Le due chiese? Modernizzandosi, la Chiesa si vota al suicidio. In essa tutto il bagaglio e il patrimonio della fede viene rivisitato in senso materialista e razionalista:"il Vangelo viene sottoposto a una rilettura radicale"
di Francesco Lamendola
Il problema è, come osservava Thomas Kuhn nel suo ormai classico La struttura delle rivoluzioni scientifiche, che, quando avviene un cambio di paradigma, i seguaci del nuovo e quelli del vecchio perdono qualsiasi possibilità di dialogare realmente, come se i loro linguaggi fossero divenuti assolutamente estranei e incomprensibili l’uno all’altro. Succede, infatti, che le basi stesse del modo di ragionare di ciascuno dei due, la prospettiva complessiva sul reale, dalla quale essi muovono, sono divenuti radicalmente divergenti e incommensurabili: ciò che l’uno dice è privo di senso per l’altro, e viceversa. Sono soprattutto i seguaci del nuovo paradigma a manifestare apertamente disprezzo e indifferenza per tutto ciò che reca troppo evidente l’impronta del vecchio; sono specialmente loro a mostrarsi del tutto disinteressati a dialogare. Sono convinti che il progresso sia dalla loro parte e che il futuro, entro poco tempo, darà loro ragione, interamente, su tutta la linea: dunque perché scendere a compromessi con chi ha i giorni contati? A che scopo attardarsi in discussioni di retroguardia, con chi reca su di sé, incombente, la condanna della storia? Chi abbia letto ilDialogo sopra i due massimi sistemi del modo, capirà molto bene quel che intendiamo dire. Perché mai Salviati, il portavoce della concezione copernicana, dovrebbe fare sconti a Simplicio, il difensore della concezione aristotelica e tolemaica? Perché dovrebbe essere indulgente o generoso verso di lui; per quale ragione dovrebbe prendersi il disturbo di mostrargli un po’ di considerazione, o riconoscergli almeno qualche merito, insomma concedergli la resa con l’onore delle armi? La vittoria totale è a portata di mano: e a chi sta per pigliare tutto non viene neppure in mente di potersi contenere; al contrario, vuole strafare, perché tanto sa di non rischiare nulla e che nessuno gli chiederà conto della sua intransigenza.