Abbiamo più volte trattato della condanna per abusi risalenti agli anni ’90 del cardinale australiano George Pell (vedi anche qui). Questa interessante analisi di George Weigel, scrittore, biografo di S. Giovanni Paolo II e direttore per gli studi cattolici all’Ethics and Public Policy Center di Washington D.C, mette in luce, oltre alle già note contraddizioni relative al processo in cui questo si è svolto, l’atmosfera di pregiudizio anticattolico nei confronti del card. Pell, paragonandolo ad un altro che si celebrò negli Stati del Sud dell’America degli anni ’30.
Sottolinea anche una sospetta coincidenza temporale tra la sua incriminazione e i progressi che, su incarico di Papa Francesco, stava compiendo nel mettere ordine nelle finanze della Santa Sede.
Ecco l’articolo pubblicato il 31 dicembre scorso sul New York Post, tradotto per noi da Annarosa Rossetto.