ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 15 giugno 2019

Forma dismissae

MALTA: PERCHÈ LA PROIBIZIONE DELLA MESSA ANTICA. MALTA: WHY THE ANCIENT MASS HAS BEEN FORBIDDEN.


Cherchez la femme! I francesi ne sanno una più del diavolo, e forse anche una più di papa Bergoglio, e ancora una volta, potrebbero aver avuto ragione. A quanto pare la misteriosa ingiunzione di fra’ Giacomo Dalla Torre relativa alla messa Vetus Ordo nasce dal Nord, dal profondo Nord dell’Europa. La rappresentante dell’associazione nazionale scandinava (che è stata una delle tre donne, insieme alla Argentina e a Singapore a votare all’ultimo capitolo generale svoltosi lo scorso maggio che ha eletto il nuovo governo dell’Ordine), che però scandinava non è – ha fatto rimostranze al Gran Maestro perché a quanto pare un prelato amerebbe celebrare secondo il Vetus Ordo. E avrebbe anche ventilato l’ipotesi di deporre le sue rimostranze non soddisfatte davanti agli augusti piedi dell’inquilino dell’attico di Santa Marta.

Seguiranno soltanto il suo ragionamento..

"Uccidiamo Salvini", prete istiga all'omicidio

In audio trasmesso a La Zanzara Don Giorgio De Capitani si scaglia contro il ministro dell'Interno

"Ammazzate Salvini" non è l'uscita violenta, che sarebbe comunque grave, di qualche oppositore, o antagonista esaltato, che non sa più cosa inventarsi per dare addosso al ministro dell'Interno, ma, ancora più grave, è l'ennesima trovata di Don Giorgio De Capitani, un prete.
Ne scrive Mario Giordano su La Verità di oggi, riportando un audio mandato in onda a sua volta dalla trasmissione radiofonica La Zanzara in cui si sente il sacerdote che senza remore dice: "Salvini è un ladro, uccidiamolo", "Io elogio chi uccide Salvini". 

Il principio ordinatore del tutto

Va’ e ripara la mia Chiesa

https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgQgPFF9YdEbly8EomPHUWAjX8wi2wtv41oiT3Lnni5G2FWtg-phHYtaxICVbHhAK_GmdfilYlUFttRWUvNbEu99LcwPAzHcWglruNfBOqbfUinT-yDxM5qzeDUnc0Fag7KlgCUEO4uHtM/s1600/San+damiano.jpg(immagine aggiunta)

Spiritus Domini replevit orbem terrarum, et hoc quod continet omnia, scientiam habet vocis (dalla Liturgia).

«Lo Spirito del Signore ha riempito il mondo intero ed esso, che tutto contiene, conosce ogni voce». Questa antifona della festa di Pentecoste, tratta dal libro della Sapienza (1, 7), ci manifesta la realtà invisibile nella quale siamo immersi. Il senso letterale del testo biblico esprime l’onnipresenza e l’onniscienza di Dio, che ha creato l’universo per mezzo del Verbo (cf. Gv 1, 3), principio ordinatore del tutto, e lo conserva nell’essere mediante lo Spirito Santo, sorgente inesauribile di vita. Con l’instaurazione della Nuova Alleanza, avvenuta nella morte e risurrezione del Figlio di Dio fatto uomo, quelle parole si sono compiute in un senso più pieno: il Paraclito, effuso dal Cristo glorificato sulla Chiesa nascente come frutto del mistero pasquale, suscitando la predicazione degli Apostoli e facendola comprendere in tutte le lingue si è diffuso su tutta la terra in modo nuovo, per abitare nel cuore dei credenti rigenerati nel Battesimo, santificare le loro persone e divinizzare il loro agire. Niente di meno che questo ci garantisce la nostra fede.

venerdì 14 giugno 2019

L’inutilità di aggrapparsi al proprio io

IL "FINE ULTIMO" DELL'UOMO



Qual è il fine ultimo dell’uomo? E' la "perfezione" che consiste nel contemplare Dio, perché Dio è l’Intelligenza assoluta che muove l’universo e "l’Amore assoluto" che attira a sé tutte le cose, come "causa finale" di ciascuna 
di Francesco Lamendola  

 0 croce corea 900

L’universo è ordinato, dunque anche l’uomo è un essere ordinato. Essere ordinati non significa semplicemente possedere una certa simmetria, una certa misura nelle proporzioni, ma significa innanzitutto ed essenzialmente essere diretti ad un fine, e precisamente alla propria perfezione. Vi è ordine dove le cose tendono alla loro perfezione: l’universo è ordinato perché tutte le cose create sono finalizzate al raggiungimento della loro perfezione. 

Tutto il nostro tesoro

Riparare, pregando. Omelia di Mons. Crepaldi a Monte Grisa. 13 giugno 2019

Mons Crepaldi pulpito
Carissimi fratelli e sorelle,
1.        Continua nel nostro Santuario di Monte Grisa, dedicato alla Vergine Maria nei suoi titoli di Madre e Regina, la bella e consolante tradizione di ricordare le apparizioni della Madonna a tre pastorelli di Fatima. Inoltre, in questa fausta circostanza, accogliamo il pellegrinaggio del Decanato di Roiano che è impreziosito dalla presenza dei bambini e delle bambine che hanno fatto la Prima Comunione. Come allora anche oggi, la Vergine Maria si rivolge, con amore di predilezione, ai piccoli. Questa singolare scelta della Madonna contiene un invito, pressante e urgente, ad essere anche noi come i tre pastorelli: umili, semplici, poveri; ad invocare l’aiuto della Madre celeste, capace di darci la forza necessaria per affrontare gli ostacoli che incontriamo nel nostro cammino spirituale. 

Un’apostasia silenziosa

Card. Sarah: “Ci sono troppi sacerdoti. Non c’è crisi nel numero dei sacerdoti: c’è una crisi di identità dei sacerdoti


Durante una recente visita nei Paesi Bassi, il cardinale Robert Sarah ha commentato l'”apostasia silenziosa” dell’Occidente, ricordando anche che la Chiesa ha bisogno di essere unita sotto il Vicario di Cristo per non distruggersi.
“In questo giorno e in quest’epoca, noi in Occidente stiamo vivendo un’apostasia silenziosa. Non abbiamo più bisogno di Dio”, ha detto il Cardinale, che è il prefetto della Congregazione per il culto divino e i sacramenti.

Ascolterà almeno lui?

Vittorio Sgarbi contro Papa Francesco: “E’ ateo, Medjugorje è una bufala e lui lo sa”


Vittorio Sgarbi contro Papa Francesco: “E’ ateo, Medjugorje è una bufala e lui lo sa”. In una intervista radio, Sgarbi ha incitato il Santo Padre ad ammettere che che sia tutto un’invenzione.
Come è proprio spesso delle sue parole, anche questa volta Vittorio Sgarbi si è espresso con provocazione e non lesinando gli eccessi. E’ avvenuto durante una intervista in radio, all’interno del programma La Zanzara.

Robin Hood strappalacrime

"Avvenire" chiede soldi ai bimbi per aiutare chi occupa i palazzi

Su Popotus, inserto di Avvenire per i più piccoli, appello per sostenere una racconta fondi per aiutare i bisognosi. Tra questi, probabilmente, anche gli inquilini del palazzo occupato a Roma “aiutati” dal cardinale Krajewski

La storia del cardinale Krajewski è nota a tutti. L’Elemosiniere del Papa è colui che nelle settimane scorse è salito alla ribalta delle cronache per essersi calato in una botola sotto un palazzo a Roma per riattaccare la corrente tolta agli inquilini dello stabile perché questi ultimi non riuscivano a pagare le bollette.

Poi venne radio radicale..

Bella intervista su Rete 4 da Paolo Del Debbio, guardate e condividete, vi piacerà! Buon pranzo Amici.





MATTEO SALVINI OSPITE DA PAOLO DEL DEBBIO (30.05.2019)

https://www.youtube.com/watch?v=HIRkQDH9Kew

Su RadioTre va in onda il paragone choc: "Salvini come Hitler"

In una delle ultime puntate del programma Fahrenheit, la presentazione del libro di Siegmund Ginzberg, Sindrome 1933, è diventata il pretesto per paragonare Salvini ad Hitler

Matteo Salvini come Adolf Hitler. C'è chi non si arrende e insiste nel definire il leader della Lega un nazista.
In una delle ultime puntate del programma Fahrenheit trasmesso da RadioTre, la presentazione del libro di Siegmund Ginzberg, Sindrome 1933, edito da Feltrinelli, è diventata il pretesto per attaccare nuovamente il ministro dell'Interno.
Il conduttore, Graziano Graziani, infatti, faceva continui riferimenti al presente con l'intento di attaccare il populismo odierno che irrompe con "una modalità di espressione che è più emozionale, meno razionale, ma fa presa sull'elettorato". Ginzberg, poi, nel corso dell'intervista, ha spiegato: "Il partito di Hitler di poco superava l' 1%, poi nel 1930 ebbe il grande balzo e andò al 17% e nel '32 raggiunse il 34%: una percentuale non molto dissimile da quella che ha avuto la Lega a queste Europe". In realtà, fa notare Libero, nel '30 Hitler era al al 18,3% e nel 1932 al 37,4%. Sia il nazismo sia il leghismo, spiega l'autore del libro, hanno puntanto sulla "promessa di dare tranquillità, ordine, moralità" mettendo, gli fa eco Graziani, l'accento"sulla cronaca nera, l'ossessione per la sicurezza" e individuando negli ebrei e nelle elites il nemico. "In Germania i delinquenti erano identificati con gli ebrei, soprattutto quelli immigrati che scappavano dalla povertà, dalle guerre ed erano sentiti come non desiderati. Poi si aggiunse l' antisemitismo verso le élite, che erano intellettuali famosi, giudici", spiega Ginzberg. Oggi, secondo il conduttore della trasmissione, "La situazione non è somigliante, ma tale e quale, è sconvolgente", dice leggendo il commento di una lettrice. L'equazione è chiara: Salvini è come Hitler solo che lui se la prende con i migranti anziché che con gli ebrei. Solo dopo arriva la puntualizzazione: "Non ci troviamo davanti alla stessa pagina di storia. La storia non si ripete mai". E ancora: "Dire che Salvini è come Hitler e che Di Maio gli assomiglia sarebbe una sciocchezza. Però ci sono delle somiglianze, delle analogie". Non gli assomiglia però ci sono delle somiglianze, fa notare ancora Libero.

La cosa più normale del loro mondo

Il cardinale Becciu cambia la dottrina

In una intervista di qualche giorno fa il prefetto della Congegazione per le cause dei Santi, cardinale Becciu, ha contraddetto magistero e buon senso a proposito di omosessualità. È l'emblema di una situazione di estrema confusione nella Chiesa.

                                     Il cardinale Angelo Becciu

Il diverso, perfino opposto, atteggiamento dei vescovi e dei sacerdoti riguardo all’omosessualità è l’emblema della grande confusione che regna nella Chiesa. Al punto che un cardinale, molto vicino a papa Francesco, su preti e omosessualità si permette di contraddire sia il magistero tradizionale della Chiesa sia specifiche indicazioni confermate da papa Francesco, il tutto con la massima naturalezza, come se stesse dicendo la cosa più normale del mondo. E tutto passa senza che a nessuno in Vaticano venga in mente come minimo di chiedere ragione al prelato di cosa abbia detto.

giovedì 13 giugno 2019

Un popolo che ama e soffre per la Chiesa

ANCORA e ANCOR s'abbatte la SCURE su ZELO e FERVOR



Presento questo articolo, perché sono ancora troppe le persone che presumono di veder chiaro nello scenario attuale della Chiesa, e reagiscono piccate, come dimostra una parte del commento velenoso (lasciato con i suoi errori) inviatomi da una certa Alessandra per la chiosa al post "Il Manto di MARIA su Lega,Europa e Data Elezioni":

«...penso che arrogarsi il diritto di chiamare e soprattutto "pensare" ignobile traditore e vedere il Papa che "cappeggia" come un brigante la chiesa sia pericoloso alla luce delle conclusioni che trarra Maria ....le vie segrete che intesse il Divino e lo spirito non sono fortunatamente nella sapienza di Sabirblu e di salvini.»

Frase che  si  commenta da sola,  e che  ho  riportato  perché  l'accecamento  è  ormai così generalizzato da richiamare l'Intervento divino, che sicuramente arriverà, per "risvegliare" tutte queste anime che, loro sì, procedono in un grande pericolo! (Cfr. QUIQUIQUI QUI).

Aaah! Vi ho sentito!

“Vietato criticare alle spalle il Papa”. Francesco dà l’ultimatum ai nunzi

La chiesa è ferita, “ci vuole mitezza”. E il Pontefice chiede di smetterla di scrivere sui blog

Il Papa incontra i Nunzi Apostolici presso la Sala Clementina (Foto LaPresse)

Roma. “È inconciliabile l’essere rappresentante pontificio con il criticare alle spalle il Papa, avere dei blog o addirittura unirsi a gruppi ostili a lui, alla curia e alla chiesa di Roma”. Francesco avrà fatto sobbalzare qualche nunzio, magari assente, consegnando ai rappresentanti pontifici convenuti a Roma per il consueto incontro triennale con gli uffici di curia. I riferimenti non sono per nulla casuali, se si considera che solo pochi giorni fa, dalle colonne dell’austero, liberal e molto anticattolico Washington Post, l’ex nunzio Carlo Maria Viganò rinfocolava la sua personale battaglia contro il Papa ribadendo che di Theodore McCarrick Bergoglio sapeva ogni malefatta e nulla ha fatto per anni, salvo poi togliergli la porpora quando non poteva fare altrimenti e le magistrature secolari già puntavano alla giugulare del cardinale. Il Pontefice ha presentato una sorta di decalogo, una sorta di prontuario rapido per i diplomatici della Santa Sede impegnati nelle varie parti del mondo. Chiede umiltà e basso profilo per poter lavorare al meglio nell’ospedale da campo, arrivando a deplorare il comportamento di quei nunzi che cercano “il lusso, gli indumenti e gli oggetti firmati in mezzo a gente priva del necessario”.

Che il clima non sia proprio bello nei corridoi dei sacri palazzi non è un mistero, le critiche sono all’ordine del giorno, vengono sì dalla destra iperconservatrice ma sempre più anche da quella sinistra liberal (per lo più d’oltreoceano) che per anni ha teorizzato imminenti rivoluzioni di pastorale e dottrina parlando di vento primaverile entrato a rinfrescare i paludati corridoi del Vaticano. Il Papa sa che la battaglia dentro la chiesa è cruenta e dura da tempo, lo ammette e indica anche chi ne è il responsabile, che agisce nell’ombra o attraverso blog e siti internet (ah, lo Zeitgeist). Il caso ha voluto che proprio stamattina fosse diffusa dalla Civiltà Cattolica la conversazione avuta dal Papa in Romania con un gruppo di gesuiti all’inizio di giugno. Rispondendo a una domanda di un confratello ignaziano, Francesco ha detto che “la chiesa è tanto ferita, e oggi è pure tanto ferita da tensioni al suo interno. Mitezza, ci vuole mitezza! E ci vuole davvero coraggio per essere miti! Ma bisogna andare avanti con la mitezza. Questo non è il momento di convincere, di fare discussioni. Se uno ha un dubbio sincero, sì, si può dialogare, chiarire. Ma non rispondere agli attacchi”. Altro riferimento al caso Viganò, che la scorsa estate era arrivato al punto da chiedere le dimissioni del Papa tramite comunicato diffuso a vari media, salvo poi riparare in un luogo protetto e sconosciuto.


Uomini giusti ai posti giusti / 26

Buongiorno a tutti e ben ritrovati. Uomini giusti ai posti giusti parte oggi con un signor vescovo. Si chiama Wilhelm Krautwaschl, è austriaco e nel corso di un’intervista a Diepresse ha avvertito con prepotenza l’esigenza di dichiarare che “un cardinale non deve per forza essere un vescovo, può anche essere una donna”.
Ebbene, noi pensiamo di dover ringraziare questo vescovo. Mentre molti esponenti della Chiesa cattolica continuano a occuparsi di problemi privi di ogni rilevanza (tipo la crisi dottrinale, il calo dei fedeli e delle vocazioni, l’ignoranza religiosa, l’avanzare dell’ateismo), è consolante constatare che alcuni pastori sollevano questioni vere, ponendosi dalla parte dei fedeli. Qual è quel cattolico, infatti, che al mattino, iniziando una nuova giornata, non chiede al buon Dio che la Chiesa abbia finalmente donne cardinale? E chi è quel fedele che non prega incessantemente perché donne cardinale possano presto far parte del sacro collegio?
Molto bene. Dato a Krautwaschl ciò che è di Krautwaschl, cambiamo argomento e anche continente: passiamo così dal vecchio al nuovo mondo, dall’Austria all’Amazzonia, terra sempre più al centro dell’attenzione in vista del prossimo sinodo che proprio a quell’immensa regione sarà dedicato.
Il nostro uomo giusto al posto giusto è in questo caso il vescovo brasiliano Fernando Guimarães, il quale, nel corso di una cerimonia, ha ricevuto da un santone il mandato per effettuare niente meno che la macumba!
Come si può osservare nel video, monsignor  Guimarães compare, compiaciuto, accanto a un pai de santo, una specie di medium della religione afro-brasiliana, il quale a un certo punto mette al collo dell’arcivescovo una collana “sacra”, affinché lui stesso possa compiere la macumba. Il clima è di festa e tutti sono molto contenti, anche quando il pai de santo si dice sicuro di aver compiuto il gesto di “ordinazione” nei confronti dell’arcivescovo perché ispirato da voci “dall’alto”. Che bello!
Come dite? Che veramente la macumba, rito feticistico connesso all’occulto, è nota per essere anche una maledizione diabolica? E che voi la macumba la fareste a certi vescovi?
Ecco, mi aspettavo questo tipo di osservazione da voi vecchie comari fomentatori della coprofagia sgranarosari restaurazionisti. Meno male che pastori aperti e all’avanguardia come monsignor Guimarães ci ricordano qual è il dovere della Chiesa oggi: “Avanzare, come papa Francesco, proposte audaci”, quali, ad esempio, invitare i pai de santo al sinodo. Stupendo! Così, se non avremo pastori santi, avremo almeno dei santoni.
Molto bene. E restiamo in argomento amazzonico per segnalare l’interessante punto di vista di un missionario italiano, il quale, sulla base di una lunga esperienza tra gli yanomami, dichiara convintamente  che quelle popolazioni “aiutano la Chiesa a ripulirsi e a difendere questo mondo”, a “costruire un’ecologia integrale” nonché a “stabilire ponti tra le conoscenze tradizionali e le conoscenze moderne, ecologiche, della società occidentale”. Ecco perché, aggiunge il missionario, la Chiesa cattolica dovrebbe “prestare attenzione a come i popoli indigeni vivono l’esperienza comunitaria, le relazioni sociali, l’organizzazione della leadership”. Infatti “gli yanomami sono per noi una testimonianza per poter apprezzare il valore della vita comunitaria”.
Come dite? Che forse, con tutto il rispetto, è un po’ azzardato dire che la Chiesa ha da imparare da popoli primitivi dominati da sciamanesimo e animismo? Che gli yanomani fanno comunemente uso di allucinogeni per curare malattie e comunicare con gli spiriti? Che praticano l’infanticidio e il cannibalismo rituale?
Ecco, non perdete proprio occasione per manifestare il vostro essere cristiani ideologici trionfalisti mummie da museo musi lunghi elitari pessimisti queruli. Come fate a non capire che questi popoli costituiscono un modello di evangelizzazione e che dalla loro vicinanza alla Madre Terra può venire per noi la salvezza? Meno male che il sinodo amazzonico si avvicina, e allora yakoana per tutti!
Come dite? Che cosa sarebbe lo yakoana? Certo, voi cristiani chiusi con la faccia da sottaceto timorosi di danzare paurosi di tutto non potete saperlo. Trattasi dell’allucinogeno che permette di entrare in trance, avere visioni e incontrare gli spiriti, detti xapiripë. Gli yanomami lo usano abitualmente. E certamente farà bene alla Chiesa in uscita!
Ed ora passiamo al Sovrano Ordine di Malta, il cui Gran Maestro ha decretato che tutte le cerimonie liturgiche all’interno del glorioso ordine religioso devono essere celebrate secondo il novus ordo “e non secondo il rito straordinario”. La direttiva è contenuta in una lettera del 10 giugno indirizzata ai superiori dell’ordine, i quali dovranno assicurare che tale decisione sia rispettata.
Come dite? Che tutto ciò è in contraddizione con il motu proprio di Benedetto XVI Summorum Pontificum?
Ebbene, siete i soliti cristiani infantili paurosi di tutto cristiani chiusi tristi intrappolati piccoli mostri ideologi dell’astratto fondamentalisti untuosi idolatri! Se il Gran Maestro ha deciso così deve essere così! Altrimenti che Gran Maestro sarebbe?
E concludiamo con quel testo imprescindibile che è Maschio e femmina li creò. Per una via di dialogo sulla questione del gender nell’educazione, un documento, a firma dei responsabili della Congregazione per l’educazione cattolica, che vuole essere uno “strumento per affrontare il dibattito sulla sessualità umana e le sfide che emergono dall’ideologia gender, in un tempo di emergenza educativa”.
Nel documento, del quale si sentiva veramente il bisogno, a un certo punto c’è un passaggio decisivo. Scrivono infatti gli uomini giusti al posto giusto: “In conclusione, la via del dialogo – che ascolta, ragiona e propone – appare come il percorso più efficace per una trasformazione positiva delle inquietudini e delle incomprensioni in una risorsa per lo sviluppo di un ambiente relazionale più aperto e umano. Al contrario, l’approccio ideologizzato alle delicate questioni del genere, pur dichiarando il rispetto delle diversità, rischia di considerare le differenze stesse in modo statico, lasciandole isolate e impermeabili l’una dall’altra”.
Come dite? Volete sapere “che cavolo significa”?
Basta così! Non vi permetto altre domande oltraggiose. Non siete che i soliti cristiani chiusi avari sterili dal cuore nero deboli fino alla putredine!
Anzi, sapete che vi dico? Come penitenza, scriverete cento volte “Voglio una Chiesa in uscita”.
E zitti!
Aaah! Vi ho sentito!
Aldo Maria Valli 

I laici ai vescovi Usa: “Rendere noti tutti i documenti su McCarrick”

I casi di abusi sessuali commessi da chierici sono di nuovo al centro dei lavori dell’assemblea generale dei vescovi degli Stati Uniti. L’appuntamento di primavera, in corso nella consueta sede di Baltimora, prevede un voto sulle misure per la responsabilità dei vescovi nella gestione degli abusi.
Il Comitato di controllo ha anticipato i dati dei casi registrati negli ultimi trent’anni, precisando che dagli anni Ottanta a oggi il numero si è dimezzato e che nel 2018 si sono verificati solo tre episodi.
“Le nuove accuse sono poche rispetto al passato”, ha detto il presidente della Conferenza episcopale, cardinale Daniel DiNardo. “In ogni caso per fare giustizia dobbiamo cercare ogni figlio di Dio la cui innocenza è stata sottratta da un orribile predatore in un momento qualsiasi, decenni fa o oggi stesso”.
Intanto, come riferisce Matt Hadro della Catholic News Agency, gli organi consultivi della Conferenza episcopale degli Stati Uniti hanno chiesto ai vescovi di sollecitare la Santa Sede affinché renda pubblica tutta la documentazione relativa alla condotta di Theodore McCarrick, in accordo con il diritto canonico e civile.
“Presentiamo ancora una volta una risoluzione relativa allo scandalo McCarrick”, ha dichiarato Anita Raines, presidente del Consiglio consultivo nazionale, nella sua relazione di fronte all’assemblea. “Il Consiglio chiede all’unanimità che i vescovi statunitensi esortino la Santa Sede a rendere pubblici i risultati delle indagini diocesane e dell’arcidiocesi su Theodore McCarrick”.
Subito dopo, Francesco Cesareo , presidente del National Review Board (NRB), gruppo consultivo formato da laici per aiutare i vescovi statunitensi in materia di protezione dei minori, ha chiesto a sua volta ai vescovi di sollecitare il rilascio di tutti i documenti rilevanti per l’inchiesta su McCarrick.
Facendo riferimento a una risoluzione, adottata dai vescovi nel loro incontro del novembre 2018, che chiedeva il rilascio dei documenti (richiesta poi respinta perché si temeva che potesse essere considerata in contrasto con la Santa Sede) Cesareo ha esortato i vescovi a premere comunque in tale direzione, sostenendo che “la salvezza delle anime è la legge suprema della Chiesa” e che “la cura per il popolo deve essere in primo piano quando si affronta questo problema”.
Il National Review Board, composto da tredici membri, è stato costituito dalla Conferenza episcopale Usa nel 2002, dopo le rivelazioni sugli abusi sessuali su minori commessi nel corso di decenni e in tutto il paese da parte di chierici.
Oltre a chiedere la pubblicazione dei documenti relativi all’indagine della Santa Sede su McCarrick, entrambi gli organi consultivi hanno espresso preoccupazione per le proposte della Conferenza cattolica degli Stati Uniti circa l’attuazione del motu proprio Vos estis lux mundi di Papa Francesco come risposta alla crisi degli abusi.
In particolare, Anita Raines ha affermato che le direttive, pur incoraggiando il coinvolgimento dei laici da parte dei metropoliti nelle indagini sulle accuse di abuso sessuale, non richiedono un coinvolgimento di esperti laici. Ma in questo modo, escludendo esperti qualificati dalle indagini, si ha la “percezione di vescovi che indagano su vescovi”.
Preoccupazioni simili sono state espresse da Cesareo. “Mentre il National Review Board loda la Santa Sede per aver fatto un passo avanti così deciso circa i casi di chierici responsabili di abusi”, il consiglio “prova disagio” per quanto riguarda il modello che prevede che il metropolita sovrintenda alle indagini sulle accuse di abuso nei confronti di altri vescovi. “Questo essenzialmente significa che i vescovi controllano i vescovi”.
“Il coinvolgimento dei laici è la chiave per ripristinare la credibilità della Chiesa”, ha sottolineato Cesareo. Lasciarli fuori dal processo investigativo “segnalerebbe la continuazione di una cultura di autoconservazione che suggerirebbe complicità”.
Tra le altre richieste, Cesareo ha citato la necessità di migliorare e ampliare il processo di revisione relativo alla Carta di Dallas, assicurando che sia veramente indipendente.
La Carta di Dallas per la protezione dei bambini e dei giovani è stata redatta nel 2002 come risposta alle rivelazioni di abusi sessuali su minori avvenuti negli Usa da parte di chierici.
A.M.V.

La strategia vaticana del “silenzio”

Un’eccezionale documento: l’intervista di mons. Viganò al washington Post


(di Roberto de Mattei) L’ampia intervista che l’arcivescovo Carlo Maria Viganò ha rilasciato a Chico Harlan e Stefano Pitrelli sul Washingon Post del 10 giugno (Archbishop Carlo Maria Viganò gives his first extended interview since calling on the pope to resign) è di eccezionale importanza per diversi motivi.
Il primo e più importante motivo è che quest’intervista segna il completo fallimento della strategia vaticana del “silenzio” di fronte alle circostanziate accuse dell’ex nunzio negli Stati Uniti. I responsabili dei media vaticani erano convinti che le rivelazioni di mons. Viganò potessero restare circoscritte a un pubblico di nicchia, pronto a dimenticare dopo qualche momento di emozione. Così non è accaduto.

Non sarà Papa per sempre..

Il Papa torna sui migranti: "Costruire i muri non sarà per sempre"

Papa Francesco, in occasione della Giornata mondiale dei poveri, inoltra un messaggio, attaccando la strumentalizzazione politica dei migranti e pronosticando la fine delle istanze populiste

Papa Francesco insiste con la pastorale sui migranti e con le critiche alla "mentalità restrittiva" di chi pensa di poter ripristinare o difendere i confini mediante i muri.
Questa volta l'occasione è stata dettata dalla Giornata mondiale dei Poveri, per cui il Santo Padre ha scritto - com'è ormai prassi - un messaggio. La disamina è sempre la stessa, ma in questa circostanza a mutare è, almeno in parte, la visione prospettica del Santo Padre.

La sinistra evoluta

Lewis: Stop alla famiglia. La riproduzione dovrebbe essere fatta solo attraverso la maternità surrogata.

In questo corposo articolo Dreher, partendo da due fatti di “cronaca culturale”, ci porta a riflettere sul dilemma che attanaglia i Conservatori Nord Americani in questo periodo. Se, cioè, le basi culturali dell’Occidente liberale siano davvero in grado di resistere e contrastare il cambiamento della società o se non ne siano, in fondo, la causa. Una discussione interessante da continuare a seguire.
Di seguito un articolo di Rod Dreher nella traduzione di Annarosa Rossetto.
Evoluzione sinistra

Pregare altrove,please..

La curia di Genova annulla le preghiere di riparazione per  il “gay pride”cioè per la sfilata degli omosessuali

Notizia


Genova, la Curia blocca le preghiere anti-gay pride

12 giugno 2019

Siamo spiacenti di dover avvisare che la curia arcivescovile di Genova ha chiesto ai sacerdoti responsabili delle chiese sotto indicate di annullare i momenti di preghiera di riparazione pubblici già programmati. Invitiamo pertanto i fedeli interessati alla riparazione di pregare altrove, in comunione spirituale”.

Una grande ingenuità...?

Il documento vaticano sul gender? Troppa confusione sul “dialogo”

La pubblicazione da parte della Congregazione per l’Educazione Cattolica del documento “Maschio e femmina li creò” è stata accolta in modo diverso in campo cattolico. A una lettura attenta, va da un lato dato atto che si precisa in modo fermo la complementarità maschile-femminile, con importanti richiami a Giovanni Paolo II e Benedetto XVI. Ma dall’altro è grave l’ingenuità che si fa riferendosi al “dialogo” con gli “studi di genere”, che è il nome con cui l’ideologia gender si presenta quando vuole entrare nelle scuole.

mercoledì 12 giugno 2019

Deus semper maior

Don Meiattini: “il ‘caso serio’ è formare cristiani che comprendano che dare la vita per Cristo è la grazia più grande”

Propongo all’attenzione dei lettori di questo blog l’interessante intervista a padre Giulio Meiattini, monaco benedettino, apparsa sul Die Tagespost (qui). Dice Meiattini: “Sembra, ormai, che l’annuncio del Vangelo si riduca a una terapia che serve a far star bene l’uomo nel suo mondo, invece che trasformare l’umano dall’interno sospingendolo verso il Deus semper maior, nel movimento della glorificazione.”
Meiattini risponde in maniera molto franca, essenziale e profonda alle domande che agitano gli animi di tanti cristiani di oggi. Una intervista senz’altro da leggere.
Meiattini padre Giulio
Meiattini padre Giulio, monaco benedettino