ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 18 febbraio 2017

Dio sa come fare

PSICOLOGIA DELLE TENEBRE

    Il diavolo sa fare molto bene il suo lavoro e molti cristiani, da parte loro, si lasciano prendere all’amo con molta facilità. La cosa fondamentale è ascoltare e meditare la Parola di Cristo e poi metterla in pratica 
di Francesco Lamendola






L’anima ha le sue luci e le sue tenebre; è fatta sia di queste che di quelle. Noi tutti ondeggiamo fra le due cose, alterniamo gli squarci di luce e le discese nelle tenebre. Le anime sante, che hanno affrontato e superate le prove più dure, e che hanno abbandonato il fardello del loro io per farsi tutto a Dio, viaggiano ormai verso la luce: possono trovarsi in difficoltà, ma è quasi impossibile che ricadano indietro, perché quando l’anima diventa luce, le tenebre non hanno più potere su di lei, non saprebbero dove attaccarsi, su che cosa fare leva per aggredirla. Viceversa, l’anima sprofondata nel fango e nelle tenebre si impregna sempre più di concupiscenza e scende sempre più in basso, da dove le riesce difficilissimo vedere anche solo un po’ di luce. La mistica Marthe Robin, che trascorse la vita inchiodata a letto, al buio, impossibilitata a mangiare o bere, e tuttavia fiduciosa, serena, ascoltando qualcosa come 100.000 persone che le chiedevamo consiglio spirituale, disse una volta: Quando Dio decide di servirsi di qualcuno, per prima cosa lo riduce a uno zero.

E tutto il resto?

La confusione regna sovrana...

La confusione regna sovrana. Mi sembra di vivere in una grande Babele, dove accade e si ode tutto e il contrario di tutto, dove non di rado contraddizione e assurdità la fanno da padrone. C'è da rimanere sbigottiti...
Ho spesso letto, ad esempio, libri e articoli di un noto saggista che ho sempre preso in simpatia, incuriosito anche di comprendere le motivazioni che lo spingono ad essere un vaticanosecondista tutto d'un pezzo nonostante la crisi nella chiesa che denuncia: predica che la fede è in pericolo, scrive che Bergoglio “Non è Francesco”, evidenzia l'assoluta mancanza di coerenza di questo Pontefice con l'insegnamento della Chiesa ... Difficile dissentire visto ciò che combina il Papa argentino, ma, in primis, come si può meravigliarsi della mancanza di coerenza altrui, quando chi denuncia collabora con una testata giornalistica “libera” il cui sito internet è pieno zeppo di immagini e termini volgari, indecenti e sconci?... Dalla Lettera ai Corinzi sappiamo come San Paolo era molto attento alla propria condotta, “perché – scriveva - pur avendo predicato agli altri, io stesso non diventi réprobo” (1Cor 9, 27).

Welcome to Tonga?


MÜLLER TERMINA IL SUO MANDATO A LUGLIO. SARÀ CONFERMATO? FORSE PER IL PONTEFICE SAREBBE MEGLIO.


Il Prefetto della Congregazione della Fede, il cardinale tedesco Gerhard Ludwig Müller, è intervenuto in maniera chiara nei giorni scorsi sulla confusione creata dalle diverse interpretazioni dell’Amoris Laetitia. Nella sua intervista, riportata da La Nuova Bussola Quotidiana afferma che la dottrina cattolica è valida per tutta la Chiesa, e non ci possono essere interpretazioni diverse a seconda delle conferenze episcopali. Malta, la Germania e l’Argentina, a cui il Papa ha inviato una lettera di approvazione. Il cardinale non lo dice, ma chi vuole può capire, che forse il responsabile dell’unità e della fede, che non è lui, Müller, ma il Pontefice potrebbe e dovrebbe impedire che situazioni del genere si creino, e forse chiarire, rispondendo, per esempio, ai Dubia.

Cos’è il Papulismo


Due papi, due università, due climi diversi. Con una sensazione

    La visita di papa Francesco all’Università Roma Tre, in un clima di festa e di grande affetto verso il pontefice, mi ha fatto tornare alla memoria un episodio ben diverso.
Come qualcuno ricorderà, nel gennaio 2008 papa Benedetto XVI venne invitato a tenere un discorso all’Università La Sapienza di Roma. La visita, prevista per il giorno 17, fu però annullata due giorni prima. Era stato il rettore di allora, Renato Guarini, a invitare il papa per l’inaugurazione dell’anno accademico, naturalmente dopo aver interpellato il senato accademico, che si disse felice di ricevere il vescovo di Roma, come era già successo con Paolo VI nel 1964 e con Giovanni Paolo II a Roma Tre nel 2002.
Alcuni docenti però manifestarono la loro opposizione, prima con un intervento, pubblicato dal «Manifesto», del professor Marcello Cini, poi con una lettera firmata da una settantina di professori della facoltà di Fisica (per la precisione, sessantasette docenti, su un totale di 4500) e sottoscritta in seguito da altri settecento docenti italiani e stranieri di vari atenei.

Poi le conclusioni le trarremo noi


A FRANCE’, SE NON TI RISPETTANO C’E’ UN MOTIVO…


Lo so, qualcuno di voi l’avrà già vista, ne ha scritto anche  il Messaggero, naturalmente con l’indignazione d’ufficio contro  “i tradizionalisti anti-Bergoglio” che si oppongono alle “aperture misericordiose dal Papa Buono”.  Infatti qui la pasquinata postmoderna  – che corre su Youtube –  consiste in una  satira  puntata contro la Amoris Laetitia,  con cui El Papa consente la  Comunione agli adulteri.  Sul motivo della famosa canzone di Dean Martin che mischiava americano ad espressioni italiane-broccoline, “That’s Ammore” (questo è amore), i tradizionalisti americani (sono i Pro-Life che s’impegnano  da decenni contro gli aborti) gliela cantano e gliela suonano a “Francé”.
“Quando la Chiesa finisce sugli scogli e divide il popolo, Questo è Amoris!”

I castighi peggiori non sono quelli materiali.

Castighi celesti
Nel tempo che ho stabilito, io giudicherò con rettitudine. Si scuota la terra con i suoi abitanti, io
tengo salde le sue colonne. Annienterò tutta l’arroganza degli empi; allora si alzerà la potenza dei giusti
(Sal 74, 3-4.11).
Ci sono nella storia momenti in cui Dio punisce le società umane per colpe particolarmente gravi. Il castigo collettivo, com’è ovvio, non è legato in modo biunivoco ai peccati dei singoli individui, ma coinvolge inevitabilmente un popolo nella sua globalità. Evidentemente non si può stabilire con assoluta certezza che una catastrofe sia conseguenza di una determinata colpa, ma uno sguardo di fede, illuminato dal carisma profetico di cui il Cristo dota alcuni membri del Suo Corpo mistico, consente di individuare dei legami causali, nella dinamica soprannaturale degli eventi, con una sufficiente certezza morale. Ciò è comprovato dalla Sacra Scrittura, dai Padri, dal Magistero e dalla teologia tradizionale. Il Signore ricorre a rimedi estremi solo per far breccia nei cuori induriti dall’orgoglio e dalla disobbedienza, come pure retribuisce con giustizia – spesso già in questa vita – i crimini di quanti si rifiutano di ammetterli e di correggersi. La misericordia non ha effetto se non su chi riconosce umilmente i propri peccati ed è deciso ad emendarsene con tutte le forze.

Il tempo della pazienza è finito!?

LA PAZIENZA E' FINITA

    I cattolici obbedienti hanno ingoiato le loro lacrime, la loro sofferenza: si son tenuto tutto dentro hanno taciuto pensando: Forse ci stiamo sbagliando noi! Oggi continuare a tacere sarebbe più di un errore: sarebbe un peccato 
di Francesco Lamendola  





D’istinto, si vorrebbe conservare il silenzio: come si è fatto per anni, per decenni. Ed è stato un grave errore.
Per anni, per decenni, i cattolici sono rimasti zitti e hanno lasciato che i “nuovi” teologi e il clero modernista e progressista stravolgessero la Chiesa da cima a fondo, devastassero la liturgia, modificasse persino la dottrina. Per anni, per decenni, i cattolici che, avendo una certa età, ricordano cosa fosse la vera Chiesa, prima del Concilio Vaticano II, hanno avuto il torto di essere troppo miti, troppo disciplinati, troppo rispettosi dell’autorità. Hanno pensato: Forse ci sbagliamo noi; dopotutto, come possiamo giudicare fior di teologi, cardinali, arcivescovi e vescovi? E poi, i sacerdoti: se oggi parlano in questo modo, se agiscono in questo modo, se vestono in questo modo, sarà perché i tempi cambiano, ed è giusto che la Chiesa tenga conto del mutare del costume. E così sono rimasti zitti, obbedienti, pazienti, anche se intimamente sconcertanti, e, alla fine, addirittura traumatizzati. I fedeli che ricevono scandalo dalle parole del prete, nell’omelia domenicale! I fedeli che ricevono scandalo da quei vescovi che, alla televisione, si dicono possibilisti sull’aborto, sull’eutanasia, sui matrimoni omosessuali! I fedeli che ricevono scandalo da un papa che quasi ogni giorno spara una nuova bordata contro tutto ciò che hanno sempre creduto, contro tutto ciò che è stato loro insegnato, contro tutto ciò che la Chiesa ha sempre detto, fatto e pensato; che quasi ogni giorno loda sperticatamente tutti gli “altri”, i giudei, gli islamici, i luterani (ma non sono eretici?), i massoni, gli atei! 

venerdì 17 febbraio 2017

Prenderemo finalmente sul serio il grande dono di Gesù?

Teresa Neumann. L’ascesi, le stigmate e le visioni profetiche” è il titolo del nuovo libro di Don Marcello Stanzione, edito da Gribaudi.
Teresa nasce  in  Baviera  nel  1898.   Nasce,  cioè in  quella  regione  tedesca  che,  per  la  sua  fedeltà  al  cattolicesimo  si  contrappone  idealmente  al  profilo  culturale  dettato  dalla  Prussia protestante,  maggiormente  interessata  dallo  scisma   luterano.  Come  sovente  accade  nell’ampia casistica  di  santi  e beati,  Teresa  trae  le  sue  origini  da  umile  famiglia  ed   è  la  prima  di  undici  figli. Il  padre  Ferdinand  è  sarto  e  la  madre,  Anna  Grillmeier,  coltivatrice.  La  piccola  Teresa  è  alunna  diligente  alla  scuola  primaria.  Riceve  la  Cresima  a  10  anni  e  la  Prima  Comunione  a 11.  A  14  anni,  la  situazione  familiare  le  impone  di  iniziare  a  lavorare  come  domestica,  ma  la  ragazza  insiste  comunque  a  frequentare  con  zelo  la   scuola  domenicale  del  catechismo.  Aspira  sinceramente  alla  consacrazione religiosa  e  all’impegno  nelle  Missioni estere,  ma  il  suo  sogno  è  stroncato  dal primo   conflitto  mondiale.

Si passa per retrogradi o intolleranti




Professor Perrella, secondo la suora spagnola, non è poi tanto certa la maternità verginale di Maria che potrebbe anche aver avuto relazioni sessuali con Giuseppe, come la mettiamo?

Francesco aveva da risolvere un problema logistico

Gente che va… gente che viene…

Cloaca vaticana?





Un caro amico ci ha appena amabilmente rimproverato che “scriviamo troppo”, e forse è vero, forse dovremmo pregare di più e scrivere di meno, se non altro per cercare di ripararci dalla maleodorante marea che rischia di sommergerci.
E tuttavia, non abbiamo fatto in tempo a posare la penna, che ecco giungere la notizia che il Cardinale Burke ha dovuto cambiare isola… da Malta – che non è certo tanto male – a Guam – che subito uno si chiede “cos’è?”.

Troppa grazia Sant’Antonio?


Medjugorje, cosa farà l’arcivescovo Hoser nominato da Papa Francesco 
          

Commissariamento, politica dell’annuncio o restrizioni in arrivo? La decisione presa nei giorni scorsi da Papa Francesco, e cioè di nominare l’arcivescovo di Varsavia Henryk Hoser (nella foto) come “inviato speciale” in quel di Medjugorje, ha suscitato la solita divisione (perfettamente al 50%) tra chi, nella Chiesa, è a favore e chi contro le presunte apparizioni che dal lontano giugno 1981 si verificherebbero in questo paesino della Bosnia-Erzegovina e coinvolgerebbero sei veggenti.
Nessuno di essi ha scelto la vita religiosa, a differenza delle veggenti di Lourdes e Fatima (Bernadette Soubirous, poi santa, e Lucia Dos Santos): sono tutti sposati e con figli, e alcuni di essi hanno case di accoglienza o hotel in quel di Medjugorje dove spesso li si può vedere servire ai tavoli.

Pasquin's That’s Amoris

DIO, CHE PARODIA! - GLI ANTI-BERGOGLIONI PUBBLICANO VIDEO SATIRICI CONTRO IL PAPA E LA SUA ‘AMORIS LAETITIA’: ‘THAT’S AMORIS’, SULLE NOTE DI DEAN MARTIN, PIENA DI COLPI BASSI SUL PONTEFICE, I SUOI COLLABORATORI PIÙ STRETTI (IVEREIGH, SPADARO, DI KASPER DICONO CHE È APOSTATA), TRA COPROFAGIA E PREGHIERE ALLA MADONNA DOPO ‘4 ANNI DI REGIME DI PAURA’ - VIDEO



«Sono tutti cani muti, incapaci di abbaiare»


Se Famiglia Cristiana aprisse gli occhi


Chi segue il sito di Famiglia Cristiana, probabilmente conosce la rubrica delle lettere, nella quale i lettori pongono domande abbastanza assurde, ricevendo alle volte delle risposte ancora più assurde. Recentemente, ad esempio, un lettore vittima dell'ignoranza religiosa imposta dal clero sbragato e mollaccione, ha posto il seguente quesito: «Ho avuto fra le mani un foglio dove un bambino davanti al Santissimo esposto chiede alla mamma: “Perché stiamo a guardare un pezzo di pane chiuso in una teca d’oro?”. Risposta: “Non hai tutti i torti; Gesù ha detto: Prendete e mangiate. Non guardate”. Non sono per niente d’accordo».

La cerimonia del “timbro”?

IL CORAGGIO DI VILLA E LEFEBVRE

    Contro il progressismo massonico. Corre l'obbligo di ricordare anche il buono che esiste in quella parte di Chiesa ancora saldamente ancorata alla Tradizione. Don Luigi Villa e Monsignor Lefebvre rappresentano due mirabili esempi 
di Cinzia Palmacci  



In un periodo in cui si sente parlare solo di quello che non funziona nella Chiesa progressista post conciliare tra pedofilia e scandali vari, corre l'obbligo di ricordare anche il buono che esiste in quella parte di Chiesa ancora saldamente ancorata alla Tradizione. Don Luigi Villa e Monsignor Lefebvre, purtroppo scomparsi, rappresentano due mirabili esempi di coraggio e statura morale contro il progressismo massonico nella Chiesa sfociato poi nel Concilio Vaticano II. Inutile dire che entrambi furono molto perseguitati dalle forze avverse, fino all'esilio, alla diffamazione e all'umiliazione.


giovedì 16 febbraio 2017

La protettrice di tutti i credenti

LA PRIMIZIA DELLA PENTECOSTE

    Maria, primizia della Pentecoste. Maria è colei che per prima è stata riempita dallo Spirito Santo. La maternità di Maria va molto oltre il concepimento di Cristo: lei è madre dell’umanità redenta, è la nuova Eva 
di Francesco Lamendola  




L’atto di nascita della Chiesa è riconoscibile nella discesa dello Spirito Santo sugli Apostoli, nel cenacolo, il giorno della Pentecoste. Ma c’è qualcuno che già aveva ricevuto il dono dello Spirito Santo, e che ne era stato colmato: Maria Vergine, la futura madre di Cristo, allorché l’arcangelo Gabriele le era apparso e le aveva annunziato il concepimento miracoloso del Figlio di Dio, salutandola con le parole che generazioni di cristiani ripetono, da secoli e secoli, quando recitano la preghiera dell’Ave Maria: Ti saluto, o Maria, il Signore è con te; egli ti ha colmata di grazia. Maria, quindi, è colei che per prima è stata riempita dallo Spirito Santo; ella è la primizia del Paraclito, del Consolatore, che Gesù avrebbe poi mandato ai discepoli, e che continua ad effondersi sui suoi fedeli e sulla sua Chiesa, attraverso l’azione dei Sacramenti.
Vi sono pertanto una stretta relazione e un evidente parallelismo fra Maria e la Chiesa.

Si dicevano gli imbecilli..

BERNANOS CONTRO I ROBOT. OSSIA IL PROGRESSO COME APOCALISSE. 

Nel 1944 Georges Bernanos, il tormentato scrittore cattolico (il suo capolavoro è il Diario di un curato di campagna) pubblica una  furibonda raccolta di invettive contro la società industriale.  Vista la data, è  dir  poco definirlo profetico fin dal titolo: La France contre le robots”.  Gridava ai contemporanei di diffidare del benessere  promesso dalle industrie di massa, liberatrici dei poveri: “Ci sarà sempre più da guadagnare a soddisfare i vizi dell’uomo che i suoi bisogni”.  E’ un’agghiacciante verità che  possiamo comprendere noi,  70 anni dopo, nell’epoca del Viagra, delle droghe “ricreative”, dei gay pride, del diritto al piacere,  e della pornografia di massa.



‘Il santuario sarà desolato’...

« Ecco l'Agnello d Dio, colui che toglie il peccato del mondo! »
https://www.pinomiscione.it/theologica/saggi/agnello-di-dio/



Una volta innescato, il meccanismo della rivoluzione del culto procede inesorabilmente e non può stupire il progetto di ulteriori varianti al messale della riforma… L’accelerazione verso il baratro impressa dal pontificato bergogliano mira alla distruzione della fede cattolica, dunque deve necessariamente istituire una liturgia che ne sia lo strumento e la celebrazione. Nell’uomo, che è una creatura liturgica, la radice della fede può essere pervertita solo pervertendo l’atto supremo di culto stabilito da Dio una volta per sempre. Ecco perché l’opera iniziata con il Novus Ordo Missae di Paolo VI viene ora perfezionata e forse portata a compimento con quello che potremmo chiamare il Novissimus Ordo Missae di Bergoglio.
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E’ pervenuta in redazione:
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Carissimo Alessandro Gnocchi,
in questi giorni si fa un gran parlare di ulteriori cambiamenti nella Messa. Ma che cosa sta accadendo? Dopo tutto quello che hanno già fatto, che cosa possono ancora fare? Cosa c’è dietro tutto questo? Non le nascondo che sono veramente angosciata perché continuo a pensare a quella frase di padre Pio che lei ha citato varie volte: il mondo potrebbe reggersi anche senza il sole, ma non senza la Santa Messa. Mi chiedo, si reggerà ancora questo povero mondo?
Un carissimo saluto e grazie per tutto quello che fate. Riscossa Cristiana è rimasto l’unico posto in cui si ha il coraggio di chiamare le cose con il loro nome.
Fernanda Casassa
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A quando in Alaska a celebrare messa sotto la neve?

Il tradizionalista Burke spedito dal Papa in un'isola sperduta
Raymond Leo Burke, il cardinale tradizionalista, il porporato che ha messo nero su bianco i "dubia" contro l'esortazione di papa Francesco, il patrono dell'Ordine di Malta commissariato da Bergoglio, è atterrato ieri sull'isola di Guam, un minuscolo puntino di terra nel bel mezzo dell'Oceano Pacifico.
Ufficialmente dovrà investigare su un brutto caso di preti e pedofilia, anche se la decisione di affidare proprio a Burke questo incarico ha fatto pensare ai più che si tratti di un modo per allontanare uno dei maggiori oppositori del nuovo corso bergogliano.

Scegliere il grigio

L’“effetto Francesco”


(di Fabio Cancelli) Si era agli inizi del Pontificato del Papa latino-americano e sociologi, psicologi e operatori pastorali vari si affaccendavano a spiegare, statistiche alla mano, quello che si impose come «effetto Francesco». Cioè, si tentava di dimostrare che non solo il cambio di pontificato era completamente in continuità con quello di Benedetto XVI, ma che addirittura cresceva la domanda circa i sacramenti e la partecipazione alle Messe domenicali.
Si poteva star sereni perché la Chiesa andava a gonfie vele. Non sappiamo quanto gonfie fossero già allora quelle vele, ma sta di fatto che quel cosiddetto «effetto Francesco» finì presto col significare tutt’altro. Gli analisti della prima ora ci dicevano che Francesco era un gesuita conservatore e che nella sua Argentina peronista aveva alzato più volte la voce per domare sentimenti e aperture da teologia della liberazione. Fu certamente anche così, ma sicuramente non per dire che la teologia della liberazione fosse intrinsecamente sbagliata e fuorviante, ma per riportare quegli sconsiderati gesuiti ribelli a un pensiero più moderato, meno progressista.

Roma locuta, cusa infinita

Il ricatto dell’obbedienza


(di Cristiana de Magistris) In tempi più felici di quelli in cui viviamo, si soleva dire che Roma locuta est, causa finita est, Roma ha parlato, dunque la causa è conclusa. Da un cinquantennio a questa parte, questo lemma, degno dei migliori spiriti cattolici, non tiene più. Spesso pare addirittura rovesciato: se Roma parla, la causa inizia, in una voragine di confusione indescrivibile, che getta i fedeli in atroci dubbi di coscienza. Da cui nasce il problema dell’obbedienza.
Il nuovo magistero inaugurato col Vaticano II, col pretesto di una mai abbastanza decantata pastoralità, ha introdotto una legislazione rivoluzionaria che ha la caratteristica di essere sfuggente, ondeggiante e, soprattutto, abilissima nel tacere e sfuggire quella verità che dovrebbe proclamare. Questa legislazione fatta, oltre che di norme, di fatti, veicolati opportunamente ed importunamente dai media, non contenendo in genere in sé alcun aggancio alla Tradizione precedente, è stata – ed è – imposta in nome dell’obbedienza. È sempre l’argomento di autorità che viene adoperato per imporre una legislazione rivoluzionaria. Per orientarsi in questo dilemma che attanaglia i cristiani, occorre rispolverare il principio e la virtù dell’obbedienza secondo il perenne insegnamento della Chiesa.

Rifondazione migrantes

Burke a Guam, Negri a casa: il messaggio è chiaro
L'invio (non si sa per quanto tempo) del cardinale Burke in Micronesia per gestire un caso di pedofilia; la rapida sostituzione di monsignor Negri alla guida dell'arcidiocesi di Ferrara con un monsignor Perego dipinto come il suo opposto. Le scelte di Roma sono un messaggio ben preciso.
Il cardinale Raymond Burke spedito nell’isola di Guam, monsignor Luigi Negri a casa per limiti di età ma sostituito da un monsignor Giancarlo Perego che viene da tutti descritto come il suo opposto.

"Chiarissimo"

Comunione per tutti, cattolici e protestanti. Parola di Kasper, anzi, del papa



L'oscurità con cui papa Francesco ama parlare e scrivere sulle questioni più controverse è una costante del suo magistero, un'oscurità che ha toccato il vertice nella risposta che diede il 15 novembre del 2015 a una luterana sposata a un cattolico, che gli chiedeva se poteva fare anche lei la comunione a messa:
Ma a fugare i dubbi sul suo reale pensiero provvedono puntualmente i personaggi ed interpreti a lui più vicini, cardinali, vescovi, teologi, gesuiti, giornalisti.
Ecco infatti che cosa ha detto pochi giorni fa, a proposito dell'intercomunione tra cattolici e protestanti, il cardinale prediletto dal papa, il tedesco Walter Kasper, in un'intervista trasmessa dalla tv italiana di Stato:

Le patologie dell’età?

Il cardinale obbediente,
Francesco
e quegli imbecilli dei cattolici “rigoristi” 




Il 14 febbraio è stato presentato alla Radio Vaticana un libretto del cardinale Coccopalmerio sulla corretta lettura dell’VIII capitolo di Amoris Laetitia, agile libretto, edito dalla LEV (naturalmente!) - 51 pagine, 8 Euri -, che ovviamente è stato commissionato e comunque concordato tra Francesco e il Presidente del Pontificio Consiglio per i Testi Legislativi; e che altrettanto ovviamente costituisce la risposta ufficiale agli ormai famosi “dubia” dei quattro cardinali, ai quali Francesco, ovviamente, non può rispondere per il semplice motivo che, come si evince da questo libretto, non v’è dubbio alcuno che Amoris Laetitia è una conferma della dottrina cattolica di sempre sulla Comunione ai divorziati risposati, arricchita da una magistrale novità pastorale nella continuità della tradizione dottrinale della Chiesa.
Chi non capisse questa lapalissiana verità, per ciò stesso dimostrerebbe di soffrire di una patologica sclerosi, che potrà pure partorire dubbi, ma non può certo aspettarsi che essi vengano presi sul serio, se non per essere cestinati tra le stranezze generate dalle patologie dell’età.

mercoledì 15 febbraio 2017

Che cosa si insegna, oggi, nei seminari cattolici?

CI VOGLIONO PRETI "SANTI"

    Ci vogliono preti santi per santificare la Chiesa. Non di sacerdoti modernisti progressisti sindacalisti saccenti che ostentano virtù che non possiedono. Il sacerdote deve puntare in alto molto in alto al cielo dove troverà Dio 
di Francesco Lamendola  




La Chiesa ha bisogno di sacerdoti santi, non di sacerdoti progressisti e modernisti, non di sacerdoti colti e saccenti, non di sacerdoti che ostentano virtù che non possiedono; non ha bisogno di sacerdoti sindacalisti o di sacerdoti assistenti sociali, non ha bisogno di preti di strada, se con questo termine s'intende un sacerdote che non vive la dimensione della spiritualità, ma solo quella della partecipazione ai problemi  immediati delle persone. Il sacerdote deve puntare in alto, molto in alto, e deve mostrare ai suoi parrocchiani la via delle altezze; il suo sguardo deve essere rivolto al cielo, deve pregare molto, deve pregare sempre, senza stancarsi mai: perché pregando e alzando lo sguardo al cielo troverà da Dio l'aiuto, il sostegno, il conforto per svolgere bene la sua missione, mentre se guarda in basso finirà per perdersi, per lasciarsi travolgere, per essere contaminato dallo spirito del mondo. Ci sono due modi, infatti, di essere contaminati dallo spirito del mondo: chiudersi nel proprio egoismo o gettarsi a testa bassa nel cuore dei problemi di tutti. Sembrano due maniere opposte di lasciarsi contaminare, ma in realtà sono simili e complementari: nel primo caso si fugge dalla realtà concreta, nel secondo ci si sprofonda senza discernimento, quasi per tacitare qualche oscuro senso di colpa; il risultato, però, è lo stesso: la perdita della prospettiva trascendente, la perdita della verticalità della fede.

Il re è nudo

UNA PRECISAZIONE SUL POST DELL’8 FEBBRAIO. MA QUALE MARCIA INDIETRO? AL CONTRARIO UN PASSO AVANTI, MA BISOGNA CAPIRE VERSO DOVE.



Il mio post dell’8 febbraio ha provocato confusione in alcuni di voi. Molti hanno frainteso. Sicuramente perché io non sono stato chiaro, ma forse anche perché c’è una forma mentis sbagliata che alcuni di voi fanno fatica a superare.


Lasciatemi dire: come tanti di voi ci hanno messo del tempo a capire la gravità del “caso Bergoglio” e – all’inizio – mi hanno preso a male parole, così oggi tanti di voi fanno fatica a capire la nuova situazione che si è creata e la responsabilità che ci è chiesta, in questo grave momento storico, come cattolici.
Cercherò allora di dirvi alcune cose che mi hanno indotto a scrivere quel post. Sono le riflessioni che vado facendo in questi giorni. Prendetele come appunti provvisori di viaggio. Pronti ad essere approfonditi o corretti.

Migrans..

“ULTIM’ORA: BURKE SPEDITO IN MISSIONE”

Bergoglio con una scusa spedisce in missione Burke. A  12.500 Km da Roma. Le purghe…sono solo all’inizio. E questo lo dedico a tutti quelli che magari pensano che racconto barzellette. Leggete qui (https://twitter.com/ProtectthePope/status/831940535334141952).     
 
Clearly sending him to Malta didn't work, so now Cardinal Burke is sent to Guam, 12,155 km from Rome.

di Fra Cristoforo

Migrato

Il Papa sostituisce il vescovo tradizionalista con il "prelato dei migranti"

Al posto di Monsignor Luigi Negri, vescovo di Ferrara e critico in tema di islam e accoglienza, arriverà Giancarlo Perego, direttore della Fondazione Migrantes
Il vescovo tradizionalista e conservatore, più volte critico contro l'accoglienza indiscriminata, verrà sostituito dal direttore di Migrantes, la fondazione della Chiesa che si occupa di immigrati.
Manca ancora l'ufficialità, ma la decisione di papa Francesco sembra ormai chiara: a guidare l'Arcidiocesi di Ferrara-Comacchio verrà chiamato monsignor Giancarlo Perego, 56enne cremonese conosciuto soprattutto per la sua militanza in associazioni caritative e assistenzialistiche. Prima la Caritas, poi il ruolo di direttore di Migrantes.

Ma che i Vangeli abbiano molta confusione?

Il cardinale risponde ai Dubia? Per il suo editore no                                          La presentazione del libro del cardinal Coccopalmerio sul capitolo VIII di AL doveva esser la risposta "definitiva" ai dubia. O almeno così l'aveva presentata qualcuno forse eccessivamente frettoloso nel risolvere la questione. Invece ieri non si è presentato il porporato, ma il suo editore. Il quale ha presentato il laovoro come un semplice contributo. Quindi la questione rimane aperta.
Doveva essere la risposta – non ufficiale, ma pur sempre autorevole – ai Dubia sull’Amoris Laetitia presentati dai quattro cardinali e sostenuti da molti altri cardinali, vescovi preti e fedeli, e invece non lo era. Dalle anticipazioni dei giorni passati sembrava che il testo del porporato fosse stato ispirato, o quantomeno richiesto, dal Pontefice stesso. Parliamo del libro di trenta pagine del cardinale Francesco Coccopalmerio pubblicizzato, forse con una fretta eccessiva, da qualcuno come la risposta ai Dubia. Il cardinale alla fine ha deciso addirittura di non presentarsi alla conferenza stampa di presentazione. Qualcuno dice perché aveva in concomitanza una riunione alla Congregazione per le Cause dei Santi; altri, maligni, perché voleva evitare l'assalto dei cronisti. Sembra che darà interviste nei prossimi giorni.

Designer Religion?

Perché il Papa anti-Medjugorje rischia lo scisma

È inutile girare intorno a ciò che è chiaro: questo Papa non ama Medjugorje. La Madonna «capufficio postale» che manda ogni giorno messaggi cui si riferisce è proprio quella bosniaca (anche se di etnia croata).
E forse ha proprio deciso che il tempo è maturo per prendere in mano la patata bollente. «Questa moda della Madonna superstar, come una protagonista che mette se stessa al centro, non è cattolica». È l'ultima sua tirata. Questo Papa, si sa, ama parlare a braccio e obbliga perciò all'esegesi del suo pensiero.