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lunedì 14 novembre 2011

Niki Vendola come San Francesco?

Le provocazioni di Monsignor Nogaro: Niki Vendola come San Francesco, uomo di profezia. Attacca le gerarchie eccesiastiche e si definisce indifferente al problema del crocefisso

Le provocazioni di Monsignor Nogaro: Niki Vendola come San Francesco, uomo di profezia. Attacca le gerarchie eccesiastiche e si definisce indifferente al problema del crocefisso"Vendola? Un nuovo San Francesco, abbiamo bisogno di nuova profezia": lo ha dichiarato il Vescovo Emerito di Caserta, Monsignor Raffaele  Nogaro,presentando alla libreria Laterza di Bari il suo libro Ero straniero e mi avete accolto. Peccato che San Francesco non disponesse di auto blu, viveva in  assoluta povertà, non guidava giunte al centro di imbarazzanti casi giudiziari sulla sanità pubblica e soprattutto rispettava la natura e il suo ordine  in ogni aspetto, considerando il corpo Tempio dello Spirito. 
Un Monsignor Nogaro a tutto campo le cui posizioni sono accettabili solo in tema di immigrati,mentre tutto il resto( che riportiamo per dovere di cronaca e perchè i lettori valutino,senza condividere di lui neppure una virgola) ci sembra  inusitato e francamente troppo. E allora partiamo dai flussi migratori. Dice Nogaro: "  l'immigrazione oggi è figlia di gravi ingiustizia strutturali e stiamo pagando il ...
... debito verso certi continenti come l'Africa che le multinazionali hanno depredato e continuano a fare nel silenzio generale. Il bisogno di riparare il danno e quello che abbiamo fatto è legittimo e dunque i migranti vanno accolti. Oltretutto sono da stimolo ai nostri giovani,perchè spesso con il loro ingegno e la loro fantasia sanno inventarsi lavori nuovi. I flussi migratori non solo sono inevitabili , ma li ritengo necessari perchè forniscono ricchezza anche culturale,portano nuove visioni della vita. Lo ripeto, l'Occidente ha tratto vantaggi ingiusti,specialmente dall'Africa ed oggi la cambiale torna all'incasso, occorreva metterlo in previsione". Poi ha aggiunto e qui arrivano le dolenti note: " nella nostra Chiesa oggi non esiste democrazia,ma solo una gerarchia che comanda, il popolo di Dio,la base non ha voce. I Vescovi si riuniscono una volta all'anno e finisce qui. Dalla Chiesa Ufficiale non sempre arriva un afflato di speranza". A chi gli domandava per quale ragione  non indossa mitria e non porta il pastorale ecco la replica: " i simboli non servono, senza la condivisione. Contano le scelte radicali. Credo che un Vescovo non debba usare mitria e pastorale per non fare sentire la diversità rispetto alla gente comune,per mettersi alla pari dei fedeli, sbaglia se si stacca dalla base, ciascuna persona deve sapare che siamo uguali". In tema di simboli,ecco l'affondo sul Crocefisso: " la questione francamente mi lascia indifferente,che lo tengano o lo tolgano. Quello che importa è il nostro incontro quotidiano e personale con Cristo nella vita. Il Crocefisso è il volto universale della sofferenza,la sua probizione non farà cadere o aumentare la fede". Poi dopo una parentesi del Governatore Vendola ,ecco l'elogio: " Vendola è un nuovo San Francesco, bisogna avere il dono della profezia". In tema di legalità ,il Vescovo ha lanciato parole pesanti contro la stessa Chiesa: "oggi la Chiesa fa poco per difendere l'uomo. Trovo scandaoso che la Chiesa non intervenga sul tema camorra e talvolta è andata a braccetto. Questa Chiesa è autoreferenziale,tiene alla mitria,al pastorale e alle belle liturgie. Ci vuole la sana insurrezione dei laici che convertano questa stessa Chiesa. Noi uomini di Chiesa talvolta facciamo lo sgmabetto alla gente". 
Bruno Volpe

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