San Cipriano ci spiega l’eresia e la vera unità nella Chiesa
Vera e Falsa Chiesa? Intendiamo bene cosa dobbiamo fare.
Sia lodato Gesù Cristo + Ave Maria.
Il titolo dato a questo approfondimento ci è stato fornito da molte domande e molte richieste di chiarimento, atte proprio a capire bene cosa si intenda per “vera e falsa” quando, appunto, parliamo della Chiesa…. e cosa fare in questa grave situazione in cui ci troviamo e perciò ci faremo aiutare da san Cipriano il cui testo integrale potrete trovare qui.
Questo articolo è stato così strutturato per farne un audio che potrete ascoltare qui.
Innanzi tutto è bene e saggio fare un poco di pulizia nei contenuti di parecchi video che girano in modo davvero virale nella rete e che – strumentalizzando spesso le profezie cattoliche e la stessa beata Sr.Caterina Emmerich, vedi qui, fanno dire ad esse ciò che non dicono affatto, gettando molta confusione. Sia ben chiaro che nessuno di noi ha la palla di vetro per affermare quale interpretazione “unica” la propria opinione…. è quindi evidente che noi stessi cercheremo di avanzare, in questo campo minato, attraverso il magistero della Chiesa e questo proprio per cercare di capire cosa “bolle in pentola”… Abbiate perciò la pazienza di seguirci fino alla fine.
Ora, per capire il vero senso di questa “FALSA” chiesa che vide anche la beata Emmerich è necessario prima fare un piccolo passo indietro, partendo da ciò che noi stessi professiamo nel Credo quando diciamo: “credo… la Chiesa una, santa, cattolica ed apostolica…e la Comunione dei Santi…“, e che lega, unisce questa UNICA Chiesa che è già trionfante (quella mistica e dei Santi che già VIVE in Cristo); militante (noi in terra, i viventi e che sarà fino alla fine del mondo); e purgante (le Anime sante del Purgatorio). Parliamo quindi di una sola Chiesa il cui Capo è Gesù Cristo, Dio Vivo e Vero che ha posto ed ha messo – di autorità divina – quale raccordo di UNITA’ visibile Pietro e tutti i suoi successori legittimi.
Questo non vuol dire che Gesù “se ne sarebbe andato via” o che, periodicamente se ne va in vacanza (il sedevacantismo) quando, magari, gli apostoli in ogni tempo, con qualche successore di Pietro, le avrebbero combinate grosse, leggasi gli antipapi per esempio, o altro…. Gesù NON abbandona mai la Sua Chiesa e l’episodio della tempesta sedata è chiarissimo a riguardo, leggasi Marco 4,35-41. Non è neppure pensabile che il Satana possa prevalere. Infatti, la promessa di Gesù “… e le porte degli inferi non prevarranno contro di essa” (Mt.16,18-19), è altrettanto chiara ed è una promessa divina su La Chiesa e non su di un “pontefice regnante” o in difesa di un solo “papa”.
Il primato petrino, specifica san Cipriano nel testo di cui vi abbiamo messo sopra il link, e si chiama “Unità della Chiesa Cattolica” dell’Anno 251, è stato conferito dal Cristo per dimostrare che una sola è la Chiesa sua, una sola la Cattedra di verità perchè – tale fondamento – è la professione che Pietro e i suoi successori, con i Vescovi, deve DIFENDERE e che Gesù stesso difenderà fino al Suo ritorno glorioso. Per questo, sottolinea san Cipriano, le porte degli inferi non prevarranno! L’epoca di cui stiamo parlando si era già arricchita di scismatici ed eretici, per questo Cipriano affermerà la famosa frase: “Non può avere Dio per Padre, chi non ha la Chiesa per madre…“. Per dare solennità e credibilità alla frase, Cipriano porta l’immagine della tunica del Cristo descritta nei Vangeli essa, spiega, non fu stracciata ma tirata in sorte e data “ad uno solo” (Gv.19,23-24). E qui ci fermiamo riguardo al “primato” che potremo trattare in un’altro incontro, per cercare di giungere a bene intendere cosa è – oggi – questa immagine di una “falsa chiesa”. Non date per scontato di saperlo, la situazione è delicatissima e molto complessa e rischiamo davvero di giocarci tutto, riguardo alla vera Fede!
L’UNITA’ della Chiesa e – attenzione – l’UNICITA’ di questa Chiesa sono due aspetti non da separare ma da distinguere saggiamente e prudentemente. Infatti: mentre l’unità della Chiesa è un percorso, anche ad ostacoli se volete, che si attua nel tempo pregando e sforzandosi di convertirci tutti alla Chiesa Cattolica con le sue Dottrine… la sua unicità l’ha fatta già il Cristo ed è la Sua promessa definitiva e perciò non avremo mai “un’altra chiesa” dentro la quale si possa dire che Gesù vi si è ASSISO o, come pretendeva Lutero con il suo protestantesimo, la “sua chiesa” era quella vera… ma neppure come sta accadendo oggi che Gesù abbia “traslocato” perchè si avrebbe (condizionale d’obbligo) un papa eretico o un “non papa”…. compreso bene? L’idea può anche non piacervi che è ugualmente bene da imparare perchè… non ce la stiamo inventando noi, ma è spiegata da san Cipriano e noi stiamo solo cercando di rendervi quel testo più comprensibile. Quanto al valore della Messa, cliccate qui.
Per suffragare questa realtà, san Cipriano ricorre anche a molti passi paolini quali, per esempio, quando afferma: “E’ necessario che vi siano divisioni tra voi, affinchè si conoscano tra voi quelli che sanno resistere…” (1Cor.11,19). E’ come quando Gesù afferma che gli scandali avverranno sempre (Lc.17,1-4) e vedi qui, ma di ben guardarsi dall’essere noi gli scandalizzatori! O come quando ammonisce sulla zizzania (Mt.13,24-30) portata dal diavolo, ma di non toccarla perché ci penserà Lui al suo ritorno… Cosa significa tutto ciò? Cipriano fa capire bene che con l’eresia, le prove, le tentazioni, gli scandali si saggiano i veri fedeli e si scoprono gli empi, si fa la scrematura, si conoscono quelli che sanno resistere e, riportando san Paolo, rammenta: “Tu evita le chiacchiere profane, perchè esse tendono a far crescere sempre più nell’empietà; la parola di costoro infatti si propagherà come una cancrena…” (2Tim.2,16-17).
E dunque? C’è o non c’è questa “falsa” chiesa?
Perdonateci ma… tutto il discorso fatto fin qui dovrebbe avervi aiutato a capire l’unica risposta possibile. Infatti: se per “falsa chiesa” qualcuno intendesse che ci sono DUE CHIESE e che quella falsa predomina su quella vera, allora è un netto NO! chiaro e deciso! Ma se per “falsa chiesa” vogliamo intendere – come li chiama Cipriano – USURPATORI che come parassiti USANO IL CORPO dell’unica Chiesa per seminare i loro veleni, allora ci siamo capiti bene! Ed è questo che vide la beata Emmerich tra le altre cose: vide che gli eretici erano aumentati e si davano una sorta di “banchetto” sotto il portico della Basilica Vaticana, a braccetto con protestanti ed ortodossi scismatici, con altri stravaganti personaggi, indicando probabili altre religioni…. Per la beata Emmerich, ciò che vede è talmente incomprensibile da non saperlo spiegare, ma descrive tutta l’amarezza che prova, il dolore e l’orrore… vede “capitolare” i Vescovi, uno dopo l’altro, nell’eresia protestante… ma, con san Cipriano dobbiamo ricordare: “Nessuno si meravigli perchè la professione di Fede non rende immuni dalle insidie di satana…“, ecco perché Gesù PREGA PER PIETRO il quale “una volta ravveduto“, deve confermare gli altri nella fede… (Lc.22,31-34) e Pietro cosa fa? s’inorgoglisce, si sente subito al sicuro e fa una promessa che non potrà mantenere e che Gesù avrà la bontà di profetargli anche se, Pietro, non lo comprenderà fino a fatto avvenuto, e dopo, quando si rese conto del rinnegamento, pianse amaramente e poi sappiamo come morì da grande martire.
Quindi affronteremo, da qui, ma in un altro video la questione dell’infallibilità papale… Ora però, tanto per intenderci al meglio, nella Lettera ai Catechisti di sant’Agostino scritta intorno all’anno 400 che troverete qui in pdf e lettura audio, afferma quanto segue e che faremo bene ad imparare a memoria per noi stessi:
- “…è necessario che si metta in guardia e si incoraggi il candidato contro il pericolo degli scandali, sia nella chiesa che fuori: nei confronti dei pagani, dei giudei e degli eretici che sono fuori; dentro, nei confronti della paglia secca dell’aia del Signore. (8)
- Non si disputerà contro i singoli errori o le singole opinioni devianti; ma brevemente si metterà in evidenza che ciò era stato già predetto; e inoltre quanto siano utili le tentazioni per far maturare la fede dei credenti, e quanto sia di conforto il sapere che Dio ha deciso di essere paziente sino alla fine.
- Mentre si mette in guardia il postulante contro quei falsi cristiani che purtroppo riempiono le chiese, si dovranno anche brevemente e con tatto suggerire alcune norme di comportamento cristiano, perché non si lasci adescare da avari, ubriaconi, frodatori, giocatori d’azzardo, adulteri, fornicatori, amanti degli spettacoli, maghi, spiritisti e astrologi di ogni genere. E non pensi, perché vede molti cristiani amare, fare, difendere e propagandare queste cose, di poterli imitare impunemente. Gli si farà capire, sulla scorta dei libri santi, come questa gente vada a finire, e fino a qual punto debbano essere tollerati nella chiesa, dalla quale alla fine dovranno essere separati.
- Bisogna rassicurarlo che nella chiesa troverà anche molti buoni cristiani, autentici cittadini della città celeste, se comincerà a esserlo lui stesso.
- Per concludere occorre raccomandargli caldamente di non porre la sua speranza nell’uomo: anzitutto perché non è facile giudicare chi sia onesto e chi non lo è; ma, se anche lo fosse, gli esempi dei buoni non ci vengono presentati perché ne siamo giustificati noi, ma perché sappiamo che imitandoli veniamo giustificati da colui che giustifica anche loro.
- Allora succederà, ed è la cosa più importante, che colui che ci ascolta — o meglio ascolta Dio nella nostra parola — comincerà a progredire nella condotta e nella dottrina, e affronterà con entusiasmo la via di Cristo, e non attribuirà né a noi né a se stesso questo progresso, ma amerà se stesso, e noi, e gli altri amici che ha, nel Signore e per il Signore, il quale ha amato lui quand’era nemico, per farselo amico.”
– NOTA (8) Si riferisce a Mt 3,12 e Lc 3,17, dove Giovanni il Battista parla del Messia, a cui Dio ha affidato il compito di giudicare, cioè di separare i cattivi dai buoni, la paglia dal frumento. Ad Agostino è particolarmente cara questa espressione e la troviamo anche nell’opera «De doctrina Christiana».
Scusate questa lunga ma necessaria parentesi. Torniamo a Cipriano che ci rammenta come l’amarezza non può stare con la dolcezza, la tenebra con la luce, la pioggia col sereno, la sterilità con la fecondità. La tempesta, spiega il santo Vescovo Padre della Chiesa, non strappa gli alberi ben radicati, sono invece le pule vuote che vengono rapite dal vento e – tuona con impeto – sono proprio costoro, gli eretici, i maledetti dall’apostolo Giovanni quando afferma: “si separano da noi MA NON ERANO DEI NOSTRI, perché se fossero stati dei nostri, sarebbero rimasti tra noi” (1Gv.2,19), capite bene la frase? NON ERANO DEI NOSTRI, non erano della Chiesa e l’eresia, lo scandalo, la tempesta, la stessa tentazione RENDE MANIFESTO chi è davvero cattolico, chi è davvero nella verità.
Facciamo un ulteriore passo avanti per arrivare alla conclusione, con questi ragionamenti di san Cipriano, ascoltiamoli bene perchè sono di grande attualità e riguardano l’argomento:
“I violatori del Vangelo fanno cosi: accettano ciò che è detto in ultimo e lasciano il resto del discorso; si ricordano di una parte ma l’altra la sopprimono con inganno; così come sono divisi dalla Chiesa, dividono pure le proposizioni di un capitolo. E’ vero che il Signore quando volle inculcare nei suoi la pace fraterna, disse: Se due di voi si accorderanno sopra la terra a domandare qualsiasi cosa sarà loro concessa dal Padre mio che è nei cieli. Perchè dovunque sono due o tre persone congregate nel mio nome, sono io in mezzo a loro; ma con queste parole egli volle dimostrare che dava più ascolto non alla folla orante ma alla concordia unanime degli oranti.Dicendo: Se due di voi si accorderanno sopra la terra, afferma innanzitutto, l’unanimità, pone cioè come prima condizione la concordia e la pace, insegna a vivere fedelmente e a perseverare costantemente nella mutua intima unione.
Ma come può uno scismatico andar d’accordo con qualcuno, se è smembrato dal corpo della Chiesa…? Come possono gli scismatici raccogliersi nel nome di Cristo, se sono separati dal Cristo e dal suo Evangelo?
Non fummo noi, no, a separarci da essi; furono loro a staccarsi da noi. E poiché le eresie e gli scismi son sorte dopo la fondazione della Chiesa, cioè quando si innalzarono qua e là dagli eretici le loro baracchelle, furono essi ad abbandonare la sorgente, il principio della verità. Il Signore quindi parla proprio della sua Chiesa — e conseguentemente, a quelli che sono nella Chiesa — quando afferma che se essi vanno d’accordo tra loro e pregano in unione di anime, potranno ottenere dalla maestà di Dio ogni cosa. Dovunque si raccoglieranno due o tre nel mio nome — dice Gesù — io sarò tra loro, cioè con le anime semplici e pacifiche, timorate di Dio e osservanti della sua legge… (..) Dovunque saranno riuniti due o tre nel mio nome, sarò con loro, non separa gli uomini dalla Chiesa Egli che volle e costruì la Chiesa, ma rinfacciando la discordia ai ribelli e raccomandando ai suoi fedeli la concordia, dimostra che sta più volentieri con due o tre che pregano in unione con la Chiesa anziché con moltissimi separati dalla Chiesa, e che si ottiene da Dio più con la preghiera affratellata di pochi che con le discordi invocazioni di molti.”
Uniti perciò non ad una struttura o alle “messe domenicali di popolo dove si zompa e si banchetta con la porchetta”, ma al Cristo che vive ed abita nella Sua Chiesa e che Gesù stesso, spiega Cipriano, “preferisce” POCHI”, fossero anche “due o tre” ma saldi NELLA DOTTRINA, piuttosto che “molti” come accade oggi con la smania di riempire chiese e piazze…. Gesù preferisce il piccolo gregge FEDELE A LUI che alle masse “senza pastori” o governate da mercenari…. Or dunque – si domanda Cipriano – quale unità, quale amore possiede e medita chi, ossessionato dal cattivo genio della discordia, scinde la chiesa, distrugge la fede, perturba la pace, distrugge la carità, profana i sacramenti?
Anche per noi oggi, vogliamo usare le parole di Cipriano, ascoltiamole bene:
“Non ci facciamo incantare o turbare dalla troppo sfacciata perfidia di molti; piuttosto la realtà di ciò ch’era stato predetto serva a rafforzare la nostra fede. Anzi poiché già molti sono incorsi nell’errore — come era stato preannunziato — cerchino gli altri di non cadere, il che pure è stato predetto dal Signore: Voi poi state in guardia: ecco che io vi ho predetto ogni cosa (Mc.12,23). State perciò lontani, o fratelli, da uomini siffatti; non prestate orecchie ai loro discorsi dannosi; evitateli come si evita la peste, perchè sta scritto: Circonda di spine le tue orecchie e non ascoltare il malvagio (Eccl.28,28); e ancora: I colloqui cattivi corrompono i buoni costumi (1Cor.15,33). Anche il Signore ci ricorda di star lontano da costoro: Sono ciechi e guide di ciechi (Mt.15,14). Bisogna tenersi a distanza, fuggire chi s’è separato dalla Chiesa, perchè è un perverso, un peccatore, un dannato volontario. Crede forse costui d’essere unito a Cristo se agisce contro i sacerdoti di Cristo e si separa dalla comunanza del clero e del popolo cristiano? Egli ha impugnato le armi contro la Chiesa, ha recalcitrato contro ogni divina disposizione. Nemico dell’altare, ribelle al sacrificio di Cristo, perfido, sacrilego, servo disubbidiente, figlio empio, fratello nemico, … ha osato innalzare un nuovo altare, formulare nuove preghiere illecite, profanare l’Ostia santa con sacrifici posticci. E intanto egli dimentica che chi si leva contro Dio, per la sua audacia temeraria, sarà punito da Dio.”
Questi sono i Protestanti che oggi vengono tanto accarezzati da questa “falsa chiesa” che con loro si è protestantizzata, superando il loro maestro Lutero.
“Seguaci di questi eretici, spiega infatti san Cipriano, sono coloro che disprezzano LA TRADIZIONE E SE NE VANNO IN CERCA DI DOTTRINE NUOVE ED ALZANO CATTEDRE DI ORIGINE UMANA…” e quando, purtroppo, sentiamo oggi un papa accusare i Cattolici di essere rigidi se applicano la Tradizione e la dottrina di Cristo che è nel Catechismo, Cipriano afferma esattamente il contrario: “Ad essi (a questi eretici) è rivolta la riprovazione e maledizione di Dio nel Vangelo: Voi rigettate i divini comandamenti per stabilire la vostra tradizione (Mc.7,9)…”
Cosa dobbiamo fare dunque? RIMANERE SALDI NELLA CHIESA, apprendendo bene come, in tutto il testo – tale fedeltà richiesta – è sempre alla Chiesa in quanto custode della vera DOTTRINA, non dice mai “fedeli ad un papa”, ma a PIETRO, intendendo bene tutti i Pontefici FEDELI ALLA DOTTRINA DI CRISTO… e così prosegue Cipriano:
- “Anche Giuda eletto dal Signore a far parte degli Apostoli tradì il suo Signore, ma non pertanto venne meno, in seguito alla sua defezione, la fermezza degli Apostoli tutti. Così anche qui, la santità e la dignità di tutti i confessori di Cristo, non può essere in alcun modo menomata dal fatto che alcuni tra loro hanno rinnegato la fede. L’Apostolo Paolo nella lettera ai Romani scrive: E che fa se alcuni vennero meno nella fede? forse che l’infedeltà di pochi, renderà vana e sterile la fede? No. Perchè Dio è verità e solo l’uomo è bugiardo (Rm.3,34). La parte migliore e maggiore dei confessori sta salda nella fede e nella verità della legge e della dottrina cristiana. (..) Dio è uno, uno è il Cristo, una è la Chiesa, una è la fede, uno è il popolo cristiano cementato dalla concordia, uno e integro come il corpo dell’uomo. Orbene l’unità non si può spezzare perchè l’unità del corpo non si spezza con la rottura delle sue membra e invano vien fatto a brandelli; la sua unità non vien meno.”
E conclude:
- “Nessuno pensa più al dì che verrà, nessuno medita sul giorno dell’ira del Signore, sui castighi per gli increduli, sugli eterni tormenti per i perfidi. Temeremmo tutto questo, se credessimo davvero; ma poiché non ci si crede non se ne ha più paura. Se credessimo per davvero, staremmo in guardia; e se stessimo in guardia, sfuggiremmo ai tormenti. Risvegliamoci, per quanto è possibile, o carissimi figliuoli, scotiamo il torpore dell’antica inerzia, siamo attenti nell’osservanza dei precetti del Signore.
- Siamo quali egli ci vuole: (Lc.12,25-27)….Se osserveremo e praticheremo questi precetti non saremo mai più schiavi del tentatore, ma regneremo, nel Regno di Colui che è Dominatore del mondo.”
Attenzione dunque: san Cipriano non ci sta invitando a lasciare la Chiesa e a farcene una nostra e neppure fa sospettare che a causa di un “Pietro non ravveduto”, la Chiesa possa PERDERE IL SUO PRIMATO, al contrario invita a rimanere NELLA CHIESA SALDI NELLA DOTTRINA, è il Cristo che ci tiene saldi se noi professiamo quella professione di Pietro e quella dottrina della Chiesa con tutti i Sacramenti. Ricordate la Vergine Santa a la Salette? Non dice che LA CHIESA cattolica perderà la fede ma ROMA, Roma perderà la fede, ossia, il cuore dove è CUSTODITA LA FEDE della Chiesa nel suo governo, qui sarà oscurato, perderà LA LUCE, PERDERA’ LA FEDE… riferito così AI PASTORI CHE DA LI’ LA GOVERNANO….
In sostanza non ci viene dato alcun suggerimento particolare nell’eventualità di un “papa-non papa o eretico” perchè, per i Padri della Chiesa ciò non è possibile e ci invitano a guardare la nostra posizione insegnandoci come si rimane saldi nella Chiesa, anche se tutti gli eretici del mondo dovessero OCCUPARLA, perché tale occupazione sarebbe solo per poco tempo così come del resto, per l’oggi, ci ha detto la Beata Vergine Maria da Fatima e con la promessa del trionfo del Suo Cuore Immacolato. Per questo abbiamo specificato qui anche che cosa è la vera Resistenza cattolica e come procedere.
Laudetur Jesus Christus + Ave Maria
https://cooperatores-veritatis.org/2018/09/26/san-cipriano-ci-spiega-leresia-e-la-vera-unita-nella-chiesa/
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