ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 21 febbraio 2012

Il corvo

(AGENPARL) - Roma, 21 feb - "Gli Intoccabili", il programma di Gianluigi Nuzzi su LA7, torna sui documenti riservati del Vaticano che negli ultimi mesi sono stati pubblicati dai media, prime tra tutte le lettere di Carlo Maria Viganò (nunzio apostolico a Washington) al Santo padre, rese note un mese fa dallo stesso programma. La puntata di domani, in onda alle 21.10, darà voce con un'intervista esclusiva - realizzata dallo stesso Nuzzi in una località segreta - a uno dei cosiddetti 'corvi', uno tra coloro che hanno reso pubblici tali documenti.

Alla mensa dei poveri pensionati..

Il ministro della Cooperazione Andrea Riccardi ha incassato nel 2011 un totale di 106mila euro, di cui 81.154 dalla pensione di professore universitario. L'anno precedente Riccardi aveva dichiara

Esercizio di esegesi della Tradizione:


da Giovanni Paolo II a Mons. Bernard Fellay
 

di Giovanni Servodio

   
Sono passati quasi 24 anni da quel fatidico 1988, quando Giovanni Paolo II, nelMotu Proprio Ecclesia Dei adflicta, scriveva: «La radice di questo atto scismatico [la consacrazione dei 4 vescovi della FSSPX] è individuabile in una incompleta e contraddittoria nozione di Tradizione. Incompleta, perché non tiene sufficientemente conto del carattere vivo della Tradizione (…)contraddittoria una nozione di Tradizione che si oppone al Magistero universale della Chiesa, di cui è detentore il Vescovo di Roma e il Corpo dei Vescovi».
Senza questa incompleta e contraddittoria nozione di Tradizione, intendeva Giovanni Paolo II, Mons. Lefebvre non avrebbe “rotto il legame ecclesiale” col Papa.

In questo lasso di tempo è sempre più cresciuta l’attenzione per questa problematica, con considerazioni che però hanno continuato a ribadire le due diverse posizioni, quella del Vaticano e quella della Fraternità San Pio X.
Ultimamente la Fraternità, per bocca di don Jean-Michel Gleize, ha ribadito che queste concezioni divergenti circa la nozione di Tradizione hanno la loro radice in due punti di vista diversi: uno oggettivo e uno soggettivo. A partire dal Vaticano II, nella Chiesa ufficiale ha prevalso il punto di vista soggettivo, a cui si è inteso sottomettere il punto di vista oggettivo. 

LA BRUNOMANIA IN ITALIA

R. P. Luigi Previti S.J.
I.                                                                          
Il culto verso i grandi uomini, e chiamiamo grandi quelli che resero insigni servigi all'umanità, è uno dei fatti più costanti della storia, perché risponde a un sentimento insito nel cuore degli uomini, di esprimere con atti esterni la loro gratitudine a chi legò il proprio nome ai trionfi del vero, del bello e del buono. A questo sentimento nobile e generoso fa indegno contrasto quello delle sètte odierne, le quali, in odio della religione e per fare oltraggio al Papato, erigono monumenti o decretano onoranze pubbliche e solenni agli oppugnatori più accaniti dell'una e ai nemici più implacabili dell'altra: quasi che l'irreligione fosse diventata vanto di elevatissimo ingegno, e merito soprammodo grande l'osteggiare un'istituzione che, per la sua divina origine e pei beni senza numero arrecati all'umanità, fu mai sempre riguardata come la maggiore e più bella gloria che vanti l'Italia, Siffatto abuso d'indebiti onori e di scandalose apoteosi abbiamo chiamato indegno contrasto; ma avremmo potuto anche chiamarlo un mostruoso attentato contro il più grande dei beni dell'umano consorzio, che è la civiltà. Qual cosa infatti più funesta alla civiltà di un popolo, che il pervertimento morale di questo popolo, e allo stesso tempo qual cosa più efficace a corromperne il senso morale, che il culto pubblicamente reso all'errore e al vizio?

Preghiamo per loro

Video di giovani che si avviano al satanismo, e sette sataniche

lunedì 20 febbraio 2012

LA "VEGGENTE" MIRJANA E LA VERITÀ


La Curia diocesana, 2012-02-18
     È d’obbligo, per amore della verità, richiamare l’attenzione dei lettori su alcune contraddizioni pronunciate pubblicamente dalla “veggente” di Medjugorje, Mirjana Dragićević – Soldo. Un autore e redattore del libro Misterij Medjugorja, Mostar, 2011, p. 44, pone alla „veggente“ una domanda:
     Ha mai parlato col vescovo Ratko Perić, uno dei più grandi avversari di Medjugorje?
     Mirjana: - “La gente non sa che io come veggente non ho mai avuto l'onore di parlare con il mio vescovo. Non ha mai chiesto di parlare con me, sebbene io gli avrei risposto nello stesso istante, poiché ho sempre rispettato i sacerdoti e i vescovi. Devo dirgli 'padre vescovo', e lui mi ha condannato senza avermi visto. E nei documenti di papa Giovanni Paolo II hanno trovato quel che io gli ho detto quando sono stata da lui. Io sono l'unica veggente di Medjugorje che sia stata con papa Giovanni Paolo II. In Vaticano pensano che il vescovo di Mostar sappia tutto, che segua gli eventi di Medjugorje, e che lui sia contro Medjugorje a causa del ‘caso erzegovinese’. Doveva convocarci per interrogarci tutti poiché egli è il mio vescovo al quale mi rivolgerò sempre con rispetto. Così mi insegna la mia fede“.
    
     Risposta a Mirjana:

Benedetto XVI. Messaggio subliminale mondialista?




“Il mondo è pronto per raggiungere un governo mondiale. La sovranità sovranazionale di una elite intellettuale e di banchieri mondiali è sicuramente preferibile all’autodeterminazione nazionale praticata nei secoli passati .” – David Rockefeller, 1991 –
“lasciati prendere per mano dal bambino di Betlemme, non temere, fidati di lui, la forza vivificante della sua luce ti incoraggia ad impegnarti nell’edificazione di un Nuovo Ordine Mondiale…” – Papa Benedetto XVI -”

CRIPTO-MESSAGGIO DI BENEDETTO XVI

Venerdì 17 settembre 2010
Papa Benedetto XVI partecipa allacelebrazione ecumenica a Westminster Abbey.
Sua Santità sfoggiava una stola neogotica con ricami di santi e sante. Solo i Papi hanno il privilegio di portare sulla stola le proprie insegne araldiche, per questo motivo si può facilmente identificare a quale pontefice era appartenuta originariamente una data stola. 
Leone XIII
Ebbene, quella indossata da Papa Ratzinger era nientemeno che diLeone XIII. La bestia nera degli anglicani! Il pontefice che stabilì in modo irrevocabile (con la Apostolicae Curae) che le ordinazioni anglicane sono assolutamente "nulle e invalide", per cui l'Eucaristia celebrata dai sacerdoti anglicani non è a sua volta valida, non avendo essi lapotestas consecrandi.

Fonte:Papa Benedetto tra gli anglicani nel segno di Leone XIII

Frati (e Chiese)d'altri tempi


Il beato padre Marco d’Aviano


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Un frate politicamente scorretto

Tracciando queste note biografiche su padre Marco d’Aviano vogliamo entrare subito in medias res,descrivendo eventi bellici della fine del Seicento che videro questo grande europeo nel ruolo di assoluto e decisivo protagonista.

L’idea del Sultano era quella di creare un secondo impero turco al centro d’Europa con Vienna capitale. Nel luglio 1683 il Visir Kara Mustafà giunse a Belgrado e la conquistò; nell’avanzare le guarnigioni cristiane venivano massacrate. I turchi dilagarono in Ungheria e l’Imperatore Leopoldo, per non essere fatto prigioniero fuggì a Linz. Le truppe turche arrivate sotto Vienna, trasformarono i subordini in un mare di fuoco. La città subì un assedio di due mesi. La popolazione poteva vedere l’immensità dell’accampamento turco ed udire la sera ed il mattino il terribile grido di Allah Akbar.

Padre Marco, su istanza dell’Imperatore Leopoldo I, fu nominato, da Innocenzo XI, Legato Pontificio. La situazione destava grande preoccupazione ed il Papa temeva per la sorte del cattolicesimo e della cristianità in tutta Europa.

Chicchirichì di un prete modernista

Don Gallo nel pollaio

Marinaio. No, viandante. Anzi: cantante. Attore. E ristoratore e opinionista e kingmaker e povero cristo tra i poveri cristi. Don Gallo, secondo don Gallo, è soltanto uno che a vent’anni ha preso “il biglietto da visita di Gesù”, ha visto che c’era scritto “sono venuto per servire e non per essere servito” e da quel momento è stato sul marciapiede, tra relitti e derelitti. Questo dice don Gallo, ottantatreenne prete di strada a Genova, a chiunque lo intervisti in  televisione (Fabio Fazio, Serena Dandini, Daria Bignardi, Corrado Augias) e questo scrive in ognuno dei suoi vendutissimi libri  (due, tre, cinque all’anno, tutti con editori diversi, da Mondadori a Dalai ad Aliberti). Don Gallo è pila in libreria, volto sugli schermi, corpo nei teatri, parola scritta in edicola, tribuno al microfono, predicatore sull’altare, attivista dietro all’urna e persino fantasma a Sanremo (dove lui voleva andare a cantare l’“Internazionale” e dove invece è comparso per interposta persona,  nelle parole di Adriano Celentano: attacco ai giornali cattolici che andrebbero chiusi perché non fanno come don Gallo, e pazienza se poi don Gallo ha salvato questo e quelli, dicendo che Adriano ha ragione ma la libertà di espressione non si tocca).

Massoneria e Radicali contro la Chiesa

(di Francesca Ruggiero) “Abrogare il Concordato, denunciare il Trattato”. Con questo slogan, i radicali hanno manifestato il 16 febbraio davanti all’ambasciata italiana presso la Santa Sede, in concomitanza con le celebrazioni per l’anniversario della firma dei Patti Lateranensi. L’hanno  chiamato “presidio anticoncordatario”.Ci avevano chiamato bugiardi e detto che volevamo affamare le parrocchie, oggi il governo Monti ci dà ragione”, ha dichiarato il loro segretario, che ha aggiunto: “Il Concordato e il Trattato, garantendo un fiume di denaro e di potere al Vaticano, condizionano le libertà degli italiani e degli stessi cattolici, dobbiamo superarli a cominciare dall’otto per mille: un miliardo di euro delle tasse degli italiani senza rendiconti. E’ questo che oggi Monti deve chiedere alle gerarchie vaticane”.

domenica 19 febbraio 2012

CHI È IL GRAN NEMICO DEL PAPA CATTOLICO?


di Araì Daniele
Il vaticanista della RAI, Aldo Maria Valli, ha da poco presentato il suo libro «La verità del Papa. Perché lo attaccano, perché va ascoltato». Così quest’autore, che ha pure un libro-intervista fatta al teologo tedesco Kueng dal titolo «Hans Kung, ribelle per amore», prende la palla al balzo delle varie «verità» giornalistiche per spiegare quelle di Benedetto XVI. Ecco che il vaticanista passato dal sinistrismo di Rai 3 al perbenismo dell’Opus Dei, ci spiegherà le «verità» alla luce dei tempi storici del filosofare di J. Ratzinger.

Conciliarismo alla riscossa

A proposito di un libro di Don Pietro Cantoni(Riforma nella continuità. Vaticano II e anticonciliarismo)

seconda parte


di Belvecchio

Nel primo capitolo: Un discorso ininterrotto, l’Autore fa notare come il discorso alla Curia di Benedetto XVI, del 22 dicembre 2005, si collochi su una linea continua di richiamo alla necessità di mantenere il collegamento fra la Tradizione e i documenti del Concilio Vaticano II. Richiamo espresso da Paolo VI già nel 1966 e da lui ribadito nel 1972, ripreso poi da Giovanni Paolo II, indirettamente nel 1985 e direttamente nel 2000. In questo modo l’Autore intende far notare che la preoccupazione per il mantenimento della continuità con la Tradizione e insieme per il rifiuto della rottura sia stata una costante del Magistero: come se tale costante fosse sufficiente a stabilire che effettivamente ci fu continuità e non rottura. In realtà, ricordare che già Paolo VI, addirittura a ridosso della chiusura del Concilio, sentì il bisogno di parlare di errore nel “supporre che il Concilio… rappresenti una rottura con la tradizione dottrinale… che lo precede”, significa confessare che già nel 1966 tale errore era tanto diffusamente praticato da richiedere l’intervento dello stesso Papa.
Da ciò si possono trarre due indicazioni più che importanti relative a questa problematica della continuità e della rottura.

La prima è dettata dal semplice buon senso: se subito dopo il Concilio venne praticata la rottura con la Tradizione, questo fu possibile solo sulla base dei documenti del Concilio, che costituivano la causa prima di tale rottura. Non sarebbe stato possibile a teologi, vescovi e cardinali praticare tale rottura senza il richiamo ai documenti conciliari. 

Quanti frammenti vorranno per credere?

Un frammento del Vangelo di Marco del primo secolo?

«Con questo articolo diamo avvio alla collaborazione con Piero Piccoli, studioso di cristianesimo delle origini, del “Gesù storico” e degli immaginari della modernità relativi al cristianesimo e alla storia della Chiesa. Ha studiato storia del cristianesimo antico presso l’università di Roma “La Sapienza” e teologia presso la Pontifica Università Lateranense. Ha fatto per anni parte del comitato direttivo di una ONLUS e da oltre un quindicennio è bibliotecario presso una plurisecolare istituzione pontificia, per la quale si occupa di gestire e catalogare il patrimonio librario posseduto»

sabato 18 febbraio 2012

Come si fa carriera..

Betori cardinale, strappo a protocollo per salutare Monti

Il gesto al termine della cerimonia di investitura

18 febbraio, 16:34
(ANSA) - FIRENZE, 18 FEB - ''Ho fatto questo cambiamento rispetto al protocollo e sono voluto andare personalmente a salutare il presidente del Consiglio, Mario Monti: mi e' sembrato opportuno dirgli grazie da parte della Chiesa e mostrargli la vicinanza della Chiesa alla nazione in questo momento di crisi''. Lo ha detto il neo cardinale Giuseppe Betori, spiegando il suo gesto di oggi nei confronti del premier, al termine della cerimonia di investitura cardinalizia in San Pietro.(ANSA).

LA MUTAZIONE CONCILIARE E LA LEGGE DELLA CHIESA

L’EDITORIALE DEL VENERDI’
di Arai Daniele
Il Signore istituì la Chiesa stabilendo il Suo potere divino a Roma.
Da allora i poteri del mondo cercarono di abbatterlo o alterarne l’integrità dottrinale.
Così, durante la preparazione del II Concilio del Vaticano, vari studiosi si applicarono a riesaminare la questione dell’autorità nella Chiesa.
All’inizio lo studio fu intrapreso da studiosi “progressisti” in vista dell’even-tualità di poter contestare un’autorità papale tradizionale che resistesse ai piani della programmata “evoluzione della “nuova teologia”.
Cadendo tale necessità, in conseguenza delle aperture di Giovanni XXIII e poi delle innovazioni liturgiche di Paolo VI, con il capovolgimento teologico provocato dal Vaticano II, furono gli studiosi tradizionalisti ad intraprendere l’esame della legittimità delle autorità del “nuovo corso”.

Profezie avverate?




Le saponette dell'ImperoI parte

Questo è il primo di una serie di otto articoli su Amway, i cristianisti o "teocon" e l'Impero americano. 

 Il futuro della Chiesa cattolica sarà deciso da Amway, un sistema multinazionale per vendere saponette e altri prodotti domestici, i cui dirigenti - militanti evangelici strettamente legati alla destra economica, politica e militare degli Stati Uniti - sostengono a volte di parlare direttamente con Dio?
Detto così fa sorridere, ma il tentativo almeno di influire pesantemente c'è; e non mancano certamente i mezzi.

Il Convegno degli Esorcisti


L’Esorcismo non è una branca accessoria dell’universo ecclesiastico ma una sua istanza fondamentale. La distinzione del bene dal male è quella che potremmo definire la ‘mission’ della chiesa cattolica che ha avuto gran parte nella sua secolare storia. Solo pochi secoli fa la Chiesa romana impiegava tutte le sue energie nell’eradicazione delle eresie e nella ricerca ossessiva di chi era posseduto o cercava il contatto di quelle che definiva entità demoniache. A questa pratica si adoperavano pure personalità laiche e tribunali civili, come ha ricordato Carlo Ginzburg nel suo sorprendente ed esauriente saggio ‘Storia Notturna’ di cui riporto la presentazione dell’editore:

venerdì 17 febbraio 2012

Medjugorje e la New Age

Medjugorje: millenarismo riveduto e corretto? [Parte 3]
di Marco Corvaglia


§ 4. Medjugorje e la New Age: padre Petar
Vassula Vassula Ryden
Vari francescani che erano presenti a Medjugorje nel 1981, compreso padre Petar Ljubicić - il sacerdote che, secondo la veggente Mirjana, dovrà svelare al mondo i dieci segreti - sono aperti sostenitori della sedicente mistica Vassula Ryden (anche uno dei medici che hanno esaminato i veggenti di Medjugorje, il dottor Philippe Loron, è un seguace di questa donna e ha scritto un libro in proposito: J’ai vu écrire Vassula ["Ho visto Vassula scrivere"], F.-X. de Guibert, Paris, 1994. Si veda Dottori tra scienza e New Age, §2).

Vassula è nata in Egitto nel 1942 da una famiglia originaria della Grecia, e si dichiara ortodossa (in realtà il Patriarcato Ecumenico di Costantinopoli, sotto la cui giurisdizione la donna ricade in quanto ortodossa residente negli USA, la considera un’eretica: comunicato originale del 16 marzo 2011; traduzione inglese).

A dire di Vassula, Gesù le detta, tramite una sorta di “scrittura automatica” (modalità tipicamente New Age), dei messaggi. In quei momenti la donna usa una grafia (definita "ieratica" dai suoi seguaci) contraddistinta da caratteri grandi e lineari, come quelli di una bambina.
Tali messaggi sono stati pubblicati in dodici volumi, con il titolo La vera vita in Dio, in 40 lingue, e vengono diffusi anche tramite una stazione radio di proprietà della donna: True Life in God Radio.

Il celebre mariologo francese René Laurentin, che negli anni Ottanta, con i suoi numerosi libri, fu il responsabile e l'iniziatore della propaganda mondiale per Medjugorje, è un acceso fan anche di Vassula, e ha scritto due libri elogiativi su di lei (Quand Dieu fait signe, F.-X. de Guibert, Paris, 1993 e Qui est Vassula, F.-X. de Guibert, Paris, 1994).

Egli ci fa conoscere l'inizio dei presunti fenomeni soprannaturali di Vassula:

Travestimenti da angeli e gospe.

MONS. JOZEF: MARIA "SIGNORA DI TUTTI I POPOLI" CI AVEVA AVVERTITO SU TUTTO QUELLO CHE OGGI ACCADE

Negli ultimi 15 anni la venerazione di Maria col titolo di "Signora di tutti i Popoli" si è diffusa nel mondo intero ed è sostenuta da molti vescovi e cardinali. La preghiera connessa a questa devozione è stata tradotta in decine di lingue. Essa invoca Cristo di inviare lo Spirito Santo sulla terra, affinché tutti i popoli siano preservati dalla corruzione, dalle calamità e dalla guerra con intercessione della Signora di tutti i Popoli. Nel 2005 la Congregazione ha chiesto una modifica di una frase della preghiera. I messaggi mostrano la serietà dei tempi e invitano alla conversione e alla preghiera.

A Lourdes riappare il rito antico


Diario Vaticano / A Lourdes riappare il rito antico
Nella diocesi vetrina della Chiesa di Francia il nuovo vescovo è un amante della tradizione ed è un discepolo del teologo von Balthasar. L'ha scelto personalmente il papa, assieme al cardinale Ouellet

di ***



CITTÀ DEL VATICANO, 17 febbraio 2012 – Dopo la nomina “personale” del vescovo Francesco Moraglia come patriarca di Venezia, Benedetto XVI ha battuto un colpo analogo anche con la Chiesa di Francia.

Lo ha fatto sabato scorso, 11 febbraio, memoria della beata Vergine di Lourdes, quando ha nominato il nuovo vescovo della diocesi in cui sorge il celebre santuario mariano, quella, appunto, di Tarbes e Lourdes. A questo incarico papa Joseph Ratzinger ha chiamato monsignor Nicolas Brouwet, 50 anni il prossimo 31 agosto, dall’aprile 2008 vescovo ausiliare di Nanterre, diocesi nella quale è nato ed è stato ordinato sacerdote nel 1992.

La nomina è giunta prima del previsto, visto che il predecessore di Brouwet, monsignor Jacques Perrier, in carica dal 1997, ha passato l’età pensionabile di 75 anni lo scorso 4 dicembre e quindi ha avuto appena un paio di mesi di "prorogatio".

La scelta di Brouwet inoltre, come quella di Moraglia, non è passata al vaglio dei cardinali e vescovi dell’apposita congregazione in una delle loro riunioni di ogni giovedì. Entrambi prenderanno possesso delle rispettive diocesi il prossimo 25 marzo, festa dell'Annunciazione.

"Messaggio di Lourdes"


jamacor
: "Messaggio di Lourdes"

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15/02/2012 15:37:07Si chiama "Messaggio di Lourdes" i gesti e le parole che si sono scambiati la Vergine e Bernardetta, alla Grotta di Massabielle, nel corso delle 18 Apparizioni, dall'11 febbraio 1858 al 16 luglio 1858. Per comprendere bene gli eventi che si sono svolti e imparare meglio il "Messaggio di Lourdes", bisogna conoscere il contesto delle Apparizioni di cui Bernardetta ha beneficiato.
Nel 1858, la famiglia Soubirous è in rovina, ridotta a vivere al cachot. L'11 febbraio 1858, Bernardetta, sua sorella Antonietta e la loro amica Giovanna Abadie, vanno in cerca di legna. Si dirigono verso "il luogo dove il torrente si getta nel Gave". Arrivano dinanzi alla Grotta di Massabielle. Antonietta e Giovanna attraversano l'acqua ghiacciata del torrente. Bernardetta, per il problema della sua asma cronica, esita a fare altrettanto. E’ in quel momento che “sente un rumore come un colpo di vento", ma "nessun albero si muove". "Alzando la testa, vede, nella cavità della roccia, una piccola ragazza, avvolta di luce, che la osserva e le sorride". È la prima Apparizione di Nostra Signora.

Al tempo di Bernardetta, la Grotta era un luogo sporco, oscuro, umido e freddo. Si chiamava questa Grotta " Grotta dei maiali", perché era il luogo dove si conducevano i maiali. È in questo luogo che Maria, tutto biancore, tutta purezza, segno dell'amore di Dio, cioè segno di ciò che Dio vuole fare in ciascuno di noi, ha voluto apparire. C'è un contrasto immenso tra questa Grotta oscura, umida, e la presenza di Maria Vergine, "l'Immacolata Concezione". Questo ci richiama il Vangelo: l’incontro tra la ricchezza di Dio e la povertà dell'uomo. Il Cristo è venuto a cercare ciò che era perduto.
A Lourdes, Maria è apparsa in una Grotta sporca ed oscura, in questo luogo che si chiama Massabielle, la vecchia roccia, per dirci che Dio viene a raggiungerci dovunque siamo, nel pieno delle nostre miserie, di tutte le nostre cause perse. La Grotta non è soltanto il luogo dell'evento, un luogo geografico, è anche un luogo dove Dio ci da un segno per svelarci il suo cuore ed il nostro cuore. È un posto dove Dio ci lascia un messaggio che non è diverso che quello del Vangelo. Dio viene a dirci che ci ama - ecco tutto il contenuto del "Messaggio di Lourdes" -, e che ci ama così come siamo, con tutti i nostri successi, ma anche con tutte le nostre ferite, le nostre fragilità, i nostri limiti.


18 FEBBRAIO 1858 : PAROLE STRAORDINARIE
Al tempo della terza Apparizione, il 18 febbraio, la Vergine parla per la prima volta. A Bernardetta che le presenta un pezzo di carta ed una matita perché scriva il suo nome, "la Signora" risponde: "non è necessario". È una parola straordinaria. Ciò vuole dire che Maria vuole entrare con Bernardetta in una relazione di amore, che si situa al livello del cuore. Il cuore, nella Bibbia, significa il centro anche della personalità, di ciò che c'è più di profondo nell'uomo.
Bernardetta è di primo acchito invitata ad aprire le profondità del suo cuore a questo messaggio d'amore.


Alla seconda parola della Vergine

potreste avere la gentilezza di venire qui durante quindici giorni?", Bernardetta è frastornata. È la prima volta che le danno del "voi". Spiegherà questa parola dicendo: “Lei mi guardava come una persona guarda un'altra persona”. L'Uomo, creato a immagine e alla rassomiglianza di Dio, è una persona. Bernardetta, che si sente così rispettata e amata, fa lei stessa l'esperienza di essere una persona. Siamo tutti con dignità agli occhi di Dio. Perché ognuno è un amato da Dio.

La terza parola della Vergine : "non vi prometto di rendervi felice in questo mondo, ma nell'altro".Conosciamo il mondo della violenza, della menzogna, della sensualità, del profitto, della guerra. Ma conosciamo anche il mondo della carità, della solidarietà, della giustizia. Quando Gesù, nel Vangelo, ci invita a scoprire il regno dei cieli, ci invita a scoprire, nel mondo così come è, un "altro mondo". Dove c'è l'amore, Dio è presente. Questa realtà non occulta l'orizzonte del messaggio che è il cielo. La Vergine Maria trasmette a Bernardetta la certezza di una terra promessa che potrà essere raggiunta soltanto al di là della morte. Sulla terra, ci sono i fidanzamenti; le cerimonie nuziali sono per dopo, per il cielo.
DIO È AMORE
Fare l'esperienza di Dio, questo non è altro che fare l'esperienza dell'amore su questa terra. A chi ha saputo scoprire questo, Gesù dichiara: "non sei lontano dal regno di Dio". Nonostante la sua miseria, la sua malattia, la sua ignoranza, Bernardetta è sempre stata profondamente felice. È questo il Regno di Dio, il mondo del vero amore
Durante le prime sette Apparizioni di Maria, Bernardetta ha mostrato un viso raggiante di gioia, di felicità, di luce.Ma, tra l'ottava e la dodicesima apparizione tutto cambia: il viso di Bernardetta diventa teso, triste, preoccupato e soprattutto compie gesti incomprensibili. Camminare sulle ginocchia fino in fondo alla Grotta. Baciare la terra, ancora tutta sporca e disgustosa, di questa Grotta. Mangiare delle erbe amare. Raspare il suolo e, per tre volte, provare a bere acqua fangosa, sorbirne un pò, poi sputarla. Prendere del fango tra le mani e sfregarselo sulla faccia. Quindi, Bernardetta osserva la folla allargando le sue braccia. Allora tutti dicono: "è pazza". Molte volte, Bernardetta ripeterà gli stessi gesti. Cosa significa tutto questo? Nessuno ha capito nulla! Siamo proprio nel cuore del "Messaggio di Lourdes".

IL SIGNIFICATO BIBLICO DELLE APPARIZIONI
Questi gesti sono, infatti, gesti biblici. Perché "la Signora" gliel'ha chiesto. Bernardetta diventa la immagine dell'Incarnazione, la Passione e la Morte del Cristo. Andare in ginocchio fino al fondo della Grotta: è il gesto dell'Incarnazione, dell'abbassamento di Dio che si fa uomo. Bernardetta bacia la terra per significare che quest'abbassamento è giustamente il gesto dell'amore di Dio per gli uomini. Mangiare le erbe amare ricorda la tradizione ebrea che si trova nel Vecchio Testamento. Quando gli ebrei volevano significare che Dio aveva preso su di sè tutte le amarezze, tutti i peccati del mondo, uccidevano un agnello, lo svuotavano, lo riempivano di erbe amare e pronunciavano su lui la preghiera: "ecco l'Agnello di Dio che prende su di sé tutte le disgrazie, che toglie tutte le amarezze, tutti i peccati del mondo". Questa preghiera è ripetuta nella messa. Imbrattare la figura: il profeta Isaia mostra il Messia, il Cristo, sotto le caratteristiche del servo sofferente. "Perché portava su lui tutti i peccati degli uomini, il suo viso non aveva più figura umana." Era, precisa Isaia, come una pecora condotta al macello e, sul suo passaggio, la gente rideva di lui. Ecco, alla Grotta, Bernardetta sfigurata dal fango, e la folla che grida: "è diventata pazza".
LA GROTTA NASCONDE UN TESORO IMMENSO, INFINITO

I gesti che Bernardetta compie sono gesti di liberazione. La Grotta è liberata dalle sue erbe, dal suo fango. Ma perché bisogna liberare questa Grotta? Perché nasconde un tesoro immenso che occorre assolutamente aggiornare. Così, alla nona Apparizione, "la Signora" chiederà a Bernardetta di andare a raschiare il suolo, in fondo a questa "Spelonca per i maiali", dicendole: "andate alla fonte, berrete e lavatevi". Ed ecco che un po' d’acqua fangosa inizia a sgorgare, sufficientemente perché Bernardetta possa berne. Ed ecco che quest'acqua diventa, poco a poco, trasparente, pura, limpida.
Con questi gesti, ci è rivelato il mistero stesso del cuore del Cristo: " Un soldato, con la sua lancia, trapasserà il cuore e, immediatamente, scaturisce sangue e acqua". Ma anche le profondità del mistero del cuore dell'uomo, creato a immagine e somiglianza di Dio: "l'acqua che ti darò, diventerà in te sorgente di vita eterna". Il cuore dell'uomo, ferito dal peccato, è significato dalle erbe e dal fango. Ma in fondo a questo cuore, c'è la vita stessa di Dio, significata dalla fonte.Chiedono a Bernardetta : "la Signora ti ha detto qualcosa ?" E lei risponde: " Sì, di tanto in tanto diceva: "Penitenza, penitenza, penitenza." Pregate per i peccatori "." Per "penitenza", si intede conversione. Per la Chiesa, la conversione consiste, come il Cristo l’ha insegnata, nel rivolgere il proprio cuore verso Dio, verso i propri fratelli. "Pregate per i peccatori". Pregare, fa entrare nello Spirito di Dio. Così possiamo capire che il peccato non fa la felicità dell'uomo. Il peccato è tutto ciò che si oppone a Dio.

In occasione della tredicesima Apparizione, Maria si rivolge a Bernardetta: "direte ai sacerdoti che si costruisca qui una cappella e che ci si venga in processione". "Che si venga in processione" significa andare, in questa vita, sempre presso i nostri fratelli. "Che si costruisca una cappella".
A Lourdes, tante cappelle sono state costruite per accogliere la folla dei pellegrini. Ma, queste cappelle sono soltanto i segni di questa comunione fondata sulla carità, alla quale tutti sono chiamati. La cappella, è "la Chiesa" che dobbiamo costruire, là dove siamo, nella nostra famiglia, sul nostro luogo di lavoro, nella nostra parrocchia, nella nostra diocesi. Qualsiasi cristiano trascorre la sua vita costruendo la Chiesa, vivendo in comunione con Dio e i suoi fratelli.


LA SIGNORA DICE CHI È : "QUE SOY ERA IMMACULADA COUNCEPTIOU"

Il 25 marzo 1858, giorno della sedicesima Apparizione, Bernardetta si reca alla Grotta dove, per volere di don Peyramale, parroco di Lourdes, chiede "alla Signora" di dire il suo nome. Per tre volte, Bernardetta rivolge la domanda. Alla quarta richiesta, "la Signora" le risponde in dialetto:
"Que soy era Immaculada Counceptiou", "Io sono l'Immacolata Concezione". Bernardetta non ha capito immediatamente il senso di questa parola. L'Immacolata Concezione, così come lo insegna la Chiesa, è "Maria concepita senza peccato, grazie ai meriti della croce del Cristo" (definizione del dogma promulgato nel 1854). Bernardetta si reca immediatamente dal signor parroco, per trasmettergli il nome "della Signora". Lui capirà che è la Madre …
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