"CHE COSA MAI POSSIEDI CHE TU NON ABBIA RICEVUTO?":
AMA LA CHIESA!
Editoriale "Radicati nella fede" - Anno VIII n° 11 - Novembre 2015
Quanto più la crisi della Chiesa si fa terribile, vasta e profonda, tanto più occorre amare la Chiesa stessa.
Quanto più aumentano gli scandali nella casa di Dio, tanto più bisogna amare la Chiesa.
E questo amore deve essere molto concreto e operativo.
Il dovere della reazione non va mai disgiunto da un amore profondo per la Sposa di Cristo, la Santa Madre Chiesa; e su questo nessuno può scherzare.
D'altronde tu reagisci, domandi il ritorno della Chiesa alla sua Tradizione, riferendoti e utilizzando ciò che tu hai ricevuto dalla Chiesa stessa, la Tradizione appunto. Essere Cattolici tradizionali vuol dire fare proprio questo.
La Tradizione è della Chiesa, non è tua.
Non potresti appellarti alla Tradizione se tu non l'avessi prima ricevuta. Ma da chi l'hai ricevuta, se non dalla Chiesa stessa?
Come non si può seguire Cristo senza la Chiesa, la crisi Protestante insegna, così non si può essere Tradizionali senza la Chiesa.
I Protestanti pretesero di ricongiungersi a Cristo, saltando la Chiesa cattolica e la sua storia, e persero Cristo nelle nebbie di un mitico passato. I Tradizionali, se non continueranno ad avere un amore per la Chiesa potente fino al sangue, resteranno con una Tradizione vuota, fatta di rabbia e recriminazioni più o meno amare; ma una Tradizione senza la Chiesa non ha Cristo dentro.
Si potrebbero applicare ai “tradizionalisti acidi”, non amanti la Chiesa, le parole di S. Paolo ai Corinti:
“Che cosa mai possiedi che tu non abbia ricevuto? E se l'hai ricevuto, perché te ne vanti come non l'avessi ricevuto?” (1 Cor 4,7).
Sì, perché se è vero che sbaglia chi chiede un'obbedienza alla Chiesa, domandando di andare contro le verità della fede e della morale, domandando di andare contro il Vangelo e il dogma, o di dimenticarli; sbaglia ugualmente chi si attacca al dogma e al Vangelo, utilizzandolo contro l'unica Chiesa di Cristo.
Rischiano questo secondo errore tutti quelli che, partiti per la difesa del cattolicesimo tradizionale, incominciano a disquisire se il Papa è o non è tale, su chi sia veramente il vescovo, o dove sussista veramente la Chiesa di Dio. Questi estendono la difesa della Tradizione a un campo che non compete loro, rischiando il pericolo gravissimo di porsi fuori della Chiesa.
Dice il père Calmel “La Chiesa non è un'istituzione di questo mondo: discende dal Cielo, direttamente da Dio (…) La Chiesa è invincibile, anche se con figli soggetti alla sconfitta e spesso vinti e che tuttavia, finché rimangono nel suo seno, non saranno mai vinti irreparabilmente. Quando lo sono è perché si sono separati da lei (…) Essa resta la dispensatrice infallibile della salvezza, il Tempio santo di Dio. Coloro che l'abbandonano si perdono, ma essa non è mai perduta”. (R. T. Calmel,Breve apologia della Chiesa di sempre, pagg. 17 e 18)
Insomma, la Chiesa è una e solo una. Non c'è una chiesa tradizionale e una chiesa modernista, c'è una sola Chiesa cattolica, i cui figli rischieranno di perdersi se la abbandoneranno, anche se con la scusa di difenderla.
Basterebbe per capire questo, lo ripetiamo, il fatto che la Tradizione per cui lottiamo, l'abbiamo ricevuta dalla Chiesa, anzi è la Chiesa stessa.
E la Tradizione, Vangelo – dogma – sacramenti – disciplina, non l'hai ricevuta una volta per tutte, continui a riceverla dalla Chiesa che è il Corpo Mistico di Cristo. E' chiaro quindi che, in ogni decisione e attitudine, devi salvare questa unità della Chiesa e con la Chiesa, senza mettere in dubbio la sua visibilità. Chi è Papa o vescovo, questo compete direttamente a Dio solo, e non a te. A te che hai capito la crisi della Chiesa, compete solo lo stare fermo nella sua Tradizione, in ciò che la Chiesa ha detto e fatto fuori da questi terribili momenti di apostasia. Dio si è rivelato, ti ha dato la ragione per riconoscere la sua rivelazione e per custodirla; non ti chiede di far politica ecclesiastica.
Occorre evitare due estremi letali per la fede: l'“autoritarismo” o “obbedientismo” da un lato e il “sedevacantismo” dall'altro: entrambi portano a lungo andare all'ateismo, alla perdita della fede.
Il primo fa stare dentro la Chiesa con una falsa obbedienza che non salvaguarda il Vangelo e i sacramenti; il secondo fa cercare una falsa chiesa alternativa: entrambi questi errori partono da una visione troppo umana della Chiesa, mancano entrambi di visione soprannaturale.
Occorre essere autenticamente tradizionali: il tradizionale sta di fronte a Dio, custodendo con amore il tesoro della Chiesa; il sedevacantista, che si inventa un'altra chiesa o non sa più dove essa sia, sta di fronte a se stesso utilizzando le cose ricevute da Dio.
Sempre père Calmel parla, con accenti commossi, dei veri cristiani, dei cristiani secondo la Tradizione, che custodiscono la fede amando immensamente la Chiesa:
“Questi cristiani, che custodiscono la Tradizione senza nulla concedere alla rivoluzione, desiderano ardentemente, per essere pienamente figli della Chiesa, che la loro fedeltà sia penetrata di umiltà e di fervore; non amano né il settarismo, né l'ostentazione. Al loro posto, che è modesto e a stento tollerato, cercano di custodire ciò che la Chiesa ha trasmesso loro, ben sicuri che essa non lo ha revocato, e si sforzano, nel custodirlo, di salvaguardare lo spirito di ciò che custodiscono” (R. T. Calmel, op. cit., pag. 101).
Preghiamo carissimi, perché in noi aumenti l'amore alla Chiesa una e visibile, quanto più diventano violente le ondate dell'apostasia.
Pubblichiamo il numero di Novembre 2015
di "Radicati nella fede"
"CHE COSA MAI POSSIEDI CHE TU NON ABBIA RICEVUTO?": AMA LA CHIESA!
Questo articolo è un controsenso! Se la Chiesa è la Società dei credenti professanti l'Unica Vera Fede mi si spiega come è possibile amare una "chiesa" che tale Fede non professa più? L'articolista, un bel pò' confuso e frastornato, sembra quasi che per Chiesa intenda il Vaticano, la Basilica di San Pietro. Ma stiamo scherzando??? Nella vigilia di Ognissanti in cui si festeggia la gloriosa Chiesa trionfante, mi tocca leggere un articolo che sottointende come chi è morto per la Vera Chiesa di Cristo sia stato un povero idiota che poteva limitarsi ad amare e compiacere quanti gli chiedevano di abiurare? La Setta Vaticanosecondista NON è la Chiesa di Cristo, e lo dice uno che due anni fa difendeva Bergolgio a spada tratta, e pendeva dalle labbra di Ratzinger. Oggi, alla luce di una consapevolezza nuova nata dall'adesione alla Vera Fede Cattolica(non alle melense ed eretiche amenità che mi hanno inculcato da piccolo) mi unisco con forza e convinzione al coro dei NON POSSUMUS! E' patetico! Mi chiedo quando verrà l'Anticristo a siederà nel tempio di Dio, proclamando se stesso come Dio, secondo questo geniaccio(le cui braccia sono state evidentemente rubate all'agricoltura) dovrei amarlo e comprendere i suoi difetti. Questa Setta Vaticanosecondista disconosce Cristo è non è possibile amarla ne tantomeno comprenderne le luciferine esigenze e posizioni. Mi fa ORRORE questo sedicente nuova chiesa della misericordia, ORRORE, chiaro??? Per concludene questo articolo denota assoluta mancanza di Fede ed una paraculaggine imbarazzante. Gran bella idea pubblicarlo il giorno prima di questa augusta Solennità! Aspetta, aspetta.... ma oggi per i deficienti è Halloween, beh allora questo mostruoso articolo che esalta la chiesa delle Tenebre è stato pubblicato nel giorno giusto per quegli idioti miscredenti che ancora non si sono decisi a calare la maschera!!! VERGOGNA
RispondiEliminaQuesto editoriale è semplicemente demenziale
RispondiEliminaMi spiace molto per voi cari anonimi, ma questo editoriale non é né un controsenso né demenziale.
EliminaForse siete stati colpiti nel segno dalla citazione
Si potrebbero applicare ai “tradizionalisti acidi”, non amanti la Chiesa, le parole di S. Paolo ai Corinti:
“Che cosa mai possiedi che tu non abbia ricevuto? E se l'hai ricevuto, perché te ne vanti come non l'avessi ricevuto?” (1 Cor 4,7).
Chi credete di essere? anzi forse vi conviene rifletter su cosa siete diventati!?
Mi fa pena, solo pena
EliminaNo non diciamo queste cose, preghiamo gli uni per altri perché il momento è difficile e non può, allo stato attuale, che peggiorare. Entrambe le risposte non un tantino inopportune!
EliminaCaro Brontolo, io sono pronto ad amare e seguire financo una gerarchia dedita, per debolezza, alle più vili e squalificanti passioni, perché essa rimarrebbe comunque la Santa Chiesa che mi ha trasmesso integra la Fede in Cristo Signore(e questo che intende San Paolo)! Ma come potrei amare, seguire e sostenere una setta di eretici ed apostati pertinaci? Senza Fede non c'è Chiesa anche se rimangono mitrie e pastrali, chiese e basiliche, anelli e crocifissi. Senza Fede integralmente professata NON vi può essere Chiesa. La Chiesa è una nella Fede. Qui se c'è qualcuno che cerca di giustificare il proprio indecisionismo patologico e la propria schizofrenia è lei, caro Brontolo, che non è ne carne ne pesce, io, senza nessun mio merito ma anzi nonostante i numerosi demeriti, invece sono diventato cattolico! Sig. Brontolo è lei che non ha ancora deciso chi essere, e per questo sfoga le sue frustrazioni su chi difende la Verità contro ogni compromesso di sorta, anche di quelli più allettanti e umanamente condivisibili.
RispondiEliminaLei che giudica gli altri di indecisionismo patologico e di schizofrenia, senza sapere nulla, ha forse bisogno di trovare un buon terapeuta che le spieghi il significato delle parole che usa, specie quando si definisce un diventato cattolico del NON.
EliminaAnche io amo la Chiesa, soprattutto quando è in difficoltà! Ma sono anche purtroppo costretta ad ammettere che la chiesa conciliare ecumenista sorta dal concilio vaticano secondo non può essere la Chiesa di Cristo, per cui io personalmente, prego per gli apostati ma non posso amare le loro opere tanto meno la babele che hanno costruito e che ha eclissato la vera Chiesa Cattolica!
RispondiEliminaPenso che tutti noi amiamo la Chiesa di Gesù Cristo, cioè quella che abbiamo incontrato ed abbiamo davanti agli occhi, eccetto quelli del NON, che si ritengono diventati cattolici, restando quello che erano prima e che credono nella loro chiesa personale.
EliminaMi pare che anche Lei abbia compreso il vero senso dell'editoriale pubblicato anche se non condivido il suo "non può essere la Chiesa di Cristo".
Io invece credo che lo sia, anche se sfigurata e apostatata, ed amarla non vuol certo dire approvare ed amare quello che molti prelati stanno facendo e dicendo.
Mi sembra che i puristi di sopra siano come i farisei che si scandalizzavano davanti a Cristo in croce e lo sbeffeggiavano irridendolo col loro purismo (loro sì che erano diventati cattolici!).
Stessa razza immortale!
Io trovo questo editoriale da incorniciare, perchè con pacatezza mette i cattolici davanti ai propri limiti che,inaspettatamente,rivelano egocentrismo e superbia spirituale.La Chiesa appartiene a Cristo e ha dato ad alcuni il compito di dirigerla, gli altri non sono chiamati per legiferare secondo il proprio giudizio e, cosa importante da tenere presente, noi possiamo avere una visione parziale e mai globale del Disegno Divino.
RispondiEliminaA chi,addirittura, prova orrore per "la nuova Chiesa della misericordia",daranno certamente fastidio le parole del salmista:- Buono è il Signore verso tutti, la sua tenerezza si espande su tutte le creature-. (Salmo145,versetto9).
E per dare un'idea di Dio,per chi non l'avesse,cito il Salmo102 (che bisognerebbe pregare ogni giorno):- Buono e pietoso è il Signore, lento all'ira e grande nell'amore. Egli non continua a contestare e non conserva per sempre il suo sdegno. Non ci tratta secondo i nostri peccati, non ci ripaga secondo le nostre colpe-.
Perchè? Il salmista continua dicendo:- Perchè egli sa di che siamo plasmati, ricorda che noi siamo polvere-.
Nessuno dubita che per essere perdonati occorre pentirsi, ma io credo che su questo punto ci sia un grosso equivoco, forse voluto e amplificato dai media e dal chiacchiericcio generale,soprattutto da parte di chi la Chiesa non la ama affatto e i cattolici ci cascano! Chi si crede perfetto e integerrimo, potrebbe occupare il tempo a pregare per tutti i peccatori,collaborando così all'opera di Dio che ci vuole tutti salvi e che, fino all'ultimo respiro di ogni uomo, non si arrende. Non sempre ci è facile capire..., infatti - i pensieri di Dio, non sono i nostri pensieri- .
Oggi è la festa di Tutti i Santi e non possiamo non ricordare che tutti loro hanno sempre amato la Chiesa, anche quando sembrava umanamente impossibile o in certi periodi storici in cui di santità se ne trovava ben poca. I cattolici,la cui forza è Gesù, se fossero veramente riempiti del Suo Potente Amore, quante montagne riuscirebbero a spostare!... Come i Santi.
si, buonanotte... ci mancava la teologa d'Editto! Appartiene alla saggezza comune il seguente invito: quando non si ha niente di intelligente (e aggiungo pertinente) da dire è meglio starsene zitti... ecco signora, insieme ai salmi mediti anche questo saggio consiglio!
EliminaOddio la bergoglite anticattolica acuta ha contagiato anche questo blog... si salvi chi può!
RispondiEliminaSottoscrivo tutti i commenti di Brontolo Sauro sull'editoriale incriminato.
RispondiEliminaUna preghiera e un ricordo del sacerdote che, anni fa, mi fece amare la Chiesa.
RispondiEliminaPer me allora era più facile vedere ciò che nella Chiesa non andava bene, ma lui mi ha fatto capire la sua bellezza, la sua importanza, la sua (che parolona, che per qualcuno è una parolaccia) "trascendenza", ciò che ai nostri occhi puramente umani sfugge ( e, ma questo l'ho capito molto più tardi, già c'era chi faceva di tutto perchè a noi poveri fedeli, venisse accuratamente distorta, travisata, derisa, negata)
Ringrazio la Provvidenza che me l'ha fatto conoscere; da qualche anno ha concluso il suo cammino terreno... chissà cosa avrebbe detto circa gli ultimi avvenimenti ecclesiali... forse che Nostro Signore sa scrivere dritto anche su righe storte?
Grazie per la tua bella testimonianza. Anche se ciò che accade nella Chiesa può disorientare, noi sappiamo che al timone della barca c'è Nostro Signore ed Egli susciterà sempre sacerdoti fedeli.
EliminaPregherò per il sacerdote di cui hai parlato.
Durante la Via Crucis del 2005 l’allora cardinale Ratzinger aveva gridato al mondo:
RispondiElimina“Quanta sporcizia c’è nella Chiesa, e proprio anche tra coloro che, nel sacerdozio, dovrebbero appartenere completamente a lui! Quanta superbia, quanta autosufficienza! Signore, spesso la tua Chiesa ci sembra una barca che sta per affondare, una barca che fa acqua da tutte le parti. E anche nel tuo campo di grano vediamo più zizzania che grano. La veste e il volto così sporchi della tua Chiesa ci sgomentano. Ma siamo noi stessi a sporcarli! Siamo noi stessi a tradirti ogni volta, dopo tutte le nostre grandi parole, i nostri grandi gesti. Abbi pietà della tua Chiesa: anche all’interno di essa, Adamo cade sempre di nuovo. Con la nostra caduta ti trasciniamo a terra, e Satana se la ride, perché spera che non riuscirai più a rialzarti da quella caduta; spera che tu, essendo stato trascinato nella caduta della tua Chiesa, rimarrai per terra sconfitto. Tu, però, ti rialzerai. Ti sei rialzato, sei risorto e puoi rialzare anche noi. Salva e santifica la tua Chiesa. Salva e santifica tutti noi!”