ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 9 settembre 2015

Defensores Fidei !?

Il manifesto dei vescovi anti Bergoglio


Un titolo manicheo, «Dio o niente». Sembrerebbe il contrario di quel che appare oggi la chiesa nell' era di Papa Francesco. Ma è il titolo di un libro-intervista con un principe della Chiesa, un cardinale. Uscirà da questo venerdì in tutta Italia per i tipi di Cantagalli, e contiene le conversazioni sulla fede che il giornalista francese Nicolas Diat ha avuto con il cardinale Robert Sarah, attuale prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti, e già il più giovane vescovo del mondo a Conakry, in Guinea (scelto da Paolo VI e ordinato a soli 34 anni da Giovanni Paolo II).
Il testo è già uscito in Francia e in Germania prima della traduzione italiana, e viene letto oggi come una sorta di manifesto contro la deriva ideologica del magistero, che sta raccogliendo gran parte della Chiesa mondiale alla vigilia del sinodo sulla famiglia. Lo ha già recensito il papa emerito Benedetto XVI, in una lettera inviata al cardinale Sarah dove si elogia «la sua coraggiosa risposta ai problemi della teoria di genere, che mette in chiaro in un mondo obnubilato una fondamentale questione antropologica». Anche per questo è stato letto in altri paesi come un manifesto alternativo alla Chiesa di Francesco.

Sarah è un cardinale, e vescovo di lunga esperienza, e non si contrappone in questo dialogo che si snoda per 373 pagine al Papa. Cita in continuazione Francesco, e se a qualcosa si contrappone è all' immagine mediatica del Pontefice che ormai è largamente diffusa nel mondo, a una interpretazione del pontificato che cozza duramente contro i testi scritti di Francesco (anche quelli quotidiani della messa mattutina di Santa Marta), che nessuno legge e divulga. Manifesto però «Dio o niente», lo è: sulla purezza primigenia della liturgia, sulla indissolubilità del matrimonio, sul celibato dei preti, sul ruolo che la storia della Chiesa ha assegnato alle donne, sull' intangibilità della vita che non è proprietà di nessuno, nemmeno di una madre. E sulla famiglia, questione cruciale su cui il cardinale Sarah avverte alla vigilia del Sinodo: «Pongo la mia fiducia nella fedeltà di Francesco». Un modo per dirsi sicuro della fedeltà del Papa alla Chiesa, alla sua storia, alla dottrina che nasce nelle pagine del Vangelo. Un modo certamente duro, un po' choc di guardare al Papa.

«Pongo la mia fiducia nella fedeltà di Francesco». Ricordando che «a Manila il suo discorso sulla famiglia è stato particolarmente forte», e citando le parole pronunciate allora da papa Bergoglio: «Stiamo attenti alle nuove colonizzazioni ideologiche. Esistono colonizzazioni ideologiche che cercano di distruggere la famiglia. Non nascono dal sogno, dalla preghiera, dall' incontro con Dio, dalla missione che Dio ci dà, vengono da fuori e per questo dico sono colonizzazioni».
Il cardinale Sarah non si nasconde dietro un dito: nel libro-intervista fa capire come la battaglia del Sinodo sulla famiglia sia cruciale, e che molte tesi, a partire da quelle del suo collega cardinale Reinhard Marx, sui divorziati risposati non sono «una sfida urgente per le chiese di Africa e di Asia». L' urgenza «è quella di formare famiglie cristiane solide». Di più: «l' idea che consisterebbe nel porre il magistero in un bello scrigno distaccandolo dalla prassi pastorale, che potrebbe evolversi in base alle circostanze, alle mode e alle passioni, è una forma di eresia, una pericolosa patologia schizofrenica». Da africano Sarah aggiunge: «Vorrei affermare con solennità che la Chiesa di Africa si opporrà fermamente a ogni ribellione contro l' insegnamento di Gesù e del magistero». «Oggi, la Chiesa di Africa si impegna in nome del Signore Gesù a mantenere invariato l' insegnamento di Dio e della Chiesa sull' indissolubilità del matrimonio: l' uomo non separi, quello che Dio ha unito. Come potrebbe un sinodo ritornare sull' insegnamento costante, coerente e profondo del Beato Paolo VI, di san Giovanni Paolo II e di Benedetto XVI?».

I divorziati. «Sono numerosi oggi i cattolici», spiega il cardinale Sarah, «che sono ricorsi al divorzio secondo la legge civile e che contraggono civilmente una nuova unione. La Chiesa mantiene, per fedeltà alla Parola di Gesù Cristo, la sua posizione: non è possibile riconoscere come valida una nuova unione se lo era il primo matrimonio. I divorziati che si sono risposati civilmente si trovano in una situazione che contravviene oggettivamente alla legge di Dio. Pertanto, non possono accedere alla comunione eucaristica per il tempo in cui persiste questa situazione. Per le stesse ragioni, questi uomini e queste donne non possono esercitare alcuna responsabilità ecclesiale».

Francesco e i divorziati. L' intervistatore ricorda però che una delle novità di papa Francesco è proprio quella di chiedere più attenzione alla realtà, che «è più importante dell' idea». Sarah come sempre inizia in modo diplomatico, trattando del Papa, ma poi ha parole nette e di una durezza non comune: «Penso che Francesco», esordisce, «desideri ardentemente dare alla Chiesa il gusto del reale, nel senso che i cristiani e anche i preti possono talvolta avere la tentazione di nascondersi dietro le idee per dimenticare le situazioni reali delle persone». E subito affonda: «Al contrario, alcuni si preoccupano che questa concezione del Papa possa mettere in pericolo l' integrità del magistero. Il recente dibattito sulla problematica dei divorziati risposati è stato spesso trascinato da questo tipo di tensioni.
Da parte mia, non credo che il pensiero del Papa sia mettere in pericolo l' integrità del magistero. In effetti, nessuno, nemmeno il Papa, può distruggere nè cambiare l' insegnamento di Cristo. Nessuno, neanche il Papa, può opporre la pastorale alla dottrina. Sarebbe ribellarsi a Gesù Cristo e al suo insegnamento».
Gender. Sarah è stato vescovo in un regime comunista per lunghi anni, e considera il comunismo come uno dei grandi mali della storia dell' uomo.
Ovvio che abbia parole dure e nette contro la teologia della liberazione, che pure affascina ancora oggi molti presuli. Ma le parole più dure e non molto di moda nella chiesa di oggi vengono sui valori non negoziabili e sulla teoria gender.
«Non ho timore di dire che la Chiesa dovrà sempre confrontarsi con le menzogne ideologiche. Oggi si trova ad affrontare l' ideologia del gender, che Giovanni Paolo II non esitava a qualificare come la "nuova ideologia del male". D' altronde, il genere, frutto della riflessione degli strutturalisti americani, è un figlio deforme del pensiero marxista».
E ancora: «L' ideologia del gender veicola una menzogna grossolana dal momento che nega la realtà dell' essere umano in quanto uomo e donna.
Le lobby e i movimenti femministi la promuovono con violenza. Si è rapidamente trasformata in battaglia contro l' ordine sociale e i suoi valori. Il suo obiettivo non si ferma soltanto alla decostruzione del soggetto, s' interessa soprattutto alla distruzione dell' ordine sociale.
Si tratta di seminare il dubbio sulla legittimità delle norme sociali e d' introdurre il sospetto circa il modello eterosessuale; per il gender, bisogna abolire la civiltà cristiana e costruire un mondo nuovo».
Più in là ancora: «La Santa Sede deve fare la sua parte.
Non possiamo accettare la propaganda e i gruppi di pressione delle lobby LGBT - lesbiche, gay, bisessuali e transgender. Il processo è tanto più inquietante in quanto è rapido e recente (…) I primi nemici delle persone omosessuali sono proprio le lobby LGBT. È un grave errore ridurre un individuo ai suoi comportamenti, nello specifico sessuali».
Ruggito del cardinale Sarah: «Nemmeno il Papa può cambiare l' insegnamento di Cristo» Da venerdì anche in Italia il libro elogiato da Ratzinger Il manifesto dei vescovi anti Bergoglio.
http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/11826283/Il-manifesto-dei-vescovi-anti-Bergoglio.html

La parola ai difensori del matrimonio cristiano

fedi-nuziali(di Emmanuele Barbieri) Il mese di ottobre dedicato al prossimo Sinodo sulla famiglia, sarà a Roma denso di eventi promossi dai difensori della famiglia e del matrimonio cristiano.
Il 29 settembre saranno presentati i risultati finali della Supplica Filiale, una petizione internazionale in cui si chiede a Papa Francesco di pronunciare “una parola chiarificatrice” contro il «generalizzato disorientamento causato dall’eventualità che in seno alla Chiesa si apra una breccia tale da permettere l’adulterio – in seguito all’accesso all’eucaristia di coppie divorziate e risposate civilmente – e perfino una virtuale accettazione delle unioni omosessuali. Tutte pratiche, queste, condannate categoricamente dalla Chiesa come opposte alla legge divina e naturale». L’appello, che è la prima e la più importante tra le iniziative in corso, ha già raccolto oltre 550.000 firme, tra cui quelle di 160 tra vescovi e cardinali.
Il 30 settembre, per iniziativa di alcune testate giornalistiche, tra cui La Nuova Bussola quotidiana e L’Homme Nouveau si terrà, sul tema Permanere nella verità di Cristo un convegno che vedrà sul palco dei relatori il cardinale Carlo Caffarra, arcivescovo di Bologna, il cardinale Raymond Leo Burke, patrono del Sovrano Ordine di Malta, monsignor Cyril Vasil’, segretario della Congregazione per le Chiese orientali, il professor Stephan Kampowski, docente all’Istituto Giovanni Paolo II per la famiglia presso l’Università Lateranense.
Il 2 ottobre si svolgerà, sempre all’Angelicum, un altro importante evento che vedrà la partecipazione dei cardinali George Pell, prefetto della Segreteria per l’Economia, e Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti.
Sabato 10 ottobre la Fondazione Lepanto e l’Associazione Famiglia Domani organizzano un convegno sul tema Matrimonio e famiglia. Tra dogma e prassi della ChiesaParleranno mons. Antonio Livi, il prof. Roberto de Mattei e il prof. Giovanni Turco, con l’intervento di Sua Eminenza il card. Velasio De Paolis.
Anche l’Associazione Madonna di Fatima organizzerà una conferenza a cui parteciperanno, provenienti dagli Stati Uniti e dal Canada, tra cui Christopher Ferrara e John Vennari.
Interverrà infine nel dibattito, con una iniziativa pubblica prevista per la metà di ottobre, Voice of Family, la dinamica coalizione di associazioni pro-famiglia di tutto il mondo, che ha già pubblicato un’eccellente analisi critica dell’Instrumentum laboris di preparazione ai lavori sinodali. (Emmanuele Barbieri)
     Sarah, Sinodo: no all'eresia

“L’idea che consisterebbe a piazzare il Magistero in un bello scrigno staccandolo dalla pratica pastorale che potrebbe evolvere secondo le circostanze, le mode e le passioni, è una forma di eresia, una pericolosa patologia schizofrenica. Affermo dunque con solennità che la Chiesa d’Africa si opporrà fermamente a ogni ribellione contro l’insegnamento di Gesù e del Magistero”.


“Dio o niente” si intitola il libro che il cardinale Robert Sarah, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino, ha pubblicato per i tipi della casa editrice francese Fayard. Nella presentazione dell’opera Famille Chretienne afferma che “L’Africa potrebbe diventare la punta di lancia della Chiesa nella sua opposizione alla decadenza occidentale”. “Dio o niente” è un testo in cui la storia personale del porporato si mescola a opinioni e spunti relativi alla vita della Chiesa.   

Parlando di “Abbandono” Sarah afferma: “Nella mia vita, Dio ha fatto tutto; da parte mia non ho voluto che pregare. Sono sicuro che il rosso del mio cardinalato è veramente il riflesso del sangue della sofferenza dei missionari che sono venuti fino al fondo dell’Africa per evangelizzare il mio villaggio”.  

Sulla teoria del “gender” scrive: “per quel che riguarda il mio continente voglio denunciare con forza una volontà d’imporre dei falsi valori utilizzando argomenti politici e finanziari. In alcuni Paesi africani sono stati creati ministeri dedicati alla teoria del gender in cambio di sostegno economico! Queste politiche sono tanto più odiose in quanto la maggior parte delle popolazioni africane è senza difesa, alla mercé d’ideologi occidentali fanatici”. 

Particolarmente duro Sarah è stato sul prossimo Sinodo della Famiglia, e verso i seguaci della linea Kasper: “L’idea che consisterebbe a piazzare il Magistero in un bello scrigno staccandolo dalla pratica pastorale che potrebbe evolvere secondo le circostanze, le mode e le passioni, è una forma di eresia, una pericolosa patologia schizofrenica. Affermo dunque con solennità che la Chiesa d’Africa si opporrà fermamente a ogni ribellione contro l’insegnamento di Gesù e del Magistero”. 
   marco tosatti
http://www.lastampa.it/2015/02/24/blogs/san-pietro-e-dintorni/sarah-sinodo-no-alleresia-Akn7zypgwYJdfsHwCWB3NL/pagina.html?zanpid=2076615519796534272

L’esempio apostolico del Beato Bartolo Longo

Beato Bartolo Longo
(di Cristina Siccardi) «La Chiesa non dovrebbe accettare la secolarizzazione evidente in Europa occidentale, perché “non è un processo naturale inevitabile”. Anche se la tendenza è forte, un’evangelizzazione energica può contrastarla, “perché la fede muove le montagne”», così ha affermato in questi giorni a Ratisbona il Cardinale Gerhard Müller, Prefetto della Congregazione della Fede.
A coloro che cercano di far passare l’errore non attraverso la dottrina, ma mediante la prassi pastorale che si pensa di adeguare alle esigenze non della gente, ma dei poteri forti e secolarizzati, Müller risponde che «si dovrebbe essere molto vigili e non dimenticare la lezione della storia della chiesa», quando si innescò la rivoluzione protestante del 1517.
Se la «fede muove le montagne» (Mt 17, 14-20) come spiega Gesù nel Vangelo e come ricordato dal Cardinale Müller, allora gli alterchi fra marito e moglie non sono più pesanti delle montagne e i pastori della Chiesa potrebbero fare molto per dare concretezza reale alla bellezza del sacramento matrimoniale nella sua totalità e alle meraviglie della famiglia. I fomentatori del male sono molto zelanti nel spargere gli errori.
La Storia della Chiesa insegna che nei periodi in cui la società veniva minacciata dalle menzogne collettive, capaci e coraggiosi uomini di Chiesa e Santi andavano predicando in lungo e in largo, a piedi o con mezzi di fortuna, per riportare sulla rotta giusta le anime. Nei nostri giorni, con i mezzi di trasporto e di comunicazione di cui disponiamo, dovrebbero essere molte di più le persone, clero e non, annuncianti la verità… ma sembra che i credenti siano fiaccati e demotivati, impauriti e/o schiacciati da chi abbaia più forte.
Tuttavia Golia fu vinto non da un uomo più forte di lui, ma da Davide, credente in Dio. La «fede muove le montagne». È esattamente ciò che accadde nella vita del Beato Bartolo Longo (1841-1926). Negli anni del liberalismo risorgimentale e dell’Unità d’Italia, a Napoli, in particolare in ambito accademico, imperava un forte anticlericalismo. Bartolo Longo, dopo la lettura del libro Le Vie de Jésus del filosofo francese Ernest Renan, aderì al più aggressivo anticlericalismo, seguendo anche le lezioni di Lettere e Filosofia di alcuni professori apertamente anticattolici come Augusto Vera, Bertrando Spaventa e Luigi Settembrini: i loro corsi erano improntati al positivismo dominante, dove veniva negata la realtà soprannaturale.
Contemporaneamente a quella cultura positivista si diffondeva lo spiritismo: la ragione doveva comprendere l’esistenza o meno di un mondo ultraterreno.Longo, affascinato da quelle curiosità dell’oltretomba, si avvicinò a un movimento spiritista di stampo satanico e per circa un anno e mezzo familiarizzò con il satanismo. Quella tragica scelta lo portò ad una crisi spaventosa che un suo amico risolse con il suicidio, mentre per Longo fu la salvezza.
L’amico Vincenzo Pepe, uomo molto religioso, lo inviò alla direzione spirituale del domenicano Padre Radente, il quale lo convertì e lo invitò ad entrare nel Terzo Ordine di San Domenico. Fu proprio attraverso i Domenicani che Longo scoprì la devozione per la Madonna del Rosario e trovando notevole giovamento spirituale proprio nel Rosario volle ritornare dai suoi ex-compagni satanisti nel tentativo di condurli a Cristo, ma il suo impegno fu vano e venne deriso.
Nel 1864 si laureò in giurisprudenza e si prodigò in opere assistenziali. A Napoli conobbe il futuro santo Ludovico da Casoria e la futura santa Caterina Volpicelli. Nella Casa Centrale che quest’ultima aprì nel capoluogo campano, Longo conobbe la contessa Marianna Farnararo De Fusco (1836-1924), donna di grande fede e carità. Rimasta vedova, con 5 figli e a 27 anni, del conte Albenzio De Fusco di Lettere, ella necessitava di un abile e fidato amministratore per i suoi beni (i cui possedimenti si estendevano anche nella Valle di Pompei), nonché di un precettore per i suoi bambini e vide in Longo l’uomo giusto per assolvere quei compiti. Sia Bartolo che Marianna praticavano un instancabile soccorso verso il prossimo sofferente e quest’alacre attività veniva alimentata con i sacramenti e l’assidua preghiera.
La loro adamantina amicizia diede luogo ad invidie e maldicenze, per tale ragione, dopo un’udienza concessa da Papa Leone XIII, decisero di sposarsi nel 1885 con il proposito di continuare a vivere come buoni amici, amandosi in Dio, come avevano fatto fino ad allora. Proprio da questo legame cristiano sorse il Santuario della Beata Vergine del Rosario di Pompei. Un giorno, vagando per i campi pompeiani, in contrada Arpaia, Bartolo sentì una voce misteriosa che gli diceva: «Se propaghi il Rosario, sarai salvo!»; subito dopo udì l’eco di una campana lontana, che suonava l’Angelus di mezzogiorno, egli si inginocchiò sulla nuda terra e pregò. Mai aveva sentito una pace interiore tanto grande. Ormai conosceva la sua missione in terra.
Nel 1877 Bartolo Longo scrisse e divulgò la pratica dei «Quindici Sabati». Due anni dopo guarì lui stesso da una grave malattia grazie alla recita della Novena da lui composta e della quale ci furono, immediatamente, novecento edizioni, in ventidue lingue. Il 14 ottobre 1883, ventimila pellegrini, riuniti a Pompei recitarono, per la prima volta, la Supplica alla Vergine del Rosario, scritta da Longo, che seguì le esortazioni dell’Enciclica Supremi Apostolatus Officio (1º settembre 1883), con la quale Leone XIII, di fronte ai mali della società, additava come rimedio la recita del Rosario.
Nel 1925, un anno prima della morte, sarà insignito del titolo di Cavaliere di Gran Croce dell’Ordine equestre del Santo Sepolcro di Gerusalemme. Negli ultimi mesi di vita, Bartolo Longo poté godere dell’amicizia di san Giuseppe Moscati che spesso incontrava per consulti medici. Moscati stimava molto il fondatore del Santuario di Pompei e quando l’amico lasciò la terra, pur non essendo accanto a lui, egli avvertì la dipartita e l’annunciò: «Bartolo è passato in cielo». Le sue ultime parole erano state: «Il mio unico desiderio è quello di vedere Maria, che mi ha salvato e mi salverà dalle grinfie di Satana». (Cristina Siccardi)
http://www.corrispondenzaromana.it/lesempio-apostolico-del-beato-bartolo-longo/
30 settembre, la Bussola prepara convegno a Roma per il Sinodo
09-09-2015
Invito convegno
“Permanere nella verità di Cristo” è il titolo del convegno internazionale che si svolgerà a Roma il 30 settembre, in preparazione del Sinodo ordinario sulla famiglia. A promuoverlo sonoLa Nuova Bussola Quotidiana, il mensile Il Timone, la rivista francese l’Homme Nouveau, la testata online spagnola Infovaticana e il centro di riflessione antropologica Dignitatis Humanae Institute.

È il contributo che intendiamo portare in preparazione del Sinodo ordinario (che si aprirà quattro giorni dopo), con la riproposizione chiara e integrale della tradizione cattolica sui problemi della vita, della famiglia e dell’educazione. Per questo sul palco dei relatori vi saranno il cardinale Carlo Caffarra, arcivescovo di Bologna, il cardinale Raymond Leo Burke, patrono del Sovrano Ordine di Malta, monsignor Cyril Vasil’, segretario della Congregazione per le Chiese orientali, il professor Stephan Kampowski, docente all’Istituto Giovanni Paolo II per la famiglia presso l’Università Lateranense. Il convegno si svolgerà nel pomeriggio presso l’Istituto Angelicum di Roma, il cui rettore padre Miroslav Adam farà gli onori di casa aprendo il convegno.
Nell’occasione sarà presentato anche un appello ai padri sinodali, per il quale stanno arrivando in questi giorni le adesioni di cardinali, vescovi, sacerdoti e laici. Inutile dire che si tratta di un appuntamento importante, per affrontare da un punto di vista della continuità con l’insegnamento della Chiesa i principali punti controversi in discussione. Ulteriori dettagli seguiranno nei prossimi giorni.

2 commenti:

  1. La chiesuola conciliare è alla deriva, ma Chuck Norris Sarah ha fiducia in Francesco. Come dire: la stagione della caccia è aperta, ma le lepri si fidano della Beretta. E questo sarebbe il Cavaliere Solitario antibergoglio...

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    1. E' quello che passa il convento e considerando i tempi non è poco. L'alternativa sarebbero le grandi balle sedevacantiste , quelle che vorrebbero la chiesa abbandonata da oltre mezzo secolo malgrado la promessa divina.

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