ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 14 maggio 2016

Le poste vaticane hanno smarrito la busta?

Il terzo segreto di Fatima: cosa potrebbe esserci nella famosa busta "da aprire non prima del 1960" ?


Da un blog autenticamente cattolico prendiamo, come abbiamo fatto in altre occasioni, una seria riflessione di un arguto e devoto teologo.

Spesso si parla dei segreti di Fatima, specialmente del terzo, ipotizzando che una parte sia stata tenuta nascosta.
 
La situazione in cui versa la Chiesa (in effetti, dopo un'esortazione di trecento pagine non priva di contraddizioni in sé e con il magistero e la dottrina, una sola voce critica su 5000+200 è davvero indice di scarsissima parresia) tenta non pochi (zizzanieri e non) alla curiosità su ciò che potrebbe esserci nella famosa busta da aprire non prima del 1960...

 

Un fiume in piena

Fatima: profezia di una crisi annunciata e promessa di un trionfo atteso

Quasi un secolo è trascorso dal grande evento di Fatima in cui la Madonna, messaggera di Dio, apparve alla piccolezza di tre pastorelli per dare un grande messaggio e per offrire la sua materna intercessione ad una umanità travagliata dal peccato e sempre più narcotizzata dall’ insinuante secolarizzazione.
Maria Santissima è la Regina del regno atteso, previsto secondo la sua promessa, ed imprevisto secondo tempi e modalità; speranza di un nuovo millennio per i figli della luce, la schiera militante del popolo di Dio, mosso dallo Spirito Santo nei marosi dell’agitazione e del disordine, in direzione del porto sicuro descritto nel sogno di san Giovanni Bosco, ad indicare le due colonne di salvezza, l’Eucarestia e la Vergine Maria.

E’ ancora così?

Domande amare di un vecchio cattolico 

… la Messa, non più “sacrificio”, diventa “assemblea”, incontro di popolo soltanto, e Nostro Signore? Pare che di questi tempi non sia più al primo posto, perché sostituito dall’io, l’io della vanità e della superbia…di Giovanni Lugaresi

E’ difficile, almeno per chi ha mente e cuore, non diciamo cristiani, ma umani, ergo… raziocinanti, capire e quindi accettare certi comportamenti, certe situazioni.
Allora, incominciamo con alcuni quesiti.
La Messa era al centro della vita cristiana: messa con tutto quel che ne discende. E’ ancora così?
Al centro della Messa non c’era il sacerdote; c’era Nostro Signore.
E’ ancora così?


Salvate il soldato Livio..!

Papa Bergoglio : Le Roi s'amuse !


Ho ascoltato oggi P.Livio Fanzaga  commentare assai ironicamente su Radio Maria  la notizia del giorno cioè "l'apertura del Papa alle donne-diacono - o come ha prontamente suggerito la Presidente della Camera Laura Boldrini diacona o al plurale diacone ( v.Ansa di poco fa)".  Sull'esattezza lessicale deciderà cin pronunciamento infallibile  la prestigiosa Accademia della Crusca...

Mi sono chiesto se la "domanda" della suorina al Papa sull'argomento fosse stato il frutto della "semina martiniana" oppure il risultato della "geniale", illuminata "regia fernandez-iana". 

Mi fatto tenerezza sentire povero spennacchiato P.Livio  nel suo accorato tentativo  di  "salvare", ancora una volta, Papa Francesco dalle grinfie  di Jorge Mario Bergoglio.
  

Amoris fubizia?

L’Amoris Laetitia come nuova inculturazione (terza e ultima parte) 

La bestemmia contro Dio è formalizzata e pubblicata, dopo che la Sua legge è stata da tempo disattivata con l’arma impropria della  misericordia, buona per fare piazza pulita di verità e giudizio, di legge morale e principio di creazione, di tutto quello che da sempre è al servizio dell’uomo.
di Patrizia Fermani
.
zzzzpffrAbbiamo chiuso la seconda parte di questo studio sulla AL con la frase: “Seguono pagine di moralismo vario che assume spesso sfumature di involontaria comicità”. Vediamole, partendo n. 78) in cui si raccomanda la cura pastorale verso quelli che convivono, in quanto “emarginati”.  Sulla emarginazione di costoro si tornerà infatti al n. 212, quando verrà approfondito il tema cruciale,  già affrontato dal Sinodo, del prezzo dei festeggiamenti nuziali che impedisce alle coppie di fatto di diventare coppie di diritto. L’ emarginazione,  colpisce come è noto anche le convivenze “alternative” in stile Charasma, alle quali tuttavia pare non mancare almeno la dovuta cura pastorale vaticana.
In mezzo ad una  lunga fornitura di norme di buona educazione ad usum delphini, si possono ora trovare  profonde riflessioni sull’amore come quella del n.101, che citiamo a campione: “per amare gli altri occorre amare se stessi”, pensiero vintage di moda già ai tempi del ginnasio, e che fa il paio con l’altra del 107: “per perdonare gli altri dobbiamo perdonare noi stessi”.

La giudaizzazione della Chiesa


                                           Paradiso in terra?
 Così l’ebreo Lenin designava lo scopo del suo progetto sanguinario. La massoneria persegue, a suo dire, la pace universale, che in realtà nasconde l’egemonia globale di Israele. La raccolta di testi su cui si formano tutti i rabbini, il Talmud, gronda di bestemmie contro Cristo, maledizioni contro i cristiani e incitamenti a conseguire il dominio del mondo secondo una lettura distorta e faziosa della Bibbia. L’instaurazione del “paradiso in terra”, ovverossia del nuovo ordine mondiale, comporta necessariamente l’eliminazione del cristianesimo e dei cristiani. In Medio Oriente il programma è già a buon punto, eseguito dai cosiddetti terroristi islamici creati dal Mossad; da noi, per ora, si sono limitati alla perversione della fede e dei costumi, che di fatto distrugge dall’interno la religione cattolica, pur lasciandone in piedi le strutture esterne. Cominceranno, tra poco, anche a eliminarci fisicamente?

Non lo dico, ma lo faccio..



Francesco e le “diaconesse”? Un film già visto

Ci risiamo. Le cronache di questo pontificato non fanno passare giorno senza che si parli delle “idee stravaganti” di Papa Francesco. Tuttavia è bene precisare che ad essere stravaganti, molto spesso, non sono le idee del Papa, ma ciò che i Media gli attribuiscono, ciò che essi filtrano e fanno arrivare alle orecchie delle persone le quali, poi, svogliate e pigre ad andare alla fonte della notizia originaria, si fermano a commentare, spesso con compiacimento, proprio ciò che il Papa non ha affatto detto.


«Non vi lascerò orfani»


                                                       Sabbato in Vigilia Pentecostes 
                                                           Ad Matutinum

Lettura 1
Incomincia la Lettera cattolica dell'Apostolo san Giuda
Giuda 1:1-4
1 Giuda, servo di Gesù Cristo e fratello di Giacomo, a quelli che sono amati da Dio Padre, conservati e chiamati in Gesù Cristo.
2 La misericordia, la pace e la carità abbondi in voi.
3 Carissimi, mentre ponevo ogni sollecitudine per scrivervi sulla comune vostra salute, sono stato costretto a scrivervi per esortarvi a combattere per la fede che fu già insegnata ai cristiani.
4 Perché si sono intrusi certi uomini empi, per i quali già da tempo è stata scritta questa condanna, i quali convertono in lascivia la grazia del nostro Dio, e rinnegano il solo Dominatore e Signor nostro Gesù Cristo.

venerdì 13 maggio 2016

Fino a quando Dio tollererà tutto questo?

La società stretta nella morsa della tenaglia dei politici massoni e del clero di Giuda...ma abbiamo la Madonna!

Sta andando tutto a ramengo, con una velocità impressionante. Il mondo occidentale sta arrivando al capolinea: leggi perverse e la costruzione di una società senza Dio non lasciano scampo. Gesù Cristo è stato condannato a morte, ancora una volta. La politica (massonica) non Lo riconosce e, dramma dei drammi, la falsa Chiesa nata dal Concilio Vaticano II Lo ha tradito facendosi serva del mondo e dunque del demonio, che è principe del mondo.
Il diavolo regna per mezzo di politici dal cuore corrotto, uomini senza scrupoli, senz'anima e senza coscienza; il demonio distrugge la Verità per mezzo di sacerdoti privi di Fede, uomini consacrati che si sono fatti Giuda assumendo i panni di falsi pastori. Tremenda realtà.
Una moltitudine di persone vuole vivere senza Dio, diciamolo chiaramente. La maggioranza di chi si di dice cattolico oggi, in realtà, non lo è più. Chi ha perso la ragione, chi la Fede, chi tutte e due.
Il Creatore è oltraggiato di continuo da un mondo che non vuole riconoscerLo e che persino Gli ha voltato le spalle (come nella Messa riformata).

Al suo posto, né ora, né mai!

LA METAMORFOSI DELLA CHIESA

    A chi vuol cambiare la Chiesa manca l’essenziale: un briciolo di carità cristiana. Coloro che fanno parte della Chiesa dal papa sino all’ultimo fedele sono lì per custodirla non per cambiarla il concetto stesso di cambiarla è aberrante 
di F.Lamendola  



Per capire un fenomeno storico, per comprenderlo sino in fondo, non è sufficiente studiarlo sulla base dei documenti; bisogna inserire quei documenti nello spirito vivo dell’epoca, nel contesto storico e culturale di cui furono parte, nella dimensione spirituale di cui sono stati espressione; altrimenti, si rischia di fare non storia, ma entomologia: di prendere i fatti, anestetizzati e devitalizzati, e di collocarli in bella mostra, come campioni allineati in fila, uno accanto all’altro. Meglio ancora se, di quei fatti, si è stati, in qualche modo, testimoni (ma non parte in causa), purché siano passati molti anni, abbastanza da smorzare le passioni, senza però cancellare l’impressione complessiva che se ne è ricevuta.
Sono ormai trascorsi più di cinquant’anni da quando si concluse il Concilio Vaticano II; e mezzo secolo è appunto un tempo abbastanza lungo da smorzare le passioni vive del momento, non però sufficiente a cancellare i ricordi e da rendere quel fatto interamente estraneo; meglio ancora, non sufficiente ad estinguere, nella memoria di chi c’era (e sia pure bambino), una chiara impressione della atmosfera complessiva di quel tempo, né il ricordo, che anzi è ben vivo, di come i vescovi, i preti, le suore, i fedeli, gli adulti praticanti rispetto ai loro figli, vivevano il loro essere cattolici, di come percepivano il fatto di essere credenti, di come lo esprimevano, di come lo testimoniavano, non solo nelle occasioni solenni (celebrazione dei sacramenti, nascite, morti, ricorrenze particolari), ma anche e soprattutto nella dimensione della vita quotidiana.

Istinti argentini

Unioni civili, Renzi: «Ho giurato sulla Costituzione, non sul Vangelo»  Boeri: aggravio costi ma sostenibile


(ansa)

Il giorno dopo l’approvazione definitiva del disegno di legge sulle unioni civili, Matteo Renzi ospite di Bruno Vespa a Porta a Porta torna sulle critiche della Cei per difendere senza se e senza ma l’operato del governo. Gli attacchi da parte del mondo cattolico erano attesi, sottolinea il premier. «Io sono cattolico afferma - ma faccio politica da laico: ho giurato sulla Costituzione e non sul Vangelo. Ma ho rispetto di tutti e conoscendo il mio mondo sapevo che le polemiche ci sarebbero state. È assolutamente rispettabile che ci sia chi non è d’accordo». Quanto alla possibilità per un sindaco di celebrare le nozze gay, secondo Renzi «un sindaco non è obbligato a celebrare sempre i matrimoni. Se uno non lo vuole fare non lo faccia, il punto è - chiarisce il premier - rispettare le leggi, le leggi ci sono e si applicano».
tratto da
http://www.corriere.it/economia/16_maggio_12/unioni-civili-reversibilita-pensioni-boeri-aggravio-costi-ma-sostenibile-0c484768-1833-11e6-a192-aa62c89d5ec1.shtml
L'istinto dei cattolici in difesa dei valori della Costituzione
(Alberto Melloni) Chi conosce l' Italia sa che nell' esito del referendum di ottobre la posizione della chiesa cattolica sarà specifico e decisivo. E con tempismo perfetto - prima delle amministrative, prima della assemblea della Cei - un articolo di "Civiltà Cattolica" in uscita domani la preannuncia con lucidità e senso della misura: ed è un "sì, ma". Un sì che farà storcere il naso a chi dimentica che Dossetti stesso, battendosi da vecchio monaco contro la riforma berlusconiana, parlava di "difesa e sviluppo" della Costituzione. 

Aprite le porte a Jorge!

L’offa delle diaconesse 
Molte cose si possono dire del Pontefice felicemente regnante, ma non che non sappia come stimolare e destare l’entusiasmo mediatico, permanentemente titillato in attesa di una nuova esca su cui lanciarsi.

0X1000!

PRO CHIESA ORTODOSSA ?

    Il mio“8 X 1000 Alla Chiesa Ortodossa: Tempo di dichiarazione dei redditi tempi bui. La sfiducia è ai massimi storici malgrado la ritornante litanìa del chierichetto toscano. E poi non mi riconosco più in questo Papa di Michele Rallo  





 Tempo di dichiarazione dei redditi, tempi bui. La sfiducia verso il nostro sistema fiscale è ai massimi storici, malgrado la ritornante litanìa del chierichetto toscano (Premio Faccina di Bronzo 2016) in merito ad una immaginaria riduzione delle tasse. Né aiuta il tormentone quotidiano di “Striscia la Notizia”, che implacabilmente ogni sera aggiunge nuovi concreti elementi all’inchiesta che documenta le angherìe verso quei contribuenti che hanno avuto la sfortuna di acquistare anche soltanto un muro. Attenzione, non facciamoci trarre in inganno: la colpa non è dei singoli funzionari che si inventano fantastiche valutazioni degli immobili acquistati, ma del potere politico che impone loro di recuperare una cifra X dal controllo degli atti di compravendita. È un altro regalo degli americani: si chiama “direzione per obiettivi”, e consiste nell’imposizione – dal vertice di una qualunque azienda ai propri uffici periferici – di specifici obiettivi di bilancio, da raggiungere tassativamente ed in periodi stabiliti.

Fate vobis, ego decidéro!

Sì, no, non so, fate voi. Il magistero liquido di papa Francesco

Non dice mai tutto ciò che ha in mente, lo lascia solo indovinare. Consente che si rimetta tutto in discussione. Così ogni cosa diventa opinabile, in una Chiesa dove ciascuno fa ciò che vuole

di Sandro Magister


ROMA, 13 maggio 2016 – Come funziona il magistero di papa Francesco l'ha spiegato pochi giorni fa un suo pupillo, l'arcivescovo Bruno Forte. Ha raccontato che durante il sinodo sulla famiglia, di cui era segretario speciale, il papa gli ha detto:

"Se parliamo esplicitamente di comunione ai divorziati risposati, questi non sai che casino ci combinano. Allora non parliamone in modo diretto, tu fai in modo che ci siano le premesse, poi le conclusioni le trarrò io".

E così, grazie a questo "saggio" consiglio – ha proseguito Forte – le cose sono andate a "maturazione" ed è arrivata l'esortazione papale "Amoris laetitia". Nella quale i riformisti hanno trovato ciò che volevano.

In attesa di cattive nuove su tutti i fronti.

Fine delle guerre culturali

In attesa di cattive nuove su tutti i fronti delle battaglie sulla famiglia, le unioni civili sono una cosa da educande. Il punto è: come siamo arrivati qui? Almodóvar nasce prima. Consigli di lettura alla chiesa non giudicante
Monica Cirinnà e Maria Elena Boschi in Aula durante la discussione sulle unioni civili (foto LaPresse)
Le unioni civili approvate in Italia, con il voto finale della Camera, sono una cosa da educande. Pessima l’idea di normare una specie di matrimonio da fiori d’arancio finti con figli a carico del magistrato di turno, che sistematicamente ne autorizzerà la “detenzione” amorevole in famiglia, e nauseante la retorica sulla corrispondente vittoria dell’amore in versione arcobaleno. Ma quando nel mondo occidentale moderno trionfa il matrimonio omosessuale senza nemmeno le cautele ipocrite della giurisdizione speciale, che ora si può ben definire alla tedesca o all’italiana; quando una questione definita di diritti civili, nella quale mostrano di rispecchiarsi classi dirigenti popolo e chiesa non giudicante, a parte i pasticci incomprensibili del vescovo Galantino preposto alla sorveglianza dei confratelli italiani da Papa Francesco, si prolunga nella noia della chiacchiera da circa ventotto anni; quando la fine delle guerre culturali, sconfitte dall’incalzante correttismo Lgbt e sommerse da un’alta marea che solo due grandi papi e pensatori cristiani come Giovanni Paolo II e Benedetto XVI potevano contenere, è segnata dalla scomparsa dell’identità di genere e perfino dalla censura della toilette per signori e signore come agente della discriminazione e del linciaggio morale delle minoranze; quando le cose stanno così, e anche molto peggio riguardo allo stato della famiglia, alla dinamica demografica, all’aborto divenuto diritto civile e all’ingegneria genetica ed eugenetica dilagante, la stravotata legge Cirinnà-Alfano si presenta come fosse l’abolizione delle regie sezioni femminili delle scuole elementari, appunto una cosa da educande, una pezza generica messa in ritardo dal sarto legislatore su un vestito out of fashion.

ARTICOLI CORRELATI Cirinnà, si legga John Locke Le unioni civili sono uno scherzo crudele. Rileggere Meneghello Via libera alle unioni civili. Ecco cosa c'è da sapere sul ddl CirinnàCome uno dei modi più obliqui di negare la realtà attribuendo diritti pseudomatrimoniali all’amore che oggi insegue il brusio del proprio nome, diritti ovvii che il codice civile avrebbe potuto tranquillamente riconoscere per via transitiva e privata a tutti i cittadini conviventi indipendentemente dal loro sesso, ma senza la fictio iuris familistica che si sovrappone malamente e furbamente al codice matrimoniale (ormai quasi in disuso).

Suggeriremmo prudenza al caro Giovanardi e ad altri giapponesi combattenti che meritano composta ammirazione invece che dispetto e disprezzo irridente: un referendum abrogativo è esposto a sorprese, non si sa se ci sia partita nella battaglia tra l’amore e la morale, una volta incorporata dalle masse l’ipotesi che la legge morale sia in me, in senso più relativista che kantiano, e la legge dell’amore si sparga sentimentalisticamente su tutti, a cominciare dai consumatori. Un referendum abrogativo potrebbe spianare la strada, modello irlandese, al passaggio successivo della boda gay, modello spagnolo, che sarebbe un modo brusco di farci ritrovare tutti in uno script di Pedro Almodóvar o in una sentenza coatta della Suprema corte (modello americano).  Mi accontenterei di questa furbata che chiude con cinismo e reciproca insoddisfazione una questione di diritti campata per aria. In attesa di cattive nuove su tutti i fronti.

di Giuliano Ferrara | 11 Maggio 2016 

Libera chiesa in libero referendum

I mugugni sulle unione civili ci sono ma la segreteria di stato vaticana non ha intenzione di far pesare sul referendum costituzionale i giudizi sul Ddl Cirinnà. Niente barricate. Quel segnale in arrivo su Civiltà cattolica

Roma. Di fare barricate o rappresaglie dopo l’approvazione tramite fiducia della legge Cirinnà sulle unioni civili, magari propiziando il boicottaggio del referendum costituzionale di ottobre cui tanto tiene Matteo Renzi, in Vaticano non ci pensano nemmeno. Certo, il provvedimento passato ieri alla Camera non piace e il segretario della Conferenza episcopale italiana, Nunzio Galantino – assai vicino agli umori di Santa Marta – ha fatto sapere che si tratta di una “sconfitta di tutti”. Giudizio che seicento giuristi, compresi quelli del Centro Livatino, condividono nel definire il testo approvato “iniquo e incostituzionale”. L’arcivescovo di Monreale, mons. Michele Pennisi, già responsabile della Cei per la scuola e l’educazione, ha calcato ancora di più la mano, parlando di “fascismo strisciante” da parte del governo, “un qualcosa che in nessun modo condivido”. Ma da qui a promettere vendette, ce ne passa.

ARTICOLI CORRELATI Il Cav. con il partito del No e dello sfascio? No, grazie. A sportellate con Brunetta su forzareferendum@ilfoglio.it Il referendum non c’entra con le unioni Per cambiare idea sul referendum costituzionale a Berlusconi basterebbe pensare al 2006 Talebani della Carta che tradiscono la CartaEcco perché le dichiarazioni del portavoce e organizzatore del Family Day, Massimo Gandolfini, secondo il quale “Renzi va fermato e a ottobre bisogna dire no al referendum costituzionale” prima che “trasformi l’Italia in un premierato”, rischio “che con l’abolizione del Senato diventa molto concreto”, oltretevere sono state lette con perplessità. In Segreteria di stato non si ha alcuna intenzione di legare quel che è accaduto con il disegno di legge sulle unioni civili al voto che il prossimo autunno deciderà la sorte della Carta costituzionale che, tra le altre cose, porrebbe fine al cosiddetto bicameralismo perfetto (o paritario). Né si vuole alimentare una tensione che possa favorire l’ascesa e il consolidamento delle forze populiste, vera preoccupazione dei vertici vaticani, al di là dei cortesi e diplomatici “auguri” di conquistare “ogni successo” formulati dal cardinale Pietro Parolin alla candidata pentastellata alla carica di sindaco di Roma, Virginia Raggi. Un mero gesto di bon ton che ben poco aveva a che vedere con una “benedizione” o addirittura un aperto sostegno.

Nel prossimo numero di Civiltà Cattolica uscirà sul tema un articolo del giurista Francesco Occhetta, che già in passato aveva evidenziato gli aspetti positivi della riforma, soprattutto in relazione alla composizione e alle prerogative del Senato. Sempre sul periodico dei gesuiti – che per andare in stampa deve da sempre ottenere il placet della Segreteria di stato vaticana – lo stesso Occhetta due anni fa scriveva che “il bicameralismo perfetto è rimasto un unicum in Europa a causa della farraginosa e costosa modalità di approvazione da garantire a tutte le leggi; inoltre, è opinione di molti che una Camera, lavorando in prima lettura, è meno rigorosa, perché sa che potrà essere corretta dall’altra”. Non solo, perché il giurista redattore della Civiltà Cattolica aggiungeva che “a distanza di molti anni, la rilettura dei lavori della Costituente fa emergere che il sistema bicamerale perfetto degli articoli 55 e seguenti della Costituzione è stato ‘il compromesso infelice’ di posizioni politiche inconciliabili tra loro. La dottrina lo ha chiarito ormai da anni”. Nessun dubbio, dunque, che l’orientamento – se non “entusiasta” – sia quantomeno positivo circa i princìpi cardine della riforma che sarà sottoposta al voto in autunno. Anche perché padre Occhetta faceva notare che “sia il governo Renzi sia il precedente governo Letta hanno recuperato lo spirito della Costituente, pensando a un Senato che sia il ponte tra lo stato e le autonomie locali e il luogo della ricomposizione dei conflitti politici”.
di Matteo Matzuzzi | 12 Maggio 2016 

Il referendum non c’entra con le unioni

Civiltà Cattolica (con l’ok del Vaticano) spera nella vittoria del sì
di Redazione | 13 Maggio 2016 
Civiltà Cattolica (con l’ok del Vaticano) spera nella vittoria del sì

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Ipazia for pope?

Per la maggioranza dei media italiani, Papa Francesco avrebbe aperto al clero femminile. Quando poi si approfondisce quel che ha veramente detto durante l'udienza dell'Unione Internazionale Superiore Generali, si scopre solo che intende studiare la questione sul diaconato femminile nella chiesa primitiva. Che era cosa ben diversa dal diaconato maschile.Il Papa e le diaconesse, tanto rumore per nulla“Papa Francesco apre al clero femminile”, “Il Papa apre alle donne: Diaconato possibile”; mentre Vito Mancuso (su Rep TV) dice che finalmente c’è un “ritorno alla Chiesa delle origini”. 
Così sono state “festeggiate” dai grandi media italiani le parole che ieri Papa Francesco ha pronunciato durante l’udienza all’Unione internazionale Superiore generali (Uisg), ricevute in Vaticano. I festeggiamenti di alcuni quotidiani, forse, sono stati un tantino esagerati, perchè Papa Francesco più che altro ha detto di voler mettere in atto una commissione di studio per approfondire la questione sul diaconato femminile nella chiesa primitiva. Che è questione complessa e spinosa e che, certamente, non ha nulla a che fare con una “apertura” al clero femminile. D’altra parte bisogna riconoscere che è un tema che solletica molto le attese dei media, già abbondantemente sollecitati da quasi tre anni di sinodo sulla famiglia.

giovedì 12 maggio 2016

Spauracchi

Vladimir Putin, il grande populista

Poutin ed i vescovo di Mosca
di  Gianluca Savoini
Lo zar russo è guardato con benevolenza da tutti quei popoli e politici che non si riconoscono nelle lobbies del Nuovo Ordine Mondiale.
In principio svettava incontrastato Vladimir Putin. Cattivone per eccellenza, un misto di nazionalismo e di comunismo, un populista all’ennesima potenza che spaventava i benpensanti occidentali, cultori del buonismo politicamente corretto. Dall’inizio dell’anno ha scalato tutte le posizioni e raggiunto lo “zar” russo Mr. Donald Trump. Pur assomigliando poco o nulla al leader russo, il magnate Usa che sfida la signora Clinton per la Casa Bianca è lo spauracchio degli stessi che non perdono occasione di attaccare il Cremlino.