Che brutta strana storia quella a cui stiamo assistendo all’Ordine di Malta in questi giorni. Una storia in cui assistiamo a episodi drammatici che emergono; con l’impressione però che ci sfuggano molti altri elementi, i più importanti, forse.
Quello che vediamo è lo scontro interno, ufficialmente per ragioni di preservativi e contraccettivi anche abortivi, fra l’ex Gran Maestro, britannico, e il Gran Cancelliere, tedesco.
Quest’ultimo sostenuto con una violenza impressionante dal Pontefice. Il che, in un Pontefice predicatore di misericordia, non può non stupire.
Dietro le quinte c’è chi parla di una antica battaglia, da anni e anni, fra le scuole tedesca e britannica per il controllo dell’Ordine, una miniera di soldi impressionante. Dopo che i germanici – così sussurrano i pochi che sostengono di saper qualche cosa dei movimenti interni dei Cavalieri – a suo tempo hanno esautorato completamente gli italiani.
A complicare il tutto c’è anche il timore, presente negli anni passati in ambienti vaticani, che fra le file dei Cavalieri si fossero infilati appartenenti a un gruppo ben diverso, la massoneria. Non per scopi propriamente spirituali ma perché richiamati dalla possibilità di fare affari. L’Ordine è uno Stato, emette passaporti, offre molta carità ma anche contatti eccellenti. Un richiamo appetitoso.
A questo elemento si farebbe riferimento in un passaggio recente, di cui racconta Edward Pentin. Il Patrono dell’Ordine, il cardinale Raymond Leo Burke, incontrò il Papa il 10 novembre scorso in relazione al problema dei contraccettivi. Il Papa si sarebbe mostrato “molto preoccupato” da quello che il cardinale riportava. E gli avrebbe anche detto chiaramente che voleva che la massoneria fosse “tenuta fuori” dall’Ordine, e avrebbe chiesto un’azione appropriata. Il 1 dicembre successivo Burke avrebbe ricevuto una lettera in cui il Papa sottolineava il dovere del porporato di promuovere gli interessi spirituali dell’Ordine e impedire qualsiasi affiliazione con gruppi, o pratiche, contrarie alla legge morale cattolica.
Poi c’è stato il processo interno al Gran Cancelliere, accusato di aver permesso, o non aver vigilato abbastanza, sul caso dei condom. il suo rifiuto di dimettersi, l’espulsione per disobbedienza, l’appello alla Santa Sede.
Appello che ha trovato orecchie propizie. Il cognome del Gran Cancelliere è nel Gotha degli esperti economici della Santa Sede, ci sono collegamenti fra quel mondo e la diplomazia vaticana, e la Segreteria di Stato. C’è stata la formazione di una Commissione d’inchiesta, in cui sedevano tre persone molto presenti nelle iniziative finanziarie cattoliche, in particolare dell’area svizzero-tedesca, e la presentazione a tempi rapidi di una un rapporto che si dice durissimo verso il Gran Maestro.
Che nel frattempo, e non senza ragioni giuridiche valide, negava il diritto della Santa Sede di interferire in una vicenda interna, e il diritto della Santa Sede di nominare una commissione per indagare su affari interni dell’Ordine. La Segreteria di Stato ha ammesso l’esistenza della lettera del Papa, ma aggiungendo che si era consigliato il dialogo, non l’espulsione di nessuno.
Poi la storia ha virato rapidamente sul drammatico. Il Gran Maestro è stato convocato dal Papa, e gli è stato imposto – chissà come – di dimettersi. Una lettera vaticana parlava della nomina di un Delegato Pontificio, il che ha fatto pensare subito a un Commissariamento, poi, sembra, smentito (il Delegato dovrebbe occuparsi del “rinnovamento spirituale dell’Ordine”).
Ci sarà un Capitolo, e l’elezione di un nuovo Gran Maestro, e nel frattempo il Gran Cancelliere è stato reintegrato, dal momento che il Papa ha dichiarato nulli tutti gli atti compiuti dal 5 dicembre in poi. Anche qui ci sono esperti di diritto che storcono il naso, ma se i diretti interessati – cioè i Cavalieri – ingoiano questo rospo, nessuno può protestare al posto loro.
Ecco, questi sono i pezzi del puzzle. Ciascuno è libero di spostarli come vuole, e di provare a trovarci un senso.
Anche se ne mancano molti, che equivalgono ad altrettante questioni aperte.
E’ possibile che tutto questo patatrac sia causato dalla distribuzione di preservativi in zone a rischio Aids? Da quando mi occupo di Vaticano mi è stato detto che in zona di missione, a coniugi uno dei quali affetto da Aids, è successo che l’assistenza cattolica ne abbia dati.
E’ tutta colpa della “rigidità” di Burke, come ambienti vaticani cercano di suggerire, tanto per aggiungere colpe a uno dei quattro cardinali dei “Dubia” sull’Amoris Laetitia, non esattamente amato dal Pontefice? Forse. Ma la lettera c’è. E forse dal colloquio con il Papa lui aveva capito di dover consigliare severità al Gran Maestro, salvo trovarsi sconfessato subito dopo. C’è almeno un precedente. Pell quando aveva ricevuto l’incarico di riformare l’economia e la gestione del Vaticano, aveva ricevuto un invito ad andare avanti senza guardare in faccia nessuno. Da buon giocatore di calcio australiano è andato avanti. E ha scoperto che pian piano il suo Segretariato per l’Economia era stato pelato strato a strato, come una cipolla. Con l’assenso del Papa.
Un amico che ha una grande esperienza di affari in generale, affari e soldi vaticani in particolare, e anche di cose della Santa Sede, pensa che la chiave reale del dramma sia da cercare nella colossale fortuna dei Cavalieri, e nella possibilità che essa offre di incidere sulla politica interna della Chiesa.
Perché il Pontefice ha deciso di agire con tanta durezza? Lo ha fatto di sua iniziativa, o è stato spinto o consigliato da qualcuno? C’è chi sostiene che una delle possibili ragioni sia il suo amore (e la sua vicinanza) alla Chiesa tedesca.
Ancora. Che cosa ha detto, mostrato, o minacciato il Papa al Gran Maestro, fino al giorno prima così deciso nel difendere la sovranità dei Cavalieri, e in una manciata di minuti disposto a firmare dimissioni e chissà che altro?
Certo l’esito dell’udienza con il Gran Maestro non è stato un grande esempio del dialogo raccomandato solo qualche giorno prima nella disputa Gran Maestro – Gran Cancelliere. Ma in Vaticano non si stupisce nessuno della capacità di essere non fisicamente, ma moralmente, violento del Pontefice. E come abbiamo visto, in grande e in piccolo, il dialogo sembra molto simile a quello praticato dalla Regina di Cuori di Alice. Off with their heads!…
Una brutta, strana storia, dicevamo. Avremmo preferito non assistervi, e che non avesse per protagonista il Papa.
Marco Tosatti
L’ORDINE DI MALTA DEVE INGOIARE IL ROSPO DEL PAPA:
IL GRAN MAESTRO MATTHEW FESTING HA RASSEGNATO LE DIMISSIONI – ADESSO COSÌ SI SPARTIRANNO I QUATTRINI TRA VATICANO E TEDESCHI DELL’ORDINE DI MALTA
Paolo Rodari per Repubblica.it 29.1.2017 Dagospia
Ennesimo colpo di scena ai vertici dell'Ordine di Malta. ll Gran Maestro Matthew Festing ha rassegnato le dimissioni. "Ieri pomeriggio ha incontrato il Papa che gli ha chiesto di rinunciare all'incarico e ha accettato", ha spiegato il portavoce.
Festing si dimette dopo che lo scorso dicembre l'Ordine aveva defenestrato, non senza polemiche, il Gran Cacelliere Albrecht Freiherr von Boeselager con l'accusa di non aver bloccato la distribuzione di preservativi in Africa e in Asia da parte di una Ong che collaborava con l'Ordine stesso. Boeselager si era difeso spiegando che non era a conoscenza dell'iniziativa e di averla fermata non appena ne aveva avuto notizia. Ma Festing, col beneplacito del cardinale Raymond Leo Burke, patrono dell'Ordine di Malta, avevano voluto il suo allontanamento.
Per fare luce sul defenestramento di von Boeselager il Vaticano aveva istituito una commissione d'inchiesta. L'Ordine aveva reagito duramente a questa decisione, spiegando in un comunicato che la Santa Sede non aveva alcuna autorità per indagare: "Il Gran Magistero del Sovrano Ordine di Malta - spiegava il comunicato -, in relazione all'attività che sta svolgendo il Gruppo nominato dalla Segreteria di Stato vaticana, ritiene opportuno ribadire che la sostituzione del Gran Cancelliere è stato atto interno del governo dell'Ordine.
Pertanto, attesa l'irrilevanza giuridica del Gruppo e dei suoi atti nell'ambito dell'ordinamento giuridico melitense, l'Ordine ha ritenuto di non dover collaborare, anche al fine di tutelare la propria sfera di sovranità rispetto a iniziative che si atteggiano quali forme volte obiettivamente (e quindi al di là delle intenzioni, che sono giuridicamente irrilevanti) a porre in discussione o comunque a limitare detta sfera".
elzgrnmstr37 fra matthew festing sistemato da altro cavaliere
La risposta della Santa Sede non si era fatta attendere. E all'Ordine di Malta aveva successivamente intimato con una nota ufficiale di "portare obbedienza al Papa". Quello che la Santa Sede contesta all'Ordine, infatti, è la modalità con cui i vertici dell'Ordine hanno gestito il proprio potere all'interno. Come una successiva nota della segreteria di Stato vaticana raccontava, non è mai stato messo in discussione il prezioso operato dell'Ordine soprattutto a livello sociale prestato in diverse aree del mondo, semmai la modalità con la quale certe situazioni sono state portate avanti negli ultimi mesi.
.....così Tancredi, si rivolge allo zio commentando lo sbarco dei Mille in Sicilia. Sarà così anche oggi alla riunione del Sovrano Consiglio che dovrebbe accettare le dimissioni del Gran Maestro? O ci sarà battaglia? Intanto si mormora di alcune missive chiarificatrici provenienti da oltre Tevere che confermerebbero la sovranità dell'Ordine di Malta e limiterebbero il compito del Delegato Pontificio all'esame della componente religiosa dell'Ordine (i cosiddetti "Professi") che ricadrebbero sotto la responsabilità del Cardinale Burke: che sia un modo per rispedirlo negli Stati Uniti a dare manforte alla politica trumpiana di cui è un fervido sostenitore?
Intanto oggi si tengono le assemblee dei tre Gran Priorati italiani per eleggere i rappresentanti dell'associazione Italiana dei Cavalieri di Malta più nota come ACISMOM, la più numerosa del mondo che ha una convenzione in essere in ambito sanitario con la Repubblica italiana e che gestisce un ospedale a Roma e diversi ambulatori in giro per l'Italia. Commissariata per anni ed affidata alle improvvide cure del solito gruppuscolo teutonico e' ora affidata alle cure del prof. Riccardo Paterno' di Montecupo che la sta lentamente riportando agli antichi splendori.
Intanto scommettiamo che Albrecht Boeselager tornerà a fare il Gran Cancelliere, felice di poter transigere la causa relativa al lascito svizzero con Mons. Tomasi, il Luogotenente convocherà il Consiglio Compito di Stato per l'elezione del nuovo Gran Maestro che dovrà dimostrarsi più docile con i Tedeschi e che si terrà prima del prossimo Pellegrinaggio mondiale in maggio a Lourdes. "Se vogliamo che tutto rimanga come è, bisogna che tutto cambi". Appunto !
Mi sembra più o meno quello che accadde ai templari.
RispondiEliminaDenaro, tutto è denaro per Bergoglio, volente o nolente.
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