ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 3 marzo 2018

Il nocciolo della questione

SANTITA' DEI PRETI UN OPTIONAL



La santità dei preti è diventata un optional ? Diceva Qualcuno che "l'albero si riconosce dai frutti, e che né l'albero buono può dare frutti cattivi, né frutti buoni l'albero cattivo" : ma come siamo arrivati a questo punto? 
di Francesco Lamendola  

 

Nel loro ultimo, commovente incontro, avvenuto il 13 maggio 1887, il papa Leone XIII, che lo stimava e lo amava moltissimo, disse a don Bosco, che di lì a poco avrebbe lasciato il suo corpo mortale (cit. in: Card. Carlo Salotti, Il santo Giovanni Bosco, Torino, S.E.I., 1950, pp.,648-649):

Quello che mi preme d’inculcare a voi e al vostro Vicario, si è che non siate tanto solleciti del numero dei Salesiani, quanto della santità di quelli che già avete. Non è il numero che aumenta la gloria di Dio; è la virtù, è la santità dei soci. Perciò siate molto cauti e rigorosi nella’’accettare nuovi membri dell’istituto; badate anzitutto che siano di una moralità provata.

Davanti a queste parole, a questi semplici, ma chiarissimi concetti, non si può fare a meno d'istituire un confronto con quel che sta accadendo nella Chiesa cattolica ai nostri giorni, con il clima che vi regna da quando è stato eletto al soglio di san Pietro l'argentino Jorge Mario Bergoglio, e, più in generale, grazie agli orientamenti pastorali che vi prevalgono, e che vanno sempre più accentuandosi, da quando la teologia di Karl Rahner e dei suoi degni successori, come Walter Kasper, si è di fatto imposta alle sorgenti del magistero (che, a questo punto, scriviamo con la lettera minuscola), scalzando quella di san Tommaso d'Aquino e, nel suo complesso, tutta la sana, schietta, limpida teologia cattolica che, da sempre, tramandava e custodiva, chiarificando e illuminando le menti, ma senza alcuna pretesa di cambiare o modificare il sacro Deposito della fede. 

Qualche punto sulle i


IL GENDER, E I “MODI NUOVI DI DIVENTARE MATTI”



Votate Liber* e Ugual*

Vietato vietare

Quando la faziosità politica veste la talare 



Noi non ci occupiamo di politica, per principio, data l’inaffidabilità intrinseca della politica moderna e il contesto nel quale artualmente ci si occupa della “cosa pubblica”: la cosiddetta “democrazia”, cioè quella strana cosa secondo la quale il governo della “res pubblica” sarebbe apertamente in mano al popolo, mentre invece è nascostamente in mano a delle oligarchie che usano il popolo, non solo per asservirlo, ma per demolirlo.

D’altronde, non potrebbe essere diversamente, visto che è da due secoli che si inneggia alla democrazia per costruire una società totalitaria in cui il popolo deve solo ubbidire e deve lasciarsi trasformare da un insieme di persone ad un amalgama di numeri?
E’ per questo che in questi secoli si è costantemente operato per demolire il senso cristiano del popolo e rimpiazzarlo con una concezione del mondo che esalta tutti i vizi e le perversioni, usando le ormai logore etichette dei “diritti umani”.

Ciò nonostante, a volte siamo come tirati per i capelli e costretti a soffermarci su questioni politiche, e questa volta grazie all’ennesimo prelato cattolico che invece di fare il “pastore” di anime, fa il guardiano e il promotore dei lupi.

Suore di Incuria

LE SUORE #METOO DEI CARDINALI DI CURIA. L’ABATE FARIA: LA CHIESA RINCORRE LA MONDANITÀ.

                                      
Il buon Abate Faria ha letto la storia lamentevole delle religiose a servizio nelle case dei cardinali in Curia, e ci ha spedito una lettera al vetriolo. Il caso a cui si riferisce, tante volte ci fosse qualcuno ancora ignaro dello scandalo, è stato svelato dall’Osservatore Romano, e poi ripreso da altri organi di informazione

Quanti Giuda Iscariota ci sono oggi

https://seieditrice.com/materiali/irc/apostoli/giuda-iscariota/_/images/large/riconoscerlo_03.jpg

La Chiesa crocifissa


Purtroppo, quanti Giuda Iscariota – che s’interpreta «mercede» – ci sono oggi, che per la «mercede» di un qualche vantaggio temporale vendono la verità, tradiscono il prossimo con il bacio dell’adulazione, e così alla fine si impiccano al laccio della dannazione eterna! […] Ma ahimè, ahimè, tutto il Corpo mistico di Cristo, che è la Chiesa, viene di nuovo crocifisso e ucciso! (sant’Antonio di Padova, Sermone per la Domenica di Quinquagesima, 15.19).

Ciò che sant’Antonio stigmatizzava con queste parole non era, probabilmente, ciò che potremmo pensare noi oggi nel leggerle. Quelli che vendevano la verità per un beneficio materiale erano forse quei predicatori o professori di teologia che sfruttavano la loro missione per arricchirsi od ottenere una posizione di riguardo e, a tal fine, adulavano i potenti. Come si comprende dal seguito, egli vedeva la Chiesa crocifissa dalle tentazioni dei demoni, come pure dalle bestemmie e persecuzioni da parte di pagani, eretici e giudei, vale a dire di saraceni, catari e usurai. I primi spadroneggiavano nel Mediterraneo e terrorizzavano le coste, addentrandosi molto profondamente nei territori cristiani con ratti, distruzioni e saccheggi; i secondi avevano il controllo di intere regioni e importanti città della Francia meridionale e dell’Italia settentrionale; i terzi potevano giungere fino a strangolare l’economia allo scopo di ridurre in proprio potere anche la politica in nome delle antiche promesse divine, dalle quali non ammettevano di esser decaduti con il rifiuto del Messia.

venerdì 2 marzo 2018

Lo zampino del diavolo

E' QUI IN MEZZO A NOI ?



È qui, in mezzo a noi; ma non sappiamo vederlo. Lo "zampino del diavolo" nei casi di Aldo Bianchini e Kaylee Muthart ? il suo solo obiettivo è la rovina degli uomini e allora non potrebbero, certi delitti, portare la sua firma? 
di Francesco Lamendola  
  
 

In ventisei anni di professione non ho mai visto niente di simile. Per fare una cosa del genere occorre una forza disumana. Questo aveva detto il dottor Gino Barbacci, il medico di servizio presso il Pronto soccorso dell’Ospedale Versilia, al Lido di Camaiore, dove, il 2 novembre 2011, era stato trasportato d’urgenza un uomo di 46 anni, italiano nato in Scozia, che però viveva da sempre con la madre settantasettenne a Viareggio, per essere sottoposto a un intervento immediato ed estremamente delicato. Aldo Bianchini era un uomo colto, aveva una laurea in chimica e parlava cinque lingue, ma soffriva di disturbi psichici, per cui non era mai riuscito a trovare e svolgere un lavoro; lui e la madre vivevano con la rendita proveniente dalla Gran Bretagna, dove avevano qualche proprietà. Recentemente aveva smesso di assumere gli psicofarmaci prescritti; aveva interrotto la terapia con la Asl ed era passato a uno specialista privato; tuttavia passava periodicamente per una vista di controllo ambulatoriale. In ospedale, l’uomo era arrivato con il volto trasformato in una maschera di sangue, senza più i bulbi oculari; questi erano stati recuperati sul luogo del dramma e portati pietosamente all’ospedale dai carabinieri, ma i chirurghi non erano stati in grado di reimpiantarli, e così l’uomo aveva perso la vista per sempre. È arrivato cosciente, insieme all’anziana madre, anche lei a bordo dell’ambulanza. (Questo particolare si rivelerà inesatto, perché la povera donna era stata accompagnata da due conoscenti a bordo della loro automobile.) Non si lamentava e pareva che non sentisse dolore nonostante fosse una maschera di sangue. Poi ci ha dato le sue generalità.

Retrogradi, bigotti, baciapile..?

LA PUREZZA "DIMENTICATA"



Perché la Chiesa ha praticamente smesso di parlare della purezza? una domanda cui è facile rispondere: in una società sprofondata nella lussuria, un simile argomento susciterebbe fastidio e irritazione, farebbe perdere consensi 
di Francesco Lamendola  

 

Perché la Chiesa ha praticamente smesso di parlare della purezza? Perché i vescovi e i sacerdoti, perché i teologi parlano sempre e solo dei migranti, dell’accoglienza, della solidarietà, dell’inclusione, della misericordia, e mai della purezza? La purezza non è più una priorità nella dottrina morale cattolica, non è più all’ordine del giorno? Evidentemente, no. E per quale ragione? Facile rispondere: perché in una società sprofondata nella lussuria, un simile argomento susciterebbe fastidio, irritazione, farebbe perdere consensi; e la neochiesa vuol piacere agli uomini, mentre non si preoccupa affatto di piacere a Dio. Il suo motto è: parlare di tutto ciò che piace al mondo, di tutto ciò che vellica gli appetiti del mondo, di tutto ciò che incontra l’approvazione del mondo, e tacere rigorosamente su tutto ciò che potrebbe dispiacere. Ufficialmente, la motivazione  è un’altra, si capisce: quella di unire, di integrare, di includere, di non creare divisioni. 

Basta la parola

(AP Photo/Fernando Vergara)

BERGOGLIO E LAS MUJERES
“Mi preoccupa il persistere di una certa mentalità maschilista, perfino nelle società più avanzate, dove si consumano atti di violenza contro la donna, trasformandola in oggetto di maltrattamento, di tratta e di lucro, come pure di sfruttamento nella pubblicità e nell’industria del consumo e del divertimento. Mi preoccupa anche che, nella stessa Chiesa, il ruolo di servizio a cui ogni cristiano è chiamato, scivoli a volte, nel caso delle donne, verso ruoli più di servitù che di vero servizio”.
“Seguendo il pensiero dei miei predecessori, credo sia necessaria una rinnovata ricerca antropologica che includa i nuovi progressi della scienza e delle attuali sensibilità culturali per andare sempre più a fondo non solo nell’identità femminile, ma anche in quella maschile, per servire così meglio l’essere umano nel suo insieme. Avanzare in questa direzione è prepararci a un’umanità nuova e sempre rinnovata”.
A questo punto, il mio amico Luigi di Gubbio proporrebbe il seguente quiz:

Qualcosa per cui non c’è alcuna scusa

Sen. Dick Durbin, D-IL
https://www.lifesitenews.com/news/georgetown-honors-pro-abortion-senator-whose-bishop-just-barred-him-from-co

Se l’università dei gesuiti premia un campione della cultura abortista

Si chiama Dick Durbin ed è un senatore americano, cattolico, del Partito democratico. Tempo fa il vescovo di Springfield, Illinois, monsignor Thomas Paprocki, gli ha comunicato che, a meno di un esplicito ravvedimento e pentimento, non potrà più essere ammesso alla santa comunione perché ha sostenuto l’aborto.

Resistenza emerita?

Intercomunione, Muller bacchetta i vescovi tedeschi

Il cardinale Gerhard Ludwig Mueller, prefetto emerito della Congregazione per la Dottrina della Fede, si oppone alla decisione presa dalla Conferenza Episcopale tedesca di ammettere alla comunione protestanti sposati con cattolici.




Il cardinale Gerhard Ludwig Mueller, prefetto emerito della Congregazione per la Dottrina della Fede, si oppone alla decisione presa dalla Conferenza Episcopale tedesca di ammettere alla comunione protestanti sposati con cattolici. Il porporato ha criticato l’iniziativa parlando in un’intervista al giornale cattolico tedesco Die Tagespost, in uscita oggi, e anticipata dal sito. La sua opinione è che i presuli della Germania stiano facendo un’interpretazione e un uso scorretto del Codice di Diritto Canonico.

Fate vobis.. Maga Magò?

Bergoglio svelato. Dimmi come parli e ti dirò chi sei


Ieri 1 marzo è stato presentato a Roma in pompa magna, nella curia generalizia della Compagnia di Gesù, il libro "A Pope Francis Lexicon", edito negli Stati Uniti da Liturgical Press e curato da Joshua McElwee e Cindy Wooden, ultimo di una nutrita serie di studi sulle parole chiave di papa Francesco, sul suo linguaggio, sul suo stile comunicativo, effettivamente diversissimi da quelli dei predecessori.
Anche Settimo Cielo, pochi giorni fa, ha richiamato l'attenzione sull'oratoria di Jorge Mario Bergoglio, in particolare sul modo singolarissimo con cui all'inizio di questa Quaresima, parlando a braccio ai preti di Roma, ha ripercorso la propria vita:
In questi suoi cenni autobiografici, Francesco ha confessato di aver vissuto volta a volta sentimenti di onnipotenza e di desolazione, di smarrimento e di desiderio di compensazione, in un equilibrio psicologico mai risolto.
E anche il suo racconto è parso muoversi in disordine, al pari del suo pensiero. Quando parla a braccio Bergoglio non è mai lineare, sintetico, diretto, inequivocabile. Fa tutto l'opposto. Dice e non dice, ridice, disdice, si contraddice.

giovedì 1 marzo 2018

Peggio che un impoverimento della religione cattolica

QUALI OPERE DI MISERICORDIA?



Quante sono le opere di misericordia? le opere di misericordia sono 14: 7 di ordine spirituale e 7 corporale, Gesù le ha insegnate nel Vangelo. Una cosa piuttosto curiosa, che si sta verificando nella "neochiesa" di Bergoglio 
di Francesco Lamendola  

  

Qualunque bambino che frequenta il catechismo sa che le opere di misericordia, cioè le opere che scaturiscono dal cuore buono (tale è l’etimologia della parola: cor misericors, da misèreo, ho pietà), sono quattordici: sette di ordine spirituale e sette corporale. Non sono un’invenzione dei preti o dei moralisti: Gesù le ha insegnate nel Vangelo (Matteo, 25). Le prime sette sono: 1)  consigliare i dubbiosi; 2) insegnare agli ignoranti, 3), ammonire i peccatori; 4) consolare gli afflitti; 5) perdonare le offese; 6) sopportare pazientemente le perone moleste; 7) pregare Dio per i vivi e per i morti; le seconde sono: 1) dar da mangiare agli affamati; 2) dar da bere agli assetati; 3) vestire gli ignudi; 4) alloggiare i pellegrini; 5) curare gli infermi; 6) visitare i carcerati; 7) seppellire i defunti.
Ora si sta verificando una cosa piuttosto curiosa: la Chiesa cattolica, nelle persona di molti suoi esponenti, dal falso papa Bergoglio in giù, fino all'ultimo don Olivero e all'ultimo don Farinella, per non parlare dei neoteologi alla Enzo Bianchi, parlano sempre e solo delle sette opere di misericordia corporale, ma non parlano affatto delle opere di misericordia spirituale, le quali, semmai, sono più necessarie di quelle, secondo l'esplicito insegnamento di Gesù Cristo che, rivolto alla sorella di Lazzaro, disse:Marta, Marta, tu ti agiti e ti affanni per molte cose, ma una sola cosa è necessaria; Maria si è scelta la parte migliore, che non le sarà tolta. Insomma, pare che la Chiesa dei nostri giorni, la chiesa che non pochi chiamano ormai, con sfacciata impudenza, la chiesa di Francesco, come se la Chiesa non fosse solo ed esclusivamente di Gesù Cristo, sembra aver fatto proprio un aspetto dell'eresia americanista degli ultimi anni del XIX secolo e dei primi del XX (nonostante la condanna formale di Leone XIII con la lettera apostolica Testem benevolentiae nostrae, del 1899), cioè la distinzione fra virtù attive e passive, affermando la necessità delle prime e tacendo del tutto sulle seconde, come se solo le opere di misericordia corporale fossero necessarie, e non le altre. 

Cosa significa essere noi magneti?

EVANGELII GAUDIUM ???
EVALGELII GAUDIUM 
E' A FAVORE DI CRISTO?


I Nocciolo di questo lungo discorso è che secondo Francesco, gli apostoli di questi tempi non devono più portare la parola come disse Gesù “andate a portare la buona novella,” ma divenire attrattori cioè “magneti” e quindi attrarre a se il popolo, così come lo descrive nella lettera dell' Evangelii Gaudium .

Intanto prima di tutto cambiare il senso della parola di Cristo è sbagliato proprio per principio, perché si dà dello stupido a Dio, come se non sapesse cosa va bene in ogni tempo, come se non sapesse come l’uomo ragiona e come l’uomo agisce, per cui se ha stabilito che quella era la forma migliore cioè che erano gli apostoli che dovevano andare a portare la Santa parola al mondo, perché oggi si cambia, il motivo è presto detto, perché oggi il mondo corrotto non vuole più vedere nelle strade i preti a testimoniare il signore per cui si preferisce che la gente vada alla chiesa, piuttosto che vada la chiesa cioè Dio all'uomo.
E’ proprio una sottile astuzia demoniaca che impone ai futuri apostoli di rimanere immobili innanzi al mondo.

Da che pulpito

I vescovi attaccano il centrodestra ma ospitano la sinistra in chiesa

La Cei: "Sciacallaggio pseudo politico, la malavita non ha colore". Ma da che pulpito viene la predica

C'è la politica «buona», quella della sinistra, che se le bandiere politiche le porta in chiesa per un comizio e vabbè, che ci fa, anzi è giusto.
E c'è invece quella «cattiva», quella del centrodestra, di Salvini che è contro gli immigrati, di Berlusconi che assicura che ne manderà a casa 600mila perché non hanno diritto di restare e sono una «bomba sociale». E questa politica no, vade retro.

“Quelli della messa in latino”

                       IL LATINO E LA CRISTIANITA'


  Quando iniziò la nostra storia eravamo conosciuti come “quelli della messa in latino” e ancora oggi chi vuole esprimersi sbrigativamente dice così.

  A noi questa espressione non è mai piaciuta, perché affrettatamente riduttiva di tutta una visione non solo della liturgia, ma di tutta la vita cristiana, concepita secondo la grande Tradizione della Chiesa.

  Siamo stati sempre coscienti, inoltre, delle difficoltà provocate ai fedeli dall'uso del latino, difficoltà di ordine pratico e psicologico, essendo questi abituati da troppi anni all'uso dell’italiano nella messa; e non ci è mai piaciuto mettere in difficoltà, siamo pastori e non abbiamo mai giocato.

  Allora perché ostinarsi con il latino?

Contro il rancore mondiale

Quei vescovi che tanto si scandalizzano, nel vedere il leader della Lega con il Vangelo e Rosario in mano tacciono sulle leggi anti vita e famiglia volute dal PD

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Continuano le polemiche contro Salvini per aver giurato sul  Vangelo e di tenere il Rosario in mano  questa volta da parte di monsignor Perego - che tanto si scandalizza - nulla ha avuto da dire sulle leggi anti-vita e famiglia della passata legislatura né sulla Bonino a far comizi in chiesa.

Non si spengono gli echi delle parole pronunciate da Matteo Salvini sul palco di piazza Duomo a Milano, in occasione del comizio di sabato scorso, durante il quale ha promesso di seguire il Vangelo e ha mostrato il Rosario. Il gesto è stato interpretato dai suoi detrattori come una trovata elettoralistica fuori luogo e ciò era ampiamente prevedibile. C’era altresì da aspettarsi che anche settori della Chiesa si indignassero per l’accostamento del programma politico della Lega al messaggio evangelico, con il dichiarato e solenne impegno, da parte del candidato premier della Lega, di applicare i principi del cattolicesimo alla politica.

Ma “è per loro il Vangelo”?

I veri poveri chi sono? E chi sono i clochard? Come aiutare?



Ci risiamo: arriva il gelo e si torna a parlare dei Clochard (i senza tetto), e se disgraziatamente ne muore uno come purtroppo è ri-accaduto, vedi qui, ecco riaccendersi i riflettori con il rimbalzo delle responsabilità, con un rimpallarsi di accuse e sensi di colpa quasi a far sentire, inetto ed egoista, l’italiano medio che può “godere” dei conforti di una propria casa riscaldata.
Ora, senza nulla togliere al dramma di un essere umano che muore a causa del freddo, in un angolo di strada, dimenticato da tutti, è necessario fare delle distinzioni per comprendere perché ciò avviene e che, in molti casi come questo, non è affatto “colpa” degli italiani o della società di cui noi, i poveri e gli stessi clochard fanno parte. Immaginiamo bene le critiche che ci attireremo per questo articolo, tuttavia sollecitiamo a leggere fino in fondo, prima di accusarci di qualche cosa a noi estraneo.
Vedete, la preoccupazione generale di chi usa i clochard per fare politica e ideologia varia, parte dal fatto che a loro, di queste persone, non interessa un fico secco! Infatti il problema principale ruota attorno alla psicologia complessa del clochard che, DISPREZZANDO egli stesso LA SOCIETA’, decide di vivere in una certa maniera non confacente, questo è ovvio, alla stessa natura umana all’interno di un contesto, appunto, sociale.
Certo, noi qui ora dobbiamo generalizzare per semplificare, lasciando da parte i singoli casi che ci sono sempre, in tutte le categorie di persone che hanno dei problemi, lasciando a voi l’intelligenza di valutare quanto vogliamo dirvi. Non intendiamo infatti “colpevolizzare” i clochard, la cui questione è delicata e complessa, ma è necessario mettere i puntini sulle “i” proprio per spezzare il circolo vizioso che si è creato da parte di coloro che, usando i clochard, continuano loro a guadagnarci e ad ingannarci.

Sit-com vaticana

Avvenire ridicolizza Gesù (almeno facesse ridere)

La vignetta dissacrante di Staino che ricalca la macchietta stantia di un Gesù che flirta con la Maddalena. Succede su Avvenire, il quotidiano dei vescovi. Ma il peccato più grave è nel fatto che non fa nemmeno ridere. 



La domenica il disegnatore satirico (con esiti, a dire il vero, a corrente alternata) Staino, di sinistra da sempre (è stato anche direttore de «L’Unità») e non credente, pubblica su «Avvenire» una sequenza di vignette dal titolo sbarazzino «Hello, Jesus!», il cui protagonista è Gesù. Uno potrebbe dire: ma come, non ci sono vignettisti cattolici in giro? In effetti, almeno uno c’è, Clericetti, che pubblica sul mensile «Studi cattolici» da anni. Ovviamente ce ne sono tanti altri, ma non così famosi come Staino. Perciò, va bene così, «Avvenire» si è assicurato un celebre vignettista e pazienza se i fogli laicisti non ricambiano la cortesia.

mercoledì 28 febbraio 2018

A ciascuno il suo ..luogo.

SANTA VERONICA GIULIANI PARLA AI SACERDOTI

Suore Francescane dell'Immacolata - Monastero delle Murate  - Via dei Lanari, 2 - 06012 Città di castello (PG) Tel.: 075 - 8555779. 

Questa notte, dopo lungo travaglio, ho avuto il raccoglimento nel quale il Signore mi ha fatto vedere  una moltitudine di sacerdoti, tutti con abito sacerdotale; ma anche, nel medesimo punto, mi ha fatto comprendere che, fra essi, vi sono molti Giuda e suoi nemici; [...]. In un subito, una parte di essi sono divenuti come mostri infernali e peggio che gli stessi demoni. A questa vista così spaventevole il Signore, da capo a piedi tutto grondava sangue; ed, in questo punto, mi ha comunicato che quel sangue che Lui versava, glielo facevano versare i peccati e sacrilegi che commettevano detti sacerdoti, ed erano come tante spade e pugnali, come tante ferite e colpi verso Sua Divina Maestà. E mi fece vedere quel suo prezio-sissimo sangue scorrere come un fiume per terra, acciò io vedessi la poca stima e poco conto che ne faceva chi aveva potestà di tenerlo nelle medesime  mani ed anche riceverlo indegnamente, come facevano tutti quei tali che Egli mi faceva vedere.

Una improvvida, assurda inter-comunione.

Recezione dell’Eucarestia e communicatio in sacris


(di don Alfredo M. Morselli)
Segno e mistero
Per impostare correttamente gli status quaestionis dell’ammissione alla SS. Eucarestia dei divorziati civilmente risposati e della communicatio in sacris tra Cattolici ed Evangelici, è opportuno soffermarci a ben considerare la natura dei sacramenti.
La Tradizione è costante nel definire i sacramenti come segni:”signum rei sacrae inquantum est sanctificans homines” (San Tommaso[1]), “symbolum… rei sacrae et invisibilis gratiae formam visibilem” (Concilio di Trento[2]), “segni sensibili (parole e azioni), accessibili alla nostra attuale umanità. Essi realizzano in modo efficace la grazia che significano, mediante l’azione di Cristo e la potenza dello Spirito Santo” (CCC 1084).
Dunque i sacramenti sono segni: “sacramentum ponitur in genere signi”[3]. Gesù vuole che, nel momento in cui ci dona la grazia sacramentale, in qualche modo noi conosciamo quanto ci sta accadendo; è quindi ha stabilito che quelle cose sensibili deputate ad essere causa strumentale della grazia, ci dicano, ci raccontino – significhino appunto – il mysterion, il sacramentum, che irrompe nello spazio-tempo della celebrazione. Gesù ci divinizza rispettando la natura umana da Lui stesso creata, giacché “i segni sono dati agli uomini, dei quali è proprio pervenire alla conoscenza di cose ignote attraverso le cose note”[4].
Dobbiamo quindi stare attenti a non separare –trascinando nella teologia sacramentaria il principio di immanenza– il segno materiale dal suo significato sacro oggettivo, pretendendo di alterare il significato del segno in qualcosa che a noi piacerebbe fosse in un certo modo; spiega infatti S. Tommaso:”…il rito sacramentale è segno della cosa prodotta dal sacramento”[5].

E' tutto secondo copione..


In Brasile, delle «vescovesse» protestanti «consacrano»
durante una Messa di Paolo VI




Se serviva una prova in più delle demenze sacrileghe alle quali porta il Novus Ordo Missae di Paolo VI, ciò che è appena accaduto in Brasile ne fornisce una esemplare.

La Commissione Pastorale della Terra, della Conferenza Episcopale brasiliana ha organizzato la settimana scorsa la 41° edizione della Processione della Terra, in linea con la Laudato si’, intitolata “Donne terra. Resistenza, cura e diversità”.
Come fa notare il giornale on line italiano: La Nuova Bussola Quotidiana, questo evento è rivolto 
«soprattutto ai campesinos, ai contadini. … e naturalmente di questi tempi, dopo l’enciclica Laudato Sì, i temi della difesa della natura, dell’attenzione alla stessa e al lavoro che ad essa viene dedicato ha assunto un’enfasi ancora maggiore.»

E nessuno li invita a occuparsi solo delle anime

Il Bue dice cornuto all'asino"Mons. Mario Delpini Voi siete i primi a fare politica dimenticando il" VANGELO"

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L'arcivescovo di Milano, Mario Delpini"Nei comizi si parli solo di politica". L'affermazione del monsignore arriva dopo il "giuramento" compiuto sul Vangelo dal leader della Lega durante la manifestazione organizzata sabato a Milano.

"Sconfessare Salvini? Le parole dell'arcivecovo di milano con  il sostegno di altri suoi compari sono "blasfeme" 

Del resto, è paradossale che "l'accostamento tra lotta politica e religione" venga condannato quando pure "Papa Francesco fa politica e nessuno lo invita a occuparsi solo delle anime, perché i cittadini italiani sono cristiani e i cristiani sono cittadini italiani". scrive Vittorio Sgarbi sul Giornale

“La chiesa di Francesco”

1899: LE ULTIME NOVITA'




Le ultime novità? Nella Testem benevolentiae, 1899. Quella "neochiesa" che i cattolici progressisti chiamano “la chiesa di Francesco”: capire e interpretare la generale deriva dei valori morali che la nostra civiltà sta vivendo 
di Francesco Lamendola  

  

Léon Bloy soleva dire che, per conoscere le ultime novità, leggeva le epistole paoline e il libro dell'Apocalisse (cfr. il nostro articolo: Se vuoi sapere le ultime notizie, leggi san Paolo e l'Apocalisse..., ripubblicato sul sito dell'Accademia Nuova Italia il 24/12/2017). Il senso di quella frase, che poteva parere una battuta e non lo era, era invece terribilmente seria, smontava i luoghi comuni della cultura progressista, secondo la quale l’umanità è sulla via delle magnifiche sorti, per il solo fatto che ha imboccato l’autostrada della modernità. Bloy, invece, sapeva quel che ogni cristiano dovrebbe sapere, e che ha sempre saputo, fino alla prima metà del XX secolo: che non vi è reale progresso nella storia, quanto meno non dal punto di vista spirituale e morale, se non nel solco tracciato da Gesù Cristo; e che tutto il resto è chiacchiera, sofisma, o, peggio, crimine organizzato, come hanno mostrato le ideologie assassine degli ultimi due secoli, con le loro ghigliottine, le loro pulizie etniche o di classe, i loro genocidi, i loro campi di sterminio e le loro bombe atomiche (perché anche la democrazia liberale rientra nel novero delle ideologie assassine, pur se verniciata di una tinta più rispettabile). Lo stesso progresso materiale, tecnologico ed economico, altro non è che un moltiplicatore del male, del crimine e dell’infamia, se non  è posto al servizio di un’idea spirituale superiore, ma è lasciato a se stesso, libero di andare nella direzione del maggior profitto e del maggior vantaggio, non per l’uomo, ma per la tecnica stessa e per le leggi di accumulazione del capitale finanziario.

"No hay otras interpretaciones"

Quella Babele argentina che manda in confusione l'intera Chiesa
"No hay otras interpretaciones", non ci sono altre interpretazioni. La più spettacolare "fake news" del pontificato di papa Francesco è in queste quattro parole della lettera da lui scritta il 5 settembre 2016 ai vescovi della regione di Buenos Aires, di approvazione dei loro "Criteri" riguardo alla comunione ai divorziati risposati.
Non c'è niente, infatti, di più lontano dalla realtà di quelle quattro parole, se appena si guarda alla varietà di interpretazioni contrastanti di "Amoris laetitia" che ormai hanno libero corso nella Chiesa cattolica, tra nazione e nazione, tra diocesi e diocesi, tra parrocchia e parrocchia, rivendicando ciascuna la propria perfetta conformità al cruciale capitolo ottavo di quell'esortazione postsinodale.

Se il profeta è colui che disturba

APPELLO DI UN LETTORE AI VESCOVI ITALIANI: CONTRO LA DERIVA ANTROPOLOGICA PARLINO CHIARAMENTE…

Un amico di Stilum Curiae che non conosciamo personalmente, ma di cui conosciamo un’opera molto interessante di devozione mariana, e che preferisce in questa occasione mantenere l’anonimato, ci ha inviato un contributo che pubblichiamo molto volentieri. In primo luogo perché ci sembra di una chiarezza cristallina, un aiuto prezioso verso la lucidità a ormai pochi giorni da un voto politico di grandissima importanza per le sorti umane e antropologiche del nostro Paese. Poi perché lo condividiamo in larghissima parte; semmai, saremmo ancora più severi dell’autore nei confronti di quello che riteniamo sia una pesante contiguità dei vertici della Conferenza Episcopale nei confronti di un partito e di un governo responsabili di leggi chiaramente contrarie a quello che la Chiesa insegna e – forse – crede. È un contributo lungo e documentato; ma vale la pena leggero con attenzione, e condividerlo e discuterlo. Buona lettura.

Buon sangue non mente..

Migranti, Salvini zittisce la Cei: "C'è chi vuole che giuri sul Corano"

Durissimo scontro con la Cei. Galantino: "Sui migranti sciacallaggio per avere quattro voti in più". Salvini: "E Renzi, Boldrini, Bonino che fanno comizi in chiesa?"


Adesso è scontro aperto. I primi a levare le critiche contro Matteo Salvini sono stati alcuni vescovi, alla spicciolata.
L'hanno attaccato perché sabato scorso aveva esibito alla manifestazione di Milano il Vangelo e il rosario. Poi è stata la volta del segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino, che seppur senza far nomi se l'è presa con chi fa sciacallaggio sui migranti "per quattro voti in più". La stessa chiesa che, però, poi chiude un occhio quando dai pulpiti delle chiese Laura Boldrini e Emma Bonino arringano i fedeli invitandoli a votare la sinistra. "Se qualcuno preferisce impegnarsi sul Corano o su altro - replica il leghista - io vado orgoglioso di una tradizione che qualcuno ha negato in Europa".

martedì 27 febbraio 2018

"Un incredibile legaccio"

P.Amorth, la Sala Nervi e Satana ormai in Vaticano


Sicuramente ciò che unisce in un comune denominatore i tre termini del titolo è il Maligno, al quale nemmeno la Chiesa crede più, perché dal Concilio Vaticano II è lui che ne tiene ben stretto il timone. (Cfr. QUI e QUI).

Sembra esagerato quanto dico? Eppure è veramente così! Dai frutti si vede l'albero.

Padre Amorth, che ha lasciato questo mondo nel settembre 2016 a 91 anni di età,rilasciò nel 2001 alcune dichiarazioni che rivelano il comportamento ambiguo della Santa Sede e sommamente indicative di quanto sostengo. 

Colui che conduce l'intervista premette: "Sentite cosa racconta padre Amorth. Scoprirete che la guerra, in corso da millenni, infuria più furibonda che mai... Che la battaglia adesso si è spostata soprattutto all'interno della Casa del Signore. E quel fumo... beh, quel fumo si diffonde in stanze insospettate."

Sono venuto a fare restituzione..

Vergogna o sacro timor di Dio? Chi non dobbiamo giudicare?



Abbiamo ricevuto questa e-mail, della quale riportiamo l’essenziale, sulle parole di papa Francesco a riguardo della VERGOGNA nella confessione e del non giudicare.
Cari amici del sito, vi scrivo per avere un chiarimento ad un fatto che mi sta impegnando anche con alcuni sacerdoti, ma dalla quale non ne usciamo. Papa Francesco ha inaugurato una nuova visione della Confessione, sacramento della penitenza, fin dall’Anno della Fede e poi ogni tanto, anche nell’Anno del giubileo misericordioso, insomma, ha parlato della confessione in termini spiccioli e aggiungendo sempre il concetto della vergogna e del non giudicare. (….)  non ne usciamo fuori, anche con il parroco che non sa come rispondere, insomma volevo chiedervi un chiarimento: vergogna o sacro timor di Dio? E come dobbiamo intendere il non giudicare? Come leggere le parole del Papa? (..)

La veggente più «feconda»?

Esorcismi su minori, Curia nel mirino:«Ha tentato di coprire gli abusi»



La cima del Križevac è la meta del pellegrinaggio, ma anche il principale palcoscenico sul quale esibire le proprie, presunte, capacità spirituali. Il percorso che porta alla vetta accomuna migliaia di persone provenienti da tutto il mondo. E, non appena Vicka entra in trance, si scatenano gli indemoniati. Lei è la veggente più «feconda» di Medjugorie: parla con la Vergine della Pace ogni mattina alle 6 e 40. Una tempistica che non molto tempo fa ha spinto Papa Francesco ad affermare: «Preferisco la Madonna madre e non la Madonna capo-ufficio telegrafico che tutti i giorni invia un messaggio a tale ora». Parole che sembrano riferite proprio a Vicka che intrattiene da 36 anni un rapporto «quotidiano» con la Vergine. Lei l’amica di don Michele Barone, il prete esorcista abusivo arrestato venerdì con i genitori di una sua vittima e un poliziotto. A don Barone, Vicka commissiona la redazione della sua biografia. «A Medjugorje con Maria: i segreti che la Madonna mi ha affidato».