Il Cardinale Ciappi, il teologo di papi, da Pio XII a Giovanni Paolo II (all’inizio del suo pontificato): “Il Terzo Segreto dice che la grande apostasia nella Chiesa inizia dal suo vertice. La conferma ufficiale del segreto de La Salette (1846): “La Chiesa subirà una terribile crisi. Essa sarà eclissata. Roma (il Vaticano) perderà la fede e diventare la sede dell’Anticristo “.
ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...
Si sa che un comune denominatore nella vita dei santi è quello di sopportare prove inaudite, fra cui ci sono anche le calunnie. Spesso orchestrate da persone a cui si è fatto del bene e da quelle più care, più vicine. Sono calunnie, queste, che fanno ancora più male. Dicevo, si sa che questo avviene nella vita dei santi e nella vita di tutte quelle belle anime che si prodigano per la gloria di Dio seminando bene e soprattutto togliendo “spazio” all’Avversario.
Nuovi commissari per i Francescani dell'Immacolata
Nominati don Ardito, padre Ghirlanda e padre Calloni. Parenti e collaboratori di padre Fidenzio Volpi, il primo commissario recentemente scomparso, scrivono una lettera ai nuovi responsabili: «È stato calunniato, minacciato e osteggiato perché difendeva il magistero. Nell'Istituto c'è un dissenso dottrinale sulla concezione della messa»
I FRANCESCANI DELL'IMMACOLATA CON PAPA FRANCESCO
Dopo la morte del cappuccino Fidenzio Volpi, avvenuta lo scorso 7 giugno, la Santa Sede ha nominato tre nuovi commissari per i Francescani dell'Immacolata, l'istituto fondato da padre Stefano Manelli. Sono il salesiano don Sabino Ardito, il gesuita padre Gianfranco Ghirlanda e il cappuccino padre Carlo Calloni. I primi due sono canonisti, il terzo è postulatore generale del suo ordine.
La decisione di commissariare i Francescani dell'Immacolata era stata presa già alla fine del pontificato di Benedetto XVI, anche se l'atto formale da parte della Congregazione per i religiosi era arrivata quando già si era insediato Papa Francesco: la Santa Sede era stata chiamata in causa per dissidi interni all'istituto, dove una parte dei frati non approvava il cambiamento in senso tradizionalista e l'uso esclusivo del messale antico.
Scomunicato e perdonato da Wojtyla il guaritore vuole vedere Bergoglio. L’ex vescovo cancellato dalla gerarchia vaticana in Italia con visto turistico
È fuori dalla Chiesa, dimesso dallo stato clericale sei anni fa dopo aver riempito parrocchie, alberghi e centri congressi con chi gli chiedeva e chiede di sconfiggere Satana. Emmanuel Milingo, l'esorcista scomunicato nel 2006 quando ordinò vescovi quattro preti sposati negli Stati Uniti, è tornato a Roma. Ospite di amici con la moglie Maria Sung, non ha fatto in tempo ad arrivare che la sua agenda si è riempita di appuntamenti con cristiani di fede che credono nel suo potere contro il maligno.
L’ex vescovo sacerdote dal 1958, che in Corea dice di vivere di offerte e con i guadagni della moglie agopunturista, è rientrato con un visto turistico di quaranta giorni. La voce è girata in fretta e la processione è ricominciata come se niente fosse accaduto. Lui si spiega tutto questo affetto condito da ottima considerazione con una frase semplice semplice: faccio quello che so fare.
La moltiplicazione “all'infinito” delle consacrazioni episcopali senza mandato pontificio in situazione di necessità
Dopo la dovuta consacrazione di mons. Michel Faure - data la situazione creatasi tra l’ambiente tradizionale “ufficiale e storico” e papa Francesco I - mi permetto 1°) di consigliare di rimandare al massimo ulteriori consacrazioni comeextremaratio (per esempio, in caso di guerra mondiale, di persecuzioni fisiche, ecc.); 2°) di smentire coloro che fanno circolare dicerie su nuove consacrazioni imminenti da parte di mons. Williamson. Purtroppo ci sono alcuni che non esitano a calunniare per squalificare coloro che gli fanno ombra, ma la calunnia è un peccato mortale.
È un’esperienza comune: quando una persona cara è colpita da grave malattia, si cerca il migliore specialista e ci si affida alla sua scienza e perizia. Anch’egli è un essere umano, ma in casi come questo la sua figura appare soffusa di un’aura quasi sacrale e ci si mette totalmente nelle sue mani. È naturale, d’altronde, dare fiducia a chi possiede le conoscenze e i mezzi per ottenere la guarigione; è perfino logico, purché si tenga conto dei suoi limiti di uomo fallibile e non se ne faccia una specie di divinità: qualsiasi capacità umana conserva pur sempre un carattere limitato e provvisorio, data la sua natura derivata e la necessità di progredire continuamente.
Torna in campo l'ex canonico Sarkozy. Vescovi divisi
Ristorante o moschea? Il dilemma francese sul futuro delle chiese vuote
Nicolas Sarkozy è tra i primi firmatari della petizione contro la proposta di Dalil Boubakeur
Roma. “Meglio che le chiese siano
trasformate in moschee piuttosto che in ristoranti”, ha detto mons.
Michel Dubost, vescovo di Évry Corbeil-Essonnes e capo del dipartimento
per gli affari interreligiosi della conferenza episcopale francese,
intervenendo nel dibattito circa il destino delle migliaia di chiese
cattoliche in disuso.
Viganò fa l’ermeneutica del papa, ma dimentica la colossale gaffe di Asunción
Nella conferenza stampa
sul volo di ritorno dal viaggio in Ecuador, Bolivia e Paraguay papa
Francesco ha usato un parola per lui inusuale: “ermeneutica”.
In pochi muniti l’ha ripetuta undici volte e ha chiesto di applicarla
a lui stesso, alle sue parole che effettivamente spesso si prestano a
interpretazioni ambigue, polivalenti.
Ed ecco puntuale, due giorni dopo su “L’Osservatore Romano”, il primo
intervento pubblico di monsignor Dario Viganò nella sua nuova veste di
prefetto della neonata segreteria vaticana per la comunicazione, tutto
dedicato proprio allo “stile comunicativo di Bergoglio tra oralità e
concretezza”:
La Mostra sulle Apparizioni di Angeli e Demoni, ideata da Carlo
Acutis, offre un accurato excursus storico su momenti di grande
intensità spirituale nella vita di Santi e Beati d'ogni tempo
L’ascesi come una scala calata dall’alto che, una volta salita,
conduce a Dio. È l’immagine che suggerisce l’episodio occorso un giorno a
Santa Rita da Cascia, mentre stava pregando davanti al crocifisso. Le
apparve una scala con in cima Dio che la invitava ad ascendere. C’erano
inoltre schiere di Angeli che salivano e scendevano. La Santa udì poi
una voce che le diceva: “Rita, se desideri unirti a Dio in Paradiso devi
salire questa scala”.
Messaggio ai cattolici: scendiamo in piazza per la verità, non per vincere
Il bello di commentare un evento alcune settimane dopo è il beneficio della riflessione, che regala la possibilità di vedere con chiarezza genesi, dinamiche ed effetti dello stesso evento. Devo ammettere che – con tutta l’umiltà del caso ed essendo peraltro uno che per natura non ha mai amato troppo la piazza – non sono rimasto affatto sorpreso dalle reazioni dentro e fuori dal mondo cattolico, sulla piazza del Family Day di ormai un mese fa.
Magari qualche singola delusione non è mancata, ma ognuno ha la propria sensibilità e intelligenza e le delusioni passano dopo qualche tempo.
Perché la Santa Sede è soddisfatta dell’accordo con l’Iran
La Santa Sede non ha atteso molto per far conoscere la propria soddisfazione circa il raggiungimento di un accordo sullo sviluppo del programma nucleare iraniano. All’ora di pranzo, il direttore della Sala stampa, padre Federico Lombardi, ha infatti reso nota una dichiarazione in cui s’afferma che il deal è “visto positivamente” dal Vaticano. Nella sostanza, “si tratta di un risultato importante delle trattative svolte finora, ma che richiede la continuazione degli sforzi e dell’impegno di tutti perché possa dare i suoi frutti”. Frutti che “si auspica non si limitino al solo campo del programma nucleare, ma che si allarghino anche in ulteriori direzioni”.
Evangelici e cattolici di Germania in vista del giubileo della Riforma
«L’accresciuta fiducia ecumenica tra le nostre due Chiese ci permette di pensare in alcuni ambiti a una preparazione condivisa della commemorazione del cinquecentenario della Riforma del 2017».
È quanto ha scritto il presidente della Comunità evangelica di Germania (Ekd), pastore Heinrich Bedford-Strohm, al presidente della Conferenza episcopale tedesca, il cardinale arcivescovo di München und Freising, Reinhard Marx, in vista dell’appuntamento del 31 ottobre 2017, quando sarà trascorso mezzo secolo dall’affissione delle 95 tesi sul portone della Schlosskirche di Wittenberg da parte di Martin Lutero.
È il convento domenicano più famoso al mondo. Da Firenze è stato per secoli faro di santità, di arte, di cultura. Ma ora è sul punto di essere soppresso, proprio per volontà dell'ordine di san Domenico
di Sandro Magister
ROMA, 17 luglio 2015 – La sentenza finale potrebbe arrivare da un momento all'altro, nella distrazione dell'estate. E riguarderà la vita o la morte del convento domenicano più famoso al mondo, il convento di San Marco a Firenze.
La posta in gioco ha dell'incredibile. È come se i frati francescani decidessero di chiudere il convento di Assisi. Eppure è ciò che potrebbe accadere, per volontà dello stesso ordine di san Domenico, se il maestro generale dell'ordine, padre Bruno Cadoré, rendesse esecutiva la decisione che il capitolo della provincia domenicana dell'Italia centrale, intitolata a santa Caterina da Siena, ha preso nell'autunno del 2013: la decisione, appunto, di sopprimere la "casa", cioè il convento di San Marco a Firenze.
In un primo articolo (clicca qui) abbiamo fotografato la situazione di disorientamento di tanti fedeli riguardo alle conclusioni del Sinodo straordinario sulla famiglia e in preparazione al prossimo Sinodo ordinario che si terrà in ottobre. Si tratta di un disorientamento causato soprattutto da chi cerca di approfittare dell’occasione per imporre cambiamenti dottrinali mascherati da aggiustamenti dottrinali.
Si tratta di una situazione che richiede una serie di distinzioni teoretiche e pratiche che vanno però riportate ai criteri della logica aletica, ossia a quelle esigenze fondamentali della razionalità che vigono per ogni ordine di discorsi che abbiano la pretesa della verità. Sono esigenze che non si possono trascurare quando si tratta della verità della dottrina professata dalla Chiesa (fides quae creditur), alla quale deve assentire in toto chiunque voglia appartenere alla Chiesa, Popolo di Dio, e ottenere da Cristo la salvezza.
STEFANO CARUSI, ANTONIO LIVI, ENRICO MARIA RADAELLI,Dogma e pastorale, Ermeneutica dal Magistero del Vaticano II al Sinodo sulla famiglia - Casa editrice Leonardo da Vinci, Roma 2015 - pp. 216, € 20,00.
I vescovi della Nigeria denunciano il diktat occidentale
(di Lupo Glori) Lo scorso 8 luglio la conferenza episcopale della Nigeria, guidata da Sua Ecc. Mons. Ignatius Ayau Kaigama, ha diramato un duro e fermo comunicato nei confronti dei crescenti pericoli provenienti dalla deriva omosessualista dell’Occidente, intitolato La nostra posizione su matrimonio, famiglia e società umana.
In esso, i vescovi cattolici della Nigeria, hanno voluto ribadire, senza troppi giri di parole, la prospettiva della Chiesa nei confronti dell’istituzione del matrimonio e della famiglia, scrivendo: «La recente crescita dell’attivismo LGBT, il voto popolare nella Repubblica d’Irlanda e la decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti tenderà a provocare un notevole e rapido cambiamento nell’opinione pubblica circa la natura e il significato del matrimonio e della famiglia, come è stato conosciuto da millenni.
Il Vaticano arruola Marino, Pizzarotti e De Magistris per fornire consigli su etica ambientale e schiavitù
Il Centro di etica ambientale aperto dai gesuiti di Monaco di Baviera fa proseliti sui princìpi fondamentali di ambientalismo
Il presidente della Pontificia accademia delle Scienze sociali, mons. Marcelo Sanchez Sorondo
Roma. E’ attivo e fa proseliti il nuovo Centro di etica ambientale aperto dai gesuiti di Monaco di Baviera. Ogni lunedì sera, lezioni su gestione delle risorse, giustizia internazionale e princìpi fondamentali di ambientalismo. E’ il leitmotiv del momento: dopotutto, nelle Filippine la Compagnia ha deciso di riconvertire gli immobili di proprietà in case ecosostenibili, allo scopo di “riconciliarci con la natura”.
La morte dell’ottantasettenne cardinale-arcivescovo emerito di Bologna (milanese di nascita e di spirito), avvenuta l’11 luglio alle 2.30, ci ha spinto a ritrovare una parte della sua numerosa pubblicistica, di forte stimolo per il cristiano (e non solo) che voglia vivere la propria testimonianza nelle difficili contingenze attuali. Per ricordarlo secondo verità non c’è modo migliore che riproporre alcuni (pochi) passi dei suoi scritti, attuali come non mai.
Letture e attenzioni (da ‘Annotazione previa’ in “Pinocchio, Peppone e l’Anticristo e altre divagazioni”, ed. Cantagalli, Siena, 2012): Le mie attenzioni e le mie letture hanno spesso sconfinato dai ‘sacri recinti’. Non mi sono mai limitato a occuparmi soltanto di teologia e di pastorale, di opere patristiche e di documenti conciliari. Tuttavia le divagazioni (…) a dire il vero sconfinavano sì dall’ambito rigorosamente ecclesiastico, ma non da quello della vita evangelica e della contemplazione della verità che salva: Collodi, Guareschi, Solovev, Chesterton, Bacchelli, Tolkien – tutti ‘laici’ nel senso migliore e più autentico del termine – mi hanno fatto davvero crescere nella ‘intelligenza della fede’. Anche la conoscenza un po’ ravvicinata – al di là dei luoghi comuni e dei giudizi ‘politicamente corretti’ – di avvenimenti apparentemente ‘mondani’, come la Rivoluzione francese e il Risorgimento, mi hanno aiutato ad aderire con maggiore consapevolezza al disegno provvidenziale del Padre e alla signoria di Cristo., Re dell’universo, della storia e dei cuori.
Bolivia. Papa Francesco ricorda padre Luis Espinal e parla dell'ermeneutica del contesto
Durante il volo di ritorno dall’America Latina il Papa, nella consueta intervista collettiva con i giornalisti, ha spiegato perché ha accettato il regalo del presidente Morales – un crocifisso su falce e martello-, e ha ricordato il rapporto tra i gesuiti e la teologia della liberazione. Di seguito la trascrizione della risposta di Francesco.
“Io – è curioso – non conoscevo questo, e neppure sapevo che Padre Espinal era scultore e anche poeta. L’ho saputo in questi giorni. L’ho visto e per me è stata una sorpresa. Secondo: lo si può qualificare come il genere dell’arte di protesta.
Cari vescovi, davvero vi va bene così?Alla base dei tentativi dimediazione sul ddl Cirinnà che vuole equiparare di fatto le coppie etero e omosessuali, sta una "falsa" interpretazione della Costituzione. Avallata anche dal quotidiano della CEI, che prepara così la "via cattolica" alle nozze gay. Ma davvero i nostri vescovi non hanno nulla da obiettare?
Prosegue l’attacco in forze di hacker al sito de La Nuova Bussola Quotidiana, e per questo potrà accadere ancora di non potervi accedere; nel frattempo il senatore Carlo Giovanardi viene allontanato da un albergo a Cortina d’Ampezzo perché sgradito ad alcuni clienti; ancora, il PD medita di forzare le regole parlamentari per accelerare l’approvazione del ddl Cirinnà, che sancirebbe per legge la sostanziale equivalenza di coppie etero e omosessuali. Sono questi tutti segnali di nubi sempre più nere che si addensano sul nostro Paese, nelle mani di una potente lobby gay che sta imponendo una forma sempre più soffocante di totalitarismo, con la complicità di media, politici e aziende sempre pronte a piegarsi a quello che appare il potente di turno.
Gli attentati terroristici sulla spiaggia di Sousse, in Tunisia, o nella fabbrica vicino a Lione, o nella moschea sciita di Kuwait City, non sono che gli ultimi anelli di una catena che parte da lontano e, purtroppo, è una facile profezia affermare che non saranno gli ultimi, né i più gravi.
Ormai, anche i più lenti a comprendere, dovrebbero aver cominciato ad aprire gli occhi: e, benché viviamo in una cultura dell’effimero, che è nemica della memoria, dovremmo ricordare altri fatti analoghi che si sono verificati negli Stati Uniti, in Spagna, in Gran Bretagna, in Francia, in Russia, per non parlare di quello che, ormai quotidianamente, sta accadendo in Nigeria, in Somalia, in Kenya, in Algeria, in Libia, in Egitto, in Iraq, in Siria, in Pakistan, in Indonesia, nelle Filippine e in altri luoghi ancora.
A lanciare l’allarme, sono stati lo scorso 8 luglio il giornalista inglese Edward Pentin del National Catholic Register ed il sito statunitenseCatholic Culture. Entrambi hanno notato, perplessi, l’eccessiva “disinvoltura” dimostrata dal sito in lingua tedesca di Radio Vaticana, nel pubblicare la foto di un bacio tra due donne a commento di un articolo su di un presunto “cambio di linea” da parte della Chiesa sul “matrimonio” tra persone dello stesso sesso, in “sintonia” con i nuovi orientamenti dell’opinione pubblica.
L’immagine è stata poi tolta, quindi rimessa on line ed, infine, di nuovo eliminata, dopo la pioggia di commenti negativi espressi da internauti sempre più sconcertati.
Cavarzere, vescovo blocca veggente Alina Coia: “No offerte e messe al capitello”
Caverzere, vescovo blocca veggente Alina Coia: "No offerte e messe al capitello"
CHIOGGIA – Niente offerte e niente messe alcapitello della Madonna a Cavarzere per la presunta veggente Alina Coia. A dirlo è il vescovo di Chioggia, monsignor Adriano Tessarollo, che ha dettato le regole da seguire per i fedeli nell’area dove si trova la statua.
Filippo Greggio sul Gazzettino scrive che il vescovo ha emanato un provvedimento che detta le regole di devozione al capitello:
“Il documento, che porta la data dell’11 luglio, non ha lo scopo di riconoscere la presenza di fatti straordinari, dove la presunta veggente Alina Coia sostiene da anni di vedere la Madonna, ma si limita a indicare cosa si può fare nell’ara del capitello e cosa invece è vietato dalla chiesa locale.
(Michel Dorais) A 42 giorni di distanza dal giorno in cui i follower del Papa hanno superato i 21 milioni, oggi, mercoledì 15 luglio, alle 14.30, gli account complessivamente hanno oltrepassato i 22 milioni. Nei giorni del Pellegrinaggio del Santo Padre in tre Nazioni del Sudameirca la media dei nuovi followers ogni 24 ore è cresciuta notevolmente passando da 20 a 29 mila. Le 3 lingue più popolari per connettersi all'account del Papa rimangono sempre lo spagnolo (9.347.116), l'inglese (6.586.373) e infine l'italiano (2.912.635).