ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 17 luglio 2021

L’evidenza del reale non necessita di dimostrazioni

La carità degli “omofobi”

 https://www.edizionicantagalli.com/wp-content/uploads/2020/06/9788868799052.jpg (immagine aggiunta)

Quando il diavolo mostra troppo apertamente il suo volto orripilante, è segno che il suo impero è prossimo al crollo. L’audacia sfrontata con cui si manifesta, credendosi ormai vicino alla vittoria, è in realtà indice di debolezza, giacché denuncia l’errore di valutazione dovuto al suo insano orgoglio. Esponendo alla vista di tutti la propria deforme bruttezza, oltretutto, egli spinge gli indecisi a scegliere il campo opposto, ottenendo così l’effetto contrario rispetto ai suoi interessi. Ciò avviene ogni volta che i suoi adepti superano i limiti che almeno il buon gusto imporrebbe, come nelle manifestazioni che nel 1917 la massoneria inscenò a Roma per celebrare il suo bicentenario. Nel frattempo, le loro ripugnanti trame politico-culturali hanno prodotto masse di squilibrati che hanno perso persino il comune senso del pudore, oltre alla dignità personale e a quel naturale sentimento religioso che è presente in ogni società umana non ancora deformata dalla modernità.

Non crescete, e non moltiplicatevi..!

“Traditionis custodes”. Il commento di Pietro De Marco

(s.m.) Ricevo e pubblico. L’autore di questo tagliente commento al motu proprio “Traditionis custodes” di papa Francesco, il professor Pietro De Marco, già docente di sociologia della religione all’Università di Firenze e alla Facoltà teologica dell’Italia Centrale, è esperto riconosciuto di liturgia.

Proprio sul precedente motu proprio di Benedetto XVI ora abrogato da Francesco ha pubblicato nel 2013 un libro con l’altro liturgista Andrea Grillo come contraddittore: “Ecclesia universa o introversa? Dibattito sul motu proprio ‘Summorum Pontificum’”, San Paolo Edizioni.

Secondo la capacità e la prudenza di ciascuno

Il custode del tradimento ha colpito così. E ora?


Cari amici di Duc in altum, circa la sciagurata lettera apostolica di Francesco Traditionis custodes, ecco dal sito caminante-wanderer.blogspot.com una valutazione che condivido in toto.

La guerra sporca di Bergoglio

Dopo l’attacco alla Messa tridentina / Passare al bosco, la via per i cattolici, oggi



Cari amici di Duc in altum, ricevo e volentieri vi propongo questa lettera che mi è stata inviata dal maestro Aurelio Porfiri. Una riflessione dopo l’uscita della lettera pastorale Traditionis custodes con cui Francesco ha inteso dare un colpo mortale alla Messa tridentina. Sullo stesso tema ricordo i contributi che Duc in altum ha pubblicato quiqui e qui.

La CRT – Critical Religion Theory

Resistere in faccia a Francesco. Dovere di ogni cattolico dopo che il “pachamama Pope” ha colpito la Santa Messa tridentina



Cari amici di Duc in altum, dal sito remnantnewspaper.com un appropriato commento di Michael J. Matt alla lettera apostolica con cui Bergoglio ha voluto colpire la Messa tridentina. 

Per sciogliere questo nodo di grave ingiustizia

"Custodi della Tradizione" o distruttori della Fede?



Un commento sulla fine del Summorum Pontificum e sul destino della Rito Romano Antico (e dei cattolici legati alla Tradizione)
Stretta del Papa sulla Messa antica, 'Situazione preoccupa'

Nell’ora della “Buona battaglia”

L'APPELLO DEL PROF. LAMENDOLA

    La "Carta di Venezia": l'Appello del filosofo prof. Francesco Lamendola. Nell’ora della “Buona battaglia”: per uscire dall’ipnosi e far rinascere l’uomo nuovo, l’uomo spirituale, che ha fame e sete di "verità"  Novotel, Venezia-Mestre, 17 luglio 2021   

La Carta di Venezia 

 

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Appello del prof. Francesco Lamendola

 

Nell’ora della “Buona battaglia”: per uscire dall’ipnosi e far rinascere l’uomo nuovo, l’uomo spirituale, che ha fame e sete di verità.

Crolla tutto un mondo di falsità?

 LA PROLUSIONE DI MONS. VIGANO'

    La prolusione di Mons. Carlo Maria Viganò all'evento di Venezia: "Crolla tutto un mondo di falsità? Cari fratelli e sorelle: noi non siamo soli ! Questa è una guerra contro la Maestà di Dio ed Egli non rifiuterà di scendere in campo al nostro fianco"   

 

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ETIAMSI OMNES, EGO NON

Intervento di S.E. Mons. Carlo Maria Viganò

Evento di Venezia – 17 Luglio 2021

 

«Et si omnes scandalizati fuerint in te,

ego numquam scandalizabor».

Mt 26, 33

 

venerdì 16 luglio 2021

Traditionis Traditor

Card. Burke: Il Motu Proprio Traditionis Custodes è “segnato da una durezza” verso i fedeli che venerano nella Forma Straordinaria

Ampi stralci di un articolo scritto da Edwad Pentin, pubblicato sul National Catholic Register, sui commenti al nuovo Motu Proprio di Papa Francesco intitolato Traditionis CustodesEccoli nella mia traduzione 

Card. Raymond Burke
Card. Raymond Burke

Abbiate paura

Mercante

Avete capito male.
Non vi sto vendendo vaccini. Non vi sto vendendo rimedi contro la violenza. Non vi sto vendendo la salvezza dai cambiamenti climatici.

La Carta di Venezia

 Venezia, 17 luglio


Cari amici di Duc in altum, rispetto a quanto comunicato in precedenza, gli organizzatori hanno apportato alcune modifiche alla giornata del 17 luglio a Venezia. Ecco il nuovo programma.

Odiosa restringenda, favorabilia amplianda?

“Traditionis Custodes”. Una prima valutazione


Considerazioni giuridiche sul motu proprio Traditionis Custodes. Le restrizioni richiedono un’interpretazione rigorosa

Motu Laeso

Breaking: Papa Francesco emette restrizioni sulle messe in forma straordinaria in un nuovo motu proprio

Papa Francesco triste
Papa Francesco triste

LETTERA APOSTOLICA
IN FORMA DI MOTU «PROPRIO»
DEL SOMMO PONTEFICE

FRANCESCO

«TRADITIONIS CUSTODES»

SULL’USO DELLA LITURGIA ROMANA ANTERIORE ALLA RIFORMA DEL 1970

Custodi della tradizione, i vescovi, in comunione con il vescovo di Roma, costituiscono il visibile principio e fondamento di unità nelle loro Chiese particolari.[1] Sotto la guida dello Spirito Santo, mediante l’annuncio del Vangelo e per mezzo della celebrazione della Eucaristia, essi reggono le Chiese particolari, loro affidate.[2]

Per anime che cercano Dio solo

MADONNA DEL CARMINE

Maria, il fiore del Carmelo e “armatura dei combattenti”

L’inno Flos Carmeli, parte dello straordinario (e oggi trascurato) patrimonio liturgico-musicale della Chiesa, presenta concetti espressi in modo virile, nell’ottica del combattimento spirituale in cui Maria viene invocata come “forte armatura” dei suoi figli. La grande spiritualità carmelitana ci insegna infatti che la vita terrena è lotta, come scalare la sacra montagna descritta nella Bibbia e ricca di significati simbolici.


Il primo dovere dei pastori del gregge

 GLI DEI FALSI E IL VERO UNICO DIO

    Gli "dèi falsi e bugiardi" e il vero, unico Dio. Da Aristotele a san Tommaso d’Aquino la Verità con la maiuscola è una sola "Dio": Gesù Cristo non ha detto: "Io e gli altri dèi siamo la Verità" ma piuttosto: "Io sono la Verità"                                                                                                      di Francesco Lamendola  

 

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La presente riflessione prende le mosse dal commento di un amico lettore al mio precedente articolo: Quando si prega, un dio vale l’altro?, pubblicato sul sito dell’Accademia Nuova Italia il giorno 15/07/21 e apparso anche su alcuni altri siti, fra i quali Gloria.tv. In esso deploravo l’incontro interreligioso di Assisi del 27 ottobre 1986, fortemente voluto da Giovanni Paolo II nella prospettiva dell’ecumenismo e del dialogo interreligioso, e proseguito poi da Benedetto XVI. 

Il senso del sacro?

Lettera a l’Osservatore Romano

di Don Francesco Cupello



Spett. Redazione OSSERVATORE ROMANO

Vedo pubblicata nel n.151 di mercoledì 7 luglio 2021, pag. 1 una fotografia che ritrae un sacerdote che celebra Messa su un tavolo qualunque attorniato da bambini come fossero dei concelebranti. Ma quel che è grave, anzi direi gravissimo, è che un bambino alla destra del celebrante e una bambina alla sua sinistra, sollevano l’uno il calice e l’altra la patena con le ostie: assolutamente inammissibile, tanto più se si tratta della dossologia conclusiva della Preghiera Eucaristica.

giovedì 15 luglio 2021

“Parvus error in principio fit magnus in fine!”

 Monsignor Viganò, Di Mattei & la “TFP”

Introduzione

Qualche giorno fa Roberto Di Mattei su Corrispondenza Romana ha attaccato Monsignor Viganò.

Quest’aggressione verbale (che non si sarebbe fermata lì, se non fosse stata rintuzzata ad personam1) ha stupito molte persone, le quali ritenevano che il Di Mattei fosse un tradizionalista, un antimodernista, un fiero avversario del Nuovo Ordine Mondiale e del Neo/modernismo.

Invece, le origini ideologiche del Di Mattei (Tradizione, Famiglia e Proprietà)2 spiegano che questo suo attacco non è un estemporaneo incidente di percorso, il quale potrebbe capitare a tutti i comuni mortali (“errare humanum est”); ma è, piuttosto, la conclusione logica della sua dottrina filosofico/politica, mutuata alle fonti di Plinio Correa de Oliveira, il fondatore dell’Associazione Tradizione, Famiglia e Proprietà.

Chi ha ingannato i popoli

VIDEO CONSIGLIATO DI VISIONE TV

    Video di Francesco Toscano di Visione Tv. La Spagna si sveglia: "Lockdown illegale"-"Dietro il Sipario" in compagnia di Giuseppe Palma, Francesco Lamendola e Massimo Mazzucco. Chi ha ingannato i popoli cavalcando una emergenza per ragioni politiche?   

 

La Spagna si sveglia: "Lockdown illegale" - Dietro il sipario - Talk showyoutube joomla extension

 

 

 I giudici costituzionali spagnoli hanno stabilito la sostanziale illegittimità delle misure di lockdown imposte dal governo. Si tratta di un provvedimento di straordinaria importanza perché evidenzia per il prima volta il carattere oggettivamente eversivo delle scelte politiche adottate da molti Paesi nel mondo. Chi ha ingannato i popoli cavalcando una emergenza per ragioni politiche sarà mai trascinato di fronte ad un tribunale internazionale? Ne parliamo a "Dietro il Sipario" in compagnia di Giuseppe Palma, Francesco Lamendola e Massimo Mazzucco.


Fonte: Visione TV del 15 Luglio 2021


http://www.accademianuovaitalia.it/index.php/archivi/video/10253-video-consigliato-di-visione-tv

Varianti, vaccini, libri, sperimentazione

Come sono riusciti a cancellare il Primo Comandamento

PREGANDO: UN DIO VALE L'ALTRO?

    Quando si prega, un dio vale l’altro? Hanno cancellato il 1°Comandamento: "Io sono il tuo Dio non avrai altro Dio fuori di me". Gesù non ha mai pregato coi sacerdoti delle false religioni; tanto meno con stregoni e fattucchiere                                                                                                      di Francesco Lamendola  

 

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Se dovessimo indicare la data che segna la svolta e la rottura decisiva con la Tradizione, nella maniera più devastante, da parte della gerarchia e del clero cattolici, indicheremmo senz’altro il cosiddetto incontro interreligioso di Assisi del 27 ottobre 1986, indetto da Giovanni Paolo II come una preghiera comune per la pace. Due cose colpiscono in modo particolare nell’iniziativa di Wojtyla: primo, l’indifferentismo religioso che vi è sotteso; secondo, l’adozione del concetto di pace in un senso puramente umano, anzi nel senso (massonico) delle Nazioni Unite, e il totale oblio del concetto della pace cristiana, così come definita da Gesù stesso: Vi lascio la pace, vi do la mia pace; ve la do, non come la dà il mondo (Gv 14,27).

Restano solo gli Affini

 La Patria finisce. Ecco quel che resta



Il titolo di questi pensieri in libertà prende spunto da un’opera che Prezzolini scrisse nel 1948 per spiegare agli americani perché questa nostra terra di Poeti, Santi, Eroi, Navigatori & Affini era quel che era: L’Italia finisce, ecco quel che resta. Come aveva intuito a suo tempo Totò, restavano solo gli Affini, che d’altra parte nella storia italica hanno sempre avuto magna parte: nel senso della vastità del fenomeno e nel senso della voracità degli appetiti.

La differenza tra essere rivoluzionari e "rivoluzionati"

Macron impone il Green Pass, la Merkel dice che non impone il Green Pass.

:
https://www.maurizioblondet.it/wp-content/uploads/2021/07/scanne-ca.jpg (immaginr aggiunta)


La Merkel è migliore di Macron?

Se la conosci..la eviti

Il paradosso della legge Zan. 

https://img2.liberoquotidiano.it/images/2021/06/01/121314507-50803a3a-6552-44c5-8c6d-131145e00ce1.jpg (immagine aggiunta)

Tutti quelli che la conoscono e sono intellettualmente onesti sanno che è fatta come peggio non si potrebbe. Anche chi non vede che è sbagliata in radice e andrebbe semplicemente respinta, riconosce che si dovrebbe emendarla, per decenza legislativa. Però nessuno è stato in grado di organizzare una valida opposizione culturale nel paese, e in parlamento non c’è una vera ed efficace opposizione politica ad essa.

Dio, guarda alla verità delle cose e delle persone

Muri e ponti. Separare e dividere non sono la stessa cosa. Dio separa, il diavolo divide


    Leggere i testi della Sacra Scrittura facendo attenzione ai significati che emergono dall’investigazione linguistica è affascinante, ed è qualcosa che la Chiesa ha sempre fatto. Ci permette di vedere sotto un’altra luce anche tante questioni che agitano l’attualità.

Finti..o finiti?

Ddl Zan, l'opposizione è tutta una finta

Gli interventi di Salvini e il clamoroso voto di ieri in Senato, in cui la proposta di sospensiva sul ddl Zan è stata bocciata per un voto, a causa delle assenze ingiustificate di alcuni senatori della Lega e di Forza Italia, dimostrano quanto il ddl Zan non abbia una vera opposizione. Hanno ragione quanti in questi giorni hanno organizzato delle preghiere per l'Italia.


mercoledì 14 luglio 2021

Suoi cooperatori e partecipi.

Carlo Maria Viganò: “Stare ai piedi della Croce, mentre assistiamo alla passione della Chiesa”. Il dovere dei cattolici, oggi 


Cari amici di Duc in altum, monsignor Carlo Maria Viganò, prendendo spunto dal mio articolo Mentre il papa è all’ospedale, ha inviato al blog il contributo che qui vi propongo. Ringraziamo l’arcivescovo e, con le sue parole, “preghiamo con umiltà chiedendo allo Spirito Santo di darci forza nel momento della prova”.

Come il clero post-conciliare vuol riscrivere il Vangelo

GESU' CRISTO ERA RIGIDO?

    Gesù Cristo era rigido intollerante ed escludente? Come il clero post-conciliare vuol riscrivere il Vangelo: guardiamo insieme l’insegnamento di Gesù Cristo il quale fino a prova contraria dovrebbe fare testo per ogni cristiano                                                                                          di Francesco Lamendola  

 

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Prima del Concilio Vaticano II il problema non esisteva, nel senso che non appariva tale. A partire dal Concilio Vaticano II, in un crescendo progressivo, inesorabile, martellante, il problema si pone e diventa una questione decisiva: il buon cattolico deve essere duttile, tollerante ed inclusivo, sempre e comunque; non deve criticare nulla e nessuno; non deve permettersi di dare alcun tipo di giudizio; deve accettare pienamente il mondo; deve dialogare con tutti, nessuno escluso; gli uomini sono, per definizione, pieni di buona volontà, dal primo all’ultimo; sono tutti figli di Dio, che lo vogliano o no, che lo adorino o lo maledicano; e la misericordia divina è rivolta a tutti, non solo ai peccatori pentiti, ma anche agl’impenitenti ben decisi a restare nel peccato. 

…”Non sanno quello che fanno”! »

I sogni, i prati e i preti


𝗗𝗼𝗻 𝗣𝗶𝗲𝗿𝗿𝗲 𝗟𝗮𝘂𝗿𝗲𝗻𝘁: « Gesù, ho fatto un brutto sogno! »

Gesù: « Forse, don Pierre Laurent, hai digerito male. »

Tradu-pedia..

Indizio n.68 Bibbia CEI 2008: “La strategia del depistaggio dei traduttori: cambiare il nome ai peccati. Lettera di Giuda” di INVESTIGATORE BIBLICO

Cari lettori,

vi propongo una nuova analisi di traduzione che considero personalmente una vera e propria violenza al testo, contenuta nella lettera di Giuda.

CEI 1974: “Così Sodoma e Gomorra e le città vicine, che si sono abbandonate all’impudicizia…” (Giuda v.7)

CEI 2008: “Così Sodoma e Gomorra e le città vicine, che alla stessa maniera si abbandonarono all’immoralità…” (Giuda v. 7).

Da diritto riconosciuto a tolleranza concessa?

Come sarà colpito il “Summorum Pontificum” e quali restrizioni subirà


Volentieri offriamo ai lettori la traduzione di Radio Spada (dal tedesco e dal francese) di due testi relativi alle ipotesi di restrizione del Motu Proprio Summorum Pontificum che, secondo indiscrezioni, dovrebbe essere imminente, forse già con un documento di venerdì 16 luglio.


Traduzione dal tedesco di un estratto dell’intervista al canonista Georg Bier, professore di diritto canonico e storia del diritto ecclesiastico all’Università di Friburgo. Katholisch.de, 14 luglio 2021

[…] Domanda: Ora ci sono ipotesi di piani per restringere nuovamente il “Summorum pontificum”. Papa Francesco se ne occuperà sicuramente anche in termini di continuità. Quali modi ci sarebbero per restringere nuovamente la forma preconciliare?

Bier: Il Papa può emanare una nuova legge e limitare le possibilità di celebrare la messa nel rito preconciliare. Il “Summorum pontificum” ha trasformato il permesso di eccezione in un diritto generale dei credenti. I Vescovi devono renderlo possibile, se necessario con l’appoggio della Sede Apostolica. La forma straordinaria e quella ordinaria del rito non sono del tutto uguali – perché devono sempre esserci messe in rito ordinario – ma attualmente non è richiesta alcuna autorizzazione speciale, ovviamente entrambe coesistono.

Una restrizione sarebbe ora possibile in molti ambiti: il Papa potrebbe reintrodurre un obbligo di permesso o imporre condizioni alla celebrazione della forma straordinaria, che potrebbero essere intese come restrizioni. In linea di principio, il Papa avrebbe anche la possibilità di abolire completamente questa forma di messa. Il Papa, in quanto supremo legislatore della Chiesa, può decidere ciò che ritiene più vantaggioso per la Chiesa. Probabilmente non abrogherà del tutto il “Summorum Pontificum”, perché non sono scomparse le sensibilità dei singoli gruppi che hanno portato all’adozione di questo motu proprio. Il Papa probabilmente non vorrà scontentare i sostenitori della forma preconciliare. Inoltre, Benedetto XVI vive. Sarà riluttante a contraddirlo apertamente. La continuità è stata molto importante per tutti i papi negli ultimi decenni, anche papa Francesco sottolineerà la continuità, come ha fatto con “Amoris laetitia”, per cui l’insegnamento della Chiesa non è stato modificato, secondo la mens papale, ma solo ulteriormente sviluppato. Quindi ci saranno restrizioni moderate nella migliore delle ipotesi, ma in linea di principio il Papa ha tutte le opzioni.


Traduzione dal francese di un ampio estratto dell’articolo Quelles seront les restrictions apportées à Summorum Pontificum? FSSPX.news, 14 luglio 2021.

Riguardo al documento romano che dovrebbe restringere il Motu Proprio Summorum Pontificum, ci sono molte speculazioni e ipotesi.

Data della pubblicazione: Mons. Roland Minnerath ha dichiarato il 26 giugno ai fedeli che esprimevano la loro disapprovazione dopo l’espulsione dei sacerdoti della Fraternità San Pietro dalla sua diocesi di Digione, che avrebbero avuto “un nuovo Motu Proprio, nei prossimi giorni o settimane”.

Ci sono anche molte speculazioni sul contenuto di questo documento romano. Sono alimentate dalle recenti dichiarazioni degli oppositori del Motu Proprio. Il bollettino di Paix liturgique n° 805 del 28 giugno così riporta le parole del cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, davanti a un gruppo di cardinali: “Dobbiamo porre fine per sempre a questa Messa! “

Allo stesso modo, Mons. Arthur Roche, nuovo Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, ha spiegato ridendo ai responsabili dei seminari a Roma e ai membri della Curia, tutti anglofoni: “Il  Summorum Pontificum è praticamente morto! Ridaremo potere ai vescovi su questo punto, ma soprattutto non ai vescovi conservatori”.

Queste dichiarazioni sono in linea con Andrea Grillo, professore di liturgia al Pontificio Istituto Sant’Anselmo. Per questo bonario progressista, Summorum Pontificum ha introdotto uno stato aberrante di “eccezione liturgica”, che gli ha fatto dire sul sito Munera il 21 gennaio 2019: “Il peccato dell’Ecclesia Dei si chiama Summorum Pontificum . “

Non più un diritto, ma una tolleranza?

Il 2 giugno 2021 sul blog di Jeanne Smits abbiamo potuto leggere dalla penna di Diane Montagna, giornalista di Remnant, che il documento era alla sua terza versione, una versione “meno severa delle due precedenti”.

La prima versione stabiliva un limite minimo di età per la celebrazione della “forma straordinaria” [ vietata forse ai minori di 78 anni? NdR ], un po’ come l’indulto di Paolo VI che autorizzava i sacerdoti anziani a dire la messa tradizionale dopo la promulgazione del Novus Ordo . Questa prima versione prevedeva anche di porre gli istituti Ecclesia Dei sotto l’autorità della Congregazione per gli Istituti di Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica.

Questo primo progetto è stato accompagnato, sempre secondo Diane Montagna, da una lettera di presentazione di papa Francesco “particolarmente dura e aggressiva” nei confronti della messa tridentina.

Citando fonti vaticane, ha aggiunto che il cardinale Luis Francisco Ladaria, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, si era fortemente opposto alla prima versione del documento, e che anche la lettera del papa era stata rivista.

La terza versione si accontenterebbe di un’autorizzazione preventiva per i sacerdoti diocesani, senza che sia ancora definito se debba essere data dal vescovo locale o da Roma.

Concederebbe alle comunità Ecclesia Dei la possibilità di celebrare secondo il rito tradizionale – pur chiedendo la loro adesione al Concilio e alle sue riforme – ma la libertà per tutti i sacerdoti di dire la Messa tridentina che il Summorum Pontificum ha riconosciuto in loro, sarebbe abolita. Passeremmo così da diritto riconosciuto a tolleranza concessa.

In caso di controversia, i ricorsi sarebbero esaminati non dalla Congregazione per la Dottrina della Fede ma dalla Congregazione per il Culto Divino, il cui nuovo prefetto, mons. Roche, è «noto come risoluto oppositore della messa tradizionale e al Motu Proprio Summorum pontificum ”, come scriveva Yves Daoudal sul suo blog il 28 maggio.

Non possiamo che ribadire quanto dichiarato da FSSPX.Actualités (28 maggio): una tale restrizione al Motu Proprio di Benedetto XVI, sarebbe perfettamente “abusiva”, e poiché andrebbe contro il bene comune della Chiesa, sarebbe “nulla”. Sebbene la Fraternità San Pio X non possa sentirsi preoccupata, «si rammaricherebbe profondamente di tale limitazione, perché sarebbe un passo indietro sulla via del ritorno alla Tradizione che ritarderebbe la soluzione della crisi della Chiesa». […]

(Fonti: Paix liturgique / J. Smits / AM Valli – tradotto da J.Smits e benoitetmoi / FSSPX.Actualités / DICI n° 410 – FSSPX.Actualités)


Immagine in evidenza: Kaiser Guilherme IICC BY-SA 3.0, attraverso Wikimedia Commons