UNA TRAVE È CROLLATA GLI È FINITA ADDOSSO E LUI È DECEDUTO
Don Ivan, il parroco morto per aver tentato di portare in salvo la statua della Madonna
Il sacerdote stava perlustrando la sua chiesa lesionata, ma si è attardato per recuperare l'opera d'arte sacra
Don Ivan Martini (dal sito della Voce di Carpi)
MILANO - È morto per seguire quello che gli diceva il suo cuore e la sua fede. Don Ivan Martini è deceduto nel crollo della chiesa della Stazione di Novi, a Rovereto, nel Modenese, dove era parroco, perchè avrebbe tentato di mettere in salvo una piccola statua della Madonna durante il sisma che ha distrutto la sua chiesa.
LA MORTE - Don Martini era in sopralluogo con i vigili del fuoco ma si sarebbe attardato a prendere la statuetta. Poi una scossa di assestamento. E Don Ivan è rimasto schiacciato da una grossa trave caduta durante il successivo crollo. Mentre il paese di Rovereto verifica i crolli e presta soccorso ad alcune persone, soprattutto anziane, che non sono riuscite ad uscire di casa, si piange quindi per Don Ivan, al momento unica vittima accertata in questo paesino che, se non aveva subito pesantissimi danni nel sisma del 20 maggio, è stato uno dei più colpiti da queste nuove scosse.
http://www.corriere.it/cronache/12_maggio_29/ivan-don-martini-parroco-morto-terremoto_92d27578-a993-11e1-a673-99a9606f0957.shtml
Un sacerdote che amava la sua Madonna, anche quella di pietra
Una notizia, quasi confortante, dalla rete, in questi giorni di tristezza, di dolore, di angoscia.
Don Ivan è “morto nel crollo della chiesa della Stazione di Novi, a Rovereto, nel Modenese, mentre
tentava di mettere in salvo una piccola statua della Madonna durante i
sommovimenti che hanno distrutto la sua chiesa. Don Martini era in
sopralluogo con i vigili del fuoco ma si sarebbe attardato a prendere la
statuetta. Secondo quanto appreso è rimasto schiacciato da una grossa
trave caduta durante il crollo. Un prete di campagna ha solo la sua
chiesa. Poco importa se non fa parte della storia dell’architettura, se
non ospita grandi capolavori. Ogni statua, ogni arredo, è come se fosse
un pezzo del paese. Ed allora bisogna far qualcosa per cercare di
salvarla. Don Iva ci ha provato, e ciò gli è costato caro…”.
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