ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 29 settembre 2012

Quello che (mutatis mutandis..) non sentiremo mai dalla CEI

Ricollocate al centro dell’universo l’uomo e la sua dignità
di Mahmoud Ahmadinejad - 27/09/2012


E’ l’ottavo discorso di Mahmoud Ahmadinejad all’Onu, il più bello, il più emozionante, il più completo. Il presidente dell’Iran non tralascia un solo problema del mondo senza averne parlato; parla di tutto quello che non va, in tutto il mondo ed in questo senso il suo discorso è realmente qualcosa di unico. Ecco la traduzione della versione integrale del suo discorso, un’esclusiva di Radio Italia IRIB. 

Meglio soli?


                                                      Sarto,  Siri?

In un sermone per la Festa di San Pio X, mi è capitato di pronunciare «quasi un’eresia»: mi sono chiesto ad alta voce se Giuseppe Sarto avesse disobbedito a Paolo VI contro la distruzione della Chiesa se, invece di morire come Papa Pio X nel 1914, fosse morto come cardinale nel, diciamo, 1974. All’interno della Fraternità San Pio X questo deve suonare come un’eresia, perché: per favore, come si può svilire in questo modo la saggezza del celeste patrono della FSSPX? Ma la domanda non è oziosa.

Anamnesi o nemesi?

Un secolo fa l’ergastolo al cameriere infedele


Benedetto XV
BENEDETTO XV

Rudolph Gerlach, un giovane e aitante monsignore di origini bavaresi: una spia anti italiana al fianco di Benedetto XV



Un «cameriere segreto» con la passione dell’intelligence, ben introdotto nell’appartamento pontificio. Un Papa di nome Benedetto, un alto funzionario discreto e affidabile di nome Monti che ha giocato un ruolo chiave per aiutare il Vaticano in un momento difficile… Si apre Oltretevere il processo all’aiutante di camera Paolo Gabriele, reo confesso per aver sottratto e divulgato documenti riservati provenienti dalla scrivania papale, ma la spy story che raccontiamo si è svolta quasi cent’anni fa: il Papa era Benedetto XV, al secolo Giacomo Della Chiesa, il cameriere segreto un giovane e aitante monsignore di origini bavaresi, Rudolph Gerlach. E Monti – Carlo – era il direttore dell’ufficio per gli Affari del Culto nonché ambasciatore ufficioso del governo italiano presso il Vaticano.

Il vero Imputato


Benedetto XVI
Benedetto XVI

Il processo si rivela per quello che è: momento della verità in uno scontro fra una Chiesa in crisi, uno Stato forse fittizio e una Modernità spietata che in realtà accusa il Pontefice

 Processo al maggiordomo. Un bel titolo per un thriller d’una volta, di quelli alla Agatha Christie. Il maggiordomo, si sa, è sempre il colpevole. Nel caso poi del processo che sta svolgendosi in Vaticano, la colpevolezza pare provata e il colpevole reo confesso. Il punto è che le cose non si chiuderanno con la sua confessione, che anzi spalanca dinanzi a noi la prospettiva di scenari impensabili e complessi. 

Se la colpevolezza è certa, il responso della corte e la pena non lo sono altrettanto. Gli osservatori sono colpiti non solo dalla segretezza, ma anche dalla semplicità e quasi dalla povertà dell’apparato. 

SONO UN UOMO O UN MAGGIORDOMO?



- PROCESSO LAMPO (E INDOLORE) A PAOLO GABRIELE: SI CHIUDE IL 6 OTTOBRE - STRALCIATA LA POSIZIONE DELL’INFORMATICO SCIARPELLETTI - PAOLETTO PRESENTE IN AULA IN COMPLETO GRIGIO, E’ TESO E SILENZIOSO - ASSENTI DUE TESTIMONI IMPEGNATI COL PAPA: LA “MEMORES” CRISTIANA CERNETTI E DON GEORG - GABRIELE RISCHIA FINO A QUATTRO ANNI PER IL FURTO DI DOCUMENTI RISERVATI MA RATZINGA LO GRAZIERA’, PARAPAPA’…

E' arrivato nell'aula del tribunale vaticano da solo, scortato dai gendarmi ma senza l'accompagnamento di alcun familiare, e con qualche minuto di anticipo sull'orario fissato per l'udienza, le 9.30, Paolo Gabriele, ex maggiordomo del Papa, a giudizio per furto aggravato in seguito all'inchiesta sul trafugamento dei documenti riservati del Papa. Gabriele ha assistito impassibile allo svolgersi della prima udienza durata circa due ore e un quarto.

Spennato il corvo è l'ora degli avvoltoi!


Dai vescovi un sostegno al Monti bis

Cardinale Angelo Bagnasco
Cardinale Angelo Bagnasco

Pesa la buona gestione del dossier Imu sugli immobili ecclesiastici

 La competizione resta aperta, e sarà bene che la politica non bruci alcun ponte dietro a sé…». Le parole, all’apparenza un po’ criptiche, pronunciate dal cardinale Angelo Bagnasco nella prolusione di lunedì scorso, possono essere tradotte così: non date per liquidata l’esperienza dell’attuale governo. I vertici della Cei, dopo Monti, vedono ancora Monti. L’annunciata disponibilità che il presidente del Consiglio ha manifestato ieri per la prima volta così esplicitamente, va dunque nella direzione auspicata anche dalla Chiesa.

Corvo bianco non avrai il mio scalpo!

Bianchi al sinodo dei Vescovi 2012
                                          dialoghi D.C& G.P
 Bianchi nominato come auditore esperto al sinodo dei Vescovi.
Noi che qui sosteniamo diverse tesi e approfondimenti sul Priorissimo, cosa dovremmo dire fare e pensare ?

Chi gioca col corvo?

PER LA PRIMA VOLTA UN PROCESSO VERO E PROPRIO

Corvo in Vaticano, via al processo

Alla sbarra l'ex maggiordomo del Papa Paolo Gabriele e un informatico, Claudio Sciarpelletti

L'ex maggiordomo del Papa Paolo Gabriele (Ap)
Per la prima volta nello Stato della Città del Vaticano si celebrerà un processo vero e proprio. Imputati Paolo Gabriele, ex maggiordomo del Papa e Claudio Sciarpelletti, informatico che lavora in Vaticano, accusati di furto aggravato il primo e favoreggiamento il secondo. A giudicare Gabriele e Sciarpelletti un collegio composto da Giuseppe Dalla Torre del Tempio di Sanguinetto, presidente del tribunale vaticano e rettore dell'università Lumsa, dal professor Paolo Papanti Pelletier e dal giudice aggiunto Venerando Marano. A ricoprire il ruolo dell'accusa, come già nella fase istruttoria, sarà il promotore di giustizia vaticano Nicola Picardi.

La Verità sulla Magia


  
            Nel 1994 la Conferenza episcopale toscana ha pubblicato una nota pastorale del titolo: "A proposito di magia e di demonologia", in cui si sottolineava che tenendo conto del dilagare delle pratiche magiche, sia sotto l'aspetto dell'occultismo e dell'esoterismo che del sincretismo religioso e dei nuovi gruppi settari, si richiede negli operatori pastorali una reale conoscenza del fenomeno della magia, delle tendenze di pensiero e di prassi a cui essa rimanda e delle deformazioni mentali che induce negli stessi soggetti da evangelizzare. Oggi il fenomeno dell'impressionante ritorno alle pratiche  magiche che in Italia coinvolgerebbe oltre 12 milioni di persone, preoccupa molto i vescovi, perché è indice di una grave situazione di smarrimento esistenziale, sia per i presupposti di pensiero che per i comportamenti pratici che suppone.  Si può dichiarare senza timore di essere smentiti che il secolo d'oro della stregoneria e della magia non è il Trecento e neppure il Seicento, ma è proprio questo nostro ventunesimo secolo.

29 SETTEMBRE DEDICAZIONE DI SAN MICHELE ARCANGELO



Concússum est mare, et contrémuit terra,
ubi Archángelus Michaël descéndit de coelo.

Si scosse il mare e tremò la terra,
quando l'Arcangelo Michele discese dal Cielo
   Sancte Michaël Archángele, defénde nos in praelio,
contra nequítiam et insídias diáboli esto praesídium.
Imperet illi Deus, súpplices deprecámur:
tuque, Princeps milítiae coeléstis,
Sátanam aliosque spíritus malígnos,
qui ad perditiónem animárum pervagántur in mundo,
divína virtúte, in inférnum detrúde.
Amen.

O San Michele Arcangelo, difendici nella lotta,
sii nostro presidio contro la malizia e le insidie del diavolo.
Che Dio lo soggiochi, noi lo domandiamo supplicando:
e tu Principe delle milizie celesti,
Satana e gli altri spiriti maligni,
che vanno errando a perdizione delle anime,
per la potenza divina, caccia nell'inferno.
Amen.


 In dedicatióne Sancti Michaëlis
 Archángeli

“Signore Iddio onnipotente, abbi pietà per la tua sposa, la Chiesa, scaccia i lupi rovinatori di anime, e risparmia il tuo gregge, Signore mio Dio”.                                           Atanasio di Alessandria e San Michele

venerdì 28 settembre 2012

SANTA ILDEGARDA E LA CADUTA DEI DEMONI

Pontifex.Roma
Il 7 ottobre 2012 il papa Benedetto XVI proclamerà la monaca benedettina tedesca santa Ildegarda di Bingen dottore della Chiesa universale. Per l’occasione l’editrice Gribaudi di Milano stamperà un mio semplice libretto sulla abbadessa medioevale. E’ interessante la visione di Ildegarda riguardo alla caduta degli angeli cattivi. Scrive Ildegarda: “ Vidi poi un’enorme moltitudine di lampade viventi, molto luminose che, ricevendo un fulgore di fuoco, raggiunsero uno splendore purissimo. Ed ecco apparire un lago molto lago e profondo, che aveva un’apertura come di un pozzo, da cui esalava un fumo di fuoco con molto fetore. Da essa usciva una terribile nebbia oscura, allargandosi fino a toccare qualcosa simile a una vena che sembrava essere piena d’inganno e attraverso cui penetrò un luminoso paese (il paradiso), soffiandole contro una nube candida (simbolo di Eva), la quale era uscita da una bella forma di un uomo, che portava moltissime stelle ...

Segui il filo... sorpresa!?


DA QUI A DACCÒ - I SOLDI DELLA REGIONE LOMBARDIA SONO FINITI IN OGNI ANGOLO DEL MONDO - IL MASSONE SVIZZERO SANDRO FENYO, CHE SUBENTRÒ NEL 2010 A GIANCARLO GRENCI COME FIDUCIARIO DI PASSERINO E DACCÒ, DENUNCIA ALTRI 20 MLN € DI INVESTIMENTI NASCOSTI IN SVIZZERA E TRANSITATI IN DIVERSI PARADISI FISCALI PER POI ESSERE PRELEVATI DA DACCÒ PRIMA CHE SCOPPIASSE LO SCANDALO SANITÀ - IL FILO CHE UNISCE MASSONERIA E CL...

1 - LOMBARDIA OFFSHORE. ALTRI 20 MILIONI NASCOSTI IN SVIZZERA. E UNA RETE DI CONTI TRA SINGAPORE E PANAMA. È IL NUOVO FRONTE DELL'INCHIESTA SU FORMIGONI
Paolo Biondani per "l'Espresso"
ROBERTO FORMIGONI MANI ALZATEROBERTO FORMIGONI MANI ALZATE
Nella saga dei tesorieri ciellini che hanno inguaiato Roberto Formigoni spuntano altri 20 milioni di euro. Una barca di soldi ormeggiati in società anonime nei più impenetrabili paradisi fiscali, da Singapore al Delaware, da Panama alle Bahamas. Ma in gran parte ritirati in contanti alla vigilia degli arresti. Un nuovo tesoro nascosto, insomma, che si aggiunge agli oltre 70 milioni di fondi neri scoperti nei mesi scorsi dai magistrati milanesi che hanno arrestato Piero Daccò e Antonio Simone, i lobbisti sanitari di Comunione e liberazione. Ora accusati tra l'altro di aver corrotto il presidente della Lombardia con regali da sultano per almeno 7,8 milioni.

VESCOVO HENRI BRINCARD (ASSOCIAZIONE DELLE OPERE MARIANE): QUELLO CHE DICE LA CHIESA SUI FATTI DI MEDJUGORJE


......
Il caso di Medjugorje:
Nel 1999, l'Assemblea dei Vescovi di Lourdes mi ha chiesto, come Vescovo incaricato di accompagnare l'Associazione delle Opere Mariane, di rispondere alla domanda posta da uno dei membri della nostra conferenza episcopale: "C'è una posizione autorizzata ed ufficiale della chiesa per quanto riguarda i fatti che motivano i pellegrinaggi a Medjugorje?" Questa nota è stata pubblicata nella "Documentazione cattolica" del 6 febbraio 2000.
"I Nuovi Libri Mariani" mi hanno chiesto di precisare, nuovamente, la posizione della Chiesa sui "fatti" di Medjugorje, fatti che si stanno svolgendo ancora. Non avendo missione d'emettere un giudizio a nome della Chiesa, limiterò la mia opinione da riportare a ciò che dicono coloro che hanno autorità per operare in modo ufficiale i discernimenti necessari. In questo caso, si tratta del Vescovo del luogo, della conferenza episcopale dell'ex Iugoslavia quindi di quella della Bosnia-Erzegovina, infine della Congregazione per la Dottrina della fede.

DIOCESI DI PADOVA. A QUALE CHIESA APPARTIENE?


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 Come è noto, di fronte alla crisi morale e religiosa del nostro tempo, la diocesi di Padova ha interpretato l’esigenza della nuova evangelizzazione nel senso di un' inversione dei ruoli: non è la Chiesa che deve portare l’annuncio cristiano al mondo (cioè trasmettere la fede), ma è il mondo che deve comunicare alla Chiesa i valori della propria “cultura”.
[Per questo si potrà dire a buon diritto che, se il Santo Padre ha indetto l’anno della fede, questo debba essere inteso propriamente come "anno della fede nel mondo"].
Le linee programmatiche di questo nuovo modo di intendere il compito della Chiesa, tradotte negli orientamenti pastorali 2012/2013, da estendere a tutte le diocesi del Triveneto e presentate al recente convegno ecclesiale di Aquileia 2°, vanno a fondersi con il programma della nuova iniziazione cristiana -di cui si è già parlato- in un unico corpus, che approda ora in veste patinata nelle parrocchie diocesane.
Gli estensori, non più avvezzi, per aver abbandonato San Tommaso, alle geometrie della logica aristotelica e insofferenti agli schemi sintattici del discorso, adottano spontaneamente il più aggiornato stile dell’impressionismo linguistico, vicino ai giovani della scuola dell’obbligo, che con la calda umanità dell’approssimazione si affida più al suono delle parole che al loro significato.

FORMIGONI SAPEVA


 - BASTA LEGGERE GLI ATTI UFFICIALI DELLA GIUNTA LOMBARDA PER “SCOPRIRE” CHE IL GOVERNATORE CONOSCEVA BENE I BILANCI DELLA FONDAZIONE MAUGERI (COSA CHE LUI HA SEMPRE NEGATO) - UNA DELIBERA DEL 2004 E UNA DEL 2008 LO SBUGIARDANO: I BILANCI DELLA MAUGERI ERANO ALLEGATI AGLI ATTI - E’ ACCUSATO DI AVERE INTASCATO 7,8 MILIONI…

Davide Carlucci e Alessandra Corica per "la Repubblica"
ROBERTO FORMIGONIROBERTO FORMIGONI
Formigoni conosceva i bilanci della fondazione Maugeri. Questo si deduce dalla lettura degli atti ufficiali della giunta regionale e del ministero della Salute. L'ultima bugia del governatore lombardo indagato per corruzione proprio per aver preso 7,8 milioni di euro in benefit dai consulenti della clinica pavese Piero Daccò e Antonio Simone, emerge dalla lettura di due documenti.
VIGNETTA BENNY FORMIGONI IN BARCAVIGNETTA BENNY FORMIGONI IN BARCA
Il primo è una delibera del 2004 con il quale la Regione esprime parere favorevole affinché il ministero confermi lo status di Irccs, Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico, alla fondazione: l'atto viene poi recepito da un decreto ministeriale del 2005 controfirmato da Formigoni. Il secondo è una delibera del 2008 seguita da un decreto del 2009.

De fide?

Il papiro


Moglie di Gesù, l’Osservatore Romano: “Papiro è un falso”. Ma non l’hanno visto


CITTA’ DEL VATICANO – Non l’hanno visto e non sembrano avere alcuna intenzione di vederlo, perché per loro è “in ogni caso un falso”: all’Osservatore Romano, quotidiano del Vaticano, sono certi che il papiro che parla di una presunta moglie di Gesù non sia autentico.
”In ogni caso un falso”, ha detto il direttore dell’Osservatore Romano Gian Maria Vian sulla vicenda della presunta ”moglie” che sarebbe attestata da un frammento papiraceo ”molto problematico e controverso”, oggetto del ”clamoroso annuncio” del 18 settembre scorso dalla studiosa americana Karen L. King, durante il decimo congresso internazionale di studi copti, che era ospitato dall’Istituto Patristico Augustinianum.

Serva Chiesa in servo stato

Germania, fuori dalla chiesa se fuori da anagrafe
Germania cattolica
Germania cattolica

In un servizio di Radio Vaticana i dettagli del decreto della chiesa tedesca su quanti dichiarano di non essere più cattolici: parla il gesuita Hans Langendoerfer  

La Conferenza episcopale tedesca ha pubblicato un Decreto, approvato
dalla Santa Sede, in cui si chiarisce che quanti tra i fedeli dichiarano all’anagrafe civile di non appartenere più alla Chiesa cattolica non potranno più partecipare in modo attivo alla vita della comunità ecclesiale e quindi alla vita sacramentale. Lo riferisce allaRadiovaticana in un servizio con intervista al padre gesuita Hans Langendoerfer.

La nuova Sistina ?

Paoletto pittore

Paolo Gabriele
Paolo Gabriele si è dato alla pittura. Forse per passare il tempo o forse per svuotare la mente dai mille pensieri, l’ex aiutante di camera del Papa arrestato a maggio (e agli arresti domiciliari da luglio) per il furto dei documenti riservati, “ha tirato fuori la vecchia passione per il disegno che coltivava sin da ragazzo”.

La nuova evangelizzazione Cei


l'ironia non è peccato: ecco il lato religioso delle icone della "middle class"

Homer Simpson
Lo spiazzamento offertoci dalla battuta di Homer Simpson sottintende due cose cruciali. La prima, che il microcosmo del sacro, nella saga a cartoni animati oggi più famosa ha un peso notevole: proprio come capita negli Usa, unica porzione del mondo occidentale in cui le fedi risultano in evidente aumento. La seconda, che il motivo del successo che essa sta ottenendo, in buona misura sta nell'aver intercettato con straordinaria felicità espressiva il cuore della postmodernità, il gioco della citazione, del rimando, dell'allusione insistita a linguaggi, temi, generi, opere d'arte.

Il parroco durante la messa: “La nostra chiesa infestata dal demonio”

Il prete di campagna ogni domenica invita a "guardarsi dal maligno e a pregare con lui". Avrebbe chiamato anche un esorcista, senza ottenere risultato
Il parroco durante la messa: “La nostra chiesa infestata dal demonio”
Domenica 23 settembre, anno del Signore 2012. Durante la celebrazione della messa delle 10.45, i fedeli di un paesino in provincia di Ferrara sono stati informati dal loro sacerdote che la chiesa parrocchiale è parzialmente infestata dal demonio. Non si sa se il maligno abbia piede caprino e coda biforcuta, di certo c’è che è solito accanirsi soprattutto – come agiografia comanda – sui banchi della fila di sinistra (di qui la specifica del “parzialmente”). La fila di sinistra, assicurano gli oranti, avrebbe solo una connotazione geografica.
La notizia arriva da uno dei devoti frequentatori della chiesa di campagna. Le successive conferme, giunte sia tra i presenti che da fonti ecclesiastiche e amministrative, hanno comprovato la veridicità della bizzarra curiosità.

XLV° giorno di Quaresima di S.Michele

Il Rosario di San MicheleUNA DELLE PRATICHE DI DEVOZIONE PIÙ RACCOMANDABILI AI FEDELI CATTOLICI IN ONORE DEL GLORIOSO ARCANGELO, È LA RECITA DELLA CORONA ANGELICA, DETTA IL ROSARIO DI SAN MICHELE. QUESTA DEVOZIONE, APPROVATA DALLA CHIESA FIN DAL 1851, È ARRICCHITA DA NUMEROSE INDULGENZE. QUESTA PRATICA DI DEVOZIONE È MOLTO ANTICA, POICHÉ  SAN MICHELE L'HA PORTATA LUI STESSO DAL CIELO ALLA TERRA.


   FATIMA: “Infine, il Cuore Immacolato di Maria trionferà!” - di padre Stefano M. Manelli F.I. 


Il Fondatore dei Francescani dell'Immacolata spiega l'amore per la Madonna


di padre Stefano M. Manelli F.I.
ROMA, lunedì, 13 agosto 2012 (ZENIT.org) - Per imitare la Madonna bisogna amarla. È ben difficile imitare una persona che non si ama.
Al contrario, più si ama, più si desidera imitare e somigliare alla persona amata. Se amiamo molto la Madonna, la imiteremo molto; se poco, la imiteremo poco.
Un Santo di questi tempi, fratel Carlo De Foucauld, diceva giustamente che «l’imitazione è la misura dell’amore», e si può ugualmente dire che l’amore è madre dell’imitazione.
Per imitare la Madonna, quindi, è necessario amarla. Ma come amarla? E quanto amarla? Se ci fosse possibile, dovremmo subito dire: amarla come Gesù e quanto Gesù. Ma ciò non è possibile, perché l’amore di Gesù è l’amore di un uomo-Dio, mentre noi siamo soltanto povere creature.
Perciò san Massimiliano può giustamente gridarci con il suo cuore ardente: «Non temete di amare troppo l’Immacolata perché non arriverete mai ad amarla come l’ha amata Gesù».

giovedì 27 settembre 2012

Il disastro Müller

di Christopher A. Ferrara

Articolo pubblicato su Catholic Family News

Non ci sono alternative: umanamente parlando, la nomina di Papa Benedetto del vescovo di Ratisbona Gerhard Ludwig Müller a capo della Congregazione per la Dottrina della Fede (CDF) è un disastro per la causa della restaurazione cattolica nel contesto della devastata vigna del post Vaticano II che ha “rinnovato” la Chiesa.

A mio avviso, il problema non è tanto che gli scritti di Müller contengano delle dichiarazioni che minano i dogmi della transustanziazione e della perpetua verginità di Maria. Lascerò ad altri il compito di accertare, sulla base dell’opportuno esame dei testi originali tedeschi visti  nel loro contesto, se Müller abbia espresso eresie definitive, proposizioni temerarie o qualche tipo di errore teologico.
Per quanto mi riguarda, gli ultimi scritti di Müller non sono più o meno problematici delle numerose sorprendenti dichiarazioni che si possono trovare nei lavori dell’ex cardinale Ratzinger, che sono state esaminate nel mio libro The Great Façade e in molti altri lavori.

L’INTIFADA cristiana…

L'intifada cattolica: si limitano a lanciare preghiere. Da otto anni recitano il rosario accanto al "muro" israeliano, ma i media nostrani (anche e soprattutto quelli "di destra") non li ritengono degni di attenzione:

E’ quella che si svolge ogni venerdi’. Da otto anni alle h.18.00 sotto il muro del Check point di Betlemme con il Rosario e da un anno alle h. 17.00 sotto gli ulivi di Cremisan con la Celebrazione Eucaristica. E’ il modo che abbiamo escogitato per resistere alla prepotenza dell’Occupazione ed alla violenza del muro di divisione. Oggi e’ successo qualcosa di straordinario :  non e’ venerdi’ ma dato che alle 16.00 e’ iniziato il Campo Estivo della Pastorale Giovanile della Diocesi di Gerusalemme che quest’anno vede la partecipazione di 27 ragazzi italiani della diocesi di Reggio Emilia accompagnati da abuna Davide, abbiamo pensato che non c’era miglior cosa che partire con la preghiera e cosi’ due pulman di ragazzi da BetSahour si sono incamminati verso il check point.

Un (altro?) frutto, bacato, del ciellismo (bollito) *

Sallusti, Farina conferma :«Dreyfus sono io »

Mentana su Twitter: «Oramai è tardi, infame»

Renato Farina, onorevole del Pdl, è l'autore del pezzo per cui è stato condannato Sallusti: «Obbligo di coscienza»

Renato Farina (LaPresse)Renato Farina (LaPresse)
«Intervengo per un obbligo di coscienza. Se Sallusti conferma la sua intenzione di rendere esecutiva la sentenza accadrà un duplice abominio: sarebbe sancito con il carcere l'esercizio del diritto di opinione e Sallusti finirebbe in prigione per errore giudiziario conclamato. Quel testo a firma Dreyfus l'ho scritto io e me ne assumo la piena responsabilità morale e giuridica».

Sui cattolici al governo. Cose da non credere


montecitorio

Il professor Pietro De Marco torna sulla presenza dei cattolici nella sfera politica nell’analisi che segue. Come sempre originale, acuta e fuori degli schemi, al pari di altre da lui già pubblicate, sullo stesso tema, su “Il Foglio”, su “l’Occidentale” e in www.chiesa:
> Poco praticanti e poco virtuosi. Ma sono loro che fanno “Chiesa di popolo”
Come per altre vie fa anche il recente libro di Luca Diotallevi, “L’ultima chance”, Rubbettino editore, lanciato in anteprima da Settimo Cielo, le analisi di De Marco demistificano molti ingannevoli luoghi comuni sulla presenza politica della Chiesa e dei cattolici, in Italia: luoghi comuni puntualmente tornati in auge in queste ultime settimane, col convegno di Todi e col varo del governo Monti.
*

Il Papa ha scritto a Fellay: «Per rientrare accettate il Concilio»



Fellay
Fellay

L’esistenza della lettera di Benedetto XVI rivelata durante una conferenza dal vescovo lefebvriano Tissier de Mallerais, che ha dato come impossibile l’accordo con la Santa Sede

Il 30 giugno scorso, a pochi giorni dall’inizio del capitolo generale della Fraternità San Pio X, Benedetto XVI ha scritto una lettera al superiore lefebvriano, il vescovo Bernard Fellay. L’esistenza della missiva è stata rivelata da monsignor Bernard Tissier de Mallerais, uno dei quattro vescovi della Fraternità, notoriamente su posizioni contrarie all’accordo con Roma, nel corso di una conferenza tenuta il 16 settembre in Francia, al Priorato St. Louis-Marie Grignon de Monfort. qui tradotta in italiano 

Ecco quanto ha detto il prelato: «Il 30 giugno 2012 – è un segreto che vi rivelo, ma che sarà reso pubblico – il Papa ha scritto di suo pugno una lettera al nostro superiore generale, monsignor Fellay: “Le confermo effettivamente che per essere veramente reintegrati nella Chiesa occorre veramente accettare il concilio Vaticano II e il magistero post-conciliare”».

Dove non c'è posto per Dio: nel cortile (e nel porcile)!

Le Nazioni Unite si basino sulla fede nell’uomo. Il ministro degli Esteri vaticano Mamberti all’ONU
La Carta delle Nazioni Unite si basa sulla fede sull’uomo. Ed è dall’uomo, dallo sviluppo umano integrale, che si deve ripartire per far sì che il diritto non sia solo una mera procedure, e che gli stessi principi di giustizia sanciti dal preambolo della Carta delle Nazioni Unite. Lo dice Dominique Mamberti, segretario per i Rapporti con gli Stati della Segreteria di Stato vaticana, che è intervenuto alla riunione di alto livello dell’Assemblea generale delle Nazioni Unite sullo stato di diritto lo scorso 24 settembre.
 Il rispetto della dignità umana è il perno fondamentale del discorso di Mamberti.

Il pollaio del cortile


 IL CORTILE DI RAVASI E L'UMANITARISMO DEL FUTURO SEGRETARIO DI STATO

Messaggi subliminali? La foto del Cardinal Ravasi che sovrasta i massoni in divisa è tratta dalla homepage del sito ufficiale www.ilcortiledeigentili.com . Legittimamente viene da chiedersi perché sia stata scelta una foto del Cardinale nella sede dell'Unesco a Parigi ad occhi chiusi e con la mano sul cuore.
Di sicuro non stava cantando l'inno nazionale...
 
di Francesco Colafemmina

Mentre il Cardinal Ravasi organizza un'ulteriore sfilata di guru del laicismo italiota ad Assisi, il futuro Segretario di Stato (questo dicono voci insistenti), Dominique Mamberti, parla all'ONU. E il suo discorso è un vero e proprio manifesto dell'umanitarismo. Basta controllare quante volte ricorre la parola "uomo" (in tutte le sue declinazioni "umano", "umanitario", "diritti umani"): ben 38 volte. E Dio? Dio ricorre una sola volta, Cristo mai.
Per darvi un'idea di come la Chiesa Cattolica si presenta alla comunità internazionale, ecco un illuminante estratto del discorso:

Processo al corvo, Padre Georg va in aula?


Padre Georg insieme a Papa Benedetto XVI
Mancano pochi giorni alla prima udienza del processo contro Paolo Gabriele. l’ex maggiordomo del Papa accusato di aver trafugato dei documenti riservati dalla scrivania del Pontefice. Tra i tanti testimoni sentiti dalla magistratura vaticana durante l’inchiesta c’è anche Mons. Georg Gänswein, il segretario particolare di Benedetto XVI, che in una delle udienze potrebbe salire sul banco dei testimoni per dare la sua versione dei fatti.

“In linea di principio è possibile che Mons. Gänswein vada in aula a testimoniare. Saranno accusa e difesa a decidere se convocarlo”, fanno sapere dal Vaticano e lo stesso discorso vale per le memores che curano l’appartamento di Benedetto XVI (anche loro già sentite dagli inquirenti). Le laiche consacrate e il monsignore tedesco (secondo molti uno dei bersagli dei corvi) risultano infatti già nell’elenco dei testimoni sentiti e quindi a disposizione per eventuali approfondimenti.

XLV° giorno di Quaresima di S.Michele

Il Rosario di San MicheleUNA DELLE PRATICHE DI DEVOZIONE PIÙ RACCOMANDABILI AI FEDELI CATTOLICI IN ONORE DEL GLORIOSO ARCANGELO, È LA RECITA DELLA CORONA ANGELICA, DETTA IL ROSARIO DI SAN MICHELE. QUESTA DEVOZIONE, APPROVATA DALLA CHIESA FIN DAL 1851, È ARRICCHITA DA NUMEROSE INDULGENZE. QUESTA PRATICA DI DEVOZIONE È MOLTO ANTICA, POICHÉ  SAN MICHELE L'HA PORTATA LUI STESSO DAL CIELO ALLA TERRA.


Dal «Discorso sui pastori» di sant'Agostino, vescovo
«Vanno errando tutte le mie pecore in tutto il paese e nessuno» tra quei cattivi pastori «va in cerca di loro e se ne cura» (Ez 34, 6). Non c'è, tra i pastori umani, chi le ricerchi.
Perciò, o pastori, ascoltate: Com'è vero che io vivo, dice il Signore Dio (cfr. Ez 34, 7). Vedete come comincia? E' come un giuramento di Dio, prende la sua vita a testimonianza. «Come è vero che io vivo, dice il Signore». I pastori sono morti, ma le pecore sono al sicuro, c'è il Signore che vive. «Come è vero che io vivo, dice il Signore». 
Ma quali pastori sono morti? Quelli che cercavano i propri interessi e non già gli interessi di Gesù Cristo. Ma vi saranno dunque e si troveranno ancora dei pastori, che cercano non i loro interessi ma quelli di Gesù Cristo? Certamente ce ne saranno. Certamente se ne troveranno, perché non mancano, né mancheranno.

mercoledì 26 settembre 2012

Quando liturgia fa rima con eresia


ostia

Proseguendo il suo ciclo di catechesi sulla preghiera, Benedetto XVI è passato oggi, mercoledì 26 settembre, dalla preghiera nella Scrittura alla preghiera nella liturgia.
Nella liturgia è Dio che “ci offre le parole”, ha detto il papa. “Noi dobbiamo entrare all’interno delle parole [liturgiche], nel loro significato, accoglierle in noi, metterci noi in sintonia con queste parole; così diventiamo figli di Dio, simili a Dio”.
Se dalla dottrina, però, si passa alla pratica, le cose cambiano. Si sa che vari preti hanno un concetto “creativo” della liturgia, nel quale gli attori e gli inventori sono loro.
In una parrocchia della Toscana, ad esempio, c’è un prete che fa e parla a modo suo, quando distribuisce la comunione. Evidentemente perché non crede nella presenza reale di Gesù nel pane e nel vino consacrati.
La cosa è arrivata all’orecchio del professor Pietro De Marco, che da Firenze ci ha trasmesso questo commento acuminato.

DUELLO SULLA BARA DI CARDINALE MARTINI


- IL TEOLOGO VITO MANCUSO: “MA QUALE EUTANASIA! CHIESE SEMPLICEMENTE DI ESSERE ADDORMENTATO” - MA SCALFARI NON MOLLA E RIVELA IL QUINTO SEGRETO DI FATIMA: “LA SEDAZIONE È UN EUFEMISMO CHE SIGNIFICA DARSI LA MORTE SENZA SOVERCHIO DOLORE A DISTANZA DI POCHE ORE. TRA LA SEDAZIONE VOLONTARIA E IL DISTACCO DA MACCHINE NON C'È ALCUNA DIFFERENZA …”

1- LETTERA DI VITO MANCUSO A "LA REPUBBLICA"
Sia per la cosa in sé sia per l'importanza nel dibattito politico, la fine del cardinal Martini richiede un chiarimento anche su questo giornale. Il 1° settembre Scalfari ha scritto che Martini avrebbe "deciso di essere staccato dalle macchine che ancora lo tenevano in vita", affermazione poi ripresa da Roberto Esposito. Si tratta di un'inesattezza, attribuibile, come comunicatomi da Scalfari, "al fatto che così scrissero alcune agenzie". Come andarono invece le cose?
VITO MANCUSOVITO MANCUSOeugenio scalfariEUGENIO SCALFARI
Lo apprendiamo da una testimone diretta, la nipote di Martini, avvocato Giulia Facchini, la quale, rivolgendosi allo zio, ha scritto su La Stampa del 4 settembre: "Quando non ce l'hai fatta più, hai chiesto di essere addormentato" e così una dottoressa "esperta di cure che accompagnano alla morte, ti ha sedato". Il cardinale quindi non è stato staccato da nessuna macchina, ma ha piuttosto scelto, in libera determinazione, di staccare la sua presenza mentale (l'anima spirituale) dal suo corpo.

Bufale recidive

L’ipotesi del papiro falso

La studiosa Karen King
LA STUDIOSA KAREN KING

Dopo l'annuncio e le polemiche dei giorni scorsi altre rivelazioni sul frammento copto

MARCO TOSATTIROMA

La scorsa settimana una studiosa americana, Karen King, dell’università di Harvard ha presentato a Roma un frammento di papiro copto, a Roma, con anticipazione a New York sul New York Times, acquisito – secondo quanto dichiarato – da un collezionista che vuole mantenere l’incognito, in cui Gesù diceva: “Mia moglie e lei potrà essere discepola a me”…

Naturalmente  la sola allusione a una possibile moglie di Gesù, negli Stati Uniti dell’era Obama diventa subito interessante. Anche se non lo era ai tempi di Gesù: Pietro era sposato, e c’era comunque una tradizione ben viva nell’ebraismo di celibi dedicati a Dio.

Ma adesso uno studioso britannico, Francis Watson, dell’università di Durham, lancia l’ipotesi che ci si trovi di fronte a una falsificazione, o comunque a un paprio “costruito”. Francis Watson, uno specialista del settore e che a quanto pare ha nel suo curriculum la scoperta di altri documenti presunti storici, e poi rivelatisi falsi, sostiene che il testo costruito. E lo argomenta in sei pagine di elaborazione, di cui alleghiamo il link. http://markgoodacre.org/Watson.pdf.

MEDJUGORJE: IL GRANDE SEGNO NON È UN SEGRETO?

Pontifex.Roma
Anche se la “disinformazione” è molto più forte della “informazione” riguardo al fenomeno Medjugorje, da molti anni è trapelato il cosiddetto “terzo segreto” che sarebbe stato comunicato ai veggenti dalla “presunta” apparizione. Ce ne dà atto Mons. Pavao Žanić, che dal 1980 al 1993 (e quindi anche nel 1981, anno in cui sono iniziate le presunte apparizioni) è stato Vescovo della Diocesi di Mostar-Duvno in cui è compresa la località di Medjugorje. Egli ha scritto una famosa dichiarazione intitolata “La verità su Medjugorje” che è stata pubblicata nel maggio 1990, nella quale contesta totalmente il fenomeno che si è manifestato nella cittadina bosniaca. Qui ne trascrivo una parte che riguarda il cosiddetto “terzo segreto di Medjugorje” (da non confondersi col ben diverso terzo segreto di Fatima). Per il testo completo si può consultare sul sitowww.apostolidegliultimitempi.it il mio scritto “Medium-gorje” (pag. 31). “La verità su Medjugorje” ...
... Dichiarazione di Monsignor Pavao Žanić - Vescovo di Mostar-Duvno, pubblicata nel maggio 1990 (omissis)
Riguardo al "grande segno", Vicka lo menziona 13 volte nei diari, è menzionato 14 volte nel giornale della parrocchia, 52 volte nelle cassette, ed in numerose occasioni in colloqui con il vescovo.
Nella primavera del 1982, ho chiesto ai "veggenti" di scrivere tutto ciò che sapevano sul segno senza rendere il "segreto" pubblico. Il modo che suggerii loro era scrivere le informazioni sulla carta in doppia copia. Poi questo sarebbe stato sigillato in una busta ed una copia sarebbe rimasta con loro, ed una con il vescovo. Quindi, quando il "segno" fosse avvenuto, avremmo aperto le buste e visto se il "segno" era stato predetto o no.

SERVO FEDELE


 - GIÀ PRIMA CHE SI SCATENASSE LA BUFERA, IL “FACILITATORE” DACCÒ FIUTÒ PUZZA DI BRUCIATO E TENTÒ DISPERATAMENTE DI SALVARE FORMIGONI - DICEVA A TUTTI DI AVERE I TELEFONI INTERCETTATI, E CHE TRAMITE LUI I PM VOLEVANO ARRIVARE AL CELESTE - LE ULTIME PAROLE DI MARIO CAL ALLA SUA SEGRETARIA PRIMA DI SUICIDARSI: “IO SONO L’ESECUTORE DI DON VERZÈ, COME DACCÒ LO È DI FORMIGONI”…

Davide Carlucci e Piero Colaprico per "la Repubblica"
Ha cercato a lungo di nascondere se stesso, e di far sparire dalla lussuosa tolda degli yacht i fantasmi di Roberto Formigoni e Alberto Perego. Nonostante i tentativi di depistaggio, non ce l'ha fatta: i due sono sotto inchiesta per corruzione e i detective, con vari interrogatori e un bel po' di documenti, hanno compreso quanto il faccendiere fosse informato. Da chi, e come, è un altro problema.
DACCO' - FORMIGONIDACCO' - FORMIGONI
La lettura di un interrogatorio inedito di Paolo Mascheroni, uno dei comandanti della flottiglia di yacht di Daccò, mostra uno scenario quasi da 007: «Daccò mi chiamò in disparte dicendomi che qualcuno, volendo colpire un suo caro ed importante amico, avrebbe colpito lui. Concluse che i telefoni erano sotto controllo (...) il giorno stesso o nei giorni immediatamente successivi ci fu una cena a bordo della nave a Porto Rotondo. A questa erano presenti Daccò, con i familiari, e Formigoni e Perego».