ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 12 febbraio 2012

Vatican rumors


1- LE VOCI SEMPRE PIÙ INSISTENTI DI POSSIBILI DIMISSIONI DI PAPA RATZINGER (85 ANNI SU SPALLE TRABALLANTI) HANNO INNESCATO L’ESPLODERE DEI VELENI NEI SACRI PALAZZI - 2- L’AUTUNNO DI UN REGNO, CARATTERIZZATO DA UN PONTEFICE CHE SI SENTE PSICOLOGICAMENTE SICURO SOLO CON IL SUO BRACCIO DESTRO (BERTONE) EPPURE È CONSAPEVOLE DELLA SUA INCAPACITÀ A GUIDARE CON PUGNO DI FERRO LA MACCHINA CURIALE - 3- INTORNO STA LA PLETORA DEI CURIALI IRRITATI E INSODDISFATTI, CHE MANDANO ALL’ESTERNO DOCUMENTI SEGRETI, IN UNA GUERRA DI TUTTI CONTRO TUTTI, PER MANDARE ALL’ARIA LA GESTIONE BERTONESCA. MA C’È ANCHE CHI TEME CHE, ALLONTANATO LUI, SI FACCIA AVANTI UN UOMO FORTE, MOLTO CONSERVATORE, PER ORA QUIETO NELL’OMBRA: IL CARDINALE MAURO PIACENZA, CAPO MOLTO POTENTE DELLA CONGREGAZIONE PER IL CLERO -

Marco Politi per Il Fatto
L'esplodere dei veleni in Vaticano è segno dello sfacelo. La guerra delle fotocopie testimonia l'autunno di un regno, caratterizzato da un monarca che si sente psicologicamente sicuro solo con il suo braccio destro eppure è consapevole della sua incapacità a guidare con pugno di ferro la macchina curiale.

Quel Cenacolo che fa litigare Vaticano e Israele

Gerusalemme, il Cenacolo
GERUSALEMME, IL CENACOLO

La possibile riassegnazione del luogo in cui, secondo la tradizione, si sarebbe svolta l’ultima cena di Gesù con i dodici apostoli fa riesplodere la questione

GIORGIO BERNARDELLIROMA
Arriva un passo avanti nel negoziato tra il Vaticano e lo Stato d'Israele? Puntuale sui media israeliani riesplode la questione della “cessione” del Cenacolo. A rilanciare il tema su Yediot Ahronot, è stato nei giorni scorsi un articolo di Giulio Meotti, firma italiana del Foglio che tiene anche una rubrica sul popolare quotidiano israeliano. Prendendo spunto dal recente incontro della Commissione bilaterale permanente di lavoro tra Stato d'Israele e Santa Sede tenutosi a Gerusalemme - incontro durante il quale vi sarebbero stati sostanziali progressi nel negoziato sulle questioni aperte -, Meotti rilancia la notizia secondo cui sarebbe in vista un'intesa per riassegnare al Vaticano il controllo del luogo dove secondo la tradizione si sarebbe svolta l'ultima Cena di Gesù con i dodici apostoli. Un'ipotesi questa duramente criticata dal giornalista italiano secondo cui  una conclusione del genere costituirebbe una “triste capitolazione ai tentativi di cristianizzare questo luogo santo, simili a quando fu costruito un convento cattolico ad Auschwitz”.

Vaticano, altro colpo alla terza loggia



Sperando sia l'ultimo.

di Andrea Tornielli (per Vatican Insider)
La vera notizia dell’appunto, autentico ma decisamente sconclusionato, riguardante il presunto «complotto delittuoso» ai danni del Papa non sta nei suoi contenuti, che fanno sorridere, quanto nel fatto che un testo inviato da un cardinale sul tavolo di Benedetto XVI, arrivi, di lì a qualche giorno, sulle pagine di un giornale. E che ciò avvenga dopo settimane di rivelazioni che hanno visto uscire dai sacri palazzi, ormai ridotti a un colabrodo, di tutto e di più. Segno ormai evidente di una lotta intestina che si sta combattendo Oltretevere in vista di un possibile cambio ai vertici della Segreteria di Stato e anche del futuro conclave.

Diavolerie

Amorth esorcizza la Casta

Il sacerdote parla di politica e nuovi demoni. Ed esprime riserve sul presunto complotto al Papa.

di Paola Alagia
Un tempo c’erano Stalin, Marx e Hitler, «veri schiavi del maligno, anche se non se accorgevano e soprattutto non credevano all’esistenza di Satana». I demoni di oggi, invece, «si rintracciano un po’ in tutti coloro che perseguono solo i loro interessi. È gente che guarda alla terra e non al cielo», dice a Lettera43.it Padre Gabriele Amorth.
Il più autorevole esorcista a livello internazionale, che ha da poco dato alle stampe L’ultimo esorcista. La mia battaglia contro Satana, il libro scritto con il vaticanista del Foglio Paolo Rodari per i tipi di Piemme, ne ha per tutti. Dal maghetto Harry Potter che fa impazzire milioni di ragazzi («è una saga che condanno con fermezza perché porta alla magia e, quindi, al male») alla classe politica «che non è più quella di una volta».

sabato 11 febbraio 2012

"SENTINELLE NEL POST-CONCILIO".


NEL LIBRO DI AGNOLI E BERTOCCHI, IL TRAVAGLIO DELLA CHIESA E LE FIGURE DI DIFENSORI INDOMITI - di Cristina Siccardi

di Cristina Siccardi

È l’ultimo, in realtà è il primo. Ossia, Monsignor Marcel Lefebvre (1905-1991) è l’ultimo a

comparire nel libro Sentinelle nel post-concilio. Dieci testimoni controcorrente, curato da Lorenzo Bertocchi e Francesco Agnoli (Cantagalli, pp.156, € 10,00), ma fu il primo che con coraggio, come sacerdote e come Vescovo, comprese la tragedia che stava avvenendo nella Chiesa: il Modernismo faceva la voce grossa e pretendeva, nel Concilio Vaticano II, di affermare le sue idee rivoluzionarie, bandendo la Chiesa costantiniana, la Chiesa che insegnava ai bambini e agli adulti un catechismo non ludico, non sociale, non ideologico, ma dottrinale.
Afferma Lorenzo Bertocchi: «Abbiamo inserito anche monsignor Marcel Lefebvre perché la sua figura, al di là dei preconcetti e delle controversie, risulta interessante per comprendere ciò che è accaduto durante e dopo il Vaticano II» (1), di cui il prossimo 11 ottobre ricorre il cinquantesimo di apertura. È proprio il caso di dirlo: Monsignor Lefebvre aveva ragione...

Il nuovo altare "rivolto al popolo" nelle chiese antiche

Il nuovo altare "rivolto al popolo" nelle chiese antiche: ambiguità, contraddizioni e forzature nella prassi e nella normativa.



Recentemente il Card. Kurt Koch [1], nel corso di una conferenza svolta presso la facoltà teologica dell’università di Friburgo [2], ha ribadito che “l’attuale odierna pratica liturgica non sempre trova il suo reale fondamento nel Concilio: per esempio, la celebrazione verso il popolo non è mai stata prescritta dal Concilio” [3].
Il Card. Joseph Ratzinger aveva scritto, in proposito, nel 2003:

Pare che..

Pare che i soldi del Vaticano siano stati trasferiti in Germania

Città del Vaticano
Lo Ior, Istituto per le opere di religione, in sostanza la banca del Vaticano, da circa un anno, ossia da quando Bankitalia ha imposto agli istituti di credito di considerarlo alla stregua di una banca extracomunitaria, non è più cliente di banche italiane ed ha trasferito gran parte delle proprie attività finanziarie in Germania.
Il progressivo azzeramento dell'operatività (nove gli istituti di credito italiani con i quali lo Ior era in rapporti, tra i quali Unicredit e Intesa), è emerso dall'esame dei rapporti finanziari acquisiti dalla procura di Roma nell'ambito dell'inchiesta su presunte attività di riciclaggio legate ad operazioni avviate dalla banca vaticana. Inchiesta scaturita dal maxisequestro di 23 milioni di euro (settembre 2010) dello Ior ritenuti dalla procura oggetto di una movimentazione caratterizzata da omissioni punite dalle norme antiriciclaggio.
Nella vicenda sono indagati il presidente Ettore Gotti Tedeschi e il direttore generale Paolo Cipriani. Il denaro è stato dissequestrato nel giugno dello scorso anno dal tribunale del riesame alla luce dei «rilevanti mutamenti sul piano normativo ed istituzionale» dello Ior in materia di antiriciclaggio. Tra queste l'istituzione dell'Autorità di informazione finanziaria (Aif) del Vaticano, con compiti di prevenzione e contrasto del riciclaggio e di scambio «a condizione di reciprocità» di informazioni in materia di operazioni sospette.

La "tesi Ocariz " contraddetta anche dalla " tesi Ratzinger "

          Cardinal Ratzinger : “[l’Istruzione “Donum Veritatis”] afferma - forse per la prima volta con questa chiarezza - che ci sono delle decisioni del magistero che non possono essere un’ultima parola sulla materia in quanto tale, ma sono in un ancoraggio sostanziale nel problema,innanzitutto anche un’espressione di prudenza pastorale, una specie di disposizione provvisoria. Il loro nocciolo resta valido, ma i singoli particolari sui quali hanno influito le circostanze dei tempi, possono aver bisogno di ulteriori rettifiche. Al riguardo si può pensare sia alle dichiarazioni dei Papi del secolo scorso sulla libertà religiosa, come anche alle decisioni antimodernistiche dell’inizio del secolo”. (Osservatore Romano, 27 giugno 1990, p. 6 ).

Monsignor Ocáriz : “il concilio Vaticano II non definì alcun dogma, nel senso che non propose mediante atto definitivo alcuna dottrina. Tuttavia il fatto che un atto del magistero della Chiesa non sia esercitato mediante il carisma dell’infallibilità non significa che esso possa essere considerato «fallibile» nel senso che trasmetta una «dottrina provvisoria» oppure «autorevoli opinioni». Ogni espressione di magistero autentico va recepita come è veramente: un insegnamento dato da Pastori che, nella successione apostolica, parlano con il «carisma della verità» (Dei verbum, n. 8), «rivestiti dell’autorità di Cristo» (Lumen gentium, n. 25), «alla luce dello Spirito Santo» (Ibidem)”. (Osservatore Romano, 2 dicembre 2011, p. 6)

Vaticano, la cricca giunge al Santo


di Giovanni Viafora (per Il Corriere del Veneto) 
Si intrecciano affari e scontri di potere dietro agli appalti per i lavori nella basilica di Sant’Antonio. Le rimostranze dei costruttori padovani dell’Ance, che si sono lamentati perché gli interventi più sostanziosi nell’edificio vengono affidati ad un ristretto giro di imprese romane, hanno scoperchiato un quadro controverso. La «Veneranda Arca del Santo», l’organismo centenario di natura laicale, che si occupa della manutenzione della Basilica, ha fatto sapere di aver commissionato negli ultimi cinque anni decine di interventi di restauro anche ad aziende del territorio (per una spesa totale di 4 milioni di euro). Ma il problema, come già spiegato, non sono i lavori commissionati dalla «Veneranda Arca», che è un ente morale e laicale esterno alla proprietà della Basilica (e che paga con fondi privati e sponsorizzazioni); ma quelli appaltati direttamente dal Vaticano.  

Salvate il soldato Ratzinger.


Il cardinale colombiano Darío Castrillón Hoyos “non parla coi giornalisti” dice il suo segretario personale. A parlare, infatti, è l’appunto “confidenziale” che l’ex prefetto del Clero ha inviato il 30 dicembre scorso al Papa e che ieri il Fatto quotidiano ha pubblicato per intero. L’appunto “autentico”, nel senso che effettivamente è arrivato sui tavoli della segreteria di stato vaticana, riguarda la possibilità di un complotto delittuoso per eliminare Benedetto XVI. Un complotto sul quale il cardinale arcivescovo di Palermo, Paolo Romeo – ex nunzio in Italia – si sarebbe soffermato con dovizia di particolari in un suo recente viaggio a Pechino nel novembre 2011. Qui Romeo avrebbe parlato con alcuni interlocutori cinesi – si dice soprattutto con il cardinale salesiano Joseph Zen Ze-kiun, vescovo emerito di Hong Kong, anche se Romeo ha ieri dichiarato: “Non ho detto quelle cose” – della possibilità che Papa Ratzinger muoia entro un anno e della possibilità che il suo successore sia il cardinale italiano Angelo Scola, già patriarca di Venezia e da pochi mesi nuovo arcivescovo di Milano. In realtà, secondo fonti interne, il convincimento di Castrillón secondo cui il Papa rischia la vita nasce da una vicenda ben nota in Vaticano e mai uscita in precedenza: nel 2005 un cittadino austriaco, poi identificato, si avvicinò al Papa nella basilica vaticana con in mano un coltello. Arrivò fino a venti metri da lui. Venne fermato, ma da quel giorno le guardie svizzere e la gendarmeria vaticana fecero salire la soglia di allerta perché, si disse di lì in avanti dentro la curia romana, “il Papa potrebbe morire”. “Potrebbe morire”, esattamente le stesse parole che Romeo avrebbe pronunciato in Cina.

L’ospedale di Padre Pio valutato tra i migliori 360 al mondo 10 febbraio, 2012

La Casa Sollievo della Sofferenza di San Giovanni Rotondo (provincia di Foggia), struttura sanitaria creata ed inaugurata da Padre Pio il 5 maggio 1956, è un’opera che rispecchia fedelmente il pensiero del fondatore, il quale -come avevamo già avuto modo di sottolineare-aveva infatti intuito, già 50 anni fa, che la ricerca deve costituire parte integrante dell’impegno professionale dei medici in genere, in particolare di quelli della “Casa”, e parte attiva del progresso scientifico.
E’ stato in questi giorni valutato dal Sir world report tra i primi 365 centri al mondo per qualità della ricerca scientifica e per la copiosità delle sue pubblicazioni ritenute di qualità.  

venerdì 10 febbraio 2012

IL VIAGGIO IMMOBILE

Nel passato e nel futuro della Chiesa.


Vita, sangue e profezia in
Anna Katharina Emmerick

PRIMA TAPPA

PARAGRAFI
Premessa su cosa è la mistica. Inizio della passione. Ferocia delle consorelle e dei rivoluzionari; poi un amico: Brentano. Inchiodata al crocefisso. Viaggio immobile in Terra Santa. Una schiera di mistiche per i tempi bui. Ogni giorno la visita di un santo. Perchè quel lunghissimo tentativo di occultarla?

Il Concilio dove lo metto?

Un Vaticano III servirebbe pure, il problema è logistico

Il conservatore Weigel apre sul tema ai progressisti: ma i vescovi sono 5.000

Questa volta non è la rivista progressista National Catholic Reporter a tirar fuori il tema. E nemmeno i gesuiti d’America, la rivista newyorchese della quale fu direttore padre Thomas Reese, il teologo ribelle che il Vaticano costrinse qualche anno fa a dimettersi per le posizioni troppo liberal su matrimoni gay, rapporti con l’islam e atteggiamento che i politici devono tenere sull’aborto. Oggi, del Concilio Vaticano III e della sua eventuale (quanto improbabile) convocazione, parla a sorpresa George Weigel su First Things. Weigel, ovvero uno dei commentatori cattolici americani di più indiscussa ortodossia, autore noto in tutto il mondo per la biografia di Giovanni Paolo II dal titolo “Testimone della speranza” e per First Things, e cioè la rivista conservatrice fondata anni fa dall’ex pastore luterano Richard John Neuhaus e che raccoglie al suo interno il meglio delle firme dei cosiddetti “teocon” della chiesa americana, ex cattolici progressisti spostatisi a destra o ex protestanti convertiti.

Morituri?

Vaticano, i documenti "riservati" e quei complotti inesistenti

Sacri palazzi e complotti
SACRI PALAZZI E COMPLOTTI

Un appunto autentico, ma palesemente sconclusionato, scatena una ridda di ipotesi complottistiche su una possibile uccisione del Papa

ANDREA TORNIELLICITTÀ DEL VATICANO

Non passa ormai giorno che dai sacri palazzi vaticani, divenuti ormai uncolabrodo, non esca qualche appunto riservato. Quello che mette in pagina oggi il giornale italiano «Il Fatto Quotidiano» è un documento inviato il 30 dicembre scorso al Papa. Si tratta di un appunto «confidenziale» che il cardinale Darío Castrillón Hoyos, già Prefetto della Congregazione del clero, avrebbe ricevuto da un amico e che riguarda la possibilità di un «complotto delittuoso» per eliminare il Papa. La presunta «fonte», citata nel testo, è il cardinale Paolo Romeo, arcivescovo di Palermo, ex nunzio in Italia, il quale, nel corso di un viaggio a Pechino nel novembre 2011, avrebbe parlato con alcuni interlocutori cinesi della possibilità che Benedetto XVI muoia entro un anno e della possibilità che il suo successore sia il cardinale italiano Angelo Scola, già patriarca di Venezia e da pochi mesi nuovo arcivescovo di Milano.

Il Satana dimenticato.


9 febbraio 2012 -
Sabato scorso con questo lungo pezzo ho parlato sul Foglio del libro scritto con padre Amorth e da pochi giorni in libreria: “L’ultimo esorcista” (Piemme).
Un giorno padre Gabriele Amorth, l’anziano sacerdote paolino divenuto esorcista della diocesi di Roma nel 1986 per mandato firmato dal cardinale vicario di allora Ugo Poletti – da poco ha dato alle stampe “L’ultimo esorcista” (Edizioni Piemme, 266 pagine, 16,50 euro) –, viene ricevuto da un’eminenza importante della Santa Sede.
“Buon giorno eminenza, sono padre Gabriele Amorth. Sono un sacerdote paolino. Abito a Roma. Sono anche l’esorcista ufficiale della…”.
“So chi è lei. Ho sentito parlare di lei. Mi dica. Cosa vuole?”.
“Avrei bisogno di incontrarla”.
“Per quale motivo?”.
“Be’, vede, ho messo insieme un’associazione di esorcisti. Ci riuniamo a Roma per confrontarci e aiutarci. Sa, nel mondo siamo talmente pochi”.

giovedì 9 febbraio 2012

Cina. Il cardinale Zen contro Sant'Egidio

E anche contro una rivista di Comunione e Liberazione. "Con il buon cuore si possono fare cose cattive", scrive. E spiega perché le diplomazie parallele dei due movimenti recano più danno che aiuto ai cattolici cinesi 

di Sandro Magister



ROMA, 9 febbraio 2012 – Al termine della prima giornata del grande evento internazionale "Gesù nostro contemporaneo" – che è iniziato oggi a Roma e di cui ha dato notizia un precedente servizio di www.chiesa – fa spicco un'intervista di padre Bernardo Cervellera al cardinale Giuseppe Zen Zekiun, indomito combattente per la libertà e l'unità della Chiesa cattolica in Cina.

Ma già alla vigilia di questa sua uscita pubblica il battagliero cardinale ha mostrato di che pasta è fatto. Con un graffiante articolo su "Asia News", l'agenzia del Pontificio Istituto Missioni Estere diffusa anche in lingua cinese e diretta proprio da padre Cervellera.

Al suo articolo, il cardinale Zen ha voluto apporre questo sottotitolo: "In dialogo con la Comunità di Sant'Egidio e con Gianni Valente di '30 Giorni'".

È un sottotitolo che dice subito qual è il doppio bersaglio della polemica del cardinale.

VERITA' DIMENTICATE

 il dovere di difendere la Fede a viso aperto

Tratto dall'Enciclica Sapientiae christianae - 10 gennaio 1890 - di Leone XIII

Cedere all’avversario o tacere, mentre dovunque si alza tanto clamore per opprimere la verità, è proprio dell’inetto oppure di chi dubita che sia vero quello che professa. L’uno e l’altro atteggiamento sono ignobili e ingiuriosi a Dio; l’una cosa e l’altra contrastanti con la salvezza individuale e collettiva: sono soltanto giovevoli ai nemici della fede, perché l’arrendevolezza dei buoni aumenta l’audacia dei malvagi. Per questo è ancor più da condannare l’inerzia dei cristiani perché il più delle volte si possono confutare gli errori e le malvagie affermazioni facendolo spesso con poco sforzo; ma farlo sempre occorre un impegno molto più grande.