Le nostre fonti - che ringraziamo infinitamente perché si adoperano a gettare squarci di luce sulle tenebre del Cammino - ci hanno fatto pervenire
l'annuncio di Pasqua kikiano, ossia una "predicazione" del Nostro Sommo iniziatore che viene ripetuta nella Settimana Santa in tutte le comunità del mondo
(sarà una specie di supplizio quaresimale? forse rientra nell'opera di misericordia "sopportare con pazienza le persone moleste?").
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Disegnini, circoletti, omini: da cinquant'anni sempre la stessa solfa |
A una prima lettura ci è venuto quasi da sbadigliare, leggendo le solite esternazioni di Kiko, ripetute fino alla noia sempre uguali alla stregua di un martellamento degno del miglior lavaggio del cervello: diverse frasi sono riprese a mo' di copia-incolla dalla Convivenza di Inizio Corso, passando per l'annuncio di Avvento e quello di Quaresima (
divorzi in Spagna, solitudine in Svezia, apostasia in Francia, morte e distruzione).
Verrebbe quasi da ridere, perché assomigliano sempre di più a buffe esternazioni di un nonno leggermente arteriosclerotico, con la memoria corta.
Verrebbe da quasi da dirgli, bonariamente:
"Su Kiko, dai, questo l'hai già detto... vieni a letto che sei stanco."
Quando però si rilegge il testo una seconda volta, per fissare i concetti e assimilare i contenuti, il sorriso si spegne subito:
non c'è niente da ridere, niente da scherzare.
Kiko fa sul serio, centinaia di migliaia di persone lo seguono, e fra le righe,
frammista a mezze verità, concetti cattolici, canti, letture, frasi del Vangelo, esagerazioni, affermazioni apodittiche, autoesaltazione, svela la più intima natura del suo progetto.
E' un garbuglio pieno di nodi, anzi no, una fitta trama simile alla tela di un ragno, appiccicosa, nella quale la confusione è solo apparente e che vista da lontano rivela un disegno geometrico preciso e sapiente.
Insomma, sembra scemo e invece ci fa solamente: non è per niente pazzo, per niente istrionico, ma un lucidissimo calcolatore. Ogni affermazione ha un peso gigantesco, eppure lui la butta nel mezzo del discorso con assoluta
nonchalance ben coscio dell'effetto che faranno non a livello conscio ma nel profondo della psiche dell'uditorio. Impossibile rifletterci con attenzione stando nell'assemblea, di sera, stanchi, in un mare di parole e suoni, ma molto chiare quando, con calma, le leggiamo fisse su carta.
Di seguito riportiamo alcuni stralci, i più significativi, con i nostri commenti. Il post sarà diviso in due parti.
(…) Veniamo da un viaggio apostolico che abbiamo fatto in America (…) Ho vissuto questo viaggio crocefisso perché Dio ha voluto cosi; sono stato malissimo. A Denver, che è a 1500 metri di altezza, ho avuto problemi con la respirazione, non potevo dormire, sono stato tutta la notte seduto senza poter respirare bene. Così sono andato all'incontro, senza aver dormito. A Caracas, per ragioni di sicurezza, abbiamo fatto l'incontro al mattino, dalle 11 alle 15. C'era un sole tremendo che mi ha bruciato il viso, non potevo dormire per le bruciature né potevo mettermi una crema per il dolore. Dio lo ha permesso così. Alla fine ero talmente esausto che pensavo che sarei morto entro poco, ma il Signore mi ha aiutato; il Signore è stato presente e mi ha sostenuto (…) Ad ogni modo questi incontri sono stati veramente impressionanti perché abbiamo raccolto un "bottino" di 2100 ragazzi disponibili per andare in Seminario, 2700 ragazze per il monastero o per la missione in Cina e in tutto il mondo e 3700 famiglie. Era bellissimo vedere tutto questo (…)
Kiko ci conferma che i viaggi che fanno lui e Don Mario Pezzi a spese dei camminanti si possono definire "
apostolici". Ricordiamo che "
apostolico" è il viaggio che fa il Papa per visitare una Chiesa particolare di una nazione, dunque
(dato che non crediamo che il Sommo iniziatore sia deficiente o analfabeta) ne dobbiamo dedurre che
Kiko si è autoeletto "papa" della sua propria "chiesa" neocatecumenale. Esagerazione? Lo vedremo poi. Il resto è un peana nel quale Kiko ritiene necessario comunicare i suoi malesseri per sottolineare quanta fatica fa per amore al prossimo. Lui si che è un cristiano! E Dio... Dio... Dio... Signore... Signore... Dio vuole... Dio ha permesso. Si riempie la bocca di Dio, per avvalorare tutto quello che dice, ma in realtà sta urlando
"amatemi, amatemi, amatemi!"
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Adoratemi! |
Questo è solo
l'incipit, pensate il resto.
(…) Poi vi mostrerò anche un video, breve, 8 minuti, sulla nascita di questo dipinto, il carboncino, ecc., come abbiamo lavorato con i MIEI pittori che sono stati bravissimi[1], IO ho fatto solo il volto del Pantocrator, il volto del Gesù della Trinità, che vi ho regalato all'annuncio della Quaresima (…) In questi affreschi IO ho dovuto riproporre le MIEconoscenze della pittura moderna: di Matisse, Braque, di Picasso, solamente in due dimensioni, senza la terza dimensione. (IO) Ho dato vigore alla iconografia orientale, facendo con questo grande dipinto un ponte tra l'arte dell'Oriente e quella occidentale. Speriamo che lo possa inaugurare il Santo Padre. (…) è un evento importantissimo. VedeteDio ha fatto sì che IO sia un artista per voi. (IO) Devo essere umile per accettare di essere un artista, questo dipinto è un fatto importantissimo, qui porteranno gli alunni delle scuole. l ragazzini che lo vedranno non lo dimenticheranno per tutta la loro vita, mai. Questo è un dipinto che parla all'anima. In occidente non abbiamo immagini che parlino all'anima e che riflettano la nostra fede. Ci sono alcune sculture barocche che si usano nelle processioni, ma poco; (IO) ho fatto delle conferenze sul Rinascimento, su ciò che ha significato per l'occidente la rottura con Duccio di Boninsegna e con Giotto, con la tradizione, è molto importante in questo dipinto la prospettiva inversa. Tutti i quadri hanno un punto focale che è all'interno del quadro stesso, ma in queste pitture il punto focale è fuori del quadro: è nello spettatore! Come se la pittura fosse un evento soprannaturale, un kerygma parla a chi lo ascolta, gli annuncia qualcosa. È esattamente così: cosa sta annunciando? (…)
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Senza dubbio se le ricorderanno per tutta la vita... |
Quando si dice, anche in questo caso,
"la bocca parla dalla pienezza del cuore". Dov'è Dio nell'opera di Kiko? Semplice: non c'è. Qui c'è solo Kiko e lo dice lui stesso. Si nomina da solo, si autoesalta, annuncia se stesso. Addirittura, lui ha deciso che questo dipinto
"non lo dimenticheranno per tutta la loro vita" perché è un'opera che "annuncia" è "un kerygma". Cosa sta annunciando lo chiediamo anche noi. Cosa annuncia, Kiko, questo dipinto, come tutti gli altri, se non te stesso?
Con che coraggio riesca a dire che dopo Giotto non c'è più immagine sacra davvero lo ignoriamo.
Naturalmente ringrazia i "suoi pittori", i quali, per sua stessa ammissione altrove nel testo, hanno riprodotto le sue opere. Sempre le stesse, come sempre.
(...) Tantissima gente non ha ricevuto nessuna catechesi, niente, voi avete ricevuto tantoattraverso di noi, anche attraverso la nostra arte. Ma più importante di questo quadro, IN CUI SI VEDE CHE SONO UN ARTISTA, è la messa in atto di una iniziazione cristiana, con le sue tappe, i suoi scrutini, le sue catechesi: immaginate le catechesi del primo scrutinio sulla fede, su Abramo, con le celebrazioni che accompagnano queste tappe. Tutto questo è stato studiato dalla Santa Sede ed è stato approvato: un'opera d'arte, possiamo dire, una ricchezza per tutta la Chiesa. (...)
Già a questo punto ci sono venute le lacrime agli occhi per la disperazione. Come lo recuperi uno che dice di se stesso "
si vede che sono un artista" e parla al plurale
maiestatis (
"la nostra arte")? E aggrava la questione definendo l'intero cammino neocatecumenale "
un'opera d'arte", una ricchezza per tutta la Chiesa (
ma se è segreta?!) e ovviamente mentendo sull'approvazione della Santa Sede che, se è vero che c'è stata, ha comportato delle modifiche enormi, delle correzioni pesantissime a tutte le catechesi. Correzioni ignorate, ovviamente, quindi "approvazione"
un fico secco.
(...) L'Europa è sotto l'apostasia e noi stiamo andando verso una società apostata, atea, Quello che sta succedendo nelle scuole, con l'ideologia del gender, è niente a confronto a di ciò che succederà in futuro, per opera del grande dragone, l'enorme drago che vuole divorare il bambino che stiamo creando in voi. L'immagine di una donna che sta dando alla luce, con i dolori del parto, che urla, è l’immagine del kerygma, io oggi sono per voi la Vergine che sta dando alla luce in voi Gesù Cristo, sto gestando in voi li Figlio di Dio.
Ogni predicatore millenarista che si rispetti ha l'assoluta necessità di generare nell'uditorio un sano terrore del mondo che li circonda, così da mantenere le persone avvinte,
spaventate e predisposte ad accettare qualsiasi cosa venga detta, anche la più assurda.
Il predicatore per prima cosa crea un problema, ponendo un interrogativo irrisolvibile nella mente di chi ascolta, e poi fornisce la propria soluzione preconfezionata
(che vedremo oltre, è abbastanza spaventosa). Non suscita lo spirito critico, non parla all'intelligenza (come fa la vera predicazione cattolica) ma si rivolge agli istinti bassi, alla "pancia" per così dire, all'ignoranza e alla paura.
In questo caso andiamo anche oltre l'assurdo, con quest'uomo totalmente fuori controllo che non contento di essersi già definito "nuovo Giovanni in mezzo a voi"
addirittura si paragona alla donna dell'Apocalisse, cioè alla Madonna, alla Santissima Madre di Dio. Puro delirio, fa male al cuore leggerlo, speriamo che qualcuno, dopo aver ascoltato questa bestemmia si sia alzato e sia uscito dal cammino neocatecumenale per sempre.
Si fermavano gli ebrei e Paolo raccontava. Cosa raccontava Paolo? Che è arrivato il Messia! Lo leggiamo negli Atti degli Apostoli (si riferisce ad Atti cap. 13) prendeva la Parola e dimostrava che Gesù di Nazareth era il Messia che stavano aspettando e tutti rimanevano allibiti, pietrificati, meravigliati. Molti li seguivano a casa perché volevano approfondire questo discorso e molti ebrei cominciano a convertirsi al cristianesimo e cominciano a nascere piccole comunità cristiane nelle sinagoghe. Queste piccole comunità sono state perseguitate dagli altri ebrei che non avevano creduto in Gesù Cristo perché in queste comunità entrano anche alcuni che non sono ebrei, incirconcisi e per loro era uno scandalo. Inizia una lotta e a causa di essa negli Atti degli Apostoli si dice che l'imperatore Claudio espelle tutti gli ebrei da Roma. Grazie a Dio, dopo 3 anni Claudio muore e tornano. Questa tensione all'interno delle sinagoghe ha fatto sì che Paolo ha detto: Andiamo ai gentili. Basta! Come forse ANCHE NOI DOVREMO ANDARE VIA DALLE PARROCCHIE. Andremo ai pagani (…) Come in Giappone che stiamo vivendo nelle case. Non vi scandalizzate il cammino può vivere perfettamente senza strutture di questo tipo, è possibile che il Cammino sia stato mandato da Dio per evangelizzare i lontani, i pagani, i secolarizzati, gli atei. Mi hanno scritto che si fanno catechesi nelle case e va gente pagana non battezzata e non va via. Finiscono alle 10,00 di sera, ma nessuno va via. Perché non vanno via? Perché sono attirati dall'ambiente, di vedere una famiglia cristiana, presentano i figli, magari ne hanno 10; questi pagani rimangono toccati profondamente, l'ambiente comunitario, il calduccio comunitario e non vogliono andare via. Sapete perché? Perché vivono soli e se vanno via da quella casa rimangono soli. La famiglia cristiana per evangelizzare è una bomba.
Chiaro no?
A Kiko servono le famiglie per attirare gente sola, che, in cerca di "calduccio", di compagnia, resta invischiata nel cammino come mosche nella rete.
Che altro dobbiamo dire per convincere chi ci legge che Kiko è un eretico scismatico pericoloso?
Si badi bene alla sottigliezza del paragone che fa piegando a suo favore la Sacra Scrittura: gli ebrei convertiti al cristianesimo
[2] erano osteggiati e perseguitati dagli ebrei osservanti non convertiti;
Kiko cita questo passo per dire che le sue "piccole comunità" sono perseguitate dagli altri cristiani, evidentemente non convertiti al suo cammino, e che questa "persecuzione" crea una "tensione" all'interno della Chiesa, e questa "tensione" ora fa sì che il novello Kiko di Tarso affermi senza nemmeno arrossire che
il cammino non ha bisogno delle parrocchie, non ha bisogno quindi della Chiesa gerarchica e che andrà a "predicare" altrove.
Pesate bene queste parole, perché vi rendiate conto dell'enorme gravità di questo discorso. Kiko si sente perseguitato dalla Chiesa stessa e porterà fuori da essa tutte le sue comunità, continuando il proprio cammino nelle case: è una minaccia, la minaccia di uno
SCISMA!
(CONTINUA)
[1]
Ci riferiscono che nel video proiettato all'annuncio si vede come i "suoi" pittori abbiano lavorato, ovvero ricalcando i suoi disegni (sempre gli stessi) proiettati su un muro, come tanti bambini all'asilo. Questa tecnica è stata spacciata, senza vergogna, come "tecnica leonardiana".
[2]
Negli Atti non si parla di "piccole comunità delle sinagoghe" come dice Kiko, ma di una predicazione che Paolo e Sila fecero in diverse sinagoghe della Giudea e di altre parti dell'oriente, predicazioni nelle quali molti ebrei si convertirono. "Piccole comunità" lo ha aggiunto lui.
Tutto questo scombinamento viene, che piaccia o non piaccia, dell'Concilio Vat. II.Sta succedendo di tutto, non so se ve ne siete accorti! Preti che si occupano solamente di vari stranieri e profughi . Profughi? E Chiedono praticamente solo soldi. Le famiglie sono abbandonate da loro, non vanno più a benedire le case; i confessionali hanno le ragnatele per trecentosessanta giorni all'anno ,la Santa Messa è una specie di accozzaglia di liturgie fai da te,ognuno se ne inventa una ogni giorno;stanno cambiando anche il Padre Nostro. Le varie vie crucis sono un inneggiare continuo ai malati,ai migranti,ai femminicidi ( fesseria enorme), di nostro Signore non vi è più traccia, è stato scalzato dalla religione satanica umanitaria. Io confido solo nell'aiuto della Vergine Santissima che interceda per tutti noi presso la Santissima Trinità. jane
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