ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 25 agosto 2018

Fenomenologia dell’odio

Si prevede la rottura del governo italiano con la UE. Salvini “inquisito” dai magistrati


Quale inconveniente..

Il “Sinodo” sui giovani di Bergoglio e Farrell 

Lo stupido pensa di essere saggio, ma il saggio è consapevole di essere stupido.        
(Shakespeare, “Come vi piace”) 

Papa Francesco e il Cardinale Farrell siedono tra gli studenti all’incontro pre-sinodale dei giovani.
-Prendimi in giro una volta: il Sinodo sulla Famiglia 2014
-Prendimi in giro due volte: il Sinodo sulla Famiglia 2015 e Amoris Laetitia.
-Prendimi in giro tre volte: il Sinodo sui giovani 2018?

Metafora della modernità

Il crollo della modernità



È apparso ieri sul Foglio un interessante articolo del Prof. Pier Paolo Tamburelli sul crollo del viadotto Polcévera, dal titolo “Quel ponte era bello”.

Si potrebbe dissentire su varie affermazioni fatte da Tamburelli, a cominciare dal titolo: che il Ponte Morandi fosse bello è tutto da dimostrare. Ma evidentemente i canoni della bellezza variano da persona a persona. Ciò su cui non si può in alcun modo essere d’accordo è la tesi di fondo dell’articolo, espressa in questo passaggio:
Se i ponti crollano, la colpa non è dell’ambizione dei tecnici di cinquant’anni fa, ma della mancanza di coraggio e di responsabilità dei tecnici di oggi. Non era il progetto di Morandi a essere sbagliato, è che nessuno si è preso la responsabilità di dire che dopo cinquant’anni era il caso di demolirlo.

La Grande Menzogna della modernità

IMMERSI NELLA "MENZOGNA"


Immersi nella menzogna, diciamo che la verità non c’è. Anche "la mela" del buon san Tommaso d’Aquino è diventata "una pera"? Come oggi per ragioni ideologiche e "falsificando il linguaggio" si travisa sistematicamente la verità 
di Francesco Lamendola  

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 La Grande Menzogna della modernità. La cosiddetta civiltà moderna è una anti-civiltà, perché, per la prima volta nella storia, la "falsificazione sistematica del linguaggio" è stata eretta a norma di legge. Tutta la cultura moderna, l’arte moderna, la filosofia moderna, la scienza moderna, il cinema, il teatro, la poesia moderni, l’economia moderna, lo sport moderno, per non parlare della stampa, della televisione, della scuola e dell’università, sono impasti con il lievito della Grande Menzogna. Migliaia di meschini pseudo intellettuali vanno predicando che la verità non esiste; che l’ethos, il nomos non esistono; che è vero quel che a ciascuno par vero e giusto quello che piace; e che tutto è bene se a me sembra bene.

Foramina (..?) nigra!

Preti e vescovi omosessuali. Né "sani" né "fedeli"

"Omosessuali" e "vescovi": sono queste le due parole chiave dello scandalo che sta oggi scuotendo la Chiesa. Ma nonostante ciò papa Francesco non ha infilato neppure una volta né la prima né la seconda parola nella sua "lettera al Popolo di Dio" di pochi giorni fa, alla vigilia del suo viaggio in Irlanda per l'incontro mondiale delle famiglie.
Jorge Mario Bergoglio ha piuttosto messo sotto accusa il "clericalismo". Che in effetti è una concausa degli abusi sessuali compiuti da chi si sente investito di un potere più alto e se ne fa forza per piegare la volontà dei sottomessi, siano essi fanciulli o – molto più frequentemente – giovani oppure giovanissimi di poco sotto la maggiore età.

L’enorme bubbone

Abusi del clero: negligenza? complicità? ideologia?



Dopo la sospensione del cardinal Mac Carrick e la messa in stato d’accusa di trecento preti nella sola Pennsylvania, si ode da più parti ripetere che la Chiesa Cattolica non avrebbe fatto abbastanza per combattere la pedofilia nei suoi ministri. Uno sguardo più approfondito dimostra però che tale affermazione è estremamente inadeguata sotto molteplici aspetti. Una prima precisazione si impone a livello terminologico: generalmente non si tratta propriamente di pedofilia (comportamento spesso patologico le cui vittime sono bambini al di sotto della pubertà), ma piuttosto di pederastia, cioè di una condotta sessuale viziosa che coinvolge soggetti maturi dal punto di vista genitale e non è altro, fondamentalmente, che una variante dell’omofilia. Come ha di recente messo in rilievo il cardinal Burke, il vero problema, nel nostro caso, è quello della sodomia nel clero, che si può estendere anche ai minorenni.

Cristofobi

L'Incontro delle famiglie ostaggio della lobby gay


Davanti agli scandali di abusi commessi da preti e vescovi, è forte la pressione di quanti imputano all'omofobia della Chiesa la responsabilità di certi comportamenti e chiedono la "normalizzazione" dell'omosessualità. L'intervento dell'omoeretico padre James Martin a Dublino è solo la punta dell'iceberg. La Chiesa si incammina sulla via della conformazione al mondo, il contrario di quanto aveva invocato Benedetto XVI otto anni fa nella Lettera ai cattolici d'Irlanda (da rileggere)

Padre Martin a Dublino
Nelle Lettera ai cattolici d’Irlanda del 19 marzo 2010 (clicca qui), Benedetto XVI lo aveva detto chiaramente: la strada per rimarginare le profonde ferite inferte alle persone e alla Chiesa dai sacerdoti responsabili di abusi sessuali passa dal ritorno a Dio. Quindi, preghiera e un preciso cammino penitenziale oltre a tutte le misure adeguate (nelle diocesi e nei seminari) per evitare il ripetersi di certe situazioni.

venerdì 24 agosto 2018

Crozza, pensaci tu.




E così la compagna Fedeli Valeria approderà al Consiglio di Amministrazione della Fondazione Agnelli, subentrando al compianto Sergio Marchionne.
Lo farà munita del suo diploma di terza media (se c’è) e forte della lunga carriera da sindacalista della CGIL nel comparto tessile che tante soddisfazioni le ha regalato dal giorno in cui, nel 2013, la politica l’ha chiamata a servire la Repubblica fondata sul “lavoro” delle piddine e dei piddini. Una vocazione adulta, la sua, carica di sincero afflato egualitario e riformista, che l’ha lanciata subito ad altezze siderali, anche grazie al traino coniugale.

La teoria e la pratica?

MEETING DI RIMINI 2018. Comunione e Liberazione: dall’omoeresia all’omortodossia? 



Sodoma alla corte del Gius.
Possiamo iniziare da Testori. Strana figura di letterato di famiglia industriale, già collaboratore di riviste dei Gruppi Universitari Fascisti, Testori nel dopoguerra non faceva mistero della sua condizione di invertito. La sua opera teatrale più nota, l’Arialda, scandalizzava già nel 1960 per le venature inequivocabilmente omoerotiche; scattò giustamente la censura, ma viste le proteste – tra cui spiccava il nome dell’altro grande artista sodomista del dopoguerra, Luchino Visconti – nel 1961 si riuscì a portarla in scena, per la regia dello stesso Visconti.

La farsa del “buonismo” e dell’accoglienza

L’Italia cade in pezzi ma la farsa del “buonismo” e dell’accoglienza non finisce mai

                           Nave Diciotti a Catania
L’ITALIA CADE A PEZZI , LA POVERTA’ DILAGA MA IL PD CONTINUA LA FARSA DELL’ACCOGLIENZA. TONINELLI UMILIA SALVINI CON IL SUO CONTRORDINE ALLA NAVE DICIOTTI.
di Elena Quidello
Con quale autorità il ministro Martina, facente parte di un partito bocciato da tre quarti del popolo italiano alle scorse elezioni, abbia osato recarsi al porto di Catania per accusare il ministro Salvini di tenere in ostaggio gli immigrati è un fatto moralmente inaccettabile.

La liturgia è l’espressione del sacro

SIRI E LA DERIVA CONCILIARE



Siri aveva visto e compreso la deriva conciliare. Come lui moltissimi padri probabilmente la maggioranza si trovarono invischiati nella palude di un’abile strategia mirante a confondere le acque: fu la resa alla civiltà moderna 
di Francesco Lamendola  

 http://www.accademianuovaitalia.it/images/gif/chiesa/0-super-chiesa-cardinali-300.gif

 Ci fu, durante e subito dopo il Concilio, qualcuno che vide e che comprese quel che stava realmente succedendo nella Chiesa cattolica? Qualcuno che vide e comprese la manovra nascosta del partito progressista: introdurre nella Chiesa il neomodernismo, dietro le apparenze di un semplice rinnovamento liturgico e pastorale? Ci fu chi vide e comprese che da quella manovra sarebbe stato difficilissimo, se non impossibile, tornare indietro; anzi, che sarebbe stato difficilissimo, se non impossibile, evitare che, una volta aperta la prima breccia nella struttura compatta e coerente del Magistero, si cominciasse a scivolare in avanti, sempre più avanti, senza limite alcuno, perché il limite dei progressisti è il cielo (ma non, purtroppo, nel senso spirituale del termine)? Certamente ci fu più di qualcuno che lo vide e lo comprese. Oltre a monsignor Lefebvre, che tuttavia fu il più coerente nel trarre le conclusioni da tale analisi dei fatti, ossia che era in atto una rivoluzione modernista mascherata, e che era impossibile prendere per buone le parole d’ordine dei “riformisti”, cioè che si trattava di rinnovare e di aggiornare, ma senza cambiare in nulla il Deposito della fede, e quindi il sacro Magistero, tuttavia non ci fu nessuno, o quasi nessuno, che osò esprimere a voce alta i dubbi, i timori, le angosce che una simile prospettiva inevitabilmente dischiudeva a chiunque fosse dotato di un minimo di sensibilità e soprattutto a chiunque si ritenesse fermamente e irrevocabilmente vincolato alla fedeltà intransigente, assoluta, nei confronti di ciò che la Chiesa aveva fino allora insegnato.

Il papa non vede l’elefante..

OMOERESIA E OMOPRAXIA. PERCHÈ IL PAPA NON CHIAMA I PROBLEMI CON IL LORO NOME? POSSIBILI RISPOSTE.

Qualche giorno orsono, dopo che era stata resa pubblica la lettera del papa ai vescovi sugli abusi in Cile, Stilum Curiae commentava: il papa non vede l’elefante in sagrestia, o non ne parla. L’elefante – e ogni giorno che passa appare pù chiaro – è l’omosessualità nella Chiesa. Le cifre sono evidenti: almeno quattro quinti degli abusi sono di natura omosessuale, praticati da preti omosessuali. Allora perché invece il Pontefice, e con lui tutti i corifanti a scendere, salvo qualche vescovo coraggioso, e i laici, non lo dicono; anzi sembra che vogliano evitare a ogni costo di usare quel termine? E parlano di cose vaghe e generali come clericalismo discernimento e altro bla bla? È una linea, ormai è chiaro; non si tratta di coincidenze. Riflettevano su questi argomenti così poco allegri quando un amico ci ha mandato un articolo molto interessante, firmato da una persona che non conosciamo di persona, ma che ci è stata introdotta proprio da quell’amico. E leggendolo, abbiamo trovato delle possibili risposte. Lo condividiamo con piacere, anche perché è una messe di dati e date precisi, gli uni e le altre, non smentibili. Credo che viviamo tempi veramente molto squallidi e tristi. 

Nonodo

Il ‘Sinodo’ di Francesco e Farrell sui giovani
Stop al Sinodo 2018 !
 






Lo stupido crede di essere saggio, ma il saggio sa di essere stupido. 
(Shakespeare, Come vi piace)
Ingannati una volta: Sinodo sulla Famiglia 2014
Ingannati la seconda volta: Sinodo sulla Famiglia 2015 (Amoris Laetitia)
Ingannati per la terza volta: Sinodo dei Giovani 2018 ?

Durante gli ultimi 5 anni di questo pontificato, Francesco e i suoi intriganti sinodali hanno magistralmente manipolato, truccato e sfruttato il processo sinodale. Le tattiche e le macchinazioni sottobanco sono state brillantemente documentate da Edward Pentin, Henry Sire, George Neumayr e da una schiera di altri giornalisti investigativi.

Per quanto ancora i cattolici faranno gli stupidi?

giovedì 23 agosto 2018

Pace benedetta?

Un commento all’articolo: „Medjugorje non deve dividere i croati”



Il portale web del quotidiano croato Slobodna Dalmacija (Dalmazia libera) ha pubblicato il 13 agosto 2018 un articolo del dott. Ivica Šola, teologo e docente di comunicazione presso il Dipartimento di Cultura dell’Università Josip Juraj Strossmayer di Osijek, con il titolo: Međugorje ne smije dijeliti Hrvate(Medjugorje non deve dividere i croati). L’idea di base della riflessione, se l’abbiamo ben capita – anche se è menzionata solo nel titolo e nelle ultime frasi – consiste nel caldeggiare l’idea che non sia bene che il fenomeno di Medjugorje influisca negativamente su questo aspetto: l’unità dei croati. Presumiamo che ciò includa l’unità dei credenti cattolici, con cui certamente concordiamo, e quindi da questo punto di vista possiamo sottolineare il grande valore del testo.

Le parole che non ti ho detto..

Le parole che ti fregano (edizione 2018) Mini dizionario semiserio del pensiero ecclesialmente corretto ai tempi di Francesco 

                                                    
MISERICORDIA     (Aggiornata)
È una delle peculiarità del cristianesimo, per cui spiace non poco dover annoverare anche questa parola tra le pericolose. Ma non ne possiamo fare a meno, perché se una volta era chiaro che la misericordia era quella del “va’ e non peccare più” riservata al peccatore pentito, oggi si lascia spesso intendere con il significato rovesciato di “vieni e continua a peccare” riservato al peccatore non pentito, che magari lavora per diffondere pubblicamente il suo errore come una cosa normale, quando non addirittura positiva.
Oppure come sinonimo di assistenzialismo terzomondista, o per giustificare uno scriteriato aperturismo molto chic tipo quello delle famigerate Brigate Rolex, come qualcuno sapientemente le ha identificate.
Una misericordia disgiunta dalla Verità, ovviamente non è più misericordia, ma l’ennesima parola-trappola. Non aggiungiamo altro, per… misericordia.
Il livello di allarme è lievemente diminuito da 10 a 9; è stata talmente abusata che ormai non significa più nulla.

Il kamasutra democristiano



Massimo Gandolfini – ovvero il Family Day (del fenomeno di compenetrazione tra le due entità ci informa lo stesso compenetrato) – vince il premio “Intervista dell’anno” con una conversazione a tutto campo sullo stato dei temi cosiddetti “etici” nel panorama politico attuale e sul suo auspicabile progresso. Medaglia strameritata, frutto di duro allenamento e di annosa esperienza. Un testo che è una miniera, perché mette in fila con ordine e diligenza tutte le posizioni del kamasutra democristiano con la loro potente carica di ipocrisia subdola, suggestiva, farisaica.
Dal sito In Terris il neurochirurgo bresciano ci parla di vita e di morte, di educazione, di identità, di sesso ad andata e ritorno, di famiglia, di salute: tutte cosette da niente, adatte al clima balneare tanto quanto gli amorazzi dei vip nei rotocalchi di costume.
Ne esce una summa ideologica per la prossima stagione autunno/inverno 2018/19 (pare dominerà il giallo-verde non molto in tinta con il cromatismo dei benpensanti), utilizzabile come manuale del perfetto neo-democristiano, ultima versione dell’immarcescibile tipo umano dal look benevolo e rassicurante, molto moderato, sempre dialogico, orante quanto basta, votato a digerire e far digerire, filtrandolo in chiave cattobuonista, tutto quanto di marcio, distruttivo e diabolico gli edificatori del mondo nuovo stanno preparando per noi e per i nostri fortunati posteri.

Il brulotto

Un trappolone chiamato Diciotti




Come Nessianticipato nel mio post de3 luglio scorso,  ho scritto che avremo avuto una cruenta battaglia navale per tutta estate, contro Salvini, reo di voler proporre una soluzione drastica all'australiana (NO WAY).  Ma come si permette? - si chiedono i suoi detrattori, siamo in Europa, e non in Oceania. Gli sbarchi sono effettivamente diminuiti di parecchio, rispetto al governo Renzi e Gentiloni, ma le forze nemiche della patria non si rassegnano a  rinunciare a penetrare all'interno dei nostri confini mediante conclamati atti ostili.  

Nel mezzo del cammin della bufera..

Abusi. Com’è possibile che non si sapesse? Nuove rivelazioni su allarmi ignorati. E un vescovo chiede un sinodo straordinario

https://it.clonline.org/cm-files/img/2018/03/02/philip-egan-b.jpg
Convocare un’assemblea straordinaria del sinodo dei vescovi dedicato alla scandali degli abusi sessuali commessi da chierici.
Nel mezzo della nuova bufera che investe la Chiesa cattolica, specialmente negli Stat Uniti, in seguito alle verità emerse sull’ex cardinale McCarrick e al rapporto del gran giurì della Pennsylvania su abusi commessi da preti nell’arco di settant’anni, dalla Gran Bretagna arriva una richiesta che fa capire quanto grave sia la situazione.

E non sarà l'ultima..

La guerra in Siria e l'informazione deformata dei media occidentali. Intervista al Vicario Apostolico di Aleppo


Mons. Georgese Abous-Khazen a proposito di Avvenire: «Purtroppo non è la prima volta 

che il giornale dei vescovi italiani pubblica delle notizie contrarie alla verità e alla 

situazione che la Siria vive»

 
Dopo aver ascoltato Suor Yole Girges, sulla questione siriana, la “fonte” a cui si era appoggiata la giornalista di “Avvenire”, che poi tornata in Italia ha cambiato completamente registro e versione dei fatti continuando in questo modo ad alimentare le fake news e la confusione su una questione molto delicata; abbiamo contattato Sua Eccellenza Mons. Georgese Abous-Khazen, Vicario Apostolico di Aleppo, testimone privilegiato dei tragici eventi che in Siria hanno segnato la guerra contro il terrorismo.

Un tradimento imperdonabile della fede cattolica

SALVARE IL MONDO, MA COME?


La posta in gioco è la più alta: "il destino eterno delle anime". In senso cristiano la salvezza scaturisce dalla "redenzione", è il punto decisivo: "l’uomo non si può redimere da solo, quindi non può nemmeno darsi la salvezza" 
di Francesco Lamendola  

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Gesù Cristo è il Redentore e il Salvatore degli uomini: per questo si è incarnato, per questo è vissuto, ha sofferto la Passione, è morto ed è risorto. Poi è anche un maestro e un modello, nel senso che cercando di imitare la sua vita, facendo propria la sua perfetta adesione alla volontà del Padre, il cristiano trova la direzione da seguire, la bussola per non smarrirsi. Però, innanzitutto, Gesù è il Salvatore: per questo ha fondato la sua Chiesa, ed è questa la ragione per cui essa esiste e continua a esistere, da duemila anni, sfidando tutte le crisi e tutte le tempeste. La Chiesa è il prolungamento dell’azione di salvezza di Gesù Cristo, con l’assistenza dello Spirito Santo. La frase, oggi totalmente lasciata cadere in disuso, nulla salus extra ecclesiam, trova qui la sua logica e naturale spiegazione. 

Litterae caecorum

IL PAPA RISPONDE. MA...
Amoris Laetitia letta alla luce di Amoris Laetitia

Il Papa scrive a Stephen Walford, autore di un prossimo libro su Amoris Laetitia. Dopo aver esortato a leggerla nella sua interezza ribadisce l'assenza di rotture. Una forma che denota la volontà di evitare di rispondere direttamente ai dubbi suscitati dalla pubblicazione dell’esortazione, scegliendo invece la strada delle lettere agli amici. Ma asserisce una continuità che di fatto poi non si riesce o non si vuole dimostrare.


Il prossimo 28 agosto verrà data alle stampe una nuova pubblicazione sull’Esortazione apostolica Amoris Laetitia. Si tratta del libro Pope Francis, The Family and Divorce: In Defense of Truth and Mercy di Stephen Walford.

Walford era già intervenuto nel gennaio di quest’anno sulle colonne della versione inglese di Vatican Insider (vedi qui), bacchettando i “dissenters”, che in quell’articolo venivano identificati soprattutto con Raymond Arroyo, direttore e conduttore di EWTN News e in particolare della trasmissione settimanale di informazione The World Over Live, con il sacerdote canonista P. Gerald E. Murray, e con Joseph Shaw. La notizia sta però non tanto nella pubblicazione di Walford, quanto nel fatto che Papa Francesco abbia deciso di scrivergli una lettera, che figurerà come prefazione del libro. 

mercoledì 22 agosto 2018

Un banco di prova durissimo

Problemi grossi nella Chiesa, senti nel cuore sconforto, dubbio, smarrimento?… Ascolta la promessa: « Il Mio Cuore Immacolato sarà il tuo rifugio e la via che ti condurrà a Dio »


Il Cuore Immacolato di Maria è “rifugio” e “via” per ciascuno dei suoi figli. Guida e protezione sono due esigenze fondamentali della vita dell’uomo, in tutti gli ambiti della sua vita ed esperienza umana. L’uomo in ogni tempo ha bisogno di guida e protezione. E, spiritualmente, questo viene accordato dal Cuore della Sovrana del Cielo e della Terra, Colei a cui tutto è possibile operare per il bene degli uomini, in particolar modo dei suoi figli più devoti e a Lei tutti consacrati. 

Solo quattro pagine strappalacrime?

Lettera del Santo Padre Francesco
al Popolo di Dio




Città del Vaticano, 6 maggio 2014
Francesco bacia la mano a don Michele de Paolis, prete pro omosessuali, oggi defunto


Con questo titolo papa Francesco ha pubblicato, il 20 agosto 2018, un’accalorata esortazione ad impegnarsi contro il diffondersi nella Chiesa dei cosiddetti “abusi sessuali, di potere e di coscienza commessi da un numero notevole di chierici e persone consacrate”.

Il filo conduttore di questa lettera è ancora la riprovazione e la vergogna per la “sporcizia” che “c’è nella Chiesa, e proprio anche tra coloro che, nel sacerdozio, dovrebbero appartenere completamente a Lui!”; parole pronunciate nel lontano 2005 dall’allora Cardinale Ratzinger alla nona stazione della usuale Via Crucis al Colosseo e qui riprese da Francesco.
E subito stupisce il fatto che da allora siano passati 13 anni e due papi e ciò nonostante si continui a parlare della stessa “sporcizia”. Evidentemente qualcosa non quadra.

Sono tutti taroni..

L’immigrazionismo dettato dalla Massoneria esoterica

(di Fabio Cancelli) A Lecce il 24 novembre 2017 si è tenuta la Tavola Rotonda sul tema “Dall’immigrazione all’accoglienza passando per lo Ius Soli”, promossa dall’Ispettorato Regionale di Puglia e Lucania della Massoneria di Rito Scozzese Antico e Accettato (RSAA) di “Palazzo Giustiniani” (Roma).
Si tratta del Rito Scozzese composto da Maestri Massoni del Grande Oriente d’Italia Palazzo Giustiniani (GOI). La Tavola Rotonda ha avuto il patrocinio della Provincia e del Comune di Lecce e della Camera Capitolare (cioè, in gergo massonico, la Loggia del 18° grado) “Giosué Carducci” di Lecce. All’evento hanno preso parte anche Leo Taroni, l’on. Federico Massa del PD, il giornalista Alessandro Cecchi Paone (omosessuale dichiarato, http://pernientecandida.corriere.it/2016/05/23/cecchi-paone-e-il-tg4-fede-mi-odia-pannella-mi-amava/?refresh_ce-cp, massone del GOI, sostenitore di matrimoni omosessuali e unioni civili: https://it.wikipedia.org/wiki/Alessandro_Cecchi_Paone).

Pulvis eris et in pulvere reverteris.


SCENA MUTA




All’incedere di un altro Sinodo

Le parole che ti fregano (edizione 2018) Mini dizionario semiserio del pensiero ecclesialmente corretto ai tempi di Francesco (prima parte)

Sono passati oltre un paio d’anni dalla prima pubblicazione di questo testo. Visto che aveva ottenuto un discreto riscontro, ho pensato di riprenderlo in mano perché nel frattempo mi ero accorto di qualche importante dimenticanza, volevo integrarlo con altri termini suggeriti da qualche lettore (che ringrazio), e inoltre si sono affacciate all’orizzonte anche alcune voci nuove.
Mi rendo conto che l’elenco sta diventando piuttosto lungo, quindi per facilitare chi avesse già letto la prima versione del 2016, segnalo che le parole o le espressioni aggiunte sono indicate con “nuova voce”, quelle solo modificate con “aggiornata”.
Nota: se siete ancora in vacanza, ne consiglio la lettura sotto l’ombrellone, ma lontano dai pasti.

Et tu, Dómine, deridébis eos

FOLLIE PRETESCHE IN TEMA DI COMUNIONE IN GINOCCHIO. MESSAGGI VESCOVILI IN CODICE? I LETTORI RACCONTANO.


Uno degli aspetti positivi, da un punto di vista personale ed egoistico, del gestire <Stilum Curiae è che si imparo un sacco di cose sulla vita e gestione quotidiana del Sacro da parte del clero. E devo dire che ogni tanto resto davvero stupito o sbalordito, da quello che sento. Ecco, vi rendo partecipi di tre storie che mi sono arrivate in questi giorni. Una da Edimburgo, una da Mlano e una da Roma. Due hanno per oggetto la comunione, e in particolare quella in ginocchio. E davvero non riesco a capire perché a tanti preti e vescovi e notabili della Chiesa questo modo di ricevere l’Eucarestia dia tanto fastidio. L’inginocchiarsi è un segno di deferenza e rispetto in moltissime culture; dall’Estremo Oriente al mondo arabo e musulmano, e alle tradizioni dell’Oriente cristiano dove la proskynesis ha un ruolo grandissimo. Allora? Davvero c’è da chiedersi che cosa insegnino oggi nei seminari, oltre ai ben noti giochini di cui ci tocca occuparsi in questi giorni…

Una concezione erronea

L'IDEOLOGIA NEMICA DELLA FEDE


L’ideologia del progresso è nemica della fede. Dio, per la neochiesa è diventato inutile: la sua presenza serve solo per farne il garante di diritti civili, come fosse un dirigente di una grande organizzazione non governativa 
di Francesco Lamendola  
  
 0 1 anglicani BERGOGLIO INDIFERENTISMO RELIGIOSO

La fede di una persona o di una comunità può progredire? Può esserci progresso nella Chiesa cattolica? E, se sì, come va giudicato: è un bene o un male? Queste sono domande decisive: implicano la sopravvivenza o meno della fede. Una fede soggetta all’ideologia del progresso è una fede in liquidazione; ed è ciò a cui stiamo assistendo.

Vatican Diciotti?

Quel che il papa dice. E quel che non dice


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Non è piaciuta a tutti la Lettera al popolo di Dio scritta da Francesco in seguito al deflagrare della crisi dopo il rapporto del gran giurì della Pennsylvania su mille casi di abusi a danno di trecento vittime nell’arco di settant’anni, con ampie coperture e insabbiamenti da parte delle gerarchie.
LifeSiteNews (https://www.lifesitenews.com/news/pope-francis-blames-u.s.-sex-abuse-crisis-on-clericalism-fails-to-mention-h) osserva che la lettera sta ricevendo critiche da parte dei fedeli perché non specifica le azioni concrete da adottare e ignora la questione di fondo dell’omosessualità dilagante nel clero.

martedì 21 agosto 2018

Esiste qualcuno che abbia a cuore la verità?

A CHI INTERESSA LA VERITA'?



La verità è una ed è la corrispondenza fra la cosa e il giudizio: la maggior parte delle persone non desidera la verità, se essa richiede sforzi e sacrifici; preferisce vivere in uno stato d’ignoranza che equivale alla menzogna
 di Francesco Lamendola  
  
 0 pecorra deco 900

È opinione abbastanza diffusa che, per svolgere una riflessione appropriata sulla questione del relativismo contemporaneo, sia necessario essenzialmente determinare cosa si intenda per verità. Questo, però, a nostro avviso, significa già porsi in una prospettiva relativista: perché chiedersi cosa sia la verità significa suggerire, implicitamente, che la verità sia tale in base a una definizione, il che implica, inevitabilmente, che si facciano avanti svariate definizioni, e quindi molteplici verità. La domanda essenziale, a nostro avviso, non deve essere cosa sia la verità, perché la verità si può definire, ma non la si può giustificare, così come non si possono giustificare i postulati della geometria, sui quali però si basa tutto il discorso della geometria. La verità è la corrispondenza fra la cosa e il giudizio: la vecchia definizione di san Tommaso d’Aquino basta e avanza, e non c’è pirandellismo che tenga.