ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 22 maggio 2019

1 x mille, ce la farà?

Che vergogna usare per i voti lo scudo crociato…


Ma dove hanno vissuto tutto questo tempo i Vescovi, i Gesuiti e le truppe ausiliarie della stampa e della tv che si indignano da tre giorni per l’uso di simboli religiosi e cristiani in politica e in campagna elettorale nel comizio di Salvini a Milano? Sapevano che c’era una volta un partito che ha governato l’Italia per mezzo secolo, appoggiato dalla Chiesa, dai poteri e dai media, che aveva nientemeno la Croce di Cristo come simbolo elettorale e politico e che si chiamava addirittura Democrazia Cristiana?
Quante volte le Madonne e i Santi sono stati trascinati in campo per portare voti al suddetto partito o per toglierli ad altri? Quante campagne elettorali sono state benedette e farcite da simboli cristiani e cattolici, da preti e da suore? Non era blasfemo usare la croce di Cristo per raccogliere voti e per eleggere politicanti in parlamento? E ora fanno i Disgustati, gli Inorriditi. Ah, non si mescola sacro e profano, non si sporcano i segni della fede con le campagne elettorali… Siete falsi, falsi, e bugiardi, e se credete davvero a quel che professate, finirete all’inferno già solo per questo…
C’è stata pure gente che ha rubato, che ha preso tangenti, che ha navigato nella corruzione, facendosi scudo crociato di Cristo… E voi niente.
Ma poi, scusate, non vi indigna chi si vergogna dei simboli religiosi e cristiani e vuol nasconderli per non urtare la sensibilità di atei e musulmani, chi invoca tendine per coprire crocifissi, santi e madonne al passaggio di funerali laici, chi propone di rimuovere i crocifissi e chi prescrive di professare la propria fede in privato, magari di nascosto, quando non vede nessuno. Non vi indigna che l’intercalare più diffuso sia oggi una bestemmia atroce contro Dio, per non dire di chi smadonna… E invece vi indigna chi ostenta un rosario, chi bacia l’immagine della Madonna e la invoca con tutti i santi nella Campagna elettorale. Avete tutto il diritto di criticare l’incoerenza di chi lo fa, di sostenere che è contraddittorio farlo perché la Chiesa d’oggi, la chiesa di Bergoglio non è la Chiesa della Crociate ma nemmeno quella di Giovanni Paolo II e di Ratzinger, e vorrei dire nemmeno quella di Giovanni XXIII e di tutti i papi che lo hanno preceduto. Avete tutto il diritto di opporre la vostra visione della fede ridotta a soccorso umanitario e accoglienza a partire da chi cristiano non è, a quella di chi tenta di salvaguardare in confini d’Italia e d’Europa, di tutelare il popolo italiano e la civiltà cristiana, anzi la civiltà cattolica per usare una testata che si è indignata contro Salvini col rosario in mano. Ma arrivare a scomunicarlo a mezzo stampa, e scomunicare poi solo lui, in mezzo a questa fiera mondiale dell’anticristianità…
Non vi suscita nessuna reazione di preoccupazione, di ribrezzo, di protesta, vedere la scristianizzazione avanzare a passi da gigante nel nostro paese e nella nostra Europa, le chiese vuote di preti e fedeli, la riutilizzazione di chiese in trattorie e b&b (ben più scioccanti della riconversione di chiese in ricoveri per poveri e profughi) – mai una nota e un segno di dissenso su questi temi – e invece chi osa agitare un simbolo religioso in una competizione politica diventa di colpo un profanatore, un blasfemo, uno sciacallo della fede.
Non vi suscita alcuna reazione un’Europa che disse di no a San Giovanni Paolo II che implorava d’inserire il riferimento alle radici cristiane nell’atto costitutivo dell’Europa; non polemizzate mai coi poteri cinici e laicisti, massonici e anticristiani che comandano l’Europa e che impongono ai popoli un modello ideologico decisamente contrario ai principi di vita cristiana. Da tempo inseguite il dialogo con gli atei e i nemici storici della cristianità, lavate i piedi agli islamici, anche a quelli che sono dalla parte di chi massacra i cristiani in mezzo mondo, accogliete nel sacro portone fior di abortiste e di spacciatori di morte, di detrattori di Dio e della cristianità, della famiglia e del sacro diritto alla vita, e ora vi indignate in blocco e senza mezzi termini, davanti a un politico che si affida ai simboli religiosi in una piazza alla vigilia del voto.
La giustificazione della vostra apertura in partibus infidelium è la misericordia e l’evangelica predilezione per le pecorelle smarrite. Ma perché la vostra misericordia, la vostra carità, si arresta invece davanti ai nazionalisti veri e presunti, i sovranisti, e con loro i cattolici della tradizione? Siete pronti a dialogare con cani e porci, meno che con chi ama il cattolicesimo della tradizione o si rifugia sotto le sue ali; siete pronti ad accogliere in chiesa e in udienza i nemici dichiarati ma non gli amici dichiarati di Cristo? Dove finisce la vostra pietas, perché suona il vostro moral detector davanti alla pecorella nera smarrita? Ma sapete che c’è almeno mezzo cristianità, metà del popolo di devoti che la pensa in quel modo e che non condivide la riduzione della Chiesa a una Ong? Il Papa che visita fior di dittatori e di regimi comunisti, il Papa che riceve la Bonino, il Papa che fa il vicesindaco della Raggi sui Rom (ma le case di proprietà vaticana non si toccano), il Papa che parla nove giorni su sette di migranti, magari islamici, e poi respinge come Satana e Male Assoluto il leader di un partito che attualmente sembra raccogliere la maggioranza dei consensi in Italia e una fetta notevole di elettori credenti e magari un tempo votanti per la Dc…. La Chiesa si sta riducendo all’8 per mille, e non nel senso della questua sui soldi ma della popolazione praticante che va in Chiesa seguendo Bergoglio.
MV, La Verità 21 maggio 2019

Caccia all’uomo

Lui parlava nell’occhio di bue e intorno era buio. Parlava, sentiva gli applausi, qualche invettiva. Tutte le attenzioni erano su di lui, si avvertiva dal silenzio e poi dal brusio che talvolta lo interrompeva. Lui parlava, twittava, selfava. Parlava e si faceva il vuoto intorno, era in fuga solitaria, nessuno gli stava al passo, nessuno gli contendeva il primato. Lui era solo e poi giù il deserto.
Poi si videro ad un certo punto delle ombre avvicinarsi prima sotto il palco, poi stringersi intorno a lui. Dal cono di luce che era proiettato su di lui parlante, si intravedevano le sagome: alcuni svolazzavano come pipistrelli, avevano mantelli che potevano essere toghe, altri erano in tonaca, non mancavano gruppi di migranti aizzati, maestre con alunni ammaestrati, e poi tante sagome note di anchor-man, di giornalisti, di cantanti, di comici e di cineasti, orecchie d’asino d’intellettuali e professorini col registro incorporato; si vedevano profili di labbroni siliconati e barbette caprine, profili irregolari con la scucchia, sagome calve di capi politici, profili di tacchine che gloglottavano, e poi sentivi biascicare pisapie o vociare con la zeppa e poi parole minacciose in francese e in tedesco…
Il gruppo cresceva pian piano che si avvicinava al Parlante. E poi dal vociare venne lo strillare, e dallo strillare il minacciare, fino a che si arrivò alle mani, anzi alle mazze. Mazzate, mazzate, fino a che lui fu a terra, rannicchiato, sotto i colpi. Tutti intorno e lui in mezzo, solo, a prendere mazzate: è lui il negazionista, rinneghiamolo, è lui l’odiatore, odiamolo, è lui il violento, violentiamolo, è lui lo sterminatore, sterminiamolo e via maledicendo.
Questa è la riduzione teatrale di quel che sta succedendo oggi in Italia, a una settimana dal voto europeo. Non è una rielaborazione surreale, semmai è iper-reale, è la caricatura, e dunque l’esagerazione, di quel che sta accadendo veramente. Un accanimento persecutorio, una concentrazione di attacchi, di odio, di mazzate, di colpi bassi e di ingiurie da far impallidire quel che accadeva dieci anni fa a Berlusconi. Magari sono gli stessi…
La storia ci ha abituati a vedere la rabbia popolare, la ferocia delle plebi, accanirsi contro i potenti appena danno un segno di debolezza, di logoramento, o quando sono già immobilizzati, a terra. Ma in questo caso, è la rabbia di alcune minoranze, la ferocia delle oligarchie e dei potentati. Capisco il popolino, la plebe, ha l’alibi dell’ignoranza, della rozzezza, della miseria. Ma loro, che detengono poteri, tribunali, programmi, testate, cattedre, conti in banca, Palazzi…
Non dirò nulla a favore di Salvini ma dirò lo schifo che avverto davanti a questo spettacolo no stop che va di piazza in piazza, di video in video, di Palazzo in Palazzo, di programma in programma, senza soluzione di continuità. E questo incarognirsi in massa, vigliaccamente in gruppo, sempre a massacrare tutti contro uno: ieri Almirante, poi Craxi, poi Berlusconi, per non andare indietro nei secoli, oggi Salvini. Lo stesso vizio infame, la stessa canagliesca partigianeria, la stessa bava d’odio alla bocca, salvo denunciare il bersaglio come odiatore. E fa senso e nausea al tempo stesso, vedere il furbino alleato, che gongola per il massacro, capisce che la preda dei nemici ora è il suo alleato-competitore. E lui attacca il ciuccio dove vuole padrone, fa il moderato, l’europeista, l’anti-spread. Sparisce dai media lo sciagurato dilettantismo del suo movimento, la pericolosa ignoranza dei suoi ministri, i disastri dei loro sindaci, le loro leggi assistenziali che porterebbero al collasso l’Italia, a costituire rischio per il nostro Paese e per la tenuta dei conti. No, ora lo spread è colpa della Bestia Nera, Salvini. Il nemico della modernità, dei mercati e del progresso non è chi si oppone a ogni opera pubblica, a ogni impresa libera, a ogni tentativo di alleggerire il fisco per le aziende; ma è sempre lui, il Salvini, mentre l’alleato esulta, risale dai sondaggi. Il potere fa la ola, i grillini non valgono niente ma intanto ci teniamo loro, sono più manipolabili, non hanno idee né principi, e ora servono per distruggere il Nemico Principale. Siamo allo spettacolo della peggior Italia, i peggiori plebei e le peggiori oligarchie riunite in un asse sinistro-grillino con la benedizione dei potentati e dei togati da campagna elettorale, per massacrare la Bestia Nazi.
E per rendere amena la festa, leggi pro gay, cotillon per i drogati e porti aperti ai migranti, sentenze di fuoco a chi si oppone; il 2 giugno ridotta a festa dell’inclusione e le forze armate e dell’ordine che devono fare corsi non d’addestramento militare ma di istruzione omosessuale… A una settimana dal voto, la dimaionese è impazzita e condisce un fritto misto di poteri e interessi, sinistre, centri sociali ed estremisti rossi sguinzagliati contro Salvini, migranti, magistrati e bergogliani.
Riusciremo a uscire da questa delirante campagna elettorale che sembra una campagna di caccia, coi cani sguinzagliati, i fucili che sparano all’impazzata appena sentono muoversi una foglia salviniana? Il nazismo è tornato alla grande, dopo l’antipasto di fascismo delle settimane scorse. Siamo in piena guerra mondiale, lo aveva predetto l’Oracolo Monti…
MV, La Verità 19 maggio 2019

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