Amoris laetitia: la "misericordiosa" repressione del dissenso
Offriamo la traduzione di un interessante articolo comparso su LifeSiteNews, che ci racconta della misericordiosa repressione dei 45 firmatari dell'Appello ai Cardinali e Patriarchi, circa i problemi posti da Amoris laetitia.
29 settembre 2016 (LifeSiteNews).
Alcuni degli studiosi che hanno un appello ai 218 Cardinali e
Patriarchi, sono sotto tiro per per avere richiesto misure correttive
utili a chiarificare "un numero di asserzioni che possono essere capite
in un senso che è contrario alla fede cattolica e principi morale" in Amoris laetitia.
Alcune settimane fa è comparsa una
lettera di Papa Francesco, che ha espresso l'appoggio dello stesso Santo
Padre ai vescovi della regione pastorale di Buenos Aires in questi
termini: "Nessuna altra interpretazione" di Amoris Laetitia è valida,
permettendo di conseguenza la distribuzione, in certi casi, della S.
Comunione ai divorziati risposati cattolici. Certamente uno dei temi
caldi in questione.
Molti dei firmatarî dell'appello rimangono sotto-traccia per proteggere la loro reputazione e il loro lavoro. Alcuni ancora stanno soffrendo pressioni per il loro tentativo di rimanere fedeli a quanto la Chiesa che insegna e alla tradizione.
LifeSiteNews ha raccolto informazioni, confermati da molti dei
firmatarii, incluso il portavoce Dott. Joseph Shaw. Uno di questi,
conosciuto bene internazionalmente, ha perso la sua posizione
dirigenziale presso un'università Pontificia.
Un altro è stato minacciato dal suo
vescovo che il suo anno sabbatico accademico sarebbe stato annullato, ma
ha trovato un altro vescovo che gli permetterà di avviare
l'incardinazione nella sua diocesi.
Ancora, ad un altro è stato impedito di parlare pubblicamente su Amoris laetitia, e ad un altro è stato detto di togliere la sua firma.
E un Cardinale ha fatto pressione su uno dei firmatarii perché cancellasse il suo nome.
Due conclusioni chiare possono
essere tratteggiate: la prima è che molte delle parti in sofferenza sono
sotto pressione non da parte di istituzioni remote, ma di individui di
alto grado nella gerarchia. La seconda è che il documento degli studiosi
ha aperto la discussione in campo pubblico e largo e ha dato il via a
richieste analoghe da parte di singoli e di gruppi.
In una precedente intervista,
riguardo all'intenzione dell'appello, Shaw aveva spiegato: "La nostra
speranza è che, cercando dal nostro Santo Padre il ripudio definitivo di questi errori, possiamo aiutare a diminuire la confusione già provocata da Amoris laetitia
fra i pastori e i fedeli laici; infatti questa confusione può essere
rimossa efficacemente soltanto da un'affermazione non ambigua
dell'insegnamento cattolico ed autentico dal Successore di Pietro."
Riguardo alla persecuzione dei firmatarii Shaw aveva dichiarato a LifeSiteNews
il 27 settembre: "È angosciante sentire di persone, particolarmente il
clero, in sofferenza per aver firmato questa lettera. Era, dopo tutto,
una lettera privata a prelati, che esprimeva, senza rancore o accuse,
una richiesta di chiarificazione su domande e difficoltà teologiche ed
obiettive, ampiamente riconosciute. È deludente soprattutto vedere
cattolici in posizioni di autorità che si considerano sostenitori del
Padre Santo, ma che poi non solo ignorano i suoi ripetuti appelli alla
parresia - discussione senza paura e candida - ma cercano attivamente di
eliminarla.
Jade
RispondiEliminaE per fortuna che c'era il "Giubileo della Misericordia".
"Dio perdona tutto e sempre", Bergoglio NO, smentendosi un altra volta.