ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 4 ottobre 2014

Perchè ritornare alla Messa tradizionale?

Perché ritornare alla Messa di San Pio V?
Il motivo determinante è la questione dei Frammenti consacrati che vengono profanati in tanti modi:
1 - alla distribuzione della comunione:
     - senza il piattino, i Frammenti cadono addosso al comunicante o per terra e sono calpestati, spazzati, dispersi;
     - data l’Ostia in mano, ne restano dei Frammenti nelle mani del comunicante (perché fino al 1989 era un sacrilegio toccare il
        Santissimo, e oggi è un atto di devozione? dov’è la verità?);
     - non parliamo del modo con cui certi tengono la Particola o la portano via per diversi scopi.
2 - Dopo la comunione, il Sacerdote:
     - non si purifica piú le mani, oppure se le lava, ma butta l’acqua;
     - grande trascuratezza nel modo di purificare la patena o la pisside con il purificatorio, per cui i Frammenti restano attaccati
        alla stoffa e dispersi.
Tutto ciò fa pensare a una donna che butta il suo concepimento nelle immondizie.
Ora questi modi di fare erano una volta considerati sacrileghi. E perché non più?

A VOLTE RITORNANO. . .

E finalmente, anche il cardinale Dionigi Tettamanzi, il già cattoislamico arcivescovo di Milano, è, nell’imminenza dell’inopportuno, immotivato Sinodo di ottobre, è ritornato, è uscito all’aperto. Se ne sentiva la mancanza sicché, dopo un salutare “sonno”, e col successivo “risveglio”, ha detto la sua, invero non originale, sul pruriginoso argomento che tiene banco: la comunione ai cristiani divorziati risposati.
 
Premette, con un buttarsi avanti per non cadere indietro, col dire che il Sinodo dovrà mettere in primo piano le persone, le famiglie ferite e il loro cammino di fede, aggiungendo che la discussione futura non può essere incentrata solo sul tema “ammissione ai sacramenti dei cristiani divorziati e risposati” (in stato di peccato grave – nostra nota), ma non dice quali altri argomenti di pari gravità facciano parte del listino. Un tentativo, questo, di limitare ed attutire la fragorosa dirompenza di quanto sta per esplodere in termini dogmatici e morali.

Democrazia e irresponsabilità al Sinodo


Quest’oggi, 3 ottobre 2014, il Vatican Information Service – che poi significa Servizio Informazioni del Vaticano – ha diffuso un resoconto dell’intervento in Sala Stampa Vaticana del Cardinale Lorenzo Baldisseri, Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi, col quale è stata presentata l’apertura dello stesso Sinodo, fissata per il 5 ottobre.

In questo resoconto,  tra l’altro, si legge:
“Tra le novità riguardanti l’ormai imminente Assise - ha proseguito il Segretario Generale del Sinodo dei Vescovi - emerge la volontà del Santo Padre di intraprendere un cammino sinodale innovativo e originale, che si articola in due momenti: l’attuale Assemblea Straordinaria, sul tema: ‘Le sfide pastorali sulla famiglia nel contesto dell’evangelizzazione’, e quella Ordinaria del prossimo anno, che avrà come oggetto: ‘La vocazione e la missione della famiglia nella Chiesa e nel mondo contemporaneo’”. Nella fase preparatoria dell’Assemblea Sinodale, “ha risuonato - ha detto il Cardinale -la voce di tutto il Popolo di Dio”, dai Vescovi ai fedeli laici. “Attraverso il Questionario allegato al Documento Preparatorio si sono espresse non solo le Conferenze Episcopali e altri aventi diritto, ma anche molti sacerdoti, religiosi e laici, sia individualmente che come appartenenti ad associazioni, gruppi e movimenti. (...) L’alto numero delle risposte è dovuto, da una parte, all’argomento del Sinodo, che riguarda la vita delle comunità, delle famiglie e delle persone, e che rispecchia anche la sollecitudine pastorale che i Vescovi hanno sempre avuto nei confronti della famiglia. D’altra parte, l’ampiezza del materiale pervenuto è senz’altro indice di quella franchezza e libertà con cui è stata condotta la consultazione. Tale ampia libertà di espressione caratterizzerà anche l’Assise sinodale, che certamente si svolgerà in un clima di rispetto per ogni posizione, di carità vicendevole e con autentico senso costruttivo”.

Sale la tensione… “democratica”





“Sale la tensione” e si avvicina il tanto atteso momento, che vedrà il calcio di inizio del match dell’anno; niente meno quello che mette in palio la sacralità della famiglia. Dopo le “schermaglie d’amore” dei giorni passati, in cui, costernati, abbiamo ammirato l’opera della confusione in atto, a danno dei fedeli, nel perpetuo lottare tra verità e menzogna e bene/male… ed il supposto complice silenzio di chi è obbligato ha confermare nella fede… eccoci qui, affacciati alla soglia di quella scena, che, comunque vada, sarà di storico evento e di memoria incancellabile.

E mentre la tesi di Socci, - aumentando in tal modo la già nefasta nebbia di caos! -, sembra rimuovere legittimazione ad ogni opera e condotta, togliendo lo sgabello dal posto di comando – (tesi che molti accolgono ed accoglieranno, mentre chi scrive, convinto del contrario, a Dio piacendo, si periterà di smentirla) – l’ultima parola, prima del fischio iniziale, è lasciata ad un alto prelato, che parla a nome di papa Bergoglio…

E occhio ai cavalli di Troia


Sinodo sulla famiglia: tornare all’essenziale. E occhio ai cavalli di Troia


Il Prof. De Mattei ha ragione quando scrive (Foglio del 1 ottobre) che la posta in gioco al Sinodo straordinario sulla famiglia che si apre domenica prossima non è “una semplice divergenza di opinioni, ma il chiarimento sulla missione della chiesa”. In realtà ci sarebbe poco da chiarire, posto che la missione della chiesa è l’annuncio del Vangelo.

La fede è inquinata da errori

Effetto domino

La fede è inquinata da errori

Lo stato del mondo nel quale viviamo oggi, dolorosamente, non è diverso da quello in cui si ridusse l’uomo dopo il peccato. Mai forse come oggi, il mondo è dominato da satana. Anche nelle nazioni, come la nostra, che si chiamano cristiane, regna l’idolatria del peccato, in tutte le sue manifestazioni più turpi. Il mondo, redento dal sacrificio di Gesù Cristo, praticamente lo rinnega e nello svolgimento della vita civile è apostata, in quella della vita religiosa è in profondo decadimento, nonostante la parvenza di attività, che è l’indefettibile vitalità della Chiesa, ma alle quali si mescola non raramente lo spirito del mondo.

Non avete ancora capito? Faranno tutto sottobanco, a rate..

Sinodo dinamico

Dibattito aperto (ma segreto). Il Papa si scaglia contro “i precetti creati dalla febbre intellettuale”

Il cardinal Lorenzo Baldisseri
Roma. Quindici giorni di discussioni che il segretario generale del Sinodo, il cardinale Lorenzo Baldisseri, spera siano civili e che soprattutto non facciano emergere “il punto di vista personale” dei singoli padri, ma siano finalizzati “a cercare insieme la verità”. Il tempo è poco, e anche per questo – ha spiegato ieri il porporato in una conferenza stampa – si è scelto di non diffondere i testi integrali degli interventi: “Vogliamo un Sinodo dinamico”. Padre Lombardi ha confermato che quotidianamente sarà diffuso l’elenco dei padri intervenuti, ma “non sarà rivelato il contenuto della relazione tenuta in aula”. La novità rispetto alle assemblee precedenti è che al termine delle due settimane di lavoro la Relatio Synodi (il documento finale) sarà presentata al Papa dopo essere stata votata dai membri del Sinodo. A questa sarà allegato un “piccolo questionario” successivamente inviato alle conferenze episcopali di tutto il mondo in vista dell’assemblea ordinaria del prossimo anno, ben più affollata di quella che apre i battenti domani – “ci sono altri aspetti riguardanti la famiglia che non sono ancora stati toccati”, ha aggiunto Baldisseri.

Consolamini

No a sterili consolazioni

“La chiesa parli chiaro, la dottrina non si cambia”

Il card. Pell contro la svolta pastorale: “Misericordia non è tolleranza”

Il cardinale George Pell
Questo libro è importante per molte ragioni. In particolare, nei prossimi diciotto mesi sarà necessaria una discussione, anzi un dibattito civile, informato e rigoroso per difendere la tradizione cristiana e cattolica del matrimonio monogamico indissolubile. Occorre cioè concentrarsi sugli elementi centrali delle sfide cui sono dinanzi il matrimonio e la famiglia, piuttosto che lasciarsi distrarre e indurre a una controproducente e sterile ricerca di consolazioni di breve respiro.

venerdì 3 ottobre 2014

IL SINODO KASPERIANO


Chi nega il “principio di non contraddizione”perde anche la “sinderesi” e “il ben dell’intelletto”

Quando si nega il principio primo speculativo di identità e non contraddizione (sì = sì, no = no, sì ≠ no), immancabilmente si perde - prima o poi - anche il principio primo di ordine morale, ossia la sinderesi (“bonum faciendum, malum vitandum”), che riposa su quello di identità (bene = bene, male = male, bene ≠ male), come l’agire riposa sull’essere e il modo di agire sul modo di essere; per cui - alla fine - si perde la nozione di bene e di male, li si confonde e si scambia il male per il bene, la destra per la sinistra, il giorno per la notte  e viceversa. “Quos Deus vult perdere prius demendat”.

In questi tristissimi tempi anche nell’ambiente ecclesiale più alto (“Sinodo sui Sacramenti ai divorziati” diretto dal cardinal Walter Kasper & da papa Bergoglio) si è persa la ragione speculativa e pratica e quindi si scambia il sì col no, il bene col male e si pretende di poter dare i Sacramenti anche a coloro che non hanno la volontà ferma di lasciare il peccato. Purtroppo è un fatto e “contro il fatto non vale l’argomento”.

Chi scisma?

Il libro “Non è Francesco” di Antonio Socci oggi in libreria. Ma la Chiesa è vicina a uno scisma?

socciLa Chiesa cattolica è prossima ad un nuovo scisma? Il terzo millennio, dopo i due papi, dovrà sobbarcarsi anche la nascita di una seconda Chiesa, una Chiesa cattolica di rito anti-bergogliano? 
Detta così sembrerebbe pura fantascienza, ma in realtà questa ipotesi, per quanto incredibile, secondo voci attendibili dentro e fuori i sacri palazzi, sarebbe tutt’altro che peregrina, anzi risulterebbe addirittura molto probabile. E’ oggi in libreria presso Mondadori il nuovo libro del giornalista cattolico Antonio Socci, dal titolo emblematico “Non è Francesco” nel quale lo scrittore, discepolo di don Luigi Giussani, avanza una pesante ipotesi; l’elezione di Francesco sarebbe nulla e questo per ben due ordini di motivi.

“commitment to marriage”

L’alfiere americano del matrimonio che non sembra uscito dalla sacrestia


Papa Francesco (foto LaPresse)
New York. La lettera che un pugno di intellettuali americani – e non solo – di area conservatrice ha recapitato a Papa Francesco il mese scorso in vista del Sinodo sulla famiglia non s’addentra nei dettagli della comunione ai divorziati risposati, né evoca le implicazioni ecclesiologiche dello scontro con i progressisti kasperiani. Non per questo il “commitment to marriage” avanza richieste oziose o meno pugnaci rispetto al dibattito corrente. Al Papa e ai cardinali si chiede, in sostanza, di usare l’occasione del sinodo per riaffermare con forza la verità del matrimonio, senza conformarsi alla mentalità di questo secolo, come direbbe san Paolo: “Gli uomini e le donne hanno disperatamente bisogno di sentire la verità sul motivo per cui dovrebbero sposarsi”.

Motus magis magisque velocior:

la battaglia dottrinale in atto nella Chiesa e le sue implicazioni escatologiche


obispos
 Si fa sempre più intensa l’attesa per il Sinodo dei Vescovi dedicato ai gravi problemi che la pastorale sulla famiglia e il matrimonio cattolici deve affrontare nel mondo d’oggi. Specialmente dopo che cinque e più cardinali, seguiti da diversi teologi, hanno di recente preso pubblicamente posizione per iscritto (in un libro che è già “un manifesto”) contro l’indirizzo eversore della dottrina cattolica proposto dal cardinale Kasper nel suo notissimo e contestato intervento al Concistoro del 20 febbraio scorso, preparatorio dell’attuale Sinodo. Il cardinale vorrebbe permettere la somministrazione della Comunione ai divorziati risposatisi e mantenutisi nello stato di peccato e pubblico scandalo, come se tra l’adulterio e il talamo nuziale incontaminato non ci dovesse più essere differenza alcuna, per la Chiesa d’oggi. Ma questo, pur assai grave, è solo un aspetto della proposta eversione, quello che colpisce di più, per l’audacia dell’attacco al dogma della fede.

Si e no? Verso Canossa?

 Intervista con Mons. Fellay dopo il suo incontro con il Cardinal Müller


La pastorale deve necessariamente derivare dalla dottrina


Lei è stato ricevuto dal Cardinal Müler il 23 settembre scorso. Il comunicato della Sala stampa del Vaticano riprende i termini del comunicato del 2005, in seguito al suo incontro con Benedetto XVI, nel quale si diceva già di voler «procedere per gradi e in tempi ragionevoli», con «il desiderio di arrivare alla perfetta comunione», – il comunicato del 2014 parla di «piena riconciliazione». Vuol dire che si ritorna al punto di partenza?

Per questo il suo magistero è una delusione ??

"Bergoglio non è Papa". La teoria-thriller di Socci agita il mondo cattolico

Nel nuovo libro, lo scrittore nega la validità dell'elezione di Francesco. Per questo il suo magistero è una delusione










Una potente casa editrice. Caso letterario? Caso teologico? Caso ecclesiastico? Forse tutti e tre insieme, bingo. Oppure nessuno: a volte mettere troppa carne al fuoco serve a non cuocerla bene e a tenersi la fame.

Passioni calde su dottrina e pastorale della famiglia

(molto, molto calde)


Il cardinale Raymond Leo Burke (foto LaPresse)
Roma. “Non mi risulta che il Papa abbia la laringite, né che sia muto. Può parlare benissimo da solo”. Senza bisogno, quindi, di mediatori o intermediari. Il cardinale Raymond Leo Burke, prefetto della Segnatura apostolica, risponde così a Walter Kasper, confratello porporato che aveva accusato in una delle numerose interviste concesse alla stampa cinque membri del collegio cardinalizio (Burke compreso) di fare del “fondamentalismo teologico che ha ben poco di cattolico”. La colpa dei cinque – tra cui s’annovera il capo dell’ex Sant’Uffizio, il cardinale Gerhard Ludwig Müller – era stata quella d’aver mandato in stampa un libro in cui criticavano, paragrafo per paragrafo, la relazione kasperiana su famiglia e matrimonio che lo scorso febbraio aveva avviato in sede concistoriale la discussione sui temi del Sinodo straordinario che si aprirà domenica prossima.

Tu chiamale se vuoi sensazioni...

Quella strana sensazione di epurazioni con processi sommari…

vescovo mons. Rogelio Ricardo Livieres







La sensazione è strana…. Nei giorni scorsi i maggiori quotidiani nazionali hanno equiparato due casi assolutamente diversi: quello dell’arcivescovo polacco Jozef Wesolowsky, ex-Nunzio in Santo Domingo, arrestato dalla Gendarmeria vaticana su ordine di Papa Francesco per pedofilia, e quello del vescovo mons. Rogelio Ricardo Livieres Plano, rimosso dalla guida della Diocesi di Ciudad del Este, in Paraguay: foto affiancate in prima pagina, benché le loro posizioni non siano per niente equiparabili.

giovedì 2 ottobre 2014

Il card. Kasper, il Sinodo e il Vaticano II



Il 5 ottobre prossimo si aprirà la “III Assemblea Generale Straordinaria del Sinodo dei Vescovi” sul tema: “Le sfide pastorali della famiglia nel contesto dell’evangelizzazione”.
Questo tema ha suscitato non poche perplessità, a partire del questionario “aperto a tutti” che è stato sottoposto all’attenzione dei chierici e dei laici in tutte le Diocesi, per finire con la nota relazione del 20 febbraio 2014 tenuta in concistoro dal card. Walter Kasper su sollecitazione e con l’approvazione di papa Bergoglio.
Sulla questione è appena uscito un libro edito da Cantagalli, “Rimanere nella verità di Cristo: matrimonio e comunione nella Chiesa Cattolica”, che raccoglie gli scritti di cinque cardinali (Burke, Brandmüller, Caffarra, De Paolis e Müller), di due altri chierici e di un laico, col quale, come si evince dal titolo, si è voluto ribadire l’importanza della dottrina e della pratica tradizionale della Chiesa in tema di matrimonio.
Così, al prossimo Sinodo si profila un’accesa “costruttiva” dialettica circa la conciliazione tra la dottrina e la disciplina della Chiesa e la concezione e la pratica del mondo, tenute in gran conto da diversi chierici, non escluso lo stesso papa Bergoglio.

Continua l’arbitrio:

sospesi a divinis sei Francescani dell’Immacolata

persecuzioniPubblichiamo articolo apparso il 2 ottobre su uno dei migliori blog cattolici, Rorate Caeli. Articolo, che descrive una situazione vieppiù preoccupante ed assolutamente senza precedenti.
Vi si denuncia l’incredibile condizione di sei Francescani dell’Immacolata, sospesi “a divinis” per aver cercato di lasciare il loro Istituto commissariato e di aver trovato rifugio all’estero, presso alcuni Vescovi disposti ad accoglierli. Vi si denuncia anche come gli altri loro Confratelli siano attualmente tenuti come in “ostaggio”: o restano nell’Ordine, pur volendo ormai abbandonarlo, o lasciano totalmente la vita religiosa e quindi anche quella sacerdotale.
La speranza è, stante la situazione, che ora i Vescovi, fraternamente e cristianamente pronti ad accogliere nelle loro Diocesi e tra il loro clero questi frati, non abbiano a loro volta a patire ripercussioni per la scelta compiuta. Una scelta, questa sì, di misericordia…(Mauro Faverzani)

Evocano il Concilio di Trento per piegarlo al kasperismo..!

 Nicola Bux. «Chiesa ortodossa e seconde nozze»

Di seguito pubblico l'articolo di don Nicola Bux, come risposta pertinente - e puntale antidoto - all'ultimo assist di Andrea Tornielli al nuovo corso che si tenta di imprimere alla 'pastorale' familiare, nello specifico aspetto della comunione ai divorziati risposati. Ornai è evidente che - pur nella sua marginalità rispetto ad altre tematiche fondamentali riguardanti non solo questo versante della realtà sociale e spirituale - questo argomento non è altro che il veicolo di concetti dottrinali più complessi come quello di natura umana e di legge naturale.
Clamorosamente e subdolamente ingannevole, su Vatican Insider oggi (sottoriportato *) : «Il Concilio di Trento non condannò la prassi orientale sul matrimonio».

TRENT’ANNI DI BUGIE E (FALSI) SCOOP

DOVE É FINITA LA RAGAZZA CON LA FASCETTA? TRENT’ANNI DI BUGIE E (FALSI) SCOOP: IL MISTERO DI EMANUELA ORLANDI CONTINUA A TORTURARE LA SUA FAMIGLIA, A STUZZICARE LA FANTASIA DI MITOMANI E SEDICENTI SENSITIVI, A FORNIRE MATERIALE PER INCHIESTE E LIBRI

In un libro la vicenda della 15enne scomparsa e le false piste seguite per 30 anni: l’inchiesta stavolta non punta l’indice contro gruppi terroristici, malavitosi, massoni, satanisti e preti pedofili ma tira in ballo papa Wojtyla, i servizi e la grancassa mediatica nazionale...

Stefania Parmeggiani per “la Repubblica


EMANUELA ORLANDIEMANUELA ORLANDI
Sono in tanti a cercare la verità su Emanuela Orlandi. Da trent’anni le ipotesi sul destino della quindicenne cittadina vaticana si rincorrono e smentiscono finendo nel nulla. Non è stata trovata a Parigi dove sarebbe andata a vivere con l’aiuto di un non meglio precisato gruppo d’intelligence.

“lascia o raddoppia?”

Socci sul Papa? Ciarpame senza pudore

Spiace dirlo, perché lui è un bravo scrittore, ma il suo libro su Francesco è una cosa a metà tra il fantasy allucinogeno che rifiuta l’evidenza empirica e la panzana sedevacantista. Su Giussani, poi, una vera porcata

Papa Francesco (foto LaPresse)
L’opera seconda è sempre un tormento. Henry Roth, per dire, dopo “Chiamalo sonno” ci mise quarant’anni per scrivere un altro romanzo che non suonasse un chiamalo cesso. Si rischia di gonfiare un plot improbabile oltre i confini della decenza. Nel suo primo fanta-thriller vaticano, estremo fin dal titolo, “I giorni della tempesta”, Antonio Socci aveva immaginato che san Pietro non riposasse lì, nella sua bimillenaria tomba, dove persino Paolo VI aveva dichiarato che invece riposa (“abbiamo ragione di ritenere che siano stati rintracciati i pochi, ma sacrosanti, resti mortali”, 26 giugno 1968), ma che invece il Principe degli apostoli starebbe in qualche posto dalle parti di via dell’Acqua Bullicante, dietro ai prati di “Accattone”.

IL D'ALEMA DEI VESCOVI


Cei: fa politica più di prima, ma è diventata di sinistra. Galantino, il D'Alema dei vescovi

NUNZIO GALATINO


Sulla carta sembravano fatti per intendersi. Entrando nel sito personale del Segretario della CEI, Nunzio Galantino, lo slogan di apertura offre una citazione dello stesso autore che Matteo Renzi scelse, a sua volta, per fare il proprio ingresso sulla scena nazionale, candidandosi alle primarie di due anni fa: il teologo luterano tedesco Dietrich Bonhoeffer, martire del nazismo e padre putativo della sinistra cattolica del dopoguerra. Eppure a ben vedere, sotto la stessa insegna, come a un incrocio, si diramano personalità e percorsi opposti, per approdare a un potere che oggi entrambi, premier e presule, gestiscono in assolutezza e solitudine. Insomma una biforcazione più che una confluenza.

Eè lui o non è lui..?


FINALMENTE È ROTTURA DELLA SOLIDARIETÀ NELLA MENZOGNA. Nota sui due testi dirompenti in uscita questi giorni: il libro dei cinque Cardinali e quello di Socci

«Ai Successori di Pietro è stato promesso lo Spirito Santo non perché, per Sua rivelazione, manifestassero una nuova dottrina, ma perché, con la Sua assistenza, custodissero nella sua integrità ed esponessero con fedeltà la Rivelazione trasmessa per mezzo degli Apostoli, ovvero il Deposito della fede». (Concilio Vaticano I, sul senso e il fine delle prerogative pontificie)

«Fratelli… lasciatevi scuotere»! (S. Atanasio, nell’anno quarantennale del libro di mons. Graber)

«Durante il Concilio Vaticano II e nel postconcilio c’erano le resistenze di alcuni cardinali a Papa Paolo VI, anche da parte dell’allora Prefetto del Sant’Uffizio. Però – se sono bene informato – non con questa modalità organizzata e pubblica. Se i cardinali, che sono i più vicini collaboratori del Papa, intervengono in questo modo, almeno per ciò che riguarda la storia più recente della Chiesa siamo di fronte a una situazione inedita». (Il card. Kasper, sul libro dei cinque apripista. Un testimone “interessato”, ma anche “autorizzato”; e i mal pensanti non di rado sono più intelligenti dei ben pensanti…)

Ottobre 2014
Mese del Santo Rosario

Romanzo vaticano

Il vescovo destituito in Paraguay. La parola alla difesa

È stato rimosso senza poter leggere i capi d'accusa. Ha bussato alla porta del papa senza essere da lui ricevuto. Ecco la sua ricostruzione dei fatti, sullo sfondo drammatico della Chiesa del suo paese 
di Sandro Magister
ROMA, 2 ottobre 2014 – È raro che un papa destituisca un vescovo. Ed è quasi romanzesco che un papa gesuita cacci un vescovo dell'Opus Dei.

Eppure è ciò che è accaduto a Ciudad del Este, la diocesi del Paraguay al confine col Brasile e l'Argentina, affacciata sulle cascate dell'Iguazù, nel territorio che tre-quattro secoli fa fu civilizzato e cristianizzato dai missionari gesuiti delle "Reducciones".

Rogelio Ricardo Livieres Plano, il vescovo che papa Jorge Mario Bergoglio ha destituito, era a Roma da alcuni giorni quando il 25 settembre ha avuto notizia della sua avvenuta rimozione.

Ne ha avuto notizia per telefono dal cardinale Marc Ouellet, prefetto della congregazione per i vescovi, proprio mentre in Paraguay il nunzio la rendeva pubblica, poco prima del comunicato vaticano ufficiale.

In una nota che ha accompagnato il comunicato, la sala stampa della Santa Sede ha fatto risalire la destituzione di Livieres ai risultati delle visite apostoliche compiute a Ciudad del Este nei mesi precedenti.

Papa Francesco aveva inviato come visitatore un porporato di sua fiducia, lo spagnolo Santos Abril y Castelló, già nunzio in Argentina dal 2000 al 2003 e oggi presidente della commissione cardinalizia di vigilanza sullo IOR.

E questi avrebbe riscontrato nel comportamento del vescovo Livieres – stando alla nota vaticana – un attentato "all'unità della Chiesa di Ciudad del Este e alla comunione episcopale in Paraguay".

Non una riga, però, del dossier accusatorio elaborato dal visitatore apostolico è stata mostrata al vescovo destituito. Né egli, pur presente a Roma, ha avuto esaudita la richiesta di un colloquio con papa Francesco.

A Livieres è stato chiesto ripetutamente di dimettersi. Ma lui non si è piegato. Rimosso d'autorità, ha accettato in obbedienza questa decisione e ha incoraggiato i suoi fedeli a fare altrettanto, benché la giudichi "infondata e arbitraria", frutto di "persecuzione ideologica", come ha spiegato in una lettera al cardinale Ouellet, scritta di getto il giorno stesso della sua destituzione:

mercoledì 1 ottobre 2014

Il male si scopre!

Il pensiero del lupo. Il male si scopre!

In questi anni si assiste ad un’accellerazione della politica occidentale verso la perversione dei valori morali della societa’ . Si tratta di attacchi contro le tradizioni cristiane ma anche contro i valori del diritto naturale che ritroviamo anche in popoli di cultura pagana e di altre religioni.
Nonostante i problemi economici e sociali si assiste ad una gara tra parlamenti di varie nazioni occidentali per emanare prima degli altri leggi per matrimoni gay, relativa adozione di bambini e fecondazione artificiale naturalmente per garantire loro una discendenza.

Clero ortodosso (con chi ^?)

UCRAINA - RUSSIA
Donetsk, separatisti portano in processione icona: impedito l'ingresso in chiesa 
Nina Achmatova
L'icona era arrivata dalla Russia, ma il clero ortodosso ha ricevuto disposizione di "non avere legami" con i miliziani e tanto meno di dar loro la benedizione. L'icona miracolosa è quella della Beata Madre di Dio di Tikhvin, detta anche "della milizia". 

Mosca (AsiaNews) - Nella cattedrale di Donetsk, nell'est Ucraina, non è stato permesso l'ingresso a un gruppo di separatisti che voleva portare in chiesa un'antica icona arrivata dalla Russia. Lo riferisce il quotidiano  Komsomolskaya Pravda. Si tratta dell'icona miracolosa della Beata Madre di Dio di Tikhvin. I separatisti, che combattono da mesi l'esercito di Kiev, avevano portato l'icona in processione fino alla cattedrale della Trasfigurazione, dove però il clero ortodosso non solo non è uscito per andare ad accogliere i fedeli, ma ha vietato loro l'ingresso in chiesa.

SOCCI VERDI PER BERGOGLIO

- NEL SUO ULTIMO LIBRO, “NON E’ FRANCESCO”, IL CHIERICHETTO SOCCI ATTACCA IL PAPA: “NON HA CHIUSO LO IOR E HA MOLTIPLICATO COMMISSIONI E SPESE. NON UNA PAROLA CONTRO L’ISIS E CHE LASSISMO VERSO I NUOVI COSTUMI SESSUALI DELLA SOCIETÀ!”

“Mai una sferzata contro il terrorismo islamista, Bergoglio non si contrappone mai alle lobby laiciste sui temi della vita, del gender, dei principi non negoziabili che Benedetto XVI individuò come pilastri della “dittatura del relativismo”. E in Curia poco o nulla è stato fatto: solo qualche rimozione, in certi casi anche ingiusta”…

Dimmi con chi vai..!?

        J. M. Bergoglio, la C.E.I. e l’elogio della Bibbia “interconfessionale”

In questi giorni Bergoglio ha elogiato la “traduzione interconfessionale della Bibbia” durante l’incontro con la sedicente “Alleanza biblica universale”. Nella stessa occasione il sedente J. M. Bergoglio ha terminato la sua udienza pregando un Pater in comune tra cattolici ed evangelici (link).
Di “Alleanza biblica universale” (ABU), organizzazione internazionale fondata nel 1946 che riunisce e coordina il lavoro di circa 150 società bibliche, fanno parte anche la “Società Biblica Britannica & Forestiera” (SBB&F) e la Società Biblica in Italia (SBI).

Pasticcio Kasper

Le fonti filosofiche degli errori “bergogliani”. Per loro il cristianesimo è storia ma non giustizia


Papa Francesco ha abbracciato il Papa emerito Benedetto XVI prima della messa per gli anziani che si è celebrata in piazza San Pietro domenica scorsa (AP Photo / Gregorio Borgia)
Il prossimo Sinodo dei vescovi è preceduto da un frastuono mediatico che gli attribuisce un significato storico superiore alla sua portata ecclesiologica di mera assemblea consultiva della chiesa. Qualcuno si lamenta per la guerra teologica che il Sinodo annuncia, ma la storia di tutte le adunanze episcopali della chiesa (tale è il significato etimologico del termine sinodo e del suo sinonimo concilio) è fatta di conflitti teologici e di aspri dibattiti sugli errori e sulle scissioni che hanno minacciato la comunità cristiana fin dal suo sorgere.

PAPA DA MOBBING

PER DUE ANNI, PRIMA DI ESSERE SCELTO COME VESCOVO DI BUENOS AIRES, BERGOGLIO FU ESILIATO A CORDOBA DAI SUOI SUPERIORI GESUITI, COME “PUNIZIONE” PER LE SUE IDEE

Una biografia, pubblicata in Argentina, raccoglie testimonianze su questo episodio della vita del Papa e parla di una “campagna di discredito” nei suoi confronti - Pare che il provinciale dell’epoca, padre Víctor Zorzín, non fosse d’accordo con le decisioni prese da Bergoglio “sia in questioni pastorali sia in questioni di governo”…

Vescovi contro



Chi è il giovane e combattivo monsignore tedesco che sulla famiglia non accetta compromessi


Roma. Quello dell’ostia ai divorziati risposati è un bel problema che infiamma gli spiriti e scatena battaglie teologiche come da tempo non si vedevano. Ma è un problema soprattutto per la Germania e l’occidente secolarizzato dove le chiese spesso si trasformano in musei o mercati, dice monsignor Stefan Oster, giovane vescovo quarantanovenne di Passau, in Baviera. Allievo del filosofo Ferdinand Ulrich all’Università di Ratisbona (dove nel 1994 ha conseguito il Magister artium), chi lo conosce lo descrive come abile comunicatore e uomo capace di analisi raffinata. Teologo, professore di Dogmatica e di Storia del dogma, in passato perfino giornalista, è la figura emergente dell’episcopato che, guidato da Marx, promette battaglia ed è pronto a calare su Roma con un documento innovatore recante in calce le firme dei numerosi sottoscrittori favorevoli e fedeli alle proposte misericordiose del cardinale Walter Kasper.

Perché siamo pazzi ?

Anche se tutti, noi no

Perché il Foglio s’interessa pazzamente al sinodo? Perché prendiamo molto seriamente la pastorale di Francesco e le tesi di Kasper contro chi (come noi) non vuole il divorzio nelle sacrestie di un mondo transumanista

Papa Francesco (foto LaPresse)
Siamo pazzi per il sinodo, come avete visto. Da tempo. Facciamo anche gli scoop pubblicando i rapporti secretati di Kasper ai cardinali, e i testi che poi formano il libro dell’opposizione a Kasper. Facciamo di tutto, tranne che occuparci dei camerieri dei palazzi apostolici e degli appalti per la riverniciatura del Vaticano, che lasciamo ad altri. Nei prossimi giorni inauguriamo una collana sbrigliata, non teologica, intitolata: la mia famiglia. Papa e vescovi discutono della famiglia? Ecco la nostra.

martedì 30 settembre 2014

Le due Rome

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Segnaliamo alcuni brani del libro “LE DUE ROME. Dieci anni dopo la Breccia”, del padre Gaetano Zocchi (Tip. Giachetti, Figlio e C., Prato 1881).


… Vi ha la Roma vecchia e la Roma nuova. Vi ha la Roma dei Papi e la Roma dei framassoni. Vi ha la Roma che prega e quella che bestemmia; la Roma dei martiri e quella dei tiranni; la Roma benedetta e quella maledetta. Vi ha la Roma di granito e la Roma di cartapesta; la Roma eterna e quella che, nata ieri, non è certa di vedere il domani. Vi ha la Roma di Cristo e la Roma dell’Anticristo.

Superciuk vive ancora ed abita a Roma!


Il Papa dona 100mila euro al Museo di Auschwitz

Auschwitz
AUSCHWITZ

La Fondazione Auschwitz-Birkenau gestisce il Museo del più grande campo di concentramento tedesco situato a Oswiecim, nel sud della Polonia

Papa Francesco ha donato 100mila euro alla Fondazione Auschwitz-Birkenau che gestisce il Museo del più grande campo di concentramento tedesco situato a Oswiecim, nel sud della Polonia. Per il direttore del Museo, Piotr M.A. Cywinskiil, il sostegno arrivato dalla Santa Sede è «un segnale importante» perché riconosce «il ruolo fondamentale della  memoria per l'uomo contemporaneo».
  
«La somma non è grande perché le nostre possibilità sono limitate ma con essa vogliamo esprimere il pieno appoggio per il progetto realizzato dalla Fondazione» ha scritto il Segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, nella lettera che accompagna la donazione.
  

Lapsus freudiano (o monologo allo specchio)...?!!


Il Papa avverte: “La peggior bomba in Vaticano è la chiacchiera”

Il Papa avverte: "La peggior bomba in Vaticano è la chiacchiera"

“Voi sentinelle guardate le porte, le finestre, perché non entri una bomba. Ma voglio dirvi una cosa un po’ triste: ci sono bombe dentro, ci sono bombe pericolosissime dentro. State attenti, per favore. Perché nella notte di tante vite cattive, il nemico ha seminato la zizzania”. Parole dirompenti quelle usate dal Papa nell’omelia della messa celebrata per la Gendarmeria vaticana.Papa Francesco ha preso a prestito gli allarmi su presunte minacce terroristiche alla sua persona e alla cittadella leonina per ammonire su una minaccia a suo dire ben più grave e subdola: “La zizzania delle chiacchiere”.

L'unico che non la capiva era lui

Bergoglio e la nuova traduzione della Bibbia: tutti possono capirla


Promozione della Bibbia
(©LaPresse)
(©LAPRESSE) PROMOZIONE DELLA BIBBIA

L’Alleanza biblica universale gli consegna l’ultima versione dell’opera interconfessionale. Francesco invita cattolici ed evangelici a recitare insieme il Padre Nostro 

Papa Francesco ha elogiato la traduzione interconfessionale della Bibbia “in lingua corrente”, incontrando stamane la Alleanza biblica universale, ed ha concluso l’udienza con un “padre nostro” in comune tra cattolici ed evangelici.

Il vangelo non è pansessualista

La teologia desiderante di Kasper sopprime l’amore cristiano, punto.


Roma. “Il vangelo della famiglia esiste ed è luce per la Chiesa e per gli uomini. Dinanzi all’insistenza di Papa Francesco di vegliare alla gerarchia delle verità nella trasmissione del messaggio, possiamo affermare che la verità della famiglia appartiene a questo nucleo”. A scriverlo nel libro “Il vangelo della famiglia nel dibattito sinodale - Oltre la proposta del cardinal Kasper” (edito da Cantagalli, sarà in libreria dal 1° ottobre) sono due docenti al Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per Studi su matrimonio e famiglia, l’ordinario di Antropologia filosofica Stephan Kampowski e l’ordinario di Teologia pastorale del matrimonio e della famiglia, Juan José Pérez-Soba. La prefazione al volume è del cardinale George Pell. “Prendiamo come riferimento per la questione il libro del cardinal Kasper, ‘Il vangelo della famiglia’, che contiene sì importanti riflessioni, ma a nostro parere anche significative imprecisioni. Il nostro contributo deve poter sviluppare gli elementi positivi, contribuire a chiarire quelli ambigui, esprimere le ragioni per cui alcune affermazioni ci sembrano erronee, ma soprattutto, andare oltre il libro”, aggiungono.