Le litanie rogazionali nella tradizione liturgica
Della storia delle origini gallicane di queste Rogazioni e delle consuetudini più antiche abbiamo già parlato QUI.
Processione delle Litanie Maggiori (25 aprile)
Anche in questa ricorrenza si canta, tra l'altro, la litania rogazionale.
Vogliamo qui parlare della preghiera che maggiormente caratterizza i giorni delle Rogazioni, donando loro pure il nome, ossia quella parte della litania detta litania rogazionale che rivolge una serie di richieste (rogationes in latino) a Nostro Signore, caratterizzate dalla ripetizione della formula Te rogamus, audi nos (Vi preghiamo, ascoltateci). Questa litania è l'ultimo vestigio di una tradizione cristiana antichissima, comune a Oriente e Occidente, tutt'ora sopravvissuta nelle liturgie orientali, dove il diacono canta, sia durante la Divina Liturgia che durante le Ore, numerose litanie rogazionali con diverse impetrazioni a Dio.
Analizzeremo e confronteremo di seguito tre modelli: la litania come sopravvive oggi nel Rito Romano; la litania del Rito Romano dei primi secoli, tratta dal Sacramentario Gelasiano; due tra le più significative litanie della liturgia eucaristica orientale.
La litania rogazionale nel Rito Romano oggi
Le Litanie dei Santi si compongono di diverse sezioni: le invocazioni a Dio, le invocazioni ai Santi, gli embolismi (Libera nos, Domine), la litania rogazionale, nuovamente le invocazioni a Dio, comprendenti ora il salmo 69, i versicoli e le collette.
Nelle orazioni della litania rogazionale si prega anzitutto per le nostre necessità, in secondo luogo per il Papa e per tutti gli Ordini Religiosi (intesi non già come congregazioni monastiche o conventuali, che non esistevano al tempo in cui fu scritta questa preghiera, ma bensì come vescovi, sacerdoti, monaci, diaconi e suddiaconi; si noti che in questo punto non si fa menzione del vescovo locale, a cagione del carattere prettamente romano di questa liturgia, per cui non occorreva nominare altri vescovi oltre al Papa), per l'umiliazione dei nemici di Dio (intesa come la loro conversione alla retta fede), per la Santa Liturgia (chiamate col nome di servitium, calco del greco λειτουργία), etc.
Sono rimasti gli elementi fondamentali del formulario antico, anche se si ritrovano pochi calchi precisi; viceversa ci sono analogie tra queste preghiere e quella sorta di "litania ampliata" che troviamo nella Liturgia dei Presantificati del Venerdì Santo. La cosa più notevole rispetto agli altri due esempi che proporremo è sicuramente la scomparsa dell'invocazione Kyrie eleison, che a Roma aveva assunto nei secoli (almeno dal IX) un significato esclusivamente penitenziale, e aveva perso quella connotazione più generale di invocazione alla benignità di Dio nei confronti degli uomini, che l'Oriente conserva ancora. Scomparsa questa, la risposta del popolo è passata ad essere Te rogamus, audi nos, che - come vedremo negli esempi seguenti - anticamente faceva ancora parte dell'impetrazione cantata dal diacono.
Peccatores, te rogamus, audi nos.
Ut nobis parcas,
Ut nobis indulgeas,
Ut ad veram paenitentiam nos perducere digneris,
Ut Ecclesiam tuam sanctam regere et conservare digneris,
Ut domum Apostolicum et omnes ecclesiasticos ordines in sancta religione conservare digneris,
Ut inimicos sanctae Ecclesiae humiliare digneris,
Ut regibus et principibus christianis pacem et veram concordiam donare digneris,
Ut cuncto populo christiano pacem et unitatem largiri digneris,
Ut omnes errantes ad unitatem Ecclesiae revocare, et infideles universos ad Evangelii lumen perducere digneris,
Ut nosmetipsos in tuo sancto servitio confortare et conservare digneris,
Ut mentes nostras ad caelestia desideria erigas,
Ut omnibus benefactoribus nostris sempiterna bona retribuas,
Ut animas nostras, fratrum, propinquorum et benefactorum nostrorum ab aeterna damnatione eripias,
Ut fructus terrae dare et conservare digneris,
Ut omnibus fidelibus defunctis requiem aeternam donare digneris,
Ut nos exaudire digneris,
Fili Dei,
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Pur peccatori, Vi preghiamo, ascoltateci.
Perché Voi ci risparmiate,
Perché Voi ci perdoniate,
Perché Voi Vi degniate di condurci a vera penitenza,
Perché Voi Vi degniate di preservare e governare la Vostra santa Chiesa,
Perché Voi Vi degniate di preservare l’Apostolico Signore il Papa e tutti gli Ordini Religiosi nel santo zelo religioso,
Perché Voi Vi degniate di umiliare tutti i nemici della Santa Chiesa,
Perché Voi Vi degniate di far dono di pace e di vera concordia ai sovrani e ai principi cristiani,
Perché Voi Vi degniate di donare pace ed unità a tutto il popolo cristiano,
Perché Voi Vi degniate di ricondurre all’unità della Chiesa tutti gli erranti, e di portare tutti gli infedeli alla luce del Vangelo,
Perché Voi Vi degniate di supportarci e preservarci nel Vostro santo servizio liturgico,
Perché eleviate le nostre menti ai desideri celesti,
Perché ricompensiate coi beni eterni i nostri benefattori,
Perché salviate dalla dannazione eterna le anime nostre, dei nostri fratelli, parenti e dei nostri benefattori,
Perché Voi Vi degniate di concedere e conservare i frutti della terra,
Perché Voi Vi degniate di donare a tutti i fedeli defunti l’eterno riposo,
Perché Voi Vi degniate d’esaudirci,
O Figlio di Dio,
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La litania rogazionale nel Rito Romano dei primi secoli
Nel Sacramentario Gelasiano troviamo invece quest'altra formula di preghiera, direttamente ricalcata sui modelli greci, fedelmente riportataci dallo Jungmann nel suo Missarum Sollemnia. Secondo l'interpretazione della maggior parte dei liturgisti, questa litania si cantava durante la processione papale prima dell'inizio della Liturgia, e dunque da questa, per contrazione progressiva (passando prima per i semplici tropi, poi all'invocazione secca), ebbe origine il Kyrie della Messa. A questo link si trova una trascrizione dell'evoluzione della litania completa in un semplice nonuplo Kyrie secondo lo Jungmann. Di seguito ci limitiamo a riportare la litania di Papa Gelasio.
DEPRECATIO QUAM PAPA GELASIUS PRO UNIVERSALI ECCLESIA CONSTITUIT CANENDAM ESSE
Dicamus omnes: Domine exaudi et miserere
Patrem Unigeniti et Dei Filium Genitoris ingeniti et Sanctum Deum Spiritum fidelibus animis invocamus
— Kyrie eleison (ad omn. inv.)
I — Pro immaculata Dei vivi ecclesia, per totum orbem constituta divinae bonitatis opulentiam deprecamur
II — Pro sanctis Dei magni sacerdotibus et ministris sacri altaris cunctisque Deum verum colentibus populis Christum Dominum supplicamus
III — Pro universis recte tractantibus verbum veritatis multiformem Verbi Dei sapientiam peculiariter obsecramus
IV — Pro his qui se mente et corpore propter caelorum regna castificant, et spiritalium labore desudant, largitorem spiritalium munerum obsecramus
V — Pro religiosis principibus omnique militia eorum, qui iustitiam et rectum iudicium diligunt, Domini potentiam obsecramus
VI — Pro iucunditate serenitatis et opportunitate pluviae atque aurarum vitalium blandimentis ac diversorum temporum prospero cursu rectorem mundi Dominum deprecamur
VII — Pro his quos prima christiani nominis initiavit agnitio, quos iam desiderium gratiae caelestis accendit, omnipotentis Dei misericordiam obsecramus
VIII — Pro his quos humanae infirmitatis fragilitas, et quos nequitiae spiritalis invidia, vel varius saeculi error involvit, Redemptoris nostri misericordiam imploramus
IX — Pro his, quos peregrinationis necessitar, aut iniquae potestatis oppressio vel hostilitatis vexat aerumna, Salvatorem Dominum supplicamus
X — Pro iudaica falsitate... aut haeretica pravitate deceptis vel gentilium superstitione perfusis veritatis Dominum deprecamur
XI — Pro operariis pietatis et his, qui necessitatibus laborantum fraterna caritate subveniunt, misericordiarum Dominum deprecamur
XII — Pro omnibus intrantibus in haec sanctae domus Domini atria, qui religioso corde et supplici, devotione convenerunt, Dominum gloriae deprecamur
XIII — Pro emundatione animarum corporumque nostrorum, et omnium venia peccatorum clementissimum Dominum supplicamus
XIV — Pro refrigerio fidelium animarum, praecipue sanctorum Domini sacerdotum, qui huic ecclesiae praefuerunt catholicae, Dominum spirituum et universae carnis iudicem deprecamur
XV — Mortificatam vitiis carnera et viventem fide animam
— praesta, Domine, praesta (ad omn. inv.)
XVI — Castum timorem et veram dilectionem
XVII — Gratum vitae ordinem et probabilem exitum
XVIII — Angelum pacis et solatia sanctorum
Nosmetipsos et omnia nostra, quae orto quae aucta per Dominum ipso auctore suscipimus, ipso custode retinemus, ipsiusque misericordiae et arbitrio providentiae commendamus
— Domine miserere.
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SUPPLICA CHE PAPA GELASIO ORDINO’ SI DOVESSE CANTARE PER LA CHIESA UNIVERSALE
Diciamo tutti: Signore ascoltateci e abbiate misericordia.
Invochiamo con animi fedeli il Padre dell’Unigenito e il Figlio di Dio Genitore ingenerato e lo Spirito Santo Iddio.
— Signore, misericordia (ad ogni invocazione)
I — Per la chiesa immacolata del Dio vivente, fondata in tutta la terra, chiediamo la ricchezza della divina bontà
II — Per i santi sacerdoti del grande Iddio e i ministri del sacro altare e tutti i popoli che adorano il Dio vero, supplichiamo Cristo Signore
III — Per tutti coloro che bene predicano la parola multiforme della verità, preghiamo specialmente la sapienza del Verbo di Dio
IV — Per quelli che si fanno casti nella mente e nel corpo a motivo del regno dei cieli, e faticano nell’esercizio delle cose spirituali, supplichiamo il datore dei beni spirituali
V — Per i principi devoti e tutto il loro esercito, che amano la giustizia e il buon diritto, preghiamo la potenza del Signore
VI — Per la bontà del clima, la pioggia a tempo opportuno, per la propiziazione delle auree vitali, e per il prospero scorrere delle diverse stagioni, preghiamo il Signore rettore del mondo
VII — Per coloro che hanno iniziato a conoscere il nome cristiano, che già sono infiammati dal desiderio della grazia celeste, supplichiamo la misericordia di Dio onnipotente
VIII — Per coloro che sono stretti dalla fragilità della debolezza umana, dall’invidia della nequizia spirituale, dal molteplice errore del secolo, imploriamo la misericordia del nostro Redentore.
IX — Per coloro che sono costretti alla peregrinazione, o sono vessati dall’oppressione di un potere iniquo o dall’affanno dell’ostilità, supplichiamo Iddio Salvatore.
X — Perché siano sconfitte la falsità dei giudei e la malvagità degli eretici e la superstizione dei gentili, supplichiamo il Signore della verità
XI — Per gli operatori di misericordia e per coloro che sovvengono alle necessità di chi è nella tribolazione con fraterna carità, supplichiamo il Signore della misericordia
XII — Per tutti coloro che entrano in questa santa casa di Dio, che con cuore devoto e supplice sono giunti per la preghiera, supplichiamo il Signore della gloria
XIII — Per la purificazione delle nostre anime, e per il perdono di tutti i peccati, supplichiamo il Signore clementissimo
XIV — Per il refrigerio delle anime dei fedeli, e soprattutto dei santi sacerdoti di Dio, che furono a capo di questa chiesa cattolica, supplichiamo il Signore degli spiriti e giudice di ogni carne.
XV — Un’anima mortificata ai vizi della carne e vivida nella fede
— concedeteci, o Signore (ad omn. inv.)
XVI — Il morigerato timore ed il vero amore
XVII — Un buon trascorrere della vita e un’auspicabile sua fine
XVIII — L’angelo di pace e la consolazione dei Santi
Affidiamo noi stessi e tutto quanto è nostro, che sono state create da Dio, che abbiamo ricevuto da lui, che custodiamo grazie a lui, alla sua misericordia e all’arbitrio della sua provvidenza
— Signore, misericordia.
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Delle numerosissime litanie contenute nel Rito Greco, abbiamo deciso di riportare, a titolo di esempio, quella d'inizio della Divina Liturgia, detta della pace (εἰρηνικὰ) e quella di fine del Vespero, poiché per struttura sono le più simili a quella gelasiana sovrariportata. L'origine comune, l'influenza reciproca e lo sviluppo parallelo delle due tradizioni appariranno sicuramente chiari al lettore. Talune espressioni ricorrono proprio in modo identico. Le preghiere sono essenzialmente a vantaggio delle stesse categorie di persone (i cristiani fedeli, la Chiesa, il clero, il clima, i principi cristiani, gli operatori di misericordia, coloro che si recano nella chiesa, i catecumeni, i dissidenti, il perdono delle anime, i tribolati...), le quali si ritrovano, pur colle debite differenze, anche nella litania rogazionale attuale, come detto sopra. Erano in fondo le categorie essenziali della preghiera cristiana, che ritroviamo persino in alcuni testi goliardici dell'XI secolo; in alcuni noti carmi satirici di produzione germanica, riferentesi alla pia pratica della preghiera, vengono infatti nominate pressoché le stesse categorie di persone per cui si prega (anche se talora accompagnate da epiteti scherzosi): rispetto alle litanie latine sopraccitate riportano anche preghiere per i penitenti (chiaro influsso della devozione medievale), per i viaggiatori per terra e per mare, per i malati (queste ultime si ritrovano tutte nella litania greca sotto).
Ἐν εἰρήνῃ τοῦ Κυρίου δεηθῶμεν.
Κύριε, ἐλέησον.
Ὑπὲρ τῆς ἄνωθεν εἰρήνης καὶ τῆς σωτηρίας τῶν ψυχῶν ἡμῶν, τοῦ Κυρίου δεηθῶμεν.
Ὑπὲρ τῆς εἰρήνης τοῦ σύμπαντος κόσμου, εὐσταθείας τῶν ἁγίων τοῦ Θεοῦ Ἐκκλησιῶν καὶ τῆς τῶν πάντων ἑνώσεως, τοῦ Κυρίου δεηθῶμεν.
Ὑπὲρ τοῦ ἁγίου οἴκου τούτου καὶ τῶν μετὰ πίστεως, εὐλαβείας καὶ φόβου Θεοῦ εἰσιόντων ἐν αὐτῷ τοῦ Κυρίου δεηθῶμεν.
Ὑπὲρ τῶν εὐσεβῶν καὶ ὀρθοδόξων χριστιανῶν, τοῦ Κυρίου δεηθῶμεν.
Ὑπὲρ τοῦ ἀρχιεπισκόπου ἡμῶν... τοῦ τιμίου πρεσβυτερίου, τῆς ἐν Χριστῷ διακονίας, παντὸς τοῦ κλήρου καὶ τοῦ λαοῦ, τοῦ Κυρίου δεηθῶμεν.
Ὑπὲρ τῆς πόλεως ταύτης, πάσης πόλεως καὶ χώρας καὶ τῶν πίστει οἰκούντων ἐν αὐταῖς, τοῦ Κυρίου δεηθῶμεν.
Ὑπὲρ εὐκρασίας ἀέρων, εὐφορίας τῶν καρπῶν τῆς γῆς, καὶ καιρῶν εἰρηνικῶν, τοῦ Κυρίου δεηθῶμεν.
Ὑπὲρ πλεόντων, ὁδοιπορούντων, νοσούντων, καμνόντων, αἰχμαλώτων καὶ τῆς σωτηρίας αὐτῶν, τοῦ Κυρίου δεηθῶμεν.
Ὑπὲρ τοῦ ῥυσθῆναι ἡμᾶς ἀπὸ πάσης θλίψεως, ὀργῆς, κινδύνου καὶ ἀνάγκης, τοῦ Κυρίου δεηθῶμεν.
Ἀντιλαβοῦ, σῶσον, ἐλέησον καὶ διαφύλαξον ἡμᾶς, ὁ Θεός, τῇ σῇ χάριτι.
Τῆς παναγίας, ἀχράντου, ὑπερευλογημένης, ἐνδόξου δεσποίνης ἡμῶν, Θεοτόκου καὶ ἀειπαρθένου Μαρίας, μετὰ πάντων τῶν Ἁγίων μνημονεύσαντες, ἑαυτοὺς καὶ ἀλλήλους καὶ πᾶσαν τὴν ζωὴν ἡμῶν Χριστῷ τῷ Θεῷ παραθώμεθα.
Σοί, Κύριε.
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In pace preghiamo il Signore.
Signore, abbiate pietà.
Per la pace che viene dall’alto e la salvezza delle nostre anime, preghiamo il Signore.
Per la pace dell’intero universo, la saldezza delle Sante Chiese di Dio e di tutte le comunità, preghiamo il Signore.
Per questo santo tempio e per quelli che con fede, reverenza e timore di Dio si recano in esso, preghiamo il Signore.
Per i Cristiani fedeli e ortodossi, preghiamo il Signore.
Per il nostro Arcivescovo …, per il venerabile presbiterio, per il diaconato in Cristo, per tutto il clero ed il popolo, preghiamo il Signore.
Per questa nostra città, per ogni città e regione e per quelli che vivono in esse con fede, preghiamo il Signore.
Per un clima ben temperato, per l’abbondanza dei frutti della terra, per dei tempi di pace, preghiamo il Signore.
Per i naviganti, coloro che sono in viaggio, gli ammalati, gli affaticati, i prigionieri e la loro salvezza, preghiamo il Signore.
Perché noi siamo liberati da ogni tribolazione, ira, pericolo e necessità, preghiamo il Signore.
Venite in nostro aiuto, salvateci, abbiate misericordia di noi e custoditeci, o Dio, con la Vostra grazia.
Memori della nostra santissima, immacolata, benedetta e gloriosa signora, la Madre di Dio e sempre vergine Maria, insieme a tutti i Santi, ci affidiamoci gli uni gli altri e affidiamo tutta la nostra vita a Cristo Dio.
A Voi, o Signore.
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Πληρώσωμεν τὴν ἑσπερινὴν δέησιν ἡμῶν τῷ Κυρίῳ.
Κύριε, ἐλέησον.
Ἀντιλαβοῦ, σῷσον, ἐλέησον καὶ διαφύλαξον ἡμᾶς, ὁ Θεός, τῇ Σῇ χάριτι.
Τὴν ἑσπέραν πᾶσαν, τελείαν, ἁγίαν, εἰρηνικὴν καὶ ἀναμάρτητον, παρά τοῦ Κυρίου, αἰτησώμεθα.
Παράσχου, Κύριε
Ἄγγελον εἰρήνης, πιστὸν ὁδηγόν, φύλακα τῶν ψυχῶν καί τῶν σωμάτων ἡμῶν, παρά τοῦ Κυρίου αἰτησώμεθα.
Συγγνώμην καὶ ἄφεσιν των ἁμαρτιῶν καί τῶν πλημμελημάτων ἡμῶν, παρά τοῦ Κυρίου αἰτησώμεθα.
Τὰ καλὰ καὶ συμφέροντα ταῖς ψυχαῖς ἡμῶν καὶ εἰρήνην τῷ κόσμῳ, παρά τοῦ Κυρίου αἰτησώμεθα.
Τὸν ὑπόλοιπον χρόνον τῆς ζωῆς ἡμῶν ἐν εἰρήνῃ καὶ μετανοίᾳ ἐκτελέσαι, παρά τοῦ Κυρίου αἰτησώμεθα.
Χριστιανὰ τὰ τέλη τῆς ζωῆς ἡμῶν, ἀνώδυνα, ἀνεπαίσχυντα, εἰρηνικά, καὶ καλὴν ἀπολογίαν τὴν ἐπί τοῦ φοβεροῦ βήματος τοῦ Χριστοῦ αἰτησώμεθα.
Τῆς Παναγίας, ἀχράντου, ὑπερευλογημένης, ἐνδόξου Δεσποίνης ἡμῶν Θεοτόκου καὶ ἀειπαρθένου Μαρίας, μετὰ πάντων των Ἁγίων μνημονεύσαντες, ἑαυτοὺς καὶ ἀλλήλους καὶ πᾶσαν τὴν ζωὴν ἡμῶν Χριστῷ τῷ Θεῷ παραθώμεθα.
Σοί, Κύριε.
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Completiamo la nostra preghiera vespertina al Signore.
Signore, abbiate pietà.
Venite in nostro aiuto, salvateci, abbiate misericordia di noi e custoditeci, o Dio, con la Vostra grazia.
Che tutta la sera sia perfetta, santa, pacifica, priva di peccato, chiediamo al Signore.
Concedeteci, o Signore
Un angelo di pace, guida fedele, custode delle nostre anime e dei nostri corpi, chiediamo al Signore.
Il perdono e la remissione dei nostri peccati e delle nostre iniquità, chiediamo al Signore.
I beni che convengono alle nostre anime e la pace per il mondo, chiediamo al Signore.
Di terminare quanto resta della nostra vita in pace e penitenza, chiediamo al Signore.
Una fine cristiana della nostra vita, senza dolore, senza sofferenza, pacifica, e una buona difesa davanti al tremendo tribunale di Cristo, chiediamo al Signore.
Memori della nostra santissima, immacolata, benedetta e gloriosa signora, la Madre di Dio e sempre vergine Maria, insieme a tutti i Santi, ci affidiamoci gli uni gli altri e affidiamo tutta la nostra vita a Cristo Dio.
A Voi, o Signore.
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La litania in una celebrazione pontificale del rito bizantino in lingua slava
(la più volte ripetuta invocazione Господи, помилуй [Gòspodi, pomìluj] è, come ben noto, la trasposizione slava di Kyrie eleison)
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