ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 1 aprile 2017

L’alter ego di “ Mammona ”

Facebook condanna migliaia di cristiani a morte sotto la copertura del silenzio dei media USA Sa Defenza


Un report del ( MoFA ) riferisce … che pochi mesi dopo aver fornito al regime comunista cinese lo “ strumento di censura ” destinato a tenere assoggettate nazioni di quasi 1,4 miliardi di cittadini come “ oggetto di schiavitù ”, il gigante dei socialmedia  Facebook ha accettato di aiutare il Pakistan a far scoprire, a loro insaputa, i cristiani -migliaia dei quali potrebbero essere messi a morte per blasfemia contro che le nazioni di fede musulmana.
Secondo questo rapporto, Facebook ,società americana con scopo di lucro, è il più grande sito di socialmedia del mondo avendo quasi 1,9 mld di utenti mensili attivi su una popolazione mondiale di 7,4 miliardi – ma il cui automatizzato processo di ranking segreto modella la vita sociale di quasi un quinto del globo , ma senza che nessuno sia in grado di comprendere appieno le implicazioni a lungo termine che non esistevano 13 anni.

“ La comunione ecclesiale…”

Il “caso Don Minutella”. Signor Vescovo, se ha parlato male, ci mostri dov’è il male, altrimenti perché cacciarlo?

Don Alessandro Maria Minutella omelia 31 Marzo 2017

«Se ho parlato male, dimostrami dov’è il male; ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?» (Gv.18,19-23)

Allora il sommo sacerdote interrogò Gesù riguardo ai suoi discepoli e alla sua dottrina. Gesù gli rispose: «Io ho parlato al mondo apertamente; ho sempre insegnato nella sinagoga e nel tempio, dove tutti i Giudei si riuniscono, e non ho mai detto nulla di nascosto. Perché interroghi me? Interroga quelli che hanno udito ciò che ho detto loro; ecco, essi sanno che cosa ho detto». Aveva appena detto questo, che una delle guardie presenti diede uno schiaffo a Gesù, dicendo: «Così rispondi al sommo sacerdote?». Gli rispose Gesù: «Se ho parlato male, dimostrami dov’è il male; ma se ho parlato bene, perché mi percuoti?» (Gv.18,19-23)
Don Alessandro Maria Minutella è innanzi tutto un Sacerdote, l’Alter Christus e come tale deve essere valutato il caso che andiamo ad approfondire. Così come anche il suo Vescovo che lo ha sospeso dal servizio parrocchiale è un Alter Christus, tuttavia non tutti e due possono avere ragione dei fatti, ed uno dei due è incorso nell’errore.


Dubia mănēbunt?

Testimoni da tutto il mondo con una richiesta: “Fare chiarezza” subito sull’Amoris Laetitia - VIDEO

Sabato 22 Aprile 2017 a Roma, presso l’ Hotel Columbus in Via Della Conciliazione, si terrà il convegno internazionale organizzato da La Nuova Bussola Quotidiana e dal mensile Il Timone dal titolo: “Fare chiarezza ad un anno dall’Amoris Laetitia. Perché questo titolo? E’ passato ormai un anno dalla pubblicazione dell’Esortazione post sinodale Amoris Laetitia, un documento sicuramente molto ricco e vasto. Ma l’attenzione si è concentrata soprattutto sul Capitolo 8, ovvero quello dedicato alle situazioni irregolari, con particolare riguardo alla Comunione ai divorziati e risposati. E’ chiaro che le interpretazioni in questo anno sono state molto diverse e addirittura diametralmente opposte, data anche l’oggettiva ambiguità del linguaggio utilizzato in questo capitolo.

Teologo da «gabinetto»

Il Grillo [Andrea] parlante e l’«auto da fé»




Davanti a un tale pozzo di scienza impallidiscono Tommaso d’Aquino, e i cardinali Müller e Caffarra
In questi giorni siamo investiti da una bufera simile alla invasione delle cavallette, pardon, di Grillo (l’Andrea, non il comico improvvisatosi politico dalle mani «che più pulite non si può») colui che, pensandosi teologo accreditato per la difesa d’ufficio del magistero di Papa Francesco, si permette di dare schiaffoni misericordiosi a chi non la pensa come lui.
E si presenta, come già in occasione del Convegno ecclesiale di Firenze, da un lato col suo bagaglio teologico da «gabinetto», avendo indicato la toilette come uno dei luoghi della comunione e dall’altro con la sua combattiva lettura dell’Esortazione Amoris laetitia, mostrando con tenacia quali sono in realtà i nemici da distruggere e gli amici da seguire.

Così si mente

Ora per Avvenire va bene la morte di Eluana Englaro
La proposta di legge sulle Dat, se approvata, renderebbe assolutamente legittima la morte di un paziente come Eluana Englaro. Basta leggere gli articoli della proposta e paragonarli a quanto successo allora. Eppure secondo il professor D'Agostino questa non è eutanasia. Così si mente ai lettori di Avvenire.
L'articolo del professor Francesco D'Agostino apparso Avvenire del 30 marzo e già commentato dalla Bussola ieri, contiene un passaggio "pesante": «Il disegno di legge non è in alcun modo finalizzato a introdurre in Italia una normativa che legalizzi l’eutanasia. Questo è ciò che invece sostengono alcuni tra i suoi avversari, ma per farlo devono interpretarlo in modo forzato. Onestà vuole che una legge vada valutata per ciò che dice e non per ciò che potrebbe farle dire un interprete subdolo o malevolo».
su 
Visto che il mio lavoro è di interpretare ed applicare le leggi (non di fare il filosofo), propongo al prof. D'Agostino (e ai nostri lettori) una "prova sul campo" del progetto di legge in discussione: vediamo come funzionerebbe.

Il tempo dei falsari

1517-2017:
500 anni di sovversione protestante


1517 – 1617 – Un secolo di luteroterrorismo

Parte seconda







Dal terrorismo fisico al terrorismo intellettuale


Resta un grande paradosso: il protestantesimo, che si è imposto dappertutto col terrore, è riuscito a darsi un’immagine pacifica e non violenta, scaricando sulla Chiesa la responsabilità dei fiumi di sangue che ha fatto scorrere.

Nell’immaginazione collettiva, il protestante è un docile perseguitato. Il cattolico un feroce persecutore.
Come ha potuto imporsi una tale inversione della realtà?


Anche i gesti hanno la loro importanza

MA CHE PAPA E' BERGOGLIO ?

 E' inquietante. La particolarissima versione del cattolicesimo di Bergoglio: non partecipa alla processione del Corpus Domini, né s’inginocchia davanti al Santissimo, che papa è? Ma è questo il papa che la Chiesa aspettava?                                            di  Francesco Lamendola                                                          


Il coro dei fan di papa Francesco innalza fino al cielo la sua pastorale democratica e progressista, e strilla come un pollaio assalito da una volpe se qualcuno, per caso, come i quattro cardinali dei dubia sulla Amoris laetitia, avanza qualche perplessità, qualche riserva, qualche richiesta di chiarimento a proposito delle sue sparate, delle sue tesi temerarie, della sua misericordia a senso unico, poco cristiana e molto laica; però le immagini  dei suoi silenzi, dei suoi gesti mancati, quelle non “passano”, per saperne qualcosa bisogna affidarsi alla rete informatica o a qualche rarissimo resoconto giornalistico non ancora del tutto asservito al potere dominante.

L’importante è non rimanere soli?


La prova soprannaturale a cui siamo chiamati in questi tempi è la solitudine o, se va bene, la compagnia di pochi veri fratelli, magari titubanti e intimiditi dalla constatazione di essere isolati. Non la si affronta nascondendosi nella folla osannante, nelle conventicole cavillose, nelle élites da operetta. Anzi, la si abbraccia perché è la condizione naturale e soprannaturale in cui ogni cristiano ha sempre affrontato l’unica battaglia che conta veramente, quella per la vita eterna. Non si va in Paradiso in comitiva. E per allenarsi a morire da soli bisogna imparare a vivere da soli.

Le condizioni poste dalla Madonna


Fatima e la Russia


Un giorno, l’Immacolata regnerà sul Cremlino e dal Cremlino sul mondo intero (san Massimiliano Maria Kolbe).

In viaggio tra il Giappone e la Polonia, negli anni ’30, padre Kolbe attraversò l’Unione Sovietica sulla Transiberiana. Facendo tappa a Mosca, avrebbe pronunciato queste parole profetiche sulla Piazza Rossa, secondo le testimonianze raccolte dal servita Pierre Caillon (cf. La consécration de la Russie aux très Saints Cœurs de Jésus et de Marie, Paris 1983, 16-17). L’ardente apostolo dell’Immacolata non poteva certo conoscere il “Segreto” di Fatima, le cui prime due parti sarebbero state rivelate da suor Lucia, per ordine del Vescovo di Leiria, soltanto nel 1941. Questa predizione, perciò, può essere di aiuto per comprendere come mai la Madonna abbia chiesto la consacrazione della Russia al Suo Cuore Immacolato: proprio quell’immenso Paese, evidentemente, ha un ruolo speciale nei disegni di Dio per gli ultimi tempi.

venerdì 31 marzo 2017

Fare felice il prossimo.. (oh happy rc*)

PALERMO. IL VESCOVO IN BICICLETTA TOGLIE LA PARROCCHIA E IMPONE IL SILENZIO AL PRETE CRITICO.


Il Vescovo di Palermo, Corrado Lorefice, ha imposto a don Alessandro Minutella di lasciare la parrocchia di cui è responsabile entro quindici giorni, di mantenere il più rigoroso silenzio e di prendersi un periodo di riposo. Qui sotto l’annuncio pubblicato da don Minutella stesso, che alle 17.30 in parrocchia spiegherà il provvedimento, motivato, a quanto sembra, dal suo non essere “in comunione ecclesiale”.

Ovviamente scelta la peggiore x la Via Trucis

Papa Francesco affida i testi della Via Crucis alla biblista femminista Anne Marie Pelletier



Anne Marie Pellettier
di Franca Giansoldati
Città del Vaticano - La biblista francese Anne Marie Pelletier, docente di Sacra Scrittura ed 
Ermeneutica biblica nonché vincitrice della prima edizione del premio Ratzinger per la ricerca teologica, sarà l'autrice delle meditazioni della Via Crucis di quest'anno. Una scelta simbolica quella di Papa Francesco voluta per rafforzare il cammino di valorizzazione delle donne nella Chiesa. «Una società che umilia le donne è priva di futuro» scriveva nei suoi saggi la Pelletier, che è anche collaboratrice del mensile Donna Chiesa Mondo dell'Osservatore Romano, diretto da Lucetta Scaraffia. Gli studi di Anne Marie Pelletier si concentrano sulla interpretazione, da un punto di vista femminile, dei testi sacri. Perchè l’emarginazione delle donne è da cercarsi anche nella Bibbia.http://www.ilmessaggero.it/primopiano/vaticano/papa_francesco_anne_marie_pelletier_femminista_biblista_via_crucis_vaticano_pasqua-2351899.html

La terza Donna La notizia non  è recentissima ma vale comunque la pena di riprenderla e rifletterci sopra. E l'ho fatto lontano dalla data comunista internazionalista dell'8 marzo, perché questo è un personaggio femminile buono per tutti i giorni dell'anno, e non solo per una data diventata fasulla che più fasulla non si può.  E' da molto tempo che volevo parlare della dott.ssa Silvana De Mari, la quale è stata al centro di velenosissime polemiche per certe sue posizioni coraggiose contro la lobby LGBT.  Chi è e cosa fa nella vita,  potete vederlo sulla sua biografia reperibile on line. Come si può ben vedere è anche autrice di romanzi fantasy che ha pubblicato con grande successo. Suo autore favorito è - manco a dirlo - John R.R. Tolkien. 




Nella speranza di non restare a corto di pubblico pagante….

LA CHIESA E'UN CIRCO BARNUM?

    Una sfilata dadaista: culto cattolico ridotto a spettacolo da baraccone? La Chiesa cattolica è ancora la Sposa di Cristo quale l’abbiamo sempre conosciuta oppure si è trasformata nel Circo Barnum? Vorremmo saperlo e capirlo 
di Francesco Lamendola  



La Chiesa cattolica è ancora la Sposa di Cristo, quale l’abbiamo sempre conosciuta, oppure si è trasformata nel Circo Barnum? Vorremmo saperlo; vorremmo capirlo.
Il vescovo di Noto, in Sicilia, Antonio Staglianò, appassionato di musica leggera e chitarrista dilettante, suole attuare la sua catechesi ai fedeli mediante esibizioni canore nel bel mezzo della chiesa e della santa Messa. Una volta ha cantato Io vagabondo che non sono altro, famosissima canzone dei Nomadi; altre volte ha citato, nel corso dell’omelia domenicale, testi di Noemi e di Marco Mengoni; un’altra volta ancora ha eseguito, con la chitarra, un brano di Edoardo Bennato e uno di Franco Battiato, e tutto questo ora in cattedrale, ora nelle parrocchie della sua diocesi, qualche volta nel corso di raduni di preghiera.

Chi di terremoto colpisce..

Sul tavolo del papa un "Promemoria" contro il generale dei gesuiti. Per quasi eresia      
           
generale
Tra i sacerdoti nati nella diocesi di Carpi, che papa Francesco visiterà domenica 2 aprile, ce n'è uno che gli dà del filo da torcere.
Si chiama Roberto A. Maria Bertacchini. È cresciuto alla scuola di tre gesuiti di prima grandezza: i padri Heinrich Pfeiffer, storico dell'arte e docente alla Gregoriana, Francesco Tata, già provinciale della Compagnia di Gesù in Italia, e Piersandro Vanzan, scrittore di spicco de "La Civiltà Cattolica". Studioso di Agostino, è autore di libri e saggi su riviste di teologia. È stato ordinato sacerdote nel 2009 da Carlo Ghidelli, rinomato biblista e arcivescovo ora emerito di Lanciano-Ortona, la diocesi nella quale è incardinato.
La scorsa settimana don Bertacchini ha inviato a Francesco e al cardinale Gerhard L. Müller, prefetto della congregazione per la dottrina della fede, un "Promemoria" di sei pagine molto critico delle tesi esposte in una recente intervista dal nuovo preposito generale della Compagnia di Gesù, il venezuelano Arturo Sosa Abascal, vicinissimo al papa.
Sono tesi, scrive don Bertacchini, "di una gravità tale che non si possono passare sotto silenzio senza farsene complici", perché rischiano di "sfociare in un cristianesimo senza Cristo".

Domanda difficile

BERGOGLIO CE L’HA CON CRISTO? O E’ LA SUA TEOLOGIA?                           



Seduto ostentatamente davanti al Santissimo nel Duomo di Milano.




Mal accompagnati

Parola d'ordine: fare finta che non sia eutanasia La posizione di Avvenire spacca i giuristi cattolici
Sulla proposta in discussione in Parlamento per le Dichiarazioni anticipate di trattamento (Dat), deciso sostegno del quotidiano della Conferenza episcopale affidato alla penna del professor D'Agostino. Immediata reazione all'interno dell'Unione Giuristi Cattolici contro le tesi del proprio presidente, con una lettera aperta che qui pubblichiamo. E 250 giuristi firmano un appello contro la legge in discussione: i vertici Cei sono soli.

Il mio papa


UNA DISTRUZIONE DELIBERATA ?

Intenzione deliberata oppure imbecillità? Rendere il cristianesimo facile è la strada più certa per distruggerlo. Senza la religione cristiana o la sua eredità torniamo ad essere solo dei barbari riverniciati da persone civili 
di Francesco Lamendola  



Per alcuni è una strategia deliberata, e ciò, crediamo, soprattutto nelle alte sfere della gerarchia ecclesiastica, ormai da decenni largamente infiltrate dalla massoneria, al punto che si può quasi sospettare che non la massoneria abbia infiltrato la Chiesa, ma che la Chiesa abbia infiltrato, a suo modo, e come effetto collaterale e involontario, la massoneria. Per altri, invece, è stupidità pura e semplice, mista a incoscienza ed ignoranza: il che forma sempre un cocktail micidiale, capace di far esplodere, come fossero di burro, anche gli edifici più saldi, le cui fondamenta sono costruite sulla roccia. Benissimo: sia come sia, intenzione deliberata oppure imbecillità, ignoranza e incoscienza, il risultato è lo stesso, e lo stiamo vedendo avanzare ed espandersi ogni giorno, ogni ora, lo vediamo trionfare, lo vediamo compiacersi continuamente di se stesso, come un serpente che si lecca le squame (l’immagine è di Dante, non vogliamo farci belli con il genio altrui), delle nuove “frontiere” raggiunte e superate, dei nuovi “muri” abbattuti, dei nuovi “ponti” audacemente gettati verso l’altro, verso il mondo che sta “fuori” (e magari contro: ma questo è un dettaglio da nulla, che non turba per niente i sonni dei buonisti e dei fanatici del dialogo a oltranza). E tale risultato è la distruzione del cristianesimo: ciò che i suoi nemici, e principalmente il suo Nemico, tentavano invano di fare sin dal suo nascere, duemila anni fa, ma sempre invano: e che ora non solo non sembra più un’impresa difficile, ma di cui si può perfino pronosticare il pieno compimento, senza bisogno d’interrogare la sfera di cristallo o di sfogliare le Centurie di Nostradamus.

«Hasta la Revolucion»

Il rivoluzionario Francesco
Il catechismo dirompente del Papa davanti al dramma della modernità
Papa Francesco (foto LaPresse)
No, comunista Francesco non lo è, e pazienza se i carri carnevaleschi in giro per l’Italia abbiano sostituito la falce e il martello alla croce nel bastone pastorale proprio del Pontefice, sul cui capo è stato appoggiato pure il berretto rossonero del Che. L’immagine ha colpito, tanto da finire pure sul Financial Times, non proprio la gazzetta dei circoli sedevacantisti sparsi qua e là sul pianeta. Se ne sarà forse convinto pure il multimilionario Ken Langone, che un paio d’anni fa minacciava Timothy Dolan, arcivescovo di New York, di non sganciare più neppure un dollaro per il restauro della cattedrale metropolitana di St. Patrick. Troppo hard la predicazione del vescovo di Roma, troppo lontana dai paradigmi che a quelle latitudini per tre decenni erano abituati a sentire.

giovedì 30 marzo 2017

C'è un allegato..



02:39


Roma, (askanews) -29 marzo 2017. Non tutto su Fatima è stato svelato. Il terzo segreto fu rivelato, per volere di Giovanni Paolo II, nel 2000. Ma c'è un allegato, che conterrebbe la spiegazione di suor Lucia sulle apparizioni avvenute nella cittadina portoghese. È la tesi del giornalista scrittore Saverio Gaeta, contenuta nel volume "Fatima. Tutta la verità" (edizioni San Paolo), scritto nel centenario delle apparizioni mariane, che cadono quest'anno.
Lo scrittore Saverio Gaeta: "Il terzo segreto è stato rivelato soltanto nel 2000, dopo tantissimi anni, mentre sappiamo che la Madonna aveva detto a Suor Lucia che si poteva già rivelare nel 1960. Quarant'anni dopo il pezzo del terzo segreto che è stato rivelato è parziale, perché la Madonna stessa nel 1944, quando disse a Lucia di scrivere al vescovo, le ordinò: scrivi quello che ti ordinano, ma non quello che ti è dato di comprendere".

Nulla quaestio?

L’arco costituzionale dei pro-vitaartificiale 


Ovvero: dell’endorsement di Gotti Tedeschi per la Lorenzin.
di Elisabetta Frezza e Cristiano Lugli
.
Poco più di due settimane fa la testata simil-cattolica IntelligoNews ha pubblicato un’intervista all’economista ed ex banchiere dello IOR Ettore Gotti Tedeschi, sul tema della denatalità ingravescente (per leggere l’intervista, clicca qui).
La premessa è che, quello delle culle vuote, sia un problema “culturale”: femminismo, eco-ambientalismo, neomalthusianesimo, gnosticismo, esistenzialismo – dice Gotti Tedeschi – a suon di propaganda avrebbero performato le menti a considerare la fertilità un problema e ad assumere a modello la famiglia monofiglio e pluriaccessoriata. Egli si spinge fino a temerariamente affermare che tutto ciò sia avvenuto col concorso della chiesa vaticansecondista, che si è appropriata del linguaggio della modernità necrofila e ha cominciato a parlare a sua volta di “procreazione responsabile” (come una Planned Parenthood qualsiasi, aggiungiamo noi), nonché ad abbracciare la tesi cattoprogressista e pauperista per cui, per metter su famiglia e fare figli, bisogna essere ricchi.
I semi avariati gettati dalla mentalità conciliare hanno prodotto molti frutti marci, culminati oggi con la frequentazione abituale degli ambienti vaticani da parte dei mostri dediti alla ricerca transumanista e allo sterminio degli innocenti (“il grande Ehrlich” è tra le ultime guest star dei sacri palazzi).

Buonaiutatelo che ne ha tanto bisogno..nessuno lo ascolta!

“Dalla parte del Papa”, don Aldo Buonaiuto stasera a “Nemo” su Rai2


Il direttore di In Terris sarà ospite del format creato da Alessandro Sortino e condotto da Enrico Lucci e Valentina Petrini


Gli attacchi mediatici (e non solo) subiti da Papa Francesco nell’ultimo periodo – dagli inquietanti e dileggianti manifesti comparsi un sabato mattina per le strade di Roma alla finta edizione dell’Osservatore Romano recapitata via mail a persone vicine alla Santa Sede – sono stati oggetto di un editoriale molto discusso in rete, firmato da don Aldo Buonaiuto. Un argomento caldo (meglio: scottante) del quale il direttore di In Terris discuterà stasera a “Nemo-nessuno escluso“, fortunato format di Rai 2 creato da Alessandro Sortino e condotto da Enrico Lucci e Valentina Petrini e in onda ogni giovedì alle 21.
Riproponiamo, quindi, l’editoriale in questione ai nostri lettori.

Una bella fratellanza universale


SULLA VISITA DEL PAPA A MILANO 
Qualche considerazione sulla visita di papa Francesco a Milano

Il primo argomento è la visita del Papa a Milano, che è stata indubbiamente un successo popolare (sebbene non siamo così sicuri sulle cifre e sui ‘record’ sbandierati dai turiferari in delirio). Papa Francesco è certo considerato “uno di noi” (al bar lunedì abbiamo sentito evidenziare entusiasticamente e in primo luogo da parte di un paio di clienti il fatto che abbia scelto un bagno chimico per i suoi bisogni) e quanto dice è comprensibile da tutti: “Ha tante parole di buon senso, parla al cuore come un vero nonno”, si sente in giro. Lo dicono cattolici praticanti, ma anche molti cattolici tiepidi e ancora di più indifferenti o agnostici (“Finalmente c’è un Papa che vuole conciliarsi con il mondo”).

Non toccategli l'obama che s'imbufala^!

CATTOLICESIMO POLITICO ?
(Parafrasando Jonathan Swift)


La lettura attenta dei commenti sulla visita del Papa a Milano sabato scorso, permette di riflettere sul significato di alcuni messaggi dove il Pontefice chiede di «cancellare le distanze, abbracciare i confini e le frontiere, includere, far cessare la cattiva uniformità, amalgamare l’umanità e  le esperienze più diverse, ponendo fine a quella religiosità chiusa, in difensiva, sterile, piena di pregiudizi, che ha portato e porta a divisioni».
Cioè considerazioni  più socio-politiche che spirituali.

Noi cattolici, un po’ troppo semplici, siamo abituati a pensare alla Chiesa, ed al Papa,  solo quale guida spirituale, dimenticando il suo ruolo anche politico nella storia.
Forse dovremmo comprendere ed ammettere che la Chiesa possa riflettere i problemi politici di un momento storico, cercando di non dimenticare che il mondo laico, invece, vede il Papa solo come interlocutore politico. 

La bestia e le bestie

QUELLA BESTIA DEL DIAVOLO

    Caro cattolico modernista e progressista, cos’hai da dire? L’esperienza di un prete cattolico che è vissuto per anni nell’Africa Nera, dove gli stregoni e la magia diabolica sono di casa. Don Beppino Cò e "L’armata di Satana" 
di Francesco Lamendola  




Ci piacerebbe far leggere questo episodio a uno di quei cattolici progressisti e modernisti, i quali non parlano mai del diavolo e dell’inferno, semplicemente perché non ci credono, e che non vogliono neanche sentir nominare possessioni ed esorcismi: l’esperienza di un prete cattolico che è vissuto per anni nell’Africa Nera, dove gli stregoni e la magia diabolica sono di casa, e che, nel corso della sua esperienza di missionario, ha avuto occasione di assistere, o di essere coinvolto, in fatti strani e impressionanti; e poi domandargli quale spiegazione ”razionale” egli abbia da dare (ammesso e non concesso che la sola forma di razionalità sia quella che esclude il preternaturale, e magari, già che ci siamo, anche il soprannaturale).
L’episodio che qui sotto riportiamo è tratto dal libro di don Beppino Cò, L’armata di Satana (Villa di Serio, Bergamo, Edizioni Villadiseriane, 2010, pp. 224-225):

Vescovi luterini

"L'aborto un omicidio? Non esageriamo..." Scandalo in Belgio, vescovi contro il prof cattolico
Belgio. Ha uno sviluppo (spiacevole) la vicenda del docente dell'ateneo cattolico di Lovanio a rischio licenziamento per aver definito l'aborto un omicidio. Si aspettava una presa di posizione della Conferenza episcopale belga. Che è arrivata. Ma per prendere le distanze dalla marcia per la vita ("iniziativa privata"), scaricare il prof e dire che "le sue sono parole forti". Confondendo infine il misericordismo con la misericordia. Eppure lo stesso Papa Francesco aveva definito l'aborto un crimine orrendo.

Tutto si paga, in bene o in male...

LA CONTRO-PEDAGOGIA BUONISTA

    Oggi è in atto nella società e anche nella Chiesa cattolica una vera e propria contro-pedagogia: buonista, modernista, progressista, permissiva, relativista, misericordiosa senza giustizia e la verità non si può più dire 
di Francesco Lamendola  



Oggi è in atto nella società, e anche nella Chiesa cattolica, una vera e propria contro-pedagogia: buonista, modernista, progressista, permissiva, relativista; misericordiosa senza giustizia e tollerante a senso unico. Non solo si è praticamente smesso di parlare, o si parla ormai pochissimo, di lavoro, impegno, fatica, abnegazione, sacrificio, per ottenere qualsiasi risultato utile e durevole – e, nel caso della formazione cattolica della persona, di grazia, peccato, riparazione, espiazione e riconciliazione con Dio; ma si è giunti a negare, implicitamente o esplicitamente, le conseguenze distruttive della cattiva azione, dell’impegno disatteso, della parola tradita, e, più in generale della vita disordinata, amorale, peccaminosa e criminale.  Di conseguenza, e non senza una certa logica, sia pure perversa, si è giunti a negare, o a minimizzare, il concetto e il valore rieducativo della pena, e quello della giustizia stessa: non più la legge degli uomini e quella di Dio; non più il pentimento, la conversione e il fermo proponimento di cambiar vita; e, soprattutto, non più il carcere per i delinquenti, né l’inferno per i malvagi che non si pentono dei loro peccati e che concludono la loro esistenza terrena senza riconciliarsi con Dio, anzi, continuando a provocarlo, rifiutarlo e bestemmiarlo, con le parole e, più ancora, con le azioni.

Storia, vera Magistra Vitae

Lutero non era un riformatore ma rivoluzionario eretico


Basta con le menzogne! C’è un limite a tutto! Nessun Vescovo e nessun Papa, in nome della pace e del dialogo o dell’ecumania, possono imporre una visione distorta della storia.
E’ di questi giorni la notizia di solite manovre occulte, per imporre alla Chiesa, visioni distorte della storia. In questo sito francese, vedi qui – è riportato che si sta svolgendo in Vaticano, fino al 31 marzo, un incontro dal titolo: «Lutero, 500 anni dopo. Una rilettura della Riforma luterana nel suo contesto storico ecclesiale» dove per concetto di “rilettura della Riforma” si intende con ciò RIABILITARE Lutero, riletto appunto distorcendo la storia. Infatti, in una conferenza stampa che si è tenuta ieri 22 marzo 2017, nella Sala Stampa della Santa Sede, il Presidente del Comitato, il Padre Ardura, assistito dal prof. Johannes Grohe, storico che insegna alla Pontificia Università della Santa Croce, ha spiegato ai giornalisti che questo seminario di studi consiste in «una ricerca della verità» in un contesto storico ed economico complesso:
«Lutero voleva fare inizialmente una riforma dall’interno, non voleva provocare uno scisma» – ha dichiarato. «All’inizio voleva fare una riforma all’interno della Chiesa, come è stato spesso il caso nel corso dei secoli. Egli compì un cammino spirituale, il punto di partenza quindi era buono. Ma in seguito ci sono state delle pressioni da tutti i lati, degli elementi che sono sopraggiunti dall’esterno, storici, politici ed economici, che hanno influenzato l’evoluzione della stessa Riforma e hanno condotto alla rottura.»