ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 18 gennaio 2016

Non cederà a questa lusinga? *

UNA DONNA BUDDISTA SCRIVE A FRANCESCO: CONVERTITI ANCHE TU AL BUDDISMO!


Sì, avete capito bene: papa Francesco è stato invitato a diventate buddista. Non prendetevela con noi se ogni giorno c’è una novità.
Il titolo non ce lo siamo inventati noi e neppure le vignette. Una donna, probabilmente ex cattolica o ex cristiana, quindi se fosse così è una apostata, scrive una Lettera a Papa Francesco – vedi qui– e comunque la postiamo qui a seguire.
Questa Lettera reca con se una coerenza assai più marcata di quanta non ne abbiamo più noi cattolici dal momento che,  avendo perduto – molti pastori – la propria identità di cristiani e cattolici, ogni predica sta diventando un fiume in piena di incoerenza tanto da sollecitare una neo buddista a dare consigli al Papa sul video sincretista – vedi qui – e pure a sollecitarlo a diventare buddista.

A memoria storica non si ricorda che un Papa sia stato mai sollecitato od invitato a cambiare fede, non ne vogliamo trarre alcuna conclusione, ma il fatto fa davvero pensare! Forse si può andare a ritroso a Lutero che invitava il Papa a cessare il suo ruolo, ma dalle altre religioni mai!
Cosa questo voglia dire, lo sa solo Dio, sappiamo per certo che Papa Francesco non cederà a questa lusinga se non altro a motivo del fatto che – concedeteci la battuta – lui stesso ha detto al suo successore a Buenos Aires che “è molto divertente essere Papa”… e non ce lo vediamo davvero un gesuita prodigarsi, ore ed ore, a fare lo Yoga.
In questa Lettera, comunque, la neo buddista si dice “contenta” dell’iniziativa del Papa, ma anche dubbiosa della piega sincretista qui contenuta. Fa pensare che se lo diciamo noi cattolici, veniamo accusati di attaccare il Papa, ma se lo dice una neo buddista – quelli scandalizzati dai nostri articoli – si fermano magari anche compiaciuti a dare valore a certe parole…
Noi non vogliamo dare alcun valore apologetico, dottrinale o teologico a questa Lettera, la rispettiamo così come è, e prendiamo atto che il suo contenuto non fa altro che sottolineare che il sincretismo religioso non aiuta a nessuno, e ci sollecita davvero a pregare di più per il Papa, ma non secondo le sue intenzioni come si usava, ma proprio “per” il Papa, affinché non ceda totalmente alle mode del momento.


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Caro Papa Francesco,
sono una donna che da diversi anni si è convertita alla filosofia buddista. Devo dire che ho subito provato grande soddisfazione e profonda ammirazione per la Sua persona alla visione della preghiera di gennaio. Praticando la via della Pace e del Dialogo ci incamminiamo lungo la strada tracciata da Siddharta Gautama (il Buddha) circa seicento anni prima di Cristo.
Una cosa però ho premura di sottolineare. Quando Lei afferma che siamo tutti figli dello stesso Dio ho pensato che “Dio” non è una persona,
né tanto meno un’idea. Il Divino (espressione per noi buddhisti più corretta) non è “qualcuno” né tanto meno un “padre“, ma uno stato dell’esistenza che non sta a noi definire. Esso viene colto col termine Nirvana, che nella nostra dottrina solitamente sta ad indicare “un Nulla che però non è un niente”.
Dato che il Nirvana è al di là di qualsiasi pensiero razionale (compreso quello della figliolanza) e del linguaggio, non è possibile affermare quello che è ma, piuttosto, quello che non è. La ringrazio, comunque, per il suo impegno verso il dialogo, anche se mi risulta difficile comprendere come una religione possa esaltare la corporeità come il Cristianesimo, tanto da annunciare che la Salvezza dell’uomo possa avvenire per merito e per mezzo del Sacrificio del corpo di Gesù sulla croce.
Per noi la corporeità è fonte indiscussa di ogni male e ciò che conta veramente è l’Anima. Le consiglio di aprirsi alla nobile dottrina dello Yoga e vedrà che risulterà più facile comprendere la vera essenza dell’uomo.
Namaste.
Paola

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