ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 3 luglio 2012

ROME EST DANS L'APOSTASIE...



Il Vescovo Muller alla guida della Congregazione per la Dottrina della Fede. Ma chi gli ha dato la patente?
di Francesco Colafemmina

Il Santo Padre nomina Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede il Vescovo di Ratisbona Gherhard Müller. Grazie al blog Rorate Caeli possiamo ricostruire alcuni importanti aspetti del suo pensiero. Ma più del pensiero valgono le azioni, perciò ammirate gli adeguamenti liturgici compiuti dal futuro guardiano della Dottrina cattolica: 

Esercizi di vandalismo post-conciliare: come ti deturpo la chiesa barocca. Il Vescovo Muller consacra il nuovo "altare" nella chiesa di St. Jakob ad Hanbach (novembre 2010)
Qui una veduta d'insieme dell'obbrobrio
Chiesa St. Magdalena, Ottobrun: altro residuo barocco devastato (novembre 2008)
La chiesa di cui sopra: di qui ammiriamo meglio l' "armonia" fra altare-sgorbio e residui barocchi
Nuovo altare della "chiesa papale" di Pentling (2006)
Nuovo altare della chiesa di St. Thomas ad Adlkofen (gennaio 2012)
Nuova (pseudo)chiesa di St. Franziskus a Regensburg (consacrata da Muller nel maggio 2004)
Altro orrore di altare. Chiesa di San Pietro e Paolo a Deggendorf (aprile 2012)
Ecco di seguito le strabilianti avventure teologico-dottrinali del nuovo capo dell'ex Sant'Uffizio (o tempora, o mores!).

Sulla Perpetua Verginità della Beata Vergine Maria: 

Nel suo lavoro da 900 pagine "Katholische Dogmatik. Für Studium und Praxis der Theologie" (Freiburg. 5th Edition, 2003), Müller nega il dogma della Perpetua Verginità della Vergine Maria sostenendo che la dottrina "non riguarda tanto specifiche proprietà fisiologiche del processo naturale della nascita (come il fatto che il canale del parto non si sia aperto, che l'imene non sia stato rotto, o l'assenza di doglie), ma con l'influenza guaritrice e salvatrice della grazia del Salvatore sulla natura umana." 

Sulla Presenza Reale del Corpo, Sangue, Anima e Divinità di Nostro Signore nelle specie eucaristiche transustanziate: 

 Nel 2002, il Vescovo Müller pubblica il libro "Die Messe - Quelle des christlichen Lebens" (St. Ulrich Verlag, Augsburg). In questo volume parla del Sacramento dell'Altare e lancia un'avvertenza contro l'uso dei termini "corpo e sangue" in tale contesto. Questi termini causerebbero "incomprensioni", "quando la carne e il sangue sono considerati quali componenti fisiche e biologiche del Gesù umano. Non è neppure semplicemente il corpo trasfigurato del Signore risorto ad essere designato con tali espressioni." Continua: "In realtà, il corpo e il sangue di Cristo non indicano componenti materiali della persona umana di Gesù nel corso della sua vita o della sua corporeità trasfigurata. Qui, corpo e sangue significano la presenza di Cristo nei segni del medium costituito da pane e vino". La Santa Comunione trasmette secondo Muller: "una comunione con Gesù Cristo, mediata dal mangiare e bere il pane e il vino. Persino nella mera sfera personale dell'uomo, qualcosa come una lettera può rappresentare l'amicizia fra le persone e cioè mostrare e incorporare la simpatia del mittente per il destinatario". Pane e vino così diventano solo "simboli della sua presenza salvifica". 

Così invece Monsignor Müller spiega il "cambiamento di essenza" nelle offerte eucaristiche: 

"La definizione essenziale di pane e vino dev'essere concepita in un senso antropologico. L'essenza naturale di queste offerte come il frutto della terra e del lavoro della mani umane, come l'unità dei prodotti naturali e culturali, consiste nel chiarire il nutrimento e il sostenimento dell'uomo e la comunione della gente nel segno di un pasto comune (...). Questa naturale essenza di pane e vino è fatta per consistere esclusivamente nel mostrare e realizzare la comunione salvifica con Dio". 

Sul Protestantesimo e l'unicità e salvifica universalità di Nostro Signore Gesù Cristo, come richiamato nella Dichiarazione Dominus Iesus, Mons. Müller si è espresso come segue l'11 Ottobre 2011 durante un discorso in onore di Johannes Friedrich, "vescovo" regionale della "Chiesa Evangelico Luterana" bavarese: 

 "Il Battesimo è il segno fondamentale che ci unisce sacramentalmente in Cristo, e che ci presenta come una Chiesa dinanzi al mondo. Perciò, noi come Cattolici e Cristiani Evangelici siamo già uniti persino in ciò che chiamiamo la Chiesa visibile. Parlando in senso stretto, non ci sono varie Chiese una affianco all'altra - queste sono piuttosto divisioni e separazioni all'interno di un unico popolo e della casa di Dio."

Nessun commento:

Posta un commento

Nota. Solo i membri di questo blog possono postare un commento.