra di Mosè e giudicare, qualche volta con superiorità e superficialità, i casi difficili e le famiglie ferite».
Ci permettiamo, però, di spiegare al Santo Padre che chi usa o fa uso del Vangelo “indottrinato” per scagliarlo contro le membra della Chiesa – ma mai contro il vero peccato, e badate bene, non abbiamo detto contro i peccatori, ma contro il peccato chiamandolo con il suo nome –, contro coloro che non sono della sua stessa squadra, è proprio lui.


Omelie del mattino... "anatemi" quotidiani.
Omelie del mattino… “anatemi” quotidiani.

Ogni mattina da Santa Marta si piazzano le giganti macchine da guerra, le famose catapulte, le quali caricate con gli anatemi di papa Francesco, vengono scagliate senza pietà e misericordia contro chi non volesse giocare la sua partita. I frati e le suore francescani dell’Immacolata sono solo un piccolo esempio, ma ce ne sono molti altri caduti vittime di queste catapulte bergogliane. Sulla cattedra di Mosè, a dire il vero, è papa Francesco che dice a noi di non giudicare, ma che il primo a farlo è proprio lui contro chi non gioca la sua stessa partita.
Le “famiglie ferite” non vanno giudicate, ma trattate come insegna la Humanae Vite di Paolo VI e la Familiaris consortiodi Giovanni Paolo II, non c’è altro da dire e il sinodo alla fine l’ha capito, per questo ha dovuto subire queste dure parole del Papa.
Il cardinale Bergoglio, che non ha mai smentito ed anzi ha sempre confermato di “non voler cambiare” ciò che era, dunque talvolta agisce come papa, talvolta come padre Bergoglio. Egli stesso ha fatto intendere benissimo che preferisce “una Chiesa che sbaglia ad una Chiesa dottrinale”, dunque ha rinunciato all’infallibilità, anche se noi in qualità di figli e membra continueremo ad obbedirgli (=ascoltarlo) con quella medesima autorità che avevano i suoi Predecessori, ma obbedire non significa tacere. Si ascolta e poi si parla laddove è necessario farlo.
Papa Francesco, dunque, ha tentato di raccogliere in questi tre anni un largo consenso da parte dei Vescovi del mondo, un consenso a giocare la sua partita personale, convinto che da questa partita, se vincesse, la Chiesa e l’umanità ne uscirebbero vincitori.
Dal pregio indiscutibile che in questa partita, papa Francesco ha ottenuto, in effetti, riuscendo a mettere d’accordo i Vescovi, è uscito però anche il fatto che il diavolo fa le pentole ma non i coperchi.
I Vescovi a differenza del sinodo del 2014 nel quale ha regnato la confusione, i fuori gioco e i bari, quest’anno il sinodo ha avuto una rivincita nel far emergere coloro che baravano (forti sovente degli articoli di copertura di Vatican Insider), quelli del doppio gioco, addirittura hanno fatto uscire allo scoperto anche papa Bergoglio con il suo documento finale, rimandato indietro dai Vescovi.
Parliamoci chiaro. Papa Francesco sa benissimo che il suo progetto sui divorziati-risposati (quelli che non ottengono la nullità del vincolo precedente) non potrà mai essere applicato senza con ciò modificare la dottrina sul matrimonio cristiano, altrimenti avrebbe già cambiato la disciplina. Lui ha giocato la sua partita che è ancora aperta, senza dubbio, pur avendo capito che il gioco non gli è riuscito.
Questi “cuori chiusi”, come li ha definiti, sa benissimo che non si nascondono affatto dietro l’insegnamento della Chiesa, ma solo che non possono raggirare questo insegnamento senza rischiare di modificare anche la dottrina.
Bergoglio voleva la squadra compatta, pur compattandola – però nel lato opposto a quello che desiderava – non è riuscito a chiudere la partita ed ha fatto buon viso a cattivo gioco; ma non si arrenderà, nel discorso finale e all’omelia di chiusura del sinodo, lo ha ribadito.
E arriviamo così in chiusura alla ciliegina sulla torta che conferma quanto qui esposto.
«…quel giorno (28 ottobre 2015) papa Francesco ha avuto la bontà di telefonarmi alle 18 del pomeriggio ed abbiamo conversato per circa un quarto d’ora. Lascio a voi immaginare la mia felicità di non credente privilegiato dall’amicizia di Francesco. La frase è questa: “Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati”».
A darne notizia è il nuovo “spirito” che suggerisce a Bergoglio cosa dire agli italiani: Eugenio Scalfari dalla bibbia laicista, il suo quotidiano la RepubblicaNotizia uscita ieri, primo novembre, e non (ancora) smentita da padre Lombardi.
Cosa c’è di male in questa telefonata, direte voi. Apparentemente nulla, anzi, si potrebbe anche ben dire che il papa stia invitando Scalfari alla conversione “Dio vuole che tutti gli uomini si salvino… anche tu caro Eugenio, per questo ti chiamo…”, ma il motivo della telefonata è ben altro, appare uno sfogatoio in piena regola attraverso il quale papa Bergoglio scarica la delusione avuta nel sinodo.
L’estratto dell’articolo che segue va letto obbligatoriamente per comprendere la gravità dell’interpretazione fatta poi da Scalfari a queste parole attribuite al Vescovo di Roma (attribuite fino a quando non ci sarà conferma o smentita), leggete:
«Il Papa ha anche ricordato in queste due ultime uscite alcune indicazioni essenziali del Concilio che qui cito: “La crescente interdipendenza dei popoli; la ricerca umana di un senso della vita, della sofferenza, della morte, interrogativi che sempre accompagnano il nostro cammino; la comune origine e il comune destino dell’umanità: l’unicità della famiglia umana; lo sguardo benevolo e attento della Chiesa sulle altre religioni: la Chiesa non rigetta niente di ciò che in esse vi è di bello e di vero; la Chiesa guarda o stima i credenti di tutte le altre religioni, apprezzando il loro impegno spirituale e morale”».
Ed ecco l’interpretazione eretica di Scalfari – attribuita a papa Francesco – ma che la Santa Sede non smentisce:
«Non c’è bisogno di tormentarsi molto per comprendere il senso di queste citazioni: è la riaffermazione del Dio unico che nessuna religione possiede per intero e al quale ciascuna arriva attraverso le diverse vie, le diverse liturgie e le diverse Scritture che costellano la storia di ciascuna di esse. Perfino delle varie Confessioni della religione cristiana e perfino all’interno della Chiesa cattolica…».
Dunque non c’è bisogno di tormentarci sull’interpretazione chiarissima, a detta di Bergoglio e di Scalfari suo nuovo mentore, o musa, fate voi, dice chiaramente che la Chiesa Cattolica NON possiede per intero Dio.
No scusate, l’Eucaristia che cosa è? un Dio a metà? Da dove è uscita la Chiesa un pezzo dall’Islam, un pezzo dal Costato di Cristo aperto sulla Croce?
E la Scrittura che cosa è? un libro di favole, di miti e di rivelazioni a metà? Un pezzo noi e un pezzo i buddisti, altri pezzi i verdi, altri pezzi gli arancioni? La Chiesa Cattolica così è allo stesso pari delle altre religioni. Alla faccia della Dominus Jesus voluta da San Giovanni Paolo II. Ci chiediamo perché è stato canonizzato!
Chiedere al Santo Padre: “Perdoni santità, ma a che gioco sta giocando? Quale partita si sta giocando?”, non è disobbedirgli, ma cercare di capire fino a che punto possiamo davvero seguirlo.
Perché, diciamolo onestamente, di tutto si può discutere e obbedire al tempo stesso al Pontefice, ma se il Papa mi cominciasse ad imporre l’immagine di un Dio unico non pienamente integralmente nella Chiesa Cattolica, e posta la nostra dottrina sulla Rivelazione, e il significato della stessa Liturgia che compiamo allo stesso piano delle altre religioni e riti, è inaccettabile, soprattutto quando viene toccata la Dottrina sulla Cristologia.
Ci spiace, ma nessuno è più tenuto ad obbedire al Papa che su questa dottrina getta confusione e non chiarisce.
Noi auspichiamo di tutto cuore di leggere quanto prima una smentita di Padre Lombardi, chiediamo questa grazia oggi a tutte le Anime del Purgatorio il cui Sacrificio che la Chiesa offre nella Liturgia al Padre Divino è l’UNICO, e ripetiamo L’UNICO a consentire loro di raggiungere la Gloria celeste promessa dal Cristo vivo e vero, integralmente ed unicamente, nell’Eucaristia professata dalla Chiesa Cattolica (ed Ortodossa). Nessun’altra religione ha questo potere, neppure una parte, neppure una scheggia.
Se il Papa, come ha detto Scalfari, vuole che tutti gli uomini si salvino, perché è questo che Dio vuole, la via ordinaria Dio l’ha consegnata all’unica Chiesa di Cristo, la Chiesa Cattolica, con la dottrina e i sacramenti che tutto ciò questo comporta.
Come conclude Rouss Douthat, anche noi diciamo: “Benvenuti sul campo di battaglia”. Però non contro Papa Francesco, ma contro le sue bergoglionate di cui ne faremo volentieri a meno.
È vero che il Papa ha detto chiaramente che la Chiesa non è stata mandata per dare condanne o a fare anatemi, peccato però che in questo preferiamo obbedire a San Paolo che rammenta ai Galati:
«L’abbiamo già detto e ora lo ripeto: se qualcuno vi predica un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anàtema!  Infatti, è forse il favore degli uomini che intendo guadagnarmi, o non piuttosto quello di Dio? Oppure cerco di piacere agli uomini? Se ancora io piacessi agli uomini, non sarei più servitore di Cristo!».
E ciò che abbiamo ricevuto è stato ribadito nella Domins Jesus.