ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 13 marzo 2013

Bolle in pentola?



1. DAGOINTERVISTA SUL PAPATO A GIANLUIGI NUZZI, IL NEMICO NUMERO UNO DEL VATICANO - 2. “IL CONCLAVE S’È APERTO CON L’ALLEANZA BERTONE-SODANO: SI SPALLEGGIANO PER CONSERVARE POTERE, UNO SUI DICASTERI ECONOMICI, L’ALTRO SULLA DIPLOMAZIA” - 3. “GOTTI TEDESCHI È RIMASTO ZITTO FINORA PER RISPETTO AL PAPA, MA ADESSO PARLERÀ?” - 4. “L’ARCI-NEMICO DI GOTTI, CARL ANDERSON, HA COPERTO LA CHIESA DI DONAZIONI: VUOLE PER I SUOI “CAVALIERI DI COLOMBO” LO STATUS RICONOSCIUTO ALL’ORDINE DI MALTA” - 5. “OGGI BERTONE È DIVENTATO IL PARAFULMINE DI UN MONDO OPACO CHE È RIMASTO NELL’OMBRA. E I BERTONIANI DELUSI HANNO GIÀ UNA NUOVA GUIDA: IL CARDINAL PIACENZA” - 6. “RATZINGER NON È FINITO: NESSUNO SA COME SI MUOVERÀ NELLE VESTI DI “PAPA EMERITO” -

Riccardo Panzetta per Dagospia
GIANLUIGI NUZZIGIANLUIGI NUZZI
Gianluigi Nuzzi, basta un nuovo Papa per avere un "nuovo papato"?
I cambiamenti sono inesorabili. Tutto quello che Ratzinger ha fatto contro la pedofilia e ha tentato di fare sullo Ior hanno avviato una trasformazione da cui è impossibile discostarsi. Avremo - in questo senso - un papato di continuità che ha però in carico un compito più impegnativo: realizzare quell'azione politica che è mancata a Benedetto XVI.

Quale sarà il ruolo di Bertone, una volta dismessi i panni del Camerlengo?
Credo che la sua speranza sia quella di mantenere un controllo sui dicasteri economici, lasciando a Sodano la guida della diplomazia. Tra i due - che si sono sempre osteggiati e provenienti da mondi molto diversi - c'è stata una imprevedibile "alleanza" all'inizio del Conclave. Una sorta di patto di "non belligeranza".
Perché? 
Perché la loro epoca è ormai agli sgoccioli: il loro ciclo è finito. La rispettiva posizione di debolezza li ha avvicinati. Entrambi sperano di continuare a galleggiare anche in futuro...
CARDINALE TARCISIO BERTONECARDINALE TARCISIO BERTONE
Il caso-Vatileaks pesa ancora come un macigno...
Moltissimo. E su questo punto ci sono due aspetti molto importanti, che sono stati incredibilmente ignorati. Innanzitutto il Papa ha deciso di non condividere con Tarcisio Bertone - suo Segretario di Stato e uomo di fiducia - i risultati del rapporto su Vatileaks. E poi c'è la vicenda che riguarda Gotti Tedeschi. L'ex presidente dello Ior - mandato via con voto unanime dalla Commissione cardinalizia di Vigilanza - ha mantenuto finora un profilo bassissimo. Ha chiesto per ben cinque volte di essere ascoltato e ha trovato un muro. Ha poi chiesto l'istituzione di una commissione d'inchiesta interna ed è rimasto inascoltato. Fino ad oggi è rimasto in silenzio per rispetto al "suo" Papa. Ma adesso cosa farà?
Chi era danneggiato dalla gestione di Gotti Tedeschi al punto da chiederne il siluramento?
In molti, evidentemente. Dava fastidio il suo attivismo per rendere pulito lo Ior. Le norme anti-riciclaggio che ha tentato di predisporre - grazie all'aiuto degli esperti di Bankitalia - sono stati fatti passare, da chi lo ha osteggiato, come un tentativo di far commissariare le finanza vaticane.
E chi lo ha osteggiato?
Credo sia vittima di Bertone che, però, nega ogni addebito.
Tra i nemici di Gotti Tedeschi c'era anche Carl Anderson...
Era uno dei suoi "migliori nemici". Infatti il capo dei "Cavalieri di Colombo" - questa grande associazione cattolica americana - veniva a Roma ogni due settimane per incontrare Bertone. Meeting riservati a cui prendeva parte solo un'altra persona: un interprete di loro fiducia.
CARDINALE ANGELO SODANOCARDINALE ANGELO SODANO
Qual è il legame tra i "Cavalieri di Colombo" e lo Ior?
Molto forte. L'associazione ha sempre fatto di tutto per mantenuto rapporti ottimali con i cardinali americani - anche con lo stesso Viganò, nunzio apostolico a Washington - attraverso atti di generosità, donazioni e attività filantropiche. Gestiscono un patrimonio enorme, grazie alla loro imponente attività assicurativa. E' probabile che l'obiettivo non dichiarato di Carl Anderson e dei suoi sia quello di ottenere lo stesso riconoscimento riservato ai Cavalieri di Malta...
GOTTI TEDESCHIGOTTI TEDESCHI
Alcuni cardinali hanno ipotizzato l'azzeramento della "Banca di Dio"...
Sono d'accordo: va chiuso. Il Torrione Nicolò V (che ospita lo Ior, ndr) dovrebbe diventare un museo sui rapporti tra fede e denaro. Che senso ha mantenerlo in piedi? Per permettere ai privati di depositarvi soldi in modo poco trasparente? L'assetto geopolitico è cambiato: non c'è più il cardinal Francis Spellman a combattere i sovietici insieme al senatore McCarthy e non servono più i maxi-finanziamenti a Solidarnosc per abbattere il comunismo in Polonia. E non serve più far girare miliardi per impedire al PCI di prendere il potere in Italia...
Ma senza lo Ior, la Chiesa come fa a gestire le sue finanze?
L'Istituto non produce profitti per il Vaticano, o meglio: non dovrebbe produrne. Quindi basta mettere a gara una concessione, tra gli istituti presenti nella "white list" internazionale. Lo Ior - da quando esiste - è stato solo foriero di guai e scandali.
CARL ANDERSON CAVALIERE SUPREMO DEI CAVALIERI DI COLOMBOCARL ANDERSON CAVALIERE SUPREMO DEI CAVALIERI DI COLOMBO
Dopo essere stato ‘sacrificato' come unico "corvo", che fine farà l'ex maggiordomo Paolo Gabriele?
Difficile dirlo. Certo è che il suo ruolo - anche per come è stato raccontato dai media - è cambiato grazie alle dimissioni di Ratzinger. All'inizio si è parlato di lui solo come "ladro di documenti" come se il vero scandalo fosse nel furto. Solo dopo - quando il marcio della Curia è esploso - s'è capito che la vera questione era relativa al contenuto di quei documenti. E' vero: ha tradito la fiducia che gli era stata accordata. Ma il suo "tradimento", per quanto deprecabile, è stato fondamentale per smuovere un Pontificato in stallo, fino ad allora guidato - negli affari ‘politici' - con mano poco salda.
Le dimissioni di Ratzinger possono essere lette come un tentativo di "azzerare" una Curia fuori controllo?
È una delle interpretazioni possibili. Ciò che è indubbio è che il suo gesto ha "secolarizzato" una funzione - quella del Pontefice - che ormai va ripensata. Non si può immaginare che chi viene eletto al soglio di Pietro resti in sella "nonostante tutto". Così come è impensabile che un Conclave con 115 cardinali possa ancora rappresentare l'intero universo cattolico nelle sue enormi differenze geografiche, culturali e spirituali.
Se il Conclave è poco rappresentativo, la Curia lo è ancora meno...
Le dimissioni sono servite anche ad accorciare le distanze tra Chiesa e fedeli che proprio le beghe di Curia - tutte italiane - hanno dilatato a dismisura. Però occhio a dare Ratzinger per finito. Nessuno può prevedere come si muoverà e cosa dirà nelle sue vesti di "Papa emerito". In ogni caso finirà per essere - come Wojtyla è stato per lui - un punto di riferimento e una presenza "scomoda" per il suo successore. Chiunque esso sia.
SEDE DELLO IOR - ISTITUTO OPERE DI RELIGIONESEDE DELLO IOR - ISTITUTO OPERE DI RELIGIONE
Alla fine dei giochi, è possibile addossare a Bertone tutti i problemi del papato di Ratzinger?
Su di lui ricadono anche colpe non sue. E questo fa comodo a molti. È diventato un parafulmine di un mondo opaco - presente in Vaticano - che è rimasto nell'ombra. Sarà interessante capire come si muoveranno - con l'arrivo del nuovo Segretario di Stato - i bertoniani delusi e senza guida. Dovranno trovare un nuovo punto di riferimento in Curia. Uno di questi potrebbe essere Monsignor Piacenza...

IL GRANDE FRATELLO BENEDETTO VEDE E GODE

Tra una suonatina al pianoforte e una passeggiata, Ratzinger segue il conclave in tv, come tutti i comuni mortali - E per i retroscena c’è padre Georg che dal Vaticano raggiunge Castel Gandolfo la sera....

Carlo Tecce per "Il Fatto Quotidiano"
Un papa, seppur emerito, esiste già. E ha osservato i cardinali entrare in Conclave, i laboriosi giuramenti enunciati non senza inciampi, attraverso le riprese ufficiali del Centro televisivo vaticano che irradia l'informazione mondiale. Joseph Ratzinger dispone di strumenti che consentono di vedere le immagini anche in bassa frequenza, prima che siano diffuse oltre le mura leonine.
BENEDETTO XVI RATZINGER DI SPALLEBENEDETTO XVI RATZINGER DI SPALLE
Non c'era lo sguardo di Ratzinger riflesso sul Giudizio Universale di Michelangelo, unico testimone dei cardinali in meditazione per le votazioni. In quel momento, esule volontario a Castel Gandolfo in un appartamento di 230 metri quadrati su due livelli, il papa emerito avrà appena finito di sgranare il rosario, prima di cenare con la solita minestra, i soliti commensali e il piatto forte: le quattro suore laiche (le memores domini) e l'assistente maltese, padre Alfred Xuereb.
RATZINGER PAPA BENEDETTO XVIRATZINGER PAPA BENEDETTO XVI
La portata migliore l'ha servita il fidato padre Georg Gaenswein, di ritorno da San Pietro per la cerimonia che anticipa l'extra omnes, il fuori tutti, e la chiusura a chiave protetta da impettite guardie svizzere. Il segretario tedesco non poteva mancare: ricopre l'incarico di prefetto per la Casa Pontificia.
Questioni di opportunità o convenienza: poteva delegare il vice Leonardo Sapienza, il reggente, per il protocollo formale. Non l'ha fatto. E non ha scalfito l'impressione che la coabitazione tra il nuovo pontefice e il dimissionario emerito sarà una vera e inedita diarchia. E l'applauso durante la messa pro eligendo, la reazione più vibrante fra chi ascoltava l'omelia, soprattutto i fedeli, il decano Angelo Sodano l'ha ricevuto sui ringraziamenti: "Rinnoviamo tutta la nostra gratitudine all'amato e venerato pontefice Benedetto XVI".
PAPA RATZINGER BENEDETTO XVIPAPA RATZINGER BENEDETTO XVI
Parole gentili tanto inevitabili quanto irrituali perché l'ex pontifex le poteva sentire, in televisione. Ratzinger è "pellegrino, nascosto" a Castel Gandolfo dal 28 febbraio e non valicherà il colonnato di San Pietro prima di un paio di mesi ancora, in attesa che sia pronto l'ex monastero Mater Ecclesiae, realizzato tra il '92 e il '94 al posto di un edificio dei gendarmi. Le ultime ospiti, poiché le suore di clausura si alternavano ogni tre anni, sono state le Visitandine. Il caseggiato, immerso in un orto biologico, è libero da dicembre.
JOSEPH RATZINGER PAPA BENEDETTO XVIJOSEPH RATZINGER PAPA BENEDETTO XVI
Quando Ratzinger aveva già deciso di rinunciare al pontificato, ma i lavori di ristrutturazione sono andati al rilento. Il teologo tedesco potrà passeggiare intorno a uno spigolo di collina che offre una vista sui palazzi papali in Vaticano. Non avrà, però, i 55 ettari di Castel Gandolfo, i larghi viali che percorre con padre Georg (così dimostra la fotografia di Chi) oppure a bordo di una macchina elettrica. Non potrà rinunciare al pianoforte - adesso può utilizzare uno Steinway&Sons a mezza coda - che suona al tramonto, tra le preghiere serali, la musica di Mozart e i telegiornali.
CONCLAVECONCLAVE
La biblioteca personale sarà allestita nell'ex refettorio del Mater Ecclesiae, ma in questi giorni il papa emerito consulta l'opera omnia Un'estetica teologica di Urs von Balthasar, un teologo svizzero di lingua tedesca che fondò la rivista Communio assieme al giovane Joseph. Tra i collaboratori c'era Angelo Scola, allievo prediletto di Ratzinger. L'ex pontefice potrebbe riprendere a scrivere, ma un suo nuovo libro sarebbe devastante per una monarchia in sofferenza.

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