ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 8 luglio 2017

Dove vuole arrivare?

Quo vadis, Bergoglio?



Gli ultimi giorni a Roma sono stati giorni di alta tensione. Nell’aria si percepisce come la sensazione che Bergoglio senta che il suo pontificato abbia i giorni contati, e senta il bisogno di accelerare il processo di “riforma” voluta da lui e da quelli che hanno fatto una decisa campagna per la sua elezione nell’ultimo Conclave, al punto che – come ha confessato lui stesso – la detta “riforma” sarebbe irreversibile e tale da lasciare le mani legate al suo successore. Una riforma che per molti aspetti appare confusa e informe, come confuso e indefinito è il suo attore principale. Così che un alto prelato della Curia - e non è certo l'unico! - è arrivato a chiedersi, seriamente, se l’ex Primate argentino non soffra di una certa confusione mentale cronica - per usare un’espressione piuttosto mitigata ...

Vediamo i più eclatanti fatti recenti:

- E’ stata inviata al Papa, a firma del Cardinale Caffarra, Arcivescovo emerito di Bologna, e degli altri tre Cardinali dei “Dubia”, una seconda lettera con la quale implorano rispettosamente un’udienza per affrontare i principali equivoci di “Amoris Laetitia”. Come la prima volta, la risposta del Papa è stata il silenzio assoluto, costringendo i porporati a rendere parimenti pubblica quest’altra lettera. Silenzio inspiegabile che a stento nasconde o un totale disprezzo per coloro che sono chiamati ad essere i primi collaboratori e consiglieri del Successore di Pietro, o un atteggiamento codardo di chi semplicemente non ha il coraggio di esporsi alla Verità, la quale dà fastidio e impone di non schermirsi ma di prendere una posizione chiara – cosa che Bergoglio semplicemente rigetta.

- Alla prefazione dell’ultimo libro del Cardinale Sarah, Prefetto della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti, Il potere del silenzio, prefazione fatta dal Papa Emerito Benedetto XVI, è seguita una reazione sorprendente e irragionevole del teologo ultra-progressista e liturgista Andrea Grillo, docente al Pontificio Ateneo Sant’Anselmo, la quale, come facendosi partecipe del dolore del Pontefice regnante, si è prodotta in una scarica di artiglieria pesante contro il Prefetto del detto Dicastero e contro Papa Ratzinger – quest’ultimo accusato di non riuscire a rimanere nell’assoluto silenzio dopo aver rinunciato al papato. Grillo sostiene la “morte istituzionale” del Papa Emerito e propone per il futuro norme rigorose, che praticamente comportano l’esilio del Papa dimissionario in un altro pianeta – e forse in un’altra galassia! - o forse il suggerimento che lo stesso, per il bene della Chiesa e la tranquillità del suo successore, si decida per un’eutanasia pontificia!

- Poco prima del viaggio del Cardinale Burke in Brasile, il Decano del Sacro Collegio cardinalizio, il Cardinale Sodano, ha inviato una lettera, a nome del Santo Padre, ai Cardinali residenti a Roma, chiedendo loro che quando si assentano dalla Città Eterna comunichino al Papa dove vanno e dove saranno ospitati, rispettando così una venerabile - in realtà, inesistente! - tradizione. Si sa che il viaggio del Cardinale Burke in Brasile, per lanciare il suo libro: Divino Amore Incarnato. La santa Eucaristia, sacramento di Carità, tradotto in portoghese, è stato boicottato, almeno tacitamente, dai vescovi delle diocesi in cui è stato diffuso. Fonti attendibili sostengono che una lettera del Segretario di Stato, il Cardinale Parolin, sarebbe stata inviata agli Ordinari delle diocesi interessate, per avvertirli di non appoggiare la visita del ex Prefetto della Segnatura Apostolica, essendo questi un “nemico” del Papa – secondo Parolin – che parla pubblicamente contro Bergoglio e contro la Messa di Paolo VI – il che è falso.

- Ad una commissione creata “ad hoc”, Francesco ha affidato il compito di rivedere la dottrina dell’Enciclica “Humanae Vitae” di Paolo VI, la quale difende e riafferma la dottrina cattolica tradizionale sulla morale sessuale coniugale e sull’uso dei metodi contraccettivi. Probabilmente alla fine di questo studio, avremo qualcosa come “Amoris Laetitia”, che lascia ognuno libero di fare quello che vuole, a prescindere da ogni dottrina morale “astratta”.

- Come era stato ventilato, al Cardinale Müller, noto difensore della dottrina cattolica sull’indissolubilità del matrimonio e quindi dell’impossibilità per le coppie conviventi in un secondo matrimonio, vincolate da un precedente matrimonio valido, di ricevere la Santa Comunione e l’assoluzione sacramentale - tranne che nel caso in cui vivano in perfetta continenza -, non è stato rinnovato il suo mandato di Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede. Da recente, il porporato tedesco aveva dichiarato in un’intervista che il Papa – chiunque egli sia - non è il Messia, ma il Vicario di Cristo in terra. E’ stato troppo per l’autoritario Bergoglio tollerare un collaboratore così scomodo!

Vengono in mente alcune domande, che ci accompagnano dall’inizio di questo pontificato: Dopo tutto, cos’è che vuole Francesco? Dove vuole arrivare? Dove pretende portare la Chiesa? Non è necessario essere indovini o profeti per rendersi conto che la Chiesa si trova in una profonda crisi senza precedenti, messa in moto col concilio Vaticano II, ma che in Francesco ha trovato un autista che ha deciso di spingere senza pietà sull’acceleratore di questo treno rivoluzionario, in completa discontinuità con quanto hanno fatto, almeno in parte, i suoi predecessori, che hanno cercato di invertire tale processo. I frutti si stanno già raccogliendo: divisione all’interno della Chiesa – nella quale di fatto esiste già un vero scisma -; confusione generale dei fedeli; totale relativismo nella fede e nella morale; diminuzione della pratica sacramentale; svuotamento delle chiese; caduta delle vocazioni sacerdotali e religiose.

A noi, per adesso, non resta che volgere lo sguardo e la mente al cuore del Vaticano, da dove una voce fragile ma ferma e profetica di un vescovo vestito di bianco – che in questo momento sembra turbare l’altro vescovo anch’egli vestito di bianco – ci incoraggia e ci assicura: “seguiamo la Croce; che alla fine è il Signore che vince”.

di
 Padre Romano


Pubblicato sul sito Fratres In Unum
L'immagine è tratta da Cronache di Papa Francesco

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