- PROPOSTA CLAMOROSA PER ROMA 2024: IL TIRO DELL’ARCO IN PIAZZA SAN PIETRO! - IL CARDINALE MARTINS: “ASSOLUTAMENTE FATTIBILE” – ALTRO CAMPO DI GARE: I GIARDINI VATICANI A CASTEL GANDOLFO
L’idea è venuta dal cardinale Martins (ex calciatore nelle giovanili del Benfica): “Le questioni logistiche si risolvono: è arrivato il momento per il Vaticano di scendere in gioco” - L’ipotesi gasa Malagò che sa benissimo come un’alleanza con il Vaticano possa pesare in sede Cio: per vincere, d’altronde, non basta il dossier…
Fulvio Bianchi per “la Repubblica”
Roma cala l’asso: nel 2024 le gare di tiro con l’arco, se il Cio dovesse davvero assegnarci le XXXIII Olimpiadi estive, si terranno in Vaticano. In piazza San Pietro. Il Coni ha deciso, con entusiasmo e commozione. La proposta è venuta dal cardinale Josè Saraiva Martins, ex calciatore nelle giovanili del Benfica: «È una cosa assolutamente fattibile, si tratta solo di un problema culturale. Le questioni logistiche si risolvono: è arrivato il momento per il Vaticano di scendere in gioco».
«Il Vaticano è dentro Roma, sarebbe una grande idea» ha detto Giovanni Malagò che proprio domani sarà in Piazza San Pietro, con molti campioni, per la Messa di Natale e l’incontro con Papa Francesco. Probabile che il n.1 dello sport italiano possa accennare al Santo Padre su questa clamorosa ipotesi che ha riscosso già il consenso del “Times”. L’autorevole quotidiano britannico infatti ha titolato: «Il Papa sportivo offre San Pietro per le gare olimpiche».
Un’altra ipotesi ventilata è quella di utilizzare i Giardini Vaticani a Castel Gandolfo per le gare olimpiche. Ma al Coni preferiscono Piazza San Pietro. «Lì non ci sarebbero problemi di accesso e nemmeno di vento: per il tiro con l’arco quindi sarebbe l’ideale rispetto ad altre discipline. Il Papa avrebbe una bellissima vista. E poi quale altra città al mondo può giocarsi una carta simile?», sostengono dal Foro Italico.
La Piazza può contenere, secondo alcune stime, circa 200.000 persone: non ci sarebbe problema quindi per allestire le tribune e il campo per il tiro con l’arco, sport olimpico da Parigi 1900. L’Italia ha vinto due ori, due argenti e tre bronzi: la nazione leader è la Sud Corea.
I membri Cio, salvo poche eccezioni, potrebbero essere entusiasti di questa scelta e votare per Roma. Le polemiche politiche sulla candidatura italiana, polemiche che peraltro si stanno già affievolendo, andrebbero subito a scomparire. E chissà che il Papa fra dieci anni non possa affacciarsi dalla sua finestra a benedire gli atleti?
Insomma, Roma 2024 adesso ha una... freccia in più da giocarsi e anche per il Vaticano ospitare i Giochi olimpici 2024 sarebbe un importante trampolino di lancio per il Giubileo dell’anno successivo. Malagò intervistato da “Un giorno da pecora” ha scherzato: «Ho letto che il presidente della Roma Pallotta voleva fare qualcosa al Colosseo. Certo si potrebbe fare qualcosa per le Olimpiadi nell’area simbolo del mondo. Cosa si può fare? Mah, ad esempio il tiro con l’arco. E la lotta greco romana...».
Mancano solo i leoni: ma Malagò sa benissimo che un’alleanza con il Vaticano potrebbe cambiare le carte in tavola. Per vincere d’altronde non basta il dossier: Rio aveva il peggiore eppure il Cio gli ha dato i Giochi del 2016. Ci vogliono tanti fattori, dalla credibilità del Paese al prestigio dei dirigenti sportivi e un lavoro attento di lobby. Bisogna conoscere i membri Cio che votano, i loro hobby, e quelli delle mogli che a volte sanno essere decisive.
Le rivali, comunque, non dovrebbero mancare. «Noi ci saremo»: scendono in campo gli Stati Uniti e sfidano Roma 2024. Lacittà sarà comunicata però solo a gennaio ma Los Angeles dovrebbe avere la meglio su Boston, Washington e San Francisco. Costi previsti intorno ai 7 miliardi di dollari, più le infrastrutture: per Roma meno.
Da decidere anche i ruoli nel prossimo comitato promotore: Silvio Berlusconi vorrebbe alla presidenza Franco Frattini, maestro di sci, già titolare della Farnesina, ora consigliere di Stato e presidente del Collegio di Garanzia del Coni. Ma serve il via libera di Renzi. Restano in piedi intanto le candidature (eccellenti) di Luca di Montezemolo e Andrea Guerra.
http://www.dagospia.com/rubrica-30/sport/olimpiadi-vaticano-proposta-clamorosa-roma-2024-tiro-dell-arco-90953.htm
Attacco mediatico al Santo Natale – un lettore ci scrive… e noi gli rispondiamo
Cari Dott. Deotto e Dott. Gnocchi,
segnalo al sito Riscossa Cristiana, uno dei pochi mezzi a disposizione per un’informazione che non giaccia in catalessi, il subdolo e gigantesco attacco mediatico al Santo Natale in atto in modo particolarmente virulento quest’anno.
L’avvento è stato accompagnato dalla presentazione al TG1 dello spot sull’eutanasia, con tanto di Prof. Veronesi, Saviano il giustiziere e Bonino for president.
Adesso l’esegesi di Papa Roberto (al secolo Benigni) sui 10 comandamenti.
Non ho voluto seguire lo show di questo strapagato “illuminato”, la sua “lectura Dantis” mi aveva già convinto (di cosa preferisco non dirlo).
Ho voluto però fare un assaggio, e ho seguito cinque minuti a caso dello show.
Mi ha certamente condotto l’Angelo custode, ho aperto proprio al clou, al sesto comandamento.
Miracolo: lo spirito (lascio ai teologi definire quale) ha trasformato il nostro in un alter-Kasper, e ci ha spiegato con torrenziale eloquenza che la Chiesa ha sbagliato tutto, che la castità è una grande virtù, presa a “piccole dosi”, prorompendo alla fine in un appassionato e torrenziale elogio della masturbazione. Il tanfo di loggia massonica si percepiva costantemente.
A breve il DVD con lo show sarà a disposizione delle folle assetate di verità e non paghe di Santa Marta. Attendo con ansia gli elogi delle tante riviste “diversamente cattoliche”.
Nel mentre a RAInews si dava notizia di un sondaggio sui 10 comandamenti. Quelli più conosciuti, quelli più “approvati”, quelli meno seguiti. In quest’ultima categoria la sorpresa: “non desiderare la donna d’altri” batte di alcune incollature “non commettere atti impuri”, con grande disappunto degli allibratori inglesi. Che ora puntano a rifarsi con le previsioni su un altro questionario, sapete bene quale.
A me vengono in mente, e siamo a Natale, (ma io, lo so, merito una buccia di banana), le parole di un autentico profeta e veggente, Renato Baron di Schio (perseguitato dal grande Fanzaga): “In quei tempi, dovrete continuamente pregare per non arrivare ad odiare”.
Preghiamo.
E buon Santo Natale, perché nel Cuore Immacolato di Nostra Signora, Regina delle Vittorie, il Santo Natale esiste ancora, e i dieci comandamenti sono ancora in vigore. E in questo Cuore dobbiamo vivere.
Con stima e amicizia, in unione di preghiera.
Bruno Dente – Padova
.
Caro Dente,
anzitutto la ringrazio per le parole gentili nei confronti di Riscossa Cristiana. Con l’aiuto del Signore noi andiamo avanti, memori di un motto del grande Giovannino Guareschi: “Non muoio neanche se mi ammazzano” e con la vicinanza e l’amicizia di tanti lettori.
Lo spot sull’eutanasia. Che dire? Niente di strano che in questa società ormai ammorbata dal tanfo mortifero l’informazione – quella, tra l’altro, pagata con il canone… – dia il suo contributo a uno strumento di morte. Come per l’aborto vi fu un grosso lavoro di “informazione” nel miglior stile sovietico (disinformare, mentire, inventare, deformare il significato delle parole), così ora si fa per l’eutanasia. E così si farà per la pedofilia, per la zoofilia e per le mille altre schifezze che la società di satana produrrà (salvo che, cosa non improbabile, non si accartocci prima su sé stessa). Né possiamo più di tanto stupirci di quanto possa dire un prof. Veronesi (lo stesso che, tra l’altro, fece l’apologia della omosessualità come forma “più pura” di amore, perché non mirata alla riproduzione. Una fesseria di dimensioni cosmiche), o un Saviano, tuttologo, premio Nobel per il “copia-incolla”, sempre in disciplinata linea col pensiero dominante, che dà visibilità e comparsate in tv, con relativi compensi…
Certo, lascia un po’ più stupiti vedere che a un comico viene affidato un programma su, nientemeno, i 10 Comandamenti. Ma anche qui, se ben guardiamo, non c’è da stupirsi. Benigni, con il suo sguaiato pressapochismo, con la sua superficialità mascherata sotto un’oratoria da strillone un tantino isterico, è il degno rappresentante dell’Italia “che conta”, sia in ambiente civile, sia – duole dirlo – in ambiente ecclesiastico. E infatti, guarda caso, apprendiamo dall’ANSA, come dal Messaggero, che allo strabordante comico sono arrivati i complimenti di Mons. Fisichella e la telefonata del Vescovo di Roma. E che altro può succedere in un’epoca in cui si fanno sondaggi anche sui 10 Comandamenti, in attesa magari di un sondaggio sull’esistenza di Dio, per decidere se adottare una pastorale atea per non turbare i “diversamente credenti”?
Di fronte a questo disastro lei ricorda giustamente: “Preghiamo”. Preghiamo perché “nel Cuore Immacolato di Nostra Signora, Regina delle Vittorie, il Santo Natale esiste ancora, e i dieci comandamenti sono ancora in vigore. E in questo Cuore dobbiamo vivere”.
Proprio oggi abbiamo dato notizia della nascita della Lega cattolica per la preghiera di riparazione. Cerchiamo, con l’aiuto del Signore e della Sua Beatissima Madre, di ridare voce e fiato a una pratica cattolica antica e di grande efficacia. “Se la Chiesa sta cadendo a pezzi, bisogna metterci mano e ricostruirla: ripararla. E ripararla mentre molti, troppi, pastori continuano nella loro opera demolitrice. Con pazienza e tenacia sostenute dalla virtù della speranza, bisogna recuperare tutto ciò che di buono, venerabile e santo gli altri gettano e ricollocarlo al suo posto. E bisogna farlo allo scopo di restituire alla Sposa di Cristo le sembianze che ha mantenuto nel corso dei secoli, ora così invise ai molti nemici che stanno fuori e ai troppi nemici che stanno dentro. Bisogna riparare consapevoli che chiunque lo può fare con frutto e con merito senza inventarsi nulla di stravagante. La teologia, la spiritualità, l’ascetica e la devozione gettate da tempo nella discarica di una fede fuori moda forniscono ai cattolici di buona volontà uno mezzo semplice ed efficace: la pratica della preghiera di riparazione, che al termine di questo appello spieghiamo come può venire applicata alle drammatiche condizioni in cui versa la Chiesa”.
Noi continueremo, stia sicuro, il nostro modesto lavoro giornalistico, ma dobbiamo ricordarci che l’arma più potente che abbiamo, che ogni fedele ha, è la preghiera. Cerchiamo di dare ad essa un ordine e una metodicità. Quando la Chiesa ritroverà sé stessa, quando i Pastori si ricorderanno della loro sublime missione, gli attacchi del mondo continueranno, ma la Casa sarà di nuovo fondata sulla roccia e saprà di nuovo insegnare ai fedeli la strada della salvezza.
Con amicizia, un buon Santo Natale anche a lei!
Paolo Deotto
Sia lodato Gesù Cristo
http://www.riscossacristiana.it/attacco-mediatico-al-santo-natale-lettore-ci-scrive-noi-gli-rispondiamo/
segnalo al sito Riscossa Cristiana, uno dei pochi mezzi a disposizione per un’informazione che non giaccia in catalessi, il subdolo e gigantesco attacco mediatico al Santo Natale in atto in modo particolarmente virulento quest’anno.
L’avvento è stato accompagnato dalla presentazione al TG1 dello spot sull’eutanasia, con tanto di Prof. Veronesi, Saviano il giustiziere e Bonino for president.
Adesso l’esegesi di Papa Roberto (al secolo Benigni) sui 10 comandamenti.
Non ho voluto seguire lo show di questo strapagato “illuminato”, la sua “lectura Dantis” mi aveva già convinto (di cosa preferisco non dirlo).
Ho voluto però fare un assaggio, e ho seguito cinque minuti a caso dello show.
Mi ha certamente condotto l’Angelo custode, ho aperto proprio al clou, al sesto comandamento.
Miracolo: lo spirito (lascio ai teologi definire quale) ha trasformato il nostro in un alter-Kasper, e ci ha spiegato con torrenziale eloquenza che la Chiesa ha sbagliato tutto, che la castità è una grande virtù, presa a “piccole dosi”, prorompendo alla fine in un appassionato e torrenziale elogio della masturbazione. Il tanfo di loggia massonica si percepiva costantemente.
A breve il DVD con lo show sarà a disposizione delle folle assetate di verità e non paghe di Santa Marta. Attendo con ansia gli elogi delle tante riviste “diversamente cattoliche”.
Nel mentre a RAInews si dava notizia di un sondaggio sui 10 comandamenti. Quelli più conosciuti, quelli più “approvati”, quelli meno seguiti. In quest’ultima categoria la sorpresa: “non desiderare la donna d’altri” batte di alcune incollature “non commettere atti impuri”, con grande disappunto degli allibratori inglesi. Che ora puntano a rifarsi con le previsioni su un altro questionario, sapete bene quale.
A me vengono in mente, e siamo a Natale, (ma io, lo so, merito una buccia di banana), le parole di un autentico profeta e veggente, Renato Baron di Schio (perseguitato dal grande Fanzaga): “In quei tempi, dovrete continuamente pregare per non arrivare ad odiare”.
Preghiamo.
E buon Santo Natale, perché nel Cuore Immacolato di Nostra Signora, Regina delle Vittorie, il Santo Natale esiste ancora, e i dieci comandamenti sono ancora in vigore. E in questo Cuore dobbiamo vivere.
Con stima e amicizia, in unione di preghiera.
Bruno Dente – Padova
.
Caro Dente,
anzitutto la ringrazio per le parole gentili nei confronti di Riscossa Cristiana. Con l’aiuto del Signore noi andiamo avanti, memori di un motto del grande Giovannino Guareschi: “Non muoio neanche se mi ammazzano” e con la vicinanza e l’amicizia di tanti lettori.
Lo spot sull’eutanasia. Che dire? Niente di strano che in questa società ormai ammorbata dal tanfo mortifero l’informazione – quella, tra l’altro, pagata con il canone… – dia il suo contributo a uno strumento di morte. Come per l’aborto vi fu un grosso lavoro di “informazione” nel miglior stile sovietico (disinformare, mentire, inventare, deformare il significato delle parole), così ora si fa per l’eutanasia. E così si farà per la pedofilia, per la zoofilia e per le mille altre schifezze che la società di satana produrrà (salvo che, cosa non improbabile, non si accartocci prima su sé stessa). Né possiamo più di tanto stupirci di quanto possa dire un prof. Veronesi (lo stesso che, tra l’altro, fece l’apologia della omosessualità come forma “più pura” di amore, perché non mirata alla riproduzione. Una fesseria di dimensioni cosmiche), o un Saviano, tuttologo, premio Nobel per il “copia-incolla”, sempre in disciplinata linea col pensiero dominante, che dà visibilità e comparsate in tv, con relativi compensi…
Certo, lascia un po’ più stupiti vedere che a un comico viene affidato un programma su, nientemeno, i 10 Comandamenti. Ma anche qui, se ben guardiamo, non c’è da stupirsi. Benigni, con il suo sguaiato pressapochismo, con la sua superficialità mascherata sotto un’oratoria da strillone un tantino isterico, è il degno rappresentante dell’Italia “che conta”, sia in ambiente civile, sia – duole dirlo – in ambiente ecclesiastico. E infatti, guarda caso, apprendiamo dall’ANSA, come dal Messaggero, che allo strabordante comico sono arrivati i complimenti di Mons. Fisichella e la telefonata del Vescovo di Roma. E che altro può succedere in un’epoca in cui si fanno sondaggi anche sui 10 Comandamenti, in attesa magari di un sondaggio sull’esistenza di Dio, per decidere se adottare una pastorale atea per non turbare i “diversamente credenti”?
Di fronte a questo disastro lei ricorda giustamente: “Preghiamo”. Preghiamo perché “nel Cuore Immacolato di Nostra Signora, Regina delle Vittorie, il Santo Natale esiste ancora, e i dieci comandamenti sono ancora in vigore. E in questo Cuore dobbiamo vivere”.
Proprio oggi abbiamo dato notizia della nascita della Lega cattolica per la preghiera di riparazione. Cerchiamo, con l’aiuto del Signore e della Sua Beatissima Madre, di ridare voce e fiato a una pratica cattolica antica e di grande efficacia. “Se la Chiesa sta cadendo a pezzi, bisogna metterci mano e ricostruirla: ripararla. E ripararla mentre molti, troppi, pastori continuano nella loro opera demolitrice. Con pazienza e tenacia sostenute dalla virtù della speranza, bisogna recuperare tutto ciò che di buono, venerabile e santo gli altri gettano e ricollocarlo al suo posto. E bisogna farlo allo scopo di restituire alla Sposa di Cristo le sembianze che ha mantenuto nel corso dei secoli, ora così invise ai molti nemici che stanno fuori e ai troppi nemici che stanno dentro. Bisogna riparare consapevoli che chiunque lo può fare con frutto e con merito senza inventarsi nulla di stravagante. La teologia, la spiritualità, l’ascetica e la devozione gettate da tempo nella discarica di una fede fuori moda forniscono ai cattolici di buona volontà uno mezzo semplice ed efficace: la pratica della preghiera di riparazione, che al termine di questo appello spieghiamo come può venire applicata alle drammatiche condizioni in cui versa la Chiesa”.
Noi continueremo, stia sicuro, il nostro modesto lavoro giornalistico, ma dobbiamo ricordarci che l’arma più potente che abbiamo, che ogni fedele ha, è la preghiera. Cerchiamo di dare ad essa un ordine e una metodicità. Quando la Chiesa ritroverà sé stessa, quando i Pastori si ricorderanno della loro sublime missione, gli attacchi del mondo continueranno, ma la Casa sarà di nuovo fondata sulla roccia e saprà di nuovo insegnare ai fedeli la strada della salvezza.
Con amicizia, un buon Santo Natale anche a lei!
Paolo Deotto
Sia lodato Gesù Cristo
http://www.riscossacristiana.it/attacco-mediatico-al-santo-natale-lettore-ci-scrive-noi-gli-rispondiamo/
tutto ma proprio tutto....pur di non fare l'unica cosa richiesta dalla chiamata alla vita consacrata:pregare Dio x l'intercessione di Gesù di mandare una nuova Pentecoste che bruci le opere di satana a iniziare da dentro la chiesa x la conversione del mondo intero!amen!
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