LETTERA APERTA A MONSIGNOR ADRIANO CAPRIOLI SUL DISASTRO DI REGGIO EMILIA
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Eccellenza carissima,
sono all’incirca le due e mezza di notte e le confesso di non riuscire a prendere sonno dopo aver letto numerosi aggiornamenti sulla vicenda dell’adeguamento liturgico del duomo di Reggio Emilia. Forse è colpa di qualche mio lettore affezionato che mi ha sollecitato a occuparmi di una faccenda che avevo probabilmente sottostimato, forse è solo colpa del caldo, eppure credo che questo senso di angoscia che mi induce a scriverle scaturisca dalla natura poco cristiana della rivoluzione artistica e architettonica in atto nel duomo.
Lei, Eccellenza, ha raggiunto da qualche mese i 75 anni, età veneranda che solitamente ispira rispetto e devozione, sebbene personalmente abbia incontrato nel corso degli anni settantenni che si ostinano ad esercitare il proprio potere con spregiudicata prepotenza. Non credo, tuttavia, che questo sia il suo caso. O almeno lo spero. A 75 anni potrebbe essere nonno della mia generazione e custodire, per noi giovani, tesori di saggezza e di speranza, tramandare quanto di buono ha coltivato per questi lunghi anni e insegnarci il rispetto per le tradizioni: questo è in fondo il senso del tradere.
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Supermega concelebration nel duomo adeguato...