ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 29 settembre 2018

La santa Verità del dogma cattolico


Il “cuore” di Ratzinger



Mons. Felley disse che Benedetto XVI è un uomo con «una testa progressista, ma un cuore fedele, amante della Tradizione». Per questo pubblichiamo volentieri questa recensione del libro del prof. Radaelli sul pensiero teologico di Joseph Ratzinger, per onorare anche il sano contraddittorio…. 
Enrico Maria Radaelli, Al cuore di Ratzinger. Al cuore del mondo. Recensione di Corax Anglicus

Dalla fedeltà di pochi, saranno salvati molti

LA CHIESA INUTILE, ANZI PERICOLOSA







Che la Chiesa cattolica stia passando per un periodo di gravissima crisi, peraltro lungo e finora senza intravederne la fine, è sotto gli occhi di tutti, e chi oserebbe dire che tutto va bene rischierebbe di vedere perfino le pietre alzarsi e protestare.

C’è chi sostiene che tale crisi è iniziata col famoso dopo Concilio, dal 1963 in avanti, chi invece, con la massoneria nel ben lontano 1717, data della sua fondazione a Londra, con un avanzare lento ma progressivo, fino alla esplosione di tutte le perversioni anticristiane proprio in questo ultimo decennio. Chi ancora vede il massimo del decadimento, non solo della civiltà cristiana in genere, ma della stessa Chiesa cattolica, proprio dal momento dell’insediamento di papa Bergoglio sul soglio pontificio. 

Vescovi dal basso..

ACCORDO CINA-VATICANO. MA C’È IL PIATTO DI LENTICCHIE? PROPOSTA:SCEGLIAMO I VESCOVI DAL BASSO ANCHE NOI….

Quello che sappiamo finora dell’accordo segreto fra la Santa Sede e la Cina comunista lo dobbiamo al comunicato congiunto e all’articolo che Stefania Falasca, ben introdotta a Santa Marta ha scritto per Avvenire. Ne riportiamo una parte:
“Si tratta di un accordo storico che non riguarda dunque le relazioni diplomatiche tra la Santa Sede e la Repubblica popolare cinese ma l’annosa questione delle modalità di selezione e nomine vescovili. Una questione essenziale e cruciale per la vita della Chiesa in Cina perché rende possibile per tutti i vescovi cinesi di essere in comunione con il Papa e per milioni di fedeli cattolici di far parte di un’unica comunità. Con questo atto, infatti, le parti hanno concordato il metodo di una soluzione condivisa: la Santa Sede accetta che il processo di designazione dei candidati all’episcopato avvenga dal basso, dai rappresentanti della diocesi anche con il coinvolgimento dell’Associazione patriottica, mentre il governo cinese da parte sua accetta che la decisione finale, con l’ultima parola sulla nomina, spetti al Pontefice e che la lettera di nomina dei vescovi sia rilasciata dal Successore di Pietro”.

I “conservatori muscolari”

Un Sinodo senza fede

Non si rende servizio alla Chiesa e al Papa con il sentimento e la sociologia. Ci scrive Charles J. Chaput, arcivescovo di Philadelphia
Un Sinodo senza fede
Foto LaPresse

Mons. Charles Chaput, arcivescovo di Philadelphia, è considerato la punta di diamante dei cosiddetti “conservatori muscolari”, l’ala dei vescovi americani di pura estrazione giovanpaolina e ratzingeriana. Allo scorso doppio Sinodo sulla famiglia fu tra i più tenaci oppositori di ogni apertura in fatto di comunione ai divorziati risposati; opposizione non taciuta neppure successivamente in commenti e note pubbliche. Questa volta interviene con uno scritto per il Foglio in cui contesta non il Sinodo sui giovani che si aprirà la prossima settimana in Vaticano, bensì l’Instrumentum laboris, lo schema preparatorio che farà da traccia alle discussioni. Critiche che peraltro non sono esclusiva di Chaput, visto che fin dal principio non pochi osservatori notarono un’eccedenza di terminologie sociologiche e “sentimentaliste” in luogo di richiami alla fede. Soprattutto per un Sinodo che nella sua lunga e vaga titolazione ha la fede come punto fermo (“I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”). Non sarà un mese di accese battaglie come quello epico vissuto nel 2014 e nel 2015, ma il terreno per dispute tra padri (compreso fratel Enzo Bianchi, ormai ospite fisso delle assise sinodali), è assai probabile.

Ecclesia output

Cattolici su Marte (prima puntata)
https://www.ilgazzettino.it/photos/HIGH/53/82/725382_0141129_c5_uomomarte.jpg (immagine aggiunta)

Non fu facile per il Vaticano organizzare il sinodo del 2068, che voleva fare il punto sulla Chiesa (ex cattolica e ora Rahneriana) a mezzo secolo di distanza dal sinodo dedicato ai giovani. Già dal titolo ci fu qualche problema. L’idea in generale era di rifarsi a quello del 2018 (I giovani, la fede e il discernimento vocazionale) e di dedicare dunque il sinodo a Gli anziani, la fede e il discernimento vocazionale. Sarebbe stata anche l’occasione per ufficializzare alcuni opportuni e non più rinviabili cambiamenti. In campo dottrinale, per esempio, l’idea che le creature morte in stato di peccato non sono punite ma, semplicemente, scompaiono; e in campo morale il via libera alla poligamia anche per i preti.

ZooBergoglio

CHI CRITICA PRESUNTI OMISSIS DI VIGANÒ TACE SULL’OMISSIS PIÙ CLAMOROSO: LA NON RISPOSTA DEL PONTEFICE.

“Viganò, nuovo comunicato con le stesse accuse e gli stessi omissis”: così un sito paravaticano titola sulla nuova accorata testimonianza, e richiesta di parresia, di trasparenza, di chiarezza, di dialogo (tutte parole ben familiari a Santa Marta, no?) dell’arcivescovo Carlo Maria Viganò.
In realtà, a voler essere precisi, un omissis c’è. Grande come una casa. Anzi, di più, grande come quell’elefante rosa che un geniale frequentatore di twitter ha postato, e di cui lo ringraziamo.

Disordo Synodi Episcoporum

Quale comunione episcopale?
Quella del vizietto?

https://www.acistampa.com/image/cna_54595f86463a7_39632_1537261219.jpg?w=810 (immaginw aggiunta)

La Costituzione Apostolica Episcopalis communio, datata 15 settembre 2018, abroga in una volta sola l’Ordo Synodi Episcoporum, promulgato da Benedetto XVI il 29 settembre 2006, gli articoli (quali?) del Motu proprio Apostolica sollicitudo di Paolo VI, del 15 settembre 1965, e tutti i canoni del Codice di Diritto Canonico «direttamente contrari a qualsiasi articolo» del documento in oggetto. Come già in altri casi (per esempio, le norme che regolano le cause di nullità matrimoniale o quelle riguardanti la vita claustrale femminile) il brutale colpo di spugna impone innovazioni giuridiche foriere di profondi cambiamenti. Il Sinodo dei Vescovi, istituzione inventata al termine dell’ultimo concilio per renderlo in qualche modo una realtà permanente, si è inopinatamente trasformato, da istanza puramente consultiva, in organo deliberativo per il governo della Chiesa universale.

venerdì 28 settembre 2018

Fatima stravolta...

Fatima stravolta... Due "presunte" interviste a Suor Lucia [Carlos Evaristo]: una grande falsificazione



Questo articolo presenta una discussione e un'analisi dettagliate di due presunte "interviste" a Suor Lucia de Jesus (conosciuta dai Cattolici come Suor Lucia), la veggente principale di Fatima. Le presunte interviste, secondo quanto si asserisce, furono condotte presso il convento l'11 ottobre 1992 e l'11 ottobre 1993 da un certo Carlos Evaristo, che si definisce "giornalista, storico e interprete".

Evaristo ha pubblicato le interviste sotto forma di due pamphlet, intitolati "Two Hours With Sister Lucy" (Due ore con Suor Lucia) e It All Started With Two Hours With Sister Lucy (Tutto ebbe inizio da due ore con Suor Lucia). I pamphlet hanno innescato una terribile controversia, poiché in essi si sostiene che Suor Lucia abbia nettamente smentito un'intera serie di affermazioni fatte durante i precedenti 75 anni riguardo al Messaggio di Fatima e alle sue implicazioni per la Chiesa e per il mondo.

Peiora sequentur

Le cose vanno "anche peggio" di quanto esposto nel rapporto Viganò


Andando contro alla tendenza presente, il cardinale pro-gay Francesco Coccopalmerio, amico vicino a papa Francesco, ha promosso nella Congregazione per la Dottrina della Fede un atteggiamento di misericordia verso i sacerdoti molestatori, scrive Benjamin Leven su Herder-Korrespondenz.de, sito vicino a Francesco.


C'é del marcio a Roma. E non da oggi



La bomba è arrivata per posta qualche mese fa. Non ha allarmato nessuno perché era confezionata in 176 pagine stampate in formato A4 dal titolo tranquillizzante persino per quelli di casa mia, che pure sanno quanto l’argomento possa diventare esplosivo: Padre Pio. L’hanno presa per uno dei tanti manoscritti che ricevo con la promessa di rivelazioni sensazionali e la gentile richiesta di trovare l’editore interessato allo scoop. Ma, sotto il titolo apparentemente inoffensivo, la copertina recava la scritta “Geneve AID 1963”, che sta per “Ginevra, Associazione Internazionale per la Difesa della persona e delle opere di Padre Pio da Pietrelcina, 1963”. In altre parole, 176 pagine di plastico puro, la prima traduzione italiana dell’introvabile Libro Bianco che Emanuele Brunatto, presidente dell’associazione per la difesa di padre Pio, fece preparare allo scopo di denunciare la seconda persecuzione del santo cappuccino e ottenerne la liberazione. Una bomba, insomma.

Chi caccerà i falsari ?

BISOGNA CACCIARE L'IMPOSTORE!


Cacciare l’impostore è ormai un caso di coscienza. Che altro deve ancora accadere? Questa non è più la vera Chiesa di Cristo; perché torni ad essere tale, bisogna ripristinare la Verità; e, per farlo, bisogna cacciare i falsari 
di Francesco Lamendola  

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Ogni giorno che passa le forze che mirano a distruggere la Chiesa cattolica, a stravolgerne la dottrina, a vanificare completamente il messaggio del Vangelo, ad annacquarlo, a edulcorarlo, a falsificarlo, sino a spingere nell’apostasia un miliardo e 300 milioni di fedeli in tutto il mondo, acquistano sempre più forza. Ogni giorno che passa senza che le forze sane reagiscano, aumenta la probabilità che tale processo di distruzione diventi irreversibile. E ogni giorno che passa la coscienza dei veri cattolici viene interpellata da un interrogativo drammatico, urgente, non più dilazionabile: che fare? Restare a guardare, mentre le forze della massoneria ecclesiastica portano a termine la loro opera diabolica? Lasciare che i malvagi operino questa inaudita falsificazione del cattolicesimo, si facciamo beffe di una Tradizione due volte millenaria, prendano in giro così tante persone e mettano in gravissimo pericolo le loro anime immortali? È possibile restare ancora a osservare passivamente lo sfascio, l’aggressione maligna, la sistematica opera di decostruzione del cattolicesimo?

La battaglia contro l’antico drago

Viganò: “Papa Francesco, perché non rispondi? Chi tace acconsente”

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A un mese dalla pubblicazione del suo memoriale, monsignor Carlo Maria Viganò torna a parlare. Lo fa attraverso un testo, che pubblichiamo qui, fattoci pervenire dalla località segreta nella quale vive.
Nel nuovo documento l’ex nunzio negli Stati Uniti ribadisce di essersi deciso a parlare dopo lunga meditazione e unicamente per il bene della Chiesa, convinto che non ci fosse altra via per infrangere il silenzio dei pastori su peccati e crimini che hanno rovinato migliaia di vite e di vocazioni.
Certo, dice monsignor Viganò, sono consapevole di aver infranto il segreto pontificio, ma tale segreto è stato stabilito per difendere la Chiesa. Nel momento in cui, al contrario, il rispetto del segreto si traduce in un danno per la Chiesa, occorre uscire allo scoperto e rivelare la verità. 

giovedì 27 settembre 2018

Anti-Chiesa all’interno della Chiesa

Il Segreto di Fatima e il Papato: P. Malachi Martin che cosa sapeva?

Padre Malachi Martin, un ex gesuita rimasto fedele a Sant’Ignazio di Loyola, che ebbe il privilegio di conoscere (integralmente) la terza parte del Segreto di Fatima, nei suoi libri raccontò tutto (o quasi) quello che sta accadendo nella Chiesa in questi ultimi anni. Leggere per credere.
Solo pochissimi anni fa sarebbe stato non solo poco probabile, ma pure poco possibile pensare alla rinuncia di un Papa al munus petrino; nonché alla conseguente elezione di un successore – preparata da anni[1] – che avrebbe lentamente, ma inesorabilmente, aperto processi il cui fine è cambiare la Chiesa cattolica dall’interno, omologandola alle comunità protestanti[2] e scendendo a patti e a compromessi con le lobby massoniche del Nuovo Ordine Mondiale[3].

La maggior parte dei Cristiani ha apostatato

LA CONVERSIONE DI ISRAELE
IN SAN PAOLO (ROMANI, XI)

COMMENTO DI SAN TOMMASO D’AQUINO E DI
PADRE MARCO SALES



Conversione di San Paolo
Antonio Bresciani - 1796 - Cattedrale di Parma

Prologo

San Paolo, nel capitolo XI dell’Epistola ai Romani, affronta la questione se Dio abbia ripudiato per sempre tutto Israele o se una parte di esso tornerà, nel corso della storia, a Cristo oppure se il popolo “una volta eletto” si convertirà in massa, verso la fine del mondo, tornando a Dio. Egli afferma che la riprovazione di Israele a causa del deicidio è parziale e temporanea. Infatti “un piccolo resto” di Israele, già sùbito dopo il deicidio, ha creduto a Cristo (gli Apostoli, i Discepoli e i primi neofiti convertiti dalla predicazione apostolica),  e alla fine del mondo anche Israele “in massa” si convertirà, tornando a Colui che ha crocefisso.

Per capire meglio quel che è stato rivelato in San Paolo è bene studiare innanzi tutto il Commento che San Tommaso d’Aquino ha fatto dell’Epistola ai Romani, accompagnandolo con quello di padre Marco Sales.

La verità, non può adeguarsi al variare dei tempi

RELIGIONE RIVELATA O “RELIGIONE DIALOGATA”?

Il piano demolitore lucidamente architettato dal neomodernismo fin dai primordi del concilio Vaticano II è giunto a completa maturazione: il suo decisivo insediamento ai vertici della Cattolicità ne ha rafforzato il devastante influsso, concorrendo a squalificare come intollerabile disobbedienza alla Gerarchia e ai suoi decreti la doverosa negazione di una “pastorale” fondata su falsi princìpi teologici, implicanti l’innaturale riduzione delle verità del Depositum Fidei alle svariate inclinazioni psicologiche di fedeli vieppiù disorientati dalla disinvolta prassi innovatrice invalsa nella sedicente “chiesa conciliare”.

Nel mezzo del cammin..

Noi, cristiani nella selva oscura. Rod Dreher a cuore aperto

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“Credo che la mia vocazione sia aiutare gli altri ad amare Gesù Cristo e a servirlo”.
Parola di Rod Dreher, giornalista e scrittore americano, autore del best seller mondiale L’opzione Benedetto. 
Nell’intervista che Rod mi ha concesso racconta di sé, del suo lavoro, della sua vita interiore, oltre che della situazione in cui si trova la Chiesa oggi.
L’opzione Benedetto ormai è qualcosa di più di un libro, per quanto di successo: è un’idea, una proposta rivolta ai cristiani di oggi per vivere la fede in una civiltà che non è più cristiana e si avvia a diventare post-umana.

Il ruolo ambiguo del Pontefice in tema di abusi non si ferma qui

ABUSI SESSUALI, HERDER KORRESPONDENZ: IL PAPA HA BLOCCATO LA CREAZIONE DEL TRIBUNALE PER I VESCOVI RESPONSABILI.


Dopo l’importante inchiesta di Der Spiegel sul Pontefice , intitolata “Non dire falsa testimonianza”, anche un altro giornale tedesco, che certamente neanche il più forsennato bergoglista potrebbe giudicare di area conservatrice, l’ “Herder Korrespondenz” si occupa del vertice della Chiesa, dei suoi personaggi discutibili e delle sue ambiguità-

JorgeLeaks?


WikiLeaks: il conservatore Papa Benedetto XVI fu costretto a dimettersi da Obama, Soros e Clinton?



George Soros, Barack Obama e Hillary Clinton hanno orchestrato un colpo di stato in Vaticano per rovesciare il papa conservatore nel febbraio 2013, secondo le email di WikiLeaks.
Papa Benedetto fu il primo papa a dimettersi da quando papa Gregorio XII nel 1415, e il primo a farlo di propria iniziativa da papa Celestino V nel 1294.
Gloria.tv riporta: Tuttavia, il gruppo di leader cattolici cita nuove prove scoperte nelle e-mail rilasciate da WikiLeaks per affermare che il papa conservatore non si dimise di sua iniziativa, ma fu cacciato dal Vaticano da un colpo di stato che il gruppo di ricercatori chiama la “primavera cattolica”.

Una mutazione genetica

ESSERE CRISTIANI E MARXISTI ?



Si può essere cristiani e marxisti? Una nuova "Lotta di classe": la semplificazione che accomuna il marxismo e una certa area del cristianesimo è che i poveri erediteranno il futuro: la terra gli uni, il regno di Dio gli altri? 
di Francesco Lamendola  


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La domanda: Si può essere, nello stesso tempo, cristiani e marxisti?, potrebbe apparire una domanda incongrua: dal momento che il marxismo non c’è più, porre la questione appare quantomeno anacronistico. Ma in un simile giudizio vi sono due gravi errori. Primo, il marxismo esiste ancora: se non come forma di governo, come ideologia politica; superata quanto si vuole, su questo esistono opinioni diverse, ma esiste tuttora. Secondo, ed è una naturale conseguenza del primo punto, una ideologia può rimanere in quiescenza per un periodo e poi ritornare alla ribalta, quando le circostanze storiche lo rendono possibile, per il rinnovarsi dei fattori che l’avevano generata, o di fattori simili. Nulla quindi impedisce che il marxismo torni di attualità in un tempo più o meno futuro; e lo stesso vale, naturalmente, anche per altre ideologie più o meno recenti. Limitiamoci, tuttavia, per ora, alla prima considerazione: se il marxismo non è più al potere in alcun Paese – tranne, forse, la Corea del Nord – ciò significa che è sparito dall’orizzonte politico? Più che sparito, ci sembra che si sia trasformato: che abbia indossato panni più rispettabili – perché, non dimentichiamolo, non è stata onorevole la sua vicenda come forza di governo, né gloriosa la sua dissoluzione finale – per continuare a esistere. Vi è stata quasi una mutazione genetica, imposta dalla necessità di riuscire a sopravvivere: un po’ come certi topi di città finiscono per adattarsi ai veleni con cui gli esseri umani cercano di sterminarli, trasformandosi in super-topi, resistentissimi e quindi refrattari agli effetti di quel veleno.

Una deliberata scelta

Il Primato Romano sfigurato dal Successore di Pietro


(di Roberto de Mattei) L’impressionante rapidità con cui si susseguono gli eventi all’interno della Chiesa lascia pensare che ciò sia dovuto non solo a una dinamica di accelerazione storica, ma a una deliberata scelta degli agenti del caos per aumentare il disorientamento e paralizzare le forze di chi cerca di resistere alla marea che avanza.
Il 22 settembre la Santa Sede e la Repubblica popolare cinese, in un comunicato congiunto, hanno reso noto di avere firmato un accordo “provvisorio” sulle modalità di nomina dei vescovi cattolici cinesi. Il testo però non è stato pubblicato e se ne ignora il contenuto.

mercoledì 26 settembre 2018

Furono loro a staccarsi da noi

San Cipriano ci spiega l’eresia e la vera unità nella Chiesa


Vera e Falsa Chiesa? Intendiamo bene cosa dobbiamo fare.
Sia lodato Gesù Cristo + Ave Maria.
Il titolo dato a questo approfondimento ci è stato fornito da molte domande e molte richieste di chiarimento, atte proprio a capire bene cosa si intenda per “vera e falsa” quando, appunto, parliamo della Chiesa…. e cosa fare in questa grave situazione in cui ci troviamo e perciò ci faremo aiutare da san Cipriano il cui testo integrale potrete trovare qui.
Questo articolo è stato così strutturato per farne un audio che potrete ascoltare qui.

Sta a vedere che adesso la colpa la dà a Viganò..!

Papa Francesco, il caso Viganò e il "segno di Dio" che ha accelerato l'accordo con la Cina

Nel viaggio di ritorno dalla tre giorni nei Paesi baltici Bergoglio ha fatto riferimento anche all'attacco lanciato dall'ex nunzio in Usa

MAX ROSSI / REUTERS

"Il Signore trae il bene dal male con la sua potenza e la sua infinita creatività". Questo tweet di Papa Francesco è stato lanciato dal Vaticano ieri sera, 25 settembre, alle 18,30, proprio mentre era in corso la conferenza stampa del Pontefice a bordo dell'aereo Air Baltic di ritorno dalla tre giorni in Lituania, Lettonia ed Estonia. Forse un riferimento alla crescita della fede proprio nelle nazioni appena visitate, martiri durante il nazismo e sotto i regimi comunisti. Ma il tweet a ben vedere calza perfettamente con l'aneddoto "semplice" che il Papa ha raccontato, prima di concludere il suo incontro con i giornalisti, rispondendo a una domanda di Antonio Pelayo, del periodico spagnolo Vida Nueva sull'accordo con la Cina appena raggiunto.

Shot down by #PopeFrancis

IL PAPA OSTRUZIONISTA SU MCCARRICK. PADRE JOSEPH FESSIO, SJ: “SIA UN UOMO. SI ALZI IN PIEDI E RISPONDA”.


A un mese esatto (25 agosto – 25 settembre) da quello che il Pontefice regnante continua a chiamare “comunicato”, e che invece andrebbe definito in ben altro modo; almeno come testimonianza, visto che si riferisce a fatti e documenti vissuti e visti in prima persona; bene a un mese esatto il Pontefice si è rifiutato di rispondere, sull’aereo che lo riportava a Roma da Tallinn a qualsiasi domanda relativa a McCarrick, Viganò et similia. Una collega americana, Cindy Wooden, si è avvicinata per porre questioni, come aveva fatto nel viaggio di ritorno da Dublino Anna Matranga di CBS, ed è stata respinta con perdite.
La foto è estremamente eloquente. Così come la didascalia che Cindy ha messo sul suo profilo twitter: “Shot down by #PopeFrancis. He wanted questions only about the Baltics trip. I said I had questions he left unanswered on the way back from Dublin. They were trip questions. Just not this trip. #FoiledAgain #Vigano”.

Inutile illudersi

Ciò che conduce all'Anticristo e ciò che conduce al Trionfo del Cuore Immacolato di Maria...




Mentre ci battiamo il petto supplicando sinceramente il Signore: “Miserere nostri, Domine, parce populo tuo” [Abbi pietà di noi, Signore, risparmia il tuo popolo], è necessaria una chiara presa di coscienza: quello che sta accadendo nel nostro mondo è terrificante, inutile illudersi, inutile e sterile parlare un altro linguaggio: non può essere soprasseduta tutta quella “mostruosa eterogeneità” di vizi, peccati e delitti che stanno facendo affogare la nostra terra in un oceano di male.
A questo proposito vorrei fare mie le sofferte riflessioni e analisi del padre Stefano Manelli, Fondatore dei Francescani dell'Immacolata che ci aiutano a comprendere con serietà la drammatica situazione presente nella quale si trova sprofondato il genere umano. Una crisi che non può essere negata senza negare, al contempo, la realtà oggettiva e constatabilissima dello stato di cose attuale. 

Noi in realtà abbiamo chiesto altro

Sinodo sui giovani. Dietro le quinte, l’insoddisfazione di chi non si sente rappresentato

http://www.synod2018.va/content/synod2018/it/attualita/documento-finale-pre-sinodale-dei-giovani--traduzione-non-uffici/_jcr_content/article-container/textimage/image.img.jpg/1531729160538.jpg (immagine aggiunta)
Manca ormai poco all’inizio del sinodo dei vescovi sul tema I giovani, la fede e il discernimento vocazionale(dal 3 al 28 ottobre 2018), ma è una vigilia tormentata.
Le vicende relative agli abusi sessuali hanno spinto due vescovi a scendere in campo: Charles Chaput di Philadelphia ha chiesto al papa di annullare il sinodo, e Robertus Mutsaerts, ausiliare della  diocesi di Hertogenbosch, nel sud dell’Olanda, ha scritto al papa spiegando che non si recherà a Roma e proponendo di rinviare il sinodo sui giovani per dedicarne uno alla situazione della Chiesa. In entrambi i casi, alla luce degli scandali, i prelati ritengono che i vescovi in questo momento non abbiano la credibilità sufficiente per rivolgersi ai giovani con richieste di tipo morale.

La Chiesa è in crisi?

Gli schieramenti in Vaticano: ecco sostenitori e critici del Papa

Papa Francesco è sostenuto nella sua azione dalla maggior parte dei cardinali, ma c'è anche chi, durante questi anni, lo ha criticato. Anche in Vaticano esistono le "correnti". Alcuni porporati si sono sempre schierati dalla parte del Pontefice, ma altri hanno avanzato dubbi o posto questioni poco in linea con questo pontificato. Ecco le "correnti vaticane"


Il pontificato di papa Francesco ha superato il quinquennio, ma il tempo non sembra attenuare le divisioni presenti nella Chiesa cattolica. Circa un anno fa, sempre sulle pagine de IlGiornale.it, avevamo provato a elencare i membri di quelli che, usando una dose consistente di semplificazione, vengono definiti "schieramenti vaticani".
Adesso ci limiteremo ai cardinali e a qualche prelato di peso.

Ma è normale?

IL PAPA SPIEGA L'ACCORDO
"Io il responsabile sulla Cina, la Resistenza soffrirà"

Conferenza stampa blindata quella del Papa sull'aereo di ritorno da Tallinn. Domande vietate sul caso Viganò, Francesco interviene solo sul viaggio e sulla Cina, rivendicando la responsabilità di aver firmato l'accordo col regime. E spiega: "La Resistenza soffrirà, ma è normale: in un accordo tutti perdono qualcosa. Per chi non capisce bisogna pregare".



- IL VIAGGIO: "SCANDALI: PER I GIOVANI NON SIAMO CREDIBILI" di Lorenzo Bertocchi

Una conferenza stampa “blindata”, quella del Pontefice sull’aereo che lo riportava a Roma dopo il viaggio nelle Repubbliche Baltiche. Il Pontefice – che secondo alcuni colleghi che erano sul volo appariva nervoso, e in difficoltà, - non voleva rispondere a domande che non avessero per tema il viaggio appena concluso. Per cui niente domande sul caso McCarrick, sulla testimonianza dell’arcivescovo Viganò, sul caso del cardinale Murphy O’Connor.

martedì 25 settembre 2018

Ciechi sono soltanto coloro che non vogliono vedere

Enrico Maria Radaelli

Al cuore di Ratzinger. Al cuore del mondo




Il Pontefice Benedetto XVI è stato senza dubbio un papa amabile, e giustamente amato da gran parte dell’orbe cattolico. L’inoppugnabile integrità personale, la figura veneranda, il volto sereno, il sorriso buono, l’indole, pare, mite, la fama stessa di insigne teologo, vedremo quanto meritata, gli hanno indubitabilmente accattivato gli animi e a buon diritto conquistato il rispetto e l’amore del suo gregge.
Il suo atteggiamento equilibrato, fin da prefetto dell’ex Santo Uffizio, un po’ meno bonariamente indulgente verso i novatori neomodernisti, un po’ meno inflessibile verso i cattolici leali amici della Tradizione; la sua lotta indefessa, da Pontefice, contro l’indifferentismo; il suo stesso rispetto per la Tradizione e le tradizioni della Chiesa e per il latino, sua propria lingua; quel minimo di pompa rispolverato per adornare le solenni cerimonie del maggior tempio del mondo; il veramente generoso motu proprio a sostegno della Messa cosiddetta tridentina; unito agli attacchi martellanti della stampa secolare e alle critiche dei cosiddetti progressisti; lo hanno fatto apparire agli occhi delle anime timorate un vero e proprio campione dell’ortodossia e ne fanno tuttora da molti sinceramente rimpiangere il pontificato.

Ebbene, pare che le cose non stiano precisamente così, e che la tanto decantata perfetta continuità tra il pontificato di Benedetto XVI e quello del suo più sanguigno, e spregiudicato, successore non sia una manovra della finissima diplomazia vaticana tesa a rassicurare le anime semplici, costernate dall’improvvisa abdicazione e sbalordite dalla peregrina trovata del papa emerito e del papato bicefalo; non sia una malizia dei circoli progressisti e neomodernisti per mettere a tacere “ultrà” e “conservatori” che a buon diritto li criticano a voce sempre più alta; ma rappresenti la realtà.

Una calcolata manovra di approcci

VICARI DI CRISTO O POP STAR?


La lenta e astuta sostituzione di soggetti, da Gesù al papa, dal Vangelo alla neochiesa è incominciata col perfido discorso pronunciato da Roncalli: per la prima volta un papa suggeriva un confronto fra sé e il suo predecessore 
di Francesco Lamendola  

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Dei duecentosessanta papi che si sono succeduti al timone della Chiesa, da San Pietro a Pio XII, gli studi storici hanno indagato e rivelato virtù e vizi, sicché oggi lo studioso imparziale, o che si sforza d’essere tale, può formarsi un giudizio abbastanza esatto, tenendo conto delle svariate circostanze che, di volta in volta, hanno condizionato i singoli pontificati. Una cosa, tuttavia, dovrebbe trovare tutti d’accordo: fino a Pio XII, nessun papa ha anteposto deliberatamente la propria persona, né ha ricercato la propria popolarità, prima dell’immagine che i fedeli dovevano avere della Chiesa. Alcuni sono stati indegni dal punto di vista morale; altri sono stati smodatamente avidi, ambiziosi e anche lussuriosi; nessuno ha propalato l’eresia, nessuno è caduto nell’apostasia; nessuno ha distorto la dottrina e cercato d’ingannare i cattolici su questioni di fede. Inoltre, nessuno ha cercato di rubare il palcoscenico ai Santi; nessuno ha cercato di farsi credere santo, senza esserlo; nessuno ha fatto in modo che la gente fosse indotta a guardare più alla sua persona che al solo modello dell’unico Maestro, Gesù Cristo. Nessuno, neanche i papi moralmente peggiori, come Alessandro VI; neanche i papi mondani di Avignone, o i papi burattini dei tempi di Alberico e di Marozia. Nessuno, gonfiando il petto, ha incoraggiato il culto della propria persona, anteponendolo a quello dei Santi, di Maria e di Gesù Cristo; tutti, almeno formalmente, hanno riconosciuto la loro piccolezza e la loro indegnità davanti al solo Redentore, al solo Salvatore. 

La diagnosi di un medico saggio

Confessione: quel Sacramento indigesto ai Protestanti, ma anche alla nuova pastorale.



Prima di dare voce alla bellissima catechesi del già Prefetto della Congregazione della Dottrina per la Fede con il video che potrete ascoltare anche qui, sulla questione del Sacramento della Penitenza, è necessario avere a portata di mano IL CATECHISMO della Chiesa Cattolica, vedi qui, dove dobbiamo tenere bene a mente quanto segue:
– 1455 La confessione dei peccati (l’accusa), anche da un punto di vista semplicemente umano, ci libera e facilita la nostra riconciliazione con gli altri. Con l’accusa, l’uomo guarda in faccia i peccati di cui si è reso colpevole; se ne assume la responsabilità e, in tal modo, si apre nuovamente a Dio e alla comunione della Chiesa al fine di rendere possibile un nuovo avvenire.
– 1456 La confessione al sacerdote costituisce una parte essenziale del sacramento della Penitenza: « È necessario che i penitenti enumerino nella confessione tutti i peccati mortali, di cui hanno consapevolezza dopo un diligente esame di coscienza, anche se si tratta dei peccati più nascosti e commessi soltanto contro i due ultimi comandamenti del Decalogo, perché spesso feriscono più gravemente l’anima e si rivelano più pericolosi di quelli chiaramente commessi »:
«I cristiani [che] si sforzano di confessare tutti i peccati che vengono loro in mente, senza dubbio li mettono tutti davanti alla divina misericordia perché li perdoni. Quelli, invece, che fanno diversamente e tacciono consapevolmente qualche peccato, è come se non sottoponessero nulla alla divina bontà perché sia perdonato per mezzo del sacerdote. “Se infatti l’ammalato si vergognasse di mostrare al medico la ferita, il medico non può curare quello che non conosce”»

Ecco i polmoni malati,,!

Il Vaticano prepara il “piano Medjugorje”: più messe, sacerdoti e strutture per i fedeli

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Si va verso l'espansione del santuario mariano frequentato ogni anno da milioni di persone. L'inviato di Papa Francesco: è il polmone spirituale d'Europa

Il Vaticano è pronto a favorire l’espansione del culto di Medjugorje. Espandere significa favorire un tessuto di servizi e infrastrutture che possano agevolare i flussi di fedeli.