ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 17 giugno 2017

“Il diavolo e l’acqua santa”

L’acqua benedetta e la lotta al demonio 

di Don Marcello Stanzione



“Il diavolo e l’acqua santa” è una espressione assai popolare nel nostro linguaggio quotidiano per indicare due realtà antitetiche ed infatti l’uso dell’acqua benedetta è un’efficace protezione contro l’influsso del diavolo: “Mi chiedi perché ti raccomando sempre – afferma il fondatore canonizzato dell’Opus Dei – con tanto impegno, l’uso quotidiano dell’acqua benedetta. Potrei darti molte ragioni. Ti basterà sicuramente questa della Santa di Avila: “Da nulla fuggono i demoni, e per non far ritorno, più che dell’acqua benedetta”.

Le potenze delle tenebre sono scatenate

DA UN ESORCISMO DELL’ 11 FEBBRAIO 2013 , LUCIFERO :”QUELLO LASSU’ STA PER TORNARE SULLA TERRA ,NON SO NE’ IL DOVE NE’ IL QUANDO ,MA SENTO CHE QUEL GIORNO E’ MOLTO ,MOLTO,MOLTO VICINO …” …”HO PERSO IL PARADISO PER SEMPRE …IO NON SONO ETERNO SONO UNA CREATURA PROPRIO COME VOI … ” “Pregate per Papa Benedetto, ha sofferto molto per i peccati compiuti nella Chiesa, il peso degli stessi lo ha indebolito nel fisico e nell’anima, ma non l’ho vinto. “

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Esorcismo dell’11 febbraio 2013
L’annuncio del Romano Pastore della Chiesa Universale, suscita in noi riflessione e timore per quanto sta attraversando la vacillante barca di Pietro.
A tal proposito riportiamo la confessione fatta da Lucifero, durante un esorcismo, che lascia sbigottiti e sgomenti, qualora le sue parole risultassero confermate nel prossimo futuro.
Ecco il testo integrale:
Esorcista: Nel nome dell’Immacolata Vergine Maria, ti ordino di dire la verità su quanto sta accadendo alla Chiesa di Cristo?
Lucifero: ” Noooooo, Quella là nooooo!
Il solo sentire pronunciare il Suo Nome è per me e per noi demoni, un tormento infinito.
Non voglio parlareeeeeeeeee, ma l’Alta Dama mi obbliga a risponderti Prete schifoso!

Ma della sua morte chiederò conto a te.

Della loro morte Dio chiederà conto a noi




Sta scritto nel libro di Ezechiele (33, 8): Se io dico all’empio: Empio tu morirai, e tu non parli per distoglier l’empio dalla sua condotta, egli, l’empio, morirà per la sua iniquità; ma della sua morte chiederò conto a te.
Queste parole ci tornano continuamente alla mente davanti a una serie di fatti che stanno accadendo sotto i nostri occhi, e che noi, forse, non siamo sufficientemente desti per capire e interpretare, e, soprattutto, per renderci conto della nostra responsabilità riguardo ad essi.


Oggi esiste un nuovo moralismo

Quando ignoranza e superbia predominano nei Vescovi e affondano la Chiesa


Socrate diceva che esiste un solo bene, la conoscenza, e un solo male, l’ignoranza… e ciò è comprensibile, per noi, dal momento che san Girolamo insegnava che “l’ignoranza delle Scritture è ignoranza di Cristo…“, senza dimenticare che l’ignoranza ha due facce della stessa medaglia: la prima è quella scusabile quando la persona che ignora certa conoscenza non si arroga però il diritto di insegnare ciò che non conosce e resta nel suo grado di umiltà; la seconda è quella ignoranza che produce la superbia, come il famoso detto “metti un uniforme all’ignorante e diventerà dittatore…
Bene! Tutta questa premessa intanto per sottolineare e confessare la nostra ignoranza in molte materie, specialmente in politica dalla quale ci teniamo volentieri alla larga, al tempo stesso riteniamo umilmente utile spendere due parole, di cui conosciamo invece la materia, a riguardo delle amare conseguenze  di certe affermazioni – politiche e ideologiche – pronunciate dai nostri Pastori.
Non se ne può più che ogni giorno che si aprono le notizie, c’è sempre un Vescovo pronto a dare la sua dose giornaliera di ignoranza e spacciarla come verità. E’ il recente caso del Vescovo di Palermo Corrado Lorefice il quale ha affermato che: “se l’Europa è nel mirino del terrorismo (islamico) è anche colpa di noi europei, con la nostra dissennata politica di depredazione verso altre terre e continenti..”. Laddove  l’affermazione contiene una mezza verità – la depredazione di “noi europei” -, è però indice di grande ignoranza (non crediamo più alla buona fede) non chiarire chi sono stati questi “europei”, e non dire chiaramente che i colonizzatori furono tutti di stampo PROTESTANTE e nichilista, come l’Inghilterra anglicana e la Francia liberale ateista, e non chiarire che il problema reale è L’APOSTASIA DEI CATTOLICI dalla sana Dottrina sociale della Chiesa, a cominciare proprio dai Pastori.

Clandestino anche in Vaticano?


I cent'anni di Domenico Bartolucci. Come cetra in terra straniera


Il Vaticano ha emesso un francobollo e un CD, a cent'anni dalla sua nascita. Ma la sera di mercoledì 14 giugno, tra le statue grecoromane del Braccio Nuovo dei musei pontifici, durante il concerto in onore del grande musicista e uomo di Chiesa Domenico Bartolucci (1917-2013), non c'era ombra né dell'attuale coro della Cappella Sistina di cui egli fu "maestro perpetuo", né delle autorità vaticane che contano.
Era come se tutto avvenisse in terra straniera. Come in esilio era stato mandato lui stesso, Bartolucci, quando nel 1997 fu cacciato dalla direzione del coro che accompagna le liturgie papali, e con lui fu preso congedo dalla tradizione "romana" di musica liturgica che dal Gregoriano e da Palestrina arrivava al Novecento e al Concilio Vaticano II e ha avuto appunto in Bartolucci il suo ultimo geniale rappresentante.

Novum Ius Lateranum

IL PAPA IN LATERANO. CORRIDOIO PROIBITO AI SALUTI DI PRETI SUORE E LAICI. SOLO MIGRANTI E RIFUGIATI, PLEASE….

A volte ci sono dei dettagli che valgono tutta la storia. E quello che ci hanno raccontato, e che stiamo per raccontarvi, secondo noi è uno di quelli.

Teatro della scena è San Giovanni in Laterano, cattedrale di Roma. Il Pontefice domenica sera, alle 19, celebrerà la messa del Corpus Domini; la processione tradizionale attraverso Roma del giovedì (a cui peraltro il Pontefice regnante non ha mai partecipato, a differenza dei predecessori) è stata spostata a domenica, appunto.

Vieni avanti Bergoglio..

Il prossimo attacco teologico sarà alla Presenza Reale di Gesù Cristo nella santa Eucarestia


L’opera di distruzione sistematica della Chiesa cattolica da parte clero conquistato dalle idee protestanti e moderniste ha assunto un ritmo incalzante, quasi frenetico. L’attacco si sviluppa su due fronti: organizzativo e disciplinare, da un lato, teologico e dogmatico, dall’altro: in un certo senso, essa presenta tutte le caratteristiche di un contro-concilio di Trento, nel senso che si è prefissa di rovesciare tutte le principali decisioni che, in quei due ambiti, furono prese a Trento, là dove erano state fissate le precise coordinate della fede cattolica e della vita ecclesiastica. Su entrambi i fronti l’attacco è condotto con un misto di prudenza e spregiudicatezza, ma, nel complesso, nel primo caso appare più scoperto ed esplicito, mentre nel secondo, per ovvie ragioni, è assai più cauto e, fin dove possibile, sotterraneo, o quanto meno obliquo.
Sul fronte organizzativo e disciplinare, sono stati commissariati, ingabbiati e pubblicamente umiliati i Francescani e le Francescane del’Immacolata, poi è stata la volta dei Legionari di Cristo ad essere colpiti, nonché infangati sul piano morale, e ora sono nel mirino gli Araldi del Vangelo. La tecnica è sempre la stessa: colpire direttamente il fondatore con accuse infamanti, per paralizzare l’intera struttura e gettare la confusione e il turbamento sia all’interno, sia all’esterno, fra quanti seguivano con simpatia queste realtà. Contemporaneamente, si fanno dei piccoli, ma costanti passi avanti per intaccare il celibato ecclesiastico, per aprire la strada al sacerdozio femminile, per “perdonare” e, probabilmente, reintrodurre nel clero i preti sposati o conviventi more uxorio, ovviamente senza fare distinzioni fra convivenze eterosessuali e omosessuali, per non discriminare né offendere alcuno e per “non giudicare” il prossimo. Frattanto, gli abusi liturgici divengono la regola e ogni sacerdote è lasciato libero di sbizzarrirsi a suo talento, anzi, sovente  viene incoraggiato a farlo, in nome della “vicinanza alla gente”, della “inclusione dell’altro”, della capacitò di “dialogare” con gli uomini del nostro tempo: dalla messa con i burattini (non osiamo scrivere la parola “messa” con la maiuscola), all’aperimessa con  relativi balli da discoteca, al prete che va all’altare in monopattino, o che spruzza sui fedeli l’acqua santa con il fucile giocattolo, o che entra in un canotto, davanti all’altare, e fa finta di vogare, per simulare “il dramma dei migranti” e inculcare il dovere dell’accoglienza incondizionata, o di quell’altro sacerdote che, sempre sull’altare, chiama presso due di sé due lesbiche che si sono appena “sposate” in municipio, le presenta festosamente ai fedeli e si rammarica del fatto che la Chiesa non possa unirle nel vincolo del Sacramento religioso.

Il sano senso del reale


Noi non vogliamo il loro “spirito”


Sotto il pontificato di Giovanni Paolo II ci sembrava che le cose fossero tornate in qualche modo “a posto” per un certo tempo, per lo meno in alcuni ambiti […]. Questa situazione è continuata sotto Benedetto XVI […]. Ora, nei pochi anni del pontificato di papa Francesco, lo spirito ammuffito e stantio degli anni Settanta è risorto, portando con sé altri sette demòni […]. Il fatto che quello spirito estraneo sembri aver alla fine ingoiato il Soglio di Pietro, trascinando coorti sempre più estese di una compiacente gerarchia ecclesiastica all’interno della sua rete, è l’aspetto più inquietante e veramente scioccante per molti di noi, fedeli cattolici laici. Osservo un gran numero di alti prelati, vescovi e teologi e non riesco a riscontrare in loro – ve lo giuro – la benché minima presenza del sensus fidelium: e questi sarebbero i latori dell’ufficio di insegnamento della Chiesa? Chi rischierebbe la propria anima immortale affidandosi al loro giudizio morale nella confessione? (Anna Silvas, docente alla University of New England, Australia – Roma, 22 aprile 2017).



venerdì 16 giugno 2017

Un grumo solidificato di idee fasulle

Il nuovo Concordato tra Chiesa e Stato su “famiglia” ed “educazione” 

Che Bergoglio prima o poi avrebbe adottato il Che Guevara della scuola italiana, quel Don Milani a suo tempo capace di togliere dalle aule il crocifisso, in forte anticipo sul laicismo massonico, era cosa ineluttabile. La ideologia sociopedagogica del puntuto prete fiorentino, sessantottino ante litteram, puntualmente borghese e convertito per caso, non poteva non andare ad arricchire la galleria dei nuovi santi vivi o morti allestita in Vaticano. E in attesa di questa nuova spericolata canonizzazione, ecco la generosa iniziativa presa insieme con la Ministra Fedeli, di elargire a studenti una sintesi del pensiero di don Milani che del resto, è entrato con tutti gli onori nel gotha dei Meridiani, dopo quello non meno significativo di Scalfari…
di Patrizia Fermani
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Tuttavia l’operazione ha risvolti ben più complessi di uno scontato revival ideologico e si presenta piuttosto come la sintesi simbolica dei legami sempre più stretti tra la nuova chiesa e il laicismo mondialista.

Meglio soli che ius

Non esiste il diritto di essere italiano, esistono ordini a cui obbedire. E tempi rapidi per farlo

Mi basterebbe una semplice domanda per far crollare l’intero impianto ideologico della legge sullo ius soli: se questo provvedimento è tanto urgente perché legato a una questione di sacrosanti diritti negati, perché per giustificarlo si utilizza la chiave demografica e pensionistica? E’ un diritto delle persone o una necessità di cassa dell’INPS? Le due cose, come vedete, non collimano. Ma si sa, la retorica del “già oggi ci stanno pagando le pensioni” è collaudata, funziona meravigliosamente nei salotti televisivi: anche perché la gente non si prende la briga e l’onere di andare a vedere la reale situazione dell’INPS e il dato delle rimesse estere. Ma questa è un’altra storia. Che sia tutta una questione di fumo negli occhi, d’altronde ce lo dimostra la cronaca: cosa è rimasto delle giornata di ieri? La protesta di CasaPound fuori dal Senato e quella della Lega Nord dentro l’Aula, con cotè di ministro dell’Istruzione che finisce in infermeria per una botta al gomito. Ma tranquilli, Valeria Fedeli in tempo reale ha fatto sapere su Twitter di stare bene e di non aver paura delle provocazioni di chi si frappone sulla strada dei diritti. E come mai la Fedeli è così centrale in questa vicenda?

Alcune guerre sono #pop?

AGLI ISRAELIANI PRUDE LA VOGLIA DI GENOCIDIO …



E lo fanno di proposito

"La Madonna come drag queen". Bufera sul manifesto del gay pride

Scoppia la polemica per il manifesto pubblicitario del Perugia Pride Village, festa dell'orgoglio Lgbt. L'accusa: "Offesa alla Madonna". La replica: "Solo una drag queen"

Scoppia la bufera sul manifesto del Perugia Pride Village.
Il motivo del contendere è un cartellone pubblicitario realizzato dagli organizzatori della manifestazione, in cui si vede una donna velata che richiama inequivocabilmente la Madonna, vestita da drag queen.

Figlioli di Paglia?

Oggi, su La Verità, Renzo Puccetti spiega cosa sta accadendo alla Pontificia Accademia per la Vita


Niente di nuovo sotto sole, verrebbe da dire. Dopo la nomina di mons. Paglia alla guida della Pontificia Accademia per la Vita, si iniziano a vedere le pericolose derive di una scelta che in tanti hanno giudicato più che azzardata. In questi giorni ne ha parlato La Nuova Bussola Quotidiana (qui http://www.lanuovabq.it/it/articoli-accademia-dellavita-lo-spoilsystem-vaticano-20149.htm e qui http://www.lanuovabq.it/it/articoli-accademia-dellavita-lo-spoilsystem-vaticano-20149.htm) avanzando preoccupazioni e critiche per la nomina dei 45 nuovi membri ordinari della Pontificia Accademia della Vita.

Calamitatis Laetitia

Confusionis Laetitia, cerimonie di gruppo per concedere la comunione ai divorziati risposati
Succede in Argentina, dove il vescovo di Reconquista - dopo avr fatto fare un "cammino di discernimento" di sei mesi - ha ammesso all'Eucarestia una trentina di coppie di divorziati risposati, nel corso di una cerimonia  speciale. Questo accade pochi giorni dopo che la Conferenza Episcopale Polacca si è espressa in maniera unanime per mantenere il divieto di comunicarsi ai divorziati risposati.
Se qualcuno che ha letto l’esortazione apostolica Amoris Laetitia, e in particolare le noticine che aprivano e aprono uno spiraglio per i divorziati-risposati con primo matrimonio ancora valido a ricevere sacramenti e in particolare la comunione; se chi ha letto, dicevo, l’esortazione si immaginava un “discernimento” delle situazioni particolari frutto di un lungo periodo di riflessione, e concesso con il contagocce; beh, questo qualcuno si è sbagliato. Il procedimento in qualche caso viene fatto all’ingrosso.

Una Speranza che non è di natura umana

Guarda dal cielo e vedi questa vigna: proteggi il ceppo che hai piantato, il germoglio che hai coltivato



Il fatto innegabile, anzi, drammatico, che la Chiesa sta vivendo un moneto di gravissima difficoltà, insidiata da molti nemici esterni e soprattutto interni, tende a provocare scoraggiamento, amarezza, depressione: sono numerosi i cattolici che vivono la tentazione di “andarsene”, di “lasciare”, di cercare altri lidi ai quali abbeverare la loro fede, e noi ne conosciamo personalmente più d’uno, compresi dei sacerdoti.
Sono tempi oscuri: mai, a memoria d’uomo, e forse mai, in assoluto, la Chiesa si è trovata in una situazione paragonabile a quella odierna. Altre volte, in passato, è stata aggredita con estrema virulenza dall’esterno; e altre volte, dall’interno, è stata lacerata da divisioni, scandali, turbamenti, per non parlare della rilassatezza morale, che corrisponde, ovviamente, a un allontanamento delle anime da Dio, cioè a una riduzione della religione a semplice formalismo esteriore. Mai, però, a quanto ne sappiamo, era accaduto che le posizioni chiave all’interno dalla gerarchia ecclesiastica venissero occupate da personaggi le cui intenzioni, visibilmente, sono difformi da quelle della fede cattolica; i cui obiettivi, chiaramente, e ormai dichiaratamente, non hanno più nulla a che fare con il Vangelo di Gesù Cristo, ma prefigurano qualcosa d’altro, qualcosa d’inedito, una sorta di neochiesa e di neoreligione sincretiste, relativiste, gnostiche, preludio al distacco e al rifiuto definitivo dell’uomo da Dio e alla propria, satanica, auto-celebrazione.

giovedì 15 giugno 2017

Dio ha deciso


Putin: E’ mio dovere attaccare il “Nuovo Ordine Mondiale” per aver fatto degradare i “valori della famiglia”.


Putin e l'arcivescovo di Mosca
Putin: E’ mio dovere attaccare il Nuovo Ordine Mondiale per aver fatto degradare i “valori della famiglia”.
La società sadica di de Sade e le basi del pensiero antinaturale-morale-etico-logico
Putin: Come capo di stato mio dovere mantenere i valori tradizionali e i valori della famiglia tradizionale. Questo perchè? Perchè i matrimoni dello stesso sesso non produrranno alcun bambino. Dio ha deciso e dobbiamo preoccuparci per il tasso di natalità nel nostro paese. Dobbiamo rafforzare le famiglie. Questo non significa che ci sia persecuzione contro alcuno”.

Essere svegli per il ritorno del Signore


Fatima e le parole di tre papi

In occasione del viaggio di Francesco a Fatima c’è stato un rinnovato interesse per le rivelazioni della Vergine ai tre pastorelli e per il contenuto dei segreti. Stando al libro di Georges Roche e Philippe Saint Germain «Pie XII devant l’histoire», nel 1933, sedici anni dopo le apparizioni, il futuro papa Pio XII, allora cardinale Eugenio Pacelli, segretario di Stato di Papa Pio XI, parlò di Fatima con il suo amico conte Enrico Pietro Galeazzi e disse che si trattava di un avvertimento contro il «suicidio» della Chiesa cattolica che sarebbe avvenuto mediante la distruzione della liturgia e l’alterazione della fede.

Un sacerdote della Chiesa fondata da Gesù Cristo?

Non sappiamo che farcene di preti come questi


La puntata di Cartabianca del 13 giugno scorso, su Raitre, a cura di Bianca Berlinguer, aveva come tema l’eventuale legge sullo ius soli e la concessione della cittadinanza italiana agli stranieri che nascono in Italia; le due tesi contrapposte, contraria e favorevole, sono state rappresentate dal direttore del quotidiano Il Giornale, Alessandro Sallusti, e da un sacerdote, Fabio Corazzini, esponente del movimento cattolico Pax Christi, la cui storia comincia in Francia nel 1945, ma che viene introdotto in Italia nel 1954 ad opera dell’allora arcivescovo di Milano, Giovanni Battista Montini, il futuro papa Paolo VI.

Gesù Cristo presente in mezzo a noi


Solennità del Corpus Domini 15 Giugno 2017"Non è un fantasma il Dio del tabernacolo"!


Risultati immagini per solennità del corpo e sangue del signore pio xii

“Quando siamo davanti al SS. mo Sacramento, invece di guardarci attorno, chiudiamo gli occhi e la bocca; apriamo il cuore; il nostro buon Dio aprirà il suo; noi andremo a Lui. Egli verrà a noi, l’uno chiede, l’altro riceve; sarà come un respiro che passa dall’uno all’altro”, queste erano le parole con le quali il curato d’Ars, San Giovanni Maria Vianney, cercava di spiegare l’adorazione (Il piccolo Catechismo del Curato d’Ars, Tan Books & Publishers, Inc. Rockford, Illinois, 1951, p.42).


Tutti i beni ci vengono dalla Croce

IL DEMONIO CAUSA E PRINCIPIO DELLE MALATTIE -2-
CAUSA E PRINCIPIO DELLE MALATTIE.       MEZZI PER GUARIRLE. -2-
DI UN PRETE DEL CLERO DI PARGI
CAPITOLO III
POTENZA DEL SEGNO DELLA CROCE, DEL SANTO NOME DI GESU’, E DELL’ACQUA BENEDETTA.
Il lettore noterà indubbiamente che i segni della Croce sono moltiplicati nelle preghiere che noi inseriamo alla fine di questo libro. La ragione è che tutti i beni ci vengono dalla Croce. I santi di tutti i secoli e di rutti i paesi, si sono sempre serviti del segno della Croce per operare i loro miracoli e guarire i malati, e come insegna San Doroteo, abate d’Egitto, del IV secolo: « Il demonio perde tutta il suo potere alla presenza della Croce di Gesù-Cristo. » Ecco perché si legge nelle preghiere del breviario questa invocazione indirizzata a Dio: « Signore, con il segno della Croce liberateci dai nostri nemici – Per signum crucis, de inimicis nostris libéra nos, Deus noster. » Ed ancora: « Ecco la croce di Gesù-Cristo, fuggite parti avverse. – Ecce crucem Domini, fugite partes adversæ. » – È dunque vero che il segno della Croce fatto con fede può cacciare i demoni. L’invocazione del santo Nome di Gesù ha la stessa potenza.

"Il Vaticano, è mio, mio!"

Il Vaticano inizia l’attacco contro gli Araldi del Vangelo




Su “Vatican Insider”, un portavoce non ufficiale di Papa Francesco, Andrea Tornielli attacca pesantemente l'associazione cattolica Araldi del Vangelo, presumibilmente per giustificare una imminente repressione di Bergoglio contro il gruppo.

Tornielli afferma che gli Araldi coltivano un «culto segreto» a una Trinità composta dal fondatore della Società brasiliana per la Difesa della Tradizione, della Famiglia e della Proprietà (TFP), Plinio Correa de Oliveira (+1995), la sua madre Donna Lucilia, e il fondatore degli Araldi, padre João Scognamiglio Clá Días (77anni).

Egli pubblica un lungo video che mostra padre Scognamiglio, visibilmente malato, non in grado di usare la mano destra, circondato da un gruppo di sacerdoti mentre uno di loro, in piedi accanto a Clà, legge da un protocollo di esorcismo un dialogo tra un sacerdote e un demone.

Il Diavolo nei dettagli

L'omoeresia è nella Chiesa: "Ecco da dove nasce, dove si nasconde e come si combatte"  
Sono anni ormai che vescovi e addirittura intere conferenze episcopali sponsorizzano idee sulla sessualità contrarie all'insegnamento cattolico e all'uomo, diffondendo l'ideologia gender nelle scuole. McCusker, attivista pro life americano, spiega le radici del tradimento, il problema dei pontificati e perché il cuore della Chiesa è malato, legando quanto sta avvenendo alle apparizioni della Madonna a Fatima "che lì ci spiegò cosa sarebbe accaduto e come bisognava lottare".
     

I risultati si vedranno presto

Non c'è più vita all'Accademia Pontificia
La nuova composizione della Pontificia Accademia per la Vita indica chiaramente che si vuole andare verso lo sdoganamento della contraccezione e la cancellazione di ogni eredità di san Giovanni Paolo II. Ma si tratta di obiettivi che avrebbero conseguenze gravissime  su ogni insegnamento della Chiesa.

La gravità delle nomine alla Pontificia Accademia per la Vita è tale che merita sicuramente una puntualizzazione oltre all’analisi già pubblicata ieri. Sono almeno due i punti di svolta che meritano una riflessione.
Anzitutto appare sempre più chiaro l’intento di rimettere in discussione l’enciclica di Paolo VI Humanae Vitae (1968) e, di conseguenza, l'istruzione Donum Vitae (1987) Di quest’ultima si è già detto tempo fa dando notizia dell’annullamento di una conferenza internazionale a 30 anni dalla sua promulgazione che la Pontificia Accademia per la Vita aveva già programmato (con tanto di relatori e temi assegnati), ovviamente prima dell’arrivo di monsignor Vincenzo Paglia alla guida dell’Accademia. Paglia ha quindi provveduto a cassarla.

mercoledì 14 giugno 2017

Le dette bestie

L'inferno visto e raccontato da Santa Veronica Giuliani

«Parvemi che il Signore mi facesse vedere un luogo oscurissimo; ma dava incendio come fosse stata una gran fornace. Erano fiamme e fuoco, ma non si vedeva luce; sentivo stridi e rumori, ma non si vedeva niente; usciva un fetore e fumo orrendo, ma non vi è, in questa vita, cosa da poter paragonare. In questo punto, Iddio mi dà una comunicazione sopra l'ingratitudine delle creature, e quanto gli dispiaccia questo peccato. E qui mi si dimostrò tutto appassionato, flagellato, coronato di spine, con viva, pesante croce in spalla. Così mi disse: "Mira e guarda bene questo luogo che non avrà mai fine. Vi sta, per tormento, la mia giustizia ed il rigoroso mio sdegno". In questo mentre, mi parve di sentire un gran rumore. Comparvero tanti demoni: tutti, con catene, tenevano bestie legate di diverse specie.

Una sintesi che riesca a conciliare gli opposti?


Il piano di “reinterpretazione” della Humanae vitae

(di Roberto de Mattei) Sarà mons. Gilfredo Marengo, docente al Pontificio Istituto Giovanni Paolo II, il coordinatore della commissione nominata da papa Francesco per “reinterpretare”, alla luce della Amoris laetitia, l’enciclica Humanae Vitae di Paolo VI, in occasione del cinquantenario della sua promulgazione, che cadrà il prossimo anno.
Le prime indiscrezioni sull’esistenza di questa commissione, ancora “segreta”, riportate dal vaticanista Marco Tosatti, erano di buona fonte. Possiamo confermare che esiste una commissione, composta da mons. Pierangelo Sequeri, preside del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II, dal prof. Philippe Chenaux, docente di Storia della Chiesa presso la Pontificia Università Lateranense e da mons. Angelo Maffeis preside dell’Istituto Paolo VI di Brescia. Il coordinatore è mons. Gilfredo Marengo, docente di Antropologia teologica del Pontificio Istituto Giovanni Paolo II e membro del Comitato Direttivo della rivista CVII-Centro Vaticano II Studi e ricerche.

Marpioni collaudati



ACCATTOLI-RUSCONI: QUINTO ROUND, CON UNA SQUADRA IN AFFANNO

Quinto dibattito Accattoli-Rusconi presso l’Università popolare Upter di Roma. Al centro dell’incontro le considerazioni sul viaggio del Papa in Egitto, i rapporti con l’Islam, il pellegrinaggio a Fatima. Si è discusso tra l’altro  della ‘libertà di parola’ - a titolo anche personale - in pubblico di cui fa ampio uso Jorge Mario Bergoglio. Prossimo appuntamento presso la Cappellania Universitaria de ‘La Sapienza’ di Roma martedì 27 giugno alle 18.30.

Sapete com’è. C’è una partita e c’è la squadra del tic-toc, che, giocando prevalentemente a centrocampo, è molto brava a imporre un ritmo lento, ‘nascondendo’ nel contempo la palla. Marpioni collaudati. E c’è l’altra squadra, che cerca invece di rubar palla e, riuscendoci a volte assai spesso, punta direttamente alla porta ‘nemica’, costringendo l’avversaria a retrocedere precipitosamente, buttare la palla in tribuna, salvarsi in calcio d’angolo, rischiare l’autogol, raccogliere comunque ogni tanto il pallone in fondo alla rete.
In sintesi è quello che è accaduto durante il quinto dibattito su papa Francesco tra Luigi Accattoli e Giuseppe Rusconi, dove il primo è andato più volte in affanno per gli affondi del secondo. L’incontro si è svolto martedì 30 maggio, mentre fuori Roma soffocava già per la prima ondata di calore, dentro lo stadiolo dell’Università popolare Upter di Roma, situato sopra Piazza Venezia, là dove via IV Novembre sta per trasformarsi in via Nazionale.

Eccolo di nuovo..: brutto, sporco e cattivo!

Enzo bianchi e la liturigia, storia di una stereotipata (e noiosa) visione modernista

Fratel Enzo Bianchi
Ci risiamo! Ancora una volta ci dobbiamo sorbettare l’ennesimo pistolotto pseudo-teologico del sig. Bianchi sulla liturgia, conferma di sua visione superficiale e stereotipata, lontana, non solo dalla realtà, ma dal senso stesso che la liturgia ha per la Tradizione cattolica.  È dalle pagine di Avvenire, con uno articolo del 1 giugno, che Bianchi si è cimentato in una analisi nella quale si fa la distinzione, ormai diventata un cavallo di battaglia per i cattolici modernisti, di una chiesa (e conseguentemente una liturgia) brutta, sporca e cattiva pre-Vaticano II e una buona, cosciente e purificata post-Vaticano II. Peccato che quasi tutti i fatti teologici e pastorali degli ultimi cinquant’anni gli diano pesantemente torto. Non solo e non tanto perché le chiese locali, seguendo le scellerate visioni pastorali avanguardiste, si sono svuotate portando tante persone lontane dai sacramenti, primo fra tutti quello dell’ordine sacro, ma soprattutto per l’ostinata convinzione che questa rivoluzione debba essere portata ancora avanti, senza aver la minima idea di dove essa debba realmente condurre. Ma veniamo alle parole dell’onnipresente Bianchi.

Benedetto e Francesco si completano a vicenda



il rapporto tra Papa Benedetto e Papa Francesco, e l’arroganza di Andrea Grillo …


Benedetto XVI ragionò troppo in termini umani, pensò eccessivamente alla sua debolezza umana ― come risulta dal motivo ufficiale del suo atto di rinuncia – e troppo poco in termini di fede, ossia pensò troppo poco alla forza soprannaturale del carisma di Pietro. In ogni caso, non ce l’ha fatta. Difficile sapere se per limiti oggettivi insuperabili, indipendenti dalla sua volontà, per umiltà o per mancanza di coraggio e fede nel carisma di Pietro. Lasciamo a Dio il giudizio sulla sua coscienza e sulle sue responsabilità. Ma il fatto in se stesso resterà alla storia. Benedetto ci è stato di esempio di fedeltà alla dottrina, ma non di esempio nel coraggio.


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  Accoglietevi gli uni gli altri come Cristo accolse voi, per la gloria di Dio
Rm 15,7
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il Sommo Pontefice Benedetto XVI e il Sommo Pontefice Francesco I, ritratti entrambi in tempi diversi sulla stessa cattedra


A voce alta…


CARDINAL SIRI – ESERCIZI SPIRITUALI (I)


Comincio col dirvi qual è il tema di questi Santi Esercizi, poi ve lo illustro brevemente. Il tema è questo: la perfezione. Di che? La perfezione della vita cristiana.
Noi dobbiamo arrivare alla fine di questi Esercizi con la volontà precisa, inderogabile, concreta, e per noi cogente, di essere più perfetti. Non con la presunzione di essere perfetti, è una cosa diversa, ma con la volontà di esserlo, perché la volontà è umile ed è sempre un dono; la presunzione è superba ed è sempre presunzione. La prima è un dare, l’altra è un rubare. Dobbiamo fissare il punto a cui dobbiamo arrivare. Io vorrei che questi esercizi vi portassero in quella atmosfera spirituale – non sarò certo io a farlo e per questo mi affido alla Grazia di Dio – nella quale si sente che a questo mondo si perde il tempo se non ci si studia di arrivare alla perfezione.
Voi sapete bene che io faccio gli Esercizi con voi e li predico a me stesso; soltanto li predico a voce alta.  […]

Come eravamo..


Preti trendy? Non pigliateli sul serio, pigliateli per il culo, è un atto estremo di perfetta carità cristiana. E adesso vi spiego cos’è davvero volgare …

Oggi, dinanzi a certi preti, per un verso, non ci resta che piangere, per altro verso, non ci resta che prenderli per il culo, perché posta la questione in questi termini, la presa di culo risulterà l’atto estremo, più perfetto e amorevole della carità cristiana, ve lo dice un pretaccioscurrile, che resta intimamente troppo preoccupato di non ingoiare ilcammello dell’eresia [cf. Mt 23,24], per preoccuparsi dell’innocuomoscerino di una salutare parolaccia..
Caro Padre Ariel,
non sono un vecchio nostalgico, ho appena compito 24 anni, e alla mia età le dico che oggi un prete come don Camillo, nato dalla fantasia del mio conterraneo emiliano Giovannino Guareschi, riempirebbe le chiese, specie di giovani. Mentre i preti in abiti casual, tutti ecologiapace e amorevenite immigrati che c’è posto per tutti e via cantando a seguire, le chiese le hanno vuotate. Dentro le chiese oggi sono rimasti quelli che vent’anni li avevano nel 1970, oggi sono in cammino per i settanta, ma sono sempre lì, a strimpellare con le chitarrine. Sa che le dico, forse il mio linguaggio sarà volgare e gliene chiedo perdono, ma i don Camillo di una volta erano uomini con le palle che ispiravano rispetto anche in quelli che non credevano. Oggi tanti preti trendyfanno proprio venir voglia di prenderli per il culo, specie da parte di chi crede ancora, perché a un prete si può perdonare tutto, ma non che sia diventato prete perché totalmente privo di palle […]
Edoardo M. (Modena)
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… i modi all’occorrenza garbati e persuasivi di Don Camillo …