Messaggio ai cattolici: scendiamo in piazza per la verità, non per vincere
Il bello di commentare un evento alcune settimane dopo è il beneficio della riflessione, che regala la possibilità di vedere con chiarezza genesi, dinamiche ed effetti dello stesso evento. Devo ammettere che – con tutta l’umiltà del caso ed essendo peraltro uno che per natura non ha mai amato troppo la piazza – non sono rimasto affatto sorpreso dalle reazioni dentro e fuori dal mondo cattolico, sulla piazza del Family Day di ormai un mese fa.
Sia chiaro: delusione non certo dalla partecipazione o meno alla piazza (ognuno fa quel piffero quel vuole), quanto dal giudizio dato da taluni cattolici alla piazza (e qui vale naturalmente la stessa regola, ma bisogna accettare poi di essere criticati).
L’evento è stato un successo schiacciante, perché nella sua semplicità ha raccontato e mostrato il reale, ha raccontato la verità, ha raccontato ciò che è. E ciò che è, è.
Nessuna violenza, nessun messaggio “contro” (come qualche cattolico ha voluto segnalare….sarà stato in buona fede?), bensì molta semplicità e familiarità con un messaggio che non aveva connotazioni, bensì era un messaggio di assoluta e immediata adesione, proprio perché fondato sul reale. Mi viene quasi da affermare – ad esser un po’ bastian contrario – che anzi può esserci stata semmai fin troppa semplicità, fin troppa immediatezza, fin troppa familiarità…!
A chi ha voluto leggerci un messaggio di lotta, di opposizione, o addirittura di ideologia, risponderei volentieri – nel mio piccolo e come umile osservatore – che la realtà non è ideologia né si può ideologizzare. E se si è data alla testimonianza una accezione di “lotta”, ricordo la frase di un saggio amico, che mi ha detto che non si lotta per vincere, ma si lotta per la verità.
Ecco: chi è andato in piazza ci è andato per amore della verità, comprendendo appieno l’insufficienza di una testimonianza fra le quattro mura, o comunque la necessità di portare in una dimensione pubblica la bellezza della verità e del reale.
Quanto ai quei cattolici che hanno criticato - alcuni sì, con discreto e sottile fastidio, per essere eufemistici… - ebbene, si sono scoperti. La misericordia per qualcuno vale solo in certe occasioni.
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