Sintesi delle più sottili ed astute insidie di Satana per portarci alla dannazione [importantissimo] – don Dolindo Ruotolo
Satana nel tentarci ha per fine di screditare Dio presso la creatura e la creatura presso Dio. Egli cerca d’influire nelle nostre cose, per turbare l’ordine della Provvidenza o per farcelo apparire illogico e tiranno. Anche nelle piccole cose, specialmente quando noi ci agitiamo, interviene come un maligno che si diletta a far cattiverie e dispetti.
Complica certi malanni e cerca di confondere i medici in modo da dare al male il carattere della spietatezza; cerca d’influire su quelli che ci fanno del male in modo da renderli più maligni, per poi farci agitare contro la divina Provvidenza; fa apparire come una fresca e deliziosa spensieratezza la vita del mondo e come un’oppressione quella dello spirito; è pronto sempre ad intervenire ad ogni nostra preghiera, per complicare le incresciose situazioni proprio quando preghiamo, a fine di screditare la nostra elevazione a Dio, e nello stesso tempo ci illude con qualche effimera prosperità quando non preghiamo per convincerci che è più prosperato chi conduce una vita materiale e spensierata.
L’arte satanica è più sottile e insidiosa di quello che possiamo supporre, perché il demonio si cela sempre sotto una forma a noi familiare, in modo da non destare i nostri sospetti, e il più che può si serve delle leggi e dei fenomeni naturali per insidiarci. La sua malignità è terribile perché egli è malizia assoluta, senza temperamento di sensibilità di cuore e di compassione, come avviene sempre anche nel più maligno degli uomini; ama dunque fare il male e si diletta nel vedere le creature agitate e impacciate nelle sue insidie; per questo niente più lo sconcerta quanto la pazienza, la carità, l’umiltà e la mansuetudine.
Interviene anche nelle manifestazioni della nostra attività per screditare Dio; cerca con arte seduttrice di rendere più attraente quello che è peccaminoso; fa apparire come eccellenti le scienze umane e come spregevoli quelle soprannaturali; circonda di prestigio ciò che è terreno e fa apparire come trascurabile ciò che appartiene al Cielo. Non è a caso, per esempio, che certe immagini sacre riescano pessime e che la più ordinaria immagine profana abbia una maggiore attrattiva. Satana cerca d’influire in tutto, lavora più di quello che noi supponiamo per screditare presso di noi Dio e quello che appartiene a Dio; così, per esempio, negli stessi giornali cerca d’influire per dare più attrattiva alle riproduzioni delle figure pagane che a quelle cristiane.
Satana, come un dispettoso terribile, cerca di molestarci nel lavoro, per screditare occultamente la divina Provvidenza, e soprattutto cerca di agitarci, perché non c’è una cosa che tanto lo avvicini a noi quanto l’agitazione; egli non può penetrare in noi che per i centri nervosi, ed è chiaro che quando i nervi sono in maggiore agitazione gli è più facile influenzarli, perché nella maggiore tensione, i nervi non sono dominati dalla nostra volontà, sono senza controllo, sono come casa incustodita, dove più facilmente penetra il ladro. È così che a volte a noi sembra quasi che gli oggetti del nostro lavoro siano dispettosi, che un ago apposta non s’infili o ci punga, che apposta un martello ci percuota o sfugga dal manico, che apposta si rompa un oggetto o si alteri una vivanda. Satana lavora terribilmente, e Dio glielo permette come glielo permise per il santo Giobbe, per i suoi altissimi fini d’amore, e perché la terra è l’ambiente delle attività di satana.
Non è credibile come satana lavori nel mondo, là dove ha libero il varco, là dove non trova la croce e Maria Santissima che lo arretrino; tanti incendi, naufragi, scoppi, sventure, disastri, sono dovuti a lui; egli può agitare le tempeste, può sconvolgere le forze naturali, può turbare le relazioni tra i popoli, può ubriacare gli uomini perversi e spingerli ad inaudite violenze, come fa con i comunisti. Le anime pie sono come Giobbe nella raffica infernale, e non vincono che con la pazienza, la dolcezza e la calma, non vincono che attaccandosi alla croce ed ai mezzi soprannaturali, non vincono che vivendo della Chiesa Cattolica e nella Chiesa Cattolica, dove satana non può entrare mai da padrone, e dove sta timoroso per le continue sconfitte che riceve.
Per questo, satana tenta di scompaginare la stessa Chiesa, cerca di avvilirne le membra con il peccato, cerca dividerle dall’unità della fede con le eresie. Lutero confessa nei suoi scritti che satana lo spinse a ribellarsi e che gli suggerì d’abolire la Messa, di negare l’Eucaristia e di rinnegare la Madonna; questo empio eresiarca confessa che satana s’intratteneva con lui e che aveva mangiato con lui più di un quintale di sale, tanta era la frequenza con la quale lo assisteva nei pasti.
Noi viviamo spesso avvolti da spiriti maligni e non ce ne accorgiamo e ci facciamo vincere da essi con una facilità impressionante. Satana sceglie ogni via per farci del male e per giungere a screditare Dio innanzi a noi; ci spinge alla falsa pietà, ci illude con le false manifestazioni mistiche, c’induce a rovinarci la salvezza con la falsa penitenza, per poi farci sentire il peso delle nostre sofferenze; ci nasconde a noi stessi, perché non ci sveliamo ai nostri direttori spirituali, ci spinge persino alle false carità per intralciare il nostro cammino, per irretirci nelle cose temporali quando la nostra missione è spirituale. Così per gli apostoli stessi, la carità diventò un ostacolo alla propagazione del Vangelo ed alla preghiera, la forza di cui satana più teme, tanto che essi istituirono i diaconi per sfuggire all’insidia diabolica.
Satana può sviare il cammino di Dio nelle anime facendo loro intendere che le sventure che le colpiscono sono un castigo divino; egli così le toglie dall’altare della loro immolazione e le getta nelle angustie del terrore, le arresta nelle loro voci di gloria per Dio, e le getta nel disorientamento e nell’ansietà. Satana a volte ci manda intorno persone moleste che ci lodano, persone sensuali che ci allettano, persone antipatiche che ci turbano; a volte disturba la nostra vita interiore con visite vane, con cicalecci che sembrano spirituali e sono inutili prolissità.
Satana, soprattutto, cerca di staccarci da Maria Santissima, perché sa che il solo nominare Maria lo sconcerta e lo fuga; perciò può influire persino nelle devozioni, può darci un’effimera fiducia in un santo, può incamminarci verso anime false o darci un fanatismo sterile per le anime veramente sante; egli è contento quando Maria è sostituita, preferirebbe veder canonizzato tutto il mondo e tutto l’Inferno, pur di veder dimenticata Maria. Per questo la devozione vera e costante alla Madonna lo sconcerta più di qualunque altra forza spirituale, perché la Madonna ha la missione di schiacciargli il capo. Con Maria, Regina di grazie, satana non può screditare Dio presso di noi, perché Maria è un raggio troppo grande della divina bontà, è un raggio che fuga ogni tenebra e che ci fa sentire l’amabilità di Dio.
Satana cerca sottrarci al Signore facendoci operare naturalmente; in tutto penetra per toglierci l’intenzione della gloria di Dio, cerca carpire i primi momenti della nostra giornata, affinché ci alziamo per la fretta e non per amore di Dio, cerca prospettarci come male fisico una mortificazione e subito dopo ce la prospetta come un bene per farcela fare per nostro tornaconto. Così, per esempio, impedisce che un fumatore rinunci al fumo per amore di Dio, ma in seguito glielo fa rinunciare per la preoccupazione che possa nuocergli la nicotina. Satana, soprattutto, cerca di farci impazientire, perché l’impazienza ci sottrae a Dio più di qualunque vizio, oseremmo dire, più della stessa impurità. In ogni vizio c’è infatti un lato umiliante che ancora ci accosta a Dio, ma nell’impazienza e nell’ira c’è l’orgoglio che si vuol fare ragione ad ogni costo, e dopo la raffica c’è l’orgoglio che ci vuol fare giustificare l’impazienza. Se si nota, è molto difficile convincere un impaziente del suo difetto, e solo un’anima santa si umilia, quando è rimproverata d’ira o d’impazienza; ma anch’essa avverte quasi una ripugnanza ad accogliere in pace l’ammonimento, perché vorrebbe convincersi di avere ragione.
Satana, per disorientarci da Dio, c’insidia anche con le devozioni e le penitenze che spuntano come funghi e sfumano come soffioni. Per esempio, in una tribolazione assillante ci spinge ad atti di pietà esagerati, a penitenze pesanti ed insostenibili, a fioretti spirituali ai quali non può reggere sempre la natura, per poi farci sentire il disinganno di non essere stati esauditi nelle nostre preghiere, e sfiduciarci. È così che in certi momenti la nostra povera ed insidiata pietà cambia ogni due giorno, si muta facilmente, passa dalla penitenza al rilassamento, dalla vigilanza alla dissipazione, dalla preghiera all’oziosità. Satana fa in modo che noi possiamo dedurre da un’intensa applicazione alla pietà e da un’agitata serie di preghiere, che la preghiera è vana, che le cose avvengono naturalmente, che è vano sperare che mutino finché non abbiano fatto il loro corso, e così ci toglie la fede e ci agita nella disperazione. Per questo la Chiesa è tanto equilibrata e sobria in ogni manifestazione della sua vita; essa ci fa fare la penitenza ma in un tempo stabilito, ci fa pregare, ma desidera più la costanza nella preghiera che un’intensità che stancherebbe la natura. Satana vuol farci perdere la fiducia dell’attesa, ci fa dimenticare che la preghiera calma e continuata raggiunge lo scopo infallibilmente, e c’illude in una falsa e pesante pietà, che poi si muta in discredito per Dio.
Satana c’illude poi in tanti altri modi che è quasi impossibile sintetizzare: ci spinge alla fretta e nella fretta si diverte ad intralciarci l’attività per poi farci adirare. Si può dire, senza tema di esagerare, che la nostra ira è il divertimento di satana, è la soddisfazione della sua malignità, come lo è per tante anime volgari, le quali godono nel vedere i litigi, e si divertono nel sentire le esplosioni dell’ira di chi è tormentato dagli altri. Satana ci spinge alle minuziose cavillosità per le quali la vita diventa pesante, perché si diverte vedendoci impacciati nelle beghe umane e sottratti alla fiducia che dobbiamo avere in Dio. Satana ci turba nelle ansietà della vita materiale e ci fa pensare sempre al futuro per agitarci e sottrarci all’abbandono pieno in Dio. Ci turba con l’avidità delle ricchezze, e poi si diverte a non farcele godere spingendoci all’avarizia; ci turba con le miserie della gola, per tentare di moltiplicare i nostri desideri materiali e renderci infelici; ci prostra con le oziosità dell’accidia, c’invelenisce con le miserie dell’invidia, ci oscura con le tenebre dell’errore, ci sottrae a Dio con le illusioni della vita, e negli orrori dell’impurità ci fa concepire persino un’avversione funesta contro di Lui.
È così che, come si è detto, satana scredita Dio presso la creatura e la creatura presso Dio, perché dopo che l’ha miseramente avvilita, l’accusa innanzi al tribunale divino, per ottenere il permesso di tormentarla disperatamente e di farla sua nell’eterna perdizione.
Don Dolindo Ruotolo, Commento alla Genesi
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