ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 9 giugno 2018

Si pentiranno, e obbediranno, ma sarà tardi.

Gesù a Suor Lucia: "Seguiranno il Re di Francia nella sciagura" - Paray-le-Monyal e Fatima, due destini incrociati...


Il 31 agosto 1931, per via di una malattia, Suor Lucia si trovava in convalescenza con un amica presso Rianjo, in Spagna, una piccola cittadina marittima vicina a Pontevedra. Fu nella cappella di questa cittadina che la Messaggera di Fatima avrebbe ricevuto ancora una volta un messaggio dal Cielo. Nostro Signore si lamentò con Suor Lucia della lentezza dei Suoi ministri, che non effettuavano la Consacrazione della Russia al Cuore Immacolato di Maria, come richiesto dalla Madonna di Fatima il 13 giugno 1929 a Tuy, due anni e 2 mesi prima. Suor Lucia raccontò al suo vescovo questa importante rivelazione:

Il mio confessore mi ordina di far sapere a Vostra Eccellenza ciò che è avvenuto poco tempo fa fra il nostro buon Dio e me. Siccome domandavo a Dio la conversione della Russia, della Spagna e del Portogallo mi sembra che Sua Divina Maestà mi abbia detto:

'Tu Mi consoli molto domandandomi la conversione di queste povere nazioni. Domandala anche a Mia Madre dicendole sovente: Dolce Cuore di Maria siate la salvezza della Russia, della Spagna e del Portogallo, dell'Europa e del mondo intero.

E altre voltePer la Vostra concezione pura ed immacolata, o Maria, ottenetemi la conversione della Russia, della Spagna, del Portogallo, dell'Europa e del mondo intero.

‘Fai sapere ai Miei ministri, dato che seguono l'esempio del Re di Francia nel ritardare l'esecuzione della Mia richiesta, che lo seguiranno nella sciagura. Non sarà mai troppo tardi per ricorrere a Gesù e a Maria’

In un mondo di lupi

QUALE DIRITTO ALLA FELICITA'?


Ma perché è tanto difficile diventare bambini? Cristiano moderno e genesi dell'arroganza intellettuale: l'importante è "non farsi scoprire". In un mondo di lupi, chi lascia scorgere il proprio sangue rischia di essere sbranato 
di Francesco Lamendola   

 0 gasman intellettuale 18

Gesù dice che, per convertirsi al vangelo bisogna diventare simili  ai bambini; ci siamo chiesti che significato abbia esattamente l’espressione diventare come i bambini, e ci è sembrato che voglia dire acquistare la stessa fede assoluta che i bambini hanno nei confronti di ciò in cui credono (cfr. il nostro precedente articolo: Se non diventerete come i bambini, pubblicato sul sito dell’Accademia Nuova Italia il 08/06/2018). Inoltre, ci è sembrato di poter concludere che il maggiore ostacolo al ritornare fanciulli, così come pretende il divino Maestro, è rappresentato dalla superbia intellettuale, dall’orgoglio di non voler rinunciare alla propria intelligenza umana, e dalla pretesa, anzi, di poter usare quest’ultima proprio per poter scoprire e lumeggiare aspetti della verità cristiana che sono ignorati dalla maggior parte delle persone. Però, come suole accadere (Ma sì com’elli avvien, s’un cibo sazia / e d’un altro rimane ancor la gola, / che quel chi chere e di quel si ringrazia: Dante, Paradiso, III, 91-93), questa rima spiegazione ci ha fatto sorgere un ulteriore interrogativo: ci siamo chiesti quale sia la radice di quella superbia, di quell’orgoglio, che inducono tanti esseri umani, e anche tanti sedicenti cristiani, a ignorare e disprezzare il preciso e severo ammonimento di Gesù stesso.

Nel silenzio della Chiesa



Per tutto il mese di giugno si susseguiranno numerosi eventi di tipo omosessualista in tutta Italia, dai vari “gay pride”, “pride village”, manifestazioni “contro l’omofobia”, queste ultime talvolta promosse addirittura da ambienti cattolici. Urge fare un po’ di chiarezza su un fenomeno che, se da un lato è pervasivo e onnipresente (specie nei media), dall’altro sembra innominabile. Lo facciamo con la professoressa Giorgia Brambilla, bioeticista, teologa moralista, specializzata in morale sessuale e famigliare.

Una veglia di preghiera per il Vaticano

Oh mio Dio! Hanno visto Gesù aggirarsi per Roma…
Adolf Hitler, Benito Mussolini, Gesù Cristo hanno qualcosa in comune. No, non è un accostamento blasfemo, ma un filone cinematografico che sta avendo notevole successo, coniugando un pizzico di distopia, molta ironia e i crismi della sociologia empirica.

Ballo sul Titanic

Ballerini nel Presbiterio del Santuario di Maria Ausiliatrice


Gli inganni sono finiti

Lui e lei, due ballerini di danza classica, hanno svolto la loro “ispirata” performance nella Basilica di Maria Ausiliatrice il 23 e il 24 maggio scorsi. Braccia e gambe che si libravano nell’aria, quell’aria che deve rimanere SACRA e che nessuno deve permettersi di profanare. Possiamo ben pensare come San Giovanni Bosco avrebbe reagito ad una simile desacralizzazione… Avrebbe fatto come Gesù nel Tempio di Gerusalemme. Don Bosco fu il portavoce di Maria Santissima – fu la Madonna a chiedere al fondatore dei Salesiani una chiesa sul luogo dove versarono il proprio sangue i martiri Tebei e nella cripta è presente il punto in cui Maria Santissima apparve[1] – nell’edificazione di questo magnifico Santuario mariano, che quest’anno festeggia i suoi 150 anni (1868-2018).

L’arte del bacio del riccio..

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Un bacio amaro per il vescovo Aguer

    Non solo l’ha sostituito immediatamente, ma gli ha vietato di risiedere nella diocesi, che ha dovuto lasciare subito e nella quale non potrà più risiedere. Destinatario del provvedimento di Francesco l’arcivescovo di La Plata, in Argentina, monsignor Héctor Rubén Aguer.
Arrivato alla scadenza dei settantacinque anni Aguer, come vuole la normativa, ha presentato la rinuncia al pontefice, il quale in genere in questi casi, se il titolare non ha problemi di salute, concede una proroga che può arrivare anche a un paio d’anni.  Ma in alcune circostanze (vedi i casi dell’arcivescovo di Malines-Bruxelles, André-Joseph Léonard, e quello del prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, cardinale Gerhard Müller), Francesco ha agito diversamente e la rimozione è stata immediata.
Tuttavia il trattamento riservato a monsignor Aguer è stato particolarmente duro, tanto che quando, nell’omelia di commiato, il vescovo ha spiegato di essere rimasto letteralmente senza un tetto, un vescovo greco-melchita, presente alla cerimonia, si è talmente impietosito da offrirgli di ospitarlo a casa sua.

Attendendo con salda speranza

Cuore Immacolato di MariaTI  GIOR

Il giorno dopo la solennità del Sacro Cuore di Gesù, la Chiesa celebra la memoria liturgica del Cuore Immacolato di Maria, attendendo con salda speranza il compimento della promessa fatta dalla Madre Celeste ai tre pastorelli di Fatima: “Infine, il mio Cuore Immacolato trionferà”.
Cuore Immacolato di Maria
Il giorno dopo la solennità del Sacro Cuore di Gesù, la Chiesa celebra la memoria liturgica del Cuore Immacolato di Maria, attendendo con salda speranza il compimento della promessa fatta dalla Madre Celeste ai tre pastorelli di Fatima: “Infine, il mio Cuore Immacolato trionferà”. Sarà questo trionfo il preludio al tempo di pace “per quanti diranno di  a mio Figlio”, prima dell’ultimo combattimento escatologico che si concluderà con il secondo, definitivo e glorioso avvento dell’Agnello, Nostro Signore Gesù Cristo, come profetizzato da san Giovanni Evangelista nell’Apocalisse. La Madre e il Figlio, dunque, i cui Sacri Cuori sono così intrecciati e perfettamente uniti nello stesso mistero di salvezza da non poter essere separati, come già avvertiva san Giovanni Eudes (1601-1680), fondatore della Congregazione di Gesù e Maria, il quale fu il primo a celebrare con i suoi confratelli le feste del Sacro Cuore e del Cuore Immacolato.

venerdì 8 giugno 2018

Ciò che resta della vera Sposa di Cristo

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La nuova Sion (sul futuro della Chiesa)

Omnis qui recedit, et non permanet in doctrina Christi, Deum non habet (2 Gv 9). Veritas Domini manet in aeternum (Sal 116, 2).

«Chiunque indietreggia e non permane nell’insegnamento di Cristo, non ha Dio». Il rischio, per quei vescovi che giran come banderuole ad ogni cambio di papa e come tira il vento del pensiero dominante, è quello di perdere Dio stesso. Il trasformismo potrà pure servire a salvare una poltrona, ma non a salvare l’anima. Tanti di quelli che, fino a cinque anni fa, peroravano con fervore il ricupero di ragione e tradizione oggi si battono accanitamente a favore di galeotti migratori, adulteri ostinati e sodomiti impenitenti, oltre a coloro che già lo facevano (ma dietro le quinte, per non aver problemi) e che ora son venuti fuori: dopo quella del flash mob, il coming out è la nuova passione dell’episcopato? Neanche le prostitute son così prive di pudore… Per compiacere il capo, adesso non si inginocchiano più nemmeno davanti al Santissimo Sacramento esposto. Scusate: è lo sfogo di un amore ferito e deluso per quanti dovrebbero guidare la Chiesa.

La capacità di farsi piccoli

IL SEGRETO DELLA CONVERSIONE


Se non diventerete come i bambini. Che cosa significa, per un adulto, diventare come un bambino? Per convertirsi, il segreto, è che bisogna diventare come dei bambini: ma che cos’hanno i bambini che l’adulto deve imitare ? 
di Francesco Lamendola   


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Sono quelle frasi che tutti conoscono, anche i non credenti, ma sulle quali, proprio perché son tanto conosciute, raramente si fa un’approfondita riflessione: In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù dicendo: «Chi dunque è il più grande nel regno dei cieli?». Allora Gesù chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro e disse: «In verità vi dico: se non vi convertirete e non diventerete come i bambini, non entrerete nel regno dei cieli. Perciò chiunque diventerà piccolo come questo bambino, sarà il più grande nel regno dei cieli. E chi accoglie anche uno solo di questi bambini in nome mio, accoglie me. (Mt 18,1-5). Alla quale si può aggiungere la successiva: Guardatevi dal disprezzare uno solo di questi piccoli, perché vi dico che i loro angeli nel cielo vedono sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli. (Mt 18,10). Tutto chiaro ed evidente, in queste affermazioni di Gesù Cristo? Niente affatto. Che cosa significa, per un adulto, diventare come un bambino? La chiave sta nella prima delle due affermazioni: se non vi convertirete.

Coloro che si immischiano

In Ucraina, tra ortodossi e cattolici, Francesco si schiera con Mosca



Le parole rivolte da papa Francesco alla delegazione del patriarcato di Mosca ricevuta in udienza mercoledì 30 maggio (vedi foto) dovevano evidentemente restare riservate.
Ma il 2 giugno la sala stampa della Santa Sede ha diramato la trascrizione testuale del discorso. Che a quel punto non poteva più restare segreto, perché fin da subito il sito Rome Reports ne aveva diffuso in un video i passaggi chiave e, soprattutto, il sito ufficiale del patriarcato di Mosca ne aveva dato ampiamente notizia, con piena soddisfazione per quanto dichiarato dal papa.
Soddisfazione comprensibile, visto come Francesco ha sposato le tesi del patriarcato di Mosca e condannato invece, con parole molto aspre, le posizioni della Chiesa grecocattolica ucraina.

L’impossibilità dell’intercomunione

INTERCOMUNIONE: PERCHÉ NON SI PUÒ, PER AMORE. UN TESTO DEL PROF. KOPIEC PER STILUM CURIAE

 

Cari amici e nemici di Stilum Curiae, oggi vi offriamo un articolo che il professor Kopiec ha gentilmente accettato di scrivere per Stilum Curiae in tema di intercomunione. Sono di questi giorni le notizie sulla lettera che il prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, Ladaria, ha inviato ai vescovi tedeschi, a nome del Pontefice regnante, chiedendo loro di non pubblicare il documento in cui si consentiva di dare l’eucarestia ai coniugi non cattolici nelle coppie miste. Quindi il testo di padre Kopiec assume un valore informativo particolare.
Maksym Adam Kopiec è un sacerdote polacco dell’Ordine dei Frati Minori francescani, nato in Polonia nel 1971. È docente alla Pontificia Università Antonianum a Roma. Tra le sue pubblicazioni: “Il Logos della fede. Tra ragione, rivelazione e linguaggio” (Roma 2014); “Francescanesimo e contemporaneità” (co-editore, Roma 2014); “L’evangelizzazione nel recente magistero dei papi” (Terni 2016); “Cristianesimo e religioni. Verso un inclusivismo cristologico-trinitario” (Roma 2016); “In principio era il Verbo… Commento pastorale e spirituale – Anno A” (Terni 2016); “Umanesimi laici e Cristianesimo umanistico. La missione profetica, apologetica e dialogica della teologia” (Roma 2017); “E il Verbo era Dio… Commento pastorale e spirituale – Anno B” (Terni 2017).

La puzza al naso non é solo dei modernisti!?

Sui rischi della devozione al Sacro Cuore

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Pompeo Batoni, Sacro Cuore
Questo breve articolo mira a ricordare come una delle devozioni cattoliche maggiormente diffuse nell'età moderna, ossia quella al Sacro Cuore di Gesù, sia in realtà potenzialmente assai pericolosa e nasconda notevoli rischi antispirituali. Non che sia una devozione in sé anticattolica, e anzi le si deve moltissima gratitudine essendo assurta a simbolo del legittimismo tradizionalista contro la società post-giacobina, soprattutto in Francia. Tuttavia, qualora questa devozione non venga adeguatamente conosciuta dal punto di vista teologico e rettamente interpretata, nasconde velenosissime insidie.

Il problema centrale è il sentimentalismo in cui può scadere questa devozione. Essenzialmente, la devozione al Sacro Cuore è un modo particolare di venerare la Passione Redentrice di Nostro Signore. Ora, noi sappiamo che già la semplice devozione alla Passione, a partire dal francescanesimo e dal Tardo Medioevo, ha subito nel mondo latino una pericolosa deviazione sentimentale; nella devozione al Sacro Cuore si aggiunge il rischio di venerare il Sacro Cuore come "oggetto", come parte del corpo di Cristo, come "cuore di carne": questa cardiolatria potrebbe veramente definirsi nestoriana, in quanto seiunge irrimediabilmente la natura umana (il cuore, se nella Scrittura esprime la volontà, nell'immaginario dal XVII secolo in poi rappresenta piuttosto la sede del sentimento, che è emblema di umanità finita) da quella divina di Nostro Signore.

Scrive infatti S. Atanasio: Noi non adoriamo una creatura, ma il Creatore d'ogni cosa, il Verbo Incarnato, e anche se la carne è, presa separatamente, parte delle cose create, quella assunta da Dio è stata resa Dio stesso. Noi non adoriamo il Corpo separato dal Verbo, così come allo stesso modo non separiamo il Verbo dal corpo quando lo veneriamo. Noi riconosciamo il Logos in carne e ossa quale Dio. (Ep. ad adelph., 3)

Il papetto va alla guerra

Aguer, vescovo esiliato: non piace al Papa

L'arcivescovo de La Plata, allo scoccare del 75esimo anno di età è stato immediatamente sostituito e invitato a lasciare immediatamente la diocesi, in cui non potrà più risiedere. Una vera umiliazione. Motivo? Non andava d'accordo con papa Francesco.
Il vescovo Hector Aguer

Dall’Argentina viene una storia che non fa piacere raccontare. Monsignor Hector Aguer, arcivescovo della seconda diocesi del Paese, La Plata, è arrivato il 24 maggio alla scadenza dei 75 anni, e ha presentato la sua rinuncia al Pontefice. Che non solo l’ha immediatamente accettata, ma ha dato anche alcune disposizioni che vedremo fra poco. È una vicenda che getta una luce poco simpatica sulle caratteristiche umane del Pontefice, e che probabilmente metterà in difficoltà gli agiografi presenti e futuri.

giovedì 7 giugno 2018

Un clero santo per una Chiesa santa

La bellezza della devozione al Sacro Cuore di Gesù 






                                                                                                                                               Il Cristianesimo afferma che la salvezza è nell’adesione del cuore. Per il Cristianesimo, la conoscenza è importante ma non decisiva, essa svolge una funzione ausiliare per l’esercizio della virtù ma non costituisce il criterio della Salvezza. In quale contesto storico nacque e qual è il significato sociale della devozione al Sacro Cuore di Gesù?
| di Corrado Gnerre
https://www.radioromalibera.org/cultura-cattolica/la-bellezza-della-devozione-al-sacro-cuore-di-gesu-di-corrado-gnerre/

La mediazione della Chiesa è necessaria

RAGIONE E FEDE ILLUMINATA


La ragione chiarisce la fede se ne è illuminata. La teologia è solo una scienza sussidiaria della fede: al teologo che accecato dall’orgoglio si lasci prendere dalla superbia si possono applicare le parole d’ammonimento di Gesù 
di Francesco Lamendola  

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Lo spettacolo miserevole di confusione e di rilassatezza che caratterizza la vita della Chiesa ai nostri giorni, con un clero sempre più temerario nel discostarsi dal Deposito della fede, e una massa di fedeli sempre più abbandonati e allo sbando, tanto sul piano dottrinale, che pastorale, e perfino morale, ci spinge a interrogarci senza sosta sulle ragioni che hanno reso possibile questa situazione, perché, fino a quando non avremo capito come ciò sia stato possibile, non troveremo nemmeno la strada per uscirne. E dobbiamo interrogarci sia su quel che vediamo accadere, purtroppo ormai quotidianamente, tutto intorno a noi, dentro la Chiesa, sia su quel che accade nella nostra stessa interiorità, dentro la nostra anima: perché nessuno di noi è una monade isolata e autosufficiente, siamo gocce nel mare e quel che si verifica nel mondo è simile a quel che accade nelle nostre più intime profondità. Se pensassimo che la fede è esclusivamente una relazione diretta e personale fra ciascun’anima e Dio, cadremmo nell’errore dei protestanti, che poi è anche l’errore dei modernisti: ridurremmo la fede, cioè, a puro e semplice sentimento, a una relazione sentimentale fra noi e Dio. 

Assai incerta devozione ma certissimo potere



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VATICANO AMMESSO AL CLUB BILDERBERG. 


                                                   di Roberto PECCHIOLI
Aria nuova alla Santa Sede. Negli stessi giorni di giugno, due eventi vedono protagonista la bimillenaria Chiesa fondata da Gesù Cristo. Nessuna spiritualità, tanto meno cura delle anime. Mentre Bergoglio riceve in Vaticano i vertici delle Sette Sorelle, i giganti dell’energia fossile come Exxon, Royal Dutch, la famiglia Rockefeller, tutti signori di assai incerta devozione ma certissimo potere, il suo collaboratore più importante, il segretario di Stato cardinale Pietro Parolin è ammesso all’annuale riunione del Club Bilderberg.

Oro vero e oro nero

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Le vie del petrolio sono infinite

    – Buongiorno!
– Buongiorno a lei.
– Lei è un petroliere, vero?
– Esatto.
– E, in quanto petroliere, sta per partecipare al summit in Vaticano, giusto?
– Proprio così.
– Da dove viene?
–  Dal Texas.
– Senta signor petroliere, si sarebbe mai aspettato un simile invito?
– Beh, sinceramente, fino a qualche anno fa no. Ma ora con Francesco tutto è cambiato.
– Cioè?
– La Chiesa in uscita, sa…
– Ah, già. Quindi in uscita anche verso i petrolieri…
– No, in uscita come il petrolio dal pozzo. Eh! Eh!

Credono in un Potere Superiore..

I DATI
Un'Europa cristiana c'è, ma non è praticante

Dalla ricerca del Pew Research Center in tema di religione emerge che la secolarizzazione è ampiamente diffusa in Europa, ma la maggior parte delle persone continua a identificarsi come cristiana. Ma questo non ha niente a he fare con la pratica religiosa. Pochi vanno in chiesa, e in ogni Paese, con l’eccezione dell’Italia, il numero dei cristiani non praticanti supera quello dei cristiani che frequentano la chiesa.



Il Pew Research Center ha compiuto un’indagine in quindici Paesi europei in tema di appartenenza cristiana, identità nazionale, immigrazione e pluralismo, e i rapporti di questi temi con la religione. 

Nessuno ha più bisogno di loro

ARIA DI CASA, FINALMENTE


La "mutazione antropologica" della cultura dominante. I vecchi partiti ideologici sono diventati una zavorra inutile: nessuno ha più bisogno di loro, non rappresentano più nessuno e l’Italia può privarsi tranquillamente di loro 
di Francesco Lamendola  

 0 charlot comunista

Era una vita intera che aspettavamo e sognavamo un momento come questo; quasi non ci speravamo più. Molti nostri amici erano preda allo scoraggiamento, e parecchi lo sono ancora, perché il loro, come quello di tanti italiani,  è uno scoraggiamento cronico, dovuto anche a ragioni generazionali. Quando si raggiunge una certa età, qualunque ripresa appare particolarmente difficile: arriva il tempo in cui ci si fa da parte e si vuol passare il testimone ai giovani, nella speranza che qualcuno venga avanti e accetti di prenderlo. Stiamo parlando di valori, di concezione della vita, e soprattutto di radici, di tradizione. Negli ultimi cinquant’anni è come se fossero passati i barbari: anzi, forse nemmeno Attila o Gengis Khan avrebbero provocato danni spirituali e morali così gravi, come quelli che ha fatto la generazione del ’68. Ha devastato la scuola, ammorbato l’università, invaso le redazioni dei giornali; in breve, si è impadronita delle tre leve della scuola, della cultura e dell’informazione, e, attraverso di questa, dei mass-media: e così ha potuto condurre sistematicamente la politica della terra bruciata, o, se si preferisce, dei cervelli bruciati. Per cinquant’anni, ha distrutto le intelligenze, minato le certezze, incrinato deliberatamente tutto ciò che di sano e di vero esisteva nella nostra tradizione. Ha sparso a piene mani il veleno del sospetto, della diffidenza, del disprezzo verso tutto ciò che è tradizione, a cominciare dalla famiglia, dalla patria e dalla religione; ha preteso di rifare i cervelli, per dirla con Galilei, riscrivendo un nuovo codice culturale ed etico nella coscienza di decine di milioni di persone.

Chi sono i visigoti?

I nuovi orizzonti del Parlamento italiano


(di Roberto de Mattei) Il governo Conte ha ottenuto la fiducia, con un largo margine, alla Camera e al Senato, ma soprattutto nasce con un ampio sostegno popolare. I sondaggi attribuiscono infatti alle due forze politiche che lo esprimono, Cinque Stelle e Lega, circa il 60% dei suffragi. Nessun governo come questo è stato però avversato dalla quasi totalità dei mass-media italiani.
Antonio Socci ha ben descritto questo “pregiudizio universale” su Libero (3 giugno), mentre Marco Travaglio, su Il Fatto quotidiano (6 giugno), ha pubblicato una lunga antologia dei pesanti giudizi riservati al governo nascente da pressoché tutti i giornali, di sinistra e di destra.

Religionu

Big del petrolio in Vaticano. La Chiesa si consegna all'Onu

La transizione energetica dai combustibili fossili alle fonti rinnovabili è il tema del summit in Vaticano con i giganti del petrolio. Previsto anche l'incontro con il Papa, la cui enciclica Laudato Sii è punto di riferimento del summit. Ma la "conversione ecologica", anche delle religioni, è un progetto che parte dall'Onu già negli anni '90. E la Santa Sede si sta conformando.
- LA CHIESA ITALIANA "VENDE" PANNELLI SOLARI, di Stefano Fontana

             Lo show degli animali sulla facciata di San Pietro, 8 dicembre 2015

«Se le religioni vogliono avere un ruolo costruttivo come membri della nuova comunità mondiale che sta emergendo, devono ricostruire la propria visione del mondo e l’etica alla luce del pensiero ecologico». È quanto sosteneva nel 1997 Steven C. Rockefeller, il più anziano della quarta generazione della storica dinastia americana. Sono parole chiare che esprimono un programma e che tornano in mente di fronte alla notizia di un summit a porte chiuse in Vaticano, alla solita Pontificia Accademia delle Scienze: i leader delle multinazionali petrolifere e i maggiori investitori internazionali da una parte, i responsabili vaticani che si occupano di ambiente dall’altra. Previsto anche un intervento del Papa.

mercoledì 6 giugno 2018

I tanti motivi, assai seri

"I Pastori peccano mortalmente se abbandonano gli uomini nella lotta contro Satana": L'esorcista Giacobbe Elia, Il Segreto di Fatima e la visione dell'Inferno


Il 13 luglio 1917 costituisce il cuore della rivelazione di Fatima. La Santa Vergine, dopo aver detto ai tre bambini di volere la loro preghiera nella forma del rosario « per ottenere la pace del mondo e la fine della guerra », li invita a sacrificarsi per i peccatori e squarcia la terra per mostrare loro l’inferno, dove precipita chi preferisce se stesso a Dio.

Viene immediata una prima considerazione: mentre gli uomini di Chiesa, a iniziare da molti vescovi, hanno paura di parlare dell’inferno, quasi fosse uno scandalo, una realtà da bisbigliare in ambienti chiusi frequentati da vecchi maleducati, la Madre di Dio lo mostra agli occhi della carne di tre bambini timorosi e ingenui.

Chi non è d’accordo, può andarsene

TOMISMO E PENSIERO CATTOLICO



Come il pensiero cattolico è diventato non cattolico. Fabro, Gilson, Del Noce: profeti inascoltati ? tutto nasce da un peccato di superbia intellettuale: dalla pretesa che l'uomo oggi sia troppo evoluto per potersi fare piccolo 
di Francesco Lamendola  

 0 sberlone rabbino

Se le cose, a questo mondo, andassero come sarebbe giusto, logico e naturale che vadano, allora un pubblico piuttosto vasto, almeno fra i cattolici, conoscerebbe il nome e l'opera di Étienne Gilson (Parigi, 13 giugno 1884-Auxerre, 19 settembre 1978), così come quelli di Cornelio Fabro (Talmassons, Udine, 24 agosto 1911-Roma, 4 maggio 1995); e ciò per la buona ragione che sono stati due notevoli rappresentanti del pensiero teologico cristiano d’indirizzo neotomista. Ora, quel che sarebbe giusto, logico è naturale è che la teologia tomista continui ad essere considerata, come lo è stata per secoli e secoli, la colonna portante delle teologia cattolica, ammirata, studiata, insegnata nei seminari e nelle facoltà teologiche, considerata come un punto di riferimento imprescindibile per qualunque sacerdote cattolico. Il papa Leone XIII, quello della Rerum novarum (non un oscurantista, dunque) ne era così convinto che scrisse un’enciclica, Aeterni Patris, del 4 agosto 1879, per dichiarare il tomismo come la vera dottrina dei cattolici e per ordinarne l’insegnamento per la formazione del clero, cosa che suscitò un certo dibattito ma che, nel complesso, venne disciplinatamente accettata. Si tenga ben presente una cosa: il pensiero di san Tommaso è un pensiero eminentemente realista. 

Chi sa e finge di non vedere

Eresia ed eretico: che cosa è veramente e come combatterla?



“Uomini che cominciano a combattere la Chiesa per amore della libertà e dell’umanità, finiscono per combattere anche la libertà e l’umanità pur di combattere la Chiesa.” (Gilbert K. Chesterton – Ortodossia)
Cari Amici, innanzi tutto “Laudetur Jesus Christus, Ave Maria”, che non è uno slogan, ma il vero saluto tra Cristiani che faremo bene a riscoprire e ad usare. Pensiamo all’Arcangelo Gabriele quando si reca dalla beata Vergine Maria: “Ti saluto, rallegrati (che poi in latino fu tradotto con Ave…) o piena di Grazia….”, un segno che è diventato distintivo anche per noi, dopo che Gesù ci fece dono della Sua Madre, ai piedi della Croce….
Qui per chi lo preferisce c’è anche l’audio dell’articolo:
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Veniamo al dunque di questa nuova catechesi, tenendo bene a mente la prima della serie: Tempi di Maria, apostasia e trionfo del Suo Cuore Immacolato, che troverete qui nella sezione di apologetica del sito cooperatores Veritatis.. perchè in fondo vi è contenuto l’essenziale di quanto sta accadendo e di come, san Luigi Grignon de Montfort, ci aveva avvisati, insieme poi ad alcune Apparizioni mariane approvate dalla Chiesa, delle quali abbiamo parlato.

La mossa giusta

Scontro su partita calcio Argentina a Gerusalemme annullata

Rajoub,cartellino rosso a Israele.Replica,ceduto a chi ci odia.


E' scontro sull'annullamento della partita di calcio dell'Argentina contro Israele a Gerusalemme. Dopo due giorni di polemiche, proteste e minacce l'amichevole prevista per il 9 giugno è saltata. A innescare la miccia era stato il presidente della Federcalcio palestinese, generale Jibril Rajoub, da molti considerato un possibile erede del presidente Abu Mazen. Rajoub non aveva usato giri di parole: l'Argentina non venga a giocare con Israele a Gerusalemme altrimenti "milioni di fan palestinesi e arabi bruceranno la maglietta di Lionel Messi". La squadra però aveva continuato gli allenamenti per i mondiali, senza rispondere alle proteste palestinesi. Poi però le minacce hanno oltrepassato i confini mediorientali e sono arrivate fino a Barcellona, dove si sta allenando l'albiceleste.
"I valori, l'etica e il messaggio dello sport hanno vinto oggi, mostrando ad Israele il cartellino rosso" ha detto Jibrib Rajoub, presidente della Federazione calcio palestinese, dopo la decisione dell'Argentina di sospendere l'incontro con Israele. "La cancellazione - ha aggiunto, citato dalla Wafa - e' un colpo al governo di Israele". Rajoub ha poi denunciato il "messaggio politico" che Israele voleva dare alla partita sostenendo con il mondo "grazie alla presenza di Messi" che "le cose sono normali".   "Dalla Palestina, grazie Messi" era il cartello che campeggiava nella sala della conferenza stampa ad al-Bireh del generale Jibril Rajoub,. La scelta fatta dai giocatori, fra tutti Messi, che "hanno seguito la loro coscienza", è stata la mossa giusta, ha detto Rajoub, che ha poi accusato il ministro dello Sport israeliano Miri Regev: "Dovrebbe trarre le conclusioni" sulla vicenda, ha aggiunto.

Cei..non pervenuta o prevenuta?

VIDEO:"DIO BENEDICA L'ITALIA"


Il video del grande intervento del sen.Simone Pillon per la fiducia al Governo Conte. La speranza degli Italiani: famiglia, radici cristiane e patria in pochi minuti il professore bresciano replica a Matteo Renzi chiudendo con "Dio benedica l'Italia"  


Simone Pillon — Intervento in Senato per la fiducia al Governo Conte (05/06/2018)


  
Simone Pillon — Intervento in Senato per la fiducia al governo Conte
Fonte: Populismo - pubblicato il 5 giugno 2018