Il Cardinale Ciappi, il teologo di papi, da Pio XII a Giovanni Paolo II (all’inizio del suo pontificato): “Il Terzo Segreto dice che la grande apostasia nella Chiesa inizia dal suo vertice. La conferma ufficiale del segreto de La Salette (1846): “La Chiesa subirà una terribile crisi. Essa sarà eclissata. Roma (il Vaticano) perderà la fede e diventare la sede dell’Anticristo “.
ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...
Salvata da un toro: ma è possibile? Per capire "il senso profondo" delle vite dei santi non basta la ragione, come per i personaggi storici, ci vuole un supplemento di "facoltà di comprensione", che i cattolici chiamano "Fede" di Francesco Lamendola
C’è un misterioso episodio, nell’adolescenza della grande mistica Teresa Neumann (Konnersreuth, Baviera, 8 aprile 1898-ivi, 18 settembre 1962), in verità uno fra i tanti; che colpisce, tuttavia, per le circostanze veramente eccezionali in cui avvenne, e che ha per protagonista niente di meno che un toro, nella parte di angelo buono.
Il mondo globalizzato, di cui l’Europa liberista è un’emanazione esasperata, ha imposto un modello arido e privo di principi ispiratori, dove tutto è mercificabile – perfino il corpo e la mente dell’uomo – e niente ha valore o dignità fintantoché il mercato non gli assegna un prezzo. Ma le persone hanno bisogno di dare senso alla loro vita, di riflettere su se stesse, di osservare e comprendere il mondo in maniera filosofica. Quando queste legittime aspirazioni vengono loro negate si ottengono due reazioni opposte e complementari: il Nichilismo e il Nazionalismo.
Una lettrice che si è imbattuta in un incredibile articolo sull’Eucaristia me lo segnala chiedendomi come sia possibile essere arrivati a tal punto.
Nell’articolo, intitolato Eucaristia. Corpo, pasto ed eros (titolo che di per sé mette una certa inquietudine), l’autore, teologo cattolico che insegna in un seminario, scrive fra l’altro: «Spesso nella tradizione abbiamo rischiato di porre talmente tanta enfasi sull’idea che quel pane e quel vino non sono più tali ma corpo e sangue di Gesù e sul fatto che i sensi non devono ingannare anche se vedono solo pane e vino che abbiamo rischiato di pensare in modo un po’ magico alla realtà della presenza del corpo di Cristo (…) Noi viviamo di simboli. E il corpo di Gesù non è altro rispetto a un buon pane spezzato».
Nel dare udienza, oggi, sabato 25 maggio, ai partecipanti a un convegno sul tema “Yes to life! - La cura del prezioso dono della vita nelle situazioni di fragilità”, papa Francesco si è distaccato in più punti dal testo scritto, aggiungendo a braccio affermazioni molto forti e in parte mai dette prima da lui in materia di aborto.
Ora vengo a Te, o unica Vergine Madre di Dio; mi prostro dinanzi a Te, o unica che abbia operato l’Incarnazione del mio Dio; mi umilio al Tuo cospetto, o unica che sia diventata Madre del mio Signore. Supplico Te, o unica ad esserti fatta Ancella del Figlio Tuo, di ottenere che siano cancellate le azioni del mio peccato, di comandare che io sia purificato dall’iniquità del mio operare, di farmi amare la gloria della Tua verginità, di rivelarmi l’immensità della dolcezza di Tuo Figlio, di darmi di esprimere e difendere l’autenticità della fede nel Figlio Tuo. Concedimi anche di aderire a Dio e a Te, di servire il Figlio Tuo e Te, di sottomettermi al Tuo Signore e a Te: a Lui come al mio Creatore, a Te come alla Genitrice del mio Creatore; a Lui come al Signore delle potenze, a Te come all’Ancella del Signore di tutte le cose; a Lui come a Dio, a Te come alla Madre di Dio; a Lui come al mio Redentore, a Te come a colei che ha operato la mia redenzione.
PUBBLICITA' Campagna 8 per mille, una Chiesa che dissimula
La raccolta dell'8 per mille 2018 ammonta a 1 miliardo e 100 milioni di euro. Appena il 25% di essi sarà destinato alle attività caritative che pure costituiscono l'unico soggetto della campagna pubblicitaria, improntata su progetti realizzati lodevoli, ma che finiscono per trasmettere l'immagine di una Chiesa orizzontale e assistenziale. Praticamente una ong che non tiene conto del Volto di Cristo.
Come accade ormai da diversi anni in occasione delle dichiarazioni dei redditi, la Conferenza Episcopale Italiana ha reso note le ripartizioni della raccolta dell’8 per mille del 2018 per l’anno 2019. I fondi di quest’anno sono in sensibile crescita rispetto all’anno scorso attestandosi attorno a 1 miliardo e 100 milioni, precisamente 1.133.074.425,15).
E' il clima storicista a rendere normale l’anormalità. Tutti al servizio del grande potere finanziario? Nuovo Ordine Mondiale, omofilia e la conquista del vertice della chiesa: chi controlla la cultura controlla tutto il resto! di Francesco Lamendola
In questi ultimi anni - è accaduto sotto il nostro naso e continua ad accadere, incessantemente, un giorno dopo l’altro, un’ora dopo l’altra - sono diventate “normali”, cioè sono state accettate e legalizzate, e sono stati criminalizzati i loro oppositori, una serie di pratiche, di atti, di comportamenti, che la società riteneva anormali, devianti, dannosi e immorali: e in ciò erano d’accordo sia il giudizio istintivo delle persone comuni, sia quello delle élite intellettuali, sia, infine, il legislatore, il quale era chiamato a sanzionare, a volte con estrema severità, gli individui che violavano platealmente e pervicacemente il codice etico universalmente accettato, perché in essi e nei loro stili di vita ravvisava una seria minaccia contro l’equilibrio, la stabilità e l’ordine complessivo dell’intero corpo sociale.
L'INSEGNAMENTO Il Canone di san Vincenzo, argine contro l'eresia
Oggi ricorre la memoria di san Vincenzo di Lerino, prete e monaco morto nel V secolo, famoso soprattutto nei circoli teologici per un passo contenuto nel suo Commonitorium, detto "Canone". E che recita così: "Nella Chiesa Cattolica bisogna avere la più grande cura nel ritenere ciò che è stato creduto dappertutto, sempre e da tutti".
Molti, al di fuori dei circoli teologici, non hanno familiarità con il nome di Vincenzo, un prete e monaco nel monastero di Lérins che è vissuto nel V secolo e che la Chiesa festeggia oggi. In effetti è davvero un peccato, perché l'influenza che ha avuto sul pensiero cristiano non è ancora svanita. Vincenzo era l'autore di Commonitorium (scritto nel 434), una sorta di manuale di insegnamenti cristiani ortodossi.
La truffa dei valori comuni: vescovo si inchina in loggia
Prosegue l'Operazione Loggia per infiltrare la Massoneria nella Chiesa (e viceversa). Il vescovo di Arezzo superospite per i 150 anni della loggia di casa. «Valori comuni come dialogo e solidarietà», dice. Un inganno al quale ribellarsi: sono parole uguali che hanno valori antitetici e rivelano il vuoto del dialogo con chi nega la divinità di Cristo.
La stretta di mano tra Bisi e Fontana Il vescovo è il super ospite per il compleanno della loggia massonica. Succede ad Arezzo per i 150 anni della loggia Benedetto Cairoli del Grande Oriente d’Italia, che ha celebrato sabato la ricorrenza con un convegno aperto al pubblico dedicato alla storia della loggia e ai suoi 150 anni “di lavoro per il perfezionamento dell’uomo”.
Attenzione. Il seguente articolo fa uso di IRONIA. In caso di accertata allergia all’IRONIA astenersi dalla lettura.
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Si resta sgomenti di fronte all’improntitudine dei cattolici ultra-tradizionalisti che si stanno opponendo all’uso della Drittorelina, il farmaco che tra i suoi vari effetti ha quello di sospendere la coscienza.
I diabolici inganni dei modernisti (una trappola ad ogni passo…)
Il desiderio di far scomparire il Cristianesimo dalla faccia della terra ha spinto i nemici di Cristo e della Sua Chiesa (il Principe delle tenebre ed i suoi collaboratori, celesti e terreni) ad elaborare tutta una serie di trappole nelle quali far cadere il popolo di Dio, per estirpare dalla sua mente e dal suo cuore ogni traccia della fede cattolica bimillenaria.
Vediamo di esaminarne qui alcune delle più importanti.
Mignotte & Paraculi, la corretta etimologia delle parole. Quand’è che invece le parole corrette diventano insulti? Esempio: il proselitismo non è una parolaccia, ma un presupposto dell’evangelizzazione.
[…] il lemma mignotta, nasce da una deturpazione popolare del termine latino filius mater ignota, ossia figlio di madre ignota. Così erano infatti chiamati i bimbi partoriti negli ospedali e lì lasciati dalle madri, o più frequentemente lasciati dentro le chiese o all’interno delle ruote dei conventi e dei monasteri delle monache di clausura. Nel linguaggio popolare, questo termine latino fu poi storpiato in matrignotta, che appresso, ulteriormente storpiato, divenne infine mignotta.
IN PIAZZA DUOMO LA FEDE DI SALVINI CONTRO I POTENTATI FINAZIARI. UN LEADER POLITICO A DIFESA DELL’EUROPA CRISTIANA ?
di Elena Quidello
Forse non tutti hanno ancora compreso che la Grande Finanza, quella dei banchieri del sistema finanziario usuraio, ha dichiarato una guerra silenziosa a tutti i popoli europei seguendo un programma ben articolato ed in tempi diversi così che nessuno dei popoli liberi potesse accorgersi dell’inganno colossale a cui veniva sottoposto.Per capirlo si dovrebbe ora tentare di ripercorrere a ritroso tutte le tappe decisive a cui, con questo o quel trattato, gli ingenui (o venduti) esponenti politici, senza alcun consenso popolare, hanno firmato le condanne dei rispettivi paesi.
Oggi, con il ‘senno’ del dopo, ci si accorge di quanto grave siano state quelle adesioni , spesso estorte con modi di cui solo leggendo analisi come, ‘La Dottrina del Terrore’, del capostipite dei Rothschild, ci si può rendere conto.
Papa Francesco, l’elemosiniere Krajewski è indagato: un pesantissimo dubbio sul “gesto di carità”
Due notizie fresche. La prima. La Procura di Roma ha aperto un fascicolo dopo la denuncia di Acea (Azienda Comunale Energia e Ambiente) per il riallaccio abusivo della corrente elettrica allo stabile occupato vicino a San Giovanni in Laterano. I reati ipotizzati vanno dal danneggiamento al furto di energia elettrica. A calarsi acrobaticamente nel pozzetto per spezzare i sigilli e attuare le manovre per ridare la luce al palazzo era stato l’elemosiniere del Papa, il cardinale Konrad Kraijewski, che si è autodenunciato. E’ a questo punto scontata l’iscrizione nel registro degli indagati.
La seconda. I 319mila euro di bollette non pagate per tutti i sei anni dall’occupazione non risultano a tutt’oggi ancora pagati all’Hera, altra società con capitali pubblici incaricata della riscossione. Nel momento stesso in cui ha rivendicato l’atto, dovuto secondo il porporato, a motivi di urgenza per salvare delle vite di bambini e malati, aveva garantito di saldare lui le bollette.
Evidentemente non ha ritenuto urgente l’adempimento. Pantalone non abita in Vaticano.
Dove ci porta la cultura dei diritti dell’individuo? La modernità è: "Una fabbrica di nani". Da quando ha fatto irruzione sulla scena del mondo la statura morale e spirituale degli esseri umani, si è costantemente rimpicciolita di Francesco Lamendola
La modernità è una fabbrica di nani: da quando essa ha fatto irruzione sulla scena del mondo, la statura complessiva degli esseri umani – intellettuale, spirituale, morale – si è costantemente rimpicciolita. Solo la statura fisica è cresciuta, nel corso degli ultimi decenni: da quando siamo diventati animali ben nutriti e sgravati da tutta una serie di responsabilità, è come se ci fossimo slanciati verso l’alto, quasi per il sollievo di non dover più camminare al passo con la terra che ci sostiene. È come quando ci si toglie un gravoso fardello dalle spalle durante una camminata in montagna: subito la schiena si raddrizza, le spalle si espandono, i polmoni aspirano l’aria con tutta la loro capacità e il passo si fa più leggero, più spedito e gioioso. Peccato che il fardello di cui ci siamo liberati, o del quale ci stiamo liberando, è quanto, da sempre, connota la nostra condizione umana e definisce il nostro statuto ontologico. In altre parole: il nostro passo si è fatto più audace, però non abbiamo la minima idea della direzione da prendere, della meta da raggiungere; mentre prima, quando avanzavamo lentamente e con fatica, lo sapevamo benissimo, e ogni passo che facevamo ci avvicinava ad essa.
“Oggi, sotto la guida di un angelo, sono stata negli abissi dell’inferno. È un luogo di grandi tormenti per tutta la sua estensione spaventosamente grande. Queste le varie pene che ho viste: la prima pena, quella che costituisce l’inferno, è la perdita di Dio; la seconda, i continui rimorsi di coscienza; la terza, la consapevolezza che quella sorte non cambierà mai; la quarta pena è il fuoco che penetra l’anima, ma non l’annienta; è una pena terribile: è un fuoco puramente spirituale acceso dall’ira di Dio; la quinta pena è l’oscurità continua, un orribile soffocante fetore, e benché sia buio i demoni e le anime dannate si vedono fra di loro e vedono tutto il male degli altri ed il proprio; la sesta pena è la compagnia continua di satana; la settima pena è la tremenda disperazione, l’odio di Dio, le imprecazioni, le maledizioni, le bestemmie. (..) Il peccatore sappia che col senso col quale pecca verrà torturato per tutta l’eternità.
Meglio baciare il rosario che le scarpe agli africani
Giorno di S. Desiderio. Molto si è parlato dell'esposizione del rosario da parte di Salvini alla grande manifestazione sovranista di Milano di sabato scorso. Piovono critiche da tutte le parti, a cominciare dai vescovi, dalla chiesa bergogliana che quest'anno registra le più alte defezioni del 8 x mille. Sono riuscita a convincere perfino una fervente e osservante cattolica a non versarlo. Ma forse non ho dovuto fare neanche troppa fatica, visti gli atteggiamenti dell'Argentino che riceve Di Maio ma si rifiuta di stringere la mano all'altro vicepremier, il ministro dell'Interno, perché non apre i porti agli sbarchi. A proposito, nei comizi di questi giorni Di Maio ha confezionato la palla che i leghisti avrebbero fischiato Bergoglio in piazza Duomo. E lo fa unicamente per piaggeria verso l'argentino.
Ancora sul proselitismo, che tanto allarma Bergoglio
Il post di ieri sull’ennesima bordata di papa Francesco contro il “proselitismo” ha dato spunto alla seguente lettera. L’autore, il professor Leonardo Lugaresi, è specialista dei Padri della Chiesa. Di lui i lettori di Settimo Cielo hanno recentemente apprezzato un illuminante commento sul tema dell’”ira di Dio”.
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Caro Magister,
ho trovato quanto mai opportuno il suo articolo del 22 maggio sul “mito del proselitismo” e ho particolarmente apprezzato il richiamo a una lettura non riduttiva e fuorviante della “Evangelii nuntiandi” di Paolo VI.
Che la missione possa esaurirsi, in sostanza, nella silenziosa testimonianza – certo imprescindibile, su questo non si discute – di una vita cristiana virtuosamente praticata è un equivoco che attualmente viene sempre più coltivato nella Chiesa, e ad esso si connette la pia illusione – che poi non è neppure tanto pia, a ben vedere – che, in questo modo, i cristiani potrebbero essere meglio accettati dal mondo, evitando contrasti e divisioni che nuocerebbero alla diffusione del Vangelo e suscitando invece una benefica attrazione dei “lontani” a desiderare spontaneamente di aderire alla fede in Cristo.
Vescovi nuovi partigiani, ma c'è chi usa la ragione
L'odio politico per Salvini da parte di molti vescovi italiani sta toccando punte grottesche. C'è persino chi "scomunica" i fedeli che lo votano. Non si può ridurre il tutto a uno scontro epocale pro o contro Salvini presentandolo come il male assoluto. Ma c'è chi ha scelto un'altra strada e ha deciso di parlare delle elezioni ai fedeli offrendo i veri criteri di giudizio cristiani. I casi Trieste, Ventimiglia e Reggio Emilia.
Il mandato che la gerarchia cattolica sta portando avanti in questi giorni appare sconcertante per orizzonti e limitatezza di vedute: contro Salvini, senza se e senza ma. Di qua il bene, di là il male. Ma per un fedele che strizza l’occhio a questo gioco (l'ultimo è l'anatema del vescovo Mogavero che se l'è presa anche gli elettori del vicepremier) ce ne sono altri dieci che provano fastidio per una riduzione della fede a referendum su un uomo politico mentre si tralascia l’abisso morale nel quale altri politici, e altri poteri anche europei, hanno lasciato sprofondare il Vecchio Continente.
Esistere è metter radici, farsi terra e paese. Altro che cittadino-consumatore globalizzato! C'è un legame essenziale fra gli uomini e il paese in cui vivono: recidere quel legame significa sradicarli farne dei poveri alienati di Francesco Lamendola
Ci sono forze oscure e potentissime le quali si sono prefissate l'obiettivo di staccare irreparabilmente gli esseri umani dalle loro radici, di renderli atomi vaganti sulla terra, disancorati, fluidi, omologati e intercambiabili, per poterli sempre più manipolare, sfruttare, asservire. La perdita delle radici e la perdita dell'identità - che poi sono due facce della stessa medaglia - solo in parte sono il risultato di dinamiche "naturali", caratteristiche del mondo moderno; per la maggior parte, invece, sono l'effetto di un piano, diuna strategia lucidamente pianificata e perseguita da coloro i quali possiedono gli strumenti globali per farlo: i brevetti tecnologici, i mass media, i persuasori occulti, la moda e tutto ciò che plasma l'immaginario collettivo.
Ma dove hanno vissuto tutto questo tempo i Vescovi, i Gesuiti e le truppe ausiliarie della stampa e della tv che si indignano da tre giorni per l’uso di simboli religiosi e cristiani in politica e in campagna elettorale nel comizio di Salvini a Milano? Sapevano che c’era una volta un partito che ha governato l’Italia per mezzo secolo, appoggiato dalla Chiesa, dai poteri e dai media, che aveva nientemeno la Croce di Cristo come simbolo elettorale e politico e che si chiamava addirittura Democrazia Cristiana?
Vaticano, la vergogna dietro gli aiuti dell'elemosiniere del papa: zero sostegno ai clochard
Di fronte alla basilica di San Pietro ti fanno più impressione del solito i bivacchi di clochard sotto i portici della sala stampa pontificia. Non pregano, bestemmiano. Non sorridono, urlano. E bevono tanto. Birra, alcool, quel che si procurano. E poi dormono, il giorno è come la notte e la notte diventa giorno. La prima domanda è perché quei disperati siano lì e non trovino aperte quelle porte che il Vangelo dovrebbe spalancare. Non sono un esercito e quindi non dovrebbe essere difficile recuperare una sistemazione fissa, sicura, dignitosa. Magari sono loro stessi a respingere la soluzione, ma, come abbiamo fotografato, una suora non può camminare frettolosa ed indifferente nel suo abito bianco senza degnarli di uno sguardo, di una parola, di una carezza.
Così si divide la Chiesa in vista delle elezioni europee
Le elezioni europee animano il dibattito nella Chiesa: c'è chi guarda alla bioetica e chi continua a rilanciare solo sull'accoglienza
Affermare che la Chiesa cattolica è divisa al suo interno rappresenta sempre un azzardo narrativo.
Perché διαβάλλω (diabàllo), per il papa e per i chierici tutti, è un verbo coniugato dal maligno. Chi ha il privilegio di raccontare, però, deve travalicare gli steccati linguistici e quelli dottrinali, perché il contrasto è di dominio pubblico.
Nel titolare (vedi sopra) il discorso rivolto il 20 maggio da papa Francesco al Pontificio Istituto Missioni Estere, “Vatican News”, il notiziario telematico ufficiale della Santa Sede, ha dato evidenza all’ennesima, immancabile sua bordata contro il “proselitismo”.
Il testo che Francesco stava leggendo non ne faceva parola, ma il papa non ha saputo resistere dal fare questa aggiunta a braccio:
Sovranismo feticista Enel e Enasarco. Il Santo Rosario di Salvini? La religiosità primitiva è aborrita dai “cattolici adulti” più interessati a invocare entità più tangibili dell’Altissimo come l’otto per mille o le esenzioni Imu di Roberto Pecchioli
E’ nata una nuova, pessima corrente politica: il sovranismo feticista. Ne è fondatore e caporione Satana in persona, nelle mentite spoglie di Matteo Salvini, noto tifoso del Milan, che fa del Diavolo il suo simbolo. Il maligno, si sa, usa travestirsi per meglio ingannare le sue vittime, ma stavolta è stato scoperto, anzi “sgamato”. Merito di Famiglia Cristiana e del suo editorialista Francesco Anfossi, indignati per l’uso del rosario da parte del capo leghista durante la manifestazione in Piazza del Duomo a Milano, in cui ha affidato se stesso e l’Italia alla Madonna.
VESCOVI CONTRO SALVINI. DIBATTITI ELETTORALI SUL CRISTIANESIMO NELL’UNIONE EUROPEA
di Sergey Gurkin Pochi giorni prima delle elezioni per il Parlamento europeo, che si terranno domenica 26 maggio, anche l’artiglieria pesante è entrata in azione. Nel caso dell’Italia, i vescovi cattolici, che hanno informato direttamente il gregge per chi votare. Più precisamente, chi non seguire: il vice-premier Matteo Salvini , il leader del partito più popolare del Paese: la Lega.
“Salvini impedisce ai migranti di arrivare in Italia, e in generale non è un vero cattolico” – questa è la posizione di una parte significativa della gerarchia. I loro oppositori sono convinti che una tale politica per la Chiesa sia suicida: se in Italia non votate per coloro che sono contrari alla migrazione, dovrete votare per coloro che sono abortisti e contro i crocifissi nelle scuole. Per coloro che favoriscono le coppie gay e l’educazione Gender nelle scuole, tutte cose che sono contro la Chiesa.
Vincent Lambert e l’ascesa del paradigma bionazista
«Vincent non piangere piccolo mio. Io e papà siamo qui con te. Non ti abbandoneremo». Vincent piange perché ha saputo che i medici dell’ospedale di Reims lo faranno morire di fame e di sete. Lui, il “vegetale”, capisce. E piange. La madre lo consola, ai piedi della sua croce.Vincent Lambert ha quarantadue anni, è tetraplegico, respira autonomamente. Solo, ha bisogno di cibo e acqua per vivere. Ma l’apparato di Francia ha deciso che deve morire. Così come l’apparato inglese aveva deciso di ammazzare il piccolo Alfie.
Papa Francesco, retroscena terremoto dal Vaticano: "Bisogna fermare il sovranismo religioso della Lega"
"Nel deserto avanza il sovranismo religioso della Lega". Il retroscena dinamitardo è di Massimo Franco sul Corriere della Sera e proviene direttamente dal Vaticano: la preoccupazione dell'anonimo cardinale è la stessa di Papa Francesco e delle altissimi schiere della Chiesa, Cei in testa. "Abbiamo due spine - spiega il porporato -: l'unità della Chiesa e l'irrilevanza dei cattolici in politica". Eccolo, il "deserto": "Non c'è più un partito di riferimento, e mi pare difficile che possa rinascere". Il rosario sventolato da Matteo Salvini in piazza Duomo ha preoccupato la Santa Sede, così come ifischi piovuti dal popolo leghista su Bergoglio.
È il segno, spiegano dal Vaticano, dell'onda d'urto catto-sovranista, che ha come referenti politici Salvini, Donald Trump, Orban, Marine Le Pen. Da qui la necessità di occupare politicamente la scena da parte di Papa Francesco, e la mobilitazione già annunciata dal presidente della Cei, monsignor Bassetti: "Vietato disertare domenica alle urne". Messaggio chiaro ai fedeli: andare a votare. Quello non detto, ma intuibile: votare per i progressisti e per chiunque non si riconosca nel fronte comune che si è venuto a saldare tra conservatori religiosi e sovranisti politici. Altro indizio: la ribellione dell'elemosiniere del Papa, monsignor Konrad Krajewski, che riallacciando la luce al palazzo occupato abusivamente a Roma ha chiamato a raccolta gli anti-Salvini d'Italia.
Si può criticare Matteo Salvini come tutti i politici. Ma oggi siamo davanti a una demonizzazione della persona mai vista prima. Salvini sembra l’ossessione collettiva delle élite. E’ una fissazione, specie sui media.
Il partito della demonizzazione pare tarantolato dalla volontà di azzopparlo e scongiurare la vittoria della Lega.
Però quello che più sconcerta è che tale “partito della demonizzazione” (in certi casi si può parlare di “partito dell’odio” ) abbia individuato il suo leader morale e politico in un vescovo che dovrebbe occuparsi delle cose del Cielo, un vescovo che non è neanche italiano ed è a capo di uno Stato straniero, ovvero Giorgio Mario Bergoglio.
Da settimane Bergoglio è in campagna elettorale fra gli applausi dei media. Anzitutto usando il tema dei migranti. Incurante del fatto che finalmente, bloccate le partenze, c’è un crollo verticale del numero di vittime in mare, continua a bombardare per imporre all’Italia di arrendersi all’emigrazione di massa (ma lui non ne accoglie uno in Vaticano). Ogni giorno fa il suo comizio.
Anche Lucia Annunziata ieri celebrava “l’opposizione di papa Bergoglio” a Salvini.
E’ singolare che il fronte anti-Salvini che lo acclama – fatto in gran parte di laicisti, anticlericali, atei, comunisti e postcomunisti – riconosca entusiasticamente “il ruolo di vero oppositore a un monarca teocratico” (come lo definisce il sito di D’Agostino). Hanno restaurato il papa re, con tanti saluti alla laicità dello Stato e al Concordato.
Eppure, come Pastore della Chiesa universale, Bergoglio avrebbe ben altre cose di cui occuparsi. A cominciare dalla crisi della fede: in Italia, per esempio, un recente studio della Doxa parla di un crollo del 7 per cento dei credenti negli ultimi cinque anni (proprio i suoi anni).
Per non dire delle persecuzioni che subiscono i cristiani. In questi giorni non c’è stata solo la strage di cristiani nelle chiese dello Sri Lanka, alla messa di Pasqua (decine di bambini massacrati). “Il Foglio” ha titolato: “E’ guerra globale ai cristiani. Canada, Africa, Asia, Medio Oriente: una settimana di cristianofobia islamista”.
Ma Bergoglio non si è sentito: aveva da fare la sua campagna elettorale contro Salvini (con rom o migranti). E il suo braccio destro in porpora doveva giocare all’elettricista in un palazzo occupato di Roma.
Del resto Bergoglio non vuole proprio sentir parlare di cristiani perseguitati da islamisti e comunisti (al regime cinese ha praticamente consegnato la Chiesa che aveva resistito alle persecuzioni). Lui non critica mai islamisti e comunisti. E’ ai cristiani che riserva critiche ferocissime e anche insulti (ne è stato stilato un lungo elenco).
Vittorio Sgarbi sospetta che Bergoglio sia ateo. A noi non è dato saperlo.
Di certopreferisce occuparsi di politica piuttosto che di Dio. Una politica diestrema sinistra che – per esempio – lo induce aricevere in Vaticano realtà come il Centro sociale Leoncavallo, ma non i cattolici del Family day o della “Marcia per la vita” che vengono schifati.
La Lega è uno dei partiti più sensibili ai temi cattolici. Ma secondo “Il Fatto” Bergoglio ha detto su Salvini: “Non posso e non voglio stringergli la mano”. Al cattolico Salvini no. Invece ha stretto la mano, pubblicamente, a Emma Bonino che – come si sa – è laicista, ultra abortista e anticlericale. Anzi, Bergoglio è arrivato a indicare proprio la Bonino e Napolitano “tra i grandi dell’Italia di oggi”.
Nonostante la sua ossessione per il potere (tipica della peggiore corrente gesuitica) va precisato che di solito i leader che Bergoglio sostiene vanno a fondo. Entrò a gamba tesa nelle presidenziali americane contro Trump e Trump vinse, sconfiggendo la laicista Hillary Clinton. Era notoriamente contro Macrì in Argentina e contro Bolsonaro in Brasile ed entrambi vinsero. In Colombia un’altra sconfitta. Lo stesso PD obbedì all’invettiva bergogliana sui migranti, che sbarcarono a migliaia in Italia, ed è uscito a pezzi dal voto del 2018.
Ieri il braccio destro di Bergoglio, padre Spadaro ha lanciato un’invettiva inorridita contro Salvini perché ha mostrato il rosario alla manifestazione di Milano (Bergoglio preferisce la Bonino e Napolitano i quali hanno ben altri vessilli).
Ma Spadaro, che mette al bando Dio dalla politica vietando rosari e crocifissi, dimentica che questo Paese è stato governato per mezzo secolo da un partito che si definiva “cristiano” e aveva una croce nel simbolo. Un partito che la Chiesa ha assai sostenuto. “Cristiano” si dice anche il partito della Merkel. E negli Stati Uniti i presidenti giurano sulla Bibbia.
Molti in Vaticano hanno dimenticato Dio e pretendono che tutti facciano lo stesso. Ma il popolo cattolico non vuole tradire la propria fede e i propri valori.
A un Bergoglio che fa dichiarazioni sgradevoli (perfino su Gesù) e fa politica di sinistra, la maggior parte dei cattolici preferisce Salvini che invoca la Madonna a protezione dell’Italia e dell’Europa e che fa tesoro dell’insegnamento di Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI. Sono loro la Chiesa vera.
Qusta mattina la Lega ha tentato un ricorso per salvare la laicista
Radio Radicale. Fortunatamente, le presidenze delle commissioni Bilancio
e Finanze hanno dichiarato l’inammissibilità dell’emendamento sul
decreto della legge Crescita, firmato da Massimiliano Capitanio, che
proponeva una proroga di altri 6 mesi della convenzione con Radio
Radicale (copertura: 3,5 milioni di euro). Lo riferisce Corriere.it.
Già nelle settimane scorse Matteo Salvini aveva lasciato intendere il suo supporto alla storica emittente pannelliana.